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[Nonviolenza] Ebdomadario. 32
- Subject: [Nonviolenza] Ebdomadario. 32
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Sun, 9 Nov 2025 12:00:21 +0100
UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 32 (speciale) del 9 novembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. I tormenti del vecchio
2. Il nostro 4 novembre nonviolento: Ogni vittima ha il volto di Abele. Un discorso tenuto a Viterbo
3. Un incontro a Viterbo "Ricordando Alfio Pannega, proseguendo la lotta nonviolenta contro la guerra e tutte le uccisioni"
4. Altri cinque incontri di studio e di testimonianza a Viterbo per la pace in Medio Oriente
5. Omero Dellistorti: Memorie svelte e ultime di Aristarco Strozzacani
6. Omero Dellistorti: Cosa fatta
7. Ripetiamo ancora una volta...
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'
1. VECCHI VERSI. I TORMENTI DEL VECCHIO
Vedo la mia vita finire e finire il mondo vedo
tra atroci dolori guerre insensate trionfo del male piu' stolto e abissale
il mare colore del vino si muta nel mare colore del sangue
il cielo si spegne di ogni luce e un fuoco nero brucia ogni cosa pulsante
gridano le pietre e nessuno le ascolta
*
Se fosse vero che l'ultima parola
e' sempre e solo quella delle armi
migliaia di anni di crescita lentissima
della coscienza e della civilta'
vani sarebbero stati e una fame di vento
Se fosse vero che l'umana famiglia
sempre dovra' subire l'imperio
di dittature folli e sanguinarie
a nulla sarebbero valsi
tanta paziente tenacia tanto costante eroismo
nel contrastare il male e spezzarne le catene
Se fosse vero che convivere e' impossibile
e sola igiene del mondo e' la guerra
e tutti si ha da essere vittime o carnefici
allora che finisca adesso il mondo
e in un qualche altrove che non so
qualcuno provi di nuovo quest'avventura
e sappia realizzare la pace e la giustizia
*
Invece cosi' vecchio e cosi' stanco
so bene quale sia ancora e ancora il mio dovere
continuare a contrastare la guerra e le uccisioni
continuare a recare aiuto a chi di aiuto ha bisogno
ad ogni voce prestare attento ascolto
essere equanime e misericordioso
condividere il pane e i versi di Omero
al vile fascismo non arrendersi mai
preferire subire il male anziche' compierlo
chiamare ogni oppresso alla resistenza necessaria
Consenti all'umanita' di essere umana
dimostrane tu la possibilita'
continua la lotta del recanatese
dell'enciclopedico Dionigi
della Rosa Rossa e della Rosa Bianca
di Anna e Simona e Virginia che tutto sapevano
e non si arresero mai alla violenza e alla menzogna
Di ogni oppressa e ogni oppresso sii ancora compagno
ogni oppressa e ogni oppresso chiamando alla lotta
affinche' cessi questa notte di orrori
e venga il tempo della pace e della gioia
la sobria gioia della comprensione
reciproca che riconosce e unisce
ogni essere umano senziente e pensante
nell'impegno comune per il bene comune
che non ha fine anche se il mondo intero
dovra' finire e breve ci e' la vita
e poiche' breve allora non sprecarla
e poiche' nulla dura sia allora questo l'attimo
in cui tu fai la cosa buona e giusta
in cui tu senti tutto il valore del mondo che vive
*
Chiamiamo nonviolenza la lotta necessaria
chiamiamo nonviolenza l'antifascismo nitido
chiamiamo nonviolenza l'impegno ad abolire
la guerra le armi l'oppressione
chiamiamo nonviolenza l'impegno ad inverare
l'uguaglianza di diritti di ogni essere umano
la comune responsabilita' per quest'unico vivente mondo
il riconoscimento della complessita' preziosa e fragile
e il sentimento del legame che ci unisce
al mondo intero
chiamiamo nonviolenza l'amore che agisce
ed ecco infine detta la parola
segreta che il pudore impedisce di dire
oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi
per la comune salvezza dell'umanita' e del mondo
*
Vedo la mia vita finire e finire il mondo vedo
tra atroci dolori guerre insensate trionfo del male piu' stolto e abissale
il mare colore del vino si muta nel mare colore del sangue
il cielo si spegne di ogni luce e un fuoco nero brucia ogni cosa pulsante
gridano le pietre e nessuno le ascolta
2. INIZIATIVE. IL NOSTRO 4 NOVEMBRE NONVIOLENTO: OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. UN DISCORSO TENUTO A VITERBO
La sera del 4 novembre 2025 a Viterbo il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto nella sede della storica struttura nonviolenta viterbese un discorso sul tema "Il nostro 4 novembre nonviolento: Ogni vittima ha il volto di Abele".
La mattina, nella primissima mattinata, una delegazione del Centro di ricerca per la pace aveva reso omaggio alle vittime di tutte le guerre compiendo un periplo della citta', toccando alcuni luoghi significativi della memoria condivisa, sostando in reverente silenzio dinanzi ai monumenti e alle lapidi che ricordano alcune delle innumerevoli vittime della violenza assassina.
Di seguito una sintesi dei ragionamenti svolti nel dicorso serale.
*
1. Da oltre un quarto di secolo
Da ventisei anni ininterrottamente il 4 novembre il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo commemora le vittime di tutte le guerre rendendo un addolorato saluto alle persone dalla guerra uccise sostando in silenzioso raccoglimento e deponendo omaggi floreali dinanzi ai monumenti e alle tombe che in citta' ne serbano memoria.
E' l'iniziativa nonviolenta denominata "ogni vittima ha il volto di Abele", che si svolge in orari distinti e distanti dalle ipocrite commemorazioni svolte da parte delle strutture militari che addestrando all'uso delle armi e partecipando alle guerre - che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani - quelle persone hanno contribuito a far morire.
"Ogni vittima ha il volto di Abele" significa infatti che ogni essere umano ucciso e' un fratello o una sorella di tutti gli altri esseri umani; significa che uccidere e'il crimine piu' folle e scellerato; significa che l'umanita' deve abolire la guerra prima che la guerra annienti l'umanita'.
Nell'appello che dal 4 novembre 2000 ripetiamo incessantemente ogni anno abbiamo scritto: "Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".
*
2. Quest'anno
Quest'anno ancora in tante parti del mondo continuano massacri indicibili.
In Ucraina continua la guerra sterminatrice e devastatrice scatenata dall'autocrate russo, con la complicita' di tutti gli stati e le coalizioni di stati che invece di adoperarsi per far cessare il massacro forniscono armi affinche' sempre piu' esseri umani muoiano.
A Gaza una fragile tregua sembra aver fermato solo dopo due anni di mostruose distruzioni e di immani stragi l'orrenda carneficina decisa dal governo fascista e razzista israeliano, come risposta folle e scellerata al mostruoso pogrom del 7 ottobre 2023 commesso dai nazisti di Hamas.
In altri paesi guerre e massacri si svolgono senza che i media internazionali ne diano neppure notizia.
Ovunque, a cominciare dall'Europa razzista e schiavista, i poter dominanti impongono di precipitare nell'abisso di un folle e scellerato riarmo il cui esito sara' un susseguirsi di ecatombi, un degradare nella barbarie, la disumanizzazione dell'umanita' e il crescente pericolo di catastrofe atomica.
E' tragicamente evidente la regressione antropologica verso il "bellum omnium contra omnes".
In una riflessione che abbiamo diffuso nei giorni corsi abbiamo scritto: "In questi ultimi anni abbiamo assistito al ritorno della guerra nel cuore d'Europa con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, ed abbiamo visto la gran parte degli altri stati europei adoperarsi non per la cessazione della guerra, ma affinche' essa fosse sempre piu' sanguinaria.
Abbiamo poi assistito all'orrore del pogrom del 7 ottobre 2023 e successivamente all'orrore della guerra di sterminio a Gaza: solo da poche settimane una fragilissima tregua e' seguita a stragi e devastazioni di proporzioni tali da configurare con assoluta certezza crimini di guerra e crimini contro l'umanita', e tali da rendere obiettivamente giustificata la valutazione di tali atti come intesi alla commissione di un genocidio.
A cio' si aggiunge la generalizzata spinta al riarmo, quando gia' le sole armi atomiche presenti nel mondo sono sufficienti a distruggere piu' volte l'intera umanita'.
Ed ovviamente al quadro vanno aggiunte le tante "guerre dimenticate" di cui i mass-media delle societa' ricche non danno notizia, come non danno notizia dei crimini di regimi totalitari, delle violenza di massa commesse da milizie e mafie in tante parti del mondo.
Cosi' come occorre aggiungere le vittime del razzismo dei governi europei e dell'Unione Europea, e lo schiavismo di cui sono vittima la gran parte dei migranti che riescono a giungere in Europa e qui cadono vittime dell'economia illegale, dei poteri criminali, delle politiche segregative.
