[Nonviolenza] Ebdomadario. 10



UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 10 (speciale) del 27 agosto 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Una lettera alle amiche e agli amici di Alfio Pannega, a meta' strada di quest'anno di commemorazioni tra bilancio provvisorio e "quid agendum"
2. So che non serve a niente, ma non riesco a tacere
3. Una proposta ai facchini di Santa Rosa: ricordare Alfio Pannega
4. Associazione "Respirare": ci uniamo all'auspicio che Alfio Pannega sia ricordato dai facchini di Santa Rosa nella ricorrenza del centenario
5. Ripetiamo ancora una volta...
6. Segnalazioni librarie
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'

1. INIZIATIVE. UNA LETTERA ALLE AMICHE E AGLI AMICI DI ALFIO PANNEGA, A META' STRADA DI QUEST'ANNO DI COMMEMORAZIONI TRA BILANCIO PROVVISORIO E "QUID AGENDUM"

Carissime amiche e carissimi amici del nostro indimenticabile Alfio,

giunti ad agosto, e' forse opportuno fare un bilancio provvisorio delle iniziative realizzate fin qui in quest'anno in cui ricorre il centenario della nascita di Alfio Pannega; cosi' come e' opportuno riassumere il programma di massima delle iniziative previste nei prossimi mesi ("dopo Santa Rosa", come si usa dire a Viterbo), e cominciare a ragionare insieme su come organizzarle nel modo migliore possibile (e per ragionarle e organizzarle nel modo migliore e con sufficiente anticipo proponiamo fin d'ora di vederci sabato 23 agosto con inizio alle ore 13 alla "Fattoria di Alice" in strada Tuscanese 20).
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1. Pace, solidarieta', nonviolenza
In primo luogo vogliamo sottolineare ancora una volta come tutte le iniziative commemorative di Alfio siano state caratterizzate dall'impegno contro tutte le guerre, contro tutte le stragi, contro tutte le uccisioni.
Alfio, che aveva vissuto gli anni della dittatura e della guerra, era testimone diretto delle violenze e delle devastazioni, e l'intera sua vita ha dedicato a difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, ad opporsi a tutte le guerre, a tutti i regimi violatori dei diritti umani e a tutte le violenze. Era un antifascista coerente: era un amico della nonviolenza. sapeva che vi e' un solo modo di opporsi al male: fare il bene; che vi e' un solo modo di contrastare la violenza: con la lotta nonviolenta che ha a cuore la vita, la dignita' e i diritti di tutte le persone.
In questo anno 2025 tante parti del mondo sono insanguinate da stragi abominevoli: ricordare Alfio significa opporsi a tutte questa stragi, a tutti questi orrori; significa lottare nonviolentemente per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti; significa lottare nonviolentemente per salvare tutte le vite: salvare le vite e' il primo dovere.
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2. Un bene comune, una memoria inclusiva e plurale
In secondo luogo vogliamo sottolineare ancora una volta come tutte le iniziative commemorative di Alfio siano state caratterizzate dall'inclusivita': la memoria di Alfio non e' appannaggio di qualcuno, ma un bene comune della citta' intera e dell'intera umanita'.
Tutti i ricordi sinceri di Alfio sono stati un dono prezioso, da quelli di chi con lui ha vissuto per anni nella stessa casa, a quelli di chi lo incontrava per strada e ci scambiava poche parole; da quelli delle persone anziane che gli sono state amiche per decenni e decenni, a quelli di persone piu' giovani che lo hanno conosciuto solo per pochi anni, o per pochi mesi, o addirittura che lo hanno incontrato una sola volta come la scolaresca che assistette alla sua lectio magistralis nella Sala Regia del Comune di Viterbo pochi mesi prima della sua prematura ed inaspettata morte; quel giorno molti di quei giovanissimi studenti scoprirono un uomo di immensa saggezza e bonta', e molti di loro lo ascoltarono con le lacrime agli occhi: sono esperienze che aiutano a crescere nel vero, nel giusto, nel bene.
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3. Tutta Viterbo ricorda il suo poeta
In terzo luogo vogliamo sottolineare ancora una volta come tutte le iniziative commemorative di Alfio siano state caratterizzate da una corale, commossa, profonda partecipazione popolare.
