[Nonviolenza] Telegrammi. 5561



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5561 del 10 maggio 2025
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Giovedi' 8 maggio si e' svolta l'intitolazione ad Alfio Pannega dell'"Emporio solidale" di Viterbo
2. Sergio Giovagnoli ricorda Alfio Pannega
3. Giobbe Santabarbara: Nel ricordo di Alfio Pannega, per la pace disarmata e disarmante
4. Giuseppe Ferlicca: "Chi ha conosciuto Alfio Pannega ne è uscito arricchito"
5. Mariella Zadro: L'Emporio Solidale I Care intitolato ad Alfio Pannega
6. Votiamo "si'" ai referendum dell'8-9 giugno
7. Ripetiamo ancora una volta...
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. L'ORA. GIOVEDI' 8 MAGGIO SI E' SVOLTA L'INTITOLAZIONE AD ALFIO PANNEGA DELL'"EMPORIO SOLIDALE" DI VITERBO

Con una corale e commossa partecipazione di cittadine e cittadini, la mattina di giovedi' 8 maggio 2025 in piazzale Porsenna nel quartiere di Santa Barbara a Viterbo, per iniziativa dell'organizzazione di volontariato "Viterbo con amore", con il patrocinio del Comune di Viterbo e con l'attiva partecipazione di varie associazioni e di varie amiche e vari amici di Alfio Pannega, si e' svolta la cerimonia dell'intitolazione dell'"Emporio solidale" all'indimenticabile poeta antifascista nonviolento viterbese "per il suo valore umano, civico, sociale e culturale".
La cerimonia mattutina e' proseguita nel pomeriggio presso lo "Spazio giovani - il cielo in una stanza" adiacente all'emporio, con numerose ulteriori appassionate testimonianze in ricordo dell'indimenticabile Alfio, verace simbolo della Viterbo popolare piu' generosa e piu' luminosa.
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L'iniziativa dell'8 maggio e' stata parte di una serie di incontri commemorativi che si svolgono lungo l'intero arco del 2025, anno in cui ricorre il centenario della nascita di Alfio Pannega, il poeta e militante antifascista nonviolento, generoso nell'aiutare chiunque di aiuto avesse bisogno, costruttore di pace e di solidarieta', difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, che nacque a Viterbo il 21 settembre 1925 e a Viterbo e' deceduto il 30 aprile 2010.
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La mattina sono intervenuti tra gli altri Sergio Insogna e Domenico Arruzzolo di "Viterbo con amore", l'assessora comunale Katia Scardozzi, il dottor Luca Mecchia in rappresentanza del Prefetto, il professor Antonello Ricci, Sandro Pacella che ha portato un'emozionante testimonianza dell'amicizia di un'intera vita.
Tra le numerose personalita' presenti, anche suor Francesca, Assunta Achilli, Paolo Arena, Aldo Fabbrini, Antonella Litta, Linda Natalini, Francesca Sanna.
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Il pomeriggio sono intervenuti tra gli altri Antonello Ricci, Sergio Insogna, Domenico Arruzzolo, Linda Natalini, Enrico Mezzetti, Pietro Benedetti, Pino Genovese, Stefania Insogna, Alfonso Prota, Michela Benedetti, Olindo Cicchetti, Paolo Henrici, Antonella Litta.
Sono stati letti numerosi ricordi, messaggi e testimonianze, tra gli altri di Mauro Galeotti, Luciano Bernabei, Antonietta Mele, Giselle Dian, Gigi Pacella, Alessio Milite, Arianna Marullo.
Sono state presentate registrazioni audio e video, una mostra e opere d'arte con Alfio Pannega protagonista.
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Un piu' dettagliato resoconto verra' diffuso successivamente.
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Allegati in calce una minima notizia su Alfio Pannega e un elenco delle principali ulteriori iniziative commemorative in programma.
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Allegato primo: Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci e Alfonso Prota): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha sovente con forte empatia rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata fin qui disattesa.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5560, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
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Allegato secondo: altre iniziative commemorative in programma nei prossimi giorni e nel corso dell'anno
- Il 16 maggio per iniziative del "Tavolo per la pace" si svolgera' a Viterbo un convegno nazionale per la pace con la partecipazione di autorevolissime personalita'; nel corso del convegno e' previsto un ricordo di Alfio Pannega a cura di Pietro Benedetti.
- Il 25 maggio nel corso del festival del volontariato "Viterbo citta' a colori" per iniziativa di "Viterbo con amore" sara' realizzato uno stand dedicato ed esposta una mostra fotografica su Alfio Pannnega.
- In maggio inizia anche la raccolta di fondi per la pubblicazione della seconda edizione ampliata del libro di e su Alfio Pannega "Allora ero giovane pure io".
Tra le molte altre iniziative proposte, da realizzare nei prossimi mesi, segnaliamo in particolare le seguenti:
- Rappresentazione, particolarmente nelle scuole, dello spettacolo teatrale "Allora ero giovane pure io", ad Alfio Pannega dedicato.
- Raccolta e catalogazione della documentazione di e su Alfio Pannega (fotografie, registrazioni audio e video, manoscritti e memorabilia, testimonianze e omaggi) attualmente dispersa tra varie persone, associazioni ed istituzioni per costituire un "Archivio Alfio Pannega" di pubblica consultazione.
- Realizzazione di una mostra multimediale da esporre dapprima a Viterbo e poi anche altrove.
- Realizzazione di un concerto e/o di una festa popolare.
- Realizzazione di una pubblicazione che riprenda, consistentemente ampliandolo ed arricchendolo, il volume di e su Alfio Pannega gia' edito nel 2010.
- Realizzazione di iniziative commemorative nelle scuole, all'universita', nelle biblioteche e nei centri culturali, di aggregazione sociale e d'impegno civile.
- Realizzazione di un sito internet ad Alfio Pannega dedicato, e realizzazione altresi' di pagine web ad Alfio Pannega dedicate nei siti di varie associazioni ed istituzioni che siano interessate e disponibili ad ospitarne la memoria.
- Per il 21 settembre (centenario della nascita) realizzazione di una commemorazione pubblica preferenzialmente a Palazzo dei Priori (nella cui Sala Regia Alfio Pannega su invito del Comune tenne una indimenticabile "lectio magistralis" nel 2010).
- Collocazione di una lapide commemorativa sulla facciata della casa a ridosso di Porta Faul in cui Alfio visse a lungo.
- Intitolazione di un luogo pubblico ad Alfio Pannega (ad esempio in uno spazio ancora privo di denominazione specifica nell'area di Valle Faul).
- Realizzazione di una "Casa-museo Alfio Pannega" (in cui eventualmente potrebbe essere conservato anche l'"Archivio Alfio Pannega"), preferenzialmente nella casa a ridosso di Porta Faul in cui Alfio visse a lungo (o in uno degli altri edifici recentemente recuperati e ristrutturati siti in Valle Faul).

