DIFESA POPOLARE NONVIOLENTA



Comunicato stampa - Bologna 5 maggio 2000
DIFESA POPOLARE NONVIOLENTA
FRA POLITICI E CAPPELLANI MILITARI

 Per quanto riguarda l'aspetto teorico del tema, rimandiamo al messaggio
"Mai più eserciti e guerre", predisposto dal Movimento Nonviolento e dal MIR
per la marcia PERUGIA-ASSISI del prossimo 24 settembre, che riteniamo
eccellente, e all'articolo di p. Cavagna su <Azione Nonviolenta> di aprile
2000 con il titolo "Abolire la guerra, abolire gli eserciti, abolire i
cappellani militari" (pp. 4-7).
 Purtroppo il Governo D'Alema non ha risposto alle due richieste minime,
ripetutamente avanzate dai tanti digiunatori "per la Pace in Cecenia e per
un 2000 di Pace" che si sono succeduti <a tempo indeterminato> o <a
staffetta> per 4 mesi, dall'inizio di gennaio a tutto aprile:
"1 - richiesta di un atto formale pubblico e pubblicizzato con cui mettere
al centro della POLITICA ESTERA la RIFORMA DEL PALAZZO DI VETRO,
esplicitando la sua proposta di PROGETTO ONU per la Giustizia e per la Pace
mondiale;
 2 - richiesta pubblica e pubblicizzata alla Russia di sospendere la guerra
in Cecenia, in favore di una soluzione negoziata in sede ONU, in base al
rispetto reciproco dei diritti-doveri dell'uomo e dei popoli, con la
richiesta di un corridoio umanitario immediato per portare soccorso ai
sopravvissuti e ai profughi".
 Accanto a questa attenzione per la Cecenia, è evidente che si richiedono
atti di politica estera di pace anche in altre aree di guerra
(Eritrea-Etiopia, Sudan, Sierra Leone ecc.).
 Vista la situazione politica attuale, invitiamo gli eventuali digiunatori a
sospendere temporaneamente la protesta. In settembre, se necessario,
passeremo a vere e proprie FORME DI AZIONE NONVIOLENTA, in occasione della
marcia PERUGIA-ASSISI e in vista della LEGGE FINANZIARIA, considerando che
già l'attuale dotazione economica del servizio civile rischia un ulteriore
taglio di 60 miliardi (su un totale peraltro insufficiente di 171).
 Come segno che questa è solo una <sospensione> e non una chiusura della
protesta, p. Cavagna continuerà personalmente a digiunare tutti i venerdì,
fino a obiettivi raggiunti, cioè fino a che il Governo Amato, in questo
caso, non abbia dato risposta positiva alle richieste suindicate.
 Ma è il quadro d'insieme che preoccupa: si vuole continuare con una
politica armata, come è oggi quella della Nato, schiava di una economia
senza regole a livello mondiale; si vuole continuare sulla strada degli
eserciti professionali, costosissimi, spesso al servizio degli interessi dei
ricchi contro i poveri, secondo il NUOVO MODELLO DI DIFESA.  Chiediamo ai
cappellani militari di essere coscienza critica di pace dentro il mondo
militare.
 A noi sembra che la strada da intraprendere con decisione e coerenza sia
quella della DIFESA POPOLARE NONVIOLENTA, che non è passività né utopia,
bensì è l'urgente e indilazionabile salvaguardia dell'onore e della stessa
sopravvivenza dell'umanità. In tale prospettiva va incoraggiata la scelta
dell'OBIEZIONE DI COSCIENZA e del SERVIZIO CIVILE come forma alternativa di
difesa della Patria, all'interno e all'esterno, con i caschi bianchi, come
si sta iniziando.
 Quanto alle leggi di riforma della leva, a nostro giudizio, l'impostazione
più fedele alla Costituzione è il diritto-dovere della difesa per tutti i
cittadini, obbligatorio per i maschi e almeno facoltativo per le femmine, da
rendere attraverso il servizio civile o in corpi di vera polizia
internazionale sotto l'egida dell'ONU.
 No dunque a leggi avventurose di abolizione della leva, come il progetto
governativo; attuare invece la legge 230/98 che dopo due anni
dall'approvazione è ancora bloccata. In Emilia gli obiettori da 10 mesi non
ricevono dal Governo nemmeno la paga da fame (£. 6000 al giorno, per vitto e
alloggio). Le leggi finanziarie, rigorosissime, da 15 anni non fanno che
continuare a tagliare sul sociale e ad aumentare i soldi del bilancio
militare.
 Basta con questo sistema di guerra. Che tutta l'enfasi sull'inizio del
terzo millennio porti almeno qualche segno di politiche di pace. Finora il
2000 è cominciato male, malissimo; e se si persiste nell'impostazione
attuale andremo incontro ancora al peggio.
Mons. Antonio Cecconi - p. Angelo Cavagna - on.le Giovanni Bersani
vicedir. naz. Caritas              pres. GAVCI               pres. on. CEFA

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