A rendere il quadro ancora piu' fosco si assiste a un crescente disprezzo da parte di un numero crescente di stati per l'Onu e il diritto internazionale, regredendo a una visione delle relazioni internazionali ridotta allo stato barbarico di "bellum omnium contra omnes", in cui conta solo la forza mentre il diritto e' costantemente schiacciato.
Tra le cause come tra gli effetti di tale situazione e' la serie sempre piu' estesa di vittorie elettorali di forze fasciste in vari paesi del mondo, cosicche' ormai gran parte del pianeta e' governato o da autocrazie o da regimi sempre piu' autoritari.
La speranza che la lotta delle oppresse e degli oppressi potesse realizzare giustizia e liberta', speranza che nell'Ottocento e nel Novecento trovo' espressione soprattutto nell'esperienza del movimento operaio, nella resistenza antifascista, nelle lotte contro il colonialismo e gli imperialismi, nelle lotte antirazziste, per la pace e la liberazione dei popoli, nel movimento di liberazione delle donne, ebbene, sembra essere stata schiacciata dai poteri dominanti e dalle nuove tecnologie che favoriscono autoritarismo e manipolazione, ingiustizie strutturali, regressioni culturali, violenze endemiche.
Le sfide globali cui l'umanita' si trova di fronte, la difesa della biosfera, la necessita' della pace e della cooperazione internazionale, la giustizia sociale che assicuri una vita degna a tutti gli esseri umani, richiedono una scelta precisa, necessaria e urgente; richiedono la politica della nonviolenza. La nonviolenza e' la resistenza oggi necessaria. La nonviolenza e' la sola politica adeguata ai problemi che l'umanita' deve affrontare. La nonviolenza e' la voce di tutti gli esseri umani oppressi. La nonviolenza e' la sola speranza che l'intera famiglia umana non sia annientata dalla scellerata follia delle guerre e dell'ecocidio.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Difendere quest'unico mondo vivente unica casa comune dell'intera umana famiglia.
Condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe".
*
3. Insorgere nonviolentemente contro tutte le uccisioni
E' tempo che l'umanita' intera si impegni concretamente e coerentemente per far cessare tutte le uccisioni; che l'umanita' intera riconosca il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; che l'umanita' intera insorga nonviolentemente per abolire la guerra e gli strumenti della guerra: gli eserciti e le armi; che l'umanita' intera insorga nonviolentemente affinche' dalla politica della violenza cieca e assassina si passi alla politica della nonviolenza che salva le vite e realizza il bene comune.
Ha scritto Primo Levi nella sua indimenticabile poesia intitolata "La bambina di Pompei":
Poiche' l'angoscia di ciascuno e' la nostra
Ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
Che ti sei stretta convulsamente a tua madre
Quasi volessi ripenetrare in lei
Quando al meriggio il cielo si e' fatto nero.
Invano, perche' l'aria volta in veleno
E' filtrata a cercarti per le finestre serrate
Della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
Lieta gia' del tuo canto e del tuo timido riso.
Sono passati i secoli, la cenere si e' pietrificata
A incarcerare per sempre codeste membra gentili.
Cosi' tu rimani tra noi, contorto calco di gesso,
Agonia senza fine, terribile testimonianza
Di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.
Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
Della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura
Che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
La sua cenere muta e' stata dispersa dal vento,
La sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
Ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli,
Vittima sacrificata sull'altare della paura.
Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
Tristi custodi segreti del tuono definitivo,
Ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.
Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.
Ed ha scritto Bertolt Brecht in una delle sue "Poesie di Svendborg":
Quando la guerra comincia
forse i vostri fratelli si trasformeranno
e i loro volti saranno irriconoscibili.
Ma voi dovete rimanere eguali.
Andranno in guerra, non
come ad un massacro, ma
ad un serio lavoro. Tutto
avranno dimenticato.
Ma voi nulla dovete dimenticare.
Vi verseranno grappa nella gola
come a tutti gli altri.
Ma voi dovete rimanere lucidi.
Ed ha scritto Wislawa Szymborska nella sua poesia intitolata "La fine e l'inizio":
Dopo ogni guerra
c'e' chi deve ripulire.
In fondo un po' d'ordine
da solo non si fa.
C'e' chi deve spingere le macerie
ai bordi delle strade
per far passare
i carri pieni di cadaveri.
C'e' chi deve sprofondare
nella melma e nella cenere,
tra le molle dei divani letto,
le schegge di vetro
e gli stracci insanguinati.
C'e' chi deve trascinare una trave
per puntellare il muro,
c'e' chi deve mettere i vetri alla finestra
e montare la porta sui cardini.
Non e' fotogenico,
e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono gia' partite
per un'altra guerra.
Bisogna ricostruire i ponti
e anche le stazioni.
Le maniche saranno a brandelli
a forza di rimboccarle.
C'e' chi, con la scopa in mano,
ricorda ancora com'era.
C'e' chi ascolta
annuendo con la testa non mozzata.
Ma presto li' si aggireranno altri
che troveranno il tutto
un po' noioso.
C'e' chi talvolta
dissotterrera' da sotto un cespuglio
argomenti corrosi dalla ruggine
e li trasportera' sul mucchio dei rifiuti.
Chi sapeva
di che si trattava,
deve far posto a quelli
che ne sanno poco.
E meno di poco.
E infine assolutamente nulla.
Sull'erba che ha ricoperto
le cause e gli effetti,
c'e' chi deve starsene disteso
con una spiga tra i denti,
perso a fissare le nuvole.
Ed ha scritto Ingeborg Bachmann nellla sua poesia intitolata "Tutti i giorni":
La guerra non viene piu' dichiarata,
ma proseguita. L'inaudito
e' divenuto quotidiano. L'eroe
resta lontano dai combattimenti. Il debole
e' trasferito nelle zone del fuoco.
La divisa di oggi e' la pazienza,
medaglia la misera stella
della speranza, appuntata sul cuore.
Viene conferita
quando non accade piu' nulla,
quando il fuoco tambureggiante ammutolisce,
quando il nemico e' divenuto invisibile
e l'ombra d'eterno riarmo
ricopre il cielo.
Viene conferita
per la diserzione dalle bandiere,
per il valore di fronte all'amico,
per il tradimento di segreti obbrobriosi
e l'inosservanza
di tutti gli ordini.
*
4. Si vis pacem...
Abbiamo ripetuto piu' volte negli anni e nei giorni scorsi in iniziative pubbliche cosi' come in incontri di studio e di testimonianza, e ripetiamo ancora una volta stasera, alcune fondamentali verita' in forma di minime massime.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Opporsi sempre a tutte le uccisioni.
Porsi sempre dalla parte di tutte le vittime contro tutti i carnefici.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Agisci sempre nei confronti della altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Non "si vis pacem, para bellum", ma "si vis pacem, para pacem".
Non "fiat iustitia, pereat mundus", ma "vivat mundus et fiat iustitia".
Non "dulce et decorum est pro patria mori", ma "dulce et decorum est vivere et vivere sinere".
3. INCONTRI. UN INCONTRO A VITERBO "RICORDANDO ALFIO PANNEGA, PROSEGUENDO LA LOTTA NONVIOLENTA CONTRO LA GUERRA E TUTTE LE UCCISIONI"
La mattina di mercoledi' 5 novembre 2025 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuto un incontro sul tema "Ricordando Alfio Pannega, proseguendo la lotta nonviolenta contro la guerra e tutte le uccisioni".
Nel corso dell'incontro e' stato ricordato ancora una volta il poeta antifascista nonviolento viterbese di cui ricorre in questo 2025 il centenario della nascita.
E ancora una volta e' stato rivolto un appello ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni movimento democratico e ad ogni istituzione sollecita del bene comune dell'umanita' per un impegno persuaso e corale per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, la gestione nonviolenta dei conflitti, la cooperazione tra i popoli, il riconoscimento e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa accudente dell'intero mondo vivente.
All'incontro ha preso parte Paolo Arena, amico di Alfio e curatore del costituendo "Archivio Alfio Pannega" in cui verranno raccolti, digitalizzati e messi a disposizione di tutte le persone interessate tutti i materiali documentari (scritti, fotografici, audio, video) di e su Alfio che sono gia' stati recuperati e quelli che si riuscira' ancora a ritrovare.
*
Prossimi incontri
Un prossimo incontro delle amiche e degli amici di Alfio si svolgera' sabato 15 novembre con inizio alle ore 14 presso la "Fattoria di Alice" in strada Tuscanese.
Un prossimo incontro per la realizzazione della lapide da collocare sul muro della "casa di Alfio" a Valle Faul si svolgera' presso l'assessorato comunale in via Garbini lunedi' 24 novembre con inizio alle ore 9,30.