2. MEMORIA. SERGIO GIOVAGNOLI RICORDA ALFIO PANNEGA

Ringraziamo di cuore Sergio Giovagnoli, protagonista di innumerevoli lotte per la pace, per la solidarieta' e la giustizia sociale, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per questo suo luminoso ricordo di Alfio Pannega.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 8 maggio 2025
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Caro Peppe,
con grande dispiacere ti devo annunciare che per un impegno imprevisto non riesco a partecipare all'evento di oggi in memoria di Alfio. Mi spiace tantissimo e spero di riuscire a contribuire per altre occasioni che spero continueranno.
Voglio solo lasciarti un pensiero innanzitutto di ringraziamento a te, a Pietro Benedetti, ad Antonello Ricci e a tutti quelli che hanno voluto contribuire a tenere viva la memoria di Alfio. Non era scontato tanto impegno e tanta dedizione in un'epoca di superficialità ed indifferenza diffusa. Mi ha ricordato il tuo grande impegno per la campagna per Mandela e quella più recente per Peltier con lo stesso spirito di condivisione e la stessa determinazione a raccogliere anche l'ultima briciola di energia per una giusta causa.
Io, non essendo viterbese, non ho avuto molta frequentazione di Alfio, ma me lo ricordo bene in quelle lunghe serate alla Feste de L'Unità a Prato giardino, quando si tratteneva, anche dopo la fine di tutte le attività, con i compagni che facevano le pulizie e la vigilanza notturna. Alfio era una di quelle figure che nobilitavano il popolo comunista, alla stessa stregua di tanti intellettuali, professionisti, dirigenti e lavoratori che affollavano le sezioni e le battaglie politiche del partito. Figure come Alfio, che oggi scompaiono dalla vita viva del ceto politico e vengono derubricate nella categoria dei soggetti "svantaggiati" presi in carico, se va bene, dai servizi sociali, allora, nella vita del movimento operaio erano ancora soggetti degni di attenzione, relazione ed ascolto.
La storia umana, culturale e politica di Alfio è una testimonianza incarnata di una sfida ai paradossi della modernità, al mondo dominato dalle merci e dalla mercificazione delle relazioni umane, dal possesso materiale e dal consumo. La sua vena poetica, le sue frequentazioni con la poesia alta mi ricorda il mondo delle osterie che frequentavo, appresso a mio padre, da bambino dove scoprivo con meraviglia la convivenza tra l'analfabetismo di tanti contadini ed operai, la sapienza materiale e le competenze versificatorie dei poeti a braccio, oltre alla conoscenza dei canti dell'Inferno o dell'Orlando furioso. Un mondo magico, scomparso nel giro di pochi anni insieme ai canti popolari di contadini e braccianti e al sapere materiale di quel mondo di fatiche.
Con Alfio mi rimane il ricordo di una serata alla Festa de L'Unità in cui era previsto una spettacolo di Roberto Benigni. Una serata preceduta da un temporale, con meno persone di quelle previste. Ad un certo punto Benigni cominciò ad affabulare chiedendo al pubblico di lanciare parole a caso con cui lui poi costruiva rime e canzoni, ma dal pubblico vi furono reazioni molto timide. Finalmente ad un certo punto si fece avanti Alfio che salì sul palco ed iniziò un simpatico duetto con Benigni e la serata prese un altro verso.
Mi fa piacere ricordarlo così, dalla sua delicata discrezione alla luce della ribalta sul palco, insieme ad un artista famoso. Un momento, seppure breve, di umile, ma luminosa celebrità.
Grazie
Sergio Giovagnoli

3. L'ORA. GIOBBE SANTABARBARA: NEL RICORDO DI ALFIO PANNEGA, PER LA PACE DISARMATA E DISARMANTE

Ricordare Alfio Pannega e' opporsi a tutte le guerre, a tutte le stragi, a tutte le uccisioni.
Le numerose e variegate iniziative di commemorazione di Alfio Pannega - l'indimenticabile poeta proletario, militante del movimento operaio, antifascista nonviolento viterbese -, iniziative che si stanno svolgendo a Viterbo e nell'Alto Lazio in quest'anno in cui ricorre il centenario della sua nascita, colmano il cuore di gioia, una sobria, serena e severa gioia che e' insieme impegno morale e civile, fedelta' al vero e al bene.
Poiché ogni sincero ricordo di Alfio Pannega e' altresi' un appello, un ineludibile appello concreto e coerente, nitido e intransigente, a proseguire la sua lotta per la pace, per la pace disarmata e disarmante, per la pace che rispetta e salva tutte le vite.
Noi che abbiamo avuto la fortuna e l'onore di essere stati suoi compagni di riflessioni e di lotte, di pensiero e azione, sentiamo e sappiamo e testimoniamo che ricordare Alfio questo significa, e non altro: insorgere nonviolentemente contro tutte le guerre e le uccisioni. Insorgere nonviolentemente per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione. Insorgere nonviolentemente per salvare tutte le vite. Insorgere nonviolentemente contro ogni violenza e ogni oppressione.
Nel ricordo e alla scuola del nostro vecchio compagno Alfio Pannega la nonviolenza e' in cammino, la nonviolenza e' il cammino.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta nonviolenta per la salvezza e la liberazione dell'umanita' intera; per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; per condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni; per affermare e difendere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani; per accudire e salvaguardare quest'unico mondo vivente di cui tutte e tutti siamo insieme parte e custodi, quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
La pace sia con tutte e tutti; di tutte e tutti la pace sia il primo pensiero e il primo impegno.
Chi salva una vita salva il mondo.
Giobbe Santabarbara, un vecchio compagno di Alfio Pannega
Viterbo, 9 maggio 2025

