[Nonviolenza] Telegrammi. 5101



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5101 del 5 febbraio 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Il 6 febbraio facciamo sentire la voce dell'umanita' per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano da 48 anni prigioniero innocente
2. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
3. One Billion Rising 2024: Rise for Freedom!
4. Movimento Nonviolento: Congresso del Movimento Nonviolento a Roma il 23-25 febbraio 2024 "Obiezione alla guerra, oggi!"
5. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
6. Adesione popolare alla denuncia sulla presenza di armi nucleari in Italia
7. Ripetiamo ancora una volta...
8. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
9. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
10. Guido Caldiron: Addio a N. Scott Momaday
11. "Il mattino": Morto Navarre Scott Momaday, il primo autore nativo americano vincitore del premio Pulitzer per la narrativa
12. Rainews.it: Addio a Scott Momaday, primo autore nativo americano a ricevere il Premio Pulitzer
13. Segnalazioni librarie
14. La "Carta" del Movimento Nonviolento
15. Per saperne di piu'

1. APPELLI. IL 6 FEBBRAIO FACCIAMO SENTIRE LA VOCE DELL'UMANITA' PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER, L'ILLUSTRE ATTIVISTA NATIVO AMERICANO DA 48 ANNI PRIGIONIERO INNOCENTE

Il 6 febbraio 1976 Leonard Peltier veniva arrestato, accusato di un crimine che non aveva commesso, e successivamente condannato all'ergastolo sulla base di cosiddette "prove" che si dimostrarono false, e di cosiddette "testimonianze" che si dimostrarono altrettanto false.
Dopo 48 anni Leonard Peltier e' ancora prigioniero in un carcere di massima sicurezza degli Stati Uniti d'America, anche se il mondo intero sa che e' innocente, e che la sua persecuzione deriva unicamente dal fatto che e' un nativo americano che lotta per i diritti e la dignita' del suo popolo, che lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani, che lotta per difendere la Madre Terra.
La sua liberazione e' stata chiesta da innumerevoli personalita', da Nelson Mandela a madre Teresa di Calcutta, da John Lennon a Robert Redford, e da innumerevoli istituzioni democratiche, tra cui il Parlamento Europeo e l'Onu.
Milioni di persone di tutto il mondo hanno sottoscritto petizioni per la sua liberazione.
Nella ricorrenza del suo arresto esortiamo ancora una volta ogni persona di volonta' buona, ogni associazione democratica, ogni istituto rappresentativo dell'umanita', ad esprimere pubblicamente e nonviolentemente la richiesta che Leonard Peltier sia finalmente liberato.
Il potere di restituirgli la liberta' e' nelle mani del Presidente degli Stati Uniti d'America: facciamogli sentire la voce dell'umanita', persuadiamolo a restituire la liberta' a un uomo innocente, a una persona che ha dedicato l'intera sua vita al bene del suo popolo, al bene comune dell'umanita', alla difesa del mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
*
Il comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier

2. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' tra meno di un anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

3. INIZIATIVE. ONE BILLION RISING 2024: RISE FOR FREEDOM!
[Da One Billion Rising Italia (per contatti: obritalia at gmail.com riceviamo e diffondiamo]

Carissim*,
ci avviciniamo al 14 febbraio e vogliamo, con questa mail, spronare tutt* voi  ad essere partecipi ad OBR 2024.
Sono tante le scuole, le associazioni e i gruppi informali che stanno aderendo anche quest'anno, e saremmo particolarmente felici di avervi ancora con noi in questa edizione.
Per chi aderira' e' gia' disponibile il format della locandina che potrete personalizzare con i dati del vostro evento e n. 2 t-shirt ufficiali One Billion Rising.
Siamo a disposizione e vi salutiamo con affetto e gratitudine.
Nicoletta Billi 3332432777
Luisa Rizzitelli 3454767246
Margherita Santicchia 3280199958
One Billion Rising Italy
https://www.onebillionrising.org/

