[Nonviolenza] Telegrammi. 5179



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5179 del 23 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Severino Vardacampi: Una firma e un voto per la pace
2. Piero Calamandrei: Epigrafi per donne, uomini e citta' della Resistenza
3. Raniero La Valle: La pace come progetto politico
4. Elena Urgnani: Ucraina e Russia, due paesi europei
5. Vivenzio Nuncamassa: Alle elezioni per il parlamento europeo si voti per la pace che salva le vite e non piu' per la guerra assassina
6. Roberto Mancini: Il male siamo noi quando siamo disumani. E' ora di prenderne consapevolezza
7. Ripetiamo ancora una volta...
8. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
9. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. L'ORA. SEVERINO VARDACAMPI: UNA FIRMA E UN VOTO PER LA PACE

Tra pochi giorni si apre la campagna elettorale per il rinnovo del parlamento europeo.
In Italia c'e' una lista che per poter partecipare ha l'obbligo di raccogliere le firme, non essendo gia' presente nel parlamento europeo: e' la lista "Pace Terra Dignita'" promossa da Raniero La Valle, una delle figure piu' illustri della vita morale e civile del nostro paese.
E' l'unica lista italiana, fra tutte quelle che si presentano alle elezioni europee, che abbia come programma fondamentale l'impegno per la pace e il rispetto del diritti umani di tutti gli esseri umani (il cui primo diritto e' il diritto a non essere uccisi, e la guerra proprio dell'uccisione di massa degli esseri umani consiste).
E' quindi anche l'unica lista pienamente fedele al dettato della Costituzione della Repubblica italiana, che all'articolo 11 reca queste inequivocabili parole: "L'Italia ripudia la guerra".
Scrivo queste righe per proporre ad ogni persona di volonta' buona e sollecita del pubblico bene di fare due cose.
La prima: di firmare presso le sedi dei Comuni (o presso i tavoli in piazza dei promotori: l'elenco e' nel sito www.paceterradignita.it) per consentire la presentazione della lista "Pace Terra Dignita'".
La seconda: se le firme saranno raggiunte e la lista potra' presentarsi, di votare per essa alle elezioni europee di giugno.
Solo la pace salva le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. TESTI. PIERO CALAMANDREI: EPIGRAFI PER DONNE, UOMINI E CITTA' DELLA RESISTENZA
[I testi che qui ancora una volta riproponiamo sono estratti dal libro di discorsi, scritti ed epigrafi di Piero Calamandrei, Uomini e citta' della Resistenza, edito nel 1955 e successivamente piu' volte ristampato dalla casa editrice Laterza.
Piero Calamandrei, nato a Firenze il 21 aprile 1889 ed ivi deceduto il 27 settembre 1956, avvocato, giurista, docente universitario, antifascista limpido ed intransigente, dopo la Liberazione fu costituente e parlamentare, fondatore ed animatore della rivista "Il Ponte", impegnato nelle grandi lotte civili. Dal sito dell'Anpi di Roma (www.romacivica.net/anpiroma) riprendiamo la seguente notizia biografica su Piero Calamandrei: "Nato a Firenze nel 1889. Si laureo' in legge a Pisa nel 1912; nel 1915 fu nominato per concorso professore di procedura civile all'Universita' di Messina; nel 1918 fu chiamato all'Universita' di Modena, nel 1920 a quella di Siena e nel 1924 alla nuova Facolta' giuridica di Firenze, dove ha tenuto fino alla morte la cattedra di diritto processuale civile. Partecipo' alla Grande Guerra come ufficiale volontario combattente nel 218mo reggimento di fanteria; ne usci' col grado di capitano e fu successivamente promosso tenente colonnello. Subito dopo l'avvento del fascismo fece parte del consiglio direttivo dell'"Unione Nazionale" fondata da Giovanni Amendola. Durante il ventennio fascista fu uno dei pochi professori che non ebbe ne' chiese la tessera continuando sempre a far parte di movimenti clandestini. Collaboro' al "Non mollare", nel 1941 aderi' a "Giustizia e Liberta'" e nel 1942 fu tra i fondatori del Partito d'Azione. Assieme a Francesco Carnelutti e a Enrico Redenti fu uno dei principali ispiratori dei Codice di procedura civile del 1940, dove trovarono formulazione legislativa gli insegnamenti fondamentali della scuola di Chiovenda. Si dimise da professore universitario per non sottoscrivere una lettera di sottomissione al duce che gli veniva richiesta dal Rettore del tempo. Nominato Rettore dell'Universita' di Firenze il 26 luglio 1943, dopo l'8 settembre fu colpito da mandato di cattura, cosicche' esercito' effettivamente il suo mandato dal settembre 1944, cioe' dalla liberazione di Firenze, all'ottobre 1947. Presidente del Consiglio nazionale forense dal 1946 alla morte, fece parte della Consulta Nazionale e della Costituente in rappresentanza del Partito d'Azione. Partecipo' attivamente ai lavori parlamentari come componente della Giunta delle elezioni della commissione d'inchiesta e della Commissione per la Costituzione. I suoi interventi nei dibattiti dell'assemblea ebbero larga risonanza: specialmente i suoi discorsi sul piano generale della Costituzione, sugli accordi lateranensi, sulla indissolubilita' del matrimonio, sul potere giudiziario. Nel 1948 fu deputato per "Unita' socialista". Nel 1953 prese parte alla fondazione del movimento di "Unita' popolare" assieme a Ferruccio Parri, Tristano Codignola e altri. Accademico nazionale dei Lincei, direttore dell'Istituto di diritto processuale comparato dell'Universita' di Firenze, direttore con Carnelutti della "Rivista di diritto processuale", con Finzi, Lessona e Paoli della rivista "Il Foro toscano" e con Alessandro Levi del "Commentario sistematico della Costituzione italiana", nell'aprile del 1945 fondo' la rivista politico-letteraria "Il Ponte". Mori' a Firenze nel 1956". Tra le opere di Piero Calamandrei segnaliamo particolarmente Uomini e citta' della Resistenza, edito nel 1955 e successivamente ristampato da Laterza, Roma-Bari 1977, poi riproposto da Linea d'ombra, Milano 1994, e nuovamente ripubblicato da Laterza nel 2006]

