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festa delle armi, non della Repubblica
- Subject: festa delle armi, non della Repubblica
- From: "Enrico Peyretti" <peyretti at tiscalinet.it>
- Date: Sat, 3 Jun 2000 15:32:14 +0200
Scusandomi con chi l'ha già avuta, comunico questa lettera a Ciampi di protesta civile Enrico Peyretti peyretti at tiscalinet.it ----------------------------------------------------------------- Torino, 30 maggio 2000 Onorevole Carlo Azeglio Ciampi Presidente della Repubblica Palazzo del Quirinale, 00186 Roma Signor Presidente, col diritto e dovere di libera parola di ogni cittadino, Le dico: la parata militare per la Festa della Repubblica è un perfetto non-senso e un errore sostanziale. La Repubblica non nacque con le armi militari che uccidono, ma col voto, arma nonviolenta dei cittadini. Il 2 giugno è la festa della sovranità popolare, non assolutamente dell'esercito. Si potrebbe capire l'esibizione delle armi nella Festa della Liberazione, perché la Resistenza fu anche lotta armata, oltre che resistenza morale, civile, esistenziale, nonviolenta (aspetti che la riflessione storica va scoprendo e valorizzando), e fu l'unica guerra "giusta" (se mai è possibile una guerra giusta!) della storia italiana. Festeggiare il 2 giugno con l'esibizionismo militare è come erigere a simbolo della Patria il fucile invece del lavoro, della costruzione civile, della cultura, del libero dibattito, dell'urna elettorale, che sono i suoi veri simboli positivi. L'identificazione di un popolo libero nell'esercito è vecchia falsità retorica, degna di uno stato assoluto, non di una democrazia, ed è triste segnale di povertà civile. Le armi sono, al massimo, fin quando ci si rassegna a questo livello primitivo di umanità, una triste necessità, da nascondere, come facciamo delle nostre più basse necessità, e non da mostrare. Non possono certamente essere il volto festivo e gioioso della Patria, come invece assurdamente vuol fare l'esibizione militare. La prego e La invito, nel mio dovere e diritto di libero cittadino pensante e responsabile, di riflettere, nella Sua responsabilità di garante della Costituzione democratica e pacifica, su questo spettacolo gravemente improprio e triste, oltre che spreco di risorse umane ed economiche, che sta per compiersi a Roma alla Sua presenza. Con tenace fiducia e rispetto Enrico Peyretti peyretti at tiscalinet.it P. S. - Le ho già scritto su questi temi il 21 febbraio scorso, con risposta evasiva, non protocollata, a firma illeggibile del Suo Segretario Generale, in data 31 marzo.
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