La diffusione della notizia del centenario della nascita di Alfio ha suscitato nella citta' un crescente interesse, e rivelato un sentimento di affetto sincero in pressoche' tutti i viterbesi che lo hanno conosciuto - e si puo' ben dire che tutti i viterbesi che avevano gia' raggiunto l'eta' della ragione quando Alfio era in vita lo conoscevano; ed i giovani che sono nati o hanno raggiunto l'eta' della consapevolezza dopo la sua morte hanno anche loro saputo di lui dalle generazioni precedenti o anche grazie al libro curato da Antonello Ricci pochi mesi prima della scomparsa di Alfio, o - ancora - grazie ad alcune iniziative particolari di grande importanza come le rappresentazioni dell'opera teatrale ad Alfio dedicata messa in scena tante volte (e sempre con profonda partecipazione del pubblico) dal drammaturgo, regista ed attore Pietro Benedetti, che di Alfio e' stato amico e con il suo lavoro teatrale ne tiene viva la memoria.
In questo 2025 in cui ricorre il centenario della nascita ricorreva anche il quindicesimo anniversario della morte: ebbene, quindici anni dopo Alfio non e' stato dimenticato da nessuno; e ci piace poter tradurre questa constatazione in questi altri termini: la testimonianza di pace e di bontà di Alfio e' ancora viva; quell'uomo con la sua testimonianza ha saputo diffondere e per cosi' dire seminare valori profondi, e l'intera citta' ne ha raccolto i frutti; ed oggi ancor piu' che in passato Viterbo si rende conto di quale dono grande sia stato per essa Alfio Pannega.
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4. Alcuni ringraziamenti particolarmente sentiti
In quarto luogo vogliamo ringraziare tutte le persone, le associazioni e le istituzioni che hanno contribuito alle iniziative gia' realizzate, e che contribuiranno a quelle dei prossimi mesi.
E tra esse, muovendo dalle istituzioni, in primo luogo la sindaca del Comune di Viterbo, Chiara Frontini, ed il sindaco del Comune di Vitorchiano, Ruggero Grassotti, che hanno scritto parole luminose in ricordo di Alfio. Ma anche i sindaci emeriti del capoluogo, Giovanni Maria Arena e Giulio Marini, che hanno generosamente voluto rendere ancora un omaggio al poeta antifascista nonviolento.
E insieme a loro tante altre assessore e consigliere comunali e tanti altri assessori e consiglieri comunali attuali cosi' come emerite ed emeriti, amministratrici ed amministratori provinciali e regionali, membri della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica, del Parlamento Europeo. Tra le molte persone impegnate nelle istituzioni democratiche un ringraziamento particolare vogliamo rivolgere ad Ugo Nardini, che da Presidente della Provincia di Viterbo per primo promosse la pubblicazione di una raccolta delle poesie di Alfio.
Alfio Pannega, che e' sempre vissuto lontano dalle stanze del Palazzo anche se per tutta la vita e' stato un militante politico della classe lavoratrice e che quindi della politica, della democrazia e dell'articolazione dell'ordinamento giuridico del nostro paese fondato sulla Costituzione repubblicana aveva una conoscenza, una comprensione e una passione profonda, ha avuto da parte delle istituzioni democratiche il riconoscimento che meritava soprattutto negli ultimi mesi di vita e adesso lungo questo anno di commemorazioni.
Venendo poi alle esperienze della societa' civile, molte sono da ringraziare particolarmente.
Innanzitutto l'Anpi, la prestigiosa Associazione nazionale partigiani d'Italia, che si e' assunta il compito di essere l'associazione capofila nella promozione di tutte le iniziative commemorative di Alfio in questo centenario, e che ha organizzato iniziative in ricordo di Alfio a Viterbo ed in altri centri della provincia.
E ancora: l'organizzazione di volontariato "Viterbo con amore" che ha intitolato ad Alfio l'emporio solidale che ha realizzato nel quartiere di Santa Barbara, che ha promosso anche altre rilevantissimi iniziative in questi mesi, e che dara' ancora rilevanti contributi nei mesi che verranno.