*
Con Alfio per la pace che salva le vite
Invitiamo ancora una volta ogni persona di volonta' buona, ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele all'umanita', a proseguire l'impegno di Alfio contro tutte le guerre e le violenze, per la salvezza dell'umanita'.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: opporsi a tutte le guerre e a tutte le uccisioni.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: proteggere quest'unico mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: opporsi al male facendo il bene.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: salvare le vite e' il primo dovere.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: la nonviolenza e' in cammino. La nonviolenza e' il cammino. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
*
Iniziative in programma
Segnaliamo anche, ancora una volta, che di qui alla fine dell'anno si spera di realizzare alcune altre iniziative in ricordo di Alfio.
Tra esse: la collocazione della lapide sulla casa di Alfio a Valle Faul; varie presentazioni della nuova edizione del libro di e su Alfio pubblicato da Davide Ghaleb Editore; nuove rappresentazioni dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato dal titolo "Allora ero giovane pure io"; una mostra documentaria ed artistica; un ulteriore concerto dedicato ad Alfio, conclusivo dell'anno di commemorazioni; la catalogazione e sistemazione dell'"Archivio Alfio Pannega" (chiunque abbia materiali puo' inviarli al curatore dell'Archivio all'indirizzo e-mail: oloap.anera at gmail.com ); la digitalizzazione dei materiali accolti e la loro messa a disposizione in spazi dedicati di alcuni siti internet che hanno dato la disponibilita' ad accogliere e preservare un adeguato ricordo di Alfio, tra cui quello dell'Anpi provinciale di Viterbo, quello di Davide Ghaleb Editore, quello dell'organizzazione di volontariato "Viterbo con amore".
*
In calce alleghiamo ancora una volta alcuni materiali informativi utili.
* * *
Allegato primo: Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
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Allegato secondo: La nuova edizione del libro dedicato ad Alfio Pannega
Il libro "Alfio 100" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2025) celebra i cento anni dalla nascita di Alfio Pannega (Viterbo 1925-2025). Nella prima parte del volume sono presenti materiali inediti raccolti da amiche e amici di Alfio: rassegna stampa, galleria fotografica, autografi poetici, ricordi dei militanti del centro sociale occupato autogestito Valle Faul, di conoscenti e istituzioni, oltre ai versi di poeti dialettali. Nella seconda parte si ripropone integralmente il volume "Allora ero giovane pure io" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010) con poesie, fotografie e storia di vita dell'autore. Chiude il volume il copione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti.
Il libro di e su Alfio Pannega puo' essere richiesto all'editore Davide Ghaleb, via Roma 41, 01019 Vetralla (Vt), sito: www.ghaleb.it, tel. 0761461258, cell. 3200897221.
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Allegato terzo: Un rilevante documento filmato di alcune iniziative commemorative di Alfio Pannega
E' disponibile nella rete telematica la registrazione della commemorazione di Alfio Pannega svoltasi il 27 aprile 2025 al cimitero monumentale di Viterbo; la registrazione della cerimonia di intitolazione ad Alfio dell'"Emporio solidale" in piazzale Porsenna nel quartiere viterbese di Santa Barbara l'8 maggio 2025; la registrazione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato rappresentato il 25 giugno 2025 presso lo spazio culturale "Lo spiffero"; la registrazione del convegno svoltosi il 21 settembre 2025 a Viterbo nella Sala delle Colonnne di Palazzo dei Priori.
Le rispettive registrazioni sono ai seguenti link:
https://www.youtube.com/watch?v=0bpS90lXmno
https://www.youtube.com/watch?v=BgSBoGZZqh8
https://www.youtube.com/watch?v=RSAwXdE1sio
https://www.youtube.com/watch?v=IPqUu8meWcs
I quattro filmati costituiscono un'unica opera documentaria e testimoniale dal titolo complessivo "Alfio Pannega 1925-2025. Il docufilm".
Ringraziamo Marco Mingarelli per aver realizzato quest'opera.
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Allegato quarto: I link ad alcuni brani musicali dedicati ad Alfio Pannega
Numerosi musicisti viterbesi e non solo, di rilevanza anche internazionale, hanno dedicato ad Alfio Pannega alcune loro composizioni.
Segnaliamo i link ad alcune di esse gia' disponibili all'ascolto nel web.
Di Luigi Andriani Il brano "Rinascimental Gratafunky" puo' essere ascoltato nell'album "Etrurian Dub" al seguente link:
https://rastakingkong.bandcamp.com/album/etrurian-dub
Di Andrea Araceli il brano "In memoria di Alfio Pannega" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/vI5lh7wtUJA?si=BjQy93a1fuxR1a2F
Sempre di Andrea Araceli segnaliamo anche un altro straordinario recente brano, "Lament for children of Gaza", che puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/-1db9WNxoDk?si=aa7LPwBo9k5m6yU2
Di Marco Brama il brano "... E la Luna disse: 'Alfio Pannega'" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/f_xMgzK2zTQ
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
4. INCONTRI. ALTRI CINQUE INCONTRI DI STUDIO E DI TESTIMONIANZA A VITERBO PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE
Nelle mattinate di venerdi' 31 ottobre, sabato primo novembre, lunedi' 3 novembre, giovedi' 6 e venerdi' 7 novembre 2025 si sono svolti a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" altri cinque incontri di studio e di testimonianza per la pace in Medio Oriente, affinche' cessino definitivamente la strage a Gaza e le violenze in Cisgiordania, e nasca immediatamente lo stato di Palestina a fianco di quello di israele nei confini precedenti la guerra dei sei giorni. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Salvare le vite e' il primo dovere. Pace, disarmo, smilitarizzazione.
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L'incontro di venerdi' 31 ottobre e' stato dedicato anche particolarmente alla presentazione e al commento della piu' recente opera dell'illustre studioso e giornalista Alain Gresh, Palestina. Un popolo che non vuole morire, Sensibili alle foglie, 2025.
Nel corso dell'incontro si e' fatto riferimento anche ad un'altra fondamentale opera di Alain Gresh, Israele, Palestina. Le verita' su un conflitto, Einaudi, Torino 2004, 2015, 2025.
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L'incontro di sabato primo novembre e' stato dedicato anche particolarmente alla presentazione e al commento della piu' recente opera dell'illustre storico e docente universitario Arturo Marzano, Storia di Gaza. Terra, politica, conflitti, Il Mulino, Bologna 2025.
Nel corso dell'incontro si e' fatto riferimento anche ad altre due preziose opere di Arturo Marzano, Storia dei sionismi. Lo Stato degli ebrei da Herzl a oggi, Carocci, Roma 2017, 2018, e Questa terra e' nostra da sempre. Israele e Palestina, Laterza, Roma-Bari 2024.
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L'incontro di lunedi' 3 novembre e' stato dedicato anche particolarmente alla presentazione e al commento della piu' recente opera dell'illustre scrittore e giornalista Pankaj Mishra, Il mondo dopo Gaza, Guanda, Milano 2025.
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L'incontro di giovedi' 6 novembre e' stato dedicato anche particolarmente alla presentazione e al commento del libro dell'illustre storico e docente universitario Jean-Pierre Filiu, Niente mi aveva preparato. Un reportage da Gaza, Altrecose, Milano 2025.
Nel corso dell'incontro si e' fatto riferimento anche ad altre due fondamentali opere di Jean-Pierre Filiu, Histoire de Gaza, Fayard, Paris 2012, 2015, 2024, e Perche' la Palestina e' perduta ma Israele non ha vinto, Einaudi, Torino 2025.
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L'incontro di venerdi' 7 novembre e' stato dedicato anche particolarmente alla presentazione e al commento del libro dell'illustre scrittore e giornalista Omar El Akkad, Un giorno tutti diranno di essere stati contro, Feltrinelli, Milano 2025.
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Nell'illustrare i libri degli autori proposti si e' fatto riferimento per opportuni confronti anche ad altre opere storiografiche di Ian Black, Ahron Bregman, Thomas G. Fraser, James L. Gelvin, Lorenzo Kamel, Gilles Kepel, Rashid Khalidi, Benny Morris, Ilan Pappe', Tom Segev, Claudio Vercelli; alla riflessione di indimenticabili figure come Hannah Arendt, Uri Avnery, Martin Buber, Elias Canetti, Mahmoud Darwish, Primo Levi, Emmanuel Levinas, Amos Oz, Edward W. Said, Tzvetan Todorov, Abraham B. Yehoshua; alle opere di maestri ormai centenari ma ancora attivi ed illuminanti come Noam Chomsky ed Edgar Morin; ai libri di straordinari testimoni e costruttori di pace come Susan Abulhawa, Suad Amiry, Avraham Burg, Manuela Dviri, David Grossman, Amira Hass, Luisa Morgantini, Raja Shehadeh, Adania Shibli...
