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I: [iniziative] Appelli 01/05/06
- Subject: I: [iniziative] Appelli 01/05/06
- From: "stviai" <gistiv at libero.it>
- Date: Sun, 6 May 2001 17:34:44 +0200
- Importance: Normal
Vi inoltro l'ultimo numero della newsletter [Iniziative]. Chi fosse interessato a riceverla regolarmente può iscriversi inviando una e-mail vuota all'indirizzo iniziative-subscribe at yahoogroups.com Cordiali Saluti Gianni Stival -----Messaggio originale----- Da: stviai [mailto:gistiv at libero.it] Inviato: domenica 6 maggio 2001 17.28 A: iniziative at yahoogroups.com Oggetto: [iniziative] Appelli 01/05/06 Gli appelli 1 e 2 sono urgenti. DIRITTI UMANI 1) http://www.thenation.com/deathrow È' stata aggiornata la pagina contenente gli appelli per i condannati a morte negli USA. È sufficiente cliccare sul nome del condannato e si apre una pagina con l'appello da firmare on line. 2) http://www.santegidio.org Appello della Comunità di Sant'Egidio per Tommy Zeigler, condannato a morte in Florida. L'appello è per supportare la richiesta della difesa di eseguire il test del DNA. L'accusa sta lottando con le unghie e con i denti per evitare questo test. Si vuole che Tommy Zeigler venga ucciso in fretta. È possibile trovare maggiori informazioni e una copia della lettera da inviare alla pagina http://www.santegidio.org/it/pdm/news/ap_zeigle.htm 3) http://www.survival.org.uk Survival.org ha diffuso un appello a favore del popolo Bushmen in Botswana. Una ventina di uomini e donne della comunità Bushmen di Molapo sono stati prelevati nel loro villaggio da ufficiali del dipartimento per l'ambiente e torturati nell'Agosto 2000 (l'appello è di maggio 2001), uno degli uomini è morto pochi giorni dopo. Almeno 12 uomini sono stati portati via e sottoposti ad interrogatori e torture, alcuni appesi agli alberi e torturati col fuoco, altri bloccati con i piedi tra due veicoli e bastonati. Sono stati rilasciati sei giorni dopo. Questi episodi si sono ripetuti altre volte, la loro finalità è di terrorizzare i villaggi Bushmen per impedire loro di cacciare la fauna selvatica. I Bushmen sono un popolo di cacciatori che vive nel Botswana da 20000 anni, in particolare il villaggio di questo appello si trova nella riserva Central Kalahari Game Reserve creata dagli inglesi nel 1960 per proteggere la fauna e la popolazione tribale dei Bushmen. Nel 1997 il governo del Botswana ha deciso di trasferire i Bushmen al difuori della riserva violando una legge internazionale che riconosce alle popolazioni tribali il diritto di vivere nelle loro terre originarie. Inizialmente il governo seguì la politica dei trasferimenti forzati sospendendola nel 1998 a causa delle proteste internazionali. Le autorità però rimangono fortemente ostili, e hanno sospeso la fornitura di servizi come l'assistenza sanitaria e la fornitura di acqua e cibo nella riserva. Maggiori informazioni si possono trovare alla pagina: http://www.survival.org.uk/bushmanuab0105.htm È possibile inviare una lettera di protesta sul tipo della seguente -------------------------inizio----------------------------- [Formula di saluto] I wish to appeal to you on behalf of the Bushman community who is the subject of my deepest concern for the continued harassment. According to my information 'Bushmen' from the Kalahari desert in Botswana have been beaten and tortured because of hunting. Wildlife department officials came into the Khwe Bushman community of Molapo in August 2000 and, forcing their way into several Bushman homes, physically bullied at least two dozen men and women. One of the men, Mathambo Sesana, died a few days later. Please do everything in Your Excellency's power to guarantee that your government will respect the rights of this minority group by: 1. Preventing officials from assaulting Bushmen. 2. Recognising the right of the Bushmen to hunt the game on which they depend. 3. Recognising the right of the Bushmen to own communally the lands they live on and use, including within the Central Kalahari Game Reserve. 