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[Nonviolenza] Ebdomadario. 12
- Subject: [Nonviolenza] Ebdomadario. 12
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Fri, 29 Aug 2025 07:51:46 +0200
UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 12 (speciale) del 29 agosto 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. L'incontro di commemorazione di Alfio Pannega previsto per il 30 agosto e' stato rinviato al 6 settembre
2. In digiuno contro la guerra, per la pace disarmata e disarmante
3. Walter Tosches ed altri amici ricordano Alfio Pannega
4. Paolo Arena e Antonella Litta ricordano Alfio Pannega costruttore di pace
5. Tre amici di Alfio Pannega si associano alla proposta che i facchini di Santa Rosa ricordino l'indimenticabile poeta viterbese di cui ricorre il centenario della nascita
6. Procede la costituzione dell'"Archivio Alfio Pannega". Un invito a contribuire rivolto a chiunque abbia documenti e testimonianze sul poeta e costruttore di pace viterbese
7. Ripetiamo ancora una volta...
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'
1. INCONTRI. L'INCONTRO DI COMMEMORAZIONE DI ALFIO PANNEGA PREVISTO PER IL 30 AGOSTO E' STATO RINVIATO AL 6 SETTEMBRE
L'incontro di commemorazione di Alfio Pannega previsto per sabato 30 agosto presso la "Fattoria di Alice" a Viterbo e' stata rinviata a sabato 6 settembre.
*
Cogliamo l'occasione di questa lettera per segnalare anche alcune altre iniziative in programma.
- Ai primi di settembre sara' pubblicata la nuova edizione assai ampliata del libro che raccoglie gli scritti di Alfio e una vasta mole di documenti e di testimonianze, edito da Davide Ghaleb Editore per le cure di Antonello Ricci.
- Domenica 21 settembre a Palazzo dei Priori a Viterbo si svolgera' un convegno nel giorno del centesimo anniversario della nascita di Alfio, con autorevoli relatori, testimoni ed interventi artistici e musicali.
- Tra settembre e dicembre sono previste nuove rappresentazioni dell'apprezzatissimo spettacolo teatrale del drammaturgo, regista ed attore Pietro Benedetti "Allora ero giovane pure io", ad Alfio dedicato.
- E' in corso di svolgimento l'iter amministrativo per la collocazione di una lapide che ricordi Alfio sul muro della casa a Porta Faul in cui visse a lungo (quella che tutti i viterbesi chiamano abitualmente "la casa di Alfio").
- Altre iniziative sia di documentazione che artistiche e musicali (mostre e concerti) sono previste di qui alla fine del 2025.
- Si confida altresi' che nei prossimi giorni una dichiarazione o un'iniziativa in ricordo di Alfio Pannega possa essere espressa anche dai facchini di Santa Rosa, tra i quali Alfio aveva molti amici, che cosi' come lo e' stato Alfio sono emblema e voce del popolo viterbese.
*
Ci sta particolarmente a cuore sottolineare ancora una volta che tutte le iniziative in ricordo di Alfio Pannega, cosi' come lui avrebbe voluto, sono anche e soprattutto iniziative per la pace disarmata e disarmante, contro tutte le guerre e le uccisioni, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 28 agosto 2025
* * *
Allegato: una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
2. L'ORA. IN DIGIUNO CONTRO LA GUERRA, PER LA PACE DISARMATA E DISARMANTE
Prendo parte anch'io domani, venerdi' 22 agosto 2025, alla giornata di digiuno contro la guerra.
Non sono un credente, ma condivido l'appello del papa per la pace disarmata e disarmante: e' un appello che credo sia condiviso da ogni persona ragionevole.
Troppi esseri umani stanno morendo uccisi da altri esseri umani dimentichi della regola aurea che e' a fondamento della civilta' umana: "agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te".
E sempre piu' vicino si fa il pericolo dell'apocalisse atomica.
Fermare tutte le guerre, fermare tutte le stragi, fermare tutte le uccisioni: e' il primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Opporsi alla violenza con la nonviolenza, che sola puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 21 agosto 2025
3. TESTIMONIANZE. WALTER TOSCHES ED ALTRI AMICI RICORDANO ALFIO PANNEGA
Ringraziamo Walter Tosches, psicologo e psicoterapeuta con una lunga esperienza nell'impegno di solidarieta', per questo ricordo di Alfio Pannega (Viterbo, 21 settembre 1925 - 30 aprile 2010), il poeta antifascista nonviolento viterbese di cui ricorre quest'anno il centenario della nascita.
Ugualmente ringraziamo i nostri vecchi comuni amici Rino Venedisci ed Evaristo Zuzzanghi.
Tutti i ricordi riproduciamo integralmente in calce.
