[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 400



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 400 del 4 febbraio 2024

In questo numero:
1. Pier Paolo Portinaro: Norberto Bobbio (2012)
2. Movimento Nonviolento: Congresso del Movimento Nonviolento a Roma il 23-25 febbraio 2024 "Obiezione alla guerra, oggi!"
3. One Billion Rising Italia: Una lettera
4. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
5. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
6. Alcuni riferimenti utili
7. Ripetiamo ancora una volta...

1. MAESTRI. PIER PAOLO PORTINARO: NORBERTO BOBBIO (2012)
[Dal sito www.treccani.it riproponiamo la voce "Norberto Bobbio" apparsa ne Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Diritto (2012)]

Norberto Bobbio, professore di filosofia del diritto e filosofia politica, e' il piu' importante studioso italiano di diritto e politica della seconda meta' del Novecento, nel corso della quale ha assunto nel dibattito pubblico italiano un ruolo paragonabile a quello svolto da Benedetto Croce nella prima meta' del secolo. Ha legato il suo nome, oltre che a esemplari studi di classici del pensiero, alla revisione critica del positivismo giuridico, alla teoria procedurale della democrazia, alla critica delle ideologie e alla diagnosi dei maggiori problemi dei sistemi politici contemporanei a partire dalle grandi dicotomie della teoria politica (societa' civile e Stato, diritto e potere, etica e politica, pace e guerra, Stato e anarchia). Nel ruolo di filosofo militante e' intervenuto incisivamente, in tutte le stagioni della storia della Repubblica, nel dibattito pubblico perseguendo l'ideale del buon governo per un'"Italia civile".
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La vita
Il retroterra politico e culturale di Bobbio s'inserisce nella tradizione gobettiana torinese, che negli anni della Resistenza sarebbe confluita nel Partito d'azione, crogiuolo della cultura politica laica della Repubblica. Nato a Torino il 18 ottobre 1909, la sua formazione avviene nella citta' natale, dove al liceo d'Azeglio, tra il 1919 e il 1927, subisce l'influenza dell'ambiente gobettiano e di autorevoli insegnanti antifascisti, come Augusto Monti, ma anche di compagni come Leone Ginzburg, Massimo Mila, Gian Carlo Pajetta, Vittorio Foa, Giulio Einaudi, Franco Antonicelli. Il "crocianesimo di sinistra" di questa cerchia contribuisce, come testimonia l'autobiografia, a farlo uscire dal "filofascismo familiare" e dai condizionamenti esercitati da un regime totalitario.
Laureatosi, all'inizio degli anni Trenta a Torino, in giurisprudenza (con Gioele Solari) e in filosofia (con Annibale Pastore), grazie all'insegnamento dei maestri della facolta' giuridica, Solari, Luigi Einaudi e Francesco Ruffini, rompe ben presto con l'hegelismo dei maggiori filosofi della tradizione nazionale, Croce e Giovanni Gentile, ma anche di quella socialista, Antonio Labriola e Antonio Gramsci. I primi studi lo indirizzano verso la cultura tedesca, verso il neokantismo, la fenomenologia e il personalismo scheleriano. Dalle sollecitazioni provenienti da quella cultura sarebbe maturato anche l'interesse per i due autori che avrebbero dominato il suo percorso d'approfondimento teorico (come professore di filosofia del diritto a Camerino, Siena, Padova e Torino e dal 1972 di filosofia politica), Thomas Hobbes e Hans Kelsen.
La prima stagione dell'impegno politico di Bobbio coincide con la breve parabola del Partito d'azione (negli anni del suo insegnamento padovano), e si conclude con la catastrofe delle elezioni (nelle quali si era candidato a un seggio parlamentare) del 1946. In quegli sviluppa sul piano teorico la piattaforma politica del Partito d'azione, che puntava a una riforma dello Stato che facesse leva sulla democrazia, come metodo per far coincidere la formazione della volonta' generale con la volonta' di tutti, sul federalismo, come sistema di disarticolazione e riorganizzazione autonomistica dello Stato unitario, e sulla coniugazione di liberalismo e socialismo, come ideologia mirante a un'effettiva redistribuzione dei poteri sociali entro la cornice istituzionale democratica. A questi obiettivi avrebbe comunque continuato a ispirarsi il suo pensiero in tutto l'arco del suo percorso.
La seconda stagione politica dell'itinerario di Bobbio puo' esser fatta iniziare con l'adesione nel 1966 al Partito socialista unificato e culminare nella battaglia contro le degenerazioni partitocratiche della democrazia italiana. Ormai le illusioni circa una possibile evoluzione democratica del socialismo reale si erano dissolte, ma appare anche sempre piu' evidente che attraverso il metodo democratico il socialismo e' irraggiungibile e che la stessa democrazia e' ben lungi dall'aver mantenuto le sue originarie promesse. Gli interessi particolari e corporativi, le pratiche consociative, il criptogoverno sempre piu' gli sembrano segnare il volto della Repubblica, generando la disaffezione del cittadino nei confronti della vita democratica.
