[Nonviolenza] Telegrammi. 5161



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5161 del 5 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Sento alla radio il signor presidente
2. Roberto Mancini: La guerra o la societa'
3. Raniero La Valle: Le armi passino, le dogane restino
4. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
5. Kairos per la liberazione di Leonard Peltier
6. Dall'America un appello urgente per Leonard Peltier, la cui salute e la cui stessa vita sono in grave pericolo
7. Arsenio Cordiglieri: Se posso permettermi
8. Ripetiamo ancora una volta...
9. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
10. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
11. Rocco Altieri: Erasmo e le terre di mezzo
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'

1. L'ORA. SENTO ALLA RADIO IL SIGNOR PRESIDENTE

"E come a gracidar si sta la rana"
(Inf., XXXII, 31)

Sento alla radio il signor presidente
che incita a volere la vittoria
a costo di ridurre a melma e niente
l'intera umanita' e l'intera storia

tonitruante apostrofa la gente
a darsi in olocausto per la gloria
della nazione e la santa semente
dei patrii lombi e che non resti scoria

alcuna di vilta' nel sacrificio
gradito in cielo e in terra e in ogni luogo
cui e' chiamato il popolaccio tutto

il persa l'iperboreo il lidio il licio
tutti si estinguano in un solo rogo
che ripulisca 'sto monnaccio brutto.

2. RIFLESSIONE. ROBERTO MANCINI: LA GUERRA O LA SOCIETA'
[Ringraziamo Roberto Mancini per averci messo a disposizione questo suo intervento gia' apparso su "Altreconomia".
Roberto Mancini, prestigioso filosofo e docente di filosofia teoretica all'Universita' di Macerata, pensatore della nonviolenza e dell'economia trasformativa, e' candidato alle elezioni per il Parlamento Europeo nella lista "Pace Terra Dignita'"]

La guerra o la societa'. E' l'alternativa di fronte a cui ci troviamo oggi. Un tempo si cercava una societa' migliore. Ora dobbiamo agire semplicemente affinche' la societa' continui a esistere. Il sistema incrociato della guerra endemica - contro le donne, i giovani, i poveri, i migranti, i salariati, la natura - e della guerra esplosiva - non solo in Palestina e in Ucraina, ma in molti altri posti - sfibra il tessuto della convivenza sociale. In questa implosione della societa' sta segnando un culmine di necrofilia la vendetta in atto da parte del governo Netanyahu, che massacra i Palestinesi in nome della giustizia. Mille intellettuali ebrei, in un appello pubblico, hanno chiarito che criticare la politica del governo Netanyahu non significa essere antisemiti: questo ricatto ideologico per garantire immunita' morale e impunita' giuridica al governo israeliano non ha la minima giustificazione. Mentre migliaia di bambine e di bambini vengono uccisi, esposti a ogni male, resi orfani e travolti dalla disperazione, il mondo accoglie questa atrocita' nella sua normalita' quotidiana.
E' il segno che e' finito il tempo in cui la parola "societa'" poteva essere data per scontata. Suona surreale la definizione che ne dava John Ralws designandola come "un equo sistema di cooperazione". La societa' globale e' un iniquo sistema di distruzione. E se gli uomini in prima linea si trasformano in armi, moltissimi altri annegano nella rassegnazione e nel timore: perdono i sentimenti, le parole, i pensieri, la capacita' di agire. Di fronte al trionfo della guerra l'umanita' diminuisce in tutti i sensi: tende a sparare o a sparire.
Bisogna spezzare questa spirale. Ritrovare sentimenti, parole, pensieri, azioni, rendendosi presenti nella realta' del mondo comune per attivare la pace. Oltre le solite, disperanti analisi geopolitiche, ci dice di piu' e libera energie l'analisi storico-antropologica su come si e' strutturato e ogni giorno si ripete lo schema bellico tipico della mentalita' dominante. Questa analisi indica che la guerra e' la prima istituzione della civilta' del potere; esso e' la radice della violenza e della sua istituzionalizzazione. L'analisi etica aggiunge che non esiste la guerra giusta: va disistituita, cioe' va sradicata dai cuori, dalle menti, dalla cultura, dall'economia, dalla politica. Occorre uscire dallo schema bellico in tutti i rapporti, da quelli interpersonali a quelli internazionali.
I processi essenziali per salvare la societa' sono questi: a. educare le persone e le comunita', perche' solo la loro umanizzazione e' la vera prevenzione delle guerre; b. risanare le ferite storiche del passato nel rapporto tra i popoli promuovendo la coscienza del futuro comune; c. ricostruire la politica, vissuta come cura della vita collettiva, dotandola finalmente di istituzioni pensate per la pace; d. trasformare il modello economico: va superata la logica del capitale, della competizione e della crescita per dare ai popoli la sicurezza economica e alla natura la tutela dei suoi equilibri. Di tali processi ci deve interessare non l'ovvieta' del fatto che sono difficili, ma l'opportunita' del fatto che sono tanto ampi da dare spazio all'iniziativa di ciascuno di noi.
Le azioni da sviluppare sono molte: il lavoro educativo di liberazione delle nuove generazioni; la controinformazione e la contestazione del bellicismo; la tessitura comunitaria della vita dei territori e l'ospitalita' verso tutti gli esclusi; il federalismo delle citta' del mondo, secondo l'intuizione di Giorgio La Pira; la costante pressione sulle forze politiche e sul governo perche' operino per la pace; la sensibilizzazione delle associazioni e dei movimenti sociali; la pratica del cosmopolitismo dal basso per affrontare ogni problema in modo cooperativo e mai competitivo; la realizzazione di imprese etiche e di circuiti distributivi solidali. Ormai e' evidente: non si puo' vivere, ne' si puo' amare nessuno senza sperare nella guarigione del mondo, senza credere nella pace, senza agire di conseguenza.

