[Nonviolenza] Non muoia in carcere Leonard Peltier. 37



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NON MUOIA IN CARCERE LEONARD PELTIER
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Foglio a sostegno dell'appello a scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier
A cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 37 del 18 settembre 2024

Sommario di questo numero:
1. "Restituisca la liberta' a Leonard Peltier". Estremo un appello al Presidente Biden
2. Che fare adesso per la liberazione di Leonard Peltier
3. Peppe Sini: Un genetliaco, in carcere. E ancora un appello per la liberazione di Leonard Peltier
4. "Pressenza": "Liberate Peltier": a Roma di fronte all'ambasciata degli Stati Uniti
5. Jennifer Bendery: Amnesty International Urges Biden To Release Leonard Peltier Before Leaving Office
6. Trisha Ahmed: Supporters of Native activist Leonard Peltier hold White House rally, urging Biden to grant clemency (2023)

1. REPETITA IUVANT. "RESTITUISCA LA LIBERTA' A LEONARD PELTIER". ESTREMO UN APPELLO AL PRESIDENTE BIDEN

Presidente Biden,
prima del termine del suo mandato lei puo' compiere un gesto che tutte le persone di volonta' buona attendono ormai da molti anni da parte della presidenza degli Stati Uniti d'America: la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, da 48 anni prigioniero innocente.
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore del suo popolo e di tutti i popoli oppressi, difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani, difensore della Madre Terra.
Leonard Peltier e' gravemente malato e dopo quasi mezzo secolo di ingiusta detenzione non gli resta molto tempo da vivere.
Leonard Peltier e' stato condannato per un delitto che non ha commesso: e' stato definitivamente dimostrato che le testimonianze contro di lui erano false e che le prove contro di lui erano altrettanto false.
Dal carcere Leonard Peltier lungo mezzo secolo ha sostenuto con la parola e con la testimonianza, con l'esempio e con la solidarieta' concreta nella misura in cui gli e' stato possibile esprimerla, innumerevoli iniziative nonviolente in difesa dei popoli e delle persone cui venivano negati i diritti piu' elementari, in difesa del mondo vivente minacciato di irreversibili devastazioni.
Personalita' come Nelson Mandela, come madre Teresa di Calcutta, come Desmond Tutu, come Rigoberta Menchu', come il Dalai Lama, come papa Francesco, hanno chiesto la sua liberazione.
Movimenti umanitari come Amnesty International e il Movimento Nonviolento hanno chiesto la sua liberazione.
Istituzioni rappresentative come l'Onu (che sulla vicenda di Leonard Peltier si e' pronunciata attraverso una commissione giuridica ad hoc) e come il Parlamento Europeo (fin dagli anni Novanta, ed ancora qualche anno fa con il compianto suo Presidente David Sassoli) hanno chiesto la sua liberazione.
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Presidente Biden,
in questo tempo attraversato da orrori indicibili, da guerre e devastazioni inaudite, in cui non solo l'intera umana famiglia ma l'intero mondo vivente - quest'unico mondo vivente che conosciamo nell'intero universo - sono minacciati di distruzione per responsabilita' di poteri folli e scellerati, la liberazione di Leonard Peltier costituirebbe un messaggio di speranza e un'epifania di bene a conforto e sostegno dell'umanita' intera.
La liberazione di Leonard Peltier sarebbe per ogni persona di volonta' buona e per ogni civile consorzio e legittimo istituto fedeli all'umanita' una viva gioia e un impulso potente a continuare ad operare per la pace che salva le vite, per il bene comune che ogni essere umano riconosce e raggiunge e soccorre e preserva, che nessuna persona abbandona al dolore e alla morte.
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Presidente Biden,
conceda la grazia a Leonard Peltier.
Restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 11 agosto 2024
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnato nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
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Allegato primo. Per scrivere al Presidente Biden:
Per scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America e' sufficiente collegarsi al sito della Casa Bianca alla pagina web: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: scrivere un breve testo (di seguito una traccia utilizzabile):
"Egregio Presidente degli Stati Uniti d'America,
le scriviamo per chiederle di concedere la grazia presidenziale a Leonard Peltier.
Come lei sa, Leonard Peltier ha gia' subito 48 anni di carcere per un delitto che non ha commesso.
E' vecchio, e' gravemente malato, le sue patologie non possono essere adeguatamente curate in carcere.
La sua liberazione e' stata chiesta da Nelson Mandela, da madre Teresa di Calcutta, dal Dalai Lama, da papa Francesco, da Amnesty International, dal Parlamento Europeo, dall'Onu, da milioni di persone di tutto il mondo.
Egregio Presidente degli Stati Uniti d'America,
conceda la grazia a Leonard Peltier.
Restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Distinti saluti".
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Allegato secondo. Per saperne di piu':
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/03/msg00001.html
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/09/msg00064.html
Ancora nella rete telematica segnaliamo una lettera "ad adiuvandum" alla "United States Parole Commission" del 22 giugno 2024:
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2024/06/msg00055.html
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org