Dal disincanto per queste esperienze storiche (il non essere stata la Resistenza una palingenesi, il ritardo ideologico dei partiti, il fallimento della stagione delle riforme per essere stata la sinistra incapace di superare le sue divisioni), sarebbero scaturite opere destinate a segnare in modo profondo la cultura politica dell'"Italia civile": cosi' Politica e cultura (1955), Quale socialismo? (1976), Il futuro della democrazia (1984). Anche il ciclo della sua produzione intellettuale puo' essere scandito in due fasi: nella prima, i saggi raccolti in Politica e cultura testimoniano della volonta' di non arrendersi alla sconfitta dell'azionismo, perseguendo la ripresa di un dialogo che il clima della guerra fredda sembrava aver definitivamente compromesso; nella seconda, dopo la sfida della democrazia assembleare del 1968 e le sue degenerazioni terroristiche, si colloca la presa d'atto delle "promesse non mantenute della democrazia".
In polemica con la teoria gramsciana dell'intellettuale organico, ma anche marcando la sua distanza da ogni concezione dell'impoliticita' della cultura, il suo rapporto con il mondo della politica sarebbe sempre stato guidato dalla massima "ne' distacco ne' subalternita'". Pur avendo compiuto nel corso della sua vita chiare scelte politiche, dagli anni dell'impegno nel Partito d'azione a quelli dell'adesione al programma riformista del centro-sinistra, fino alla pubblicistica antiberlusconiana degli anni Novanta, considerandosi fino alla fine (morira' a Torino il 9 gennaio 2004) un uomo di sinistra, e pur essendo stato nominato senatore a vita dal presidente Sandro Pertini nel 1984, egli dichiaro' sempre di non sentire alcuna vocazione per la militanza politica. Era troppo buon conoscitore della tradizione del realismo politico per non temere le contaminazioni delle potenze corruttrici che operano nel campo della politica; e condivideva con Max Weber la consapevolezza dell'irriducibile alterita' tra la vocazione della scienza e quella della politica.
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Il filosofo dell'Italia civile
Insofferente a ogni compiacimento nazionalistico, Bobbio e' stato innanzitutto interprete molto attento della propria tradizione nazionale, dedicando esemplari saggi critici agli autori piu' significativi della storia politica nazionale (da Carlo Cattaneo a Gaetano Salvemini, da Vilfredo Pareto a Gaetano Mosca, da Einaudi a Croce, il primo dei suoi maestri). Contro la tradizione spiritualistica nazionale (quella che avrebbe definito la vera "ideologia italiana"), l'incontro precoce con la filosofia di Cattaneo, non positivista ma scienziato positivo, non razionalista ma uomo di ragione, "illuminista rinato nel secolo dello storicismo", come in buona misura anche Bobbio sarebbe stato, lo indirizza verso l'approdo del neoilluminismo postbellico. L'esperienza del neoilluminismo sara' importante per la scelta del ruolo dell'intellettuale militante che non cede al ricatto dell'impegno 'organicamente' vincolato a qualche partito ma nemmeno si ritrae nella torre d'avorio di una sterile speculazione.
A correggere l'eredita' dell'idealismo, in cui si rifletteva la debolezza del pensiero democratico italiano del primo Novecento, interviene anche la lezione di Salvemini, sia per l'elaborazione della concezione elitistica della democrazia, sia per le riflessioni sul rapporto esistente tra metodo democratico e metodo scientifico. Salvemini e' per Bobbio lo storico che ha restituito dignita' a quel positivismo e a quella concezione della scienza su cui i filosofi dell'idealismo si erano accaniti a gettare il discredito e a quella visione della vita democratica che era stata prima inquinata dal malgoverno delle oligarchie liberali e poi travolta dal nazionalismo plebiscitario del regime fascista.
Il peso della storia nazionale si fa sentire nell'opera di Bobbio non soltanto per il tramite di Cattaneo, di Salvemini e del crocianesimo gobettiano, ma anche attraverso i teorici delle elites, maestri di realismo politico, ai quali e' dedicata la raccolta Saggi sulla scienza politica in Italia (1969), che riunisce testi cui spetta il merito di aver riportato l'attenzione, nella cultura politica del dopoguerra, sull'opera di Pareto e di Mosca, nonche' sull'elitismo democratico. La lezione degli elitisti relativa al ruolo delle oligarchie nella storia, ai limiti strutturali del processo di democratizzazione, alla funzione delle ideologie nella societa', alle dinamiche della corruzione e del declino costituisce il contraltare conservatore al realismo rivoluzionario di Karl Marx. A questi autori attinge nell'elaborare la sua diagnosi sugli "ostacoli non previsti" e le "promesse non mantenute" della democrazia.
