[Nonviolenza] "Chiunque ha un cuore getti le armi, ora e per sempre". Due parole su Gaza e dintorni



"CHIUNQUE HA UN CUORE GETTI LE ARMI, ORA E PER SEMPRE". DUE PAROLE SU GAZA E DINTORNI

"Ogni luogo e' il centro del mondo"
(Alce Nero)

I dintorni di Gaza sono il mondo intero.
Quello che sta accadendo a partire dal mostruoso pogrom del 7 ottobre riguarda l'umanita' intera.
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Vi sono due popoli minacciati.
Entrambi hanno diritto alla nostra solidarieta'.
Vi sono crimini abominevoli commessi da un'organizzazione terrorista e nazista e da un esercito regolare agli ordini di un governo democraticamente eletto ma che sta attuando una politica folle, criminale e fascista.
Questi crimini devono cessare.
Nessuna persona deve essere piu' uccisa.
Tutti gli innocenti privati della liberta' devono essere restituiti alle loro vite e alle loro famiglie.
Tutte le salme delle vittime devono essere riconsegnate alle loro famiglie e alle loro comunita' per ricevere le onoranze funebri e poterne elaborare il lutto.
Tutte le persone bisognose di aiuto devono ricevere immediati e adeguati soccorsi.
Salvare tutte le vite e' il primo dovere.
Il momento della pace, della misericordia, del dialogo, della giustizia e della riconciliazione e' adesso.
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La comunita' internazionale ed in primo luogo gli stati limitrofi dichiarino solennemente che nessuno attentera' piu' all'esistenza dello stato di Israele.
La comunita' internazionale ed in primo luogo lo stato di Israele riconoscano l'esistenza dello stato palestinese ed affinche' tale riconoscimento sia reale si inizi immediatamente lo smantellamento di tutte le colonie nei territori occupati e si restituisca tutto il territorio illegalmente occupato allo stato palestinese rappresentato ad interim dall'Autorita' Nazionale Palestinese che prepari successive elezioni democratiche.
Di tutte le molte e complesse questioni controverse fin dal 1948 si inizi a trattare subito dopo tra due stati sovrani in termini di reciproco rispetto, di dialogo sincero e di autentica cooperazione.
Il Sudafrica di Nelson Mandela (e soprattutto con la straordinaria esperienza della "Commissione per la verita' e la riconciliazione" guidata da Desmond Tutu) ha dimostrato che con la nonviolenza si possono risolvere tutti i conflitti, anche i piu' tragici.
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Allego in calce un appello che mi sembra particolarmente condivisibile: la dichiarazione congiunta dell'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi e del presidente della comunita' ebraica di Bologna Daniele De Paz "Sulla guerra a Gaza e sulla responsabilita' comune per la pace".
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Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Tutte e tutti apparteniamo ad un'unica umana famiglia.
Solo la nonviolenza sconfigge la violenza.
Tu non uccidere.
Tu salva le vite.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Chiunque ha un cuore getti le armi, ora e per sempre.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 25 luglio 2025

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

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Allegato: Una dichiarazione congiunta dell'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi e del presidente della comunita' ebraica di Bologna Daniele De Paz
Tra le molte dichiarazioni di questi mesi e di questi giorni una mi sembra di particolare valore: quella congiunta dell'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi e del presidente della comunita' ebraica di Bologna Daniele De Paz "Sulla guerra a Gaza e sulla responsabilita' comune per la pace". Essa recita:
"Noi, rappresentanti delle comunita' cristiana ed ebraica a Bologna, figli dell'Unico Dio pacifico e misericordioso, riconoscendoci Fratelli tutti, uniamo la nostra voce consapevoli della gravita' dell'ora presente e della responsabilita' morale che ci unisce come credenti e come cittadini.
Di fronte alla devastazione della guerra nella Striscia di Gaza diciamo con una sola voce: fermi tutti. Tacciano le armi, le operazioni militari in Gaza e il lancio di missili verso Israele. Siano liberati gli ostaggi e restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti. Si permettano corridoi umanitari. Si cessi l'occupazione di terre destinate ad altri. Si torni alla via del dialogo, unica alternativa alla distruzione. Si condanni la violenza.
Ci uniamo al grido dell'umanita' ferita che non vuole e non puo' abituarsi all'orrore della violenza: basta guerra. E' il grido dei palestinesi e degli israeliani e di quanti continuano a credere nella pace, coscienti che questa puo' arrivare solo nell'incontro e nella fiducia, che il diritto puo' garantire nonostante tutto. Come ricorda il Salmo: "Cercate la pace e perseguitela" (Sal 34,15). E come insegna la sapienza antica: "Chi salva una vita, salva il mondo intero". Ma e' tragicamente vero il contrario: chi uccide un uomo uccide il mondo intero.
Condanniamo ogni atto terroristico che colpisce civili inermi. Nessuna causa puo' giustificare il massacro di innocenti. Troppi bambini sono morti. Nessuna sicurezza sara' mai costruita sull'odio. La giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco, il rispetto dei diritti fondamentali e la volonta' di parlarsi.
Rigettiamo ogni forma di antisemitismo, islamofobia o cristianofobia che strumentalizza il dolore e semina solo ulteriore odio. Chiediamo alle istituzioni italiane e internazionali coraggio e lucidita' perche' aprano spazi di incontro e aiutino in tutti i modi vie coraggiose di pace. Il dolore unisca, non divida. Il dolore non provochi altro dolore. Dialogo non e' debolezza, ma forza. La pace e' sempre possibile. E comincia da qui, da noi. Fermi tutti!".

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