[Nonviolenza] Telegrammi. 5137



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5137 del 12 marzo 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Chi non vede l'orrore della guerra
2. Pasquale Pugliese: Di corsa verso l'abisso, guidati da folli apprendisti stregoni sordi alle voci che gridano nel deserto
3. Ogni volta che sento la presidente del consiglio ripetere ossessivamente la parola nazione
4. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
5. Dall'America un appello urgente per Leonard Peltier, la cui salute e la cui stessa vita sono in grave pericolo
6. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
7. Non muoia in carcere Leonard Peltier, difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra. Alcuni materiali di documentazione
8. Ripetiamo ancora una volta...
9. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
10. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
11. Macario Anastasi: La differenza
12. Macario Anastasi: Straccaletti
13. Macario Anastasi: I libri di una volta
14. Macario Anastasi: La dipendenza
15. Macario Anastasi: L'esperienza
16. Macario Anastasi: Sbraciolone tricia forte
17. Segnalazioni librarie
18. La "Carta" del Movimento Nonviolento
19. Per saperne di piu'

1. L'ORA. CHI NON VEDE L'ORRORE DELLA GUERRA

Chi non vede l'orrore della guerra
chi blatera ancora di gloria e vittoria
chi arma il massacro e lo propaganda
chi calpesta gli innocenti assassinati ed altri ancora ne vuol far morire
tutti i governi che non decidono l'immediato disarmo
tutti i governi che mantengono gli eserciti
tutti i governanti che non si convertono alla nonviolenza
fatti si sono dementi e crudeli nemici dell'umanita'
l'intera umana famiglia trascinano nel baratro
della ragione il lume hanno perso
il cuore gli si e' fatto di sasso
gia' si sono trasformati in orchi

Fermarli occorre e salvare
tutte le vite che salvare e' ancora
possibile

solo la pace salva le vite
solo il disarmo salva le vite
solo la smilitarizzazione salva le vite
solo la nonviolenza salva le vite

Insorgere contro la guerra occorre
insorgere contro la morte
pace disarmo smilitarizzazione
salvare le vite e' il primo dovere

2. RIFLESSIONE. PASQUALE PUGLIESE: DI CORSA VERSO L'ABISSO, GUIDATI DA FOLLI APPRENDISTI STREGONI SORDI ALLE VOCI CHE GRIDANO NEL DESERTO
[Riceviamo e diffondiamo]

