La campagna «Per la pace
rompete il
silenzio»
«Siamo testimoni del crescente disinteresse
nei confronti del continente africano». Con questo ammonimento
i Missionari e le Missionarie comboniane hanno lanciato la
campagna “Break the silence”, “Rompi il silenzio”, presentata
a Roma venerdì scorso. Un vero e proprio grido di dolore di
fronte al silenzio dei media nazionali, che parlano
dell’Africa solo quando c’è un evento straordinario o qualche
turista italiano o comunque occidentale viene rapito o peggio
ucciso. Ma in Africa, ricordano i comboniani, ci sono almeno
quattro conflitti importanti, nel Sudan, nel Corno d’Africa
dove si scontrano in una guerra assurda Eritrea ed Etiopia, in
Uganda e nella Repubblica democratica del Congo. «Ma solo nel
Congo - ha ricordato l’avvocato Roberto Garretòn, relatore del
segretario generale delle Nazioni Unite per i diritti umani
nella Repubblica democratica del Congo - ci sono ben nove
conflitti che vedono coinvolti pressocché tutti gli stati
della regione». «Le ragioni di questi conflitti - dicono i
comboniani nel comunicato di presentazione della campagna -
sono complesse e dipendono da responsabilità nazionali come
internazionali. Ma “i signori della guerra” vivono in
sicurezza e in abbondanza mentre il popolo semplice ne paga
ogni
conseguenza». |