*
Cogliamo l'occasione per ricordare ancora una volta che:
- il 22 agosto sara' rappresentato a Soriano nel Cimino (Vt) lo spettacolo teatrale di Pietro Benedetti "Allora ero giovane pure io" ad Alfio Pannega dedicato;
- la riunione delle amiche e degli amici viterbesi di Alfio originariamente prevista per il 23 agosto e' stata spostata a sabato 30 agosto per l'improvviso sopraggiungere di un lutto familiare che ha colpito il nostro amico Vito Ferrante, cui rinnoviamo le nostre condoglianze; l'incontro di sabato 30 agosto avra' inizio alle ore 13 e si svolgera' presso la "Fattoria di Alice", alla periferia di Viterbo in strada Tuscanese 20, grazie alla consueta generosa ospitalita' delle amiche e degli amici dell'Afesopsit (Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia);
- domenica 21 settembre in una sede prestigiosa e rappresentativa della citta' di Viterbo, con autorevoli relatori e testimoni, si svolgera' un convegno nel giorno del centesimo anniversario della nascita di Alfio;
- sempre in settembre sara' pubblicata la nuova edizione assai ampliata del libro che raccoglie gli scritti di Alfio e una vasta mole di documenti e di testimonianze, edito da Davide Ghaleb Editore per le cure di Antonello Ricci;
- e' in corso di svolgimento l'iter amministrativo per la collocazione di una lapide che ricordi Alfio sul muro della casa a Porta Faul in cui visse a lungo (quella che tutti i viterbesi chiamano abitualmente "la casa di Alfio");
- altre iniziative sia di documentazione che artistiche e musicali sono previste di qui alla fine del 2025;
- si confida altresi' che nei prossimi giorni una dichiarazione o un'iniziativa in ricordo di Alfio Pannega possa essere espressa anche dai facchini di Santa Rosa, tra i quali Alfio aveva molti amici, che cosi' come lo e' stato Alfio sono emblema e voce del popolo viterbese.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 22 agosto 2025
* * *
Il ricordo di Walter Tosches
Ho conosciuto Alfio visitando alcune volte, insieme a Vito Ferrante, il Centro Sociale.
Ho scambiato con lui poche parole, mai discorsi lunghi o impegnati.
Mi piaceva osservarlo e notare con quanta naturalezza si muoveva ed interagiva con la molto varia "gioventu'" del centro sociale, lui unico anziano ma perfettamente a suo agio fra i giovani; questa era la cosa che piu' mi stupiva, anche nei momenti di musica piu' assordante lui era li' tranquillo e beato.
Non posso dire altro perche' l'ho incontrato poche volte, ma mi ha colpito la sua testimonianza vivente di come sia possibile superare le barriere intergenerazionali che cosi' frequentemente separano gli esseri umani fra loro, dando quasi per scontato che l'essere nati dieci anni prima o dopo rispetto ad un'altra persona debba rappresentare un ostacolo alla capacita' di condividere spazi e contesti che possano darci il piacere di godere la vita con soddisfazione.
Walter Tosches
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Il ricordo di Rino Venedisci
Tre ricordi.
Il primo ricordo, in anni lontani, forse mezzo secolo fa. Eravamo entrambi militanti del movimento operaio, e lo siamo restati anche quando le sue organizzazioni sono state distrutte dal trionfo del crimine e della follia che oggi governa il mondo e minaccia l'intera umanita' di annichilimento. Scoprii allora, attraverso lunghe conversazioni a tu per tu, come questa persona che viveva ed aveva sempre vissuto in grande poverta' svolgendo lavori assai gravosi e faticosi possedesse una cultura umanistica e politica cospicua, come era proprio nel secolo scorso degli sfruttati che maturando una coscienza di classe sapevano che la loro militanza politica richiedeva anche uno studio costante e una capacita' critica di analisi e di interpretazione che prefiguravano la possibilita' che le oppresse e gli oppressi costruissero la societa' fraterna e sororale, responsabile e solidale, liberata e misericorde, che e' il sogno dell'umanita' intera fin dal sorgere dell'ominazione, fin dallo scoccare della scintilla della ragione. Credo di essere uno dei pochi (temo anzi dei pochissimi) che con Alfio ha ragionato per ore e ore sulle prospettive dell'umanita', sui compiti dell'ora del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione comune, sulle complessita' del conflitto sociale e politico e su come contribuire a far crescere la scelta della nonviolenza nella tradizione di pensiero, di organizzazione e di lotte scaturita dal Manifesto del 1848 e dalla prima Internazionale; e mi porto nell'animo il cruccio di non aver saputo favorire abbastanza la socializzazione e la valorizzazione di questi suo saperi, di questa componente fondamentale della sua persona, della sua riflessione ed azione, della sua vicenda intellettuale ed esistenziale, della sua testimonianza.
Il secondo ricordo, il punto di svolta nella vita di Alfio con la nascita nell'estate del 1993 del centro sociale nell'area dell'ex officina del gas di Viterbo, un impianto che da decenni era stato abbandonato al degrado e che un gruppo di giovani volenterosi decise di restituire come bene comune alla citta'. Del centro sociale Alfio e' stato il perno e il cuore: e le centinaia e forse migliaia di giovani che nel corso di molti anni in vario modo e misura hanno preso parte a quell'esperienza, in lui hanno trovato un educatore al bene e al vero, alla virtu' dell'attenzione e alla pratica della generosita'. Per Alfio il centro sociale e' stato focolare, cattedra e barricata; il luogo visibile e veggente in cui ha potuto svolgere il suo compito di educatore e di lottatore nonviolento per il bene comune dell'umanita', per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per la salvaguardia dell'intero mondo vivente; e i ragazzi che il centro sociale hanno vissuto, animato o anche solo frequentato, sono stati la sua famiglia e restano la sua principale eredita'.
Il terzo ricordo risale agli ultimi anni della sua vita: la sua partecipazione persuasa ed entusiasmante alla lotta nonviolenta che ha salvato la preziosa area archeologica, naturalistica, storica e culturale del BUlicame dall'assalto di un folle progetto di cementificazione e di prostituzione sia ai poteri rapinatori ed onnidistruttivi, sia ai miti ed ai costumi piu' degradati e alienanti della contemporaneita'.
Altri momenti ed altri temi ancora potrei evocare, ma bastino questi pochi cenni a dire non solo la mia personale gratitudine e nostalgia di un amico e compagno di lotte, ma anche la ferma e profonda convinzione di quanto preziosa e illuminante sia stata la sua testimonianza e quando decisivo il suo lascito che continuera' a dare frutti.