VIVI E PRESENTI CON NOI
FINCHE' IN LORO
CI RITROVEREMO UNITI

MORTI PER SEMPRE
PER NOSTRA VILTA'
QUANDO FOSSE VERO
CHE SONO MORTI INVANO

(In limine al libro Uomini e citta' della Resistenza)

*

DA QUESTA CASA
OVE NEL 1925
IL PRIMO FOGLIO CLANDESTINO ANTIFASCISTA
DETTE ALLA RESISTENZA LA PAROLA D'ORDINE
NON MOLLARE
FEDELI A QUESTA CONSEGNA
COL PENSIERO E COLL'AZIONE
CARLO E NELLO ROSSELLI
SOFFRENDO CONFINI CARCERI ESILII
IN ITALIA IN FRANCIA IN SPAGNA
MOSSERO CONSAPEVOLI PER DIVERSE VIE
INCONTRO ALL'AGGUATO FASCISTA
CHE LI RICONGIUNSE NEL SACRIFICIO
IL 9 GIUGNO 1937
A BAGNOLES DE L'ORNE
MA INVANO SI ILLUSERO GLI OPRESSORI
DI AVER FATTO LA NOTTE SU QUELLE DUE FRONTI
QUANDO SPUNTO' L'ALBA
SI VIDERO IN ARMI
SU OGNI VETTA D'ITALIA
MILLE E MILLE COL LORO STESSO VOLTO
VOLONTARI DELLE BRIGATE ROSSELLI
CHE SULLA FIAMMA RECAVANO IMPRESSO
GRIDO LANCIATO DA UN POPOLO ALL'AVVENIRE
GIUSTIZIA E LIBERTA'

(Epigrafe sulla casa dei fratelli Rosselli, in Firenze, via Giusti n. 38)

*

GIUSTIZIA E LIBERTA'

PER QUESTO MORIRONO
PER QUESTO VIVONO

(Epigrafe sulla tomba dei fratelli Rosselli, nel cimitero di Trespiano - Firenze)

*

NON PIU' VILLA TRISTE
SE IN QUESTE MURA
SPIRITI INNOCENTI E FRATERNI
ARMATI SOL DI COSCIENZA
IN FACCIA A SPIE TORTURATORI CARNEFICI
VOLLERO
PER RISCATTARE VERGOGNA
PER RESTITUIR DIGNITA'
PER NON RIVELARE IL COMPAGNO
LANGUIRE SOFFRIRE MORIRE
NON TRADIRE

(Epigrafe sulla villa di via Bolognese, a Firenze - dove fu la sede della banda Carita' - nella quale Enrico Bocci fu torturato: e che fu chiamata in quei mesi "Villa triste")

*

GIANFRANCO MATTEI
DOCENTE UNIVERSITARIO DI CHIMICA
NELL'ORA DELL'AZIONE CLANDESTINA
FECE DELLA SUA SCIENZA
ARMA PER LA LIBERTA'
COMUNIONE COL SUO POPOLO
SILENZIOSA SCELTA DEL MARTIRIO

SU QUESTA CASA OVE NACQUE
RIMANGANO INCISE
LE ULTIME PAROLE SCRITTE NEL CARCERE
QUANDO SOTTRASSE AL CARNEFICE
E INVITTA CONSEGNO' ALL'AVVENIRE
LA CERTEZZA DELLA SUA FEDE
"SIATE FORTI - COME IO LO FUI"

Milano 11 dicembre 1916 - Roma febbraio 1944

(Epigrafe sulla casa di Milano, ove nacque l'11 dicembre 1916 Gianfranco Mattei)