4. RASSEGNA STAMPA. GIUSEPPE FERLICCA: "CHI HA CONOSCIUTO ALFIO PANNEGA NE E' USCITO ARRICCHITO"
[Dal sito Tusciaweb riprendiamo il seguente articolo dell'8 maggio 2025]

Viterbo - Il ricordo dell'amico di sempre Sandro Pacella all'intitolazione dell'emporio solidale a Santa Barbara
"Chi ha conosciuto Alfio Pannega ne è uscito arricchito"
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Viterbo – "Chi ha conosciuto Alfio ne è uscito arricchito". Parola di chi lo ha avuto accanto per un lunghissimo periodo. Sandro Pacella è stato amico di una vita. Di lui e della madre Caterina.
Stamani non è voluto mancare all'intitolazione dell'emporio solidale a Santa Barbara ad Alfio Pannega, in occasione dei cento anni dalla nascita e a 15 dalla scomparsa, di quello che è considerato il simbolo della Viterbo popolare.
"Da quando avevo 6 anni - ricorda Pacella - per una bomba ho perso la vista e da allora mi hanno coccolato, è nato un feeling durato nel tempo. Ero il loro Alisandro".
Il ricordo ancora vivo: "Sempre dignitoso, col carretto per Viterbo a raccogliere il cartone, salutava tutti e non ha mai chiesto niente".
Domenico Arruzzolo si è soffermato sulle attività che negli anni si sono sviluppate all'emporio. L'intitolazione era quasi un passaggio dovuto. "Dare una connotazione locale alla nostra attività ci è parsa la cosa giusta".
Al taglio nastro anche l'assessora Katia Scardozzi (Periferie), che ha ricordato il modo dignitoso con cui ha vissuto Alfio, nonostante la povertà.
Ad Antonello Ricci il compito, che è stato anche un piacere, di ricordare le iniziative per il centenario. La ristampa di un libro uscito nel 2010, a breve sarà aperta una sottoscrizione. L'obiettivo è avere i volumi e presentarli il 21 settembre. Un giorno dopo la data di nascita di Pannega. Il 20 è domenica.
Nel pomeriggio, un incontro con poesie e testimonianze, mentre sempre a Santa Barbara è stata allestita una mostra, a cura dell'ex consigliere comunale Sergio Insogna, oggi fra i volontari dell'emporio.
A lui e Scardozzi, l'onore di scoprire l'insegna che da oggi porta anche il nome di Alfio Pannega.

5. RASSEGNA STAMPA. MARIELLA ZADRO: L'EMPORIO SOLIDALE I CARE INTITOLATO AD ALFIO PANNEGA
[Dal sito Tuscia Times" riprendiamo questo articolo dell'8 maggio 2025]