Rino Venedisci
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Il ricordo di Evaristo Zuzzanghi
Mi chiedi di riuscire in due parole
a ricordare un vecchio e caro amico
e rievocare un tempo ormai antico
di lotte affinche' sorgesse il sole
dell'avvenire. E quindi te la dico
la verita' che in cuore preme e duole:
faceva scuola fuori dalle scuole
nessuno odiava e amava anche il nemico
soffriva e non portava alcun rancore
gioiva dell'altrui felicita'
lottava per sconfiggere l'orrore
perche' fosse giustizia e liberta'
rendeva ad ogni vita amore e onore
e al male opponeva la pieta'.
Evaristo Zuzzanghi
4. INCONTRI. PAOLO ARENA E ANTONELLA LITTA RICORDANO ALFIO PANNEGA COSTRUTTORE DI PACE
Sabato 23 agosto 2025 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolto un nuovo incontro in memoria del poeta antifascista nonviolento Alfio Pannega; tema dell'incontro: "Nel ricordo di Alfio Pannega costruttore di pace fermiamo le folli e scellerate guerre in corso".
All'incontro hanno preso parte Paolo Arena, Antonella Litta e Peppe Sini, che di Alfio Pannega sono stati amici.
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una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
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Una minima notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Da alcuni mesi sta curando la realizzazione dell'"Archivio Alfio Pannega".
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Una minima notizia su Antonella Litta
Antonella Litta ha svolto l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute" nonche' referente nazionale per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall'inquinamento delle acque ad uso umano. E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio e il diritto all'abitare con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. E' promotrice del "Coordinamento addio pesticidi". Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" con la motivazione: "per l'impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita' del territorio". Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" le e' stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione: "per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute". Il 25 novembre 2013 a Salerno le e' stato attribuito il prestigioso Premio "Trotula de Ruggiero".
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Una minima notizia su Peppe Sini
Peppe Sini e' il responsabile fin dagli anni Settanta del secolo scorso del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", storica struttura nonviolenta viterbese; per oltre un quarto di secolo ha curato ogni giorno la redazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".
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Fermare la guerra, salvare le vite
L'incontro si e' concluso ancora una volta con un appello all'impegno nonviolento per la pace.
"Con Alfio Pannega contro la guerra e contro tutte le uccisioni, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia dell'intero mondo vivente
Ricordare Alfio Pannega significa proseguire la sua lotta nonviolenta per la pace, la solidarieta', la difesa dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta contro la guerra, contro la militarizzazione, contro il riarmo.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta in difesa di ogni essere vivente e dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per la salvezza, la liberazione, il bene comune dell'umanita' intera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Prendersi cura tutte e tutti di quest'unico mondo vivente, casa comune dell'umanita' intera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere".
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 23 agosto 2025
5. PROPOSTE. TRE AMICI DI ALFIO PANNEGA SI ASSOCIANO ALLA PROPOSTA CHE I FACCHINI DI SANTA ROSA RICORDINO L'INDIMENTICABILE POETA VITERBESE DI CUI RICORRE IL CENTENARIO DELLA NASCITA
Ci associamo alla proposta, da piu' parti formulata negli scorsi mesi e con particolare intensita' nelle scorse settimane, che i facchini di Santa Rosa ricordino l'indimenticabile poeta viterbese di cui ricorre il 21 settembre il centenario della nascita.
Come i facchini di Santa Rosa Alfio Pannega e' stato un simbolo del popolo di Viterbo, con le sue doti di dignita', di generosita', di coraggio nell'affrontare le prove e le sofferenze della vita.
Per chiunque lo abbia conosciuto Alfio Pannega e' stato un amico gentile e accudente, un maestro di vita sapiente e altruista, un esempio d'impegno morale e civile per il bene comune dell'umanita', un educatore alla nonviolenza che a tutte le ingiustizie si oppone.
Con viva speranza ci associamo quindi all'auspicio che come gia' il Comune di Viterbo, come tante associazioni di volontariato, come prestigiosi enti morali rappresentativi delle esperienze piu' preziose e dei valori piu' alti, anche i facchini di Santa Rosa che della citta' di Viterbo, del suo popolo e delle sue tradizioni sono da sempre voce e volto, ricordino Alfio Pannega, e nel ricordarlo invitino l'intera cittadinanza a proseguire nell'impegno che ha caratterizzato l'intera vita di Alfio: per la pace, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per la salvaguardia di quest'unico mondo vivente casa comune dell'intera umana famiglia.
Benito D'Ippolito
Saverio Giufani
Corinzio Piegapini
Viterbo, 24 agosto 2025
6. INIZIATIVE. PROCEDE LA COSTITUZIONE DELL'"ARCHIVIO ALFIO PANNEGA". UN INVITO A CONTRIBUIRE RIVOLTO A CHIUNQUE ABBIA DOCUMENTI E TESTIMONIANZE SUL POETA E COSTRUTTORE DI PACE VITERBESE
Martedi' 26 agosto 2025 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolto un incontro organizzativo per fare il punto sullo stato del costituendo "Archivio Alfio Pannega" in cui raccogliere e mettere a disposizione di tutte le persone interessate i documenti - manoscritti, stampati, fotografie, registrazioni audio e video - utili a preservare e tramandare la memoria del poeta antifascista nonviolento Viterbese Alfio Pannega.