4. Mantaining the services on which the Bushmen now depend – health care, water and food supplies. While thanking you for your attention I remain, Respectfully yours. [Firma e generalità] -------------------------fine-------------------------------- Inviare la lettera al primo ai seguenti indirizzi: The Hon F G Mogae President of the Republic Private Bag 001 Gaborone Botswana Fax: + 267 356 086 Formula di saluto: Your Excellency Inviare copia a : Mr Matlhare Director of Wildlife and National Parks PO Box 131 Gaborone Botswana Fax: + 267 312 354 Formula di saluto: Dear Sir Intestazione: Carbon Copy of a letter sent to The Hon F G Mogae President of the Republic. Affrancatura di lire 1500 (francobollo da 1200 per posta prioritaria + 300 lire in francobolli normali). DIRITTI CIVILI 4) www.iglhrc.org Quattro gruppi per la difesa di gay, lesbiche e transessuali del Guatemala [Organización de Apoyo a una Sexualidad Integral frente al SIDA (OASIS), Colectiva de Lesbianas y Mujeres Bisexuales Liberadas (LESBIRADAS), Grupo Rompiendo Fronteras and Colectivo de Amigos Travestis (CATS)] hanno segnalato atti di violenza compiuti dalla Polizia Civile Nazionale durante l'ultimo anno. Le promesse del governo del Guatemala di aumentare la sicurezza dei cittadini si è trasformata in una campagna di "pulizia" che trova nella diversità sessuale il suo obiettivo preferito. Il 22 Marzo 2001 in Guatemala City dei poliziotti sotto il comando di Obdulio Rivera Marroquín aggredivano verbalmente e fisicamente Israel Orrego, il coordinatore del progetto Rosalinda, una campagna educativa rivolta a prostitute e prostituti. Il giorno successivo una donna volontaria nello stesso progetto veniva aggredita e molestata sessualmente. Il 24 marzo l'organizzazione organization OASIS (Organización de Apoyo a una Sexualidad Integral frente al SIDA ) organizzava una festa e una unità di poliziotti stazionava difronte al locale Chedendo i documenti a tutte le persone che entravano o uscivano dal locale. OASIS ha visto questa iniziativa come una forma di intimidazione, intesa a danneggiare il lavoro dell'organizzazione, rivolto a migliorare la qualità della vita delle minoranze sessuali Il 21 Aprile numerosi travestiti sono stati arrestati, i soldi e i loro oggetti personali sono stati sequestrati e non sono stati resi al momento del rilascio. Maggiori informazioni su questo caso nel sito www.iglhrc.org È possibile inviare una lettera sul modello della seguente: ---------------inizio----------------------- Dear Sir: Organizations working to protect and advance the human rights of lesbians, gay men, bisexual and transgender people in Guatemala -- such as Organización de Apoyo a una Sexualidad Integral frente al SIDA (OASIS), Colectiva de Lesbianas y Mujeres Bisexuales Liberadas (LESBIRADAS), Grupo Rompiendo Fronteras and Colectivo de Amigos Travestis (CATS) -- report several incidents of harassment by police officers, including: arbitrary arrests; unnecessary use of force; verbal, physical and sexual abuse; and intimidatory behavior and retaliatory threats against activists and victims who have denounced the abuses. According to activists' reports, Police Station 11, and particularly officer Obdulio Rivera Marroquin, seem to be involved in many of these incidents. We write to you asking for a full and fair investigation into those incidents, and due punishment for those officers found guilty of violations of human rights. As State authorities it is your duty to protect the lives and personal security of all those liiving within the borders of Guatemala, with no discrimination whatsoever, and to provide them with "effective remedy by competent national tribunals" when their rights have been violated. These are not idle claims, but obligations. They are mandated upon you by international and regional human rights treaties which Guatemala has ratified, and which Article 46 of the Guatemalan Constitution recognizes as the nation's supreme law. These include the International Covenant on Civil and Political Rights and the American Convention on Human Rights, as well as the Universal Declaration of Human Rights, which bears the force of customary international law. Moreover, the Guatemalan Constitution protects the "integrity and security of person" (Article 3), the "inviolability of the domicile" (Article 23), and the right to be searched only by officers of one's own sex and "without offense to dignity, intimacy or modesty" (Article 25). It forbids arbitrary arrests and mandates that public officers who violate such provisions be punished according to the law (Article 6). The government of Guatemala is further obligated to protect those who defend the rights of others. Threats against activists, and intimidatory acts aimed at organizations working for the human rights of vulnerable populations, must be investigated. The United Nations Declaration on the Right and Responsibility of Individuals, Groups and Organs of Society to Promote and Protect Universally Recognized Human Rights and Fundamental Freedoms affirms: "Everyone is entitled, individually and in association with others, to be effectively protected under national law in reacting against or opposing, through peaceful means, activities and acts, including those by omission, attributable to States which result in violations of human rights and fundamental freedoms as well as acts of violence perpetrated by groups or individuals that affect the