[Nonviolenza] Telegrammi. 5040



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5040 del 6 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Cristina Mattiello: Gianni Novelli
2. "AFFI": Per Marisa Rodano
3. "Il Paese delle Donne": La morte di Marisa Rodano
4. Peppe Sini: Cinque tesi sul golpe in corso in Italia
5. L'associazione "Respirare" di Viterbo scrive alla Presidente del Parlamento Europeo: "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
6. Emergency e altri: Per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica
7. Adesione popolare alla denuncia sulla presenza di armi nucleari in Italia
8. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
9. Il 10 dicembre Marcia della pace ad Assisi
10. Elena Buccoliero: Il femminicidio di Giulia negli occhi delle coetanee
11. Luca Sassetti: Lamento dai campi di guerra
12. Alcune pubblicazioni di Svetlana Aleksievic
13. Alcune pubblicazioni di e su Noam Chomsky
14. Alcune pubblicazioni di e su Rossana Rossanda
15. Alcune pubblicazioni di Tzvetan Todorov
16. Segnalazioni librarie
17. La "Carta" del Movimento Nonviolento
18. Per saperne di piu'

1. AMICIZIE. CRISTINA MATTIELLO: GIANNI NOVELLI
[Riceviamo e diffondiamo]

Care amiche e cari amici,
abbiamo dato l'ultimo saluto a Gianni Novelli (6.12.1936 - 28.11.2023), fondatore del Cipax, prima con una veglia di preghiere e testimonianza il 29 novembre (disponibile sulla nostra pagina Facebook), e il giorno dopo  col funerale, presso il Salone della Comunita' di base di S. Paolo a Roma, quel salone dove Gianni e' stato per tanti anni protagonista di incontri, dibattiti, e  degli annuali "Cantieri" del Cipax.
Vogliamo ringraziare tutte/i coloro che sono state/i  presenti, hanno mandato messaggi di cordoglio, pensieri e testimonianze nel ricordo dell'indimenticabile Gianni.
I Cantieri del Cipax rimangono aperti e proseguono i cammini straordinari che lui ha percorso. La sua cura nel lasciare traccia di questi cammini ha gran parte riscontro nel sito web del Cipax, che invitiamo a visitare: https://www.cipax-roma.it/
 Vi troverete, oltre alle  trascrizioni dei Cantieri e degli incontri, anche materiali a partire dagli anni '80, comprese le celebrazioni per mons Oscar Romero, le registrazioni di iniziative in Italia e all'estero, la galleria delle foto, dei disegni, ecc. E naturalmente notizie sul Cantiere in corso. Per gli anni piu' recenti potete trovare i video sui nostri social: la pagina Facebook e il canale YouTube.
 Noi vogliamo ricordarlo brevemente cosi':
Gianni e' stata una persona di grande umanita'. Il suo sorriso, la sua gentilezza, la sua disponibilita' verso gli altri ha conquistato stima, ammirazione e affetto.
Lo vogliamo ricordare soprattutto come un grande e instancabile organizzatore e tessitore di reti. I suoi "Cantieri" sono stati non solo metaforicamente un gran laboratorio di idee, di incontri, di cammini. Amava guardare con soddisfazione il percorso gia' fatto, ma fino all'ultimo ha continuato a camminare con tutti noi, a incoraggiarci ad andare avanti, a intraprendere nuove vie. Ha dato uno straordinario contributo e servizio al cammino ecumenico, alla vicinanza con gli ultimi, ha portato l'idea di interreligiosita' ben oltre il semplice dialogo, fino all'incontro e al confronto affinche' le fedi non siano strumenti per giustificare guerre e violenze.
Un saluto di pace
Cristina Mattiello, presidente Cipax