2. REPETITA IUVANT. CHE FARE ADESSO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Come e' noto, la "United States Parole Commission" ha negato la "liberta' sulla parola" a Leonard Peltier, ed ha fissato la prossima udienza al 2026. Gli avvocati di Leonard Peltier hanno gia' annunciato che ovviamente interporranno appello avverso questa decisione.
Come e' noto Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, e' detenuto da 48 anni in un carcere di massima sicurezza per un delitto che non ha commesso; la sua condanna si baso' su "testimonianze" false e su "prove" altrettanto false. E' anziano (ha quasi 80 anni) e gravemente malato, e le sue plurime patologie non possono essere curate adeguatamente in regime carcerario. Numerosissime personalita' benemerite dell'umanita', associazioni benefiche come Amnesty International, istituzioni democratiche di tutto il mondo - in primis l'Onu e il Parlamento Europeo - chiedono la sua liberazione.
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Che fare?
Occorre perseverare lungo tutte e tre le vie che possono portare alla liberazione di Leonard Peltier:
1. la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la "grazia presidenziale";
2. la richiesta al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America di concedere il "rilascio compassionevole";
3. la richiesta alla "United States Parole Commission" di concedere la "liberta' sulla parola".
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Alcune indicazioni pratiche
a) Per scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America:
aprire la pagina ad hoc nel sito: https://www.whitehouse.gov/contact/ e seguire le indicazioni li' contenute.
Proposta di testo:
Egregio Presidente degli Stati Uniti d'America,
e' consuetudine che avvicinandosi il termine del mandato quadriennale il Presidente degli Stati Uniti d'America conceda la grazia ad alcuni detenuti.
La preghiamo di voler concedere la grazia al signor Leonard Peltier, detenuto da quasi mezzo secolo, ormai quasi ottantenne, affetto da gravissime patologie che non possono essere curate in regime carcerario, la cui liberazione e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco e da istituzioni come l'Onu e il Parlamento Europeo.
Voglia gradire distinti saluti.
b) Per scrivere al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America:
aprire la pagina ad hoc nel sito: https://www.justice.gov/doj/webform/your-message-department-justice e seguire le indicazioni li' contenute.
Proposta di testo:
Egregio Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
la preghiamo di voler concedere il "rilascio compassionevole" ("compassionate release") al signor Leonard Peltier, detenuto da quasi mezzo secolo, ormai quasi ottantenne, affetto da gravissime patologie che non possono essere curate in regime carcerario, la cui liberazione e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco e da istituzioni come l'Onu e il Parlamento Europeo.
Voglia gradire distinti saluti.
c) Per scrivere alla "United States Parole Commission":
usare l'indirizzo e-mail: USParole.questions at usdoj.gov
Proposta di testo:
Egregie signore ed egregi signori della "United States Parole Commission",
pur consapevoli della vostra recente decisione, ci permettiamo di sollecitare ulteriormente una tempestiva riconsiderazione della situazione del signor Leonard Peltier, detenuto da quasi mezzo secolo, ormai quasi ottantenne, affetto da gravissime patologie che non possono essere curate in regime carcerario, la cui liberazione e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco e da istituzioni come l'Onu e il Parlamento Europeo.
Vogliate gradire distinti saluti.