Nel quadro della resa dei conti con la tradizione italiana importanza centrale assume il rapporto con Croce, "il maestro di liberta' negli anni della dittatura". Le differenze rispetto a Croce sono molte e riguardano l'ambito filosofico come quello politico. Sul liberalismo di Croce Bobbio prende posizione criticamente nel celebre saggio confluito in Politica e cultura, in cui rileva come alla base della visione liberale del filosofo napoletano non vi siano quegli autori che avevano sviluppato la teoria dei limiti del potere dello Stato. Si deve pero' rilevare che Bobbio era indotto a vedere in Croce, per la sua concezione della filosofia come "momento metodologico della storiografia", un maestro solidale nella battaglia contro le astruserie metafisiche; ed era a lui debitore per due insegnamenti fondamentali, concernenti "la maniera di porre il rapporto tra impegno pratico e impegno intellettuale, tra politica e cultura", e per la concezione metapolitica del liberalismo. Pur non aderendo alla metafisica crociana, secondo cui la storia e' epifania della liberta', il neoempirista Bobbio vi sostituisce l'idea della storia come progressivo avanzamento dei diritti, anch'essa poggiante su una concezione storicistica della verita'.
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La diagnosi del proprio tempo
L'opera di Bobbio trascende i confini della cultura nazionale, entrando in dialogo con quella dei piu' alti esponenti della cultura europea del XX secolo, da Weber a Kelsen, da Julien Benda a Raymond Aron, da Karl Popper a Isaiah Berlin. Bobbio e' stato spesso accostato a Berlin per la sua ricerca analitica sul concetto di liberta', che gli consente di pervenire a definizioni formalmente impeccabili: il liberalismo e' un'ideologia che mira a limitare il potere politico a tutela delle sfere di liberta' individuale, la democrazia una forma di governo che mira a distribuire il potere politico tra il maggior numero di cittadini (massimizzandone la liberta' politica). Negli stessi anni, entrambi concettualizzano quella distinzione tra liberta' negativa e liberta' positiva che avrebbe dominato il dibattito filosofico-politico dei decenni successivi - ed entrambi vi approdano confrontando la concezione liberale con quella socialista della liberta'. Fatta chiarezza su quella distinzione fondamentale, gran parte dell'opera di Bobbio sarebbe poi stata dedicata alla ricerca delle forme della loro possibile composizione, il che, in termini ideologici, significa ricerca di una coniugazione tra liberalismo e democrazia, tra liberalismo e socialismo.
Due sono i libri in cui piu' chiaramente emerge il profilo dell'intellettuale militante che prende posizione sui problemi del proprio tempo: Politica e cultura e Profilo ideologico del Novecento (1969). In Politica e cultura la ricerca di un nuovo ruolo per l'intellettuale, contro l'ossessione pedagogicamente totalizzante degli ideologi, s'indirizza verso l'individuazione di un giusto mezzo tra gli estremi della "cultura politicizzata" e della "cultura apolitica". Il compito dell'intellettuale deve consistere nel sottoporre a indagine critica credenze e convinzioni consolidate o blindate dall'ideologia, esercitando il metodo del dubbio per contrastare il dogmatismo. Ma altri erano stati gli orientamenti che avevano predominato, e ancora stavano predominando, nel secolo che alcuni avrebbero definito "degli estremi". E contro le estremizzazioni ideologiche egli ricerco', praticando il dialogo pubblico, quello che John Rawls avrebbe chiamato "overlapping consensus".
Bobbio fu promotore del dialogo, innanzitutto tra liberali e socialisti (con Politica e cultura) e poi, in una stagione successiva, anche tra laici e credenti. In un mondo in cui l'integralismo religioso, il dogmatismo e l'ortodossia ideologica la facevano da padroni, era sua convinzione che l'opera dell'intellettuale dovesse passare attraverso la critica delle presunte certezze che rendevano impossibile il compromesso. In virtu' della specificita' della situazione italiana, fu tra i grandi intellettuali "erasmiani" (Dahrendorf 2006) del secondo Novecento colui che si spinse piu' avanti, pur senza mai transigere sulle questioni di principio, nel confronto con le sinistre comuniste. Il dialogo con i comunisti fu guidato dalla convinzione, propria di tutti gli azionisti di sinistra, che quelli avessero avuto fin dall'inizio il merito di aver guardato alla storia mettendo in primo piano le sofferenze e i diritti dei deboli e degli oppressi. Con l'avanzare della secolarizzazione della societa' italiana non sarebbe poi stato insensibile al dialogo tra laici e credenti (a partire da uno scritto minore, ma dall'intento programmatico, Elogio della mitezza, 1993). In un'opera tra le sue ultime, L'eta' dei diritti (1990), avrebbe indicato nella convergenza di tre grandi correnti ideali, il liberalismo, il socialismo e il cristianesimo sociale l'acquisizione piu' preziosa della modernita'.
