[Nonviolenza] "Qualche ragionamento e qualche proposta per il centenario di Alfio Pannega". Un incontro a Viterbo



"QUALCHE RAGIONAMENTO E QUALCHE PROPOSTA PER IL CENTENARIO DI ALFIO PANNEGA". UN INCONTRO A VITERBO

La mattina di mercoledi' 26 febbraio 2025 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' tenuto un incontro di riflessione sul tema "Qualche ragionamento e qualche proposta per valorizzare concretamente e coerentemente la ricorrenza del centenario della nascita di Alfio Pannega".
Ricorre infatti in questo 2025 il centenario della nascita del poeta e militante che a Viterbo nacque il 25 settembre 1925 e sempre a Viterbo e' deceduto il 30 aprile 2010, e che resta una delle figure piu' vive della cultura popolare cittadina.
E' speranza dei molti suoi amici e compagni di lotte, che ne serbano un commosso ricordo, che nel corso di quest'anno si realizzano iniziative commemorative che ne ripropongano la figura e l'opera, il prezioso lascito poetico, morale e politico, la profonda e luminosa testimonianza di umanita', di solidarieta', di responsabilita' per il bene comune dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente.
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Nel corso dell'incontro e' stato rinnovato l'invito affinche' tanto le persone che gli furono piu' vicine nell'esperienza del centro sociale "Valle Faul", quanto le associazioni democratiche piu' coerenti con i valori che hanno ispirato l'intera vita di Alfio Pannega (in primo luogo l'antifascismo, l'impegno per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani, la lotta per la giustizia sociale, la difesa della natura, la preservazione della memoria e della cultura che rende eguali in dignita' e diritti e libera dalla menzogna e dall'oppressione, la misericordia e la generosita' nei confronti di ogni essere vivente...), cosi' come le istituzioni democratiche, nel corso dell'anno realizzano una pluralita' di iniziativa che rendendo omaggio alla persona con fedele memoria ne prolunghino l'impegno educativo, l'azione civile, l'appello alla verita' e alla solidarieta', alla giustizia e alla liberta', al bene che salva il mondo ed invera l'umanita'.
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All'incontro hanno preso parte Paolo Arena e Peppe Sini, due tra i molti amici e compagni di lotte di Alfio Pannega che in questi anni ne hanno mantenuto vivo il ricordo.
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.
Peppe Sini e' il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", storica struttura nonviolenta viterbese.
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Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci e Alfonso Prota): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha sovente con forte empatia rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata fin qui disattesa.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
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Alleghiamo in calce tre lettere sul medesimo tema dell'incontro inviate a vari interlocutori nei giorni scorsi, e infine il testo delle parole dette in occasione del funerale il primo maggio 2010.

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 26 febbraio 2025

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com

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ALLEGATO PRIMO: UNA LETTERA A VARIE PERSONE AMICHE DEL 13 FEBBRAIO 2025

