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Tribunale R.Clark sui crimini di guerra USA-NATO
- Subject: Tribunale R.Clark sui crimini di guerra USA-NATO
- From: carlo <pona at casaccia.enea.it>
- Date: Sun, 21 May 2000 23:13:05 +0200
Quello che segue e' l'appello-convocazione per la iniziativa che conclude il ciclo di udienze della sezione intaliana del tribunale internazionale contro i crimini di guerra della NATO in Jugoslavia che si terra' a Roma il 3 giugno. Il 3 giugno verranno anche presentati 5 nuovi dossier tematici: uno per ognuna delle sedute gia' svolte e proiettati video, tra i quali alcuni inediti per l'Italia. VI CHIEDIAMO DI ADERIRE e di far conoscere l'appello a piu' persone possibile. In questo caso le adesioni vanno comunque mandate a uno di questi indirizzi: ponac at mail.xoom.it sdeangelis at agora.it via fax: 06-8174010 Le adesioni finora arrivate sono gia' piu' di cento... ============================ ROMA 3 GIUGNO 2000 VIA PIETRO COSSA 40 – SALA UNIVERSITA’ VALDESE DALLE ORE 9.00 PROIEZIONE VIDEO, MOSTRE FOTOGRAFICHE TRIBUNA APERTA TRA I COMITATI E LE ASSOCIAZIONI ORE 15.00 SESSIONE FINALE DELLA SEZIONE ITALIANA DEL TRIBUNALE INDIPENDENTE CONTRO I CRIMINI DELLA NATO IN JUGOSLAVIA ================================ P R O C E S S I A M O L I !! Il 31 luglio 1999 hanno avuto inizio a New York le attivita' del "TRIBUNALE INTERNAZIONALE INDIPENDENTE CONTRO I CRIMINI DELLA NATO IN JUGOSLAVIA", promosso da Ramsey Clark, con la stesura di 19 punti di accusa contro la NATO ed i governi occidentali. Le attivita' del "Tribunale" hanno trovato seguito in molti altri paesi del mondo. In Italia il primo novembre 1999 alla presenza di Ramsey Clark ha preso il via la sezione italiana del Tribunale. Nel corso di questi mesi, confortati dal crescente interesse suscitato e dalle numerose iniziative di presentazione del "Tribunale Italiano" in molte citta', abbiamo potuto verificare con dati oggettivi la veridicita' delle nostre accuse. A completamento del lavoro svolto in questi mesi, noi sottoscritti firmatari di questo appello accusiamo le massime autorità della Repubblica in carica nel marzo 1999 - in particolare il presidente del Consiglio dei Ministri Massimo D'Alema e i membri del Governo per la partecipazione alla guerra illegale e il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per non aver difeso la Costituzione - nonchè i loro successori per quanto attiene ai crimini in continuità con l'aggressione armata, ciascuno secondo la personale responsabilità scaturente dalle diverse competenze, azioni e omissioni: - per avere collaborato attivamente all'aggressione contro la Repubblica Federale Jugoslava, paese sovrano da cui non era venuta nessuna minaccia nè all'Italia nè ai suoi alleati; - per aver liquidato e vanificato con l'aggressione militare le iniziative internazionali tendenti a favorire la soluzione con mezzi pacifici dei problemi esistenti nel Kosovo; - per avere violato tutti i principi del diritto internazionale e in particolare la Carta delle Nazioni Unite, i principi del Tribunale di Norimberga, le Convenzioni di Ginevra e i protocolli aggiuntivi sulla tutela delle popolazioni civili, nonchè lo stesso trattato istitutivo della NATO; - per aver consentito che dal proprio territorio partissero attacchi contro istallazioni e popolazioni civili, condotti su obiettivi e con armi appositamente studiate per infliggere il massimo danno, anche protratto nel tempo, alle persone e alle loro condizioni di vita (attacchi deliberati contro strutture civili, bombe a grappolo); - per aver consentito l'utilizzo massiccio di proiettili e missili all'uranio impoverito, causando danni incalcolabili e per un tempo indeterminato alle popolazioni della Federazione Jugoslava, con enormi rischi attuali anche per i volontari civili e per i militari italiani impegnati nel Kosovo. - per aver partecipato al bombardamento di impianti chimici e farmaceutici, causando deliberatamente danni ambientali di enorme rilevanza, tali da configurare una vera e propria guerra batteriologica, chimica e nucleare; - per aver danneggiato l'economia della Costa Adriatica con la chiusura degli aeroporti civili e per aver consentito e cercato di occultare lo smaltimento di ordigni bellici nelle acque territoriali italiane e in quelle immediatamente adiacenti, causando danni alle persone, all'ambiente, all'economia; - per aver violato la Costituzione italiana e ignorato le procedure che essa impone in caso di stat o di guerra, guerra che non può mai essere intrapresa dall'Italia ma solo combattuta per difendere dall'aggressione altrui il nostro paese e i paesi di cui l'Italia sia impegnata a condividere la difesa; - per avere attivamente collaborato ad affamare e sacrificare la popolazione della Jugoslavia, sia nel corso della guerra sia con l'imposizione di misure di embargo internazionalmente illegittime; - per avere attivamente collaborato a esercitare pressioni e ingerenze contro un paese sovrano e le sue legittime istituzioni; - per avere inviato truppe e personale civile a governare territori ridotti di fatto a nuovi protet torati e colonie, senza peraltro impedire nel Kosovo la persecuzione sistematica e l'espulsione del la popolazione di etnia serba e di altre etnie non albanesi, nonchè degli stessi abitanti di etnia albanese considerati no n affidabili o dissidenti dal nuovo potere di fatto ivi insediato in violazione della risoluzione 1 244 dell'ONU; - per aver usato la Missione Arcobaleno come operazione di promozione e legittimazione della guerra , e per avere allo stesso fine attivato o favorito una disinformazione e propaganda di guerra; - per avere rinunciato all'esercizio della sovranità del nostro paese e al diritto-dovere di contro llo delle attività che vi svolgono comandi, strutture e mezzi militari stranieri; - per avere acconsentito a modificare, senza nessuna decisione del Parlamento, lo "status" politico e giuridico della NATO. Queste accuse, saranno esposte e ampiamente documentate il 3 giugno a Roma nella sessione plenaria del Tribunale Indipendente contro i crimini NATO costituitosi in Italia che si terrà presso l'Università Valdese (via Pietro Cossa 40) e saranno quindi portate a New York, dove il 10 giugno si riunirà il Tribunale Internazionale Indipendente promosso dall'ex Ministro della Giustizia USA Ramsey Clark. Invitiamo tutti i cittadini, le associazioni, le personalità consapevoli della necessità di impedire che tali crimini siano perpetuati e diventino anzi la norma delle relazioni internazionali, a sostenere l'iniziativa della sezione italiana del Tribunale Clark e la raccolta di testimonianze e documenti e partecipare attivamente all'assemblea del 3 giugno a Roma.
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