4. INCONTRI. MOVIMENTO NONVIOLENTO: CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO A ROMA IL 23-25 FEBBRAIO 2024 "OBIEZIONE ALLA GUERRA, OGGI!"
[Riceviamo e diffondiamo]

Congresso del Movimento Nonviolento
Roma, 23 - 24 - 25 febbraio 2024.
Il titolo del Congresso e': “Obiezione alla guerra, oggi! Priorita' della nonviolenza", una formula che indica gia' obiettivi e strumenti, mezzi e fini. "Priorita' della nonviolenza" ha un doppio significato:
- indicare quali sono le priorita' che la nonviolenza chiede per la realta' di oggi;
- assumere la nonviolenza come priorita' per la nostra vita personale e politica.
Il XXVII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento si svolgera' a Roma (Spazio Pubblico – FP Cgil, via di Porta Maggiore 52, zona Termini) nei giorni 23, 24, 25 febbraio 2024.
Il Congresso si aprira' il venerdi' 23 febbraio alle ore 17 con la registrazione dei partecipanti (aperto a tutti, ma votano solo gli iscritti), cui seguira' alle 18 il dibattito pubblico "Elezioni Europee e l'aggiunta nonviolenta", su Europa disarmata, l'Europa e la Nato, i Corpi civili europei di pace, le guerre ai confini d'Europa, Europa dei ponti o dei muri?
Il sabato 24 febbraio, dopo la relazione di apertura sulle attivita' svolte e le prospettive di lavoro, gli interventi dei Centri territoriali, i saluti degli ospiti, seguira' il dibattito che si concludera' con la votazione della Mozione e degli organi statutari.
Al Congresso parteciperanno anche i rappresentanti delle Reti di cui il Movimento Nonviolento fa parte (Rete italiana Pace e Disarmo, Conferenza nazionale Enti di Servizio Civile, Beoc - Ufficio Europeo Obiezione di Coscienza, War Resisters International, ecc.), delle Campagna "Obiezione alla guerra", "Un'altra difesa e' possibile", "La via Maestra per la Costituzione", e delle Associazioni con cui collabora (da Un Ponte per ad Archivio Disarmo, da Cgil a Fondazione Langer, da Acli a Fondazione Capitini, ecc.).
Sara' questa la nostra partecipazione attiva alla giornata di mobilitazione nazionale del 24 febbraio "Fermiamo la criminale follia della guerra" lanciata da Europe for Peace e AssisiPaceGiusta.
Tra gli ospiti del nostro Congresso ci sara' anche Olga Karatch (premio Langer 2023), testimone bielorussa della Campagna di Obiezione alla guerra a difesa dei diritti umani di chi rifiuta la mobilitazione militare e la coscrizione obbligatoria. Ci saranno anche collegamenti con obiettori di coscienza alla guerra in Ucraina e in Palestina.
Il Congresso si concludera' domenica 25 febbraio con la partecipazione collettiva all'Angelus in Piazza San Pietro, nell'ambito della campagna contro tutte le guerra e contro le armi che le rendono possibili di Papa Francesco.
I giornalisti sono invitati.
Mao Valpiana, Presidente
*
Per contatti stampa:
Segreteria Congresso tel. 045 8009803
Presidente (M. Valpiana) cell. 348 2863190
Contatti su Roma (D. Taurino) cell. 328 3736667

5. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

6. REPETITA IUVANT. ADESIONE POPOLARE ALLA DENUNCIA SULLA PRESENZA DI ARMI NUCLEARI IN ITALIA
[Riceviamo e diffondiamo. Andando sul sito www.peacelink.it o sul sito www.pressenza.com e' possibile attivare i link per accedere a ulteriori materiali e per sottoscrivere l'iniziativa]

