[Nonviolenza] Tre vegliardi. Una lettera di Benito D'Ippolito al Presidente statunitense Joe Biden per la grazia a Leonard Peltier



TRE VEGLIARDI. UNA LETTERA DI BENITO D'IPPOLITO AL PRESIDENTE STATUNITENSE JOE BIDEN PER LA GRAZIA A LEONARD PELTIER

Egregio Presidente Biden,
a lei anziano scrive un anziano per invitarla a restituire la liberta' a un anziano.
Lei si sta accingendo a concludere la sua presidenza, ed ha il privilegio insindacabile di poter restituire la liberta' alle persone detenute che riterra' opportuno.
Le chiedo di usare di questa sua prerogativa per concedere la grazia a Leonard Peltier, detenuto da quasi mezzo secolo per un delitto che non ha commesso, ormai anziano e gravemente malato.
Leonard Peltier, lei non lo ignora, e' un illustre attivista nativo americano che ha dedicato l'intera sua vita all'impegno in difesa del suo popolo, in difesa di tutti i popoli nativi, in difesa di tutti i popoli oppressi, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della Madre Terra.
Per il suo generoso impegno, per la spietata e iniquissima persecuzione che ha subito, la sua liberazione e' stata chiesta da personalita' come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, come il Dalai Lama e papa Francesco, da movimenti umanitari come Amnesty International e il Movimento Nonviolento, da istituzioni come il Parlamento Europeo e l'ONU.
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Egregio Presidente Biden,
potra' sembrarle bizzarro che le scriva per formularle una simile richiesta una persona il cui nome puo' essere da lei considerato non piu' che un flatus vocis.
Eppure le scrivo. Sulla base di tre cose che ci accomunano, noi ed innumerevoli altri esseri umani.
I. siamo tre vecchi, coetanei o quasi.
Lei ha percorso l'intero cursus honorum accedendo ad una delle cariche piu' alte che si diano.
Leonard Peltier ha invece subito un'iniquissima persecuzione e ciononostante ha continuato a lottare per il bene comune dell'umanita' ed e' probabilmente oggi il piu' rappresentativo testimone della dignita' umana del vostro continente.
Il sottoscritto, si parva licet componere magnis, ha vissuto una vita oscura ma nondimeno per quanto in suo potere al bene comune orientata.
II. Ma non siamo solo tre vecchi: siamo anche tre militanti.
Lei si e' impegnato nella politica istituzionale del suo paese fino a giungerne al vertice.
Leonard Peltier si e' impegnato per la sopravvivenza, la dignita' e i diritti del suo popolo e di tutti i popoli oppressi vittime di colonialismo, razzismo, genocidio, etnocidio, ecocidio.
Il sottoscritto ha fatto ben poco ma quel poco e' stato costantemente inteso alla difesa dei diritti di tutti, ed in primo luogo ad opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le guerre, a tutti i fascismi.
III. E non siamo soltanto tre vecchi e tre militanti, ma abbiamo anche iniziato il nostro impegno nella sfera pubblica, il nostro impegno morale, sociale e civile, proprio negli stessi anni: gli ormai assai lontani primi anni Settanta.
Questo significa anche che abbiamo una memoria condivisa delle principali vicende storiche di cui lungo i decenni siamo stati testimoni come tutti gli esseri umani che hanno la nostra eta'.
Una memoria condivisa - ed insieme lacerata - che implica quindi l'aver inevitabilmente riflettuto su tante vicende tragiche, e l'aver dovuto dare un giudizio ed assumere una responsabilita' su quanto abbiamo visto accadere.
Conoscere, ricordare, e' sempre anche una chiamata al dovere, all'azione.
Esperienza non e' solo il nome che diamo ai nostri errori passati, e' anche l'appello intimo e cogente ad operare per contrastare il male, per salvare le vite, per preservare quest'unico mondo vivente, per contribuire alla sempre piu' consapevole e illuminata prosecuzione della comune vicenda della famiglia umana mai come oggi in grave, esiziale pericolo.
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Egregio Presidente Biden,
non vivremo ancora molto.
Lei e' un ottuagenario, consapevole che la salute ormai declina.
Leonard Peltier compira' tra pochi giorni ottant'anni, e' gravemente malato, sa che le sue patologie non possono essere curate adeguatamente in carcere, e legittimamente vorrebbe poter trascorrere quest'ultimo tempo della sua vita finalmente libero, circondato dall'affetto dei suoi familiari e del suo popolo, insieme a loro come e' giusto.
Il sottoscritto e' di poco meno anziano di entrambi ed ha i suoi acciacchi e i suoi guai di cui non mette conto dire.
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Egregio Presidente Biden,
lei ha la possibilita' di compiere un atto non soltanto di umana solidarieta', di autentica misericordia, di viva magnanimita', ma anche e soprattutto di verita' e di giustizia.
Lei puo' restituire la liberta' a un innocente crudelmente perseguitato.
Lei puo' restituire la liberta' a un uomo vecchio e malato che ha subito quasi mezzo secolo di ingiustissima detenzione.
Lei puo' compiere un gesto di riparazione di cui l'umanita' intera le sara' riconoscente.
Conceda la grazia presidenziale a Leonard Peltier.
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Un cordiale saluto ed auguri di ogni bene,

Benito D'Ippolito

Viterbo (Italia), 21 agosto 2024

Mittente: Benito D'Ippolito, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com


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