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DIFESA POPOLARE NONVIOLENTA
- Subject: DIFESA POPOLARE NONVIOLENTA
- From: "G.A.V.C.I. - Segreteria Nazionale" <gavci at iperbole.bologna.it>
- Date: Mon, 8 May 2000 11:38:07 +0200
Comunicato stampa - Bologna 5 maggio 2000 DIFESA POPOLARE NONVIOLENTA FRA POLITICI E CAPPELLANI MILITARI Per quanto riguarda l'aspetto teorico del tema, rimandiamo al messaggio "Mai più eserciti e guerre", predisposto dal Movimento Nonviolento e dal MIR per la marcia PERUGIA-ASSISI del prossimo 24 settembre, che riteniamo eccellente, e all'articolo di p. Cavagna su <Azione Nonviolenta> di aprile 2000 con il titolo "Abolire la guerra, abolire gli eserciti, abolire i cappellani militari" (pp. 4-7). Purtroppo il Governo D'Alema non ha risposto alle due richieste minime, ripetutamente avanzate dai tanti digiunatori "per la Pace in Cecenia e per un 2000 di Pace" che si sono succeduti <a tempo indeterminato> o <a staffetta> per 4 mesi, dall'inizio di gennaio a tutto aprile: "1 - richiesta di un atto formale pubblico e pubblicizzato con cui mettere al centro della POLITICA ESTERA la RIFORMA DEL PALAZZO DI VETRO, esplicitando la sua proposta di PROGETTO ONU per la Giustizia e per la Pace mondiale; 2 - richiesta pubblica e pubblicizzata alla Russia di sospendere la guerra in Cecenia, in favore di una soluzione negoziata in sede ONU, in base al rispetto reciproco dei diritti-doveri dell'uomo e dei popoli, con la richiesta di un corridoio umanitario immediato per portare soccorso ai sopravvissuti e ai profughi". Accanto a questa attenzione per la Cecenia, è evidente che si richiedono atti di politica estera di pace anche in altre aree di guerra (Eritrea-Etiopia, Sudan, Sierra Leone ecc.). Vista la situazione politica attuale, invitiamo gli eventuali digiunatori a sospendere temporaneamente la protesta. In settembre, se necessario, passeremo a vere e proprie FORME DI AZIONE NONVIOLENTA, in occasione della marcia PERUGIA-ASSISI e in vista della LEGGE FINANZIARIA, considerando che già l'attuale dotazione economica del servizio civile rischia un ulteriore taglio di 60 miliardi (su un totale peraltro insufficiente di 171). Come segno che questa è solo una <sospensione> e non una chiusura della protesta, p. Cavagna continuerà personalmente a digiunare tutti i venerdì, fino a obiettivi raggiunti, cioè fino a che il Governo Amato, in questo caso, non abbia dato risposta positiva alle richieste suindicate. Ma è il quadro d'insieme che preoccupa: si vuole continuare con una politica armata, come è oggi quella della Nato, schiava di una economia senza regole a livello mondiale; si vuole continuare sulla strada degli eserciti professionali, costosissimi, spesso al servizio degli interessi dei ricchi contro i poveri, secondo il NUOVO MODELLO DI DIFESA. Chiediamo ai cappellani militari di essere coscienza critica di pace dentro il mondo militare. A noi sembra che la strada da intraprendere con decisione e coerenza sia quella della DIFESA POPOLARE NONVIOLENTA, che non è passività né utopia, bensì è l'urgente e indilazionabile salvaguardia dell'onore e della stessa sopravvivenza dell'umanità. In tale prospettiva va incoraggiata la scelta dell'OBIEZIONE DI COSCIENZA e del SERVIZIO CIVILE come forma alternativa di difesa della Patria, all'interno e all'esterno, con i caschi bianchi, come si sta iniziando. Quanto alle leggi di riforma della leva, a nostro giudizio, l'impostazione più fedele alla Costituzione è il diritto-dovere della difesa per tutti i cittadini, obbligatorio per i maschi e almeno facoltativo per le femmine, da rendere attraverso il servizio civile o in corpi di vera polizia internazionale sotto l'egida dell'ONU. No dunque a leggi avventurose di abolizione della leva, come il progetto governativo; attuare invece la legge 230/98 che dopo due anni dall'approvazione è ancora bloccata. In Emilia gli obiettori da 10 mesi non ricevono dal Governo nemmeno la paga da fame (£. 6000 al giorno, per vitto e alloggio). Le leggi finanziarie, rigorosissime, da 15 anni non fanno che continuare a tagliare sul sociale e ad aumentare i soldi del bilancio militare. Basta con questo sistema di guerra. Che tutta l'enfasi sull'inizio del terzo millennio porti almeno qualche segno di politiche di pace. Finora il 2000 è cominciato male, malissimo; e se si persiste nell'impostazione attuale andremo incontro ancora al peggio. Mons. Antonio Cecconi - p. Angelo Cavagna - on.le Giovanni Bersani vicedir. naz. Caritas pres. GAVCI pres. on. CEFA --- Gruppo Autonomo di Volontariato Civile in Italia Sede Centrale: "Villa Tamba" - Via della Selva Pescarola, 26 40131 Bologna - Italy - Tel. e Fax +39.51.6344671 e-mail: gavci at iperbole.bologna.it web: http://www.peacelink.it/users/gavci Appello Urgente e Sciopero della Fame: "Fermiamo la guerra in Cecenia !!!" http://www.peacelink.it/users/gavci/news/news.htm
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