Oltre alla raccolta di copia dei documenti che verranno catalogati e successivamente collocati in una sede pubblica, saranno curati anche siti internet specifici affinche' la fruizione di tutto il materiale raccolto ed adeguatamente organizzato sia agevole anche per via telematica.
All'incontro ha preso parte Paolo Arena, che dell'"Archivio Alfio Pannega" e' curatore.
Molto materiale e' gia' stato raccolto grazie al contributo di molte associazioni e persone che di Alfio sono state amiche; si rivolge quindi a chiunque abbia documenti e testimonianze un caldo invito a contribuire.
L'e-mail di riferimento per l'invio di materiali e' posta.paolo.arena at gmail.com
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una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
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Una minima notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Da alcuni mesi sta curando la realizzazione dell'"Archivio Alfio Pannega".
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Fermare la guerra, salvare le vite
L'incontro si e' concluso ancora una volta con un appello all'impegno nonviolento per la pace, appello che di seguito si riproduce.
"Con Alfio Pannega contro la guerra e contro tutte le uccisioni, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia dell'intero mondo vivente
Ricordare Alfio Pannega significa proseguire la sua lotta nonviolenta per la pace, la solidarieta', la difesa dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta contro la guerra, contro la militarizzazione, contro il riarmo.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta in difesa di ogni essere vivente e dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per la salvezza, la liberazione, il bene comune dell'umanita' intera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Prendersi cura tutte e tutti di quest'unico mondo vivente, casa comune dell'umanita' intera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere".
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Prossimi incontri ed iniziative
- La riunione delle amiche e degli amici viterbesi di Alfio originariamente prevista per il 23 agosto e' stata spostata a sabato 30 agosto per l'improvviso sopraggiungere di un lutto familiare che ha colpito il nostro amico Vito Ferrante, cui rinnoviamo le nostre condoglianze; l'incontro di sabato 30 agosto avra' inizio alle ore 13 e si svolgera' presso la "Fattoria di Alice", alla periferia di Viterbo in strada Tuscanese 20, grazie alla consueta generosa ospitalita' delle amiche e degli amici dell'Afesopsit (Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia).
- Domenica 21 settembre in una sede prestigiosa e rappresentativa della citta' di Viterbo, con autorevoli relatori, testimoni ed interventi artistici e musicali, si svolgera' un convegno nel giorno del centesimo anniversario della nascita di Alfio.
- Sempre in settembre sara' pubblicata la nuova edizione assai ampliata del libro che raccoglie gli scritti di Alfio e una vasta mole di documenti e di testimonianze, edito da Davide Ghaleb Editore per le cure di Antonello Ricci.
- Tra settembre e dicembre sono previste nuove rappresentazioni dell'apprezzatissimo spettacolo teatrale del drammaturgo, regista ed attore Pietro Benedetti "Allora ero giovane pure io", ad Alfio dedicato.
- E' in corso di svolgimento l'iter amministrativo per la collocazione di una lapide che ricordi Alfio sul muro della casa a Porta Faul in cui visse a lungo (quella che tutti i viterbesi chiamano abitualmente "la casa di Alfio").
- Altre iniziative sia di documentazione che artistiche e musicali (mostre e concerti) sono previste di qui alla fine del 2025.
- Si confida altresi' che nei prossimi giorni una dichiarazione o un'iniziativa in ricordo di Alfio Pannega possa essere espressa anche dai facchini di Santa Rosa, tra i quali Alfio aveva molti amici, che cosi' come lo e' stato Alfio sono emblema e voce del popolo viterbese.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 26 agosto 2025
7. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
8. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Francesca Albanese, Dall'economia dell'occupazione all'economia del genocidio, PaperFirst, Roma 2025, pp. 170, euro 5.
- Goffredo Fofi, Non mangio niente che abbia gli occhi, Contrasto, Roma 2022, pp. 96, euro 9,90.
*
Riletture
- Isabella Camera d'Afflitto, Cento anni di cultura palestinese, Carocci, Roma 2007, pp. 264.
- David Grossman, Con gli occhi del nemico. Raccontare la pace in un paese in guerra, Mondadori, 2007, 2023, pp. 96.
- Amira Hass, Domani andra' peggio: Lettere da Palestina e Israele, 2001-2005, Fusi orari, 2005, pp. 234.
- Gideon Levy, Gaza: Articles pour Haaretz, 2006-2009, La Fabrique, Paris 2009, 2025, pp. 248.
- Edgar Morin, Il mondo moderno e la questione ebraica, Raffaello Cortina Editore, Milano 2007, pp. VIII + 168.
- Adania Shibli, Un dettaglio minore, La nave di Teseo, Milano 2021, 2023, pp. 136.
- Abraham B. Yehoshua, Elogio della normalita'. Giuntina, Firenze 1991, 2004, pp. XVI + 160.
*
Riedizioni
- Aruka Tono, Il limite invisibile, Giunti, Firenze-Milano 2023, Rcs, Milano 2025, pp. 160, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Asako Yuzuki, Butter, HarperCollins Italia, Milano 2024, Milano 2025, pp. 544, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Miyashita Natsu, Il resto non conta, Atmosphere, Roma 2023, Rcs, Milano 2025, pp. 240, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Nanae Aoyama, La sosia, Mondadori, Milano 2024, Rcs, Milano 2025, pp. 400, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Tawada Yoko, Gli ultimi bambini di Tokio, Atmosphere, 2021, Rcs, Milano 2025, pp. , euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Wataya Risa, Poverina!, Atmosphere, 2023, Rcs, Milano 2025, pp. 256, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Classici
- Omero, Odissea, Einaudi, Torino 1963, 1989, Mondadori, Milano 2013, pp. XVI + 716.