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d) Per informare gli avvocati che assistono Leonard Peltier:
usare gli indirizzi e-mail: ksharp at sanfordheisler.com, jenipherj at forthepeoplelegal.com
Proposta di testo:
Egregia avvocata, egregio avvocato,
vi informiamo che abbiamo scritto al Presidente degli Stati Uniti d'America, al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America, alla "United States Parole Commission", le lettere il cui testo alleghiamo.
Vogliate gradire distinti saluti.
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Tre consigli a chi vuole esprimere e promuovere la solidarieta'
I. La prima forma di solidarieta' e' la conoscenza
- occorre studiare adeguatamente tanto i fatti quanto il contesto;
- occorre far circolare l'informazione, avendo cura che sia un'informazione precisa ed incontrovertibile;
- occorre promuovere altre adesioni all'impegno, avendo cura che ci si attenga scrupolosamente al fine della liberazione di Leonard Peltier e che la metodologia sia rigorosamente nonviolenta;
- soprattutto: occorre far sentire la propria voce direttamente alle istanze istituzionali concretamente preposte alla decisione sulla liberazione di Leonard Peltier; e farla sentire in modo adeguato: ovvero comprensibile e persuasivo. Non serve, ed e' anzi dannosa, la retorica d'accatto, ignorante e stereotipata, che ovviamente non convince nessuno.
E' semplicemente indispensabile la lettura di tutti i seguenti testi:
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.
- Steve Hendricks, The Unquiet Grave: The FBI and the Struggle for the Soul of Indian Country, Thunder's Mouth Press, New York 2006.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison Writings: My Life is my Sun Dance, St. Martin's Griffin, New York 1999.
- Michael E. Tigar, Wade H. McCree, Leonard Peltier, Petitioner, v. United States. U.S. Supreme Court transcript of record with supporting pleading, Gale MOML U.S. Supreme Court Records, 1978 e successive ristampe.
- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia: An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.
II. La prima forma di azione nonviolenta e' la parresia
- occorre prendere la parola e dire la verita' contrastando la violenza del potere;
- occorre prendere la parola e dire la verita' alle istituzioni per ottenere il rispetto del diritto e della morale;
- occorre prendere la parola e dire la verita' come atto politico che invera l'esercizio della democrazia.
Leonard Peltier e' innocente. Leonard Peltier e' in pericolo di morte. Leonard Peltier deve essere liberato.
Nella vicenda di Leonard Peltier si compendia e si testimonia la condizione imposta dalla violenza etnocida, genocida ed ecocida del potere colonialista, imperialista e razzista a tutti i popoli oppressi, all'umanita' intera e all'intero mondo vivente.
La liberazione di Leonard Peltier significa quindi riconoscere il diritto alla vita non solo di ogni persona innocente e di ogni popolo oppresso, ma di tutti gli esseri umani in quanto tali, dell'umanita' intera, di tutti gli esseri viventi e dell'intero mondo vivente.
III. Il tempo e' poco, agire ora
La vecchiaia e le patologie di Leonard Peltier rendono urgente l'impegno per la sua liberazione.
Occorre scrivere ora ai soggetti istituzionali che hanno il potere di restituirgli la liberta'.
Occorre promuovere ora ogni iniziativa nonviolenta adeguata a far crescere l'impegno per la sua liberazione.
Occorre attivare i mezzi d'informazione per ottenere ora la massima attenzione possibile dell'opinione pubblica.
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Free Leonard Peltier.
Non muoia in prigione un uomo innocente.
Mitakuye Oyasin.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 7 luglio 2024