Viterbo - Da oggi, 8 maggio 2025, l'Emporio Solidale sito a Piazzale Porsenna (quartiere Santa Barbara) di Viterbo si chiamerà "Emporio Solidale I CARE Alfio Pannega".
Questa mattina per iniziativa di "Viterbo con Amore" con il patrocinio del Comune di Viterbo e con l'attiva partecipazione di varie associazioni e di varie amiche e amici di Alfio Pannega, hanno affollato l'ingresso dell'Emporio, dove si è svolta l'intitolazione dell'Emporio Solidale all'indimenticabile poeta e filantropo viterbese.
Tra i presenti, l'assessore Katia Scardozzi, la consigliera Francesca Sanna, Luca Mecchia capo di gabinetto della prefettura, delegato dal prefetto Gennaro Capo, il professor Antonello Ricci, suor Francesca, l'avvocato Enrico Mezzetti, le dottoresse Antonella Litta e Linda Natalini, l'attore Pietro Benedetti.
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Ad accogliere tutti i presenti, Domenico Arruzzolo presidente del centro:
"Oggi, con una certa emozione, ci troviamo qui a ricordare i sette anni dell'attività dell’Emporio e lo facciamo in modo veramente particolare, perché questo luogo verrà intestato ad un cittadino viterbese di grande valore umano, civile, sociale e culturale: Alfio Pannega".
Un caloroso applauso ha accolto queste prime parole, per poi proseguire nella presentazione:
"Inoltre, quest'anno ricorre il centenario della nascita di Alfio che nacque a Viterbo il 21 settembre del 1925 ed e' deceduto il 20 aprile del 2010. Abbiamo trovato delle affinità tra la vita di Alfio e le attività che ogni giorno si svolgono in questo luogo".
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Si è unita ai primi saluti l'assessore Katia Scardozzi.
"Questo centenario è stato organizzato per una persona che ha vissuto la povertà con molta dignità. Chi l'ha conosciuto ricorderà Alfio che attraversava il centro della città con il suo carretto ricolmo di cartoni che lui raccoglieva. Non solo, possiamo dire che è stato il primo cittadino a fare una raccolta differenziata. Grazie per aver dato voce a questa persona, in questo luogo dove ogni giorno svolgete un'attività che non si limita solo a fornire cibo, ma coinvolgete le persone in armonia, con tutta la comunità".
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Un saluto ed un augurio è arrivato dal prefetto, rappresentato da Luca Mecchia.
"Seguiamo con ammirazione l'attività dell'Emporio, siete un esempio bello e forte dei principi costituzionali, mettete in pratica i principi fondamentali, che spesso la società moderna trascura, come la solidarietà, la condizione umana e sociale".
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A seguire un ricordo personale di Antonello Ricci.
Alfio Pannega fu (e sempre sarà) una leggenda popolare. Un mito.
Mito secondo l'idea che ne ebbe Roland Barthes.
Un segno cioè, una "forma", un personaggio di cui nell'immaginario della comunità sia andato smarrito il significato originario ("naturale" cioè storico).
Significante, figura carismatica pronta e disposta ad accogliere in sé valori postumi, sensi altrui, cammini corali.
(Questo il destino dei miti veraci. Destino meraviglioso e tragico al contempo).
Tutto ciò, nel caso di Alfio, e che sia chiaro, accadde e torna ad accadere per amore. Solo e soltanto per amore.