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
10. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 12 (speciale) del 29 agosto 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Numero 12 (speciale) del 29 agosto 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. L'incontro di commemorazione di Alfio Pannega previsto per il 30 agosto e' stato rinviato al 6 settembre
2. In digiuno contro la guerra, per la pace disarmata e disarmante
3. Walter Tosches ed altri amici ricordano Alfio Pannega
4. Paolo Arena e Antonella Litta ricordano Alfio Pannega costruttore di pace
5. Tre amici di Alfio Pannega si associano alla proposta che i facchini di Santa Rosa ricordino l'indimenticabile poeta viterbese di cui ricorre il centenario della nascita
6. Procede la costituzione dell'"Archivio Alfio Pannega". Un invito a contribuire rivolto a chiunque abbia documenti e testimonianze sul poeta e costruttore di pace viterbese
7. Ripetiamo ancora una volta...
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'
1. INCONTRI. L'INCONTRO DI COMMEMORAZIONE DI ALFIO PANNEGA PREVISTO PER IL 30 AGOSTO E' STATO RINVIATO AL 6 SETTEMBRE
L'incontro di commemorazione di Alfio Pannega previsto per sabato 30 agosto presso la "Fattoria di Alice" a Viterbo e' stata rinviata a sabato 6 settembre.
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Cogliamo l'occasione di questa lettera per segnalare anche alcune altre iniziative in programma.
- Ai primi di settembre sara' pubblicata la nuova edizione assai ampliata del libro che raccoglie gli scritti di Alfio e una vasta mole di documenti e di testimonianze, edito da Davide Ghaleb Editore per le cure di Antonello Ricci.
- Domenica 21 settembre a Palazzo dei Priori a Viterbo si svolgera' un convegno nel giorno del centesimo anniversario della nascita di Alfio, con autorevoli relatori, testimoni ed interventi artistici e musicali.
- Tra settembre e dicembre sono previste nuove rappresentazioni dell'apprezzatissimo spettacolo teatrale del drammaturgo, regista ed attore Pietro Benedetti "Allora ero giovane pure io", ad Alfio dedicato.
- E' in corso di svolgimento l'iter amministrativo per la collocazione di una lapide che ricordi Alfio sul muro della casa a Porta Faul in cui visse a lungo (quella che tutti i viterbesi chiamano abitualmente "la casa di Alfio").
- Altre iniziative sia di documentazione che artistiche e musicali (mostre e concerti) sono previste di qui alla fine del 2025.
- Si confida altresi' che nei prossimi giorni una dichiarazione o un'iniziativa in ricordo di Alfio Pannega possa essere espressa anche dai facchini di Santa Rosa, tra i quali Alfio aveva molti amici, che cosi' come lo e' stato Alfio sono emblema e voce del popolo viterbese.
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Ci sta particolarmente a cuore sottolineare ancora una volta che tutte le iniziative in ricordo di Alfio Pannega, cosi' come lui avrebbe voluto, sono anche e soprattutto iniziative per la pace disarmata e disarmante, contro tutte le guerre e le uccisioni, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 28 agosto 2025
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Allegato: una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
2. L'ORA. IN DIGIUNO CONTRO LA GUERRA, PER LA PACE DISARMATA E DISARMANTE
Prendo parte anch'io domani, venerdi' 22 agosto 2025, alla giornata di digiuno contro la guerra.
Non sono un credente, ma condivido l'appello del papa per la pace disarmata e disarmante: e' un appello che credo sia condiviso da ogni persona ragionevole.
Troppi esseri umani stanno morendo uccisi da altri esseri umani dimentichi della regola aurea che e' a fondamento della civilta' umana: "agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te".
E sempre piu' vicino si fa il pericolo dell'apocalisse atomica.
Fermare tutte le guerre, fermare tutte le stragi, fermare tutte le uccisioni: e' il primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Opporsi alla violenza con la nonviolenza, che sola puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 21 agosto 2025
3. TESTIMONIANZE. WALTER TOSCHES ED ALTRI AMICI RICORDANO ALFIO PANNEGA
Ringraziamo Walter Tosches, psicologo e psicoterapeuta con una lunga esperienza nell'impegno di solidarieta', per questo ricordo di Alfio Pannega (Viterbo, 21 settembre 1925 - 30 aprile 2010), il poeta antifascista nonviolento viterbese di cui ricorre quest'anno il centenario della nascita.
Ugualmente ringraziamo i nostri vecchi comuni amici Rino Venedisci ed Evaristo Zuzzanghi.
Tutti i ricordi riproduciamo integralmente in calce.