Cosi' come l'Afesopsit (Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia) che ha ospitato pressoche' tutte le riunioni organizzative, ha contribuito in modo decisivo alla realizzazione dell'esperienza della scrittura collettiva della lapide da collocare sulla "casa di Alfio" a Porta Faul, ed ha ospitato anche la festa popolare dell'11 luglio.
I membri della storica "banda del racconto" che hanno eseguito le letture delle poesie di Alfio e delle testimonianze in suo omaggio nel corso delle varie iniziative commemorative.
Il Tavolo per la pace che ha ospitato un ricordo di Alfio durante un suo prestigioso convegno di rilevanza nazionale.
La storica e benemerita quant'altre mai associazione di donne che aiutano le donne "Erinna", in cui contributo e' sempre illuminante.
L'associazione Italia-Nicaragua, una delle piu' longeve ed autorevoli esperienze di solidarieta' internazionale che nel viterbese e' anche storica protagonista di ogni impegno di pace e di solidarieta'.
L'Isde (Associazione medici per l'ambiente), la cui principale animatrice, la dottoressa Antonella Litta, e' anche una delle animatrici fondamentali delle iniziative per ricordare Alfio.
L'Arci, che attraverso Sergio Giovagnoli ha recato una testimonianza di particolare valore.
E tutte le associazioni cittadine di volontariato che hanno preso parte all'annuale "festival del volontariato" che quest'anno si e' svolto a Valle Faul e che ha avuto il ricordo di Alfio come suo momento centrale.
E poi alcune persone il cui contributo e' stato semplicemente indispensabile.
L'assessora comunale Katia Scardozzi che fin dall'inizio - e d'intesa con la sindaca Chiara Frontini - ha preso a cuore l'iniziativa per ricordare Alfio.
L'avvocato Enrico Mezzetti, che sia come Presidente provinciale dell'Anpi sia per la sua storia personale d'impegno civile, e' stato l'autorevole portavoce di tutti i promotori e le promotrici delle iniziative commemorative di questo centenario.
La dottoressa Antonella Litta che e' stata lo "spiritus rector" di pressoche' tutte le iniziative realizzate e in programma.
Domenico Arruzzolo, Sergio Insogna, Stefania Insogna e le altre volontarie e gli altri volontari di "Viterbo con amore", il cui contributo e' stato semplicemente immenso.
Vito Ferrante, che e' a Viterbo una delle figure piu' luminose della societa' civile, e con lui tutte le amiche e tutti gli amici dell'Afesopsit che sono troppe e troppi per poterle e poterli nominare una per una ed uno per uno ma che tutte e tutti hanno dato un contributo superlativo alla promozione del ricordo di Alfio.
E naturalmente Pietro Benedetti, che con il suo spettacolo ad Alfio dedicato e con la sua generosa disponibilita' di militante in tutti questi anni ha avuto un ruolo insostituibile.
E naturalmente Antonello Ricci, che ha curato il libro di e su Alfio, libro che e' stato anche all'origine di molte altre iniziative in cui sempre la presenza di Antonello e' stata fondamentale.
E naturalmente Davide Ghaleb, l'editore che ha pubblicato il libro di e su Alfio nel 2010 cosi' come la seconda edizione che sara' presentata tra poche settimane.
E naturalmente Francesco Galli il cui sostegno all'inizio del percorso delle commemorazioni e' stato importantissimo.
E naturalmente Paolo Arena, che sta curando la raccolta dei materiali per costituire finalmente l'"Archivio Alfio Pannega" che da anni tutti gli studiosi di storia patria viterbese  - e non solo loro, naturalmente - desiderano possa diventare una risorsa culturale per il bene comune.
E non nominiamo una per una - perche' il loro numero sarebbe semplicemente esorbitante - ma ringraziamo di tutto cuore tutte le persone che hanno preso parte all'esperienza del "Centro sociale occupato autogestito Valle Faul" lungo oltre tre decadi e che hanno dato un apporto semplicemente insostituibile all'ideazione e alla preparazione di quest'anno di iniziative; valga un nome per tutti, quello di Emilio Garbujo, che e' la persona senza la quale tutto quello che abbiamo realizzato nel corso di quest'anno in memoria di Alfio probabilmente non sarebbe accaduto.