enjoyment of human rights and fundamental freedoms" (Article 12.3). Failing to determine responsibility for human rights violations leaves them secured by ignorance, shrouded in silence and shadow. Failing to punish those culpable leaves the way open for continued brutality and abuse. The State has the duty to create and shelter a public sphere in which actions can be known, consequences can be measured, obligations can be met, trust can be established, and respect can be shared and enjoyed. Impunity replaces the clarity and stability of social relationships with corrosive, universal suspicion and fear. A violent past has already damaged the social fabric of Guatemala. All must participate as equals in the task of rebuilding it. As State authorities, it is your duty to ensure that discrimination does not deprive the State of the contributions of individuals and communities, and that all people within its borders will find an environment of growth, not hatred--a place in which they can develop their full potential as human beings. Sincerely, [Firma e generalità] -------------------------fine-------------------------------- Inviare la lettera via e-mail o fax ai seguenti indirizzi: Attorney General of Guatemala Sr. Adolfo González baxeb at mplex.gob.gt Fax: (502) 221-2789 Minister of Government of Guatemala Sr. Byron Barrientos mingober at intelnet.net.gt Fax: (502) 362-0239 AMBIENTE 5) www.forest.org Forest.org ha modificato nuovamente l'appello per le foreste tropicali della Papua New Guinea. Questa è la terza versione dell'appello, va firmata on line sempre alla pagina http://forests.org/emailaction/png.htm PACIFISMO 6) http://www.dkp-ml.dk/netactivist/Efront.htm Ennesima petizione on line segnalata dal sito di netactivist contro lo scudo stellare, da inviare a Bush e al congresso. La petizione si trova alla pagina http://www.petitiononline.com/Jules/petition.html 7) da ass.azad at libero.it Vi segnalo una richiesta di adesioni per protestare contro il "Processo Agusta": (TESTO DEFINITIVO CORRETTO - URGONO ADESIONI NAZIONALI) "PROCESSO AGUSTA" 7 MAGGIO A BENEVENTO: PROCESSIAMO NOI I SIGNORI DELLA GUERRA E I MERCANTI DI MORTE Il 7 maggio si apre nel tribunale di Benevento il processo a 24 persone (fra cui il sacerdote Vitaliano Della Sala, il giornalista Dino Frisullo, l'ex segretario campano del Prc Enzo Gagliano, Marcello Musto ed Erminia Rizzi di Azad di Napoli e Bari, gli esponenti dei centri sociali Officina 99, Ska, Depistaggio, Coppola Rossa e Il brigante, del Coordinamento antagonista pugliese e dei disoccupati organizzati di Napoli), protagonisti nell'agosto del '99 del presidio del locale stabilimento dell'Agusta contro l'esportazione di elicotteri da combattimento alla Turchia. L'ipotesi di reato di "danneggiamento di struttura produttiva", così come l'accusa, caduta in istruttoria, di "interruzione di attività produttiva", sono incostituzionali sopravvivenze della legislazione antisciopero di epoca fascista. Il riferimento è ad una manifestazione pacifica che, a seguito di altre analoghe iniziative promosse unitariamente da Azad, Assopace, Pax Christi, Amnesty International, Cobas ed altri dinanzi agli altri stabilimenti del gruppo a Varese, Brindisi e Frosinone, era intesa e riuscì ad aprire un dialogo con i lavoratori sulla valenza di oppressione e di morte del prodotto del loro lavoro. In particolare a Varese l'analoga iniziativa fu promossa insieme a delegati Fiom. Fim e Cub, a Frosinone con i delegati Cobas, a Brindisi con delegati di Alternativa sindacale Cgil. Anche a Benevento il rapporto con i lavoratori fu così positivo che nell'istruttoria del processo intentato dalla direzione dell'Agusta, nonostante le immaginabili pressioni dell'azienda, tutte le loro testimonianze sono andate a discarico degli imputati. In realtà questo processo è la vendetta postuma dell'Agusta, al cui prototipo, l'elicottero "Mangusta", il governo turco ha poi preferito le analoghe macchine da guerra di produzione Usa e ucraino-israeliana, a causa della "scarsa affidabilità" del fornitore italiano nella continuità della gigantesca commessa (145 elicotteri, prima tranche del progetto di acquisizione di circa 800 elicotteri). Nonostante le pressioni esercitate direttamente in Turchia da ministri italiani, il regime turco ha valutato il movimento di solidarietà italiano così forte da pregiudicare il suo progetto di acquisire gli elicotteri, ma soprattutto la loro tecnologia e la possibilità di produrli ed esportarli a sua volta, su licenza italiana, in altri teatri di conflitto e di repressione - come aveva già fatto con l'acquisto della fabbrica d'armi Bernardelli di Brescia (poi chiusa lasciando a terra i lavoratori) e con la temporanea acquisizione della Rinaldo Piaggio di