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Cogliamo l'occasione per ricordare ancora una volta che:
- il 22 agosto sara' rappresentato a Soriano nel Cimino (Vt) lo spettacolo teatrale di Pietro Benedetti "Allora ero giovane pure io" ad Alfio Pannega dedicato;
- la riunione delle amiche e degli amici viterbesi di Alfio originariamente prevista per il 23 agosto e' stata spostata a sabato 30 agosto per l'improvviso sopraggiungere di un lutto familiare che ha colpito il nostro amico Vito Ferrante, cui rinnoviamo le nostre condoglianze; l'incontro di sabato 30 agosto avra' inizio alle ore 13 e si svolgera' presso la "Fattoria di Alice", alla periferia di Viterbo in strada Tuscanese 20, grazie alla consueta generosa ospitalita' delle amiche e degli amici dell'Afesopsit (Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia);
- domenica 21 settembre in una sede prestigiosa e rappresentativa della citta' di Viterbo, con autorevoli relatori e testimoni, si svolgera' un convegno nel giorno del centesimo anniversario della nascita di Alfio;
- sempre in settembre sara' pubblicata la nuova edizione assai ampliata del libro che raccoglie gli scritti di Alfio e una vasta mole di documenti e di testimonianze, edito da Davide Ghaleb Editore per le cure di Antonello Ricci;
- e' in corso di svolgimento l'iter amministrativo per la collocazione di una lapide che ricordi Alfio sul muro della casa a Porta Faul in cui visse a lungo (quella che tutti i viterbesi chiamano abitualmente "la casa di Alfio");
- altre iniziative sia di documentazione che artistiche e musicali sono previste di qui alla fine del 2025;
- si confida altresi' che nei prossimi giorni una dichiarazione o un'iniziativa in ricordo di Alfio Pannega possa essere espressa anche dai facchini di Santa Rosa, tra i quali Alfio aveva molti amici, che cosi' come lo e' stato Alfio sono emblema e voce del popolo viterbese.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 22 agosto 2025
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Il ricordo di Walter Tosches
Ho conosciuto Alfio visitando alcune volte, insieme a Vito Ferrante, il Centro Sociale.
Ho scambiato con lui poche parole, mai discorsi lunghi o impegnati.
Mi piaceva osservarlo e notare con quanta naturalezza si muoveva ed interagiva con la molto varia "gioventu'" del centro sociale, lui unico anziano ma perfettamente a suo agio fra i giovani; questa era la cosa che piu' mi stupiva, anche nei momenti di musica piu' assordante lui era li' tranquillo e beato.
Non posso dire altro perche' l'ho incontrato poche volte, ma mi ha colpito la sua testimonianza vivente di come sia possibile superare le barriere intergenerazionali che cosi' frequentemente separano gli esseri umani fra loro, dando quasi per scontato che l'essere nati dieci anni prima o dopo rispetto ad un'altra persona debba rappresentare un ostacolo alla capacita' di condividere spazi e contesti che possano darci il piacere di godere la vita con soddisfazione.
Walter Tosches
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Il ricordo di Rino Venedisci
Tre ricordi.
Il primo ricordo, in anni lontani, forse mezzo secolo fa. Eravamo entrambi militanti del movimento operaio, e lo siamo restati anche quando le sue organizzazioni sono state distrutte dal trionfo del crimine e della follia che oggi governa il mondo e minaccia l'intera umanita' di annichilimento. Scoprii allora, attraverso lunghe conversazioni a tu per tu, come questa persona che viveva ed aveva sempre vissuto in grande poverta' svolgendo lavori assai gravosi e faticosi possedesse una cultura umanistica e politica cospicua, come era proprio nel secolo scorso degli sfruttati che maturando una coscienza di classe sapevano che la loro militanza politica richiedeva anche uno studio costante e una capacita' critica di analisi e di interpretazione che prefiguravano la possibilita' che le oppresse e gli oppressi costruissero la societa' fraterna e sororale, responsabile e solidale, liberata e misericorde, che e' il sogno dell'umanita' intera fin dal sorgere dell'ominazione, fin dallo scoccare della scintilla della ragione. Credo di essere uno dei pochi (temo anzi dei pochissimi) che con Alfio ha ragionato per ore e ore sulle prospettive dell'umanita', sui compiti dell'ora del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione comune, sulle complessita' del conflitto sociale e politico e su come contribuire a far crescere la scelta della nonviolenza nella tradizione di pensiero, di organizzazione e di lotte scaturita dal Manifesto del 1848 e dalla prima Internazionale; e mi porto nell'animo il cruccio di non aver saputo favorire abbastanza la socializzazione e la valorizzazione di questi suo saperi, di questa componente fondamentale della sua persona, della sua riflessione ed azione, della sua vicenda intellettuale ed esistenziale, della sua testimonianza.
Il secondo ricordo, il punto di svolta nella vita di Alfio con la nascita nell'estate del 1993 del centro sociale nell'area dell'ex officina del gas di Viterbo, un impianto che da decenni era stato abbandonato al degrado e che un gruppo di giovani volenterosi decise di restituire come bene comune alla citta'. Del centro sociale Alfio e' stato il perno e il cuore: e le centinaia e forse migliaia di giovani che nel corso di molti anni in vario modo e misura hanno preso parte a quell'esperienza, in lui hanno trovato un educatore al bene e al vero, alla virtu' dell'attenzione e alla pratica della generosita'. Per Alfio il centro sociale e' stato focolare, cattedra e barricata; il luogo visibile e veggente in cui ha potuto svolgere il suo compito di educatore e di lottatore nonviolento per il bene comune dell'umanita', per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per la salvaguardia dell'intero mondo vivente; e i ragazzi che il centro sociale hanno vissuto, animato o anche solo frequentato, sono stati la sua famiglia e restano la sua principale eredita'.
Il terzo ricordo risale agli ultimi anni della sua vita: la sua partecipazione persuasa ed entusiasmante alla lotta nonviolenta che ha salvato la preziosa area archeologica, naturalistica, storica e culturale del BUlicame dall'assalto di un folle progetto di cementificazione e di prostituzione sia ai poteri rapinatori ed onnidistruttivi, sia ai miti ed ai costumi piu' degradati e alienanti della contemporaneita'.
Altri momenti ed altri temi ancora potrei evocare, ma bastino questi pochi cenni a dire non solo la mia personale gratitudine e nostalgia di un amico e compagno di lotte, ma anche la ferma e profonda convinzione di quanto preziosa e illuminante sia stata la sua testimonianza e quando decisivo il suo lascito che continuera' a dare frutti.