Un ringraziamento particolare a chi ha voluto contribuire pur vivendo ormai lontano da Viterbo: dalla Scozia, dall'Olanda, dalla Bretagna, e da varie citta' italiane lungo tutta la penisola, sono giunte le testimonianze di tante amiche e tanti amici di Alfio: due nomi per tutte e tutti: Giselle Dian e Luciano Bernabei.
Ed in conclusione vogliamo ricordare almeno quattro amici di Alfio e nostri che ci hanno lasciato negli scorsi anni e che sono stati come fratelli per Alfio cosi' come per chi scrive queste righe: Claudio Dian, Mario Onofri, Osvaldo Ercoli, Roland Krappmann. Anche nel loro ricordo proseguiamo nell'impegno nonviolento di umana solidarieta' che e' stato loro e di Alfio in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
A tutte e tutti diciamo grazie, grazie di tutto cuore; e ci scusiamo, naturalmente, per tutte le dimenticanze, inevitabili quando si scrive una lettera come questa e lo si fa avendo poco tempo a disposizione da dedicare alla comunicazione epistolare.
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5. Tra le iniziative gia' realizzate
5.1. Tra le iniziative piu' significative gia' realizzate segnaliamo particolarmente la commemorazione al cimitero di Viterbo sul finire di aprile, in prossimita' dell'anniversario della scomparsa il 30 aprile di quindici anni fa.
5.2. Pochi giorni dopo, l'8 maggio, per iniziativa dell'organizzazione di volontariato "Viterbo con amore" vi e' stata la cerimonia di intitolazione ad Alfio Pannega dell'emporio solidale nel quartiere di Santa Barbara; nel pomeriggio un convegno e una mostra hanno accompagnato l'evento; successivamente, sempre per iniziativa di "Viterbo con amore" Alfio e' stato ricordato nella "sua" Valle Faul in occasione dell'annuale festival del volontariato viterbese.
5.3. Di particolare rilevanza anche la festa popolare che si e' svolta l'11 luglio presso la Fattoria di Alice in occasione dell'anniversario della nascita nel 1993 del "centro sociale occupato autogestito Valle Faul" nell'area dell'ex-gazometro da decenni abbandonato (centro sociale di cui Alfio fu da subito fondamentale protagonista e punto di riferimento).
5.4. Numerose sono state le repliche (per intero o in parte, e talvolta nella forma di improvvisazioni contestuali) dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato; spettacolo che in questi anni e' stato il principale strumento per ricordare ovvero per far conoscere la figura, l'azione, l'opera del poeta antifascista nonviolento viterbese.
5.5. E non diciamo qui in dettaglio dei tanti incontri di memoria, di testimonianza, di riflessione, di studio, finanche di scrittura, che si sono svolti in questi mesi, a Viterbo e non solo: sono stati decine e decine, e tutti di grande interesse ed appassionatamente partecipati. Ma almeno una menzione e' tuttavia doveroso fare per il generoso impegno dell'Afesopsit che ha ospitato presso la "Fattoria di Alice" molti incontri ed in particolare tutti gli incontri in cui col metodo della scrittura collettiva si e' elaborato il testo dell'epigrafe per la lapide da collocare sulla casa di Alfio a Porta Faul.
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6. Tra le iniziative da realizzare nei prossimi mesi
Molto e' stato quindi fatto, ma e' nei prossimi mesi che vorremmo realizzare alcune altre iniziative di particolare importanza.
6.1. La collocazione di una lapide sulla casa a ridosso di Porta Faul in cui Alfio abito' a lungo; tutto il lavoro preliminare e' gia' stato svolto, adesso si e' nella fase in cui gli enti pubblici (Comune di Viterbo e Soprintendenza dell'Etruria Meridionale) stanno effettuando le verifiche richieste affinche' si addivenga all'esito auspicato.