Una lettera personale alle amiche e agli amici di Alfio Pannega, ricorrendo nel 2025 il centenario della nascita
Carissime e carissimi,
ricorre quest'anno, il 21 settembre 2025, il centenario della nascita di Alfio Pannega, e sicuramente tutte e tutti noi che lo abbiamo conosciuto e gli abbiamo voluto bene vorremmo che fosse ricordato nel modo migliore.
Ne abbiamo parlato piu' volte in passato, ora e' il momento di precisare i nostri ragionamenti e successivamente di realizzare le iniziative possibili ed opportune.
Provo a contribuire quindi alla riflessione comune mettendo per iscritto alcune opinioni personali, espresse schematicamente nella forma di un ragionamento e di tre proposte da discutere insieme.
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1. Un breve ragionamento
La memoria di Alfio Pannega e' un bene comune non solo dei suoi amici e compagni di lotte, ma anche di tutta la citta' di Viterbo e dell'umanita' intera.
E' ovvio che le molte persone che lo hanno conosciuto serbano di lui ricordi diversi.
Chi gli e' stato piu' vicino ed ha condiviso con lui una parte della propria vita ne ha una memoria piu' viva e precisa, lo ha conosciuto meglio e ne ha quindi un ricordo piu' adeguato; ma vi e' anche chi, pur non avendo avuto con lui una frequentazione molto intensa e una conoscenza molto approfondita, gli e' stato comunque amico, chi gli e' stato compagno di lotte e di ideali, chi lo ha conosciuto in riferimento al lavoro o in altre circostanze ancora: tutte persone che  ne serbano anch'esse un ricordo significativo; e vi e' anche chi lo ha conosciuto superficialmente, magari solo scambiandoci qualche parola frettolosamente, ma anche queste persone lo ricordano con affetto sincero; e vi e' infine a Viterbo e nell'Alto Lazio chi di Alfio ha solo sentito parlare, e ne ha un'immagine magari un po' mitica, un po' folcloristica, e vorrebbe saperne di piu'.
Sarebbe bene che in occasione del centenario della nascita i tanti diversi ricordi di Alfio venissero condivisi, e la sua personalita' venisse riconosciuta nella sua autenticita' esistenziale, nella sua preziosa complessita', nella sua luminosa dignita', nel suo valore culturale, morale, civile.
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2. Tre proposte di commemorazione
Io credo che in questo centenario sarebbe bene che vi fosse una pluralita' di occasioni di ricordo di Alfio e di valorizzazione e riproposizione del suo lascito esistenziale, intellettuale, morale e politico.
2.1. In primo luogo il ricordo delle persone che gli sono state piu' vicine, e tra loro in particolare le persone che hanno preso parte all'esperienza del Centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" che con Alfio hanno condiviso una parte della propria vita.
Queste persone potrebbero incontrarsi in una o piu' iniziative pubbliche in luoghi significativi della vita di Alfio e ricordarlo portando ciascuna la propria testimonianza.
2.2. In secondo luogo il ricordo delle persone che hanno preso parte alle altre esperienze collettive di impegno morale e civile cui Alfio partecipo' nel corso della sua vita, ed in particolare nella sua militanza antifascista, comunista e libertaria, ecologista e pacifista, nonviolenta.
Credo che delle esperienze collettive democratiche oggi esistenti a Viterbo potrebbe essere l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (Anpi) quella che potrebbe promuovere occasioni di ricordo sia a Viterbo che nei vari centri della provincia, e proporre a enti locali, scuole, associazioni culturali e d'impegno civile di vario genere, di realizzare iniziative commemorative ed educative comprensive ad esempio dell'ottimo spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato.
2.3. In terzo luogo il ricordo della cittadinanza viterbese tutta, a rappresentare la quale potrebbe essere il Comune di Viterbo.
Il Comune potrebbe realizzare, promuovere, patrocinare iniziative di vario genere (l'intitolazione di un luogo pubblico; un convegno; una mostra fotografica e di documenti; lo spettacolo teatrale gia' ricordato; iniziative itineranti nei quartieri e nelle frazioni...).
A queste proposte vorrei aggiungere che l'occasione potrebbe essere propizia per costituire finalmente quell'"Archivio Alfio Pannega" di cui parliamo da anni, ovvero la raccolta e catalogazione della documentazione che lo riguarda e la conservazione di essa in un luogo pubblico adeguato affinche' possa essere sia salvaguardata sia liberamente consultata e studiata.
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Invio questa lettera ad alcune persone di cui sono riuscito a ritrovare facilmente l'indirizzo di posta elettronica; vi pregherei di inoltrarla anche alle altre persone che a vostro avviso sarebbe bene informare e coinvolgere.
Grazio fin d'ora per la vostra attenzione e per quanto vorrete e potrete fare per ricordare il nostro vecchio amico e compagno di lotte.
Un forte abbraccio,
(...)