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Gli incontri fanno parte di una serie che si protrae dalla fine del 2023 per approfondire la conoscenza del conflitto israelo-palestinese, degli altri conflitti in Medio Oriente e del contesto globale in cui si situano. Conoscere e' necessario per agire concretamente ed efficacemente contro tutte le guerre e le uccisioni; conoscere e' necessario per solidarizzare con tutte le vittime ed opporsi a tutti i carnefici; conoscere e' necessario per cogliere la complessita' di tutti i conflitti ed opporsi a tutti i fanatismi; conoscere e' necessario per opporsi alla violenza con la forza della verita' e della misericordia, con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza che sola puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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Ancora una volta e' stato rinnovato l'appello a tutte le istituzioni democratiche a sostenere la tregua in Medio Oriente; ad adoperarsi affinche' cessino tutte le uccisioni e siano soccorsi tutti i sopravvissuti; a sostenere il riconoscimento da parte di tutti gli stati rappresentati nell'Onu sia dello stato di Israele che dello stato di Palestina entro i confini precedenti la guerra dei sei giorni del 1967 e quindi smantellando tutte le colonie illegali in Cisgiordania; a chiedere la liberazione immediata e senza condizioni di Marwan Barghouti, il Nelson Mandela palestinese che puo' dare un contributo fondamentale al processo di pace e di riconciliazione.
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Ripetiamo ancora una volta alcune fondamentali verita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Opporsi sempre a tutte le uccisioni.
Porsi sempre dalla parte di tutte le vittime contro tutti i carnefici.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Non "si vis pacem, para bellum", ma "si vis pacem, para pacem".
Non "fiat iustitia, pereat mundus", ma "vivat mundus et fiat iustitia".
Non "dulce et decorum est pro patria mori", ma "dulce et decorum est vivere et vivere sinere".
5. MINIMA MORALIA. OMERO DELLISTORTI: MEMORIE SVELTE E ULTIME DI ARISTARCO STROZZACANI
Non ci fosse stato quel giornale la mia vita sarebbe stata tutt'altra.
Forse sarei diventato quello che la mia famiglia sperava: un dottore, un avvocato, un ingegnere.
O un negoziante al paese, nella bottega di famiglia, ma non credo.
Certo non sarei diventato quello che sono.
Invece.
Mi piace fare pensieri di una sola parola, soprattutto con questa parola: invece.
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Ho vissuto da parassita, senza neppure le virtu' e l'autocoscienza del nipote di Rameau.
E ho vissuto nella menzogna spacciandomi per quello che avrei voluto essere ma che non ero.
Non lo dico per giustificarmi. Se sto qui al gabbio ci sto per quello che ho fatto e va bene cosi'. Non si tratta d questo. Anzi, almeno questa cosa l'ho fatta davvero. Davvero si', con tutto quel sangue. Te ne accorgi dopo quanto fa schifo tutto quel sangue; mentre fai quello che fai non te ne frega niente, te la godi e basta, tu sei vivo e quell'altro sta per crepare, e' tutto qui. C'e' qualcuno che preferirebbe essere quello che crepa? Non credo.
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Dei soldi non me ne frega niente, tanti me ne procuro e tanti ne spendo. Carpe diem, come dice il poeta. Quale poeta? Che ne so. Pero' di essere senza spiccioli, no. Neanche per sogno. E allora faccio quello che devo fare. Bene, pulito. Io sono per i lavori puliti, svelti, senza perdersi nei ragionamenti che se ci ragioni troppo poi non combini piu' niente, invece una botta e via. La leggerezza e' tutto. Qualche volta il portafogli e' pieno, qualche volta no. Puo' capitare di sbagliare bersaglio. Allora ne cerchi un altro, si fa cosi'.
Cosi'.
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La televisione non la guardo, mi annoio. Qualche volta le partite, ma mi annoio pure li'. Preferisco fare una passeggiata o andare al bar, anche se i bar non sono piu' come una volta che ci passavi tutto il giorno e la notte e non ti annoiavi mai. Adesso bevi un caffe' e esci. Se non esci subito ti guardano pure male. E' il mondo che e' cambiato. In peggio. Le cose cambiano sempre solo in peggio.
*
No che non ho amici. Col lavoro che faccio cambio citta' spesso e abito nelle pensioni. Secondo me e' piu' comodo che avere una casa. Dico che faccio il commesso viaggiatore e mi porto dietro pure una valigetta col campionario. Di stilografiche di lusso. La gente ci crede sempre e non ti chiede mai niente. La gente e' proprio scema, sta li' e aspetta che tu la freghi.
Ma mi fermo poco in un posto, uno o due lavoretti e via, funziona cosi'. Mi piace l'indipendenza. Viaggiare no, non mi piace. Non mi piace vedere ne' le opere d'arte ne' le bellezze naturali, mi annoio subito. Visto un posto, visti tutti. E' come la gente: sono tutti uguali. Si credono di essere tutti diversi e invece sono tutti uguali. A me non me ne frega niente. Io faccio la mia vita e me ne frego.
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Poi guarda che mi capita, mi faccio beccare come un pollo. Come un pollo. E qui se ti beccano non la fanno tanto lunga, ti crocifiggono e via. E proprio a fianco alla croce mia ci tirano su la croce di quel tizio che ne parlavano tutti che dicevano che era proprio un brav'uomo e quindi era sicuro che finiva male. Mentre stavamo li' a guardare dall'alto in basso tutti quei buffoni che ci stavano a guardare come se fosse il circo Orfei, tante per fare conversazione dico qualcosa a quel tizio che appena detta gia' me l'ero scordata. Ma quello che mi ha detto lui, con tutto che era una scemenza grossa come una casa, e che stavamo gia' quasi per tirare le cuoia, dico la verita', mi ha commosso. Da non crederci: mi ha commosso.
Il mondo e' proprio buffo.
6. ULTIME NOTIZIE DAL REAME DI NUSMUNDIA. OMERO DELLI STORTI: COSA FATTA
- Porca la miseriaccia zozza.
- Mannaggia alla malamorte, mannaggia.
- Eccheccavolo, mai una volta che si ragioni un attimo. E un attimo, no? Certe cose si dovrebbero decidere tutti insieme, no?
- Lo dicevo io, lo dicevo, ma non mi da' mai retta nessuno, nessuno. Eh, e mo'?
- Signori, signori, per favore. In nome della nazione. E basta adesso, concludiamo 'sto consiglio dei ministri, forza. Ormai le bombe atomiche le abbiamo fatte partire, e cosa fatta capo ha, adesso vediamo che si deve fare, su. Con santa pazienza. Mi assumo tutta la responsabilita', va bene? Contenti? Ho deciso io, che se aspettavo voi... Forza. Gli aerei per svignarsela tutto il governo e famiglie sono gia' pronti. Calma, calma e gesso. Pensate a telefonare a casa. E niente bagagli grossi come armadi, vediamo di non fare la solita figura. A posto? Tutto chiaro? non c'e' bisogno che vi dica che ogni minuto e' prezioso. Andiamo, andiamo, fare gli statisti non e' mica roba per pappemolli, eh.
7. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
8. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- AA. VV., Il loro grido e' la mia voce. Poesie da Gaza, Fazi, Roma 2025, pp. X + 146, euro 12.
- Vittorino Andreoli, Apocalissi, Rcs, Milano 2025, pp. 160, euro 6,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Francesca Corrias, Silvana Sperati, La cura della gentilezza, Rcs, Milano 2025, pp. 128, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Beatrice Magni, Filosofia politica, Rcs, Milano 2025, pp. 160, euro 6,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Enrica Crispino, Toulouse-Lautrec, Giunti-Rcs, Firenze-Milano 2025, pp. 128, euro 9,90.
- Gabriella Di Milia, Boccioni, Giunti-Rcs, Firenze-Milano 2025, pp. 128, euro 9,90.
- Jean-Pierre Filiu, Niente mi aveva preparato. Un reportage da Gaza, Altrecose, Milano 2025, pp. 228, euro 19.
- Valentina Pisanty, Antisemita. Una parola in ostaggio, Bompiani, Milano 2025, pp. 176, euro 12.
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Riletture
- Juan Gil, Miti e utopie della scoperta. L'Eldorado, Garzanti, Milano 1993, pp. 464.
- Thomas R. Nevin, Simone Weil. Ritratto di un'ebrea che si volle esiliare, Bollati Boringhieri, Torino 1997, 2024, pp. 544.
*
Riedizioni
- Andrea Camilleri, La vampa d'agosto, Sellerio, Palermo 2006, Rcs, Milano 2025, pp. 282, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Andrea Camilleri, Le ali della sfinge, Sellerio, Palermo 2006, Rcs, Milano 2025, pp. 282, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Franco Cardini, Gabriella Bartolini, Nel nome di Dio facemmo vela, Laterza, Roma-Bari 1991, Rcs, Milano 2025, pp. 204, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Georges Simenon, Gli altri, Adelphi, Milano 2023, Gedi, Torino 2025, pp. 150, euro 9,90.