6.2. E' attualmente in corso di stampa la nuova edizione, molto ampliata, del libro che raccoglie le poesie di Alfio e molti altri materiali; gli incontri di presentazione speriamo possano essere numerosi, sia nelle sedi delle istituzioni democratiche, sia nei centri culturali (biblioteche, scuole, universita', circoli culturali...), nei luoghi di riflessione e di impegno spirituale, morale, civile e sociale (parrocchie, associazionismo di solidarieta', sindacati ed altre organizzazioni del movimento dei lavoratori...), sia nei quartieri della citta', sia nei paesi della provincia, sia altrove. Un ringraziamento particolare va rivolto ancora una volta ad Antonello Ricci, senza il quale non esisterebbe il libro del 2010 e non esisterebbe questa nuova edizione del 2025 enormemente arricchita di nuovi materiali.
6.3. Il convegno del 21 settembre (centenario della nascita di Alfio) sara' il momento centrale dell'intero anno di iniziative.
Confidiamo che si possa realizzare nella Sala regia di Palazzo dei Priori, il luogo in cui Alfio poche settimane prima di morire tenne la sua memorabile lectio magistralis su invito del Comune.
Ovviamente per il convegno possiamo gia' contare sulle nostre due risorse piu' preziose: Pietro Benedetti con il suo spettacolo teatrale, ed Antonello Ricci che ha curato sia la prima che la seconda edizione del libro e gia' nel 2010 ha saputo organizzare egregiamente le iniziative di presentazione Alfio ancora vivente.
Ma altrettanto ovviamente l'occasione del 21 settembre potrebbe e dovrebbe essere propizia per chiedere l'intervento di altri relatori significativi: pubblici amministratori attuali ed emeriti; studiosi, storici, ricercatori e giornalisti che potrebbero contribuire ad inquadrare la figura di Alfio tra storia, cronaca e mito; scrittori, artisti e musicisti che potrebbero presentare in quella occasione i loro lavori ad Alfio dedicati; testimoni della societa' civile che svolgono attivita' coerenti con i valori incarnati da Alfio; il ricordo delle amiche e degli amici piu' intimi, che con Alfio condivisero per decenni l'esperienza del "centro sociale occupato autogestito Valle Faul".
6.4. La mostra documentaria interattiva ed itinerante, per la quale sono stati gia' raccolti molti materiali ed alcune parti della quale sono gia' pronte (ad esempio i pannelli realizzati da "Viterbo con amore" e gia' esposti l'8 maggio).
6.5. La realizzazione dell'"Archivio Alfio Pannega" e la sua collocazione in una sede pubblica in cui sia fruibile da tutte le persone interessate.
6.6. Il sito - ovvero la rete di siti (hanno gia' dato la loro disponibilita' tra gli altri l'Anpi, Davide Ghaleb Editore, "Viterbo con amore") - in cui collocare in versione digitalizzata tutto il materiale documentario raccolto nell'archivio.
6.7. l'intitolazione ad Alfio Pannega di un luogo pubblico (una via, un piazzale, un largo, un giardino...), preferenzialmente nell'area di Valle Faul.
6.8. Un concerto dedicato ad Alfio conclusivo dell'anno di commemorazioni.
6.9. E' stato anche proposto da piu' parti di formulare un invito ai facchini di Santa Rosa affinche' trovino il modo di ricordare Alfio, di cui molti di loro furono amici, in occasione del trasporto della Macchina o in prossimita' di esso.
6.10. Vorremmo anche proseguire nella raccolta delle testimonianze su Alfio da parte delle persone che lo conobbero, anche per costituire una base documentaria possibilmente ampia di "storia orale" che potra' utilmente essere intrecciata con i documenti d'archivio che alcuni di noi assai meritoriamente stanno rintracciando e raccogliendo anche nella prospettiva di futuri lavori storiografici sulla figura di Alfio, sulle sue esperienze di impegno morale e civile, sulla vicenda del centro sociale di cui fu anima, sulla storia viterbese del movimento dei lavoratori di cui fu militante consapevole, rigoroso e appassionato.
E volendo quindi proseguire con impegno nella raccolta (che e' ancora all'inizio) dei documenti riguardanti Alfio invitiamo ancora una volta chiunque ne possieda a farne copia e a metterli a disposizione del costituendo "Archivio Alfio Pannega".