Il prossimo passo della denuncia trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma lo scorso 2 ottobre, riguardante la presenza delle armi nucleari in Italia e in attesa che si attivi la corrispondente inchiesta, riguarda l'adesione popolare a tale denuncia: parte oggi con una sottoscrizione popolare che si puo' realizzare online grazie alla piattaforma predisposta all'interno del sito di PeaceLink, storico portale telematico del pacifismo italiano.
Andando a questo indirizzo sara' possibile firmare la petizione di adesione di cui riportiamo il testo:
Ho appreso che in data 2 ottobre 2023 e' stata depositata alla Procura presso il Tribunale di Roma una denuncia per accertare la presenza di armi nucleari in Italia, verificarne la illegittimita' ed individuare i responsabili. Ho letto il testo e lo condivido. Approvo l'iniziativa alla quale vorrei partecipare. Non potendo piu' sottoscrivere la denuncia, ormai depositata, chiedo che questa mia lettera venga allegata agli atti del procedimento come segno di sostegno all'iniziativa.
In particolare mi sembrano significative le seguenti norme riportate nel testo della denuncia.
"In data 24 aprile 1975 l'Italia ha sottoscritto il Trattato di non Proliferazione Nucleare (TNP), trattato internazionale incentrato, in particolare su:
a) la c.d. "non proliferazione" del nucleare, in base alla quale gli Stati in possesso di armi nucleari (c.d. "Paesi nucleari") si impegnano a non trasferire armi di tale natura a quelli che ne sono privi (c.d. "Paesi non nucleari"), mentre questi ultimi si obbligano a non ricevere e/o acquisire il controllo diretto o indiretto di ordigni nucleari (artt. I, II, III);
b) il disarmo nucleare, che impone il ricorso a trattative finalizzate alla definitiva cessazione della prassi di armamento nucleare (art. VI).
Il diritto bellico internazionale vieta l'uso e la minaccia dell'uso delle armi nucleari in qualsiasi circostanza.
La L. 185/1990 vieta la fabbricazione, l'importazione, l'esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l'intermediazione di materiale di armamento senza l'autorizzazione dell'autorita' e, in ogni caso, di armi nucleari.
Ciononostante, la presenza di armi nucleari sul suolo nazionale puo' ormai considerarsi certa".
Sono consapevole della rilevanza politica dell'iniziativa giudiziaria. Credo, pero', fermamente nello Stato di diritto, nella ripartizione dei poteri e, soprattutto, nell'indipendenza della magistratura.
Sono certo che anche questa denuncia sara' valutata senza timori per le implicazioni politiche sottese.
*
Informazioni sulla denuncia
La denuncia e' sottoscritta a livello individuale da 22 esponenti di associazioni pacifiste e antimilitariste: Abbasso la guerra, Donne e uomini contro la guerra, Associazione Papa Giovanni XXIII, Centro di documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, Tavola della Pace Friuli Venezia Giulia, Rete Diritti Accoglienza Solidarieta' Internazionale, Pax Christi, Pressenza, WILPF, Centro sociale 28 maggio, Coordinamento No Triv, e singoli cittadini. Alcune di queste associazioni condividono collettivamente i contenuti di questa iniziativa.
Il testo della denuncia e' visionabile cliccando su questo link.
*
Aderisci:
Come persona
Come associazione

7. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

10. LUTTI. GUIDO CALDIRON: ADDIO A N. SCOTT MOMADAY
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 25 gennaio 2024 riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo dal titolo "Addio a N. Scott Momaday" e il sommario "Stati Uniti. N. Scott Momaday, il primo nativo americano a vincere un premio Pulitzer con il romanzo "Casa Fatta di Alba", e' morto a 89 anni nella sua casa di Santa Fe"]