3. REPETITA IUVANT. PEPPE SINI: UN GENETLIACO, IN CARCERE. E ANCORA UN APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Il 12 settembre 2024 Leonard Peltier nella solitudine della sua cella compira' 80 anni, di cui 48 trascorsi in carcere, condannato per un delitto che non ha commesso.
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano dell'American Indian Movement, difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Vittima di una feroce e infame persecuzione che si protrae ormai da mezzo secolo, Leonard Peltier fu condannato per la morte di due agenti dell'Fbi nello scontro a fuoco che avvenne il 26 giugno 1975 nel ranch della famiglia Jumping Bull, nella riserva di Pine Ridge, scontro a fuoco in cui perse la vita anche un giovane militante dell'American Indian Movement (Aim).
In quel periodo nella riserva era in corso una vera e propria strage di nativi tradizionalisti e di militanti dell'Aim che li difendevano; strage compiuta dalle milizie terroriste dei "Goons", veri e propri "squadroni della morte" sostenuti anche dall'Fbi che in quel periodo realizzava il famigerato programma "Cointelpro" che prevedeva la distruzione dei movimenti per i diritti civili degli afroamericani e dei nativi americani anche attraverso gli omicidi mirati dei militanti piu' attivi.
Leonard Peltier non uccise i due agenti dell'Fbi: le cosiddette "testimonianze" contro di lui risultarono clamorosamente false; ed altrettanto false si rivelarono le cosiddette "prove".
La sua innocenza e' ormai definitivamente acclarata.
Anche dalla magistratura, come dallo stesso Fbi, molte sono ormai le voci che riconoscono che la sua condanna fu un clamoroso errore giudiziario, e la sua semisecolare prigionia una spietata persecuzione.
Lo stesso magistrato che a suo tempo guido' l'accusa si e' successivamente fatto certo dell'innocenza di Leonard Peltier e da anni chiede che sia liberato.
Perche' allora Leonard Peltier e' ancora detenuto, pur essendo innocente?
Perche' e' un testimone e un simbolo.
Il testimone e il simbolo della resistenza dei popoli nativi americani sopravvissuti a un plurisecolare genocidio e che continuano a lottare per non essere annientati.
Il testimone e il simbolo della resistenza di tutti i popoli oppressi dal colonialismo, dal razzismo, dall'imperialismo, dal fascismo.
Il testimone e il simbolo della resistenza dell'umanita' calpestata contro la violazione della propria dignita' e dei propri diritti.
Il testimone e il simbolo della resistenza dell'umanita' contro l'ecocidio in corso da parte dei rapaci e folli poteri dominanti.
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Lungo 48 anni di durissima detenzione in carceri di massima sicurezza, subendo plurime vessazioni, vittima anche di gravi patologie che in carcere non possono essere adeguatamente curate, Leonard Peltier ha resistito e ha continuato la lotta.
Facendo costantemente sentire la sua voce a sostegno di tutte le lotte nonviolente in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Facendo costantemente sentire la sua voce a sostegno di tutte le lotte nonviolente in difesa della Madre Terra.
Promuovendo e sostenendo iniziative educative, assistenziali, di solidarieta' concreta, di aiuto materiale e morale a chi di aiuto ha estremo bisogno.
Difendendo dal carcere la dignita' e i diritti di tutte e tutti.
Ed ha resistito anche continuando a dipingere quadri, continuando a scrivere poesie, continuando a difendere e praticare la cultura, la religione, le tradizioni sue e del suo popolo.
Ha resistito continuando a testimoniare, ad affermare la dignita' umana, sua e di ogni essere umano.
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Oggi ha ottanta anni, di cui 48 trascorsi in carcere; ha gravi problemi di salute e non riceve le cure adeguate di cui ha bisogno; potrebbe non restargli molto da vivere.
E' tragicamente paradossale, assurdo e sconvolgente che un uomo che milioni di esseri umani in tutto il mondo considerano un eroe, un uomo la cui innocenza e' certa, un uomo la cui generosita' e' indiscutibile, continui ad essere tenuto in prigione per un crimine che non ha mai commesso.
La sua liberazione e' stata chiesta da personalita' come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama e papa Francesco, John Lennon e Robert Redford, Coretta Scott King e Rigoberta Menchu'; da movimenti umanitari come Amnesty International e il Movimento Nonviolento; da istituzioni come il Parlamento Europeo e l'Onu.
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In questi giorni molte iniziative pubbliche per chiedere la liberazione di Leonard Peltier si svolgono in varie parti del mondo, anche in Italia.
Ma la cosa piu' necessaria ed urgente e' scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' (secondo la consuetudine dei presidenti statunitensi che giunti a fine mandato restituiscono la liberta' ad alcune o molte persone detenute) conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Per scrivere personalmente al Presidente degli Stati Uniti occorre collegarsi nella rete telematica alla pagina web https://www.whitehouse.gov/contact/ e seguire le indicazioni li' elencate; il messaggio puo' anche essere molto breve: "Free Leonard Peltier".
Peppe Sini, responsabile del del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 11 settembre 2024
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Post scriptum: per saperne un po' di piu'
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/03/msg00001.html
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/09/msg00064.html
Ancora nella rete telematica segnaliamo una lettera "ad adiuvandum" alla "United States Parole Commission" del 22 giugno 2024:
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2024/06/msg00055.html
Segnaliamo anche che in queste settimane il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo pubblica un notiziario telematico quotidiano con la testata "Non muoia in carcere Leonard Peltier" che propone iniziative e materiali.
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org