A tutto questo ripenso, mentre con amici e colleghi lavoriamo alacremente alla riedizione (rinnovata-triplicata) del suo splendido e fortunato libro del 2010 (Allora ero giovane pure io. Travagliata e poetica vita di Alfio Pannega, Davide Ghaleb Editore). Mentre sfogliamo appassionatamente vecchie rassegne stampa e nuove foto. Mentre setacciamo vecchi suoi "fogli volanti" natalizi o poesie dialettali sulla mamma Caterina. Mentre trascriviamo sapidi aneddoti e ricordi preziosi da parte di tutti i viterbesi, nessuno escluso: di chi lo conobbe appena e di chi con lui condivise opere e giorni, per quasi vent'anni di vita, pane e sogni al centro sociale occupato autogestito "Valle Faul".
Tutto questo, voglio dire, ci si rivela con chiarezza abbacinante.
Eh sì, Alfio s'impone nel nostro immaginario con la forza arcaica e demiurgica del mito.
Proprio per questo lo amiamo, se possibile, anche di più.
E però: se oggi ci ritroviamo qui riuniti, tutti noi, è anche per rendergli sincero onore, restituendolo cioè alla misura della sua storicità, alla sua piena umanità. Con umiltà certamente e certo tutti d'un sentimento.
Perché Alfio non rischi di apparire, ai viterbesi e agli uomini tutti del futuro, come astronave aliena allunata a Viterbo quasi per caso.
Accanto al valore di uomo-umano (Pasolini dixit) dunque, il valore culturale, l'Alfio intellettuale. Con il suo amore viscerale per i libri, la sua impressionante sapienza etnica – dalla botanica fino alla poesia metricata – Alfio seppe incarnare il più fulgido, commovente esempio di un pensiero "selvaggio" salito in cattedra. Il sontuoso repertorio dei suoi saperi, il suo dono squisitamente popolare di una parola portata in scena dal vivo corpo e dalla memoria con le sue raffinate tecniche di tradizione (Alfio, voglio dire, la seppe lunga e la seppe raccontare: proprio come il perfetto narratore, "uomo di consiglio" secondo Walter Benjamin). Alfio, intendo, discendeva per li rami di una schiatta illustre e ammirevole: quella dei Woody Guthrie e dei Morbello Vergari, intellettuali "rovesciati" che, dalle maremme all'Oklahoma alla Tuscia viterbese, sanno restituirci il mondo, e il suo senso dal basso, dalla prospettiva degli ultimi. Senza compromessi ma anche senza complessi d'inferiorità.
Così che qui il discorso, inevitabilmente, si fa politico. Di una politica urgente quanto universale. Il suo comunismo francescano, il suo amore incondizionato, tenero e disarmato, ineluttabile per ogni essere umano, per tutt'intera la "bella d'erbe famiglia e d'animali", per la terra come casa comune, la sua stessa lezione di vita, fatta di parola e soprattutto di esempio, hanno qualcosa di immenso da insegnarci. Ancora e sempre.
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Una particolate testimonianza è stata quella di Sandro Pacella, amico di Alfio e della sua mamma Caterina che essendo vicini di casa spesso condividevano dei momenti della giornata nel quartiere di Pianoscarano. "Alisandro" era il nome che gli avevano dato Alfio e la sua mamma, perché piccolo bambino, diventato ipovedente per l'esplosione di una bomba. Ha ricordato le doti umane di questa famiglia, la dignità, il modo di porsi, non hanno mai chiesto nulla, anche quando rimasto solo, Alfio ha organizzato la sua esistenza difendendo i diritti umani di tutti e del mondo vivente.
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Il logo, posto all'ingresso dell'Emporio è stato realizzato da Sergio Insogna, volontario e collaboratore delle attività che si svolgono nel centro, ha curato anche la mostra fotografica posta all'interno dello spazio giovani "Il cielo in una stanza" dove nel pomeriggio, dalle ore 15:30 si svolgerà un'iniziativa con racconti e testimonianze dedicate ad Alfio.