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7. Un incontro sabato 23 agosto
Per ragionare insieme sulla strada gia' fatta e per organizzare adeguatamente le prossime iniziative proponiamo a tutte le persone interessate di vederci sabato 23 agosto, con inizio alle ore 13, sempre presso la consueta "Fattoria di Alice", alla periferia di Viterbo in strada Tuscanese 20, ospiti ancora una volta delle amiche e degli amici dell'Afesopsit che ringraziamo ancora.
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8. Una segnalazione ancora: il 22 agosto a Soriano lo spettacolo di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato
Prima di concludere cogliamo l'occasione per segnalare che il 22 agosto a Soriano nel Cimino, nell'ambito della festa provinciale di Rifondazione, verra' nuovamente rappresentato lo spettacolo teatrale di Pietro Benedetti "Allora ero giovane pure io", ad Alfio dedicato.
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9. Grazie e a presto
A tutte le destinatarie e tutti i destinatari di questa lettera un ringraziamento di cuore sia per l'attenzione che per l'impegno che hanno gia' profuso e su cui contiamo ancora per i prossimi mesi.
Un abbraccio a tutte e tutti, nel ricordo di Alfio e nell'impegno comune contro tutte le guerre, contro tutte le stragi, contro tutte le uccisioni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Alcune persone amiche di Alfio
Viterbo, 13 agosto 2025
Mittente: alcune persone amiche di Alfio, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
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Allegato: una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.

2. L'ORA. SO CHE NON SERVE A NIENTE, MA NON RIESCO A TACERE

So che non serve a niente, ma non riesco a tacere.
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I responsabili del massacro dei migranti nel Mediterraneo non sono soltanto gli scellerati poteri criminali che hanno fatto del trasporto in condizioni disumane delle persone in fuga dalla disperazione, dalla fame, dalle guerre e dalle dittature un opulento mercato tanto illegale quanto redditizio, tanto spietato quanto espansivo, tanto ultramafioso quanto ipercapitalista.
No, non sono solo loro ad avere le mani grondanti di sangue innocente.
I primi e decisivi responsabili di questa immane strage sono i governi europei.
I governi europei che impedendo a chi ne ha reale bisogno e pieno diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro sia per mettere in salvo la propria vita, sia per costruirsi un'esistenza degna (quell'esistenza degna di essere vissuta cui ogni essere umano ha diritto), ebbene, con le loro politiche razziste e di apartheid globale in cui si prolunga la barbarie del colonialismo e dello schiavismo, del suprematismo e del nazionalismo piu' biechi e feroci, violando le stesse leggi fondamentali dei paesi che governano, hanno creato lo spazio per il lucrosissimo affare del trasporto illegale gestito dalle mafie locali e globali, e stanno colmando di cadaveri il Mediterraneo, e non solo il Mediterraneo ma tutte le rotte terrestri e navali che dal Sud derubato e violentato del mondo giungono al Nord del benessere frutto di una rapina e una violenza che tuttora perdura.
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Vecchio come sono, sara' piu' di mezzo secolo che ripeto che Immanuel Kant nella Pace perpetua spiego' una volta per tutte che la Terra essendo rotonda e non infinita ogni essere umano ha diritto di recarsi in tutti i luoghi e che l'ospitalita' universale e' condizione necessaria per l'umana convivenza, ovvero per la prosecuzione della civilta' umana, dell'esistenza stessa della famiglia umana.
Vecchio come sono, sara' piu' di mezzo secolo che ripeto incessantemente che l'articolo 10 della Costituzione della Repubblica italiana fa obbligo al nostro paese di accogliere chi nel paese in cui e' nato non gode degli stessi diritti di chi nasce nel nostro paese. E valga il vero: recita il testo del terzo comma dell'articolo 10 della Costituzione: "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica...".
Vecchio come sono, sara' piu' di mezzo secolo che ripeto a me stesso e a chi ha voglia di ascoltarmi che siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente che di tutte e tutti noi e' la casa comune, e che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta', e che per inverare tale diritto occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto: e' il cuore dell'umanita', come sa ogni persona decente.