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ALLEGATO SECONDO: UNA LETTERA AL COMUNE DI VITERBO DEL 21 FEBBRAIO 2025

Alla sindaca di Viterbo
all'assessore alla cultura
e per opportuna conoscenza:
- alle assessore e agli assessori
- alle consigliere e ai consiglieri
Oggetto: invito a realizzare una serie di iniziative commemorative di Alfio Pannega nella ricorrenza del centenario della nascita.
Gentile sindaca,
gentile assessore,
gentili signore e signori tutti,
ricorre quest'anno il centenario della nascita di Alfio Pannega (21 settembre 1925 - 30 aprile 2010), persona assai amata da quanti lo conobbero (pressoche' tutti i viterbesi suoi contemporanei) e figura assai rilevante nella cultura popolare della citta'.
Sarebbe bene che il Comune di Viterbo, che gia' gli rese omaggio ripetutamente e solennemente sia nei mesi precedenti l'improvvisa scomparsa sia in occasione delle esequie, promuovesse una serie di iniziative per onorarne la memoria, ricordandolo a quanti lo conobbero e proponendone la figura ai piu' giovani come luminoso testimone della dignita' umana ed adamantino esempio di impegno culturale, morale e civile in difesa della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani cosi' come in difesa dell'intero mondo vivente.
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Mi permetto di segnalare alcune delle molteplici risorse umane e materiali disponibili e valorizzabili per realizzare varie possibili iniziative, come convegni, spettacoli teatrali, mostre ed altro ancora.
a) la testimonianza, le ricerche e i lavori di Antonello Ricci, intellettuale viterbese benemerito quant'altri mai, che con Alfonso Prota fu curatore dell'unico libro fin qui edito di e su Alfio Pannega;
b) lo spettacolo teatrale ad Alfio Pannega dedicato (gia' molte volte rappresentato in varie parti d'Italia con viva commozione di ogni sorta di pubblico che vi ha assistito) realizzato con straordinaria empatia e potenza evocativa dal valoroso regista e finissimo interprete Pietro Benedetti;
c) per una eventuale mostra fotografica il prestigioso fotografo viterbese Francesco Galli ha un prezioso portfolio di fotografie di Alfio Pannega da lui realizzate, ed e' altresi' conservatore di altre fotografie di Alfio Pannega scattate dal compianto Mario Onofri, altro prestigioso fotografo viterbese scomparso alcuni anni fa;
d) sempre per una eventuale mostra potrebbero essere utilizzate le opere grafiche dedicate ad illustrare alcune poesie di Alfio Pannega, realizzate dalla giovane artista Giselle Dian;
e) altri materiali utili verosimilmente potrebbero essere messi a disposizione dall'editore Davide Ghaleb, che ha pubblicato il libro sopra citato ed ha ospitato nel suo sito un ampio reportage fotografico della sua presentazione.
Altro vari materiale testimoniale e documentario - cartaceo, pittorico, video, audio e di memorabilia - e' disperso tra varie altre persone ancora: la realizzazione di una serie di iniziative di commemorazione potrebbe anche essere occasione per raccoglierlo finalmente in un "Archivio Alfio Pannega" che ne tenga viva la memoria oltre la circostanza del centenario.
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Senza alcun altro titolo che quello di cittadino viterbese e di vecchio amico e compagno di lotte di Alfio Pannega, auspicherei vivamente che il Comune di Viterbo, in nome e per conto dell'intera cittadinanza ed ovviamente con l'unanime persuasa partecipazione dell'intera Giunta e dell'intero Consiglio Comunale, realizzasse nel corso di quest'anno una o piu' iniziative di ricordo da parte della citta' di Viterbo di uno dei suoi figli piu' generosi e piu' amati da ogni persona di volonta' buona e di retto sentire.
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So - e confido - che anche altri soggetti, istituzionali e non, ed in primo luogo i suoi vecchi amici e compagni di vita e di lotte, l'associazionismo democratico piu' strenuamente impegnato in difesa della Costituzione della Repubblica italiana e dei suoi principi fondamentali di pace e di solidarieta' in questi tempi terribili di guerre ed orrori in tante parti del mondo, si predispongono a realizzare iniziative commemorative, e tutte queste iniziative meritano il piu' ampio e profondo apprezzamento e sostegno; ma mi sembra evidente che naturalmente incomba innanzitutto all'Amministrazione Comunale rendere l'omaggio della citta' e del popolo viterbese al sensibile poeta e al generoso militante per la causa della preservazione della natura e della cultura, della giustizia e della liberta', della liberazione di tutti i popoli e di tutte le persone oppresse, della solidarieta' che ogni persona riconosca e raggiunga e difenda e sostenga, della pace e del bene comune dell'umanita' intera, che Alfio Pannega e' stato lungo l'intero corso della sua vita.
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Allego in calce una minima notizia biobibliografica.
Vogliate gradire distinti saluti,
(...)

