[Nonviolenza] Un vecchio amico ricorda Alfio Pannega approssimandosi il centesimo anniversario della nascita



UN VECCHIO AMICO RICORDA ALFIO PANNEGA APPROSSIMANDOSI IL CENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

Quest'anno l'intera citta' di Viterbo ha voluto rendere un corale, commosso omaggio ad Alfio Pannega.
Tra molte altre iniziative bastera' ricordare la "girata" della Macchina di Santa Rosa dedicata dai facchini anche ad Alfio durante il trasporto del 3 settembre, dedica che costituisce il massimo onore che il popolo di Viterbo rende ai suoi figli piu' amati.
O ancora l'intitolazione ad Alfio dell'emporio solidale realizzato da "Viterbo con amore".
E il 21 settembre, nella centesima ricorrenza del genetliaco (Alfio nacque il 21 settembre 1925 ed e' scomparso il 30 aprile 2010), un convegno commemorativo si svolgera' a Palazzo dei Priori, il palazzo sede del Comune di Viterbo e cuore della storia plurisecolare della citta'.
Sono cose che scaldano il cuore ad ogni vecchio amico e compagno di lotte di Alfio.
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E la cosa piu' importante e' che finalmente e' stato universalmente riconosciuto chi Alfio fosse.
Non solo una figura pittoresca di una Viterbo che fu ed e' ormai scomparsa, e non solo il povero dal cuore immenso e dall'immensa dignita'.
Ma un uomo che lungo l'intera sua vita pratico' la solidarieta'; che condusse fino alla fine dei suoi giorni la sua lotta nonviolenta contro il fascismo e tutte le oppressioni, contro la guerra e tutte le uccisioni, contro la devastazione del mondo vivente.
Un uomo che ormai avanti negli anni fu cuore e simbolo dell'esperienza del "centro sociale occupato autogestito Valle Faul" nato con l'occupazione dell'area abbandonata dell'ex-gazometro nel 1993 da parte di un gruppo di giovani che in Alfio trovarono un autentico maestro; e lui li colmo' del suo amore e della sua sapienza, educandoli al bene, al giusto, al vero; convocandoli all'impegno nonviolento contro tutte le ingiustizie e le violenze; a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; a difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani; a condividere tutto il bene e tutti i beni con tutte le altre persone. Dando sempre l'esempio con i suoi buoni pensieri, le sue buone parole, le sue buone azioni: testimone nitido e costante della misericordia che sola illumina la nostra umana esistenza.
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E' scritto in un antico testo che quell'uomo infinitamente saggio e buono che fu Gamaliele fosse solito dire che su tre cose si regge il mondo: la giustizia, la verita' e la pace. Era anche il convincimento di Alfio, e per la giustizia, la verita' e la pace lotto' nonviolentemente per l'intera sua vita.
E massimamente oggi, mentre la guerra e le stragi infuriano nel mondo ed estendono il loro contagio che puo' portare fino alla guerra atomica che puo' mettere fine all'intera civilta', all'intera famiglia umana, ricordare Alfio significa proseguirne la lotta nonviolenta per salvare tutte le vite.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

Peppe Sini, un vecchio amico di Alfio

Viterbo, 16 settembre 2025

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

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