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R: 17 marzo napoli ovvero le forze del disordine
- Subject: R: 17 marzo napoli ovvero le forze del disordine
- From: Adamo Pasquale <p.adamo at inail.it>
- Date: Wed, 21 Mar 2001 12:09:56 +0100
prendo a spunto dalll'e-mail inviata dal Centro di doc. Senza Pazienza per pormi qualche domanda su cio' che e' accaduto sabato mattina a napoli. ho preso solo alcuni punti di quanto scritto semplicemente per semplificazione. io sabato ero alla manifestazione. sono arrivato che il corteo era gia' partito e con altre due persone mi sono incamminato su corso umberto risalendo il corteo, lungo colorato e pieno di tutto. ho trovato amici che suonavano la cornamusa, altri che portavano una bandiera della palestina, altri che ballavano, ragazzi che si nascondevano il volto, altri che indossavano tute bianche, altri che avevano caschi e qualche genitore che era li per stare vicino ai figli temendo il peggio pur condividendo di sfilare per una giusta protesta. Sicuramente non era la mia prima manifestazione e posso dire che mi sono sempre "onorato" di non essere mai stato picchiato da un celerino .... ma percorrendo corso umberto la mia certezza veniva meno metro dopo metro. schieramento di polizia, carabinieri e finanzieri in ogni strada che attraversavamo ma quello che mi preoccupava erano i loro volti: erano agitati. sono arrivato in p.za borsa mi sono fermato con altri amici incontrati, verso il mcdonald c'era uno schieramento fitto di poliziotti. Guardavamo sfilare il corteo, e' arrivato un gruppo di ragazzi con il volto coperto e con caschi, sfilavano in fila unita e con bastoni. ho pensato che non era bello sfilare cosi e nel frattempo eravamo rimasti in tre, ho visto lanciare un uovo verso i poliziotti e ho continuato a pensare: ne vale la pena? i ragazzi sono passati arrivati all'angolo di via de pretisis e' volata una bottiglia verso i poliziotti (non ha colpito nessuno) mi sono girato verso i poliziotti che ho visto che venivano caricando. ho fatto giusto in tempo a gridare caricano e siamo scappati per istinto verso gli stessi poliziotti. li abbiamo attraversati con le mani alzate e correndo, ci siamo girati era l'inferno lacrimogeni gente a terra poliziotti fuggi fuggi. 10 minuti e i poliziotti si sono ritirati. continuavo a domandarmi: ma perche'? abbiamo proseguito e siamo arrivati in p.za municipio. ci siamo guardati introno sembrava una trappola per topi. chi era con me non si sentiva sicura e ci siamo portati verso una via di fuga, che poi e' risultata essere l'unica. da lontano abbiamo visto il primo tentativo di sfondamento , gente che correva , abbiamo chiesto di scappare verso la questura ed un carabiniere ci ha detto che non potevamo e ci ha indicato una stradina, di corsa ... 20 metri e abbiamo incontrato altri plotoni di poliziotti che risalivano nella stradina. siamo arrivati in via de pretis e da lontano vedevamo p.za municipio era un inferno. lacrimogeni che venivano lanciati dal porto verso la piazza, automezzi dei carabinieri e polizia che entravano nella piazza di corsa come a voler sfondare sulle persone (abbiamo pensato). ho ringraziato iddio che avevo ascoltato i timori della persona che era con me. ma poi mi sono posto sempre la stessa domanda? ne valeva la pena? e poi ho pensato che non avevo visto in piazza alcun palco, ma come una settimana di manifestazioni si vuole finire con una manifestazione in piazza e non e' previsto nessun intervento, nessun palco da cui parlare per chiudere la manifestazione? poi la sera sono stato in p.za del gesu' al concerto e .... dove erano le persone della mattina? tutte in ospedale? io ho condannato e mi sono incazzato per cio' che ho visto, per il comportamento delle forze dell'ordine e per la sensazione che ero entrato in una trappola per topi. Ho chiesto, in un incontro lunedi sera, al segretario provinciale del maggior partito napoletano come mai non ci fosse stata una protesta visto che alle manifestazioni avevano aderito anche diversi consiglieri comunali del suo partito. mi ha risposto che aveva avuto la mattina un incontro con il prefetto e con il questore in cui aveva manifestato il disappunto per cio' che era accaduto. Era vero l'ho letto sui quotidiani di martedi. io chiederei le dimissioni del questore e del prefetto ma anche mi pongo un'altra domanda. posso partecipare ad altre manifestazioni dove i manifestanti vogliono lo scontro? naturalmente non mi riferisco ai 19.950 partecipanti che si sono trovati coinvolti ma ai 50 (do un numero minimale) personaggi che si sono presentati nella manifestazione con l'intento di volere e cercare lo scontro. posso partecipare ad una manifestazione dove i modi non sono quelli che io ricerco? Non so ma forse la prossima volta decidero' di non partecipare e se ci sara' occasione, di sfilare in altro corteo dove la protesta non abbia azioni e forme da me non condivise e che non sono consone alla protesta nonviolenta. ----- Original Message ----- From: glr <glr_y at iol.it> To: Antiimp. tmpu <glr_y at iol.it>; Dist. List 1 <glr_y at iol.it> Cc: GC <gio-co at ecircle.it> Sent: Monday, March 19, 2001 5:05 PM Subject: Centri sociali antimperialisti a Napoli (2) > ------- Forwarded message follows ------- > Date sent: Sun, 18 Mar 2001 12:43:52 +0100 > From: "zone di conflitto (to)" <zonediconflitto at ecn.org> > To: movimento at ecn.org, cslist at ecn.org > Subject: cs: RIFLESSIONI SULLA "BATTAGLIA DI > NAPOLI":oggi riceviamo e diffondiamo dal Centro di > Doc. Senza Pazienza (To) > > 17 marzo 2001: . > Il bilancio della mobilitazione contro il global forum è pesante, > selvagge cariche delle forze dell'ordine: polizia, carabinieri e guardia > di finanza hanno attaccato questa mattina a Napoli la manifestazione a > cui hanno aderito più di ventimila persone. ... > Quanto è accaduto a Napoli è stato un vero scontro sociale che si è > trasformato in battaglia di piazza capace di rispondere ai divieti, alle > provocazioni e alla violenza della polizia. .... > La partecipazione di massa alle quattro giornate di Napoli e alla > battaglia dell'ultimo giorno sicuramente hanno rappresentato la migliore > risposta sociale e politica alle logiche dell'istituzionalizzazione e > della simulazione del conflitto praticate da alcuni in forme > spettacolari e virtuali. > Nei fatti si e dimostrato e indicato concretamente che paga molto di più > l'organizzare le lotte reali radicate nei territori che rincorrere i > partiti sul loro terreno con l'entrismo nei consigli comunali e nel > consociativismo da funamboli della politica. ... > Le quattro giornate di Napoli, ricche di creatività, differenziazioni > delle forme di partecipazione e di lotta, azione diretta e uso della > forza, hanno dimostrato che tutti gli strumenti sono validi ed efficaci > per praticare gli obbiettivi e il programma di lotte ... > Queto primo risultato politicamente positivo rappresenta quindi > sicuramente un esempio da seguire per preparare la prossima > mobilitazione del movimento antiglobalizzazione che si misurerà anche > con una partecipazione internazionale nel prossimo luglio a Genova > contro Il G8. > Compagne e compagni > dell'autonomia e Centro di documentazione. Senza pazienza > Torino 17 marzo 2001 > > > ------- End of forwarded message -------
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- 17 marzo napoli ovvero le forze del disordine
- From: "laura" <rasputin at iol.it>
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