4. DOCUMENTAZIONE. "PRESSENZA": "LIBERATE PELTIER": A ROMA DI FRONTE ALL'AMBASCIATA DEGLI STATI UNITI
[Dal sito di "Pressenza" riprendiamo e diffondiamo il seguente trafiletto del 13 settembre 2024]

"Liberate Leonard" e' il grido che ha risuonato al centro di Roma, di fronte a un'ambasciata degli Stati Uniti particolarmente blindata dalle forze di polizia schierate dirimpetto allo striscione e agli attivisti del Comitato per la Liberazione di Leonard Peltier che fanno il giro dell'Italia per chiedere al Presidente Biden di graziare l'attivista nativo americano in carcere ingiustamente da 49 anni.
Il giro, effettuato in occasione dell'80mo compleanno, prosegue oggi a Napoli e il 14 a Firenze presso le sedi diplomatiche degli Stati Uniti.
Piu' informazioni: https://www.facebook.com/groups/1051622359691101?locale=it_IT

5. DOCUMENTAZIONE. JENNIFER BENDERY: AMNESTY INTERNATIONAL URGES BIDEN TO RELEASE LEONARD PELTIER BEFORE LEAVING OFFICE
[Dal sito www.huffpost.com riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 9 settembre 2024 dal titolo "Amnesty International Urges Biden To Release Leonard Peltier Before Leaving Office" e il sommario ""You have the opportunity to rectify a case that has long troubled human rights advocates and Indigenous Peoples worldwide," the group told the president"]

Washington - Native American rights activist Leonard Peltier, who has been in prison for nearly 50 years, is turning 80 on Thursday - and Amnesty International USA is appealing to Joe Biden to finally release him before his presidency comes to an end.
Peltier "was recently denied parole and compassionate release by the US Parole Commission and the Bureau of Prisons (BOP) respectively," reads a Sept. 4 letter to Biden from Paul O'Brien, the group's executive director.
"As President of the United States, you have the opportunity to rectify a case that has long troubled human rights advocates and Indigenous Peoples worldwide," O'Brien wrote.
Peltier has been in prison since the U.S. government put him there in the 1970s. He was convicted for the murder of two FBI agents during a 1975 shootout on Pine Ridge Reservation in South Dakota, and was given two consecutive life sentences.
But there was never evidence that Peltier killed anyone. His trial featured astounding levels of misconduct, including federal prosecutors hiding exculpatory evidence and abruptly changing their charge to aiding and abetting after someone found the evidence they'd hidden.
The FBI never did figure out who killed those agents; the federal prosecutor in Peltier's case, Lynn Crooks, later admitted as much. But the U.S. government needed someone to go to prison. Peltier - a member of the American Indian Movement, a grassroots Indigenous activist group the FBI was targeting - was one of dozens of people present at the shootout, and was the only person left to go after. He was separated from his co-defendants, all of whom had been acquitted on grounds of self-defense, and was found guilty.
As the years have rolled by, Peltier's imprisonment has drawn outcry from U.S. politicians, tribal leaders, celebrities and international human rights leaders including Pope Frances, the Dalai Lama and Nelson Mandela. His parole process has violated international standards, drawing unusual condemnation from United Nations human rights legal experts, who in 2022 called his prolonged imprisonment "arbitrary" and simply the result of his being Native American.
Peltier has maintained his innocence all these years. The FBI has said he should never be released, offering outdated and incorrect statements to justify his imprisonment. Peltier was up for parole earlier this year, but was denied.
He is considered America's longest-serving political prisoner.
In his letter to Biden, O'Brien pleaded with the president to consider Peltier's health risks as he remains in a maximum security prison in Florida.
"He suffers from diabetes, high blood pressure, the effects of a previously suffered stroke and complications from jaw surgery. He was diagnosed with an Abdominal Aortic Aneurysm (AAA), which can be fatal if it ruptures," O'Brien wrote. "The BOP is plagued by staffing shortages of medical professionals... This shortage limits the ability of incarcerated individuals to access medical care, which could have deadly consequences for Mr. Peltier."
"This is not only timely but a necessary measure in the interests of both justice and mercy," O'Brien added, again urging for Peltier's sentence to be commuted.
Asked for comment in response to Amnesty International's letter, a White House spokesperson referred HuffPost to the Justice Department.
"We don’t comment on individual pardon petitions," said the spokesperson.
The Justice Department didn't have anything to say, either.
"The department declines to comment," said Dena Iverson, principal deputy director of DOJ's Office of Public Affairs.
Amnesty International USA has increasingly made Peltier's release a focus of its efforts. In June, the group asked the U.S. Parole Commission and the Bureau of Prisons to grant Peltier parole or compassionate release, respectively. Both agencies denied the group's requests.
Justin Mazzola, a researcher with Amnesty International USA, said in a statement that allowing Peltier to be home with his family and community in his final years would be a meaningful step to "help mend the fractured relationship between Native Americans and the government."
It would also be "forever be part of Biden's legacy," he said.
"Keeping an 80-year-old man with various health issues locked behind bars for the rest of his life doesn't serve justice," Mazzola said. "We hope that President Biden finds it in his heart to release Leonard Peltier as a matter of humanity, mercy, and human rights."