2. LUTTI. "AFFI": PER MARISA RODANO
[Dal sito de "Il paese delle donne" riprendiamo e diffondiamo]

E' scomparsa sabato 2 dicembre Marisa Rodano. Una vita caratterizzata da decenni di antifascismo, lotte per i diritti civili e per l'emancipazione e liberazione delle donne. Partigiana, Cofondatrice dell'UDI e deputata comunista, ha attraversato due secoli, sempre in prima fila contro la violenza di genere, la societa' capitalistica e patriarcale.
Una intellettuale e politica di grande valore umano e culturale.
Sempre con una fede incrollabile nella possibilita' di costruire un mondo giusto come relazioni e linguaggi diversi.
I suoi 102 anni di vita sono stati all'insegna dell'impegno costante in difesa delle istituzioni repubblicane, ma con una visione lungimirante di una possibile convivenza umana, in difesa della dignita' umana ovunque e comunque.
Se ne va l'ultima donna parlamentare della prima legislatura uscita dal fascismo. Sino all'ultimo, avendo consapevolezza chiara dell'involuzione sociale e culturale in atto nel nostro paese, metteva in guardia da un fascismo mai sotterrato. Marisa Rodano ha lottato, con determinazione ed umanita', in epoche diverse e sempre animata da valori democratici, di giustizia, uguaglianza e rispetto delle differenze.
Cara Marisa, grazie.
Alla figlia Giulia Rodano, nostra compagna di percorsi femministi, un fortissimo abbraccio.
Gina Di Francesco Presidenza A.F.F.I. Federazione Federativa Femminista Internazionale e le sue associazioni federate: Wilpf, Paese delle donne, ReteRosa, Pari Diritti, Eulalia, Alma Sabatini, Donne in nero, Centro di cultura Arendt.

3. LUTTI. "IL PAESE DELLE DONNE": LA MORTE DI MARISA RODANO
[Dal sito de "Il paese delle donne" riprendiamo e diffondiamo]

Marisa Rodano e' morta all'eta' di 102 anni. Alla figlia Giulia indirizziamo un messaggio per manifestare la nostra sentita vicinanza. Nel corso della premiazione per il XXIV Premio di scrittura femminile, ricorderemo la fondamentale figura di partigiana e femminista di Marisa Rodano.
Il nostro messaggio di condoglianze:
Carissima Giulia,
ti abbracciamo forte in questo momento di grande dolore che e' tuo e dei tuo cari ma e' anche di tanti mondi politici e culturali abitati e segnati, nella storia, dalla tua straordinaria mamma di cui conserveremo sempre il ricordo della forza partecipativa, della gentilezza e dell'acuta intelligenza.
La piu' sentita vicinanza da tutte noi de Il Paese delle Donne.

4. REPETITA IUVANT. PEPPE SINI: CINQUE TESI SUL GOLPE IN CORSO IN ITALIA

"Al fascista e' difficile rivolgersi.
Che un altro prenda la parola, gli appare gia' come un'interruzione sfrontata.
E' inaccessibile alla ragione, poiche' la vede solo nella capitolazione dell'altro"
(Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, Dialettica dell'illuminismo,
nell'Aggiunta a "Contro quelli che se ne intendono")

