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[Nonviolenza] Telegrammi. 5053
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 5053
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Mon, 18 Dec 2023 15:28:30 +0100
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5053 del 19 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Massimo Scalia
2. A Perugia diffuso l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
3. Continua la strage nel Mediterraneo
4. Continua la strage a Gaza
5. Continua la guerra in Ucraina
6. Prosegue la raccolta di fondi per aiutare la Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" (BLAB) dopo l'alluvione del maggio 2023
7. La redazione de "La nonviolenza e' in cammino" scrive alla Presidente del Parlamento Europeo: "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
8. Emergency e altri: Per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica
9. Adesione popolare alla denuncia sulla presenza di armi nucleari in Italia
10. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
11. Gianni Mattioli e Massimo Scalia: Il piccolo atomo e' vecchio
12. Isde-Italia: L'insostenibilita' del nucleare come energia di transizione
13. Segnalazioni librarie
14. La "Carta" del Movimento Nonviolento
15. Per saperne di piu'
1. LUTTI. MASSIMO SCALIA
E' deceduto Massimo Scalia, che fu uno degli animatori delle lotte antinucleari in Italia.
Con gratitudine lo ricordiamo.
2. INIZIATIVE. A PERUGIA DIFFUSO L'APPELLO "PORTIAMO A COMPIMENTO L'INIZIATIVA DI DAVID SASSOLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER"
Sabato 16 dicembre 2023 a Perugia e' stato diffuso l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier".
Di seguito riportiamo il testo integrale dell'appello.
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Il 23 agosto 2021 David Sassoli, l'indimenticato Presidente del Parlamento Europeo che sarebbe deceduto pochi mesi dopo nel gennaio 2022, tenne una conferenza stampa in cui annuncio' il suo personale impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da quasi mezzo secolo prigioniero innocente.
L'iniziativa di David Sassoli si ricollegava idealmente a due precedenti importanti pronunciamenti del Parlamento Europeo, del 1994 e del 1999.
E si collegava anche al movimento che in Italia in quel momento riproponeva con forza l'esigenza e l'urgenza che Leonard Peltier venisse finalmente liberato.
In un suo tweet che accompagnava e sintetizzava la conferenza stampa del 23 agosto 2021 David Sassoli dichiarava, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Lanciamo un appello a riprendere e portare a compimento quell'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier.
Chiediamo a chi legge questo appello:
a) di aderirvi, inviandone notizia agli indirizzi e-mail: freepeltierviterbo at tiscali.it e centropacevt at gmail.com
b) di diffonderlo ulteriormente;
c) di scrivere direttamente al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier: le lettere (il cui testo puo' anche essere semplicemente "Free Leonard Peltier") possono essere inviate attraverso la pagina web dedicata del sito della Presidenza degli Stati Uniti d'America: www.whitehouse.gov/contact/
d) di promuovere ove possibile iniziative di informazione, coscientizzazione, mobilitazione democratica e nonviolenta per la liberazione di Leonard Peltier che lo scorso 12 settembre ha compiuto 79 anni di cui 47 trascorsi in prigione da vittima innocente di una scellerata persecuzione.
Per un'informazione essenziale:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)".
Ulteriori materiali di documentazione possono essere richiesti scrivendo ai nostri indirizzi di posta elettronica: freepeltierviterbo at tiscali.it e centropacevt at gmail.com
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Nella stessa occasione e' stato diffuso anche il testo di una lettera da inviare alla Casa Bianca.
Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera e le indicazioni utili per inviarla attraverso il sito della Presidenza degli Stati Uniti d'America.
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Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
3. L'ORRORE. CONTINUA LA STRAGE NEL MEDITERRANEO
Quando si decidera' di porre fine a questo immane eccidio?
4. L'ORA. CONTINUA lA STRAGE A GAZA
Quando si decidera' di porre fine a questo immane eccidio?
5. L'ORA. CONTINUA LA GUERRA IN UCRAINA
Quando si decidera' di porre fine a questo immane eccidio?
6. INIZIATIVE. PROSEGUE LA RACCOLTA DI FONDI PER AIUTARE LA BIBLIOTECA LIBERTARIA "ARMANDO BORGHI" (BLAB) DOPO L'ALLUVIONE DEL MAGGIO 2023
[Riceviamo e diffondiamo, ed invitiamo a sostenere la Biblioteca Libertaria "Armando Borghi"]
Le inondazioni che il 16 e 17 maggio 2023 colpirono molte localita' dell'Emilia Romagna, compresa Castel Bolognese,arrecarono notevoli danni alla Biblioteca Libertaria "Armando Borghi". In particolare, fu sommersa completamente una cantina di circa 80 mq. (peraltro ristrutturata pochi mesi prima con costi molto elevati), distruggendo e rovinando tutto quanto conteneva (migliaia di libri e giornali, armadi e scaffalature). Inoltre, l'acqua e il fango penetrarono anche nei locali a pian terreno, in questo caso pero' con danni limitati.
Pochi giorni dopo la BLAB rivolse un appello a tutti coloro che apprezzavano la sua attivita'. Per far fronte ai danni subìti e ripartire servivano, oltre a molto lavoro, anche molti soldi. Fu quindi avviata una raccolta fondi, il cui esito ha dato finora risultati che non esitiamo a definire straordinari. In tanti - persone e associazioni - hanno inviato il loro contributo, talvolta somme modeste ma in alcuni casi anche donazioni importanti, dimostrandoci una solidarieta' concreta e una vicinanza che ci ha molto confortato.
Eppure, anche se l'esito della sottoscrizione, alla data di oggi, appare di tutto rispetto, non basta. Premesso che una parte dei contributi che sono finora arrivati sono gia' stati utilizzati per pagare le fatture degli artigiani che hanno riparato i danni dell'alluvione, ci sono da fare altre considerazioni. Dato che la cantina non potra' piu' essere utilizzata per conservare libri e altri documenti, e considerando che lo spazio nei locali della Biblioteca sta diventando insufficiente (e lo sara' ancora di piu' nel prossimo futuro), stiamo valutando seriamente l'opzione di acquistare un'altra unita' immobiliare per farne un deposito/magazzino. In aggiunta ai locali gia' di proprieta' della Cooperativa e attualmente utilizzati dalla Biblioteca. Se questo progetto andra' avanti, serviranno altri soldi. Dovessimo alla fine ripiegare sulla soluzione di un magazzino in affitto, ci saranno comunque dei costi da coprire. Inoltre, i nuovi locali (forse da ristrutturare) andranno arredati con mobili e scaffalature, con ulteriori spese da affrontare.
Per tutte queste ragioni, riteniamo che la raccolta fondi non possa fermarsi qui. Abbiamo deciso di proseguire, invitando chi ci segue con simpatia e apprezza la nostra attivita', a mandare altre donazioni al nostro conto corrente bancario. Fissiamo fin da ora la chiusura della raccolta fondi al mese di maggio del 2024 (a un anno esatto dall'alluvione).
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Aggiornamento raccolta fondi
Invio in allegato una tabella con l'elenco delle sottoscrizioni arrivate alla BLAB nel periodo dall'1 luglio al 30 novembre 2023. Come potrete vedere, in quei mesi sono arrivate donazioni per Euro 4.841,50. Nel periodo precedente, tra l'avvio della raccolta fondi a meta' maggio e il 30 giugno 2023, erano entrati euro 13.925,00 (vedi la prima tabella inviata nei primi giorni di luglio). Qui di seguito un quadro riassuntivo:
Elenco 1 (periodo maggio-giugno 2023) euro 13.925,00
Elenco 2 (periodo luglio-novembre 2023) euro 4.841,50
Totale sottoscrizione elenchi 1 e 2 (da maggio a novembre 2023) euro 18.766,50
(...)
Castel Bolognese, 8 dicembre 2023
Gianpiero Landi, per la Biblioteca Libertaria "Armando Borghi"
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Per inviare le sottoscrizioni si puo' effettuare un bonifico al conto corrente bancario della BLAB, presso CREDIT AGRICOLE – Agenzia di Castel Bolognese. Il codice IBAN, intestato a Biblioteca Libertaria Armando Borghi – Soc. Coop. e': IT16 C 06230 67530 000030040805
7. APPELLI. LA REDAZIONE DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" SCRIVE ALLA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO: "PORTIAMO A COMPIMENTO L'INIZIATIVA DI DAVID SASSOLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER"
Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo, on. Roberta Metsola,
numerose personalita' della societa' civile e varie associazioni democratiche italiane hanno promosso l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier".
