[Nonviolenza] Da una camera d'ospedale un anonimo caregiver plaude a una degna iniziativa



DA UNA CAMERA D'OSPEDALE UN ANONIMO CAREGIVER PLAUDE A UNA DEGNA INIZIATIVA

Ho letto che questo mercoledi' 23 luglio si svolgera' un incontro al Comune di Viterbo per avviare l'iter amministrativo per collocare una lapide  che ricordi Alfio Pannega su quella che per tutti i viterbesi e' "la casa di Alfio" a Porta Faul.
Esprimo con tutto il cuore apprezzamento e sostegno all'iniziativa, e credo che tutti i viterbesi condividano il medesimo sentimento.
Alfio Pannega per tutta la cittadinanza di Viterbo e' un luminoso esempio di dignita' e di bonta', e ricordarlo e' un onore per la citta' intera.
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E' stato un poeta e un cultore dei grandi poeti della letteratura italiana: chi lo ha sentito declamare Dante ricorda quell'esperienza con la piu' viva commozione.
E' stato un uomo coraggiose e generoso che sempre ha lottato in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e in difesa di ogni essere vivente e dell'intero mondo vivente, quest'unico mondo vivente che e' la casa comune dell'umanita', di cui come umana famiglia siano tutte e tutti parte e custodi.
E' stato un educatore per innumerevoli giovani che per decenni frequentandolo nell'esperienza di volontariato del centro sociale "Valle Faul" da lui hanno appreso il rispetto per ogni essere vivente, il ripudio della guerra e della violenza, il dovere della solidarieta' e della condivisione, a cominciare dal dare ospitalita' a chi non ha un tetto, dal condividere il proprio pane con chiunque abbia fame; hanno appreso da lui la nonviolenza come scelta di vita e come politica liberatrice, come impegno intellettuale, morale e civile per il bene comune dell'umanita'.
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Alfio Pannega era il buon samaritano.
A cento anni dalla nascita, a quindici anni dalla morte, qui e adesso, ricordare Alfio infine e' anche il modo migliore - giusto e necessario - con cui Viterbo puo' far sentire la sua voce contro tutte le guerre, contro tutte le stragi, contro tutte le uccisioni; il modo migliore - giusto e necessario - per ribadire che uccidere e' sempre un male, che ogni vittima ha il volto di Abele, e che salvare tutte le vite e' il primo dovere.
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Io che scrivo queste righe sono un vecchio amico di Alfio; da alcuni anni dedico la quasi totalita' del mio tempo ad assistere una persona non piu' autosufficiente; vivo a Viterbo ormai da mezzo secolo e per avventura sono nato proprio il giorno della festa di Santa Rosa. Sono quindi una persona come tutti, che fa le cose che fanno tutti, e che come tutti i viterbesi sono grato ad Alfio e vorrei che fosse degnamente ricordato, ora e negli anni a venire: a questo serve una lapide che ne serbi la memoria e ne prolunghi la testimonianza e l'appello.

Un anonimo caregiver

Da una camera di un ospedale di Viterbo, il 22 luglio 2025

Lettera diffusa a cura delle amiche e degli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

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