1. La cosiddetta "riforma costituzionale del premierato" e' in realta' un effettuale stravolgimento della Costituzione repubblicana, una profonda ferita inferta al Parlamento, un'aggressione esplicita alla separazione dei poteri e quindi allo stato di diritto, un brutale attacco alla democrazia, un ripugnante tentativo di imporre un regime autoritario.
C'e' un nome per tutto cio': si chiama colpo di stato.
*
2. L'uso sistematico della menzogna nella retorica propagandistica con cui il governo, la minoranza organizzata che lo sostiene, i suoi piu' o meno occulti ispiratori e compari e i variopinti suoi caudatari cercano di spacciare il golpe come una quisquilia o come una panacea (nell'imbonimento dei ciarlatani tutto e il contrario di tutto si equivalgono) e' esso stesso sintomatico della deriva autoritaria: la negazione della verita', quand'anche fosse solo frutto di crassa ignoranza, e' gia' una negazione della democrazia, dell'argomentazione logica e verificabile e del confronto razionale nelle procedure decisionali in cui la democrazia s'invera.
L'ostentato disprezzo per la verita' e' l'equivalente dei roghi dei libri di nazista memoria: e come diceva gia' Heine, dove si bruciano i libri, poi si bruceranno le persone.
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3. Al disprezzo per la verita', e all'uso del linguaggio per mistificare la realta', si unisce l'apologia della violenza: il sostegno al riarmo, alla crescente militarizzazione delle relazioni internazionali, alla guerra; la compressione delle liberta' democratiche a colpi di "decreti sicurezza" e con i provvedimenti che ledono finanche il diritto di sciopero; la violenza razzista sui migranti, all'infamia dei campi di concentramento aggiungendo ora anche l'infamia delle deportazioni.
Dove si pratica e si esalta la violenza, il fascismo e' gia' al potere.
*
4. Una politica internazionale caratterizzata da profonda indifferenza per le violazioni dei diritti umani; una politica sociale caratterizzata da profonda indifferenza per le sofferenze delle classi sociali piu' oppresse e i soggetti sociali piu' bisognosi di sostegno; una politica ambientale caratterizzata da profonda indifferenza per la catastrofe ecologica che minaccia l'intera umanita' e l'intero mondo vivente; una politica dell'amministrazione della giustizia caratterizzata dall'aggressione alla magistratura e allo stato di diritto; l'ideologia - ovvero il delirio - nazionalista e populista, sciovinista e razzista, militarista e patriarcale; la nostalgia plebiscitaria, l'esaltazione della gerarchia e l'odio per l'eguaglianza di dignita' e diritti: sono tutti elementi che definiscono inequivocabilmente il "brodo di coltura" del golpe in corso.
All'abuso come modo privilegiato di esercizio del potere si unisce il degrado dei costumi che tutto perverte, si unisce la barbarie che soffoca ed annichilisce la nozione stessa di bene comune, la coscienza stessa della responsabilita' morale e del dovere civile, il fondamentale sentimento e riconoscimento di umanita'.
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5. Al colpo di stato in corso e' compito dell'intero popolo italiano opporsi: con gli strumenti della democrazia, con l'uso della ragione, con la forza della verita', con la scelta della lotta nonviolenta per il bene comune dell'umanita' intera.
Difendere la Costituzione repubblicana. Difendere lo stato di diritto. Difendere la democrazia. Difendere la pace e la biosfera. Difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

5. APPELLI. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" Di VITERBO SCRIVE ALLA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO: "PORTIAMO A COMPIMENTO L'INIZIATIVA DI DAVID SASSOLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER"

Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo, on. Roberta Metsola,
numerose personalita' della societa' civile e varie associazioni democratiche italiane hanno promosso alcune settimane fa l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier".
Avendo aderito a tale appello, aderiamo anche alla lettera aperta che le e' stata inviata alcuni giorni fa, e ci associamo quindi alla richiesta che lei voglia proseguire nell'impegno del suo illustre e non dimenticato predecessore.
*
Qui di seguito il testo dell'appello.
Il 23 agosto 2021 David Sassoli, l'indimenticato Presidente del Parlamento Europeo che sarebbe deceduto pochi mesi dopo nel gennaio 2022, tenne una conferenza stampa in cui annuncio' il suo personale impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da quasi mezzo secolo prigioniero innocente.
L'iniziativa di David Sassoli si ricollegava idealmente a due precedenti importanti pronunciamenti del Parlamento Europeo, del 1994 e del 1999.
E si collegava anche al movimento che in Italia in quel momento riproponeva con forza l'esigenza e l'urgenza che Leonard Peltier venisse finalmente liberato.
In un suo tweet che accompagnava e sintetizzava la conferenza stampa del 23 agosto 2021 David Sassoli dichiarava, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Lanciamo un appello a riprendere e portare a compimento quell'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
le saremmo assai grati se lei, che ha assunto l'incarico di Presidente del Parlamento Europeo succedendo all'on. Sassoli, volesse porsi a capo di questa iniziativa volta a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei ricorda che il Parlamento Europeo gia' in passato ripetutamente si espresse in tal senso nel 1994 e nel 1999.
E sicuramente lei sa che una Commissione giuridica ad hoc dell'ONU, dopo aver accuratamente riesaminato tutti gli atti processuali, lo scorso anno ha concluso i suoi lavori chiedendo la liberazione di Leonard Peltier.
E sicuramente lei sa anche che nel corso del tempo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, da prestigiose organizzazioni umanitarie come Amnesty International, da innumerevoli istituzioni democratiche, da milioni - letteralmente milioni - di esseri umani di ogni parte del mondo, tra cui anche il magistrato che nel 1976 sostenne l'accusa contro di lui e che da anni e' impegnato per la sua liberazione (da allora ad oggi peraltro e' stato definitivamente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro Leonard Peltier erano false).
Come ha scritto nel suo appello l'indimenticato Presidente Sassoli, "I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
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Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione ed auspicando un suo intervento, voglia gradire distinti saluti.
L'Associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 2 dicembre 2023
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