Come redazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" ci associamo alla richiesta che lei voglia proseguire nell'impegno del suo illustre e non dimenticato predecessore.
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Qui di seguito il testo dell'appello.
Il 23 agosto 2021 David Sassoli, l'indimenticato Presidente del Parlamento Europeo che sarebbe deceduto pochi mesi dopo nel gennaio 2022, tenne una conferenza stampa in cui annuncio' il suo personale impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da quasi mezzo secolo prigioniero innocente.
L'iniziativa di David Sassoli si ricollegava idealmente a due precedenti importanti pronunciamenti del Parlamento Europeo, del 1994 e del 1999.
E si collegava anche al movimento che in Italia in quel momento riproponeva con forza l'esigenza e l'urgenza che Leonard Peltier venisse finalmente liberato.
In un suo tweet che accompagnava e sintetizzava la conferenza stampa del 23 agosto 2021 David Sassoli dichiarava, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Lanciamo un appello a riprendere e portare a compimento quell'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
le saremmo assai grati se lei, che ha assunto l'incarico di Presidente del Parlamento Europeo succedendo all'on. Sassoli, volesse porsi a capo di questa iniziativa volta a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei ricorda che il Parlamento Europeo gia' in passato ripetutamente si espresse in tal senso nel 1994 e nel 1999.
E sicuramente lei sa che una Commissione giuridica ad hoc dell'ONU, dopo aver accuratamente riesaminato tutti gli atti processuali, lo scorso anno ha concluso i suoi lavori chiedendo la liberazione di Leonard Peltier.
E sicuramente lei sa anche che nel corso del tempo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, da prestigiose organizzazioni umanitarie come Amnesty International, da innumerevoli istituzioni democratiche, da milioni - letteralmente milioni - di esseri umani di ogni parte del mondo, tra cui anche il magistrato che nel 1976 sostenne l'accusa contro di lui e che da anni e' impegnato per la sua liberazione (da allora ad oggi peraltro e' stato definitivamente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro Leonard Peltier erano false).
Come ha scritto nel suo appello l'indimenticato Presidente Sassoli, "I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
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Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione ed auspicando un suo intervento, voglia gradire distinti saluti.
8. REPETITA IUVANT. EMERGENCY E ALTRI: PER UN CESSATE IL FUOCO PERMANENTE E UNA SOLUZIONE POLITICA
[Riceviamo e diffondiamo]
La fragile tregua ottenuta per Gaza e' il frutto di una lunga mediazione internazionale, ma servono un cessate il fuoco permanente e una vera soluzione politica per una prospettiva concreta di pace e giustizia.
Il 7 ottobre Hamas ha ucciso e rapito civili inermi nelle loro case, per strada, a un festival sottraendoli alle loro famiglie. E' stato un attacco che ha colpito prevalentemente civili ebrei israeliani, tra cui bambini, anziani, attivisti storici per la pace e contro l'occupazione ma anche lavoratori migranti, palestinesi con passaporto israeliano o residenti in Israele. Sono seguite settimane di bombardamenti indiscriminati da parte del governo israeliano contro la popolazione di Gaza, con scuole ed ospedali divenuti cimiteri. Piu' di un milione di palestinesi e' stato costretto a lasciare le proprie case per dirigersi nel sud di Gaza, che non e' piu' un luogo sicuro.
Non ci sono corridoi umanitari adeguati, acqua, cibo, energia. In Cisgiordania e' cresciuta esponenzialmente la violenza da parte di coloni armati contro la popolazione civile palestinese.
Davanti a questi orrori, l'opinione pubblica internazionale in Europa si e' polarizzata, con il ritorno di gravissimi episodi di antisemitismo e islamofobia, riportandoci alla retorica dello scontro di civilta' che ha fatto danni enormi negli ultimi decenni.
La lotta contro l'antisemitismo non puo' essere ne' una mossa ipocrita per cancellare il retaggio del fascismo, ne' un'arma in piu' per reprimere il dissenso e alimentare xenofobia e pregiudizio antiarabo. Deve invece essere parte integrante della lotta contro ogni forma di razzismo.
Questa logica binaria - da una parte o dall'altra - e' la trappola a cui e' necessario sottrarsi in questo momento. Non si puo' cancellare l'orrore del 7 ottobre, ma si puo' fermare la strage a Gaza. Un crimine di guerra non ne cancella un altro: alimenta solo l'ingiustizia che prepara il terreno ad altra violenza.
Rivendichiamo il diritto e il dovere di guardare la guerra sempre dal punto di vista delle vittime, perche' sono loro l'unica certezza di ogni conflitto.
La protezione dei civili, senza distinzione di nazionalita', residenza o religione, e degli ospedali, deve essere il primo obiettivo di un'azione diplomatica della comunita' internazionale e delle forze della societa' civile.
Chiediamo la fine definitiva del massacro a Gaza, l'avvio di corridoi umanitari adeguati e la liberazione di tutti gli ostaggi. In Israele oltre mille palestinesi sono trattenuti in detenzione amministrativa, tra cui centinaia di minori, di cui chiediamo il rilascio. E' necessaria una soluzione politica a partire dalla fine del regime di apartheid e delle politiche di colonizzazione e di occupazione militare israeliane. Non potra' mai esserci sicurezza - per i palestinesi, per gli israeliani, per nessuno di noi - senza eguaglianza, diritti e liberta'.
Promotori: Emergency, Laboratorio ebraico antirazzista – LeA, Mediterranea e Assopace Palestina
Sottoscritto da tante altre associazioni, tra cui Amnesty International Italia, Arci, Libera, Gruppo Abele, AOI, Un Ponte per, Beati i costruttori di pace, Lunaria, Associazione SenzaConfine, Articolo 21... e per ora sono circa 4.000 quelli che hanno sottoscritto, tra questi 400 personalita' del mondo accademico, del mondo dello spettacolo, giornalisti e diplomatici, tra cui:
don Luigi Ciotti, Miguel Benasayag, Goffredo Fofi, Marco Damilano, Michele Serra, Pier Francesco Favino, Alessandro Bergonzoni, Carlo Ginzburg, Fiorella Mannoia, don Albino Bizzotto, Lisa Clark, Toni Servillo, Ferzan Ozpetek, Luca Zingaretti, Elio Germano, Ascanio Celestini, Greta Scarano, Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco, Vittoria Puccini, Giorgio Diritti, Mario Martone, Alba Rohrwacher, Alice Rohrwacher, Saverio Costanzo, Caterina Guzzanti, Paola Cortellesi, Edoardo Winspeare, Enzo Traverso, Carlo Rovelli, Tommaso Di Francesco, Alessandro Gilioli, Francesca Fornario, Stefano Nazzi, Alberto Negri, Nico Piro, Andrea Capocci, Alessandro Calascibetta, Ali Rashid, Alessandro Robecchi, Giulia Blasi, Donald Sassoon, Loredana Lipperini, Annamaria Testa, Raffaele Alberto Ventura, Luciana Castellina, Nicola Lagioia, Sandro Veronesi, Christian Raimo, Maurizio Braucci, Teresa Ciabatti, Mario Ricciardi, Giorgia Serughetti, Marco Revelli, Alessandro Portelli e tantissimi altri...
Per l'elenco completo dei firmatari, individuali e collettivi, e per sottoscrivere al seguente sito: https://cessateilfuoco.org/
9. REPETITA IUVANT. ADESIONE POPOLARE ALLA DENUNCIA SULLA PRESENZA DI ARMI NUCLEARI IN ITALIA
[Riceviamo e diffondiamo. Andando sul sito www.peacelink.it o sul sito www.pressenza.com e' possibile attivare i link per accedere a ulteriori materiali e per sottoscrivere l'iniziativa]
Il prossimo passo della denuncia trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma lo scorso 2 ottobre, riguardante la presenza delle armi nucleari in Italia e in attesa che si attivi la corrispondente inchiesta, riguarda l'adesione popolare a tale denuncia: parte oggi con una sottoscrizione popolare che si puo' realizzare online grazie alla piattaforma predisposta all'interno del sito di PeaceLink, storico portale telematico del pacifismo italiano.