Bobbio e' stato uno dei piu' convinti assertori del secolo socialdemocratico. L'esperienza del fascismo, lasciando in eredita' all'Italia anche l'anomalia del piu' grande partito comunista dell'Occidente, ne aveva condizionato l'orientamento politico, ma non al punto da mettere in discussione la convinzione che l'alternativa rimanesse quella tra capitalismo con la democrazia e socialismo senza democrazia. Vedeva nello Stato sociale di diritto, e in una conseguente politica democratica riformista, capace di mitigare con istanze egualitarie l'intemperanza delle liberta' del mercato, la realizzazione di una terza via tra capitalismo e socialismo. Ma quando negli anni Settanta fra i comunisti italiani, ormai persuasi delle incurabili degenerazioni del socialismo reale, prese corpo la convinzione, suffragata da una lettura dell'opera di Gramsci, che si stesse delineando una via europea al comunismo come terza via tra dittatura leninista e riformismo socialdemocratico, Bobbio fu molto determinato nel contestare tale illusoria prospettiva, ribadendo che tra la dittatura del proletariato e il rispetto delle regole della democrazia parlamentare non si potessero dare strategie intermedie.
L'opera di Bobbio si estende per circa tre quarti di secolo e puo' essere considerata uno specchio intellettuale particolarmente rappresentativo del Novecento. Tra la stagione delle prime prove e quella estrema dei ripensamenti e delle testimonianze si collocano piu' di quattro decenni d'intensissima attivita' di ricerca - che possiamo far iniziare dall'Introduzione all'edizione italiana da lui curata del De cive di Hobbes -, nel corso dei quali avrebbero visto la luce decine di studi di teoria generale del diritto e di saggi sui classici del pensiero giuridico e politico moderno (da Hobbes a Kant a Hegel a Kelsen) e soprattutto saggi volti ad affrontare le tre grandi questioni che egli a ragione ha considerato le questioni cruciali della nostra epoca: quella della pace con Il problema della guerra e le vie della pace (1979), quella della democrazia, con Il futuro della democrazia (1984), quella dei diritti, con L'eta' dei diritti. Sono opere che si collocano tutte in una zona di confine tra la filosofia e le scienze giuridiche e politiche, ponendo l'analisi concettuale al servizio della critica delle ideologie.
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Il teorico del diritto e della politica
Nella storia delle dottrine politiche del Novecento, Bobbio e' destinato a restare per il contributo dato all'affinamento della teoria procedurale della democrazia, di quella teoria cioe' che ha in Kelsen e Joseph A. Schumpeter i suoi massimi esponenti. Si tratta innanzitutto di una concezione che rientra nella grande famiglia delle teorie empiriche della democrazia competitiva. La sua contrapposizione tra democrazia ideale e democrazia reale, tra gli "ideali" e la "rozza materia", lo colloca nell'immediata prossimita' di Schumpeter che in Kapitalismus, Sozialismus und Demokratie (1946) aveva elaborato la sua realistica teoria del metodo democratico in contrapposizione alle idealizzazioni della teoria "classica". Ma nella definizione delle "regole del gioco" come "universali procedurali" di natura giuridica il suo paradigma di riferimento e' Kelsen.
Il debito di Bobbio nei confronti di Kelsen e' dichiarato ed evidente. Esso riguarda i temi della teoria generale del diritto, la teoria proceduralistica e insieme pluralistica della democrazia, la concezione della "pace attraverso il diritto" (il "pacifismo istituzionale") e la critica alla dottrina marxistica dello Stato. A Kelsen il filosofo torinese deve in primo luogo la teoria della norma giuridica e la teoria dell'ordinamento giuridico, e di conseguenza una concezione critica del positivismo giuridico, che non esalta e divinizza lo Stato ma nulla concede alle nostalgie giusnaturalistiche, accogliendo piuttosto la tesi weberiana (volontaristica e noncognitivistica) del politeismo dei valori. E deve la convinzione che in un mondo in cui prevalgono le divergenze di interessi e di opinioni, di progetti e di valori, il diritto costituisce l'unica tecnica di organizzazione sociale capace di disciplinare il conflitto.
Dei classici a cui ha fatto costantemente riferimento, Hobbes e' per Bobbio, senza dubbio, quello decisivo, dal quale ha appreso a studiare la controfaccia del diritto, che e' il potere. Hobbes e' per lui l'autore che ha tentato di tenere insieme concezione razionalistica e concezione realistica dello Stato, di solito destinate a divergere e a contrapporsi polemicamente; che ha realizzato una singolare sintesi di giusnaturalismo e positivismo giuridico; e che ha dato il maggior contributo alla filosofia del diritto, al punto da poter essere considerato l'iniziatore del positivismo giuridico, che e' la piu' compiuta teoria generale del diritto che la modernita' abbia elaborato. La teoria dello Stato moderno che Bobbio trova compiutamente formulata nell'opera di Hobbes e' anche una teoria individualistica, relativistica e laica dello Stato. Sotto questo profilo essa costituisce una piattaforma particolarmente congeniale per accostarsi alla dottrina pura del diritto e anche alla concezione kelseniana della democrazia.
Solamente lo studio approfondito di Hobbes avrebbe consentito a Bobbio di mettere a frutto l'insegnamento kelseniano: al punto che si puo' dire di lui che e' stato il maggior interprete kelseniano di Hobbes e il maggior interprete hobbesiano di Kelsen.