6. REPETITA IUVANT. EMERGENCY E ALTRI: PER UN CESSATE IL FUOCO PERMANENTE E UNA SOLUZIONE POLITICA
[Riceviamo e diffondiamo]

La fragile tregua ottenuta per Gaza e' il frutto di una lunga mediazione internazionale, ma servono un cessate il fuoco permanente e una vera soluzione politica per una prospettiva concreta di pace e giustizia.
Il 7 ottobre Hamas ha ucciso e rapito civili inermi nelle loro case, per strada, a un festival sottraendoli alle loro famiglie. E' stato un attacco che ha colpito prevalentemente civili ebrei israeliani, tra cui bambini, anziani, attivisti storici per la pace e contro l'occupazione ma anche lavoratori migranti, palestinesi con passaporto israeliano o residenti in Israele. Sono seguite settimane di bombardamenti indiscriminati da parte del governo israeliano contro la popolazione di Gaza, con scuole ed ospedali divenuti cimiteri. Piu' di un milione di palestinesi e' stato costretto a lasciare le proprie case per dirigersi nel sud di Gaza, che non e' piu' un luogo sicuro.
Non ci sono corridoi umanitari adeguati, acqua, cibo, energia. In Cisgiordania e' cresciuta esponenzialmente la violenza da parte di coloni armati contro la popolazione civile palestinese.
Davanti a questi orrori, l'opinione pubblica internazionale in Europa si e' polarizzata, con il ritorno di gravissimi episodi di antisemitismo e islamofobia, riportandoci alla retorica dello scontro di civilta' che ha fatto danni enormi negli ultimi decenni.
La lotta contro l'antisemitismo non puo' essere ne' una mossa ipocrita per cancellare il retaggio del fascismo, ne' un'arma in piu' per reprimere il dissenso e alimentare xenofobia e pregiudizio antiarabo. Deve invece essere parte integrante della lotta contro ogni forma di razzismo.
Questa logica binaria - da una parte o dall'altra - e' la trappola a cui e' necessario sottrarsi in questo momento. Non si puo' cancellare l'orrore del 7 ottobre, ma si puo' fermare la strage a Gaza. Un crimine di guerra non ne cancella un altro: alimenta solo l'ingiustizia che prepara il terreno ad altra violenza.
Rivendichiamo il diritto e il dovere di guardare la guerra sempre dal punto di vista delle vittime, perche' sono loro l'unica certezza di ogni conflitto.
La protezione dei civili, senza distinzione di nazionalita', residenza o religione, e degli ospedali, deve essere il primo obiettivo di un'azione diplomatica della comunita' internazionale e delle forze della societa' civile.
Chiediamo la fine definitiva del massacro a Gaza, l'avvio di corridoi umanitari adeguati e la liberazione di tutti gli ostaggi. In Israele oltre mille palestinesi sono trattenuti in detenzione amministrativa, tra cui centinaia di minori, di cui chiediamo il rilascio. E' necessaria una soluzione politica a partire dalla fine del regime di apartheid e delle politiche di colonizzazione e di occupazione militare israeliane. Non potra' mai esserci sicurezza - per i palestinesi, per gli israeliani, per nessuno di noi - senza eguaglianza, diritti e liberta'.
Promotori: Emergency, Laboratorio ebraico antirazzista – LeA, Mediterranea e Assopace Palestina
Sottoscritto da tante altre associazioni, tra cui Amnesty International Italia, Arci, Libera, Gruppo Abele, AOI, Un Ponte per, Beati i costruttori di pace, Lunaria, Associazione SenzaConfine, Articolo 21... e per ora sono circa 4.000 quelli che hanno sottoscritto, tra questi 400 personalita' del mondo accademico, del mondo dello spettacolo, giornalisti e diplomatici, tra cui:
don Luigi Ciotti, Miguel Benasayag, Goffredo Fofi, Marco Damilano, Michele Serra, Pier Francesco Favino, Alessandro Bergonzoni, Carlo Ginzburg, Fiorella Mannoia, don Albino Bizzotto, Lisa Clark, Toni Servillo, Ferzan Ozpetek, Luca Zingaretti, Elio Germano, Ascanio Celestini, Greta Scarano, Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco, Vittoria Puccini, Giorgio Diritti, Mario Martone, Alba Rohrwacher, Alice Rohrwacher, Saverio Costanzo, Caterina Guzzanti, Paola Cortellesi, Edoardo Winspeare, Enzo Traverso, Carlo Rovelli, Tommaso Di Francesco, Alessandro Gilioli, Francesca Fornario, Stefano Nazzi, Alberto Negri, Nico Piro, Andrea Capocci, Alessandro Calascibetta, Ali Rashid, Alessandro Robecchi, Giulia Blasi, Donald Sassoon, Loredana Lipperini, Annamaria Testa, Raffaele Alberto Ventura, Luciana Castellina, Nicola Lagioia, Sandro Veronesi, Christian Raimo, Maurizio Braucci, Teresa Ciabatti, Mario Ricciardi, Giorgia Serughetti, Marco Revelli, Alessandro Portelli e tantissimi altri...
Per l'elenco completo dei firmatari, individuali e collettivi, e per sottoscrivere al seguente sito: https://cessateilfuoco.org/