Rino Venedisci
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Il ricordo di Evaristo Zuzzanghi
Mi chiedi di riuscire in due parole
a ricordare un vecchio e caro amico
e rievocare un tempo ormai antico
di lotte affinche' sorgesse il sole
dell'avvenire. E quindi te la dico
la verita' che in cuore preme e duole:
faceva scuola fuori dalle scuole
nessuno odiava e amava anche il nemico
soffriva e non portava alcun rancore
gioiva dell'altrui felicita'
lottava per sconfiggere l'orrore
perche' fosse giustizia e liberta'
rendeva ad ogni vita amore e onore
e al male opponeva la pieta'.
Evaristo Zuzzanghi
4. INCONTRI. PAOLO ARENA E ANTONELLA LITTA RICORDANO ALFIO PANNEGA COSTRUTTORE DI PACE
Sabato 23 agosto 2025 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolto un nuovo incontro in memoria del poeta antifascista nonviolento Alfio Pannega; tema dell'incontro: "Nel ricordo di Alfio Pannega costruttore di pace fermiamo le folli e scellerate guerre in corso".
All'incontro hanno preso parte Paolo Arena, Antonella Litta e Peppe Sini, che di Alfio Pannega sono stati amici.
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una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
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Una minima notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Da alcuni mesi sta curando la realizzazione dell'"Archivio Alfio Pannega".
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Una minima notizia su Antonella Litta
Antonella Litta ha svolto l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute" nonche' referente nazionale per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall'inquinamento delle acque ad uso umano. E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio e il diritto all'abitare con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. E' promotrice del "Coordinamento addio pesticidi". Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" con la motivazione: "per l'impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita' del territorio". Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" le e' stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione: "per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute". Il 25 novembre 2013 a Salerno le e' stato attribuito il prestigioso Premio "Trotula de Ruggiero".
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Una minima notizia su Peppe Sini
Peppe Sini e' il responsabile fin dagli anni Settanta del secolo scorso del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", storica struttura nonviolenta viterbese; per oltre un quarto di secolo ha curato ogni giorno la redazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".
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Fermare la guerra, salvare le vite
L'incontro si e' concluso ancora una volta con un appello all'impegno nonviolento per la pace.
"Con Alfio Pannega contro la guerra e contro tutte le uccisioni, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia dell'intero mondo vivente
Ricordare Alfio Pannega significa proseguire la sua lotta nonviolenta per la pace, la solidarieta', la difesa dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta contro la guerra, contro la militarizzazione, contro il riarmo.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta in difesa di ogni essere vivente e dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per la salvezza, la liberazione, il bene comune dell'umanita' intera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Prendersi cura tutte e tutti di quest'unico mondo vivente, casa comune dell'umanita' intera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere".
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 23 agosto 2025
5. PROPOSTE. TRE AMICI DI ALFIO PANNEGA SI ASSOCIANO ALLA PROPOSTA CHE I FACCHINI DI SANTA ROSA RICORDINO L'INDIMENTICABILE POETA VITERBESE DI CUI RICORRE IL CENTENARIO DELLA NASCITA
Ci associamo alla proposta, da piu' parti formulata negli scorsi mesi e con particolare intensita' nelle scorse settimane, che i facchini di Santa Rosa ricordino l'indimenticabile poeta viterbese di cui ricorre il 21 settembre il centenario della nascita.
Come i facchini di Santa Rosa Alfio Pannega e' stato un simbolo del popolo di Viterbo, con le sue doti di dignita', di generosita', di coraggio nell'affrontare le prove e le sofferenze della vita.
Per chiunque lo abbia conosciuto Alfio Pannega e' stato un amico gentile e accudente, un maestro di vita sapiente e altruista, un esempio d'impegno morale e civile per il bene comune dell'umanita', un educatore alla nonviolenza che a tutte le ingiustizie si oppone.
Con viva speranza ci associamo quindi all'auspicio che come gia' il Comune di Viterbo, come tante associazioni di volontariato, come prestigiosi enti morali rappresentativi delle esperienze piu' preziose e dei valori piu' alti, anche i facchini di Santa Rosa che della citta' di Viterbo, del suo popolo e delle sue tradizioni sono da sempre voce e volto, ricordino Alfio Pannega, e nel ricordarlo invitino l'intera cittadinanza a proseguire nell'impegno che ha caratterizzato l'intera vita di Alfio: per la pace, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per la salvaguardia di quest'unico mondo vivente casa comune dell'intera umana famiglia.
Benito D'Ippolito
Saverio Giufani
Corinzio Piegapini
Viterbo, 24 agosto 2025
6. INIZIATIVE. PROCEDE LA COSTITUZIONE DELL'"ARCHIVIO ALFIO PANNEGA". UN INVITO A CONTRIBUIRE RIVOLTO A CHIUNQUE ABBIA DOCUMENTI E TESTIMONIANZE SUL POETA E COSTRUTTORE DI PACE VITERBESE
Martedi' 26 agosto 2025 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolto un incontro organizzativo per fare il punto sullo stato del costituendo "Archivio Alfio Pannega" in cui raccogliere e mettere a disposizione di tutte le persone interessate i documenti - manoscritti, stampati, fotografie, registrazioni audio e video - utili a preservare e tramandare la memoria del poeta antifascista nonviolento Viterbese Alfio Pannega.
Oltre alla raccolta di copia dei documenti che verranno catalogati e successivamente collocati in una sede pubblica, saranno curati anche siti internet specifici affinche' la fruizione di tutto il materiale raccolto ed adeguatamente organizzato sia agevole anche per via telematica.