*

LA MADRE

QUANDO LA SERA TORNAVANO DAI CAMPI
SETTE FIGLI ED OTTO COL PADRE
IL SUO SORRISO ATTENDEVA SULL'USCIO
PER ANNUNCIARE CHE IL DESCO ERA PRONTO
MA QUANDO IN UN UNICO SPARO
CADDERO IN SETTE DINANZI A QUEL MURO
LA MADRE DISSE
NON VI RIMPROVERO O FIGLI
D'AVERMI DATO TANTO DOLORE
L'AVETE FATTO PER UN'IDEA
PERCHE' MAI PIU' NEL MONDO ALTRE MADRI
DEBBAN SOFFRIRE LA STESSA MIA PENA
MA CHE CI FACCIO QUI SULLA SOGLIA
SE PIU' LA SERA NON TORNERETE
IL PADRE E' FORTE E RINCUORA I NIPOTI
DOPO UN RACCOLTO NE VIENE UN ALTRO
MA IO SONO SOLTANTO UNA MAMMA
O FIGLI CARI
VENGO CON VOI

(Epigrafe dettata per il busto, collocato nella sala del consiglio del Comune di Campegine, di Genoveffa Cocconi, madre dei sette fratelli Cervi, morta di dolore poco dopo la loro fucilazione)

*

A POCHI METRI DALL'ULTIMA CIMA
AVVOLTA NEL NEMBO
QUALCUNO PIU' SAGGIO DISSE SCENDIAMO
MA LIVIO COMANDA
QUANDO UN'IMPRESA SI E' COMINCIATA
NON VALE SAGGEZZA
A TUTTI I COSTI BISOGNA SALIRE

DALLA MONTAGNA NERA
DOPO DIECI ANNI DAL PRIMO CONVEGNO
S'AFFACCIANO LE OMBRE IN VEDETTA
L'HANNO RICONOSCIUTO
SVENTOLANO I VERDI FAZZOLETTI
RICANTAN LE VECCHIE CANZONI
E' LIVIO CHE SALE
E' IL LORO CAPO
CHE PER NON RINUNCIARE ALLA VETTA
TRA I MORTI GIOVANI
GIOVANE ANCH'EGLI
E' VOLUTO RESTARE

ASCIUGHIAMO IL PIANTO
GUARDIAMO SU IN ALTO
IN CERCA DI TE
COME TI VIDERO I TEDESCHI FUGGENTI
FERMO SULLA RUPE
LE SPALLE QUADRATE MONTANARE
LA MASCHIA FRONTE OSTINATA
L'OCCHIO ACCESO DI DOLCE FIEREZZA
FACCI UN CENNO LIVIO
SE VACILLEREMO
A TUTTI I COSTI BISOGNA SALIRE
ANCHE SE QUESTO
E'
MORIRE

(Epigrafe per la morte di Livio Bianco avvenuta nel luglio del 1953, per una sciagura di montagna)

*

DALL'XI AGOSTO MCMXLIV
NON DONATA MA RICONQUISTATA
A PREZZO DI ROVINE DI TORTURE DI SANGUE
LA LIBERTA'
SOLA MINISTRA DI GIUSTIZIA SOCIALE
PER INSURREZIONE DI POPOLO
PER VITTORIA DEGLI ESERCITI ALLEATI
IN QUESTO PALAZZO DEI PADRI
PIU' ALTO SULLE MACERIE DEI PONTI
HA RIPRESO STANZA
NEI SECOLI

(Epigrafe apposta dopo la liberazione sulla parete di Palazzo Vecchio che guarda Via dei Gondi, a Firenze)

*

SULLE FOSSE DEL VOSTRO MARTIRIO
NEGLI STESSI CAMPI DI BATTAGLIA
O SUPPLIZIATI DI BELFIORE
O VOLONTARI DI CURTATONE E MONTANARA
DOPO UN SECOLO
MANTOVA VI AFFIDA
QUESTI SUOI CADUTI DELLA GUERRA PARTIGIANA

COME VOI SONO ANDATI INCONTRO ALLA MORTE
A FRONTE ALTA CON PASSO SICURO
SENZA VOLTARSI INDIETRO
ACCOGLIETELI OMBRE FRATERNE
SONO DELLA VOSTRA FAMIGLIA

MUTANO I VOLTI DEI CARNEFICI
RADETZKY O KESSELRING
VARIANO I NOMI DELLE LIBERAZIONI
RISORGIMENTO O RESISTENZA
MA L'ANELITO DEI POPOLI E' UNO
NELLA STORIA DOVE I SECOLI SONO ATTIMI
LE GENERAZIONI SI TRASMETTONO
QUESTA FIAMMA RIBELLE
PATIBOLI E TORTURE NON LA SPENGONO
DOPO CENT'ANNI
QUANDO L'ORA SPUNTA
I CIMITERI CHIAMANO LIBERTA'
DA OGNI TOMBA BALZA UNA GIOVANE SCHIERA
L'AVANZATA RIPRENDE
FINO A CHE OGNI SCHIAVITU' SARA' BANDITA
DAL MONDO PACIFICATO