N. Scott Momaday, il primo nativo americano a vincere un premio Pulitzer con il romanzo "Casa fatta di alba", e' morto a 89 anni nella sua casa di Santa Fe in New Mexico.
Da tempo lo scrittore aveva problemi di salute. "E' stato una persona straordinaria, uno straordinario poeta e scrittore", ha detto Jennifer Civiletto che aveva curato la pubblicazione delle sue opere: "Le origini Kiowa avevano per lui enorme importanza e aveva dedicato la sua vita a celebrare e conservare la cultura dei nativi, soprattutto la tradizione orale".
Considerato il punto di inizio della letteratura nativo-americana contemporanea, il lavoro di Momaday ha contribuito a lanciare una nuova generazione di autori nativi. "Casa fatta di alba", il suo capolavoro, pubblicato nel 1968 negli Usa (e recentemente ripubblicato nel nostro Paese dall'editore fiorentino Black Coffee che ha proposto anche "Custode della terra") racconta la storia di Abel, un giovane soldato che torna a casa in una riserva del New Mexico dopo aver combattuto nella seconda guerra mondiale, e dei conflitti che deve affrontare tra le tradizioni degli antenati e le possibilita' e i rischi offerti dal mondo esterno.
"Sono cresciuto in entrambi i mondi: questo ha creato confusione e ricchezza nella mia vita" aveva detto Momaday in un'intervista del 2019 con la Pbs.

11. LUTTI. "IL MATTINO": MORTO NAVARRE SCOTT MOMADAY, IL PRIMO AUTORE NATIVO AMERICANO VINCITORE DEL PREMIO PULITZER PER LA NARRATIVA
[Dal quotidiano "Il mattino" del 30 gennaio 2024 riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo dal titolo "Morto Navarre Scott Momaday, il primo autore nativo americano vincitore del premio Pulitzer per la narrativa" e l'occhiello "L'annuncio della scomparsa e' stato comunicato dal suo storico editore, HarperCollins"]

Lo scrittore statunitense Navarre Scott Momaday, primo autore nativo americano a vincere il Premio Pulitzer per la narrativa con il romanzo "Casa fatta di alba", e' morto mercoledi' 24 gennaio a Sante Fe, nel New Mexico, all'eta' di 89 anni. L'annuncio della scomparsa e' stato dato con un comunicato dal suo editore HarperCollins.
Nel 1969 N. Scott Momaday (cosi' si firmava) emerse a fama internazionale vincendo il Pulitzer con "House made of dawn" (traduzione italiana con il titolo "Casa fatta di alba" nel 1979 da Guanda, vincitore del Premio Mondello per la narrativa straniera; riproposto da Edizioni Black Coffee nel 2022), un ampio romanzo che narra il drammatico ritorno al natio pueblo dell'indiano Abele, reduce della seconda guerra mondiale. Grazie a questo libro - che rende magistralmente il senso di una coscienza sofferente del protagonista, sospeso tra due mondi diversissimi - lo scrittore ha inaugurato la nuova stagione della letteratura nativa americana.
Nato ad Anandarko (Oklahoma) il 24 febbraio 1934, appartenente alla tribu' Kiowa, cresciuto in riserve indiane tra New Mexico e Arizona, a stretto contatto con le comunita' Navaho, Kiowa, Apache e Pueblo, Scott Momaday ha posto questo mondo al centro della propria narrativa. In italiano sono stati pubblicati i romanzi "Il viaggio a Rainy Mountain" (La salamandra, 1988) e "I nomi" (La salamandra, 1992); la raccolta di racconti "La strana e verace storia della mia vita con Billy the Kid (e altre storie)" (Salerno, 1993); e il saggio "Custode della terra. Riflessioni sul paesaggio americano" (Edizioni Black Coffee, 2023). Dopo aver insegnato presso varie universita' statunitensi, Scott Momaday e' entrato a far parte della confraternita kiowa della Gourd Dance. Dal 1980 ha insegnato inglese e letterature comparate all'Universita' dell'Arizona di Tucson. E' stato consulente dal 1970 del National Endowment for the Arts e del National Endowment for the Humanities, ricevendo nel 2018 l'Anisfield-Wolf Book Award alla carriera. Nel 2021 e' stato insignito della Medaglia Robert Frost, riconoscimento riservato a migliori poeti statunitensi. Ha ricevuto numerose onorificenze come una National Medal of Arts, un Hadada Award e il titolo di Unesco Artist for Peace.