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So che non serve a niente, ma dinanzi all'ipocrisia di governanti razzisti e fascisti che sanno perfettamente di essere loro i primi assassini dei migranti morti in mare e che persistono nelle loro politiche di omissione di soccorso, di segregazione e schiavismo, di complicita' con i dittatori piu' efferati, i potentati piu' bellicosi, le intraprese piu' rapinatrici, politiche infine ed insomma innanzitutto anche effettualmente stragiste nei confronti dei migranti; governanti razzisti e fascisti che anzi di queste abominevoli imprese criminali menano trucemente vanto, da perfetti fascisti e razzisti quali sono; ebbene, almeno io non posso e non voglio tacere di fronte a questo crimine e a questa infamia.
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Basterebbe che i governi europei decidessero di salvare le vite di chi di aiuto ha bisogno; basterebbe che i governi europei consentissero ad ogni essere umano di viaggiare liberamente ed ovunque in modo legale e sicuro cosi' come possono fare i cittadini dell'Unione Europea; basterebbe questo ed il sanguinario mercato del trasporto di esseri umani gestito dalle mafie schiaviste e assassine sparirebbe ipso facto, e nessuno morirebbe piu' nel Mediterraneo o attraversando un deserto o in un lager libico, trappole mortali per persone inermi e innocenti che solo desiderano vivere, vivere una vita degna di un essere umano.
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So che non serve a niente, ma non riesco a tacere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 14 agosto 2025

3. INIZIATIVE. UNA PROPOSTA AI FACCHINI DI SANTA ROSA: RICORDARE ALFIO PANNEGA

Al Sodalizio dei facchini di Santa Rosa
All'Associazione ex-facchini di Santa Rosa
e per opportuna conoscenza:
alla Sindaca del Comune di Viterbo
al Vescovo della diocesi di Viterbo
al Presidente della Provincia di Viterbo
al Presidente della Regione Lazio
al Prefetto di Viterbo
Oggetto: Ricordare il poeta viterbese Alfio Pannega nel centenario della nascita
Egregi signori e gentilissima sindaca,
ricorre quest'anno, il 21 settembre 2025, il centenario della nascita di Alfio Pannega, il poeta viterbese che per tutta la vita fu esempio di dignita' e di generosita', di impegno per la pace, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per il bene comune, per la salvaguardia del mondo vivente.
Nel corso di quest'anno Alfio Pannega e' gia' stato piu' volte ricordato a Viterbo, con dichiarazioni ed iniziative pubbliche partecipate e commosse, da parte di istituzioni e personalita' istituzionali, esperienze della societa' civile tra cui rilevanti associazioni di volontariato, innumerevoli persone che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene.
Nel corso delle iniziative commemorative che si sono gia' svolte nei mesi scorsi e' emersa molto spesso la speranza che anche i facchini di Santa Rosa, che nel sentire comune costituiscono l'esperienza associativa piu' rappresentativa della citta' e del popolo di Viterbo, trovino il modo di ricordare Alfio, che molti di loro conoscevano personalmente e al quale erano legati da affettuosi vincoli di amicizia.
Vi saremmo assai grati se cio' accadesse, nelle forme e nei modi che riterrete possibili, adeguati ed opportuni.
Grazie per l'attenzione e vogliate gradire un cordiale saluto.
Alcune amiche ed alcuni amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 15 agosto 2025
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
Per contattare telefonicamente le associazioni promotrici delle commemorazioni di Alfio Pannega il punto di riferimento e' l'avvocato Enrico Mezzetti (presidente del Comitato provinciale dell'Anpi), tel. 3355203866; si puo' contattare anche la dottoressa Antonella Litta (referente per l'iniziativa), tel. 3383810091.
Per contatti attraverso posta elettronica: Enrico Mezzetti: mezzettienrico at libero.it; Antonella Litta: anpi.cpvt.comunicazione at gmail.com
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Allegato: una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.