7. REPETITA IUVANT. ADESIONE POPOLARE ALLA DENUNCIA SULLA PRESENZA DI ARMI NUCLEARI IN ITALIA
[Riceviamo e diffondiamo. Andando sul sito www.peacelink.it o sul sito www.pressenza.com e' possibile attivare i link per accedere a ulteriori materiali e per sottoscrivere l'iniziativa]

Il prossimo passo della denuncia trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma lo scorso 2 ottobre, riguardante la presenza delle armi nucleari in Italia e in attesa che si attivi la corrispondente inchiesta, riguarda l'adesione popolare a tale denuncia: parte oggi con una sottoscrizione popolare che si puo' realizzare online grazie alla piattaforma predisposta all'interno del sito di PeaceLink, storico portale telematico del pacifismo italiano.
Andando a questo indirizzo sara' possibile firmare la petizione di adesione di cui riportiamo il testo:
Ho appreso che in data 2 ottobre 2023 e' stata depositata alla Procura presso il Tribunale di Roma una denuncia per accertare la presenza di armi nucleari in Italia, verificarne la illegittimita' ed individuare i responsabili. Ho letto il testo e lo condivido. Approvo l'iniziativa alla quale vorrei partecipare. Non potendo piu' sottoscrivere la denuncia, ormai depositata, chiedo che questa mia lettera venga allegata agli atti del procedimento come segno di sostegno all'iniziativa.
In particolare mi sembrano significative le seguenti norme riportate nel testo della denuncia.
"In data 24 aprile 1975 l'Italia ha sottoscritto il Trattato di non Proliferazione Nucleare (TNP), trattato internazionale incentrato, in particolare su:
a) la c.d. "non proliferazione" del nucleare, in base alla quale gli Stati in possesso di armi nucleari (c.d. "Paesi nucleari") si impegnano a non trasferire armi di tale natura a quelli che ne sono privi (c.d. "Paesi non nucleari"), mentre questi ultimi si obbligano a non ricevere e/o acquisire il controllo diretto o indiretto di ordigni nucleari (artt. I, II, III);
b) il disarmo nucleare, che impone il ricorso a trattative finalizzate alla definitiva cessazione della prassi di armamento nucleare (art. VI).
Il diritto bellico internazionale vieta l'uso e la minaccia dell'uso delle armi nucleari in qualsiasi circostanza.
La L. 185/1990 vieta la fabbricazione, l'importazione, l'esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l'intermediazione di materiale di armamento senza l'autorizzazione dell'autorita' e, in ogni caso, di armi nucleari.
Ciononostante, la presenza di armi nucleari sul suolo nazionale puo' ormai considerarsi certa".
Sono consapevole della rilevanza politica dell'iniziativa giudiziaria. Credo, pero', fermamente nello Stato di diritto, nella ripartizione dei poteri e, soprattutto, nell'indipendenza della magistratura.
Sono certo che anche questa denuncia sara' valutata senza timori per le implicazioni politiche sottese.
*
Informazioni sulla denuncia
La denuncia e' sottoscritta a livello individuale da 22 esponenti di associazioni pacifiste e antimilitariste: Abbasso la guerra, Donne e uomini contro la guerra, Associazione Papa Giovanni XXIII, Centro di documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, Tavola della Pace Friuli Venezia Giulia, Rete Diritti Accoglienza Solidarieta' Internazionale, Pax Christi, Pressenza, WILPF, Centro sociale 28 maggio, Coordinamento No Triv, e singoli cittadini. Alcune di queste associazioni condividono collettivamente i contenuti di questa iniziativa.
Il testo della denuncia e' visionabile cliccando su questo link.
*
Aderisci:
Come persona
Come associazione

8. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

9. INIZIATIVE. IL 10 DICEMBRE MARCIA DELLA PACE AD ASSISI
[Dal sito perugiassisi.org riprendiamo e diffondiamo]

Cessate il fuoco!
Marcia della pace e della fraternita'
Assisi, domenica 10 dicembre 2023
Nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani, in occasione del 75mo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (10 dicembre 1948-2023) organizziamo assieme una nuova marcia della pace e della fraternita' per fermare le stragi. Riprendiamo in mano la bussola dei diritti umani!
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Programma
Ore 10.00 Incontro di riflessione e proposta (Domus Pacis, Assisi, Santa Maria degli Angeli)
Ore 14.30 Marcia della Pace e della Fraternita' da Santa Maria degli Angeli
Ore 16.50 Conclusione in Piazza San Francesco
Ore 17.00 Messa nella Basilica Inferiore di San Francesco
*
"In nome di Dio: cessate il fuoco!
Si abbia la forza di dire basta!"
Papa Francesco (5 novembre 2023)
"Gaza sta diventando un cimitero di bambini.
E' una crisi di umanita'!"
Antonio Guterres, Segretario Generale dell'Onu (6 novembre 2023)
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Israele e Palestina. Due Stati per due Popoli.
Stessa dignita', stessi diritti, stessa sicurezza.
*
Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace
Coalizione AssisiPaceGiusta

10. INCONTRI. ELENA BUCCOLIERO: IL FEMMINICIDIO DI GIULIA NEGLI OCCHI DELLE COETANEE
[Dal sito di "Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo]