(Epigrafe murata nella sala del Palazzo Provinciale di Mantova nel primo decennale della Resistenza, giugno 1954)

*

RITORNO DI KESSELRING

NON E' PIU' VERO NON E' PIU' VERO
O FUCILATI DELLA RESISTENZA
O INNOCENTI ARSI VIVI
DI SANT'ANNA E DI MARZABOTTO
NON E' PIU' VERO
CHE NEL ROGO DEI CASALI
DIETRO LE PORTE INCHIODATE
MADRI E CREATURE
TORCENDOSI TRA LE FIAMME
URLAVANO DISPERATAMENTE PIETA'

AI CAMERATI GUASTATORI
CHE SI GLORIARONO DI QUELLE GRIDA
SIA RESA ALFINE GIUSTIZIA
RIPRENDANO TORCE ED ELMETTI
SI SCHIERINO IN PARATA
ALTRI ROGHI DOVRANNO ESSERE ACCESI
PER LA FELICITA' DEL MONDO

NON PIU' FIORI PER LE VOSTRE TOMBE
SONO STATI TUTTI REQUISITI
PER FARE LA FIORITA
SULLE VIE DEL LORO RITORNO
LI COMANDERA' ANCORA
COLL'ONORE MILITARE
CUCITO IN ORO SUL PETTO
IL CAMERATA KESSELRING
IL VOSTRO ASSASSINO

*

IL MONUMENTO A KESSELRING

LO AVRAI
CAMERATA KESSELRING
IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI
MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRA'
A DECIDERLO TOCCA A NOI

NON COI SASSI AFFUMICATI
DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO
NON COLLA TERRA DEI CIMITERI
DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI
RIPOSANO IN SERENITA'
NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE
CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO
NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI
CHE TI VIDE FUGGIRE

MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI
PIU' DURO D'OGNI MACIGNO
SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO
GIURATO FRA UOMINI LIBERI
CHE VOLONTARI SI ADUNARONO
PER DIGNITA' NON PER ODIO
DECISI A RISCATTARE
LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO

SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE
AI NOSTRI POSTI CI RITROVERAI
MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO
CHE SI CHIAMA
ORA E SEMPRE
RESISTENZA

(Lapide murata nel Palazzo Comunale di Cuneo il 21 dicembre 1952)

*

ALL'OMBRA DI QUESTE MONTAGNE
IL 12 SETTEMBRE 1943
POCHI RIBELLI QUI CONVENUTI
ARMATI DI FEDE E NON DI GALLONI
FURONO LA PRIMA PATTUGLIA
DELLA RESISTENZA PIEMONTESE
CHE DOPO DUE INVERNI
CON DUCCIO E LIVIO AL COMANDO
PER OGNI CADUTO CENTO SOPRAGGIUNTI
DIVENTO'
L'ESERCITO DI GIUSTIZIA E LIBERTA'
DILAGANTE VITTORIOSO IN PIANURA

NEL PRIMO DECENNALE
I VIVI SALUTANO I MORTI
DORMITE IN PACE COMPAGNI
L'IMPEGNO DI MARCIARE INSIEME
VERSO L'AVVENIRE
NON E' CADUTO

(Epigrafe murata sulla Chiesa di Madonna del Colletto, inaugurata il 27 settembre 1953 con un discorso di Ferruccio Parri)

*

CONTRO OGNI RITORNO

INERMI BORGATE DELL'ALPE
ASILO DI RIFUGIATI
PRESE D'ASSALTO COI LANCIAFIAMME
ARSI VIVI NEL ROGO DEI CASALI
I BAMBINI AVVINGHIATI ALLE MADRI
FOSSE NOTTURNE SCAVATE
DAGLI ASSASSINI IN FUGA
PER NASCONDERVI STRAGI DI TRUCIDATI INNOCENTI
QUESTO VI RIUSCI'

S. TERENZIO BERGIOLA ZERI VINCA
FORNO MOMMIO TRAVERDE S. ANNA S. LEONARDO
SCRIVETE QUESTI NOMI
SON LE VOSTRE VITTORIE
MA ESPUGNARE QUESTE TRINCEE DI MARMO
DI DOVE IL POPOLO APUANO
CAVATORI E PASTORI
E LE LORO DONNE STAFFETTE
TUTTI ARMATI DI FAME E DI LIBERTA'
VI SFIDAVA BEFFARDO DA OGNI CIMA
QUESTO NON VI RIUSCI'
ORA SUL MARE SON TORNATI AL CARICO I VELIERI

E NELLE CAVE I BOATI DELLE MINE
CHIAMAN LAVORO E NON GUERRA
MA QUESTA PACE NON E' OBLIO
STANNO IN VEDETTA
QUESTE MONTAGNE DECORATE DI MEDAGLIE D'ORO
AL VALORE PARTIGIANO
TAGLIENTI COME LAME
IMMACOLATO BALUARDO SEMPRE ALL'ERTA
CONTRO OGNI RITORNO