Andando a questo indirizzo sara' possibile firmare la petizione di adesione di cui riportiamo il testo:
Ho appreso che in data 2 ottobre 2023 e' stata depositata alla Procura presso il Tribunale di Roma una denuncia per accertare la presenza di armi nucleari in Italia, verificarne la illegittimita' ed individuare i responsabili. Ho letto il testo e lo condivido. Approvo l'iniziativa alla quale vorrei partecipare. Non potendo piu' sottoscrivere la denuncia, ormai depositata, chiedo che questa mia lettera venga allegata agli atti del procedimento come segno di sostegno all'iniziativa.
In particolare mi sembrano significative le seguenti norme riportate nel testo della denuncia.
"In data 24 aprile 1975 l'Italia ha sottoscritto il Trattato di non Proliferazione Nucleare (TNP), trattato internazionale incentrato, in particolare su:
a) la c.d. "non proliferazione" del nucleare, in base alla quale gli Stati in possesso di armi nucleari (c.d. "Paesi nucleari") si impegnano a non trasferire armi di tale natura a quelli che ne sono privi (c.d. "Paesi non nucleari"), mentre questi ultimi si obbligano a non ricevere e/o acquisire il controllo diretto o indiretto di ordigni nucleari (artt. I, II, III);
b) il disarmo nucleare, che impone il ricorso a trattative finalizzate alla definitiva cessazione della prassi di armamento nucleare (art. VI).
Il diritto bellico internazionale vieta l'uso e la minaccia dell'uso delle armi nucleari in qualsiasi circostanza.
La L. 185/1990 vieta la fabbricazione, l'importazione, l'esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l'intermediazione di materiale di armamento senza l'autorizzazione dell'autorita' e, in ogni caso, di armi nucleari.
Ciononostante, la presenza di armi nucleari sul suolo nazionale puo' ormai considerarsi certa".
Sono consapevole della rilevanza politica dell'iniziativa giudiziaria. Credo, pero', fermamente nello Stato di diritto, nella ripartizione dei poteri e, soprattutto, nell'indipendenza della magistratura.
Sono certo che anche questa denuncia sara' valutata senza timori per le implicazioni politiche sottese.
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Informazioni sulla denuncia
La denuncia e' sottoscritta a livello individuale da 22 esponenti di associazioni pacifiste e antimilitariste: Abbasso la guerra, Donne e uomini contro la guerra, Associazione Papa Giovanni XXIII, Centro di documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, Tavola della Pace Friuli Venezia Giulia, Rete Diritti Accoglienza Solidarieta' Internazionale, Pax Christi, Pressenza, WILPF, Centro sociale 28 maggio, Coordinamento No Triv, e singoli cittadini. Alcune di queste associazioni condividono collettivamente i contenuti di questa iniziativa.
Il testo della denuncia e' visionabile cliccando su questo link.
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Aderisci:
Come persona
Come associazione
10. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.
11. RIFLESSIONE. GIANNI MATTIOLI E MASSIMO SCALIA: IL PICCOLO ATOMO E' VECCHIO
[Dal sito qualenergia.it3 riprendiamo e diffondiamo l'ultimo articolo cofirmato da Massimo Scalia, scomparso alcuni giorni fa]
Il dramma scatenato dal massacro perpetrato da Hamas sembrava aver coperto il brusio sul nucleare che stava crescendo nel "palazzo", dove in realta' stavano lavorando come formichine.
La piattaforma "Il nuovo nucleare in Italia", un documento confidenziale, presentato al ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Pichetto Fratin, il 22 ottobre (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus - Milano).
E dopo la pensata dei tre deputati della maggioranza, che avevano tentato con un emendamento al "decreto Sud" di affidare alla Difesa la realizzazione non solo dei nuovi Centri per il rimpatrio, ma anche gli "impianti energetici" - leggi "centrali nucleari" -, erano insorti i nuovi pretoriani "atomici", cazziando la superficialita' di Salvini: "Sul nucleare serve serieta'" (Il Foglio, 27.10.2023), il quale, una volta tanto, incredibile!, non c'entrava.
E Pichetto, volando novello Aladdin sulla sua piattaforma, aveva asseverato con fermezza: "Abbiamo bisogno di stare nella ricerca di un nucleare pulito, di nuova generazione, tanto diverso da quello referendario" (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus – Milano, 30.10.2023).
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Gia', ma quale nucleare?
Il Ministro aveva pero' anticipato la risposta, addirittura prima che gli fosse presentata la piattaforma, con un tema a lui caro, quello degli SMR (Small Modular Reactor): "Difficile che vedremo una centrale nucleare, vedremo tanti small reactor che sono delle piccole centrali da 300, 500, 1000 megawatt questo si'. Sfatiamo un mito poi: saranno i privati nel 2030-2035 a fare domanda per installare le centrali, non sara' lo Stato che lo fara', ma saranno le imprese che avranno l'interesse" (AGEEI, 6.10.2023).
Per non umiliare il vicepremier, Pichetto si era sentito in obbligo di dire anche lui qualche grossa minchiata, come quella di qualificare "piccole centrali" reattori da 300 a 1000 MW.
Sembra di risentire l'indimenticabile Cingolani! 300 MW e' infatti la taglia massima prevista per gli SMR, che non sono poi davvero una novita' e presentano il seguente quadro: due in esercizio in Russia, un PWR (Pressurized Water Reactor) da 70 MW e un RBKM da 11 MW (un mini reattore moderato a grafite tipo Cernobyl); un HTGR (High Temperature Gascooled Reactor) da 210 MW in Cina e un altro, sembra, in India, ma del quale non si trova traccia se non nell'annuncio che ne fa un sito di statistiche, che pero' all'annuncio si ferma.
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SMR inesistenti
La IAEA (International Atomic Energy Agency) ci informa che ci sono complessivamente oltre 80 progetti di SMR in vari Paesi del mondo, alcuni sono stati ritirati, e dei quattro in costruzione, due sono in Cina, uno in Russia e uno in Argentina.
Pero', nonostante il panegirico e i vantaggi che l'Agenzia atomica predica per gli SMR come "Nuclear Power for the Future", l'ultimo rapporto sul loro stato dell'arte risale a tre anni fa e, dopo decadi di chiacchiere - i prototipi sono partiti negli anni '60 in Germania, Russia e Giappone - l'espansione degli SMR e' rimasta flatus vocis: meno di un millesimo della potenza nucleare in esercizio nel mondo!
Con la produzione di energia nucleo-elettrica, non fa mai male ricordarlo, che su scala mondo e' scesa a meno del 10% di quella elettrica complessiva e, conseguentemente, a meno del 2% dei consumi finali d'energia.
In definitiva i tanto sottolineati aspetti appetibili degli SMR - la piccolezza della taglia rispetto alle centrali di potenza; la modularita', cioe' la possibilita' di assemblare in fabbrica componenti e sistemi e il trasporto dell'unita' assemblata nel sito dell'installazione - hanno convinto solo gli utenti abituali, che sono le Marine degli Stati che hanno in dotazione sottomarini a propulsione nucleare.
L'eterna liaison nucleare civile/nucleare militare, come, a parte l'ormai annosa vicenda dell'Iran, confermo' pochi anni fa, ce ne fosse stato bisogno, la richiesta abbastanza ultimativa che la Rolls Royce, uno dei produttori di SMR, avanzo' al Governo inglese per sollecitare altri ordinativi (Chaffee P., 2020, "Rolls Royce pushes for major SMR commitments", Nucl. Intell.Weekly.14).
Piccoli e sicuri? Piccoli certamente, quanto alla sicurezza siamo alle solite con la fissione nucleare.
Gli SMR adottano le stesse tecnologie di fissione ultra-note e non sono mai stati concepiti per la sicurezza intrinseca, i problemi sono sempre gli stessi.
Insomma, per la fissione vale, all'insegna del repetita iuvant, la battuta di Giorgio Parisi: "E' piu' vecchia del transistor".
Il perche' di questo ritardo e come l'innovazione abbia riguardato componenti e soluzioni ingegneristiche anche importanti, ma non la Fisica del reattore, lo riserviamo ai ripetitivi dibattiti per un eventuale terzo referendum sul nucleare.
Quanto alla contaminazione radioattiva si avrebbe, per cumulativi 1.000 MW, cioe' quanti quelli di una centrale di potenza, un maggior coinvolgimento di territorio dovuto al frazionamento in tanti piccoli impianti.