6. L'ORA. VOTIAMO "SI'" AI REFERENDUM DELL'8-9 GIUGNO

Per i diritti dei lavoratori.
Per il diritto alla cittadinanza.
Votiamo "si'" ai referendum dell'8-9 giugno.

7. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Luciano Canfora, Il testamento di Lenin, Rcs, Milano 2025, pp. 272, euro 16,50 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Roberto Liscia, Pierangelo Soldavini, Shopping infinito, Il sole 24 ore, Milano 2025, pp. X + 166, euro 12,90.
- Antonio Padellaro, Antifascisti immaginari, Paperfirst, Roma 2025, pp. 96, euro 8 (in supplemento a "Il fatto quotidiano").
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Riletture
- Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre, Liberta' e potere non vanno in coppia, Interno4 Edizioni, 2023, pp. 28.
- Michel Kail (a cura di), Simone de Beauvoir - Jean-Paul Sartre. Quale relazione? Scritti e carteggi in dialogo e confronto, Marinotti, Milano 2022, pp. 106.
- Pierre V. Zima, L'ambivalenza del romanzo. Proust, Kafka, Musil, Tullio Pironti Editore, Napoli 1985, pp. VIII + 412.
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Riedizioni
- Stefania Andreoli, Papa', fatti sentire, Mondadori, Milano 2018, Rcs, Milano 2025, pp. 256, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Ada d'Adamo, Come d'aria, Elliot, Roma 2023, Il sole 24 ore, Milano 2025, pp. 142, euro 9,90.
- Papa Francesco, con Fabio Marchese Ragona, Life. La mia storia nella Storia, Harper Collins, Milano 2024, Rcs, Milano 2025, pp. 336, euro 12,99 (in supplemento al "Corriere della sera").

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5561 del 10 maggio 2025
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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