3. L'ORA. RANIERO LA VALLE: LE ARMI PASSINO, LE DOGANE RESTINO
[Ringraziamo di cuore Raniero La Valle per averci messo a disposizione questo intervento.
Raniero La Valle e' uno dei piu' illustri maestri della cultura della pace; ha promosso "Pace Terra Liberta'", l'unica lista pacifista alle elezioni europee di giugno, lista per la quale si stanno raccogliendo le firme in questi giorni]

Non solo la Polonia, ma anche Ursula van der Leyen, Stoltenberg, e molti giornali italiani ci esortano a non essere ne' pacifisti ne' "putiniani", come dicono, ma di prepararci alla guerra perche', spiegano, le guerre cui sono sempre state e non si capisce perche' proprio ora non si dovrebbero fare piu'.
Per la verita' si e' cominciato a dire che non si devono fare da quando gli Stati Uniti ci hanno fatto il bel regalo, a Hiroshima e a Nagasaki, della bomba atomica. Ma poi perfino Reagan e Gorbaciov, hanno convenuto che una guerra atomica non puo' essere vinta da nessuno  e quindi non si doveva piu' fare. Perche' che cos'e' una guerra senza vittoria? E' come perdere la propria ragione sociale.
In ogni caso non e' chiaro perche' dovremmo fare questa guerra che ci viene ora annunciata, quella contro la Russia. Cio' che si da' per scontato, sulla Repubblica, e' che ci sono "minacce sempre piu' fosche che vengono da Mosca"; per il premier polacco e' decisivo il fatto che nel destino dell'Ucraina, di cui non si puo' nemmeno ipotizzare che perda la guerra, e' compreso il destino non della sola Polonia e dell'Unione Europea, ma dell'intero Occidente. Cio' che e' piu' importante per la sicurezza europea, secondo lui, e' il cosiddetto "Triangolo di Weimar", cioe' il blocco di Polonia, Francia e Germania; a essere chiamata in causa e' pero' anche l'Italia di Giorgia Meloni: il leader polacco non ha dubbi sull'Italia, ed e' stato colpito dalla "passione" con cui la Meloni "ha difeso le scelte filoucraine nel Parlamento italiano".
Si puo' osservare peraltro che paradossalmente e' proprio il destino dell'Ucraina che e' sacrificato, perche' mentre la Polonia, in nome della Nato, vuole che combatta fino alla fine, le vuol togliere poi il pane per vivere: il premier polacco dice infatti di dover difendere i propri contadini e camionisti, che sul confine sono in lotta con i contadini ucraini per non farne entrare i prodotti, e chiede al Consiglio d'Europa e ottiene da Francia Italia ed Austria di negare all'Ucraina i benefici del libero scambio: che le armi passino, ma le dogane restino.

4. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.

5. APPELLI. KAIROS PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Come tutti sanno, quest'anno si vota per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America.
E come tutti sanno il presidente uscente in scadenza di mandato e' solito concedere la grazia ad alcuni detenuti.
Ci sono molte ragioni per ritenere che Biden potrebbe finalmente decidere la liberazione di Leonard Peltier.
Viceversa, se le elezioni fossero vinte dalla destra suprematista di cui Trump e' palese espressione, per i prossimi quattro anni ben difficilmente si potrebbe sperare in un provvedimento di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
E' quindi questo il momento di esercitare la massima pressione nonviolenta per contribuire a persuadere l'attuale presidente statunitense a concedere la grazia all'illustre attivista nativo americano da 48 anni detenuto innocente.
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Segnaliamo alcune circostanze favorevoli.
La prima: il Comitato nazionale del partito democratico statunitense all'unanimita' ha deliberato una risoluzione che chiede la liberazione di Leonard Peltier: il che significa che l'intero partito democratico, di cui Biden e' espressione, chiede al Presidente la grazia per Leonard Peltier.
La seconda: alcuni mesi fa decine di parlamentari statunitensi, sia democratici che repubblicani, hanno chiesto la liberazione di Leonard Peltier, segnalando cosi' che anche nel Congresso vi e' una crescente convinzione che Leonard Peltier debba essere liberato e che quindi il Presidente dovrebbe concedere la grazia.
La terza: a livello internazionale va poi ricordato che la Commissione giuridica costituita ad hoc dall'Onu per riesaminare l'intera vicenda giudiziaria di Leonard Peltier ha concluso i suoi lavori chiedendone la liberazione.
Ne' c'e' bisogno di ricordare che nel corso di cinque decadi milioni di persone hanno chiesto di liberare Peltier (e tra loro figure prestigiose come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama e papa Francesco), cosi' come numerose istituzioni di tutto il mondo (e tra esse, reiteratamente fin dagli anni '90, il Parlamento Europeo), ed innumerevoli associazioni democratiche, umanitarie, in difesa dei diritti umani (prima fra tutte Amnesty International).
Vi sono insomma tutte le condizioni affinche' il Presidente degli Stati Uniti prenda la storica decisione di liberare Leonard Peltier.
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Certo, i presidenti che in passato sembrava avessero preso in seria considerazione l'ipotesi - Clinton prima, Obama poi - rinunciarono infine, verosimilmente perche' intimiditi dai settori piu' oltranzisti e razzisti (ed usi al ricatto) dell'Fbi; ma ormai, come e' noto, anche dall'interno dell'Fbi si sono levate voci che richiedono la liberazione di Leonard Peltier denunciandone la persecuzione ed attestando che fin dall'inizio era perfettamente noto che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false e fabbricate ad hoc mentendo e sapendo di mentire.
Biden potrebbe quindi risolversi a un atto di verita' e di giustizia atteso ormai da decenni. E non solo per ragioni ideali ma anche per motivi meramente utilitari: e' ovvio che la liberazione di Peltier potrebbe persuadere al voto per il presidente uscente quell'ampia parte dell'opinione pubblica americana che nel corso di quasi mezzo secolo ha preso coscienza della sesquipedale ingiustizia e colossale assurdita' della detenzione di Leonard Peltier, e che quindi apprezzerebbe il provvedimento di grazia come una sia pur parziale, e certo assai tardiva, riparazione dovuta.
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A tutto cio' si aggiunga che con l'avanzare dell'eta' le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono fatte sempre piu' precarie, come e' stato recentemente evidenziato da un drammatico appello promosso dal comitato di solidarieta' che direttamente lo sostiene.
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Stando cosi' le cose occorre in questi mesi estendere ed intensificare l'impegno per la liberazione del nostro fratello e compagno di lotte in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della Madre Terra.
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Cosa si puo' dunque fare?
Suggeriremmo le seguenti iniziative:
1. scrivere direttamente a Biden, attraverso lo spazio dedicato nel sito della Casa Bianca: https://www.whitehouse.gov/contact/
2. scrivere al comitato che direttamente sostiene Leonard Peltier (attraverso il sito: https://www.freeleonardpeltiernow.org/) e, avendone la possibilita', effettuare una donazione;
3. diffondere l'informazione sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier: scrivendo ai mezzi d'informazione, utilizzando le risorse di internet, promuovendo iniziative locali e non solo;
4. sollecitare prese di posizione pubbliche da parte di associazioni ed istituzioni;
5. in particolare promuovere presso gli enti locali la presentazione ed approvazione di mozioni o ordini del giorno di solidarieta' con Leonard Peltier;
6. costruire una rete solidale che si colleghi ai comitati gia' esistenti (benemeriti, pur con tutti i loro limiti) ma che si estenda molto oltre coinvolgendo il maggior numero possibile di persone, associazioni, movimenti, istituzioni.
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Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
*
Il comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 17 marzo 2024
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page