Anche quest'anno ho avuto l'opportunita' di svolgere qualche ora di lezione all'Universita' di Parma sugli aspetti psicologici e sociali della violenza di genere. L'occasione e' un laboratorio interdisciplinare aperto a tutti i corsi di laurea, un tassello in piu' per diffondere quei valori di rispetto, riconoscimento dell'altro, identificazione della violenza, empatia... di cui tanto si avverte la mancanza.
Il corso non ha obbligo di frequenza. Alla prima lezione, il 20 novembre scorso, si collega una trentina di studenti. Maschi: uno. Non sono sorpresa ma dispiaciuta si'.
L'omicidio di Giulia Cecchettin e' una ferita aperta, difficile parlare d'altro. Scelgo di ribaltare il percorso che avevo immaginato e proietto una sua fotografia chiedendo di esprimere per iscritto che cosa provano. Sono una forza potente, le emozioni. Danno intensita' ai nostri discorsi, ai nostri comportamenti. Spingono al cambiamento quando ci tengono sulle spine, ci rinchiudono in noi stessi se ci pare di non trovare una via.
Le ragazze al principio sono incerte, forse abituate a una lezione frontale, poi si fanno piu' partecipi comprendendo che quello e' uno spazio a loro disposizione. Il laboratorio si fa insieme. Anche l'unico ragazzo in collegamento si confronta con passione. Ne scaturisce un dibattito partecipato e maturo.
Il pensiero di Giulia trasmette tanta sofferenza, espressa come tristezza, dolore e dispiacere (lo dicono in 15). Le ragazze sono coetanee di Giulia, per loro e' piu' che mai spontaneo mettersi nei suoi panni. Potra' succedere a me o a qualcuna che conosco? Capitera' anche a me, devo aver paura anche io? E poi: Come mai e' successo? Non doveva essere un "bravo ragazzo"? Dobbiamo smettere di fidarci anche dei bravi ragazzi?
Quando un "bravo ragazzo" arriva a tanto lo spaesamento e' totale. Non vale piu' nemmeno stare attenti al lupo, evitare le caramelle degli sconosciuti... Come ti proteggi, se pensi che il tuo innamorato potrebbe diventare il tuo assassino? Davvero la violenza e' un mostro che puo' impossessarsi di chiunque e stravolgerne i gesti, i comportamenti?
Invito a riflettere sulla possibilita' di riconoscere i segnali della violenza. Secondo le ragazze si', i segnali ci sono, ma Molto spesso sono cosi' piccoli che si camuffano con comportamenti comuni, oppure vengono ammessi come manifestazioni di gelosia, "lui tiene a me", e invece sono segnali di possesso. Magari si viene anche manipolati e ci se ne accorge dopo. L'unico ragazzo della classe indica la violenza come processo mentale che purtroppo e' guidato dall'istinto, e' guidato in modo menzognero da pensieri elaborati in modo malsano. Al 90% questi comportamenti sono visibili ma la stessa relazione ne cela i segnali. E poi ci sono individui abili manipolatori che riescono a nascondere il proprio stato emotivo.
Proietto i dati di un'indagine recentissima (Ipsos, 2023) che ha riguardato la violenza di genere tra i giovani interpellando un campione di 18-29 anni. Per 4 su 5 se davvero una donna non vuole avere un rapporto sessuale puo' sottrarsi, come dire che lo stupro non esiste, e 1 su 5 ritiene che la violenza nasca dalla provocazione della donna. Anche gli ultimi dati Istat confermano che il controllo del cellulare o dei social e' legittimato da un'ampia fascia di popolazione soprattutto giovanile. In aula una studentessa afferma che invece non si dovrebbe, e poi: Lo faccio anch'io con il mio ragazzo di guardargli il cellulare, mi sembra naturale; non so perche' ma non mi fa lo stesso effetto di quando e' un ragazzo a controllare la fidanzata.