(Epigrafe scolpita sul marmo della stele commemorativa delle Fosse del Frigido, inaugurata il 21 ottobre 1954)

*

FANTASMI

NON RAMMARICATEVI
DAI VOSTRI CIMITERI DI MONTAGNA
SE GIU' AL PIANO
NELL'AULA OVE FU GIURATA LA COSTITUZIONE
MURATA COL VOSTRO SANGUE
SONO TORNATI
DA REMOTE CALIGINI
I FANTASMI DELLA VERGOGNA
TROPPO PRESTO LI AVEVAMO DIMENTICATI
E' BENE CHE SIANO ESPOSTI
IN VISTA SU QUESTO PALCO
PERCHE' TUTTO IL POPOLO
RICONOSCA I LORO VOLTI
E SI RICORDI
CHE TUTTO QUESTO FU VERO
CHIEDERANNO LA PAROLA
AVREMO TANTO DA IMPARARE
MANGANELLI PUGNALI PATIBOLI
VENT'ANNI DI RAPINE DUE ANNI DI CARNEFICINE
I BRIGANTI SUGLI SCANNI I GIUSTI ALLA TORTURA
TRIESTE VENDUTA AL TEDESCO
L'ITALIA RIDOTTA UN ROGO
QUESTO SI CHIAMA GOVERNARE
PER FAR GRANDE LA PATRIA
APPRENDEREMO DA FONTE DIRETTA
LA STORIA VISTA DALLA PARTE DEI CARNEFICI
PARLERANNO I DIPLOMATICI DELL'ASSE
I FIERI MINISTRI DI SALO'
APRIRANNO
I LORO ARCHIVI SEGRETI
DI OGNI IMPICCATO SAPREMO LA SEPOLTURA
DI OGNI INCENDIO SI RITROVERA' IL PROTOCOLLO
CIVITELLA SANT'ANNA BOVES MARZABOTTO
TUTTE IN REGOLA
SAPREMO FINALMENTE
QUANTO COSTO' L'ASSASSINIO
DI CARLO E NELLO ROSSELLI
MA FORSE A QUESTO PUNTO
PREFERIRANNO RINUNCIARE ALLA PAROLA
PECCATO
QUESTI GRANDI UOMINI DI STATO
AVREBBERO TANTO DA RACCONTARE

(Epigrafe pubblicata sul "Ponte" dopo le elezioni politiche del 7 giugno 1953)

3. L'ORA. RANIERO LA VALLE: LA PACE COME PROGETTO POLITICO
[Ringraziamo di cuore Raniero La Valle per averci messo a disposizione questo intervento.
Raniero La Valle e' uno dei piu' illustri maestri della cultura della pace; ha promosso "Pace Terra Dignita'", l'unica lista pacifista alle elezioni europee di giugno, lista per la quale si stanno raccogliendo le firme in questi giorni]

Il ripudio della guerra e la pace sono la via indicata dalla Costituzione italiana. Ma l'Italia non puo' uscire da sola dal sistema di guerra. Questa e' la ragione per cui l'Italia deve assumere un'iniziativa nell'Occidente, in cui e' inserita, questa e' la ragione per cui l'Italia non ha piu' in suo potere, se anche lo volesse, di uscire da sola dalla Nato, e questa e' la ragione per cui ogni vera alternativa appare oggi preclusa, tanto piu' quando si ha una destra al potere. Il "caso italiano" non ha soluzione in Italia; la "democrazia bloccata" si e' bloccata in Italia sugli spalti del sistema di guerra. La tragedia Moro, la successiva vicenda degli euromissili, la nostra partecipazione alla guerra contro la Jugoslavia, l'invio di armi all'Ucraina ne sono la prova.
Percio' e' una necessita' vitale riprendere in mano il problema nazionale italiano, riaprire la dinamica politica interna, e giocare tutte le risorse di cultura, di tradizioni e di iniziativa dell'Italia per concorrere a costruire un nuovo ordine mondiale.
Questa istanza e' nascosta nella coscienza profonda del Paese ed e' piu' che mai necessario portarla alla luce. Il movimento della pace, che talvolta ha saputo assumere dimensioni di massa, ne e' stato in passato interprete, ne ha espresso i valori, i sentimenti, le speranze, le utopie, ma oggi e' necessario che la questione della pace assuma tutta la forza e il realismo di un grande obiettivo politico.
Tale obiettivo puo' essere qualificato come un obiettivo politico generale: esso riguarda infatti l'interesse della societa' intera, ne implica una profonda trasformazione mediante il consenso, e non puo' che essere realizzato dalla societa' intera, nella molteplicita' delle sue articolazioni, movimenti, partiti. Ma un obiettivo politico generale ha anche bisogno di una aggregazione politica che lo assuma in modo specifico come proprio, lo ponga al centro dell'azione politica, ne faccia misura della societa', lo prenda come luogo di confronto e di incontro con le altre forze politiche, lo porti come priorita' e cimento in Europa. Questa e' l'istanza da cui e' nata l'inizitiva, e la liste per le europee, di "Pace Terra Dignita'".
Non si tratta, privilegiando la costruzione della pace senza dominio, di ignorare o rinviare le altre urgenze della trasformazione sociale, ma di rispondere a  queste urgenze, e prima di tutto a quella ecologica della salvezza della Terra, nell'unico contesto in cui cio' abbia senso; si tratta di perseguire la pace e la liberazione come fini primari da cui tutto il resto dipende. Si tratta di cercare per prima la pace, sapendo che con la pace il resto verra', sapendo che insieme alla pace, se si avra' la capacita' di concepire e guidare il cambiamento, una societa' piu' alta potra' essere costruita.