6. DOCUMENTAZIONE. TRISHA AHMED: SUPPORTERS OF NATIVE ACTIVIST LEONARD PELTIER HOLD WHITE HOUSE RALLY, URGING BIDEN TO GRANT CLEMENCY (2023)
[Dal sito www.apnews.com riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 12 settembre 2023]

Minneapolis (AP) - Hundreds of activists and Indigenous leaders rallied outside the White House on Tuesday to support Leonard Peltier on the imprisoned activist's 79th birthday, holding signs and chanting slogans urging President Joe Biden to grant clemency to the Native American leader.
Peltier is serving life in prison for the killing of two FBI agents during a 1975 standoff on the Pine Ridge Indian Reservation in South Dakota. He was convicted in 1977.
Key figures involved in Peltier's prosecution have stepped forward over the years to urge his release, rally organizers said, including the judge who presided over Peltier's 1986 appeal and the former U.S. attorney whose office handled the prosecution and appeal.
Tuesday's rally kicked off with chanting and drumbeats. Organizers delivered impassioned speeches about Peltier’s life and his importance as a Indigenous leader, punctuated by shouts of "Free Peltier! Free Peltier!"
The rally's organizers said Peltier wrote a statement, which was read aloud in front of the White House, in which he thanked the people who have pushed for his release.
"I hope to breathe free air before I die. Hope is a hard thing to hold, but no one is strong enough to take it from me," Peltier wrote. "There is a lot of work left to do. I would like to get out and join you in doing it."
"Forty-eight years is long enough," said Nick Tilsen, president of NDN Collective, an Indigenous-led advocacy group that co-organized the rally with Amnesty International USA.
Amnesty considers Peltier a political prisoner, and organizers said a United Nations working group on arbitrary detention specifically noted the anti-Indigenous bias surrounding Peltier's detention.
"We are calling on the Biden administration, who has made it a choice - has made Indigenous civil rights a priority - for his administration, yet he allows and continues to allow the longest incarcerated political prisoner in the United States," Tilsen said.
Over 100 people journeyed by bus and caravan for three days from South Dakota to the District of Columbia to support Peltier's release, NDN Collective said in a Facebook post. Speakers at the rally included "Reservation Dogs" actor Dallas Goldtooth, President of the National Congress of American Indians Fawn Sharp and other Indigenous leaders.
While Peltier's supporters argue he was wrongly convicted of killing FBI agents Jack Coler and Ronald Williams, the agency has maintained that he is guilty and was properly sentenced to two consecutive life terms.
"Peltier intentionally and mercilessly murdered these two young men and has never expressed remorse for his ruthless actions," the FBI said in an email Monday, adding that the conviction "has withstood numerous appeals to multiple courts, including the U.S. Supreme Court."
Peltier has exhausted his opportunities for appeal and his parole requests have been denied. In 2017, then-President Barack Obama denied a clemency request by Peltier.
An enrolled member of the Turtle Mountain Chippewa tribe, Peltier was active in the American Indian Movement, which began in the 1960s a local organization in Minneapolis that sought to grapple with issues of police brutality and discrimination against Native Americans. It quickly became a national force.
AIM grabbed headlines in 1973 when it took over the village of Wounded Knee on the Pine Ridge reservation, leading to a 71-day standoff with federal agents. Tensions between AIM and the government remained high for years, providing the backdrop for the fatal confrontation in which both agents were shot in the head at close range.
The White House has been quiet on whether Biden would even consider clemency for Peltier, given the FBI's opposition. But members of Biden's own cabinet, including Interior Secretary Deb Haaland, have pushed for Peltier's release in the past.
"Congress hasn't weighed in on this issue in years," Haaland posted on social media in 2020, citing concerns about COVID-19. "At 75 with chronic health issues, it is urgent that we FreeLeonardPeltier."
At the time, Haaland was a congresswoman. She is now the first Native American to lead a Cabinet department in the U.S.

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NON MUOIA IN CARCERE LEONARD PELTIER
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Foglio a sostegno dell'appello a scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier
A cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 37 del 18 settembre 2024
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