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ALLEGATO TERZO: UNA LETTERA AL PRESIDENTE PROVINCIALE DI VITERBO DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA DEL 23 FEBBRAIO 2025

Carissimo Enrico,
credo che Pietro Benedetti e Antonella Litta ti abbiano gia' detto che in occasione del centenario della nascita di Alfio Pannega (21 settembre 1925 - 30 aprile 2010) sarebbe auspicabile che l'Anpi si facesse promotrice di una serie di iniziative pubbliche in suo ricordo sia a Viterbo che negli altri comuni della provincia.
Ne abbiamo parlato sia qualche settimana fa con Pietro e Antonella, sia in piu' occasioni con altri amici di Alfio, e mi sembra che vi sia un ampio e persuaso consenso sul fatto che l'Anpi potrebbe essere il soggetto piu' adeguato per promuovere e realizzare le principali iniziative pubbliche, sia in proprio che in collaborazione con altre associazioni ed istituzioni.
Perche' l'Anpi? Perché dell'associazionismo democratico oggi esistente a Viterbo credo che non vi sia dubbio che l'Anpi e' l'esperienza che rappresenta nel modo piu' ampio e profondo i valori e le scelte che Alfio ha sostenuto e compiuto nel corso della sua intera vita di proletario, di antifascista, di poeta e di militante del movimento operaio per la giustizia sociale, per la democrazia progressiva che nella Costituzione repubblicana trova una sua enunciazione fondamentale, per l'eguaglianza di dignita' e diritti di tutti gli esseri umani, per la salvaguardia dell'intero mondo vivente, per la pace e la solidarieta' che nessuna persona abbandona al dolore e alla morte, per il diritto e la liberazione dei popoli, per la cooperazione internazionale e il bene comune dell'umanita'; in breve: il programma antifascista di cui l'Anpi e' autorevole testimone e portatrice.
Da Antonella e da Pietro ho saputo anche che nel comitato provinciale dell'Anpi ne avete gia' ragionato informalmente e che sarebbe gia' emersa una corale disponibilita'; cosicche' questa mia lettera altro non si propone di essere che un ulteriore invito a concretizzare quell'intenzione.
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Naturalmente e' bene che per commemorare Alfio in questo centenario vi sia una pluralita', una varieta' di iniziative:
a) alcune per cosi' dire piu' intime, piu' raccolte: come potrebbero essere uno o piu' incontri di ricordo con la partecipazione delle persone che con Alfio hanno vissuto nell'esperienza del centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" e che hanno costituito negli ultimi due decenni della sua vita anche la sua vera e propria famiglia;
b) una serie di incontri pubblici promossi dall'Anpi a Viterbo e nei centri della provincia, coinvolgendo ove possibile enti locali, istituzioni scolastiche e culturali, l'associazionismo democratico (ma ovviamente altri incontri pubblici possono essere autonomamente promossi anche da altri soggetti, ed ogni iniziativa di sincero ricordo merita apprezzamento e sostegno);
c) altre iniziative ancora, precipuamente caratterizzate dalla rilevanza istituzionale: a Viterbo in particolare una o piu' iniziative potrebbero essere promosse direttamente (e non solo patrocinate) dal Comune, a dare piena testimonianza dell'omaggio che l'intera citta' e quindi l'istituzione che la rappresenta rendono a una delle figure piu' amate della storia e della cultura popolare cittadina.
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Credo che l'Anpi potrebbe contattare in tutti e sessanta i Comuni del viterbese
- gli enti locali,
- le scuole (e a Viterbo anche l'Universita'),
- le biblioteche,
- le altre istituzioni culturali,
- varie associazioni culturali e d'impegno civile,
proponendo loro la realizzazione di una serie di iniziative, comprensive ad esempio:
I. di una conferenza o convegno di presentazione della figura di Alfio e della cultura e delle vicende di cui e' rappresentativa;
II. della rappresentazione dello spettacolo teatrale alla figura di Alfio dedicato;
III. dell'esposizione di una mostra di fotografie e di lavori grafici che hanno Alfio e le sue poesie come soggetto.
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Io riterrei che le iniziative nei vari centri della provincia potrebbero svolgersi nel corso dell'intero anno, ma in particolare potrebbero concentrarsi nei seguenti periodi:
a) 25 aprile - primo maggio (Alfio e' deceduto il 30 aprile 2010, e sia la festa della Liberazione che quella dei Lavoratori erano per lui ricorrenze importanti e fortemente, profondamente sentite);
b) 4 settembre - 21 settembre (tra la festa patronale viterbese di Santa Rosa e il genetliaco di Alfio - che e' nato il 21 settembre 1925).
Se si vuole realizzare qualcosa gia' nel periodo tra il 25 aprile e il primo maggio, e' opportuno avviarne la proposta e l'organizzazione al piu' presto.
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Non so se ti siano arrivate (credo di avertele inviate, ma con la posta elettronica non si e' mai sicuri dell'esito) le due lettere che nei giorni scorsi ho mandato a varie persone amiche e al Comune di Viterbo; ad ogni buon conto le allego in calce a queste righe.
Ringraziandoti e ringraziandovi fin d'ora per quanto come Anpi della provincia di Viterbo potrete fare per ricordare il nostro indimenticabile amico e compagno di lotte, un fraterno saluto
(...)