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
10. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 32 (speciale) del 9 novembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Numero 32 (speciale) del 9 novembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. I tormenti del vecchio
2. Il nostro 4 novembre nonviolento: Ogni vittima ha il volto di Abele. Un discorso tenuto a Viterbo
3. Un incontro a Viterbo "Ricordando Alfio Pannega, proseguendo la lotta nonviolenta contro la guerra e tutte le uccisioni"
4. Altri cinque incontri di studio e di testimonianza a Viterbo per la pace in Medio Oriente
5. Omero Dellistorti: Memorie svelte e ultime di Aristarco Strozzacani
6. Omero Dellistorti: Cosa fatta
7. Ripetiamo ancora una volta...
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'
1. VECCHI VERSI. I TORMENTI DEL VECCHIO
Vedo la mia vita finire e finire il mondo vedo
tra atroci dolori guerre insensate trionfo del male piu' stolto e abissale
il mare colore del vino si muta nel mare colore del sangue
il cielo si spegne di ogni luce e un fuoco nero brucia ogni cosa pulsante
gridano le pietre e nessuno le ascolta
*
Se fosse vero che l'ultima parola
e' sempre e solo quella delle armi
migliaia di anni di crescita lentissima
della coscienza e della civilta'
vani sarebbero stati e una fame di vento
Se fosse vero che l'umana famiglia
sempre dovra' subire l'imperio
di dittature folli e sanguinarie
a nulla sarebbero valsi
tanta paziente tenacia tanto costante eroismo
nel contrastare il male e spezzarne le catene
Se fosse vero che convivere e' impossibile
e sola igiene del mondo e' la guerra
e tutti si ha da essere vittime o carnefici
allora che finisca adesso il mondo
e in un qualche altrove che non so
qualcuno provi di nuovo quest'avventura
e sappia realizzare la pace e la giustizia
*
Invece cosi' vecchio e cosi' stanco
so bene quale sia ancora e ancora il mio dovere
continuare a contrastare la guerra e le uccisioni
continuare a recare aiuto a chi di aiuto ha bisogno
ad ogni voce prestare attento ascolto
essere equanime e misericordioso
condividere il pane e i versi di Omero
al vile fascismo non arrendersi mai
preferire subire il male anziche' compierlo
chiamare ogni oppresso alla resistenza necessaria
Consenti all'umanita' di essere umana
dimostrane tu la possibilita'
continua la lotta del recanatese
dell'enciclopedico Dionigi
della Rosa Rossa e della Rosa Bianca
di Anna e Simona e Virginia che tutto sapevano
e non si arresero mai alla violenza e alla menzogna
Di ogni oppressa e ogni oppresso sii ancora compagno
ogni oppressa e ogni oppresso chiamando alla lotta
affinche' cessi questa notte di orrori
e venga il tempo della pace e della gioia
la sobria gioia della comprensione
reciproca che riconosce e unisce
ogni essere umano senziente e pensante
nell'impegno comune per il bene comune
che non ha fine anche se il mondo intero
dovra' finire e breve ci e' la vita
e poiche' breve allora non sprecarla
e poiche' nulla dura sia allora questo l'attimo
in cui tu fai la cosa buona e giusta
in cui tu senti tutto il valore del mondo che vive
*
Chiamiamo nonviolenza la lotta necessaria
chiamiamo nonviolenza l'antifascismo nitido
chiamiamo nonviolenza l'impegno ad abolire
la guerra le armi l'oppressione
chiamiamo nonviolenza l'impegno ad inverare
l'uguaglianza di diritti di ogni essere umano
la comune responsabilita' per quest'unico vivente mondo
il riconoscimento della complessita' preziosa e fragile
e il sentimento del legame che ci unisce
al mondo intero
chiamiamo nonviolenza l'amore che agisce
ed ecco infine detta la parola
segreta che il pudore impedisce di dire
oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi
per la comune salvezza dell'umanita' e del mondo
*
Vedo la mia vita finire e finire il mondo vedo
tra atroci dolori guerre insensate trionfo del male piu' stolto e abissale
il mare colore del vino si muta nel mare colore del sangue
il cielo si spegne di ogni luce e un fuoco nero brucia ogni cosa pulsante
gridano le pietre e nessuno le ascolta
2. INIZIATIVE. IL NOSTRO 4 NOVEMBRE NONVIOLENTO: OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. UN DISCORSO TENUTO A VITERBO
La sera del 4 novembre 2025 a Viterbo il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto nella sede della storica struttura nonviolenta viterbese un discorso sul tema "Il nostro 4 novembre nonviolento: Ogni vittima ha il volto di Abele".
La mattina, nella primissima mattinata, una delegazione del Centro di ricerca per la pace aveva reso omaggio alle vittime di tutte le guerre compiendo un periplo della citta', toccando alcuni luoghi significativi della memoria condivisa, sostando in reverente silenzio dinanzi ai monumenti e alle lapidi che ricordano alcune delle innumerevoli vittime della violenza assassina.
Di seguito una sintesi dei ragionamenti svolti nel dicorso serale.
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1. Da oltre un quarto di secolo
Da ventisei anni ininterrottamente il 4 novembre il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo commemora le vittime di tutte le guerre rendendo un addolorato saluto alle persone dalla guerra uccise sostando in silenzioso raccoglimento e deponendo omaggi floreali dinanzi ai monumenti e alle tombe che in citta' ne serbano memoria.
E' l'iniziativa nonviolenta denominata "ogni vittima ha il volto di Abele", che si svolge in orari distinti e distanti dalle ipocrite commemorazioni svolte da parte delle strutture militari che addestrando all'uso delle armi e partecipando alle guerre - che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani - quelle persone hanno contribuito a far morire.
"Ogni vittima ha il volto di Abele" significa infatti che ogni essere umano ucciso e' un fratello o una sorella di tutti gli altri esseri umani; significa che uccidere e'il crimine piu' folle e scellerato; significa che l'umanita' deve abolire la guerra prima che la guerra annienti l'umanita'.
Nell'appello che dal 4 novembre 2000 ripetiamo incessantemente ogni anno abbiamo scritto: "Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".
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2. Quest'anno
Quest'anno ancora in tante parti del mondo continuano massacri indicibili.
In Ucraina continua la guerra sterminatrice e devastatrice scatenata dall'autocrate russo, con la complicita' di tutti gli stati e le coalizioni di stati che invece di adoperarsi per far cessare il massacro forniscono armi affinche' sempre piu' esseri umani muoiano.
A Gaza una fragile tregua sembra aver fermato solo dopo due anni di mostruose distruzioni e di immani stragi l'orrenda carneficina decisa dal governo fascista e razzista israeliano, come risposta folle e scellerata al mostruoso pogrom del 7 ottobre 2023 commesso dai nazisti di Hamas.
In altri paesi guerre e massacri si svolgono senza che i media internazionali ne diano neppure notizia.
Ovunque, a cominciare dall'Europa razzista e schiavista, i poter dominanti impongono di precipitare nell'abisso di un folle e scellerato riarmo il cui esito sara' un susseguirsi di ecatombi, un degradare nella barbarie, la disumanizzazione dell'umanita' e il crescente pericolo di catastrofe atomica.
E' tragicamente evidente la regressione antropologica verso il "bellum omnium contra omnes".
In una riflessione che abbiamo diffuso nei giorni corsi abbiamo scritto: "In questi ultimi anni abbiamo assistito al ritorno della guerra nel cuore d'Europa con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, ed abbiamo visto la gran parte degli altri stati europei adoperarsi non per la cessazione della guerra, ma affinche' essa fosse sempre piu' sanguinaria.
Abbiamo poi assistito all'orrore del pogrom del 7 ottobre 2023 e successivamente all'orrore della guerra di sterminio a Gaza: solo da poche settimane una fragilissima tregua e' seguita a stragi e devastazioni di proporzioni tali da configurare con assoluta certezza crimini di guerra e crimini contro l'umanita', e tali da rendere obiettivamente giustificata la valutazione di tali atti come intesi alla commissione di un genocidio.
A cio' si aggiunge la generalizzata spinta al riarmo, quando gia' le sole armi atomiche presenti nel mondo sono sufficienti a distruggere piu' volte l'intera umanita'.
Ed ovviamente al quadro vanno aggiunte le tante "guerre dimenticate" di cui i mass-media delle societa' ricche non danno notizia, come non danno notizia dei crimini di regimi totalitari, delle violenza di massa commesse da milizie e mafie in tante parti del mondo.
Cosi' come occorre aggiungere le vittime del razzismo dei governi europei e dell'Unione Europea, e lo schiavismo di cui sono vittima la gran parte dei migranti che riescono a giungere in Europa e qui cadono vittime dell'economia illegale, dei poteri criminali, delle politiche segregative.