Dai classici Bobbio ha appreso e ha trasmesso la lezione dell'esercizio critico della ragione come strumento per contrastare il dogmatismo. Contro coloro che credono che esistano il "problema dei problemi" e quindi anche la "soluzione delle soluzioni", o che sono impegnati nella realizzazione di qualche "valore ultimo", e' sceso ripetutamente in campo, sostenendo che "non esiste il valore ultimo, ma esistono al massimo valori primari alternativi, e purtroppo anche incompatibili". Come della democrazia ha privilegiato una definizione procedurale, cosi' dei diritti dell'uomo non ha ricercato il fondamento assoluto ma solo le tecniche di attuazione, cosi' ancora al pacifismo etico o finalistico ha preferito il pacifismo istituzionale, che fa della pace non un traguardo definitivo della storia umana ma soltanto "una delle condizioni per la realizzazione di altri valori".
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Opere
Politica e cultura, Torino 1955 (nuova ed., a cura di F. Sbarberi, 2005).
Giusnaturalismo e positivismo giuridico, Milano 1965.
Profilo ideologico del Novecento, Milano 1969.
Saggi sulla scienza politica in Italia, Bari 1969 (nuova ed. accresciuta 1996).
Una filosofia militante. Studi su Carlo Cattaneo, Torino 1971.
Dalla struttura alla funzione. Nuovi studi di teoria del diritto, Milano 1976.
Quale socialismo? Discussione di un'alternativa, Torino 1976.
Il problema della guerra e le vie della pace, Bologna 1979.
Studi hegeliani. Diritto, societa' civile, Stato, Torino 1981.
Il futuro della democrazia, Torino 1984, Torino 1991.
Stato, governo e societa'. Frammenti di un dizionario politico, Torino 1985.
Il terzo assente. Saggi e discorsi sulla pace e sulla guerra, Torino 1989.
Thomas Hobbes, Torino 1989.
L'eta' dei diritti, Torino 1990, Torino 1992.
L'utopia capovolta, Torino 1990.
Saggi su Gramsci, Milano 1990.
Una guerra giusta? Sul conflitto del Golfo, Venezia 1991.
Il dubbio e la scelta. Intellettuali e potere nella societa' contemporanea, Roma 1993.
Teoria generale del diritto, Torino 1993.
Contributi ad un dizionario giuridico, a cura di R. Guastini, Torino 1994.
Dal fascismo alla democrazia. I regimi, le ideologie, le figure e le culture politiche, a cura di M. Bovero, Milano 1997.
Ne' con Marx ne' contro Marx, a cura di C. Violi, Roma 1997.
Teoria generale della politica, a cura di M. Bovero, Torino 1999.
Dialogo intorno alla Repubblica, a cura di M. Viroli, Roma-Bari 2000.
Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica, Roma 2004.
Per una bibliografia completa delle opere di Bobbio fino al 1993, si veda inoltre: Bibliografia degli scritti di Norberto Bobbio (1934-1993), a cura di C. Violi, Roma-Bari 1995.
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Bibliografia
La teoria generale del diritto. Problemi e tendenze attuali. Studi dedicati a Norberto Bobbio, a cura di U. Scarpelli, Milano 1983.
E. Lanfranchi, Un filosofo militante. Politica e cultura nel pensiero di Norberto Bobbio, Torino 1989.
P. Meaglia, Bobbio e la democrazia. Le regole del gioco, San Domenico di Fiesole 1994.
A. Ruiz Miguel, Politica, historia y derecho en Norberto Bobbio, Ciudad de Mexico 1994.
F. Sbarberi, L'utopia della liberta' eguale. Il liberalismo sociale da Rosselli a Bobbio, Torino 1999.
Diritto e democrazia nella filosofia di Norberto Bobbio, a cura di L. Ferrajoli, P. Di Lucia, Torino 1999.
T. Greco, Norberto Bobbio. Un itinerario intellettuale tra filosofia e politica, Roma 2000.
M. Barberis, Diritti e democrazia. Un'interpretazione pluralista di Bobbio, "Teoria politica", 2004, 20, 3, pp. 103-26.
L. Ferrajoli, L'itinerario di Norberto Bobbio: dalla teoria generale del diritto alla teoria generale della democrazia, "Teoria politica", 2004, 20, 3, pp. 127-43.
L'opera di Norberto Bobbio. Itinerari di lettura, a cura di V. Paze', Milano 2005.
Norberto Bobbio tra diritto e politica, a cura di P. Rossi, Roma-Bari 2005.
R. Dahrendorf,  Versuchungen der Unfreiheit. Die Intellektuellen in Zeiten der Pruefung,  Muenchen 2006 (trad. it. Erasmiani. Gli intellettuali alla prova del totalitarismo, Roma-Bari 2007).
P.P. Portinaro, Introduzione a Bobbio, Roma-Bari 2008.
D. Zolo, L'alito della liberta'. Su Bobbio, Milano 2008.
S. Veca, Sui rapporti fra filosofia, politica e cultura. Norberto Bobbio e Giulio Preti, in Impegno per la ragione. Il caso del neoilluminismo, a cura di W. Tega, Bologna 2010.