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ALLEGATO QUARTO: ALCUNE PAROLE PER ALFIO PANNEGA DETTE DINANZI AL FERETRO IL PRIMO MAGGIO 2010
[Ricostruite a memoria - e frettolosamente poi scritte - questo sono, se non le esatte parole, alcune delle cose dette il primo maggio al cimitero di Viterbo dinanzi al feretro di Alfio Pannega]

Questo uomo aveva la bonta' e l'ira dei profeti, di coloro che sanno dire la verita' in faccia alle persone e al mondo: con la virtu' della misericordia verso tutte le creature sofferenti, e con la virtu' dell'indignazione contro ogni ingiustizia.
Aveva la pazienza di Giobbe: fedele sempre al vero e al giusto, senza mai un cedimento al male, senza mai una meschinita', senza mai una vilta'.
Recava la verita' di Qohelet: sapeva che tutto e' vanita' di vanita' e fame di vento, e che proprio per questo e' dovere di ciascuno recare aiuto a tutti, giacche' e' meglio essere in due che uno solo, poiche' chi e' solo, se lungo il cammino della vita inciampa, allora cade e non si risolleva, ma se ha compagni essi lo sosterranno, reciprocamente si sosterranno.
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Era un poeta, educato alla lingua e alla musica e alla tempra di Dante del cui capolavoro sapeva declamare a memoria interi canti, e cresciuto alla scuola dei poeti a braccio, per i quali la poesia e il pane, il lavoro quotidiano e l'estro armonico, la cruda realta' e la sublime bellezza sono una stessa cosa.
Ed era un testimone, e non di una generica viterbesita', formula astratta e vuota, ma di quella Viterbo popolare, civile, resistente, antifascista, che fu anche quella di Achille Poleggi e di Sauro Sorbini.
Ed era un esempio della sublime e luminosa dignita' e generosita' dei poveri: tutto cio' che era suo era di tutti, tutti accoglieva ed aiutava; all'ora della consumazione in comune dei pasti prima accudiva gli animali, poi gli ospiti e solo alla fine mangiava anche lui.
Era un educatore alla solidarieta' con tutti i viventi: e le persone che hanno condiviso con lui un tratto di strada, un'ora del giorno, da lui hanno imparato questo dovere nativo, sorgivo, elementare: di essere con gli altri e per gli altri.
Ed e' stato un dono, un dono grande, per chi ha avuto la fortuna, la grande fortuna, di averlo piu' intimamente conosciuto.
E che quest'uomo sia vissuto tra noi resta un'alta ragione di orgoglio per questa citta', che oggi gli rende omaggio.
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Ma detto questo ancora non e' detto tutto, e forse non e' detto ancora l'essenziale.
Gia' anziano, sofferente dei malanni di una travagliata vita di vicissitudini e fatiche, e dimorante allora in umana solitudine in una zona abbandonata della citta', 17 anni fa Alfio ebbe una seconda nascita, una seconda vita, partecipando fin dal primo giorno all'occupazione dell'ex-gazometro e alla nascita quindi del centro sociale occupato autogestito "Valle Faul", e del centro sociale e' stato simbolo e anima, il cuore pulsante, e il centro sociale si e' riconosciuto in lui: in questi 17 anni lui e' stato il centro sociale e il centro sociale e' stato lui; e questi 17 anni da quell'estate del 1993 sono stati gli anni di un amore reciproco cosi' appassionato che ieri vedendo nella camera ardente, presso il centro sociale allestita, sgambettare e giocare ai piedi del feretro, o dalle braccia dei giovani genitori guardarlo e salutarlo, bambini di pochi anni e di non molti mesi, e insieme vedendo Giselle che venne al centro sociale bambina ed ora e' una meravigliosa giovane donna, tu vedevi che grande fioritura di vita e di bellezza Alfio ha saputo coltivare con l'esempio amorevole ed autorevole della sua dignita', della sua generosita'. E che grande eredita' lascia di umanita' fraterna e sororale, di persone sensibili e solidali, che alla scuola del suo esempio sono cresciute splendide.