A rendere il quadro ancora piu' fosco si assiste a un crescente disprezzo da parte di un numero crescente di stati per l'Onu e il diritto internazionale, regredendo a una visione delle relazioni internazionali ridotta allo stato barbarico di "bellum omnium contra omnes", in cui conta solo la forza mentre il diritto e' costantemente schiacciato.
Tra le cause come tra gli effetti di tale situazione e' la serie sempre piu' estesa di vittorie elettorali di forze fasciste in vari paesi del mondo, cosicche' ormai gran parte del pianeta e' governato o da autocrazie o da regimi sempre piu' autoritari.
La speranza che la lotta delle oppresse e degli oppressi potesse realizzare giustizia e liberta', speranza che nell'Ottocento e nel Novecento trovo' espressione soprattutto nell'esperienza del movimento operaio, nella resistenza antifascista, nelle lotte contro il colonialismo e gli imperialismi, nelle lotte antirazziste, per la pace e la liberazione dei popoli, nel movimento di liberazione delle donne, ebbene, sembra essere stata schiacciata dai poteri dominanti e dalle nuove tecnologie che favoriscono autoritarismo e manipolazione, ingiustizie strutturali, regressioni culturali, violenze endemiche.
Le sfide globali cui l'umanita' si trova di fronte, la difesa della biosfera, la necessita' della pace e della cooperazione internazionale, la giustizia sociale che assicuri una vita degna a tutti gli esseri umani, richiedono una scelta precisa, necessaria e urgente; richiedono la politica della nonviolenza. La nonviolenza e' la resistenza oggi necessaria. La nonviolenza e' la sola politica adeguata ai problemi che l'umanita' deve affrontare. La nonviolenza e' la voce di tutti gli esseri umani oppressi. La nonviolenza e' la sola speranza che l'intera famiglia umana non sia annientata dalla scellerata follia delle guerre e dell'ecocidio.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Difendere quest'unico mondo vivente unica casa comune dell'intera umana famiglia.
Condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe".
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3. Insorgere nonviolentemente contro tutte le uccisioni
E' tempo che l'umanita' intera si impegni concretamente e coerentemente per far cessare tutte le uccisioni; che l'umanita' intera riconosca il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; che l'umanita' intera insorga nonviolentemente per abolire la guerra e gli strumenti della guerra: gli eserciti e le armi; che l'umanita' intera insorga nonviolentemente affinche' dalla politica della violenza cieca e assassina si passi alla politica della nonviolenza che salva le vite e realizza il bene comune.
Ha scritto Primo Levi nella sua indimenticabile poesia intitolata "La bambina di Pompei":
Poiche' l'angoscia di ciascuno e' la nostra
Ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
Che ti sei stretta convulsamente a tua madre
Quasi volessi ripenetrare in lei
Quando al meriggio il cielo si e' fatto nero.
Invano, perche' l'aria volta in veleno
E' filtrata a cercarti per le finestre serrate
Della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
Lieta gia' del tuo canto e del tuo timido riso.
Sono passati i secoli, la cenere si e' pietrificata
A incarcerare per sempre codeste membra gentili.
Cosi' tu rimani tra noi, contorto calco di gesso,
Agonia senza fine, terribile testimonianza
Di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.
Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
Della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura
Che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
La sua cenere muta e' stata dispersa dal vento,
La sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
Ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli,
Vittima sacrificata sull'altare della paura.
Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
Tristi custodi segreti del tuono definitivo,
Ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.
Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.
Ed ha scritto Bertolt Brecht in una delle sue "Poesie di Svendborg":
Quando la guerra comincia
forse i vostri fratelli si trasformeranno
e i loro volti saranno irriconoscibili.
Ma voi dovete rimanere eguali.
Andranno in guerra, non
come ad un massacro, ma
ad un serio lavoro. Tutto
avranno dimenticato.
Ma voi nulla dovete dimenticare.
Vi verseranno grappa nella gola
come a tutti gli altri.
Ma voi dovete rimanere lucidi.
Ed ha scritto Wislawa Szymborska nella sua poesia intitolata "La fine e l'inizio":
Dopo ogni guerra
c'e' chi deve ripulire.
In fondo un po' d'ordine
da solo non si fa.
C'e' chi deve spingere le macerie
ai bordi delle strade
per far passare
i carri pieni di cadaveri.
C'e' chi deve sprofondare
nella melma e nella cenere,
tra le molle dei divani letto,
le schegge di vetro
e gli stracci insanguinati.
C'e' chi deve trascinare una trave
per puntellare il muro,
c'e' chi deve mettere i vetri alla finestra
e montare la porta sui cardini.
Non e' fotogenico,
e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono gia' partite
per un'altra guerra.
Bisogna ricostruire i ponti
e anche le stazioni.
Le maniche saranno a brandelli
a forza di rimboccarle.
C'e' chi, con la scopa in mano,
ricorda ancora com'era.
C'e' chi ascolta
annuendo con la testa non mozzata.
Ma presto li' si aggireranno altri
che troveranno il tutto
un po' noioso.
C'e' chi talvolta
dissotterrera' da sotto un cespuglio
argomenti corrosi dalla ruggine
e li trasportera' sul mucchio dei rifiuti.
Chi sapeva
di che si trattava,
deve far posto a quelli
che ne sanno poco.
E meno di poco.
E infine assolutamente nulla.
Sull'erba che ha ricoperto
le cause e gli effetti,
c'e' chi deve starsene disteso
con una spiga tra i denti,
perso a fissare le nuvole.
Ed ha scritto Ingeborg Bachmann nellla sua poesia intitolata "Tutti i giorni":
La guerra non viene piu' dichiarata,
ma proseguita. L'inaudito
e' divenuto quotidiano. L'eroe
resta lontano dai combattimenti. Il debole
e' trasferito nelle zone del fuoco.
La divisa di oggi e' la pazienza,
medaglia la misera stella
della speranza, appuntata sul cuore.
Viene conferita
quando non accade piu' nulla,
quando il fuoco tambureggiante ammutolisce,
quando il nemico e' divenuto invisibile
e l'ombra d'eterno riarmo
ricopre il cielo.
Viene conferita
per la diserzione dalle bandiere,
per il valore di fronte all'amico,
per il tradimento di segreti obbrobriosi
e l'inosservanza
di tutti gli ordini.
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4. Si vis pacem...
Abbiamo ripetuto piu' volte negli anni e nei giorni scorsi in iniziative pubbliche cosi' come in incontri di studio e di testimonianza, e ripetiamo ancora una volta stasera, alcune fondamentali verita' in forma di minime massime.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Opporsi sempre a tutte le uccisioni.
Porsi sempre dalla parte di tutte le vittime contro tutti i carnefici.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Agisci sempre nei confronti della altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Non "si vis pacem, para bellum", ma "si vis pacem, para pacem".
Non "fiat iustitia, pereat mundus", ma "vivat mundus et fiat iustitia".
Non "dulce et decorum est pro patria mori", ma "dulce et decorum est vivere et vivere sinere".
3. INCONTRI. UN INCONTRO A VITERBO "RICORDANDO ALFIO PANNEGA, PROSEGUENDO LA LOTTA NONVIOLENTA CONTRO LA GUERRA E TUTTE LE UCCISIONI"
La mattina di mercoledi' 5 novembre 2025 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuto un incontro sul tema "Ricordando Alfio Pannega, proseguendo la lotta nonviolenta contro la guerra e tutte le uccisioni".
Nel corso dell'incontro e' stato ricordato ancora una volta il poeta antifascista nonviolento viterbese di cui ricorre in questo 2025 il centenario della nascita.
E ancora una volta e' stato rivolto un appello ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni movimento democratico e ad ogni istituzione sollecita del bene comune dell'umanita' per un impegno persuaso e corale per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, la gestione nonviolenta dei conflitti, la cooperazione tra i popoli, il riconoscimento e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa accudente dell'intero mondo vivente.
All'incontro ha preso parte Paolo Arena, amico di Alfio e curatore del costituendo "Archivio Alfio Pannega" in cui verranno raccolti, digitalizzati e messi a disposizione di tutte le persone interessate tutti i materiali documentari (scritti, fotografici, audio, video) di e su Alfio che sono gia' stati recuperati e quelli che si riuscira' ancora a ritrovare.
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Prossimi incontri
Un prossimo incontro delle amiche e degli amici di Alfio si svolgera' sabato 15 novembre con inizio alle ore 14 presso la "Fattoria di Alice" in strada Tuscanese.
Un prossimo incontro per la realizzazione della lapide da collocare sul muro della "casa di Alfio" a Valle Faul si svolgera' presso l'assessorato comunale in via Garbini lunedi' 24 novembre con inizio alle ore 9,30.