4. RIFLESSIONE. ELENA URGNANI: UCRAINA E RUSSIA, DUE PAESI EUROPEI
[Ringraziamo di cuore Elena Urgnani per questa risposta alla nostra richiesta di un intervento]

Mi chiedi perche' mi sono candidata con "Terra Pace Dignita'", che cosa mi ha spinto. E potrei rispondere in modo articolato e complesso, con una bella analisi storico-politica, necessaria certo, ma che non e' stata il motore della mia decisione. Infatti, analizzando le forze in gioco e' facile arrivare alla conclusione che le "forze politiche" che ci spingono alla guerra sono talmente tanto piu' forti di me, di noi, che tanto vale pensare a costruirsi un bunker privato, come sta facendo Mark Zuckerberg alle Hawaii, e con lui altri ricchi della Terra. Ma quando poi questi signori usciranno dal bunker, che terra troveranno?
Quello che mi ha spinto a candidarmi e' un orrore profondo per la guerra, per tutte le guerre, e particolarmente per quelle a sfondo nazionalistico come la guerra che stiamo sostenendo in Ucraina. La guerra deve diventare un tabu', qualcosa che non ci appartiene. Ci sono altri modi per confliggere, la guerra e' la rinuncia anche solo alla possibilita' di rapportarsi con l'altro.
Noi siamo quelli che su questa terra europea, concimata dalle bombe, radioattiva, inquinata, ci rimarremo.
Dal 24 febbraio 2022 mi e' crollato il mondo addosso. Prima di tutto mi e' crollata la fiducia che avevo nell'Europa, che avevo visto come un progetto di pace, o per lo meno di stabilita', e che ora ha dimostrato di essere nulla piu' di un coacervo di interessi e di lobby, prima la lobby farmaceutica, ora la lobby degli armamenti. L'Europa non ha una politica estera propria, non e' stata capace di vigilare sugli accordi di Minsk, ha guardato dall'altra parte quando in Ucraina gli Stati Uniti e i loro servizi segreti hanno finanziato quella strana e ambigua cosa chiamata Euromaidan, salutando un colpo di stato come fosse una rivoluzione, e ora che futuro puo' offrirci l'Europa? Adesso c'e' un Vietnam alle porte del nostro continente, una trappola nella quale siamo saltati da soli a pie' pari.
Il comandante Zelensky, acclamato come un messia, nel 2022 si e' presentato senza alcun contraddittorio ai parlamenti europei in videoconferenza e TUTTI i parlamentari hanno applaudito, e senza fare alcuna domanda e hanno inviato le prime armi. Non ho dormito quella notte, continuavo a svegliarmi e a controllare il telefonino, nella speranza di leggere che quella follia si era fermata. Invece non si e' fermata e non si fermera'. Il battage propagandistico che ha occupato immediatamente i mezzi di informazione ha tacitato ogni dubbio, chiunque osasse ricordare che c'era un conflitto in atto almeno dal 2014 e che comunque la guerra non e' un mezzo di risoluzione dei conflitti, veniva additato come "putiniano". Nessuna negoziazione con Putin. E allora con chi vuoi negoziare? Oggi in Russia le elezioni sono pilotate da Putin, questo ce lo hanno detto i TG nazionali, ma in Ucraina le elezioni non ci sono proprio, sono abolite si presume fino alla fine della guerra (cioe'?), inoltre tutti i partiti contrari alla guerra sono stati messi fuori legge e il Parlamento Ucraino ha fatto una legge che ha dichiarato illegale ogni presente o futura trattativa con la Russia.
La guerra non risolve i problemi, li incancrenisce, la terra di Ucraina viene distrutta e inquinata, il danno ambientale e' enorme, una intera generazione di Ucraini e' stata o sara' massacrata e ancora non se ne vede la fine. Gli Ucraini, che sono stati indotti a credere di poter vincere da soli, con l'aiuto del "grande fratello" euro-americano, si accorgeranno (o si sono gia' accorti) che il gioco non vale la candela? Le notizie (quelle vere) dal fronte non ci arrivano, ci arriva solo propaganda.
Oggi come allora io sono dalla parte dei disertori, sia Russi sia Ucraini. La guerra non si fa. La possibilita' di una trattativa c'era allora e c'e' ancora, ma la bolla mediatica in cui viviamo lo nega. Fino a quando deve continuare la guerra? Finche' gli Ucraini lo vorranno, risponde la propaganda. Peccato che i volontari per il fronte comincino a scarseggiare e la prospettiva di riprendersi i territori occupati dai Russi sia del tutto irrealizzabile. E dunque? Dovra' la Nato bombardare Mosca?
Perche' l'UE si e' fatta trascinare in un conflitto fra due stati sovrani che al momento sono entrambi fuori dai suoi confini? Perche' dobbiamo continuare ad ascoltare la propaganda per la quale noi combattiamo per la democrazia e la liberta', mentre Putin combatte perche' e' cattivo e perche' vuole dominare il mondo, e dunque non e' possibile intavolare alcuna trattativa?
Quando questa guerra finira' noi europei avremo a che fare con un paese poverissimo, pieno di morti, di mutilati, di odio, di corruzione, senza una sola struttura economica in piedi, in cui saranno stati versati fiumi di soldi per armi che hanno preso vie incontrollabili, con una terra distrutta e inquinata dalle bombe.
L'UE deve fare in modo di avere una politica propria, che sappia distinguere i propri interessi da quelli americani. Pensiamo a cosa e' stata l'Europa per la mia generazione: il progetto Erasmus per gli studenti, il sogno di un continente pacifico, democratico, inclusivo. E cosa e' oggi l'Europa?
Se l'UE non vuol essere una colonia statunitense e un aggregato di lobby affaristiche, i nostri rappresentanti al Parlamento Europeo dovranno lavorare perche' la Russia e l'Ucraina siano entrambe integrate in un sistema di difesa condiviso. Mi rendo conto che ci vuole molta fantasia per immaginarlo, ma la Russia aveva cominciato a scongelarsi, aveva cominciato ad aprirsi: a Natale sulle Dolomiti si trovavano un buon numero di russi che sciavano sulle piste, nel mio piccolo agriturismo ho avuto qualche ospite russo, nel liceo linguistico dove insegno avevamo aperto a fatica una sezione di russo, che ora non ha piu' iscritti. Se vogliamo la pace dobbiamo preparare la pace, non la guerra. Dell'Europa di domani dovranno far parte l'Ucraina e anche la Russia, altrimenti l'Europa non avra' pace.
Come donna, come femminista, sono inoltre contraria alla guerra, a tutte le guerre, ma in modo particolare a guerre a sfondo nazionalistico come questa. La signora Zelenska, che va sulla copertina di Vogue mentre il suo paese e' in trincea e si prepara alla terza guerra mondiale, e' per me l'emblema di cio' a cui uno sguardo maschilista puo' ridurre le donne. Il patriarcato combatte per la terra, per il suolo, per l'onore. Le donne come me non combattono per il patriarcato, ma vorrebbero tanto adoperarsi per la Pace.