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E ci sono questi ultimi anni, dalla fine del 2007 a oggi, caratterizzati soprattutto dalla sua lotta per il diritto alla casa: Alfio getto ' il suo cuore e la sua vita stessa nella lotta per il diritto di ogni essere umano ad avere un tetto, per il diritto sociale alla casa, per il diritto umano alla casa. Ed e' un dolore grande per noi che restiamo che sia deceduto senza che quel diritto almeno lui abbia potuto vederlo riconosciuto. Un dolore che non potremo dimenticare.
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E poi ci sono questi ultimi mesi, questi ultimi felici mesi, mesi che per Alfio sono stati forse i piu' gioiosi della sua vita da tanto tempo a questa parte.
La realizzazione del libro delle sue poesie, arricchito di un'ampia intervista ed impreziosito da tante stupende fotografie; un ringraziamento grande va a tutte le persone che hanno reso possibile questa pubblicazione, adempiendo quello che era da molti anni un suo profondo desiderio e una promessa solenne che i compagni del centro sociale a lui e a se stessi avevano fatto.
E con il libro, le sue presentazioni pubbliche con immensa e commossa partecipazione popolare, e la mostra fotografica sulla sua vita, e la lectio magistralis che tenne alla Sala Regia del Comune conclusa, dopo aver esortato ancora una volta i piu' giovani al sapere e alla generosita', con quel gesto sublime del rifiuto di un'onorificenza finche' non fosse stato riconosciuto un diritto, il diritto alla casa.
Con quel discorso e con quel gesto la grande cultura, la vera civilta', e l'autentica dignita' umana facevano irruzione nelle stanze del palazzo, divenivano ora di verita', sfida all'ipocrisia, alla menzogna e all'ingiustizia.
E poi ancora i manifesti col suo volto a segnalare l'emergenza casa, e la sottoscrizione pubblica promossa in suo nome cui lui magnanimamente acconsenti' ancora una volta mettendo tutto se stesso nella lotta per un diritto di tutti.
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Ma anche detto questo forse non e' ancora detto cio' che e' decisivo: per molti di noi, e mi perdonerete se qui il discorso si fa piu' intimo, Alfio e' stato un maestro e un compagno, di vita e di lotte. Un maestro e un compagno di vita: nella piena condivisione del pane, e di tutto. E un compagno di lotte, contro la guerra, contro razzismo, discriminazione, sfruttamento. Sempre dalla parte degli ultimi, degli umiliati e offesi, degli oppressi, dell'umanita in lotta per la liberazione.
E in lotta per l'ambiente casa comune, per la difesa qui a Viterbo del Bulicame, il Bulicame cantato da Dante e a un tiro di sasso dal centro sociale; e resta indimenticabile per chi lo visse quel suo meraviglioso discorso tenuto al Bulicame in quella notte in cui proprio dinanzi alle sorgenti e alle pozze di acqua sulfurea manifestammo in molti per salvare quel prezioso bene ambientale e culturale dalla devastazione cui lo avrebbe condannato la realizzazione di un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge.