4. INIZIATIVE. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": CI UNIAMO ALL'AUSPICIO CHE ALFIO PANNEGA SIA RICORDATO DAI FACCHINI DI SANTA ROSA NELLA RICORRENZA DEL CENTENARIO

Come vecchi amici ed estimatori di Alfio Pannega, insieme al quale in anni passati abbiamo anche realizzato alcune iniziative nonviolente in difesa dei beni archeologici, storici, naturalistici e culturali di Viterbo, cosi' come in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, abbiamo apprezzato l'auspicio, da piu' parti ripetutamente emerso in questi mesi in cui si commemora il centenario della nascita dell'indimenticabile poeta viterbese, che Alfio Pannega sia ricordato anche dai facchini di Santa Rosa, che del popolo e delle tradizioni di Viterbo sono l'emblema.
Ci uniamo quindi a quanti hanno gia' espresso la speranza che anche i facchini di Santa Rosa, nelle forme e nei modi che riterranno migliori, ricordino Alfio, che di Viterbo e' stato e resta un simbolo: generoso e coraggioso testimone di dignita' e di bonta'; di amore per il sapere come impresa condivisa dall'intera famiglia umana; di impegno intellettuale e morale - e quindi politico - per la pace, la civile convivenza, la solidarieta' che nessuna persona esclude o abbandona, il bene comune dell'umanita' intera; autentico educatore alla verita' che libera, alla giustizia e alla misericordia, al bene che fonda ed invera l'umanita' dell'umanita'.
L'associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 16 agosto 2025

5. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Vittorino Andreoli, Animale sociale, Rcs, Milano 2025, pp. 144, euro 6,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Vittorino Andreoli, Dalla nascita alla vecchiaia, Rcs, Milano 2025, pp. 128, euro 6,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Vittorino Andreoli, Io e noi, Rcs, Milano 2025, pp. 128, euro 6,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Guido Cornini, Beato Angelico, Giunti-Rcs, Firenze-Milano 2025, pp. 128, euro 9,90.
- Eva di Stefano, Schiele, Giunti-Rcs, Firenze-Milano 2025, pp. 128, euro 9,90.
- Fiorella Nicosia, Gauguin, Giunti-Rcs, Firenze-Milano 2025, pp. 128, euro 9,90.
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Riletture
- Codice Ramirez, L'impero degli Aztechi nella sua tradizione storica, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1985, pp. 360.
- Leon Dehon, Mille leghe nell'America del Sud, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1990, pp. 454.
- Christian Duverger, Il fiore letale. Il sacrificio nella civilta' azteca, Mondadori, Milano 1981, pp. 224.
- Serge Gruzinski, La colonizzazione dell'immaginario. Societa' indigene e occidentalizzazione nel Messico spagnolo, Einaudi, Torino 1994, pp. XVIII + 374 (+ un inserto di 16 pp.).
- Massimo Livi Bacci, Conquista. La distruzione degli indios americani, Il Mulino, Bologna 2005, 2009, pp. 342 (+ un inserto di 16 pp.).
- Bernardino de Sahagun, Il libro dei destini, Sellerio, Palermo 1989, pp. 160.
- Reinhold Schneider, Bartolomeo de Las Casas, Mondadori, Milano 1942, Jaca Book, Milano 1977, 2003, pp. IV + 156.
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Riedizioni
- Franco Cardini, Castel del Monte, Il Mulino, Bologna 2000, Rcs, Milano 2025, pp. 160, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Franco Cardini, Giovanna d'Arco, Mondadori, Milano, 1998, 2017, Rcs, Milano 2025, pp. 196, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Franco Cardini, In Terrasanta, Il Mulino, Bologna 2002, Rcs, Milano 2025, pp. 528, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Franco Cardini, La vera storia della Lega Lombarda, Mondadori, Milano, 1991, 2019, Rcs, Milano 2025, pp. 128, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Andrea Camilleri, Il cane di terracotta, Sellerio, Palermo 1996,Rcs, Milano 2025, pp. 336, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Andrea Camilleri, Il ladro di merendine, Sellerio, Palermo 1996, Rcs, Milano 2025, pp. 262, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Andrea Camilleri, La voce del violino, Sellerio, Palermo 1997, Rcs, Milano 2025, pp. 220, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Andrea Camilleri, Un mese con Montalbano, Sellerio, Palermo 2017, Rcs, Milano 2025, pp. 520, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

8. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 10 (speciale) del 27 agosto 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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