Negli oltre tre decenni, aihme'!, di personale impegno per la pace, non ho mai avvertito una situazione cosi' pericolosa per l'umanita' nel suo insieme, nella quale il lume della ragione dei decisori internazionali, che si muovono come sonnambuli sull'orlo dell'abisso, sembra tragicamente oscurato. Mentre continua senza sosta il massacro dei palestinesi a Gaza, in faccia ad una inerte comunita' internazionale - che anzi, invece di rimuovere le cause invia navi da guerra, contro gli effetti della destabilizzazione nel Mar Rosso - anche nello scenario globale di quella che Limes chiama la "guerra grande", continua l'escalation armata, anziche' la ricerca del negoziato. Nelle scorse settimane Rob Bauer, presidente del Comitato militare della NATO, aveva perentoriamente dichiarato che "i civili devono prepararsi ad una guerra totale contro la Russia entro i prossimi venti anni" ed a stretto giro Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, in una conferenza stampa congiunta con Ursula von der Leyen alla Conferenza di Monaco sulla "sicurezza", aveva dato concretezza a questa prospettiva, incitando i paesi membri a passare da un sistema di produzione di armamenti da tempo di pace ad uno da tempi di guerra: una vera e propria riconversione dell'economia, ma esattamente contraria a quella proposta dai pacifisti.
Nei giorni scorsi - in un incredibile crescendo - prima il presidente francese Emmanuel Macron ha ventilato l'invio di truppe di terra a sostegno dell'Ucraina, con un conseguente ingresso diretto in guerra della Nato, poi von der Leyen ha lanciato l'acquisto straordinario di armamenti per i paesi dell'Unione Europea come accaduto per i vaccini - con l'incongruenza logica ed etica che i vaccini servivano a fermare il virus della pandemia da covid mentre le armi servono a propagare il "virus" della guerra; ossia i primi a preservare la vita, le seconde a provocare la morte - ed a ruota il Parlamento europeo ha votato un documento, con la schiacciante maggioranza di 451 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni, dove, invece di promuovere negoziati e conferenze di pace, "l'obiettivo principale" - si legge testualmente . "e' che l'Ucraina vinca la guerra contro la Russia, il che comporta l'allontanamento di tutte le forze russe e i loro associati e alleati dal territorio ucraino riconosciuto a livello internazionale. Si ritiene che tale obiettivo possa essere conseguito solo attraverso la fornitura continua, sostenuta e in costante aumento di tutti i tipi di armi convenzionali all'Ucraina". E se questo non bastasse - mentre Vladimir Putin ricordava che le armi nucleari russe sono in stato di "massima allerta" - Lloyd J. Austin III, segretario alla difesa degli USA, ha dichiarato che se l'Ucraina dovesse perdere, la NATO entrera' in guerra direttamente contro la Russia.
Nel pieno della precedente corsa agli armamenti, quella degli anni '80 del secolo scorso, perfino il calcolatore elettronico Joshua nel film cult War games (1983) aveva capito che la guerra tra potenze nucleari e' un gioco da non giocare, perche' nessuno potrebbe vincerla. Invece gli inconsapevoli "apprendisti stregoni" - come Guenther Anders definisce i decisori politici nell'epoca atomica, nel secondo volume de L'uomo e' antiquato (Bollati Boringhieri, 1992) - che governano il pianeta non riescono a resistere alla tentazione della distruzione reciproca e totale.
Eppure i punti di riferimento - storici e contemporanei - che indicano chiaramente e saggiamente l'altra strada da percorrere non mancano, per quanto ossequiati formalmente, ma ignorati concretamente. Per esempio, un'autorevole delegazione del Partito socialista europeo, impegnato nel recente Congresso romano, esattamente dopo aver approvato al parlamento di Strasburgo l'irrazionale mozione sull'invio crescente di armi al governo ucraino fino alla "vittoria", ha fatto visita al monumento dedicato a Giacomo Matteotti, nell'anno del centenario dell'omicidio fascista, dimenticando o ignorando l'essenza dell'impegno antimilitarista del martire del socialismo. "Noi dobbiamo essere contro la guerra, ma abbiamo altresi' il dovere di opporci continuamente al suo strumento creatore, il militarismo. - scriveva su Critica Sociale nel febbraio del 1915, contro l'ingresso dell'Italia nella "grande guerra" - "Resta fissato in generale che il partito socialista di ogni paese ha il dovere di opporsi continuamente alla guerra, e al suo strumento creatore, il militarismo. Ogni partito socialista vota contro le spese militari del proprio paese, per significare le aspirazioni internazionaliste dei lavoratori".
E se il pensiero di Matteotti, ad alcuni che pure ne hanno fatto un innocuo santino, sembrasse superato, c'e' papa Francesco che tuona instancabilmente contro le "inutili stragi" di oggi e la nuova guerra mondiale che si va saldando, un pezzo per volta. "Quante risorse vengono sprecate per le spese militari che, a causa della situazione attuale, continuano tristemente ad aumentare!" - ha ribadito per l'ennesima volta, con voce sempre piu' flebile, il 3 marzo dalla finestra di piazza San Pietro - "Auspico vivamente che la comunita' internazionale comprenda che il disarmo e' innanzitutto un dovere: il disarmo e' un dovere morale. Mettiamo questo in testa. Questo richiede il coraggio da parte di tutti i membri della grande famiglia delle Nazioni di passare dall'equilibrio della paura all'equilibrio della fiducia". Voce di uno che grida nel deserto, ma unico sano di mente in un mondo governato da folli.
*
Fin qui il pezzo pubblicato su I blog del Fatto Quotidiano, dopodiche' sono stati resi noti i contenuti dell'intervista di papa Francesco alla Radiotelevisione svizzera, per cui e' opportuno fare la seguente aggiunta.
Come ha dimostrato, papa Francesco, ancora una volta nell'intervista alla Radiotelevisione svizzera, i cui contenuti sono stati resi pubblici il 9 marzo: "E' piu' forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. La parola negoziare e' una parola coraggiosa. Il negoziato non e' mai una resa. E' il coraggio per non portare il Paese al suicidio. (...). Puo' essere una guerra che sembra giusta per motivi pratici. Ma dietro una guerra c'e' l'industria delle armi, e questo significa soldi". Solo chi e' prigioniero del bellicismo del pensiero binario, che prevede solo vittoria o disfatta - o e' asservito all'industra bellica - puo' identificare il negoziato con la resa. La continuazione della guerra e' la sconfitta per tutti, la sua fine e' l'inizio della pace.