Le ragazze sono impaurite e preoccupate pensando di potersi ritrovare coinvolte in una relazione a rischio. Respiro la loro rabbia e il senso di ingiustizia per la vita spezzata di Giulia e di tante altre, per come un accettabile senso di sicurezza si e' infranto con questo femminicidio piu' che con tanti altri. Perche' pensando a Giulia si rivivono i giorni trascorsi ad aspettarla, le speranze cancellate dal ritrovamento del corpo, la commozione per la giovane eta' della ragazza, l'efferatezza con cui e' stata uccisa. Tra gli allievi, chi si concentra sull'atto in se' riporta disgusto, ribrezzo. Pensando a Filippo, si domandano Come puo' un ragazzo arrivare a fare una cosa del genere? Cosa pensava di ottenere? Che finale aveva immaginato uccidendola e scappando?
E' un tarlo il pensiero che forse la morte di Giulia si poteva evitare. Un'allieva si chiede Perche' i genitori di Filippo non hanno colto i segnali di possessione, controllo e instabilita' emotiva del figlio?, non per giudicare ma per capire. Una compagna aggiunge Un mio amico potra' mai pensare di fare una cosa del genere?, ed e' inquieta all'idea che chiunque di noi potrebbe essere uno spettatore inconsapevole che non riconosce i segnali e non protegge la donna, pur volendolo fare.
La rabbia e il senso di ingiustizia non trovano un'espressione attiva. Qualche giorno dopo, nelle manifestazioni del 25 novembre, forse questi giovani saranno stati in piazza, non lo so. Per il momento in diversi vivono sentimenti di rassegnazione, sgomento, sconforto, delusione. Questo scoraggiamento non e' un fatto privato: In che societa' viviamo? Perche' ancora nel 2023 succedono queste cose?
Secondo una ragazza il sistema di protezione contro la violenza di genere e' debole e non supportato, vista la negazione sistematica che viviamo ogni giorno sulla nostra pelle da parte di persone che non ci provano neanche a immedesimarsi. Per un'altra allieva si parla quando ormai e' troppo tardi e purtroppo, appunto, si parla tanto ma non si agisce granche'... perche' ormai ne succedono talmente tante che siamo quasi diventati "abituati" a questo tipo di avvenimenti.
La svolta che invocano risiede nell'educazione a esternare le emozioni negative in modo sano, a esserne consapevoli e a non farsi travolgere.
Il richiamo forte e' rivolto agli uomini a cui chiedono presenza e sostegno. Perche' ho visto centinaia di post, commenti, considerazioni a supporto del grande argomento del femminicidio da parte di donne, e forse uno o due pareri da uomini? Perche' sembriamo le uniche ad interessarsi di questo?
La sistematicita' della violenza di genere mi fa paura e mi fa rabbia vedere molti uomini che invece di informarsi e riconoscere il problema si deresponsabilizzano dicendo "non tutti gli uomini uccidono", "non bisogna fare di tutta l'erba un fascio".
Le tante piazze del 25 novembre scorso hanno dato una prima risposta. Gli uomini c'erano, come le famiglie e i loro bambini. Forse un cambio di prospettiva puo' avvenire.

