Quale Festa per quale Repubblica?



Lega Obiettori di Coscienza
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Quale Festa per quale Repubblica?

La scelta dei simboli non è mai casuale e, in occasione della rinnovata
Festa della Repubblica, colpisce che si riproponga, quale simbolo
unificante dello Stato italiano, l'immagine delle Forze Armate.
Dopo la guerra del Golfo, l'intervento in Somalia, la guerra in Kosovo e lo
strisciante ma incalzante progetto di professionalizzazione delle Forze
Armate, l'uso della forza viene ancora una volta sbandierato come collante
dell'unità nazionale.
Le nostre erano una Repubblica ed una Costituzione nate dalla tragedia
della II° Guerra Mondiale e da una speranza, portata dalla Resistenza, di
costruire un mondo dove le guerre fossero bandite per sempre.
Ma del ripudio della guerra, uno dei principi costituenti della nascente
Repubblica, si è fatto carta straccia.
Invece che ispirare la politica economica ed i rapporti tra stati alla
solidarietà ed alla cooperazione internazionale, il governo di centro
sinistra sta riproponendo un rinnovato nazionalismo che poggia, ancora una
volta, sull'interventismo militare e sull'uso della forza per imporre le
proprie ragioni.
Non a caso il centro destra (dichiaratamente ostile alla Costituzione nata
dalla sconfitta del nazifascismo) chiama a raccolta i propri rappresentanti
istituzionali intorno alla parata militare del 4 giugno.
Tutti uniti, dunque, dietro il Tricolore, i carri armati, i bombardieri ed
i fucili?
In questa epoca di normalizzazione e militarizzazione delle coscienze c'è
ancora una parte di italiani che pensa ad un futuro diverso, fatto di
impegno sociale, convinta che alla ragione della forza si debba opporre la
forza della ragione, che si impegna quotidianamente per trovare vie
alternative alla soluzione dei conflitti, indicando strade concrete e
percorribili, che cerca di lottare contro la violenza crescente sul nostro
territorio con le armi della solidarietà e della attenzione ai più deboli.
Noi chiediamo che la Festa della Repubblica sia occasione per riscoprire i
valori della Costituzione e del ripudio della guerra, dando finalmente
spazio, parola e risalto a nuovi simboli di pace, solidarietà e impegno
sociale, quali gli obiettori di coscienza al servizio militare ed i "Caschi
bianchi", cittadini che, senza nessun sostegno istituzionale, si stanno
impegnando per indicare una soluzione non armata per i conflitti esistenti
nel mondo.

Verona, 02.06.00

Stefano Guffanti
Lega Obiettori di Coscienza