5. LETTERE DALLA MONTAGNA. VIVENZIO NUNCAMASSA: ALLE ELEZIONI PER IL PARLAMENTO EUROPEO SI VOTI PER LA PACE CHE SALVA LE VITE E NON PIU' PER LA GUERRA ASSASSINA
[Dal nostro vecchio amico Vivenzio Nuncamassa riceviamo e diffondiamo]

Leggo che si stanno raccogliendo le firme per poter presentare una lista pacifista alle elezioni europee di giugno.
Leggo che animatore della lista e' Raniero La Valle, una delle figure piu' illustri del movimento per la pace nel nostro paese.
Mi sembrerebbe una buona cosa che nel Parlamento Europeo non avessero piu' spazio gli scellerati deliri militaristi e razzisti, non si cianciasse piu' di riarmo e militarizzazione, non si favoreggiasse piu' la guerra assassina e la strage di tutti gli innocenti.
Mi sembrerebbe una buona cosa che nel Parlamento Europeo prevalesse finalmente l'impegno di pace, e poi ancora l'impegno di pace, e poi l'impegno di pace ancora e ancora: perche' solo la pace salva le vite, ed ogni essere umano ha diritto alla vita.
La lista si chiama "Pace Terra Dignita'": credo che ogni persona impegnata per la pace dovrebbe firmare affinche' possa presentarsi alle elezioni.
Si firma presso i Comuni, ed anche presso i tavoli che i sostenitori stanno organizzando in varie citta' d'Italia in queste settimane di aprile.
Per informazioni si veda il sito: www.paceterradignita.it
*
Per la pace, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga, per la difesa dell'intero mondo vivente.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. RIFLESSIONE. ROBERTO MANCINI: IL MALE SIAMO NOI QUANDO SIAMO DISUMANI. E' ORA DI PRENDERNE CONSAPEVOLEZZA
[Dal sito di "Altreconomia riprendiamo il seguente editoriale di Roberto Mancini apparso sul n. 257 del marzo 2023.
Roberto Mancini, prestigioso filosofo e docente di filosofia teoretica all'Universita' di Macerata, pensatore della nonviolenza e dell'economia trasformativa, e' candidato alle elezioni per il Parlamento Europeo nella lista "Pace Terra Dignita'"]