Genova. Questa decisione, seguita più recentemente dalla sospensione dell'intero "affare elicotteri" in seguito alla gravissima crisi economica turca, è stata dunque una vittoriadel grande movimento che, fuori ma anche dentro le fabbriche, ha messo in discussione l'aperta violazione della legge 185/90, che vieta la fornitura di armamenti a paesi che siano in guerra e/o che violino gravemente i diritti umani. Va ricordato che contro la fornitura di armamenti italiani alla Turchia si espressero, in quel periodo, anche sindacalisti di rilievo nazionale e numerosi parlamentari, con interrogazioni e con mozioni approvate in entrambe le Camere. Infatti i 126 elicotteri già forniti negli anni passati dall'Agusta alla Turchia erano già stati usati, come attestano Human Rights Watch e Amnesty International, non solo nella guerra interna ed esterna alla guerriglia kurda, ma anche nella "guerra etnica" che ha condotto alla distruzione di oltre quattromila villaggi e all'esodo della popolazione civile, anche con l'uso di armi di sterminio quali gas, napalm e -secondo recenti ricerche e rivelazioni- proiettili all'uranio impoverito. E nulla esclude che gli stessi elicotteri siano stati usati anche nel recente assalto omicida dal cielo e da terra, con largo uso di gas e sostanze infiammabili, ai venti penitenziari politici in sciopero della fame. Se l'Agusta è stata (per ora) di fatto esclusa dalla commessa multimiliardaria, rimane tuttavia fornitrice della Turchia come altre aziende italiane, a partire dall'Oto-Breda, tuttora in gara per la fornitura di ben mille blindati e chiamata recentemente a fornire nuovi cannoni ai carri Leopard-1 dell'esercito turco. Rimane anche l'uso politico delle commesse belliche da parte del regime turco, come dimostra l'annullamento di commesse miliardarie con la Francia dopo l'approvazione a Parigi di una mozione parlamentare sul genocidio armeno d'inizio secolo, e viceversa la ripresa delle importazioni d'armi italiane (inclusi cinque elicotteri Agusta alla Guardia costiera turca) subito dopo il sequestro di Abdullah Ocalan, poi tardivamente riconosciuto rifugiato politico nel nostro paese. Oltre a rivendicare (come già nel processo in corso a Milano per l'occupazione simbolica del consolato greco nel febbraio '99) una pratica di azione diretta e una parziale ma importantissima vittoria, il processo di Benevento deve dunque essere l'occasione per il rilancio della mobilitazione per il blocco della fornitura di armamenti italianiad un paese che, nella recente repressione nelle carceri come nell'invasione tuttora in corso nel Kurdistan irakeno e nel perdurante "stato d'emergenza" e occupazione militare di fatto del Kurdistan turco, nel crescente ricorso alla tortura e nella ripresa delle sparizioni e degli omicidi da parte delle squadre della morte, dimostra di non essere affatto cambiato dopo due anni di tregua unilaterale della guerriglia kurda. Del resto lo dimostra il flusso perdurante e crescente di profughi dal Kurdistan sia turco sia irakeno verso le coste italiane, tutti portatori di esperienze atroci di cui sono corresponsabili i mercanti d'armi e i loro sponsor politici. La negazione delle forniture militari contribuirebbe peraltro a ridurre il peso di una spesa per armamenti pari a nove miliardi di dollari annui, che, in un contesto di gravissima crisi economica, pesa sull'intera popolazione turca e in particolare sui giovani, fra i quali si va diffondendo il rifiuto di un servizio militare pari a tre anni senza alcun diritto all'obiezione di coscienza. Tutti questi contenuti saranno portati, il 7 maggio, dentro e fuori l'aula giudiziaria di Benevento, per ribaltare il processo-vendetta dell'Agusta in processo e condanna ai mercanti di morte e ai signori della guerra. 7 MAGGIO 2001 ORE 10.00 MOBILITAZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI BENEVENTO Gli imputati al processo di Benevento (tutti uguali e solidali, nel rifiuto della distinzione giudiziaria fra "organizzatori" e "organizzati") Adesioni: E-mail: ass.azad at libero.it, fax 06.57305132 Saluti Gianni Newsletter della Mondialità: segnalazione aperiodica di iniziative Per segnalare un appello scrivi a: iniziative-owner at yahoogroups.com Per annullare l'iscrizione manda un messaggio senza testo a: iniziative-unsubscribe at yahoogroups.com Sito della Mondialità: http://www.geocities.com/capitolhill/senate/3120 Sito scemo: http://marina.fortunecity.com/pontoon/222 C@C@O: http://www.alcatraz.it (quotidiano delle Buone notizie) =-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-= Chi tace acconsente, digli di smettere. L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle http://docs.yahoo.com/info/terms/
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