*
Imprese indecise
Ma vuoi mettere il vantaggio che questi SMR non si faranno a spese dello Stato ma di gruppi di imprenditori che si consorzieranno ad hoc?
Sorride all'idea, il nostro fratacchione, anche se poi i proponenti la piattaforma sono pubblici, tranne Nomisma Energia: Edison, Ansaldo Nucleare, Enea, Politecnico di Milano.
Ma il sorriso fratiniano non esime dal porsi dei dubbi su quali siano questi imprenditori e se abbiano competenze e credibilita' industriali per realizzare impianti di adeguata tecnologia nucleare.
Di quale entita' e', per esempio, il loro portafogli ordini? Ma come, c'e' la "Fermi energia" che ha un contratto con l'Estonia per l'entrata in esercizio, non prima del 2030, di un suo SMR, che diventerebbe addirittura di IV generazione nel 2035.
Si', pero' Pichetto non se la fila proprio e cita l'esempio di Torino, dove "un gruppo di imprese della cintura potrebbe prendere uno small reactor di quelli che sta sperimentando Edison che e' del gruppo francese Edf, ma siamo tutti nell'Unione europea. Questo puo' darsi che succeda" (ANSA, Torino, 20.10.2023).
Voluta omissione di un altro SMR di progettazione italica, quello della Newcleo, che pure aveva commosso il Sole 24 ore (31.8.21) e che a Torino una sede ce l'ha? E la "sovranita' energetica nazionale" allora? Sempre sotto la cappella dei francesi, quando si parla di nucleare.
Come ai tempi di Silvio e delle pacche sulle spalle che generosamente gli dispensava Sarkozy, quando voleva rifilare all'Italia la bellezza di quattro EPR (European Pressurized Reactor, un reattore PWR da 1.600 MW, ndr) - a proposito, che vergogna e che smacco per Asterix e Obelix e' quell'EPR, che marcia con 14 anni di ritardo, e moltiplicazione per sei del costo iniziale, la' nel loro villaggio di Flamanville. E a respingere le pretese galliche ci penso' felicemente il popolo italiano col referendum del 2011.
Quel che si voglia, ma gli SMR garantiscono costi competitivi! Peccato, allora, non averne informato il Governo degli Stati Uniti, che ha annullato il progetto del piccolo reattore modulare che NuScale Power Corp., una delle piu' accreditate nel settore SMR, stava costruendo con la Utah Associated Municipal Power Systems.
Come mai? Inizialmente, il costo dell'elettricita' prodotta era stimato in 58 dollari per megawattora, ma col tempo e' aumentato del 52% fino a raggiungere 89 dollari per megawattora, secondo quanto citato da Bloomberg (ZUL/EFS ECO, 9.11.2023).
C'e' allora da elogiare la prudenza fratesca del Ministro, che ha voluto partecipare allo schiamazzo sul nucleare - sul quale Repubblica, odorato il vento, ha subito giocato il ruolo di "antemarcia" con un servizio peraltro esaustivo ("Il tabu' nucleare", 8.10.2023) - ma che ha sagacemente spostato i termini verso il 2030-2035 (vedi sopra nota AGEEI) e, con sussulto patriottico, rivendicato un ruolo per la patria di Fermi (indubbiamente molto sottodimensionato in "Oppenheimer", il bel film di Nolan): "[...] possiamo essere davvero i primi o in prima fila in quello che sara' il nucleare del futuro, che non sara' oggi e non sara' domani" (ibidem).
Il Ministro si e' impegnato a presentare il quadro regolatorio del nucleare che verra' entro la fine della legislatura e, agli "Stati generali della Greeneconomy" a "Ecomondo" (Rimini) ha citato il problema delle scorie nucleari asserendo: "Dobbiamo trovare una soluzione" (La Verita', "Presto avremo un deposito per le scorie" 8.11.2023). Pero'!
Non rimane allora che continuare a esternare la noia per la esasperante ripetitivita' del dibattito sul nucleare, come nell'introduzione al bel libro di Lucia Venturi: "La menzogna nucleare" (Intermezzi Editore), ricordando che quella ripetitivita' e' figlia del "niente di nuovo" sul fronte dell'innovazione nella fissione nucleare.
Una cappa che scende plumbea, come il refrigerante di alcuni progetti SMR, sulle speranze degli "orfani del nucleare", ma anche degli inevitabili neofiti generazionali, piu' o meno avvocati dell'atomo.
E cosi' si attenua anche la prospettiva di una terza battaglia referendaria, quasi ci dispiace, e non per meri motivi anagrafici.
12. RIFLESSIONE. ISDE-ITALIA: L'INSOSTENIBILITA' DEL NUCLEARE COME ENERGIA DI TRANSIZIONE
[Dal sito isdenews.it riprendiamo e diffondiamo]
Inaccettabile il documento sul nucleare firmato a Dubai. Sempre attuale l'appello di ventimila medici ISDE contro il nucleare e a favore delle rinnovabili
In occasione della COP28 di Dubai la Francia e una ventina di altri Paesi hanno firmato un impegno, per fortuna non vincolante, a "triplicare la capacita' di energia nucleare dal 2020 entro il 2050". La giustificazione sarebbe "il ruolo chiave dell'energia nucleare nel raggiungimento di emissioni globali nette di gas serra/neutralita' del carbonio entro o intorno alla meta' del secolo".
Tale decisione e' ingiustificabile, insostenibile e inaccettabile.
Non tiene conto dei lunghi tempi necessari per la realizzazione di centrali nucleari, degli elevatissimi costi di realizzazione e di gestione, dei rischi ambientali (Fukushima e' solo l'ultimo di una lunga serie di disastri, senza considerare il rischio che stiamo correndo a Zaporizhia), dei possibili rischi e dei danni sanitari documentati nonche' dell'irrisolto problema dello stoccaggio delle scorie.
Non tiene conto dell'incremento progressivo del costo dell'uranio (da 48 USD/libbra a dicembre 2022 a oltre 81 USD/libbra a dicembre 2023) e delle enormi conseguenze sociali, ambientali e sanitarie legate alla sua estrazione e commercializzazione.
Non tiene conto, in piena emergenza climatica, della necessita' di enormi quantita' di acqua (sino a 4 miliardi di litri al giorno) per il raffreddamento delle centrali. La Francia e' stata recentemente costretta a ridimensionare fortemente la produzione di energia proprio a causa della siccita' che ha colpito la Loira, sottraendo acqua ad altre destinazioni vitali.
Negli Stati oggi maggiormente coinvolti nell'utilizzo dell'energia nucleare questa scelta non ha risolto il problema della dipendenza da combustibili fossili, non ha indotto una riduzione significativa delle emissioni di CO2 ed ha avuto conseguenze economicamente rilevanti in termini di dipendenza dall'uranio e di elevato costo dell'energia all'utente finale.
Puntare al nucleare non sarebbe un ponte verso un futuro meno inquinato ma una strada tutta in salita che, allo stato attuale e futuro prossimo della ricerca e della tecnologia, ancora produce rischi incalcolabili e pericolosi ritardi, con conseguenze potenzialmente irreversibili, nel raggiungimento dei livelli necessari di energia pulita.
Mentre si discute ci sono intere citta' come Friburgo che gia' da anni hanno raggiunto l'autosufficienza energetica tramite una rete locale diffusa e capillare di fonti rinnovabili, a testimonianza che e' possibile farlo.
Per tali motivi l'Associazione Italiana Medici per l'Ambiente - ISDE Italia, rilancia l'ancora attualissimo appello di Edmonton con il quale, nel 1996, oltre 20.000 medici e scienziati dell'International Society of the Doctors for Environment (ISDE) raccomandavano "Per il bene dell'umanita', per la sua salute e sopravvivenza... un'urgente inversione delle attuali politiche che favoriscono lo sviluppo nucleare".
13. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Adriana Cavarero, Orrorismo. Ovvero della violenza sull'inerme, Feltrinelli, Milano 2007, pp. 176.
- Françoise Sironi, Persecutori e vittime, Feltrinelli, Milano 2001, pp. 212.
*
Strumenti
- Luciano Gallino, Dizionario di sociologia, Utet, Torino 1978, 1993, Tea, Milano 1993, pp. XVIII + 774.
- Luciano Gallino (diretto da), Manuale di sociologia, Utet, Torino 1994, pp. XIV + 528.
14. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
15. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5053 del 19 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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Numero 5053 del 19 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Massimo Scalia
2. A Perugia diffuso l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
3. Continua la strage nel Mediterraneo
4. Continua la strage a Gaza
5. Continua la guerra in Ucraina
6. Prosegue la raccolta di fondi per aiutare la Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" (BLAB) dopo l'alluvione del maggio 2023
7. La redazione de "La nonviolenza e' in cammino" scrive alla Presidente del Parlamento Europeo: "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
8. Emergency e altri: Per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica
9. Adesione popolare alla denuncia sulla presenza di armi nucleari in Italia
10. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
11. Gianni Mattioli e Massimo Scalia: Il piccolo atomo e' vecchio
12. Isde-Italia: L'insostenibilita' del nucleare come energia di transizione
13. Segnalazioni librarie
14. La "Carta" del Movimento Nonviolento
15. Per saperne di piu'
1. LUTTI. MASSIMO SCALIA
E' deceduto Massimo Scalia, che fu uno degli animatori delle lotte antinucleari in Italia.
Con gratitudine lo ricordiamo.
2. INIZIATIVE. A PERUGIA DIFFUSO L'APPELLO "PORTIAMO A COMPIMENTO L'INIZIATIVA DI DAVID SASSOLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER"
Sabato 16 dicembre 2023 a Perugia e' stato diffuso l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier".
Di seguito riportiamo il testo integrale dell'appello.
*
Il 23 agosto 2021 David Sassoli, l'indimenticato Presidente del Parlamento Europeo che sarebbe deceduto pochi mesi dopo nel gennaio 2022, tenne una conferenza stampa in cui annuncio' il suo personale impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da quasi mezzo secolo prigioniero innocente.
L'iniziativa di David Sassoli si ricollegava idealmente a due precedenti importanti pronunciamenti del Parlamento Europeo, del 1994 e del 1999.
E si collegava anche al movimento che in Italia in quel momento riproponeva con forza l'esigenza e l'urgenza che Leonard Peltier venisse finalmente liberato.
In un suo tweet che accompagnava e sintetizzava la conferenza stampa del 23 agosto 2021 David Sassoli dichiarava, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Lanciamo un appello a riprendere e portare a compimento quell'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier.
Chiediamo a chi legge questo appello:
a) di aderirvi, inviandone notizia agli indirizzi e-mail: freepeltierviterbo at tiscali.it e centropacevt at gmail.com
b) di diffonderlo ulteriormente;
c) di scrivere direttamente al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier: le lettere (il cui testo puo' anche essere semplicemente "Free Leonard Peltier") possono essere inviate attraverso la pagina web dedicata del sito della Presidenza degli Stati Uniti d'America: www.whitehouse.gov/contact/
d) di promuovere ove possibile iniziative di informazione, coscientizzazione, mobilitazione democratica e nonviolenta per la liberazione di Leonard Peltier che lo scorso 12 settembre ha compiuto 79 anni di cui 47 trascorsi in prigione da vittima innocente di una scellerata persecuzione.
Per un'informazione essenziale:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)".
Ulteriori materiali di documentazione possono essere richiesti scrivendo ai nostri indirizzi di posta elettronica: freepeltierviterbo at tiscali.it e centropacevt at gmail.com
*
Nella stessa occasione e' stato diffuso anche il testo di una lettera da inviare alla Casa Bianca.
Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera e le indicazioni utili per inviarla attraverso il sito della Presidenza degli Stati Uniti d'America.
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Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
3. L'ORRORE. CONTINUA LA STRAGE NEL MEDITERRANEO
Quando si decidera' di porre fine a questo immane eccidio?
4. L'ORA. CONTINUA lA STRAGE A GAZA
Quando si decidera' di porre fine a questo immane eccidio?
5. L'ORA. CONTINUA LA GUERRA IN UCRAINA
Quando si decidera' di porre fine a questo immane eccidio?
6. INIZIATIVE. PROSEGUE LA RACCOLTA DI FONDI PER AIUTARE LA BIBLIOTECA LIBERTARIA "ARMANDO BORGHI" (BLAB) DOPO L'ALLUVIONE DEL MAGGIO 2023
[Riceviamo e diffondiamo, ed invitiamo a sostenere la Biblioteca Libertaria "Armando Borghi"]
Le inondazioni che il 16 e 17 maggio 2023 colpirono molte localita' dell'Emilia Romagna, compresa Castel Bolognese,arrecarono notevoli danni alla Biblioteca Libertaria "Armando Borghi". In particolare, fu sommersa completamente una cantina di circa 80 mq. (peraltro ristrutturata pochi mesi prima con costi molto elevati), distruggendo e rovinando tutto quanto conteneva (migliaia di libri e giornali, armadi e scaffalature). Inoltre, l'acqua e il fango penetrarono anche nei locali a pian terreno, in questo caso pero' con danni limitati.
Pochi giorni dopo la BLAB rivolse un appello a tutti coloro che apprezzavano la sua attivita'. Per far fronte ai danni subìti e ripartire servivano, oltre a molto lavoro, anche molti soldi. Fu quindi avviata una raccolta fondi, il cui esito ha dato finora risultati che non esitiamo a definire straordinari. In tanti - persone e associazioni - hanno inviato il loro contributo, talvolta somme modeste ma in alcuni casi anche donazioni importanti, dimostrandoci una solidarieta' concreta e una vicinanza che ci ha molto confortato.
Eppure, anche se l'esito della sottoscrizione, alla data di oggi, appare di tutto rispetto, non basta. Premesso che una parte dei contributi che sono finora arrivati sono gia' stati utilizzati per pagare le fatture degli artigiani che hanno riparato i danni dell'alluvione, ci sono da fare altre considerazioni. Dato che la cantina non potra' piu' essere utilizzata per conservare libri e altri documenti, e considerando che lo spazio nei locali della Biblioteca sta diventando insufficiente (e lo sara' ancora di piu' nel prossimo futuro), stiamo valutando seriamente l'opzione di acquistare un'altra unita' immobiliare per farne un deposito/magazzino. In aggiunta ai locali gia' di proprieta' della Cooperativa e attualmente utilizzati dalla Biblioteca. Se questo progetto andra' avanti, serviranno altri soldi. Dovessimo alla fine ripiegare sulla soluzione di un magazzino in affitto, ci saranno comunque dei costi da coprire. Inoltre, i nuovi locali (forse da ristrutturare) andranno arredati con mobili e scaffalature, con ulteriori spese da affrontare.
Per tutte queste ragioni, riteniamo che la raccolta fondi non possa fermarsi qui. Abbiamo deciso di proseguire, invitando chi ci segue con simpatia e apprezza la nostra attivita', a mandare altre donazioni al nostro conto corrente bancario. Fissiamo fin da ora la chiusura della raccolta fondi al mese di maggio del 2024 (a un anno esatto dall'alluvione).
*
Aggiornamento raccolta fondi
Invio in allegato una tabella con l'elenco delle sottoscrizioni arrivate alla BLAB nel periodo dall'1 luglio al 30 novembre 2023. Come potrete vedere, in quei mesi sono arrivate donazioni per Euro 4.841,50. Nel periodo precedente, tra l'avvio della raccolta fondi a meta' maggio e il 30 giugno 2023, erano entrati euro 13.925,00 (vedi la prima tabella inviata nei primi giorni di luglio). Qui di seguito un quadro riassuntivo:
Elenco 1 (periodo maggio-giugno 2023) euro 13.925,00
Elenco 2 (periodo luglio-novembre 2023) euro 4.841,50
Totale sottoscrizione elenchi 1 e 2 (da maggio a novembre 2023) euro 18.766,50
(...)
Castel Bolognese, 8 dicembre 2023
Gianpiero Landi, per la Biblioteca Libertaria "Armando Borghi"
*
Per inviare le sottoscrizioni si puo' effettuare un bonifico al conto corrente bancario della BLAB, presso CREDIT AGRICOLE – Agenzia di Castel Bolognese. Il codice IBAN, intestato a Biblioteca Libertaria Armando Borghi – Soc. Coop. e': IT16 C 06230 67530 000030040805
7. APPELLI. LA REDAZIONE DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" SCRIVE ALLA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO: "PORTIAMO A COMPIMENTO L'INIZIATIVA DI DAVID SASSOLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER"
Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo, on. Roberta Metsola,
numerose personalita' della societa' civile e varie associazioni democratiche italiane hanno promosso l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier".