3. L'ORA. OGNI VOLTA CHE SENTO LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RIPETERE OSSESSIVAMENTE LA PAROLA NAZIONE

Ogni volta che sento la presidente del consiglio ripetere ossessivamente la parola nazione
ricordo che il nazionalismo e' gia' il fascismo
e che l'essenza del fascismo e' uccidere gli esseri umani e devastare il mondo intero

4. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

5. REPETITA IUVANT. DALL'AMERICA UN APPELLO URGENTE PER LEONARD PELTIER, LA CUI SALUTE E LA CUI STESSA VITA SONO IN GRAVE PERICOLO

Dal sito https://www.freeleonardpeltiernow.org/ riprendiamo e diffondiamo il seguente appello urgente.
La salute e la vita stessa di Leonard Peltier sono in grave pericolo.
Gli siano garantite condizioni e cure adeguate.
Gli sia restituita la liberta'.
* * *
THE LEONARD PELTIER AD HOC COMMITTEE: URGENT CALL TO ACTION
Dear Relatives,
Leonard Peltier is still in need of urgent medical care. Your efforts, along with the strong advocacy of Leonard's legal team and the Ad Hoc Committee, got the attention of the Federal Bureau of Prisons (BOP). However, BOP personnel informed Leonard that he will need to wait at least 8-10 months to see an eye specialist. This is unacceptable.
The BOP has deprived Leonard of necessary medical care for decades and in doing so has sentenced Leonard to Death by Incarceration. Locked down for 22 hours a day in maximum security prison USP Coleman I, Leonard, who is almost 80 years old, suffers from multiple severe health conditions. Leonard's current conditions include kidney disease, heart condition, diabetes, high blood pressure, bone spurs, a degenerative joint disease, and painful injuries to his jaw - all of which require immediate and ongoing medical care. Leonard is in constant pain from arthritis in his hip and shoulder, has an enlarged prostate, and an aortic aneurysm. Leonard uses a walker and has only a few infected teeth left, presenting not only pain but also a choking hazard. This dangerous cocktail of neglect puts Leonard in serious risk of harm and amounts to Death by Incarceration.
Leonard has requested and been denied a wheelchair.
Our physician expert believes that not only is the BOP failing to address Leonard's medical care properly but cannot meet Leonard's medical needs at USP Coleman I. Our Legal team is working to ensure Leonard receives health care as required by the 8th Amendment and is transferred to an appropriate facility pending his release.
We do not want our vulnerable elder to be in pain and go without proper care, and we don't want him to die in prison! We need you to stand united with us for Leonard. Act now. Enough is enough.
Please call and email the following officials and tell them Leonard Peltier needs immediate medical treatment, transfer to a medical facility, and RELEASE. Sample script below.
*
Senator Cory Booker
D.C. Office: (202) 224-3224
Newark, NJ: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
 *
(Any contacts you may have.)
*
Sample script
"Hello, I'm calling about immediate medical care needed for Leonard Peltier, a 79 year-old federal prisoner. His prisoner number is 89637-132, and he's in USP Coleman 1.
We need [name of Senator or Representative]'s assistance.
1)   First, Leonard must see an eye specialist without further delay. His loss of vision poses serious risk of him falling, and he depends on other prisoners to perform basic life activities.
2) Second, Leonard is in constant pain and has multiple severe health conditions requiring immediate and ongoing medical care.
I am asking (Sen/Rep) to request an immediate transfer for Leonard Peltier to the Federal Medical Prison Facility in Rochester Minnesota (FCI Rochester) where he can get treatment for all of his medical conditions.
I also urge the Sen/Rep to advocate for elder Leonard Peltier's release so he can receive healthcare outside of prison and be with loved ones and community. Immediate release is proper and humane given his advanced age and medical conditions.  Thank You."
(You can use your own words, but please, speak out for Leonard.)
*
Contacts:
Senator Cory Booker
D.C. Office Phone: (202) 224-3224
Newark, N.J. Phone: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
*
(Any contacts you may have.)
*
If you can, please donate to support our legal and medical efforts.
* * *
Anche in Italia si estenda e si intensifichi l'impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
E' questo l'anno (quello in cui si svolgono le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America) in cui abitualmente i presidenti statunitensi uscenti concedono la grazia ad alcuni detenuti.
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

6. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' tra meno di un anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

7. MATERIALI. NON MUOIA IN CARCERE LEONARD PELTIER, DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI E DELLA MADRE TERRA. ALCUNI MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE

Non muoia in carcere Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Si estenda e si intensifichi la mobilitazione nonviolenta internazionale per chiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
*
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

8. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
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E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

11. STORIE cHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: LA DIFFERENZA

Tutto sta a cogliere le differenze.
Per esempio: la differenza tra una rissa e un duello.
La differenza e' che una rissa si mena 'ndo cojo cojo, un duello invece ci ha le regole sue.
Poi: la rissa puo' pure essere che non muore nessuno; ma il duello se non muore nessuno e' una puzzonata.
A me mi piacciono i duelli, che e' una cosa cavalleresca, da aristocratici; le risse, invece, e' roba da cafoni.
Poi e'chiaro che i cafoni neppure lo capiscono quando tu fai un duello, e pensano solo che gli volevi rubare la scarsella. I cafoni sono tutti meschini, per usare questo termine di origine araba.
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Sempre per esempio: la differenza tra una strage terroristica e una guerra.
La strage terroristica chi la fa non ci ha la divisa e si veste come un pezzente, la guerra invece sbrilluccica, eccome se sbrilluccica.
La strage terroristica fa schifo a tutti, la guerra invece a chi non gli piace?
I morti, poi, la strage terroristica di gente ne ammazza un po', anche un bel po' se e' organizzata bene, ma volete mettere la guerra? La guerra ammazza in quantita' industriale, con tutti i sentimenti.
Pure i video: quelli dei terroristi sono roba da dilettanti; quelli delle forze armate invece si vede la professionalita', la qualita' delle inquadrature, la semiotica filmica se posso permettermi di dirlo. La semiotica filmica, si'. Leggetelo qualche libro qualche volta.
*
Io sono per il duello, per la guerra, per la difesa della razza e la grandezza della nazione. Ci ho ragione, no?
Ho pure scritto alla Signora il Presidente del Consiglio dei Ministri della Nazione nostra per esprimerle il mio plauso e dare la mia disponibilita' per qualche posto pubblico di fiducia. Io sono uno che su quattro baiocchi non ci sputa sopra, nossignore.
Nella lettera che le ho mandato ci ho scritto che sono sempre stato dalla parte di dio, della patria e della famiglia. E so a memoria un sacco di canzoni del Glorioso Ventennio, da Giovinezza a Faccetta Nera a Cammerata Riccia' benvenuto.
Sono pure stato in galera per aver ammazzato un comunista (mi hanno dato pure la rapina, quando a me del vile denaro, sterco del demonio, non me frega niente: "me ne frego" dico io, "me ne frego", come diceva il poeta). Sono uno che ci si puo' fidare.

12. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: STRACCALETTI

Ero sempre stracco. Non lo so perche'. Lavoravo, e ero stracco. Non facevo niente, e ero stracco lo stesso. Giocavo a bocce e me straccavo subito. Giocavo a bigliardo, uguale. Leggevo il Corriere dello sport, pure. Me facevo 'n goccio, ero stracco. Tre caffe' de fila, stracco morto. Magnavo e me straccavo, digiunavo e me straccavo. L'unica cosa che nun me straccava era quanno ammazzavo la gente. Nun e' pe' cattiveria, e' la medicina mia. Certo, pure i soldi, che c'entra, a chi e' che gli fanno schifo quattro baiocchi?

13. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: I LIBRI DI UNA VOLTA

Gli dovevi tagliare le pagine.
Che gusto che ci avevo. Non ne  ho mai letto uno, ma ci passavo le ore col coltello a tagliare le pagine. Mi sono sempre piaciuti i libri.
Adesso non li fanno piu' come una volta. Il mondo e' proprio uno schifo.
Cosi' adesso il coltello lo uso solo per tagliare le gole. Si fa quel che si puo.

14. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: LA DIPENDENZA

Mo' ve spiego io. Ci avete presente l'indipendenza? Come quale indipendenza? Quella di Mazzini e Garibaldi, no? L'indipendenza, quella.
Ecco, la dipendenza e' il contrario. Cioe' sarebbe quando che non ci hai l'indipendenza e non ci sono ne' Mazzini ne' Garibaldi.
Io se vivevo al tempo loro sicuro come una messa che m'arruolavo per combattere insieme con Mazzini e Garibaldi. Pure quell'altro, quello col cognome colla ics.
Bravo, Nino Bixio, quello. Che nome, eh? Tutti insieme a fare la pelle al papa, ai preti, ai tedeschi, ai fascistoni, eh? Che forza, eh?
Che dove arrivavamo davamo fuoco a tutto. E chi ci capitava sotto gli diceva bene se gli lasciavamo le mutande, eh?
A me l'indipendenza m'e' sempre piaciuta, con Mazzini, Garibaldi, le camicie rosse. Che io poi sono pure comunista.
Per forza che sono comunista, non ci ho una lira pe' piagne. Se nascevo padrone magari stavo dalla parte dei padroni, che ne so? Pero' secondo me ero comunista lo stesso. Quando uno e' di un'idea e' di quell'idea e basta. E' che io sono sempre stato per l'indipendenza, come Mazzini e Garibaldi.
Perche' la dipendenza non mi piace manco per sogno, manco per niente.
Adesso e' vero che sono un dipendente pubblico, visto che fo l'usciere alla Provincia. Pero' di essere un dipendente non mi piace, che devi dire sempre signorsi' e a me di dire signorsi' non mi e' mai andato giu'. Io sono per l'indipendenza. Fossero vivi Mazzini e Garibaldi... pure Pertini.
Oggi invece e' tutto uno schifo. Se sei uno che vuole lottare per l'indipendenza sei solo come un cane, te lo dico io.
Pero' la notte a dare fuoco alle cose ci vo lo stesso, morammazzati tutti.

15. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: L'ESPERIENZA

Insomma, a me mi piace di guardare le fotografie su internet, no?
Come quali fotografie, e che sono domande da farsi? Quelle, quelle di fotografie. Forza, che ci siamo capiti.
Quelle si'.
Non fo male a nessuno, le guardo e basta.
Che poi, se qualcuno ce le ha messe su internet vuole dire che stanno li' per essere guardate, no?
Internet e' proprio una grande invenzione. Prima erano spese. Spese, spese. Forza, che avete capito.
Ma adesso, grazie a internet... Certo. Certo, certo, c'e' bisogno di dirlo?
Che poi e' pure istruttivo.
Io per esempio che si potevano fare certe cose mica ce lo sapevo. Magari me le immaginavo, si', pero' vederle e' tutto un altro conto.
Cosi' uno s'informa, e vive nel suo tempo, e a me mi piace di essere uno che vive nel suo tempo. O si dice nel mio tempo?
Comunque e' chiaro, no? E' chiaro, e' chiaro.
Poi, certo, le cose che hai visto, visto che oramai le hai viste, ti va di farle pure tu, no? E' il gusto dell'esperienza, no?
L'uomo e' fatto cosi', vuole fare l'esperienza. Certo che mi dispiace per le donne, mica sono una bestia.

16. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: SBRACIOLONE TRICIA FORTE

Eravamo li' al bar del Bacherozzo che giocavamo a quartiglio io, Sbraciolone, Scimmietta e Sandocane.
A un certo punto a Sandocane gli viene voglia di raccontare una barzelletta che pero' non le sa raccontare e allora scoccia tutti.
Io glielo dico sempre: Sandoca', statte zitto. Ma lui niente, vuole sempre raccontare la barzelletta sua.
E insomma la racconta. Io non lo so perche', ma Sbraciolone sbrocca.
A me quando gioco a quartiglio mi va di giocare a quartiglio, ne' di sentire le barzellette di chi non le sa raccontare, ne' di vedere Sbraciolone che sbrocca.
Allora glielo dico: Sbraciolo', mo' basta. Ma figurarsi se sbraciolone ti da' retta.
Allora lo dico chiaro: adesso si gioca a carte, e quando si gioca a carte si gioca a carte, per le fesserie c'e' tempo dopo.
Cosi' ci si mette pure Scimmietta, che non perde occasione per fare la cosa sbagliana nel momento sbagliato nel posto sbagliato.
Infatti Scimmietta dice: e perche' lo devi decidere tu quello che si fa? Che, e' arrivato Cacino?
Io di solito non gli do' peso a quello che dice Scimmietta, che e' rugagnino ma alla fine non fa male a nessuno. Pero' quando si gioca a quartiglio si gioca a quartiglio. E siccome la frase quando si gioca a carte si gioca a carte l'avevo gia' detta, e di ripetermi non mi piace, allora tirai fuori il coltello e lo misi sul tavolino. Pensavo bastasse.
Invece Scimmietta: guarda che ce l'ho pur'io. E tira fuori il suo e lo sbatte sul tavolino.
Figurarsi Sbraciolone: subito la pattada sul tavolino pure lui.
E che Sandocane resta indietro? Manco per sogno.
Cosi' adesso a impicciare sul tavolino c'erano pure 'sti quattro coltelli, che se c'e' una cosa che non sopporto quando si gioca a carte sono quelli che riempiono il tavolino di roba che non c'entra niente mentre invece ci dovrebbero stare solo le carte.
Della partita ormai non gliene fregava piu' niente a nessuno. Cosi' dissi: e chi vorrebbe essere il primo?
Il primo di che, chiese quell'imbecille di Sbraciolone.
Il primo a lasciare questa valle di lacrime, dico io.
Ah, dice lui.
Eh, dico io.
Vedemo 'n po', dice lui.
Ci avevo il ferro gia' pronto, lo impugnavo gia' nella tasca, ci volle un attimo a tirarlo fuori, appoggiarglielo tra le palle degli occhi e bucargli la zuccaccia sua.
Al bar si fece subito un silenzio confacente all'occasione. Arrivo' il Bacherozzo con lo straccio per non far sporcare di sangue il locale.
Mi disse: era proprio necessario?
Io: necessario no, ma chi cerca trova.
Lui: e mo' chi lo porta via?
Io: ci pensiamo noi, dopotutto siamo gli amici suoi, no?
Scimmietta e Sandocane assentirono. il Bacherozzo ci porto' un paio di sacchi dell'immondizia di quelli grossi. La gente che era li' intorno torno' a fare quello che faceva prima. Noi insaccammo Sbraciolone e lo caricammmo sul camion suo. Poi lo portammo da Bruciaferro lo sfasciacarrozze perche' lo riducesse in cenere e non ne rimanesse cica.
Piu' tardi andai a casa della moglie a portarle il ferale annuncio.
Se la gente quando gioca a carte giocasse a carte e basta non ci sarebbero tutte 'ste rogne.

17. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Roberto Zanasi, Funzioni ed equazioni, Rcs, Milano 2024, pp. 160, euro 6,99.
*
Riletture
- Jorge Luis Borges, Inquisizioni, Adelphi, Milano 2001, 2019, pp. 160.
- Jorge Luis Borges, La misura della mia speranza, Adelphi, Milano 2007, pp. 152.
- Jorge Luis Borges, L'idioma dgli argentini, Adelphi, Milano 2016, pp. 204.
*
Gialli
- Rosa Teruzzi, La memoria del lago, Marsilio, Venezia 2020, Gedi, Torino 2024, pp. 172, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").

18. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

19. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5137 del 12 marzo 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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