La resilienza del male. E' la tendenza dei soggetti disumanizzati e dei sistemi di potere ad aggravare la loro reazione distruttiva proprio quando si aprono spiragli di guarigione del mondo. Anziche' cedere alla novita' di forze vitali che migliorano le situazioni, quei soggetti e quei sistemi fanno di tutto per accelerare la spirale di degrado che avevano innescato. Chi vive con umanita' puo' mettere in campo una piu' lucida consapevolezza del proprio stare al mondo, un'etica piu' efficace, una maggiore dedizione alla giustizia, un agire politico nonviolento, un impegno al risanamento dell'economia, tentando quella traversata storica che oggi viene evocata come transizione ecologica. Ma, per spegnere tale opera di liberazione, chi e' preda della disumanita' moltiplichera' le energie per rendere irrimediabile la situazione.
Del male non si parla volentieri, sembra un termine eccessivo. Per molti bene e male sono riferimenti del tutto relativi. Per altri il male e' qualcosa di abissale e misterioso. A me pare invece che, a parte quelle forme di distruzione della vita indipendenti da noi e derivanti da eventi naturali, il male siamo noi quando siamo disumani. Allora accade che o lo commettiamo con le nostre perversioni e stupidita' di individui, oppure collaboriamo al suo condensarsi in grandi sistemi di potere che opprimono gli esseri viventi. La modernita' si e' caratterizzata soprattutto per questa modalita' strutturale, istituzionalizzata, globale, al punto da mettere a repentaglio la sopravvivenza della nostra specie e la salute del Pianeta.
La parte piu' consapevole dell'umanita' ha compreso il pericolo e sta agendo per la salvezza di tutti. Contro questa primavera storica si scatenano le convulsioni di resistenza a tutti i costi da parte del sistema necrofilo della globalizzazione della violenza e dei suoi servitori. Il primo fenomeno di questo tipo e' la radicalizzazione del processo di riduzione del mondo a mercato, riaffermato sotto il rivestimento ideologico della "sostenibilita'". Il surriscaldamento dell'atmosfera si aggrava e questo sistema accresce, anziche' diminuire, tutte le pratiche che lo determinano. Poi c'e' il fenomeno della preponderanza della guerra nel circuito geopolitico e della corsa al riarmo delle nazioni e persino dei singoli. Il mondo ha estremo bisogno di dialogo, nonviolenza, diplomazia, pacificazione e che fanno i disumanizzati? Si armano, sparano, uccidono sempre di piu'. Non c'e' solo la guerra contro l'avversario etnico o politico. E' in atto la guerra sistematica a tutte le soggettivita' piu' sintoniche con la vita e piu' allergiche alla logica del potere: contro le nuove generazioni, contro le donne, contro chi emigra per un'esistenza migliore, contro la natura. Cio' non sarebbe possibile senza il contagio del totalitarismo aperto o subdolo, in molti Paesi.
Il fascismo continua a diffondersi in molte forme: fondamentaliste, misogine, razziste, aziendaliste, sovraniste. Nel momento in cui l'umanita' ha bisogno di diventare una stessa comunita' solidale, c'e' una recrudescenza di nazionalismi. E il nazionalismo e' gia' fascismo. La disgregazione e' cosi' esasperata che il nazionalismo non basta: si tenta di spezzare le comunita' politiche e costituzionali dividendole in parti vincenti e in parti abbandonate a se' stesse. L'attuale imposizione della cosiddetta autonomia differenziata concepita da un vero maestro dell'ingegneria istituzionale come il senatore Roberto Calderoli, lo stesso che gia' aveva definito la legge elettorale da lui confezionata "una porcata", fa tornare l'Italia ai tempi del Congresso di Vienna e la frammenta in Regioni a se' stanti nell'epoca delle sfide globali. La scuola, la sanita', i diritti fondamentali sono sacrificati sull'altare dell'egoismo regionalista per il disprezzo verso l'Italia della Costituzione e della democrazia solidale. Questo vortice della disgregazione va fermato scegliendo un nuovo impegno politico per tutelare il bene comune, nel quale porteremo non le nostre miserie ma il meglio della nostra umanita'.

7. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Luigi Perissinotto (a cura di), Russell, Rcs, Milano 2015, pp. 168.
- Mario Alcaro, Bertrand Russell, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1990, pp. 160.
- Alfred J. Ayer, Russell, Mondadori, Milano 1992, pp. 176.
- Michele Di Francesco, Introduzione a Russell, Laterza, Roma-Bari 1990, pp. VIII + 200.
- Alberto Granese, Che cosa ha veramente detto Russell, Ubaldini, Roma 1971, pp. 200.

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5179 del 23 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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