Come redazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" ci associamo alla richiesta che lei voglia proseguire nell'impegno del suo illustre e non dimenticato predecessore.
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Qui di seguito il testo dell'appello.
Il 23 agosto 2021 David Sassoli, l'indimenticato Presidente del Parlamento Europeo che sarebbe deceduto pochi mesi dopo nel gennaio 2022, tenne una conferenza stampa in cui annuncio' il suo personale impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da quasi mezzo secolo prigioniero innocente.
L'iniziativa di David Sassoli si ricollegava idealmente a due precedenti importanti pronunciamenti del Parlamento Europeo, del 1994 e del 1999.
E si collegava anche al movimento che in Italia in quel momento riproponeva con forza l'esigenza e l'urgenza che Leonard Peltier venisse finalmente liberato.
In un suo tweet che accompagnava e sintetizzava la conferenza stampa del 23 agosto 2021 David Sassoli dichiarava, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Lanciamo un appello a riprendere e portare a compimento quell'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
le saremmo assai grati se lei, che ha assunto l'incarico di Presidente del Parlamento Europeo succedendo all'on. Sassoli, volesse porsi a capo di questa iniziativa volta a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei ricorda che il Parlamento Europeo gia' in passato ripetutamente si espresse in tal senso nel 1994 e nel 1999.
E sicuramente lei sa che una Commissione giuridica ad hoc dell'ONU, dopo aver accuratamente riesaminato tutti gli atti processuali, lo scorso anno ha concluso i suoi lavori chiedendo la liberazione di Leonard Peltier.
E sicuramente lei sa anche che nel corso del tempo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, da prestigiose organizzazioni umanitarie come Amnesty International, da innumerevoli istituzioni democratiche, da milioni - letteralmente milioni - di esseri umani di ogni parte del mondo, tra cui anche il magistrato che nel 1976 sostenne l'accusa contro di lui e che da anni e' impegnato per la sua liberazione (da allora ad oggi peraltro e' stato definitivamente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro Leonard Peltier erano false).
Come ha scritto nel suo appello l'indimenticato Presidente Sassoli, "I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
*
Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione ed auspicando un suo intervento, voglia gradire distinti saluti.
8. REPETITA IUVANT. EMERGENCY E ALTRI: PER UN CESSATE IL FUOCO PERMANENTE E UNA SOLUZIONE POLITICA
[Riceviamo e diffondiamo]
La fragile tregua ottenuta per Gaza e' il frutto di una lunga mediazione internazionale, ma servono un cessate il fuoco permanente e una vera soluzione politica per una prospettiva concreta di pace e giustizia.
Il 7 ottobre Hamas ha ucciso e rapito civili inermi nelle loro case, per strada, a un festival sottraendoli alle loro famiglie. E' stato un attacco che ha colpito prevalentemente civili ebrei israeliani, tra cui bambini, anziani, attivisti storici per la pace e contro l'occupazione ma anche lavoratori migranti, palestinesi con passaporto israeliano o residenti in Israele. Sono seguite settimane di bombardamenti indiscriminati da parte del governo israeliano contro la popolazione di Gaza, con scuole ed ospedali divenuti cimiteri. Piu' di un milione di palestinesi e' stato costretto a lasciare le proprie case per dirigersi nel sud di Gaza, che non e' piu' un luogo sicuro.
Non ci sono corridoi umanitari adeguati, acqua, cibo, energia. In Cisgiordania e' cresciuta esponenzialmente la violenza da parte di coloni armati contro la popolazione civile palestinese.
Davanti a questi orrori, l'opinione pubblica internazionale in Europa si e' polarizzata, con il ritorno di gravissimi episodi di antisemitismo e islamofobia, riportandoci alla retorica dello scontro di civilta' che ha fatto danni enormi negli ultimi decenni.
La lotta contro l'antisemitismo non puo' essere ne' una mossa ipocrita per cancellare il retaggio del fascismo, ne' un'arma in piu' per reprimere il dissenso e alimentare xenofobia e pregiudizio antiarabo. Deve invece essere parte integrante della lotta contro ogni forma di razzismo.
Questa logica binaria - da una parte o dall'altra - e' la trappola a cui e' necessario sottrarsi in questo momento. Non si puo' cancellare l'orrore del 7 ottobre, ma si puo' fermare la strage a Gaza. Un crimine di guerra non ne cancella un altro: alimenta solo l'ingiustizia che prepara il terreno ad altra violenza.
Rivendichiamo il diritto e il dovere di guardare la guerra sempre dal punto di vista delle vittime, perche' sono loro l'unica certezza di ogni conflitto.
La protezione dei civili, senza distinzione di nazionalita', residenza o religione, e degli ospedali, deve essere il primo obiettivo di un'azione diplomatica della comunita' internazionale e delle forze della societa' civile.
Chiediamo la fine definitiva del massacro a Gaza, l'avvio di corridoi umanitari adeguati e la liberazione di tutti gli ostaggi. In Israele oltre mille palestinesi sono trattenuti in detenzione amministrativa, tra cui centinaia di minori, di cui chiediamo il rilascio. E' necessaria una soluzione politica a partire dalla fine del regime di apartheid e delle politiche di colonizzazione e di occupazione militare israeliane. Non potra' mai esserci sicurezza - per i palestinesi, per gli israeliani, per nessuno di noi - senza eguaglianza, diritti e liberta'.
Promotori: Emergency, Laboratorio ebraico antirazzista – LeA, Mediterranea e Assopace Palestina
Sottoscritto da tante altre associazioni, tra cui Amnesty International Italia, Arci, Libera, Gruppo Abele, AOI, Un Ponte per, Beati i costruttori di pace, Lunaria, Associazione SenzaConfine, Articolo 21... e per ora sono circa 4.000 quelli che hanno sottoscritto, tra questi 400 personalita' del mondo accademico, del mondo dello spettacolo, giornalisti e diplomatici, tra cui:
don Luigi Ciotti, Miguel Benasayag, Goffredo Fofi, Marco Damilano, Michele Serra, Pier Francesco Favino, Alessandro Bergonzoni, Carlo Ginzburg, Fiorella Mannoia, don Albino Bizzotto, Lisa Clark, Toni Servillo, Ferzan Ozpetek, Luca Zingaretti, Elio Germano, Ascanio Celestini, Greta Scarano, Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco, Vittoria Puccini, Giorgio Diritti, Mario Martone, Alba Rohrwacher, Alice Rohrwacher, Saverio Costanzo, Caterina Guzzanti, Paola Cortellesi, Edoardo Winspeare, Enzo Traverso, Carlo Rovelli, Tommaso Di Francesco, Alessandro Gilioli, Francesca Fornario, Stefano Nazzi, Alberto Negri, Nico Piro, Andrea Capocci, Alessandro Calascibetta, Ali Rashid, Alessandro Robecchi, Giulia Blasi, Donald Sassoon, Loredana Lipperini, Annamaria Testa, Raffaele Alberto Ventura, Luciana Castellina, Nicola Lagioia, Sandro Veronesi, Christian Raimo, Maurizio Braucci, Teresa Ciabatti, Mario Ricciardi, Giorgia Serughetti, Marco Revelli, Alessandro Portelli e tantissimi altri...
Per l'elenco completo dei firmatari, individuali e collettivi, e per sottoscrivere al seguente sito: https://cessateilfuoco.org/
9. REPETITA IUVANT. ADESIONE POPOLARE ALLA DENUNCIA SULLA PRESENZA DI ARMI NUCLEARI IN ITALIA
[Riceviamo e diffondiamo. Andando sul sito www.peacelink.it o sul sito www.pressenza.com e' possibile attivare i link per accedere a ulteriori materiali e per sottoscrivere l'iniziativa]
Il prossimo passo della denuncia trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma lo scorso 2 ottobre, riguardante la presenza delle armi nucleari in Italia e in attesa che si attivi la corrispondente inchiesta, riguarda l'adesione popolare a tale denuncia: parte oggi con una sottoscrizione popolare che si puo' realizzare online grazie alla piattaforma predisposta all'interno del sito di PeaceLink, storico portale telematico del pacifismo italiano.