6. REPETITA IUVANT. DALL'AMERICA UN APPELLO URGENTE PER LEONARD PELTIER, LA CUI SALUTE E LA CUI STESSA VITA SONO IN GRAVE PERICOLO

Dal sito https://www.freeleonardpeltiernow.org/ riprendiamo e diffondiamo il seguente appello urgente.
La salute e la vita stessa di Leonard Peltier sono in grave pericolo.
Gli siano garantite condizioni e cure adeguate.
Gli sia restituita la liberta'.
* * *
THE LEONARD PELTIER AD HOC COMMITTEE: URGENT CALL TO ACTION
Dear Relatives,
Leonard Peltier is still in need of urgent medical care. Your efforts, along with the strong advocacy of Leonard's legal team and the Ad Hoc Committee, got the attention of the Federal Bureau of Prisons (BOP). However, BOP personnel informed Leonard that he will need to wait at least 8-10 months to see an eye specialist. This is unacceptable.
The BOP has deprived Leonard of necessary medical care for decades and in doing so has sentenced Leonard to Death by Incarceration. Locked down for 22 hours a day in maximum security prison USP Coleman I, Leonard, who is almost 80 years old, suffers from multiple severe health conditions. Leonard's current conditions include kidney disease, heart condition, diabetes, high blood pressure, bone spurs, a degenerative joint disease, and painful injuries to his jaw - all of which require immediate and ongoing medical care. Leonard is in constant pain from arthritis in his hip and shoulder, has an enlarged prostate, and an aortic aneurysm. Leonard uses a walker and has only a few infected teeth left, presenting not only pain but also a choking hazard. This dangerous cocktail of neglect puts Leonard in serious risk of harm and amounts to Death by Incarceration.
Leonard has requested and been denied a wheelchair.
Our physician expert believes that not only is the BOP failing to address Leonard's medical care properly but cannot meet Leonard's medical needs at USP Coleman I. Our Legal team is working to ensure Leonard receives health care as required by the 8th Amendment and is transferred to an appropriate facility pending his release.
We do not want our vulnerable elder to be in pain and go without proper care, and we don't want him to die in prison! We need you to stand united with us for Leonard. Act now. Enough is enough.
Please call and email the following officials and tell them Leonard Peltier needs immediate medical treatment, transfer to a medical facility, and RELEASE. Sample script below.
*
Senator Cory Booker
D.C. Office: (202) 224-3224
Newark, NJ: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
 *
(Any contacts you may have.)
*
Sample script
"Hello, I'm calling about immediate medical care needed for Leonard Peltier, a 79 year-old federal prisoner. His prisoner number is 89637-132, and he's in USP Coleman 1.
We need [name of Senator or Representative]'s assistance.
1)   First, Leonard must see an eye specialist without further delay. His loss of vision poses serious risk of him falling, and he depends on other prisoners to perform basic life activities.
2) Second, Leonard is in constant pain and has multiple severe health conditions requiring immediate and ongoing medical care.
I am asking (Sen/Rep) to request an immediate transfer for Leonard Peltier to the Federal Medical Prison Facility in Rochester Minnesota (FCI Rochester) where he can get treatment for all of his medical conditions.
I also urge the Sen/Rep to advocate for elder Leonard Peltier's release so he can receive healthcare outside of prison and be with loved ones and community. Immediate release is proper and humane given his advanced age and medical conditions.  Thank You."
(You can use your own words, but please, speak out for Leonard.)
*
Contacts:
Senator Cory Booker
D.C. Office Phone: (202) 224-3224
Newark, N.J. Phone: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
*
(Any contacts you may have.)
*
If you can, please donate to support our legal and medical efforts.
* * *
Anche in Italia si estenda e si intensifichi l'impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
E' questo l'anno (quello in cui si svolgono le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America) in cui abitualmente i presidenti statunitensi uscenti concedono la grazia ad alcuni detenuti.
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