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Alfio Pannega non e' mai stato riducibile a un'immaginetta pittoresca di una Viterbo che fu coi suoi antichi mestieri e le sue vetuste tradizioni che vanno scomparendo, non e' mai stato un personaggio museale, da mummificare e archiviare; al contrario: fino all'ultimo dei suoi giorni Alfio e' stato un vitale, ardente, consapevolissimo militante del movimento degli oppressi in lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani; per la difesa della natura che conosceva intimamente, essere vivente per essere vivente, animale per animale, pianta per pianta; per la liberazione dell'umanita' dallo sfruttamento e dall'oppressione, per l'uscita da questa preistoria verso il regno della liberta'.
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Oggi e' il primo maggio, e per il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici, per il movimento delle oppresse e degli oppressi, e' il giorno della memoria e dell'impegno per la liberazione dell'umanita' dalla violenza dello sfruttamento; e vedete come sono strane e imprevedibili le coincidenze della vita: accingendoci proprio in questo giorno a recare l'estremo saluto ad Alfio, l'indomito combattente antifascista e il lavoratore che conosceva per averli sperimentati tutti i piu' faticosi mestieri - di pastore e di contadino, di artigiano e di operaio -, per noi da oggi il primo maggio lo sara' due volte quell'appello alla lotta solidale contro l'ingiustizia: nel ricordo dei martiri di Chicago uccisi nell'Ottocento dalla violenza del potere perche' lottavano per i diritti dei lavoratori, e nel ricordo di Alfio: e' la stessa memoria, e' la stessa lotta.
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Molti anni fa, commemorando Duilio Mainella, Sauro Sorbini concluse la sua orazione funebre col canto della Marsigliese, simbolo della lotta dell'umanita' contro la tirannide; vorrei oggi almeno ricordare le parole del refrain di quel canto composto un secolo dopo a rivendicare le ragioni dell'umanita' e della lotta per la sua liberazione proprio mentre la reazione persecutrice dilagava con la caccia all'uomo e le fucilazioni dei comunardi parigini, quel canto che e' l'Internazionale, che da quasi un secolo e mezzo e' il canto di quanti si levano a contrastare ogni oppressione: "Su', lottiam, l'ideale / nostro fine sara' / l'internazionale / futura umanita'".
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Ed ora che, con quelle indimenticabili parole di Paolo nella seconda lettera a Timoteo, di Alfio Pannega possiamo dire che ha concluso la sua corsa dopo aver combattuto la buona battaglia senza perdere la tenerezza, ora che Alfio ha compiuto la sua vita che e' stata fino all'ultima ora la vita di un giusto, ora sta a noi che restiamo di essere fedeli a quello che ci ha donato, che ci ha insegnato, e testimoniarlo a nostra volta, con le parole ed ancor piu' con gli atti, continuando la sua lotta, continuando a mettere in pratica i suoi insegnamenti; e se posso rivolgermi in particolare a tutti gli amici piu' vicini, a tutti i compagni che hanno condiviso e che proseguiranno, che proseguiremo insieme, l'esperienza del centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" di Viterbo, ogni volta che accadra' che qualcuno vi chieda, ci chieda, "Chi era Alfio Pannega?", ebbene, che noi tutti che lo abbiamo conosciuto e che lo abbiamo avuto nostro compagno si possa essere degni di rispondere, testimoniandolo con ogni nostra azione: "Io sono Alfio Pannega, Viterbo e' Alfio Pannega, l'umanita' e' Alfio Pannega".

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