Andando a questo indirizzo sara' possibile firmare la petizione di adesione di cui riportiamo il testo:
Ho appreso che in data 2 ottobre 2023 e' stata depositata alla Procura presso il Tribunale di Roma una denuncia per accertare la presenza di armi nucleari in Italia, verificarne la illegittimita' ed individuare i responsabili. Ho letto il testo e lo condivido. Approvo l'iniziativa alla quale vorrei partecipare. Non potendo piu' sottoscrivere la denuncia, ormai depositata, chiedo che questa mia lettera venga allegata agli atti del procedimento come segno di sostegno all'iniziativa.
In particolare mi sembrano significative le seguenti norme riportate nel testo della denuncia.
"In data 24 aprile 1975 l'Italia ha sottoscritto il Trattato di non Proliferazione Nucleare (TNP), trattato internazionale incentrato, in particolare su:
a) la c.d. "non proliferazione" del nucleare, in base alla quale gli Stati in possesso di armi nucleari (c.d. "Paesi nucleari") si impegnano a non trasferire armi di tale natura a quelli che ne sono privi (c.d. "Paesi non nucleari"), mentre questi ultimi si obbligano a non ricevere e/o acquisire il controllo diretto o indiretto di ordigni nucleari (artt. I, II, III);
b) il disarmo nucleare, che impone il ricorso a trattative finalizzate alla definitiva cessazione della prassi di armamento nucleare (art. VI).
Il diritto bellico internazionale vieta l'uso e la minaccia dell'uso delle armi nucleari in qualsiasi circostanza.
La L. 185/1990 vieta la fabbricazione, l'importazione, l'esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l'intermediazione di materiale di armamento senza l'autorizzazione dell'autorita' e, in ogni caso, di armi nucleari.
Ciononostante, la presenza di armi nucleari sul suolo nazionale puo' ormai considerarsi certa".
Sono consapevole della rilevanza politica dell'iniziativa giudiziaria. Credo, pero', fermamente nello Stato di diritto, nella ripartizione dei poteri e, soprattutto, nell'indipendenza della magistratura.
Sono certo che anche questa denuncia sara' valutata senza timori per le implicazioni politiche sottese.
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Informazioni sulla denuncia
La denuncia e' sottoscritta a livello individuale da 22 esponenti di associazioni pacifiste e antimilitariste: Abbasso la guerra, Donne e uomini contro la guerra, Associazione Papa Giovanni XXIII, Centro di documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, Tavola della Pace Friuli Venezia Giulia, Rete Diritti Accoglienza Solidarieta' Internazionale, Pax Christi, Pressenza, WILPF, Centro sociale 28 maggio, Coordinamento No Triv, e singoli cittadini. Alcune di queste associazioni condividono collettivamente i contenuti di questa iniziativa.
Il testo della denuncia e' visionabile cliccando su questo link.
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Aderisci:
Come persona
Come associazione
10. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.
11. RIFLESSIONE. GIANNI MATTIOLI E MASSIMO SCALIA: IL PICCOLO ATOMO E' VECCHIO
[Dal sito qualenergia.it3 riprendiamo e diffondiamo l'ultimo articolo cofirmato da Massimo Scalia, scomparso alcuni giorni fa]
Il dramma scatenato dal massacro perpetrato da Hamas sembrava aver coperto il brusio sul nucleare che stava crescendo nel "palazzo", dove in realta' stavano lavorando come formichine.
La piattaforma "Il nuovo nucleare in Italia", un documento confidenziale, presentato al ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Pichetto Fratin, il 22 ottobre (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus - Milano).
E dopo la pensata dei tre deputati della maggioranza, che avevano tentato con un emendamento al "decreto Sud" di affidare alla Difesa la realizzazione non solo dei nuovi Centri per il rimpatrio, ma anche gli "impianti energetici" - leggi "centrali nucleari" -, erano insorti i nuovi pretoriani "atomici", cazziando la superficialita' di Salvini: "Sul nucleare serve serieta'" (Il Foglio, 27.10.2023), il quale, una volta tanto, incredibile!, non c'entrava.
E Pichetto, volando novello Aladdin sulla sua piattaforma, aveva asseverato con fermezza: "Abbiamo bisogno di stare nella ricerca di un nucleare pulito, di nuova generazione, tanto diverso da quello referendario" (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus – Milano, 30.10.2023).
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Gia', ma quale nucleare?
Il Ministro aveva pero' anticipato la risposta, addirittura prima che gli fosse presentata la piattaforma, con un tema a lui caro, quello degli SMR (Small Modular Reactor): "Difficile che vedremo una centrale nucleare, vedremo tanti small reactor che sono delle piccole centrali da 300, 500, 1000 megawatt questo si'. Sfatiamo un mito poi: saranno i privati nel 2030-2035 a fare domanda per installare le centrali, non sara' lo Stato che lo fara', ma saranno le imprese che avranno l'interesse" (AGEEI, 6.10.2023).
Per non umiliare il vicepremier, Pichetto si era sentito in obbligo di dire anche lui qualche grossa minchiata, come quella di qualificare "piccole centrali" reattori da 300 a 1000 MW.
Sembra di risentire l'indimenticabile Cingolani! 300 MW e' infatti la taglia massima prevista per gli SMR, che non sono poi davvero una novita' e presentano il seguente quadro: due in esercizio in Russia, un PWR (Pressurized Water Reactor) da 70 MW e un RBKM da 11 MW (un mini reattore moderato a grafite tipo Cernobyl); un HTGR (High Temperature Gascooled Reactor) da 210 MW in Cina e un altro, sembra, in India, ma del quale non si trova traccia se non nell'annuncio che ne fa un sito di statistiche, che pero' all'annuncio si ferma.
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SMR inesistenti
La IAEA (International Atomic Energy Agency) ci informa che ci sono complessivamente oltre 80 progetti di SMR in vari Paesi del mondo, alcuni sono stati ritirati, e dei quattro in costruzione, due sono in Cina, uno in Russia e uno in Argentina.
Pero', nonostante il panegirico e i vantaggi che l'Agenzia atomica predica per gli SMR come "Nuclear Power for the Future", l'ultimo rapporto sul loro stato dell'arte risale a tre anni fa e, dopo decadi di chiacchiere - i prototipi sono partiti negli anni '60 in Germania, Russia e Giappone - l'espansione degli SMR e' rimasta flatus vocis: meno di un millesimo della potenza nucleare in esercizio nel mondo!
Con la produzione di energia nucleo-elettrica, non fa mai male ricordarlo, che su scala mondo e' scesa a meno del 10% di quella elettrica complessiva e, conseguentemente, a meno del 2% dei consumi finali d'energia.
In definitiva i tanto sottolineati aspetti appetibili degli SMR - la piccolezza della taglia rispetto alle centrali di potenza; la modularita', cioe' la possibilita' di assemblare in fabbrica componenti e sistemi e il trasporto dell'unita' assemblata nel sito dell'installazione - hanno convinto solo gli utenti abituali, che sono le Marine degli Stati che hanno in dotazione sottomarini a propulsione nucleare.
L'eterna liaison nucleare civile/nucleare militare, come, a parte l'ormai annosa vicenda dell'Iran, confermo' pochi anni fa, ce ne fosse stato bisogno, la richiesta abbastanza ultimativa che la Rolls Royce, uno dei produttori di SMR, avanzo' al Governo inglese per sollecitare altri ordinativi (Chaffee P., 2020, "Rolls Royce pushes for major SMR commitments", Nucl. Intell.Weekly.14).
Piccoli e sicuri? Piccoli certamente, quanto alla sicurezza siamo alle solite con la fissione nucleare.
Gli SMR adottano le stesse tecnologie di fissione ultra-note e non sono mai stati concepiti per la sicurezza intrinseca, i problemi sono sempre gli stessi.
Insomma, per la fissione vale, all'insegna del repetita iuvant, la battuta di Giorgio Parisi: "E' piu' vecchia del transistor".
Il perche' di questo ritardo e come l'innovazione abbia riguardato componenti e soluzioni ingegneristiche anche importanti, ma non la Fisica del reattore, lo riserviamo ai ripetitivi dibattiti per un eventuale terzo referendum sul nucleare.
Quanto alla contaminazione radioattiva si avrebbe, per cumulativi 1.000 MW, cioe' quanti quelli di una centrale di potenza, un maggior coinvolgimento di territorio dovuto al frazionamento in tanti piccoli impianti.