M.L. Salvadori, Il liberalismo di Bobbio tra etica, politica e progresso sociale, in Id., Liberalismo italiano. I dilemmi della liberta', Roma 2011, pp. 153-68.

2. INCONTRI. MOVIMENTO NONVIOLENTO: CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO A ROMA IL 23-25 FEBBRAIO 2024 "OBIEZIONE ALLA GUERRA, OGGI!"
[Riceviamo e diffondiamo]

Congresso del Movimento Nonviolento
Roma, 23 - 24 - 25 febbraio 2024.
Il titolo del Congresso e': “Obiezione alla guerra, oggi! Priorita' della nonviolenza", una formula che indica gia' obiettivi e strumenti, mezzi e fini. "Priorita' della nonviolenza" ha un doppio significato:
- indicare quali sono le priorita' che la nonviolenza chiede per la realta' di oggi;
- assumere la nonviolenza come priorita' per la nostra vita personale e politica.
Il XXVII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento si svolgera' a Roma (Spazio Pubblico – FP Cgil, via di Porta Maggiore 52, zona Termini) nei giorni 23, 24, 25 febbraio 2024.
Il Congresso si aprira' il venerdi' 23 febbraio alle ore 17 con la registrazione dei partecipanti (aperto a tutti, ma votano solo gli iscritti), cui seguira' alle 18 il dibattito pubblico "Elezioni Europee e l'aggiunta nonviolenta", su Europa disarmata, l'Europa e la Nato, i Corpi civili europei di pace, le guerre ai confini d'Europa, Europa dei ponti o dei muri?
Il sabato 24 febbraio, dopo la relazione di apertura sulle attivita' svolte e le prospettive di lavoro, gli interventi dei Centri territoriali, i saluti degli ospiti, seguira' il dibattito che si concludera' con la votazione della Mozione e degli organi statutari.
Al Congresso parteciperanno anche i rappresentanti delle Reti di cui il Movimento Nonviolento fa parte (Rete italiana Pace e Disarmo, Conferenza nazionale Enti di Servizio Civile, Beoc - Ufficio Europeo Obiezione di Coscienza, War Resisters International, ecc.), delle Campagna "Obiezione alla guerra", "Un'altra difesa e' possibile", "La via Maestra per la Costituzione", e delle Associazioni con cui collabora (da Un Ponte per ad Archivio Disarmo, da Cgil a Fondazione Langer, da Acli a Fondazione Capitini, ecc.).
Sara' questa la nostra partecipazione attiva alla giornata di mobilitazione nazionale del 24 febbraio "Fermiamo la criminale follia della guerra" lanciata da Europe for Peace e AssisiPaceGiusta.
Tra gli ospiti del nostro Congresso ci sara' anche Olga Karatch (premio Langer 2023), testimone bielorussa della Campagna di Obiezione alla guerra a difesa dei diritti umani di chi rifiuta la mobilitazione militare e la coscrizione obbligatoria. Ci saranno anche collegamenti con obiettori di coscienza alla guerra in Ucraina e in Palestina.
Il Congresso si concludera' domenica 25 febbraio con la partecipazione collettiva all'Angelus in Piazza San Pietro, nell'ambito della campagna contro tutte le guerra e contro le armi che le rendono possibili di Papa Francesco.
I giornalisti sono invitati.
Mao Valpiana, Presidente
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Per contatti stampa:
Segreteria Congresso tel. 045 8009803
Presidente (M. Valpiana) cell. 348 2863190
Contatti su Roma (D. Taurino) cell. 328 3736667

3. REPETITA IUVANT. ONE BILLION RISING ITALIA: UNA LETTERA
[Riceviamo e diffondiamo]

Care attiviste e cari attivisti,
Care compagne e cari compagni di viaggio,
testimoni coraggiose e coraggiosi della lotta alla violenza e agli abusi sul corpo delle donne,
Preziose amiche tutte e preziosi amici tutti di One Billion Rising,
scriviamo queste righe consapevoli del sentimento di sofferenza e di umana impotenza che tutte e tutti voi - che tutte noi - stiamo attraversando in questi mesi. Le notizie che arrivano dal mondo ci lasciano senza fiato.
Come se non bastasse, nel nostro Paese, continua inesorabile la conta delle donne cadute per mano di uomini criminali e violenti.
Eppure in tutto questo, o forse proprio per tutto questo, noi scegliamo di non restare in silenzio, di non tirarci indietro, e vi chiediamo di essere ancora con noi.
Nell'oscurita', facciamo splendere la nostra luce. Uniamo le nostre voci. Non sara' facile, ma non sara' impossibile.
La Campagna mondiale One Billion Rising e' nata proprio per questo: per essere una reale comunita', un appiglio nella tempesta, una rete in cui conoscersi, riconoscersi, trovarsi e forse per qualcuno - come e' stato per noi - persino salvarsi. Salvarsi dalla solitudine, dal silenzio, dall'isolamento, dalla violenza fisica e psicologica che troppo spesso ci vede come prede, ancor prima che ragazze, donne o bambine.