7. LETTERE DALLA MONTAGNA. ARSENIO CORDIGLIERI: SE POSSO PERMETTERMI
[Dal nostro vecchio amico Arsenio Cordiglieri riceviamo e diffondiamo]

In un'altra era geologica sono stato segretario di federazione e funzionario di un partito del movimento operaio.
E nel corso degli ultimi tre decenni del secolo scorso di campagne elettorali, ahime', ne ho fatte a iosa, occupandomi anche e anzitutto di quelle piu' ingrate incombenze organizzative che chi vive nella bambagia delle sazie esistenze borghesi o peggio nell'onirico acquario della televisione e dei social non immagina neppure.
Mi sara' quindi consentito scrivere due cose in materia.
*
La prima: le campagne elettorali si fanno per cercare di eleggere nei pubblici consessi persone di cui ci si fida. Questa e' la finalita'. Per le chiacchiere al bar c'e' sempre tempo. E quindi lo scopo non e' una mesata di proclami, ma riuscire a mandare per alcuni anni in una istituzione democratica dove si prendono decisioni che riguardano tutti qualche persona che si ritiene sappia, possa e voglia fare qualcosa di buono in quella sede. Chi dice che se ne infischia dello sbarramento del 4% nelle elezioni europee e si presenta solo per avere voce pubblica in un momento importante della vita democratica non ha colto il senso e il fine delle elezioni: la realistica prospettiva di superare il 4% e' la "conditio sine qua non" per fare una campagna elettorale ragionevole.
*
La seconda: il baccano convince solo gli imbecilli, che comunque votano sempre e solo per i fascisti (che possono indossare casacche di tutti i colori, beninteso). Una lista impegnata per la pace e i diritti violati (in primis et ante omnia: il diritto a non essere uccisi) deve persuadere al voto con la bonta' delle proposte, con il rigore dei ragionamenti, con la qualita' morale e politica delle candidature, con la capacita' dialogica e il rispetto della dignita' personale di tutti gli interlocutori.
*
E quindi:
a) e' un bene che brave persone siano candidate in piu' liste, e sarebbe un bene che quelle brave persone fossero elette;
b) liste perfette non ce ne sono, ma cio' che a parere di chi scrive queste righe fa la differenza qui e adesso e' che solo una di quelle che si presentano alle elezioni europee di giugno e' esplicitamente ed inequivocabilmente impegnata per la pace che salva le vite, ed e' la lista denominata "Pace Terra Dignita'" promossa da Raniero La Valle, maestro dei maestri per ogni persona impegnata in Italia contro la guerra e il fascismo;
c) anche in questa lista vi sono candidati buoni (ed anche ottimi) e candidati discutibili (ed anche assai discutibili, dal modestissimo mio punto di vista), ed e' anche probabile che se alla prova del voto la lista superasse lo sbarramento del 4% e qualcuno di essi fosse eletto (come vivamente auspico) potrebbe non essere una delle persone per le quali voterei, ma una di quelle che sono sostanzialmente espressione della "societa' dello spettacolo" di debordiana memoria;
d) peraltro la proposta da piu' parti avanzata di unire in un'unica lista tutte le forze impegnate per la pace e contro il razzismo e l'ecocidio non e' stata fin qui accolta da dirigenti e prominenti di partiti, associazioni e movimenti troppo intenti a contemplarsi l'ombelico, a proteggere carriere e cointeressenze e a preoccuparsi di non guastare i rapporti con chi de jure o de facto stringe i cordoni della borsa delle pubbliche casse ai piu' vari livelli: ed occorre prenderne atto.
*
Sic stantibus rebus vorrei concludere il presente sproloquio con due inviti:
1. aiutare la lista promossa da Raniero La Valle "Pace Terra Dignita'" a raccogliere le firme per potersi presentare alle elezioni europee;
2. se la lista promossa da Raniero La Valle "Pace Terra Dignita'" raggiunge le firme sufficienti e si presenta quindi alle elezioni europee, sostenere di questa lista unicamente ed esplicitamente le candidate e i candidati che per la loro intera storia personale possano essere realmente ed efficacemente rappresentative e rappresentativi nel Parlamento Europeo di un concreto e coerente impegno per la pace, i diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa del mondo vivente.
*
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Opporsi alla violenza assassina con la forza della nonviolenza che salva le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
*
Mi chiede il mio amico Fulano per chi voterei io tra i candidati della lista "Pace Terra Dignita'": per Ali' Rashid, naturalmente.

8. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

11. L'ORA. ROCCO ALTIERI: ERASMO E LE TERRE DI MEZZO
[Ringraziamo Rocco Altieri per questo intervento.
Rocco Altieri e' il principale animatore del Centro Gandhi di Pisa, in questi giorni e' particolarmente impegnato a sostegno della raccolta delle firme affinche' si possa presentare alle elezioni europee la lista "Pace Terra Dignita'" in cui sono candidate autorevoli figure della riflessione nonviolenta come Raniero La Valle, Roberto Mancini, Enrico Peyretti ed altre ancora]

Erasmo non vede come possibile soluzione ai conflitti internazionali l'istituzione di un impero, a cui affidare il governo del mondo.
In simile impresa falli' anche Alessandro che non si impadroni' di quanto desiderava. Anche i Romani pagarono un prezzo alto e non raggiunsero quello per cui si erano cosi' tanto impegnati. La monarchia e', infatti, la cosa migliore se si da' un principe simile a Dio, ma in verita' i costumi degli uomini sono tali che risultano piu' sicuri gli Stati di media grandezza uniti tra di loro dai vincoli della cristianita' (1).
La sua simpatia va a quei piccoli popoli che non hanno pretese imperiali di conquista come puo' essere la Confederazione elvetica.
Una speciale attenzione egli rivolse alla situazione politica e religiosa dei Paesi dell'Europa Centrale. Importante per comprendere l'atteggiamento di Erasmo e' la lettera (2) che scrive a Sigismondo re di Polonia il 15 maggio 1527.
Ne elogia la politica illuminata che mira alla pace e a scongiurare spargimenti di sangue. Seguendo con tenacia questo obiettivo, non si e' mai tirato indietro nella prosecuzione dei colloqui con gli Stati confinanti aggressivi, siano essi i moscoviti e gli sciti ad est, o i prussiani ad ovest. Ha resistito alle pressioni dei magnati del proprio paese che spingevano per occupare con le armate una regione molto ricca e opulenta, obiettivo che sarebbe stato facile da ottenere, e ha preferito invece stipulare una tregua con i russi, che pure lo avevano spesso combattuto. In occasione di un'incursione armata da parte dei soldati tedeschi sul territorio polacco, ha cercato di evitare lo scontro aperto in battaglia per evitare di versare sangue, agendo in modo indiretto, ostacolando le linee di vettovagliamento e cosi' costringere l'esercito nemico a ritirarsi a causa della fame.
Ugualmente cerca di scongiurare in tutti i modi la guerra con i Turchi che premono sull'Ungheria, e per amore della pace il re Sigismondo ha rinunciato a una parte delle proprie pretese, preferendo una pace iniqua a una guerra giusta.
In occasione della successione sul regno di Boemia e di Ungheria, che per diritto di parentela avrebbe potuto acquisire legittimamente, rinuncia volontariamente all'espansione del proprio dominio e invia ambasciatori per "consigliare le popolazioni di scegliersi per re qualcuno che possa servire meglio il proprio paese”" (3). Ritiene, infatti, che "come un naviglio troppo grande e' piu' difficile ad essere pilotato, nello stesso modo e' estremamente difficile amministrare con successo un impero" (4).