12. LUTTI. RAINEWS.IT: ADDIO A SCOTT MOMADAY, PRIMO AUTORE NATIVO AMERICANO A RICEVERE IL PREMIO PULITZER
[Dal sito Rainews.it riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 30 gennaio 2024 dal titolo "Addio a Scott Momaday, primo autore nativo americano a ricevere il Premio Pulitzer" e il sommario "La sua opera piu' famosa, che gli valse il prestigioso riconoscimento, "Casa fatta di alba", un ampio romanzo che narra il drammatico ritorno tra la sua gente dell'indiano Abele, reduce della seconda guerra mondiale"]

Lo scrittore statunitense Navarre Scott Momaday, primo autore nativo americano a vincere il Premio Pulitzer per la narrativa con il romanzo "Casa fatta di alba", e' morto mercoledi' nella sua casa di Sante Fe, nel New Mexico, all'eta' di 89 anni. L'annuncio della scomparsa e' stato dato oggi con un comunicato dal suo editore HarperCollins.
Nel 1969 Scott Momaday emerse a fama internazionale vincendo il Pulitzer con "House made of dawn" (tradotto in italiano con il titolo "Casa fatta di alba" nel 1979 da Guanda, vincitore del Premio Mondello; riproposto da Edizioni Black Coffee nel 2022), un ampio romanzo che narra il drammatico ritorno a casa dell'indiano Abele, reduce della seconda guerra mondiale.
Grazie a "Casa fatta di alba" ha preso avvio una vera e propria rinascita nella letteratura nativa, grazie al modo in cui Momaday, utilizzando le formule tradizionali per rappresentare le popolazioni indigene, ha mostrato ai lettori la ricchezza e la complessita' della vita degli indigeni. Nato ad Anandarko (Oklahoma) il 24 febbraio 1934, appartenente alla tribu' Kiowa, cresciuto in riserve indiane tra New Mexico e Arizona, a stretto contatto con le comunita' Navaho, Kiowa, Apache e Pueblo, Scott Momaday ha posto questo mondo al centro della propria narrativa.
In italiano sono stati pubblicati i romanzi "Il viaggio a Rainy Mountain" (La salamandra, 1988) e "I nomi" (La salamandra, 1992); la raccolta di racconti "La strana e verace storia della mia vita con Billy the Kid (e altre storie)" (Salerno, 1993); e il saggio "Custode della terra. Riflessioni sul paesaggio americano" (Edizioni Black Coffee, 2023).
Dopo aver insegnato presso varie universita' statunitensi (Santa Barbara, Berkeley, Stanford), Scott Momaday e' entrato a far parte della confraternita kiowa della Gourd Dance. Dal 1980 ha insegnato inglese e letterature comparate all'Universita' dell'Arizona di Tucson.
E' stato consulente dal 1970 del National Endowment for the Arts e del National Endowment for the Humanities, ricevendo nel 2018 l'Anisfield-Wolf Book Award alla carriera. Nel 2021 e' stato insignito della Medaglia Robert Frost, riconoscimento riservato a migliori poeti statunitensi. Ha ricevuto numerose onorificenze come una National Medal of Arts, un Hadada Award e il titolo di Unesco Artist for Peace.

13. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Valeria Cammarota, 1970: i moti di Reggio, Rcs, Milano 2024, pp. 154, euro 5,99.
- Anna Sergi, La Santa, Rcs, Milano 2024, pp. 160, euro 5,99.
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Riletture
- Victor Hugo, Hernani, Hatier, Paris 1959, pp. 160.
- Victor Hugo, Les contemplations (extraits), Larousse, Paris 1949, pp. 120.
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Riedizioni
- Vittorino Andreoli, Lettera a un vecchio (da parte di un vecchio), Rcs, Milano 2023, 2024, pp. 144, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Massimo Recalcati, A pugni chiusi, Feltrinelli, Milano 2023, Gedi, Torino 2024, pp. 400, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").

14. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

15. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5101 del 5 febbraio 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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