*
Imprese indecise
Ma vuoi mettere il vantaggio che questi SMR non si faranno a spese dello Stato ma di gruppi di imprenditori che si consorzieranno ad hoc?
Sorride all'idea, il nostro fratacchione, anche se poi i proponenti la piattaforma sono pubblici, tranne Nomisma Energia: Edison, Ansaldo Nucleare, Enea, Politecnico di Milano.
Ma il sorriso fratiniano non esime dal porsi dei dubbi su quali siano questi imprenditori e se abbiano competenze e credibilita' industriali per realizzare impianti di adeguata tecnologia nucleare.
Di quale entita' e', per esempio, il loro portafogli ordini? Ma come, c'e' la "Fermi energia" che ha un contratto con l'Estonia per l'entrata in esercizio, non prima del 2030, di un suo SMR, che diventerebbe addirittura di IV generazione nel 2035.
Si', pero' Pichetto non se la fila proprio e cita l'esempio di Torino, dove "un gruppo di imprese della cintura potrebbe prendere uno small reactor di quelli che sta sperimentando Edison che e' del gruppo francese Edf, ma siamo tutti nell'Unione europea. Questo puo' darsi che succeda" (ANSA, Torino, 20.10.2023).
Voluta omissione di un altro SMR di progettazione italica, quello della Newcleo, che pure aveva commosso il Sole 24 ore (31.8.21) e che a Torino una sede ce l'ha? E la "sovranita' energetica nazionale" allora? Sempre sotto la cappella dei francesi, quando si parla di nucleare.
Come ai tempi di Silvio e delle pacche sulle spalle che generosamente gli dispensava Sarkozy, quando voleva rifilare all'Italia la bellezza di quattro EPR (European Pressurized Reactor, un reattore PWR da 1.600 MW, ndr) - a proposito, che vergogna e che smacco per Asterix e Obelix e' quell'EPR, che marcia con 14 anni di ritardo, e moltiplicazione per sei del costo iniziale, la' nel loro villaggio di Flamanville. E a respingere le pretese galliche ci penso' felicemente il popolo italiano col referendum del 2011.
Quel che si voglia, ma gli SMR garantiscono costi competitivi! Peccato, allora, non averne informato il Governo degli Stati Uniti, che ha annullato il progetto del piccolo reattore modulare che NuScale Power Corp., una delle piu' accreditate nel settore SMR, stava costruendo con la Utah Associated Municipal Power Systems.
Come mai? Inizialmente, il costo dell'elettricita' prodotta era stimato in 58 dollari per megawattora, ma col tempo e' aumentato del 52% fino a raggiungere 89 dollari per megawattora, secondo quanto citato da Bloomberg (ZUL/EFS ECO, 9.11.2023).
C'e' allora da elogiare la prudenza fratesca del Ministro, che ha voluto partecipare allo schiamazzo sul nucleare - sul quale Repubblica, odorato il vento, ha subito giocato il ruolo di "antemarcia" con un servizio peraltro esaustivo ("Il tabu' nucleare", 8.10.2023) - ma che ha sagacemente spostato i termini verso il 2030-2035 (vedi sopra nota AGEEI) e, con sussulto patriottico, rivendicato un ruolo per la patria di Fermi (indubbiamente molto sottodimensionato in "Oppenheimer", il bel film di Nolan): "[...] possiamo essere davvero i primi o in prima fila in quello che sara' il nucleare del futuro, che non sara' oggi e non sara' domani" (ibidem).
Il Ministro si e' impegnato a presentare il quadro regolatorio del nucleare che verra' entro la fine della legislatura e, agli "Stati generali della Greeneconomy" a "Ecomondo" (Rimini) ha citato il problema delle scorie nucleari asserendo: "Dobbiamo trovare una soluzione" (La Verita', "Presto avremo un deposito per le scorie" 8.11.2023). Pero'!
Non rimane allora che continuare a esternare la noia per la esasperante ripetitivita' del dibattito sul nucleare, come nell'introduzione al bel libro di Lucia Venturi: "La menzogna nucleare" (Intermezzi Editore), ricordando che quella ripetitivita' e' figlia del "niente di nuovo" sul fronte dell'innovazione nella fissione nucleare.
Una cappa che scende plumbea, come il refrigerante di alcuni progetti SMR, sulle speranze degli "orfani del nucleare", ma anche degli inevitabili neofiti generazionali, piu' o meno avvocati dell'atomo.
E cosi' si attenua anche la prospettiva di una terza battaglia referendaria, quasi ci dispiace, e non per meri motivi anagrafici.
12. RIFLESSIONE. ISDE-ITALIA: L'INSOSTENIBILITA' DEL NUCLEARE COME ENERGIA DI TRANSIZIONE
[Dal sito isdenews.it riprendiamo e diffondiamo]
Inaccettabile il documento sul nucleare firmato a Dubai. Sempre attuale l'appello di ventimila medici ISDE contro il nucleare e a favore delle rinnovabili
In occasione della COP28 di Dubai la Francia e una ventina di altri Paesi hanno firmato un impegno, per fortuna non vincolante, a "triplicare la capacita' di energia nucleare dal 2020 entro il 2050". La giustificazione sarebbe "il ruolo chiave dell'energia nucleare nel raggiungimento di emissioni globali nette di gas serra/neutralita' del carbonio entro o intorno alla meta' del secolo".
Tale decisione e' ingiustificabile, insostenibile e inaccettabile.
Non tiene conto dei lunghi tempi necessari per la realizzazione di centrali nucleari, degli elevatissimi costi di realizzazione e di gestione, dei rischi ambientali (Fukushima e' solo l'ultimo di una lunga serie di disastri, senza considerare il rischio che stiamo correndo a Zaporizhia), dei possibili rischi e dei danni sanitari documentati nonche' dell'irrisolto problema dello stoccaggio delle scorie.
Non tiene conto dell'incremento progressivo del costo dell'uranio (da 48 USD/libbra a dicembre 2022 a oltre 81 USD/libbra a dicembre 2023) e delle enormi conseguenze sociali, ambientali e sanitarie legate alla sua estrazione e commercializzazione.
Non tiene conto, in piena emergenza climatica, della necessita' di enormi quantita' di acqua (sino a 4 miliardi di litri al giorno) per il raffreddamento delle centrali. La Francia e' stata recentemente costretta a ridimensionare fortemente la produzione di energia proprio a causa della siccita' che ha colpito la Loira, sottraendo acqua ad altre destinazioni vitali.
Negli Stati oggi maggiormente coinvolti nell'utilizzo dell'energia nucleare questa scelta non ha risolto il problema della dipendenza da combustibili fossili, non ha indotto una riduzione significativa delle emissioni di CO2 ed ha avuto conseguenze economicamente rilevanti in termini di dipendenza dall'uranio e di elevato costo dell'energia all'utente finale.
Puntare al nucleare non sarebbe un ponte verso un futuro meno inquinato ma una strada tutta in salita che, allo stato attuale e futuro prossimo della ricerca e della tecnologia, ancora produce rischi incalcolabili e pericolosi ritardi, con conseguenze potenzialmente irreversibili, nel raggiungimento dei livelli necessari di energia pulita.
Mentre si discute ci sono intere citta' come Friburgo che gia' da anni hanno raggiunto l'autosufficienza energetica tramite una rete locale diffusa e capillare di fonti rinnovabili, a testimonianza che e' possibile farlo.
Per tali motivi l'Associazione Italiana Medici per l'Ambiente - ISDE Italia, rilancia l'ancora attualissimo appello di Edmonton con il quale, nel 1996, oltre 20.000 medici e scienziati dell'International Society of the Doctors for Environment (ISDE) raccomandavano "Per il bene dell'umanita', per la sua salute e sopravvivenza... un'urgente inversione delle attuali politiche che favoriscono lo sviluppo nucleare".
13. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Adriana Cavarero, Orrorismo. Ovvero della violenza sull'inerme, Feltrinelli, Milano 2007, pp. 176.
- Françoise Sironi, Persecutori e vittime, Feltrinelli, Milano 2001, pp. 212.
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Strumenti
- Luciano Gallino, Dizionario di sociologia, Utet, Torino 1978, 1993, Tea, Milano 1993, pp. XVIII + 774.
- Luciano Gallino (diretto da), Manuale di sociologia, Utet, Torino 1994, pp. XIV + 528.
14. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
15. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5053 del 19 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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