Migliorare all'interno il proprio regno vale molto piu' che ampliare il territorio (5).
Vi sara' un giorno in cui il principe comprendera' che era inutile estendere i confini del regno; e che cio' che inizialmente sembrava un guadagno era un'immensa perdita: ma intanto quante migliaia di uomini saranno stati uccisi, o ridotti in fin di vita (6).
Nella lettera a Francesco I, Erasmo additava l'esempio di Telemaco l'eremita, che si interpose nella lotta tra i gladiatori per farli desistere dal combattimento mortale (7). E' questo il comportamento da tenere da parte dei sovrani nei confronti dei conflitti cruenti, rifiutandosi di aggiungere olio sul fuoco. "Oleum camino addere" e' un detto di Orazio (8) che Erasmo commenta nell'Adagio n. 109 (9), e significa alimentare e per cosi' dire nutrire il male, perche' aumenti sempre di piu', aggiungendo materiale per una maggiore follia e Luciano nel Timone si muove nella stessa direzione "come chi vede uno che brucia e vuole estinguere il fuoco con la pece e il petrolio" (10).
Scrive Erasmo: "Quanto fugace, breve e fragile e' la vita umana, a quanti malanni e' esposta, dal momento che tante malattie ed eventi accidentali le stanno addosso - rovine, naufragi, terremoti, fulmini. Che bisogno c'e', dunque, di andare in cerca anche dei malanni della guerra, i quali, per altro, sono i piu' disgraziati di tutti?" (11).
*
Note
1. Ivi, p. 1653.
2. Erasmo, Lettera al re Sigismondo di Polonia, tr. fr. in Guerre et paix, cit., pp. 296-305.
3. Ivi, p. 300.
4. Ivi, p. 301.
5. Cfr. Erasmo, "La formazione del principe cristiano", cit., p. 1431.
6. Ivi, p. 1437.
7. Erasmo, "Lettre a François Ier”, (1er decembre 1523), in Guerre et paix, cit., p. 273.
8. Orazio, Satire, 2, 3, 321.
9. Erasmo, Adagia, con testo a fronte, Milano, Bompiani, 2017, p. 199.
10. Ibid.
11. Cfr. Erasmo, "La formazione del principe cristiano", cit., p. 1447.

12. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- In viaggio con Philippe Daverio, L'arte e la storia alla corte del Re Sole, Rcs, Milano 2024, pp. 64, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- In viaggio con Philippe Daverio, Dagli aztechi a oggi: il Messico e la sua cultura, Rcs, Milano 2024, pp. 64, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Riletture
- Movimento Nonviolento (a cura di), Nonviolenza in cammino. Storia del Movimento Nonviolento dal 1962 al 1992, Movimento Nonviolento, Verona 1998, pp. 248.
*
Classici
- Erasmo da Rotterdam, Colloquia, Einaudi, Torino 2002, pp. XCVI + 1536. Con testo a fronte.
*
Maestre
- Sylvia Plath, Diari, Adelphi, Milano 1998, 2004, pp. 438.
- Sylvia Plath, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 2013, pp. LXIV + 886.

13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

14. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5161 del 5 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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