Febbraio non e' lontano, raduniamo le forze, raccogliamo le energie, prepariamoci a far sentire il nostro grido di pace e consapevolezza.
Vi invitiamo a incominciare ad organizzare e a coordinare a livello locale la vostra partecipazione a OBR2024: anche per questo, oggi vi chiediamo con gentile fermezza, di cercare di coinvolgere il piu' possibile il mondo della scuola nelle vostre comunita'.
Crediamo sia infatti particolarmente prezioso e vitale tornare a parlare nelle scuole di come la prevaricazione della violenza di genere porti odio, dolore, mancanza di rispetto, assenza di solidarieta'.
Vi alleghiamo una lettera che volendo potrete usare per contattare le scuole dei vostri territori.
Noi siamo a vostra disposizione per qualunque chiarimento e approfittiamo per anticiparvi che V (Eve Ensler) sara' in Italia per presentare il suo nuovo libro "Io sono un'esplosione" (ed. il Saggiatore) in questi due appuntamenti pubblici:
- Firenze, venerdi' 24 novembre ore 20.30 Teatro Niccolini , V presenta il suo nuovo libro con Serena Dandini
- Milano, domenica 26 novembre ore 11 Teatro Paolo Grassi con Maria Nadotti
Mai come oggi abbiamo bisogno di essere unite e uniti, di farci forza, per continuare a costruire insieme una strada di pace, di gentilezza, di consapevolezza e di profondo rispetto per tutte le donne del pianeta.
Un abbraccio a tutte e a tutti voi.
Con gratitudine.
Nicoletta Billi
3332432777
Luisa Garribba Rizzitelli
3454767246
Margherita Giuliodori Santicchia
3280199958
One Billion Rising Italia
obritalia at gmail.com
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Allegato: Modello di lettera da inviare alle scuole
PROPOSTA COINVOLGIMENTO PROGETTO GRATUITO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Oggetto:  Proposta di coinvolgimento del Vostro Istituto nella Campagna Mondiale One Billion Rising  contro la Violenza di Genere
Gentile Sig. o Sig.ra Dirigente Scolastica/o
Gentile Docente,
Ci rivolgiamo a tutti Voi - in ogni parte d'Italia, in ogni ambito e indirizzo disciplinare delle scuole di ogni ordine e grado - con accorata fiducia che tutti siano consapevoli che la situazione sulla violenza alle donne nel nostro paese ha assunto numeri drammatici ed inaccettabili per un Paese civile e democratico. La scia sofferenza e dolore sembra inarrestabile. Una donna uccisa in media in Italia ogni due giorni. Dati impressionanti su tutte le forme di violenza che coinvolgono ragazze e ragazzi sempre piu' giovani. Non possiamo restare ferme e fermi, dobbiamo combattere il rischio di assuefazione e rassegnazione.
In occasione del 25 novembre Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha speso parole ferme ed inequivocabili: "Un'azione efficace per sradicare la violenza contro le donne deve basarsi anzitutto sulla diffusione della prevenzione delle cause strutturali del fenomeno e su una cultura del rispetto che investa sulle generazioni piu' giovani, attraverso l'educazione all'eguaglianza, al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di sopraffazione". Parole che tracciano una strada di speranza e impegno da parte di tutti.
Crediamo fermamente che la Scuola Pubblica, nonostante le difficolta' che affronta ogni giorno, nonostante le battaglie e le sfide che e' costretta a fronteggiare spesso nel silenzio delle Istituzioni, abbia ancora un ruolo cruciale per radicare nelle nuove generazioni una cultura di profondo rispetto verso tutte le donne.
One Billion Rising e' una campagna Mondiale fondata nel 2012 dalla scrittrice e attivista americana Eve Ensler con l'obiettivo di fermare la violenza contro le donne. Aderiscono a questa campagna 128 paesi nei cinque continenti.
Per queste ragioni, proponiamo in modo accorato e amichevole, che il Vostro Istituto aderisca alla Campagna Mondiale ONE BILLION RISING diventando una "OneBillionRising School" nelle due modalita' che seguono:
1) PRIMA DEL 14 FEBBRAIO 2024
Sotto la guida e l'esperienza dei Docenti le classi possono intraprendere dei laboratori o delle attivita' didattiche al fine di promuovere la sensibilizzazione, la formazione, la riflessione e il confronto tra i ragazzi e le ragazze sul tema della violenza di genere.
Partendo - a titolo esemplificativo e di suggerimento - da queste domande
"Che cos'e' la violenza di genere per te?", "Cosa sono gli stereotipi e le discriminazioni?", "Perche' secondo te nel nostro Paese ogni due giorni una donna viene uccisa?", "Perche' la violenza contro le donne e' cosi' diffusa? Cosa la genera, cosa la alimenta?", "Cosa fanno i Centri Antiviolenza?", "Cosa e' il 1522?", "Cosa diresti ad un uomo che ha commesso un femminicidio?", "Come fermeresti questa spirale di violenza?", "Nella tua esperienza hai mai assistito a comportamenti violenti verso le donne?", "La violenza e' solo fisica o anche psicologica o verbale?", "Cosa bisognerebbe fare secondo te per fermare la violenza contro le donne?", "La violenza di genere e' qualcosa che ti riguarda?".