All'incontro ha preso parte Paolo Arena, che dell'"Archivio Alfio Pannega" e' curatore.
Molto materiale e' gia' stato raccolto grazie al contributo di molte associazioni e persone che di Alfio sono state amiche; si rivolge quindi a chiunque abbia documenti e testimonianze un caldo invito a contribuire.
L'e-mail di riferimento per l'invio di materiali e' posta.paolo.arena at gmail.com
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una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
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Una minima notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Da alcuni mesi sta curando la realizzazione dell'"Archivio Alfio Pannega".
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Fermare la guerra, salvare le vite
L'incontro si e' concluso ancora una volta con un appello all'impegno nonviolento per la pace, appello che di seguito si riproduce.
"Con Alfio Pannega contro la guerra e contro tutte le uccisioni, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia dell'intero mondo vivente
Ricordare Alfio Pannega significa proseguire la sua lotta nonviolenta per la pace, la solidarieta', la difesa dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta contro la guerra, contro la militarizzazione, contro il riarmo.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta in difesa di ogni essere vivente e dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per la salvezza, la liberazione, il bene comune dell'umanita' intera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Prendersi cura tutte e tutti di quest'unico mondo vivente, casa comune dell'umanita' intera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere".
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Prossimi incontri ed iniziative
- La riunione delle amiche e degli amici viterbesi di Alfio originariamente prevista per il 23 agosto e' stata spostata a sabato 30 agosto per l'improvviso sopraggiungere di un lutto familiare che ha colpito il nostro amico Vito Ferrante, cui rinnoviamo le nostre condoglianze; l'incontro di sabato 30 agosto avra' inizio alle ore 13 e si svolgera' presso la "Fattoria di Alice", alla periferia di Viterbo in strada Tuscanese 20, grazie alla consueta generosa ospitalita' delle amiche e degli amici dell'Afesopsit (Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia).
- Domenica 21 settembre in una sede prestigiosa e rappresentativa della citta' di Viterbo, con autorevoli relatori, testimoni ed interventi artistici e musicali, si svolgera' un convegno nel giorno del centesimo anniversario della nascita di Alfio.
- Sempre in settembre sara' pubblicata la nuova edizione assai ampliata del libro che raccoglie gli scritti di Alfio e una vasta mole di documenti e di testimonianze, edito da Davide Ghaleb Editore per le cure di Antonello Ricci.
- Tra settembre e dicembre sono previste nuove rappresentazioni dell'apprezzatissimo spettacolo teatrale del drammaturgo, regista ed attore Pietro Benedetti "Allora ero giovane pure io", ad Alfio dedicato.
- E' in corso di svolgimento l'iter amministrativo per la collocazione di una lapide che ricordi Alfio sul muro della casa a Porta Faul in cui visse a lungo (quella che tutti i viterbesi chiamano abitualmente "la casa di Alfio").
- Altre iniziative sia di documentazione che artistiche e musicali (mostre e concerti) sono previste di qui alla fine del 2025.
- Si confida altresi' che nei prossimi giorni una dichiarazione o un'iniziativa in ricordo di Alfio Pannega possa essere espressa anche dai facchini di Santa Rosa, tra i quali Alfio aveva molti amici, che cosi' come lo e' stato Alfio sono emblema e voce del popolo viterbese.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 26 agosto 2025
7. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
8. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Francesca Albanese, Dall'economia dell'occupazione all'economia del genocidio, PaperFirst, Roma 2025, pp. 170, euro 5.
- Goffredo Fofi, Non mangio niente che abbia gli occhi, Contrasto, Roma 2022, pp. 96, euro 9,90.
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Riletture
- Isabella Camera d'Afflitto, Cento anni di cultura palestinese, Carocci, Roma 2007, pp. 264.
- David Grossman, Con gli occhi del nemico. Raccontare la pace in un paese in guerra, Mondadori, 2007, 2023, pp. 96.
- Amira Hass, Domani andra' peggio: Lettere da Palestina e Israele, 2001-2005, Fusi orari, 2005, pp. 234.
- Gideon Levy, Gaza: Articles pour Haaretz, 2006-2009, La Fabrique, Paris 2009, 2025, pp. 248.
- Edgar Morin, Il mondo moderno e la questione ebraica, Raffaello Cortina Editore, Milano 2007, pp. VIII + 168.
- Adania Shibli, Un dettaglio minore, La nave di Teseo, Milano 2021, 2023, pp. 136.
- Abraham B. Yehoshua, Elogio della normalita'. Giuntina, Firenze 1991, 2004, pp. XVI + 160.
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Riedizioni
- Aruka Tono, Il limite invisibile, Giunti, Firenze-Milano 2023, Rcs, Milano 2025, pp. 160, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Asako Yuzuki, Butter, HarperCollins Italia, Milano 2024, Milano 2025, pp. 544, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Miyashita Natsu, Il resto non conta, Atmosphere, Roma 2023, Rcs, Milano 2025, pp. 240, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Nanae Aoyama, La sosia, Mondadori, Milano 2024, Rcs, Milano 2025, pp. 400, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Tawada Yoko, Gli ultimi bambini di Tokio, Atmosphere, 2021, Rcs, Milano 2025, pp. , euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Wataya Risa, Poverina!, Atmosphere, 2023, Rcs, Milano 2025, pp. 256, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
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Classici
- Omero, Odissea, Einaudi, Torino 1963, 1989, Mondadori, Milano 2013, pp. XVI + 716.
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
10. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 12 (speciale) del 29 agosto 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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