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Con Alfio per la pace che salva le vite
Invitiamo ancora una volta ogni persona di volonta' buona, ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele all'umanita', a proseguire l'impegno di Alfio contro tutte le guerre e le violenze, per la salvezza dell'umanita'.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: opporsi a tutte le guerre e a tutte le uccisioni.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: proteggere quest'unico mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: opporsi al male facendo il bene.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: salvare le vite e' il primo dovere.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio: la nonviolenza e' in cammino. La nonviolenza e' il cammino. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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Iniziative in programma
Segnaliamo anche, ancora una volta, che di qui alla fine dell'anno si spera di realizzare alcune altre iniziative in ricordo di Alfio.
Tra esse: la collocazione della lapide sulla casa di Alfio a Valle Faul; varie presentazioni della nuova edizione del libro di e su Alfio pubblicato da Davide Ghaleb Editore; nuove rappresentazioni dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato dal titolo "Allora ero giovane pure io"; una mostra documentaria ed artistica; un ulteriore concerto dedicato ad Alfio, conclusivo dell'anno di commemorazioni; la catalogazione e sistemazione dell'"Archivio Alfio Pannega" (chiunque abbia materiali puo' inviarli al curatore dell'Archivio all'indirizzo e-mail: oloap.anera at gmail.com ); la digitalizzazione dei materiali accolti e la loro messa a disposizione in spazi dedicati di alcuni siti internet che hanno dato la disponibilita' ad accogliere e preservare un adeguato ricordo di Alfio, tra cui quello dell'Anpi provinciale di Viterbo, quello di Davide Ghaleb Editore, quello dell'organizzazione di volontariato "Viterbo con amore".
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In calce alleghiamo ancora una volta alcuni materiali informativi utili.
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Allegato primo: Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
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Allegato secondo: La nuova edizione del libro dedicato ad Alfio Pannega
Il libro "Alfio 100" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2025) celebra i cento anni dalla nascita di Alfio Pannega (Viterbo 1925-2025). Nella prima parte del volume sono presenti materiali inediti raccolti da amiche e amici di Alfio: rassegna stampa, galleria fotografica, autografi poetici, ricordi dei militanti del centro sociale occupato autogestito Valle Faul, di conoscenti e istituzioni, oltre ai versi di poeti dialettali. Nella seconda parte si ripropone integralmente il volume "Allora ero giovane pure io" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010) con poesie, fotografie e storia di vita dell'autore. Chiude il volume il copione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti.
Il libro di e su Alfio Pannega puo' essere richiesto all'editore Davide Ghaleb, via Roma 41, 01019 Vetralla (Vt), sito: www.ghaleb.it, tel. 0761461258, cell. 3200897221.
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Allegato terzo: Un rilevante documento filmato di alcune iniziative commemorative di Alfio Pannega
E' disponibile nella rete telematica la registrazione della commemorazione di Alfio Pannega svoltasi il 27 aprile 2025 al cimitero monumentale di Viterbo; la registrazione della cerimonia di intitolazione ad Alfio dell'"Emporio solidale" in piazzale Porsenna nel quartiere viterbese di Santa Barbara l'8 maggio 2025; la registrazione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato rappresentato il 25 giugno 2025 presso lo spazio culturale "Lo spiffero"; la registrazione del convegno svoltosi il 21 settembre 2025 a Viterbo nella Sala delle Colonnne di Palazzo dei Priori.
Le rispettive registrazioni sono ai seguenti link:
https://www.youtube.com/watch?v=0bpS90lXmno
https://www.youtube.com/watch?v=BgSBoGZZqh8
https://www.youtube.com/watch?v=RSAwXdE1sio
https://www.youtube.com/watch?v=IPqUu8meWcs
I quattro filmati costituiscono un'unica opera documentaria e testimoniale dal titolo complessivo "Alfio Pannega 1925-2025. Il docufilm".
Ringraziamo Marco Mingarelli per aver realizzato quest'opera.
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Allegato quarto: I link ad alcuni brani musicali dedicati ad Alfio Pannega
Numerosi musicisti viterbesi e non solo, di rilevanza anche internazionale, hanno dedicato ad Alfio Pannega alcune loro composizioni.
Segnaliamo i link ad alcune di esse gia' disponibili all'ascolto nel web.
Di Luigi Andriani Il brano "Rinascimental Gratafunky" puo' essere ascoltato nell'album "Etrurian Dub" al seguente link:
https://rastakingkong.bandcamp.com/album/etrurian-dub
Di Andrea Araceli il brano "In memoria di Alfio Pannega" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/vI5lh7wtUJA?si=BjQy93a1fuxR1a2F
Sempre di Andrea Araceli segnaliamo anche un altro straordinario recente brano, "Lament for children of Gaza", che puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/-1db9WNxoDk?si=aa7LPwBo9k5m6yU2
Di Marco Brama il brano "... E la Luna disse: 'Alfio Pannega'" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/f_xMgzK2zTQ
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
4. INCONTRI. ALTRI CINQUE INCONTRI DI STUDIO E DI TESTIMONIANZA A VITERBO PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE
Nelle mattinate di venerdi' 31 ottobre, sabato primo novembre, lunedi' 3 novembre, giovedi' 6 e venerdi' 7 novembre 2025 si sono svolti a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" altri cinque incontri di studio e di testimonianza per la pace in Medio Oriente, affinche' cessino definitivamente la strage a Gaza e le violenze in Cisgiordania, e nasca immediatamente lo stato di Palestina a fianco di quello di israele nei confini precedenti la guerra dei sei giorni. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Salvare le vite e' il primo dovere. Pace, disarmo, smilitarizzazione.
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L'incontro di venerdi' 31 ottobre e' stato dedicato anche particolarmente alla presentazione e al commento della piu' recente opera dell'illustre studioso e giornalista Alain Gresh, Palestina. Un popolo che non vuole morire, Sensibili alle foglie, 2025.
Nel corso dell'incontro si e' fatto riferimento anche ad un'altra fondamentale opera di Alain Gresh, Israele, Palestina. Le verita' su un conflitto, Einaudi, Torino 2004, 2015, 2025.
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L'incontro di sabato primo novembre e' stato dedicato anche particolarmente alla presentazione e al commento della piu' recente opera dell'illustre storico e docente universitario Arturo Marzano, Storia di Gaza. Terra, politica, conflitti, Il Mulino, Bologna 2025.
Nel corso dell'incontro si e' fatto riferimento anche ad altre due preziose opere di Arturo Marzano, Storia dei sionismi. Lo Stato degli ebrei da Herzl a oggi, Carocci, Roma 2017, 2018, e Questa terra e' nostra da sempre. Israele e Palestina, Laterza, Roma-Bari 2024.
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L'incontro di lunedi' 3 novembre e' stato dedicato anche particolarmente alla presentazione e al commento della piu' recente opera dell'illustre scrittore e giornalista Pankaj Mishra, Il mondo dopo Gaza, Guanda, Milano 2025.
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L'incontro di giovedi' 6 novembre e' stato dedicato anche particolarmente alla presentazione e al commento del libro dell'illustre storico e docente universitario Jean-Pierre Filiu, Niente mi aveva preparato. Un reportage da Gaza, Altrecose, Milano 2025.
Nel corso dell'incontro si e' fatto riferimento anche ad altre due fondamentali opere di Jean-Pierre Filiu, Histoire de Gaza, Fayard, Paris 2012, 2015, 2024, e Perche' la Palestina e' perduta ma Israele non ha vinto, Einaudi, Torino 2025.
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L'incontro di venerdi' 7 novembre e' stato dedicato anche particolarmente alla presentazione e al commento del libro dell'illustre scrittore e giornalista Omar El Akkad, Un giorno tutti diranno di essere stati contro, Feltrinelli, Milano 2025.
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Nell'illustrare i libri degli autori proposti si e' fatto riferimento per opportuni confronti anche ad altre opere storiografiche di Ian Black, Ahron Bregman, Thomas G. Fraser, James L. Gelvin, Lorenzo Kamel, Gilles Kepel, Rashid Khalidi, Benny Morris, Ilan Pappe', Tom Segev, Claudio Vercelli; alla riflessione di indimenticabili figure come Hannah Arendt, Uri Avnery, Martin Buber, Elias Canetti, Mahmoud Darwish, Primo Levi, Emmanuel Levinas, Amos Oz, Edward W. Said, Tzvetan Todorov, Abraham B. Yehoshua; alle opere di maestri ormai centenari ma ancora attivi ed illuminanti come Noam Chomsky ed Edgar Morin; ai libri di straordinari testimoni e costruttori di pace come Susan Abulhawa, Suad Amiry, Avraham Burg, Manuela Dviri, David Grossman, Amira Hass, Luisa Morgantini, Raja Shehadeh, Adania Shibli...