I docenti potranno scegliere di coinvolgere le classi, magari anche dividendole per gruppi, attraverso queste iniziative:
- Scrivere dei temi o dei racconti brevi
- Realizzare un podcast
- Dare vita ad una mostra fotografica
- Creare un fumetto
- Disegnare dei quadri e raccoglierli in un'esposizione
- Scrivere e realizzare un cortometraggio amatoriale tutti insieme
- Comporre una canzone o un rap
- Realizzare uno spot video di max 30 secondi
- Ideare uno spettacolo teatrale
- Fare un reportage (audio, video o solo testo) documentando esperienze a loro prossime
- Creare una presentazione power point
- Realizzare una serie di interviste per approfondire l'argomento
- Condurre delle ricerche interdisciplinari sul tema coinvolgendo piu' materie
Crediamo che sia cruciale stimolare i ragazzi e le ragazze al confronto sul tema della violenza.  Come introduzione al tema suggeriamo la lettura di un libro che vi sara' inviato gratuitamente, su richiesta. "I Monologhi della Vagina", scritto da Eve Ensler nel 1996 - tradotto in 35 lingue - e' il testo fondante che ha sdoganato tabu' e resistenze e che ancora oggi e' uno straordinario manifesto contro la violenza, un punto di riferimento fondamentale nella lotta quotidiana di tutte le donne del mondo.
Suggeriamo di promuovere un dibattito nelle classi a partire dal libro, ma ogni docente potra' in alternativa scegliere libri, testi teatrali, video che possano comunque raggiungere lo scopo.
2) IL GIORNO 14 FEBBRAIO 2024: REALIZZARE IL FLASH MOB
Il 14 febbraio 2024 - o in giorni in prossimita' di questa data - insieme ad altre migliaia di persone nel mondo, vi chiediamo di realizzare e documentare il vostro flash mob sulle note della canzone "Break the Chain" della quale la nostra organizzazione internazionale detiene i diritti e che vengono concessi gratuitamente a chi aderisce all'iniziativa. Questa canzone e' una esplosione di energia e forza che unisce uomini e donne, ragazzi e ragazze. Qui il link della canzone e il tutorial per imparare la coreografia:
Video Break The Chain 1 con sottotitoli in italiano
https://www.youtube.com/watch?v=XQgPTA5U86o
Tutorial della coreografia curata da Debbie Allen, lo storico volto di Saranno Famosi:
https://www.youtube.com/watch?v=mRU1xmBwUeA
Vi chiediamo per questo di:
- Lavorare ad una libera coreografia della canzone coinvolgendo le classi e i docenti sulle note di "Break the Chain" ballandola tutti insieme ovunque riteniate sia possibile farlo;
- Precedere l'esecuzione della coreografia con delle brevi letture o testimonianze a tema;
Documentare e riprendere con i cellulari le attivita' svolte, postarle sui social taggando #OBR #OBRItalia o inviando qualche scatto o video amatoriale alla mail del coordinamento nazionale obritalia at gmail.com
E' sicuramente gradita, ma non indispensabile, la capacita' di:
- Coinvolgere, la cittadinanza, i genitori, media e ogni soggetto interessato, perche' possa essere divulgato al massimo il significato della vostra iniziativa e partecipazione
- Diffondere sui propri social/siti dell'istituto le informazioni utilizzando gli hashtag dell'iniziativa
Ad ogni scuola che partecipera', regaleremo 2  t-shirt ufficiali One Billion Rising Italia
La violenza contro le donne riguarda tutti noi. Nessuno puo' chiamarsi fuori. Tutti dobbiamo fare la nostra parte. Abbiamo un disperato bisogno della vostra collaborazione, della vostra energia, del vostro impegno e del vostro entusiasmo. Unitevi a noi. Sara' un cammino forse faticoso, a tratti difficile, ma certamente sorprendente e fertile per la vostra comunita' scolastica. Ce lo dice l'esperienza di questi ultimi dieci anni. I ragazzi e le ragazze hanno un infinito bisogno di essere guidati, di essere accompagnati e stimolati per permettere alla loro creativita', alla loro energia, ai loro pensieri e alle loro parole di sgorgare in tutta la loro unicita' e potenza. Insieme possiamo cambiare la cultura della violenza e del sopruso. Il futuro e' possibile.
Grazie per l'attenzione preziosa,
Cordialmente,
Attivista OBR
Xxxxxxxx xxxxxxxxxx
Mail per adesione: xxxxxxxxxxx
Per aderire mandate una mail a obritalia at gmail.com e verrete contattati da Margherita Santicchia del nostro Coordinamento.

4. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

5. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' tra un anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
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Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

6. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

7. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 400 del 4 febbraio 2024
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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