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Gli incontri fanno parte di una serie che si protrae dalla fine del 2023 per approfondire la conoscenza del conflitto israelo-palestinese, degli altri conflitti in Medio Oriente e del contesto globale in cui si situano. Conoscere e' necessario per agire concretamente ed efficacemente contro tutte le guerre e le uccisioni; conoscere e' necessario per solidarizzare con tutte le vittime ed opporsi a tutti i carnefici; conoscere e' necessario per cogliere la complessita' di tutti i conflitti ed opporsi a tutti i fanatismi; conoscere e' necessario per opporsi alla violenza con la forza della verita' e della misericordia, con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza che sola puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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Ancora una volta e' stato rinnovato l'appello a tutte le istituzioni democratiche a sostenere la tregua in Medio Oriente; ad adoperarsi affinche' cessino tutte le uccisioni e siano soccorsi tutti i sopravvissuti; a sostenere il riconoscimento da parte di tutti gli stati rappresentati nell'Onu sia dello stato di Israele che dello stato di Palestina entro i confini precedenti la guerra dei sei giorni del 1967 e quindi smantellando tutte le colonie illegali in Cisgiordania; a chiedere la liberazione immediata e senza condizioni di Marwan Barghouti, il Nelson Mandela palestinese che puo' dare un contributo fondamentale al processo di pace e di riconciliazione.
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Ripetiamo ancora una volta alcune fondamentali verita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Opporsi sempre a tutte le uccisioni.
Porsi sempre dalla parte di tutte le vittime contro tutti i carnefici.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Non "si vis pacem, para bellum", ma "si vis pacem, para pacem".
Non "fiat iustitia, pereat mundus", ma "vivat mundus et fiat iustitia".
Non "dulce et decorum est pro patria mori", ma "dulce et decorum est vivere et vivere sinere".
5. MINIMA MORALIA. OMERO DELLISTORTI: MEMORIE SVELTE E ULTIME DI ARISTARCO STROZZACANI
Non ci fosse stato quel giornale la mia vita sarebbe stata tutt'altra.
Forse sarei diventato quello che la mia famiglia sperava: un dottore, un avvocato, un ingegnere.
O un negoziante al paese, nella bottega di famiglia, ma non credo.
Certo non sarei diventato quello che sono.
Invece.
Mi piace fare pensieri di una sola parola, soprattutto con questa parola: invece.
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Ho vissuto da parassita, senza neppure le virtu' e l'autocoscienza del nipote di Rameau.
E ho vissuto nella menzogna spacciandomi per quello che avrei voluto essere ma che non ero.
Non lo dico per giustificarmi. Se sto qui al gabbio ci sto per quello che ho fatto e va bene cosi'. Non si tratta d questo. Anzi, almeno questa cosa l'ho fatta davvero. Davvero si', con tutto quel sangue. Te ne accorgi dopo quanto fa schifo tutto quel sangue; mentre fai quello che fai non te ne frega niente, te la godi e basta, tu sei vivo e quell'altro sta per crepare, e' tutto qui. C'e' qualcuno che preferirebbe essere quello che crepa? Non credo.
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Dei soldi non me ne frega niente, tanti me ne procuro e tanti ne spendo. Carpe diem, come dice il poeta. Quale poeta? Che ne so. Pero' di essere senza spiccioli, no. Neanche per sogno. E allora faccio quello che devo fare. Bene, pulito. Io sono per i lavori puliti, svelti, senza perdersi nei ragionamenti che se ci ragioni troppo poi non combini piu' niente, invece una botta e via. La leggerezza e' tutto. Qualche volta il portafogli e' pieno, qualche volta no. Puo' capitare di sbagliare bersaglio. Allora ne cerchi un altro, si fa cosi'.
Cosi'.
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La televisione non la guardo, mi annoio. Qualche volta le partite, ma mi annoio pure li'. Preferisco fare una passeggiata o andare al bar, anche se i bar non sono piu' come una volta che ci passavi tutto il giorno e la notte e non ti annoiavi mai. Adesso bevi un caffe' e esci. Se non esci subito ti guardano pure male. E' il mondo che e' cambiato. In peggio. Le cose cambiano sempre solo in peggio.
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No che non ho amici. Col lavoro che faccio cambio citta' spesso e abito nelle pensioni. Secondo me e' piu' comodo che avere una casa. Dico che faccio il commesso viaggiatore e mi porto dietro pure una valigetta col campionario. Di stilografiche di lusso. La gente ci crede sempre e non ti chiede mai niente. La gente e' proprio scema, sta li' e aspetta che tu la freghi.
Ma mi fermo poco in un posto, uno o due lavoretti e via, funziona cosi'. Mi piace l'indipendenza. Viaggiare no, non mi piace. Non mi piace vedere ne' le opere d'arte ne' le bellezze naturali, mi annoio subito. Visto un posto, visti tutti. E' come la gente: sono tutti uguali. Si credono di essere tutti diversi e invece sono tutti uguali. A me non me ne frega niente. Io faccio la mia vita e me ne frego.
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Poi guarda che mi capita, mi faccio beccare come un pollo. Come un pollo. E qui se ti beccano non la fanno tanto lunga, ti crocifiggono e via. E proprio a fianco alla croce mia ci tirano su la croce di quel tizio che ne parlavano tutti che dicevano che era proprio un brav'uomo e quindi era sicuro che finiva male. Mentre stavamo li' a guardare dall'alto in basso tutti quei buffoni che ci stavano a guardare come se fosse il circo Orfei, tante per fare conversazione dico qualcosa a quel tizio che appena detta gia' me l'ero scordata. Ma quello che mi ha detto lui, con tutto che era una scemenza grossa come una casa, e che stavamo gia' quasi per tirare le cuoia, dico la verita', mi ha commosso. Da non crederci: mi ha commosso.
Il mondo e' proprio buffo.
6. ULTIME NOTIZIE DAL REAME DI NUSMUNDIA. OMERO DELLI STORTI: COSA FATTA
- Porca la miseriaccia zozza.
- Mannaggia alla malamorte, mannaggia.
- Eccheccavolo, mai una volta che si ragioni un attimo. E un attimo, no? Certe cose si dovrebbero decidere tutti insieme, no?
- Lo dicevo io, lo dicevo, ma non mi da' mai retta nessuno, nessuno. Eh, e mo'?
- Signori, signori, per favore. In nome della nazione. E basta adesso, concludiamo 'sto consiglio dei ministri, forza. Ormai le bombe atomiche le abbiamo fatte partire, e cosa fatta capo ha, adesso vediamo che si deve fare, su. Con santa pazienza. Mi assumo tutta la responsabilita', va bene? Contenti? Ho deciso io, che se aspettavo voi... Forza. Gli aerei per svignarsela tutto il governo e famiglie sono gia' pronti. Calma, calma e gesso. Pensate a telefonare a casa. E niente bagagli grossi come armadi, vediamo di non fare la solita figura. A posto? Tutto chiaro? non c'e' bisogno che vi dica che ogni minuto e' prezioso. Andiamo, andiamo, fare gli statisti non e' mica roba per pappemolli, eh.
7. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
8. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- AA. VV., Il loro grido e' la mia voce. Poesie da Gaza, Fazi, Roma 2025, pp. X + 146, euro 12.
- Vittorino Andreoli, Apocalissi, Rcs, Milano 2025, pp. 160, euro 6,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Francesca Corrias, Silvana Sperati, La cura della gentilezza, Rcs, Milano 2025, pp. 128, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Beatrice Magni, Filosofia politica, Rcs, Milano 2025, pp. 160, euro 6,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Enrica Crispino, Toulouse-Lautrec, Giunti-Rcs, Firenze-Milano 2025, pp. 128, euro 9,90.
- Gabriella Di Milia, Boccioni, Giunti-Rcs, Firenze-Milano 2025, pp. 128, euro 9,90.
- Jean-Pierre Filiu, Niente mi aveva preparato. Un reportage da Gaza, Altrecose, Milano 2025, pp. 228, euro 19.
- Valentina Pisanty, Antisemita. Una parola in ostaggio, Bompiani, Milano 2025, pp. 176, euro 12.
*
Riletture
- Juan Gil, Miti e utopie della scoperta. L'Eldorado, Garzanti, Milano 1993, pp. 464.
- Thomas R. Nevin, Simone Weil. Ritratto di un'ebrea che si volle esiliare, Bollati Boringhieri, Torino 1997, 2024, pp. 544.
*
Riedizioni
- Andrea Camilleri, La vampa d'agosto, Sellerio, Palermo 2006, Rcs, Milano 2025, pp. 282, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Andrea Camilleri, Le ali della sfinge, Sellerio, Palermo 2006, Rcs, Milano 2025, pp. 282, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Franco Cardini, Gabriella Bartolini, Nel nome di Dio facemmo vela, Laterza, Roma-Bari 1991, Rcs, Milano 2025, pp. 204, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Georges Simenon, Gli altri, Adelphi, Milano 2023, Gedi, Torino 2025, pp. 150, euro 9,90.
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
10. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 32 (speciale) del 9 novembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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