11. L'ORA. LUCA SASSETTI: LAMENTO DAI CAMPI DI GUERRA
[Da Enrico Peyretti riceviamo e diffondiamo]

Non diciamo piu' nulla
solamente ascoltiamo poesia
sale anche dal campo dei morti
dalla terra dei sangui di Abele
sale come vapore dolente
non sapete se sia una preghiera
o amara confessione della terra
che piange i nostri peccati.
Su quella terra
e' passata la guerra.
E' caduta la musica in pezzi
sprofondata nel buio la bellezza
dove e' passata la guerra.
Non diciamo piu' nulla
solamente piangiamo
la perduta poesia.
Nel silenzio, attendiamo.

12. MAESTRE. ALCUNE PUBBLICAZIONI DI SVETLANA ALEKSIEVIC

- Svetlana Aleksievic, Incantati dalla morte, Edizioni e/o, Roma 2005, pp. 272.
- Svetlana Aleksievic, Gli ultimi testimoni, Bompiani, Milano 2016, 2017, pp. 368.
- Svetlana Aleksievic, La guerra non ha un volto di donna, Bompiani, Milano 2015, 2020, pp. 464.
- Svetlana Aleksievic, Preghiera per Cernobyl, Edizioni e/o, Roma 2002, 2004, pp. 360.
- Svetlana Aleksievic, Ragazzi di zinco, Edizioni e/o, Roma 2003, pp. 320.
- Svetlana Aleksievic, Tempo di seconda mano, Bompiani, Milano 2014, 2018, pp. 780.
- Svetlana Aleksievic, Una battaglia persa, Adelphi, Milano 2022, pp. 48.

13. MAESTRI. ALCUNE PUBBLICAZIONI DI E SU NOAM CHOMSKY

- Noam Chomsky, Alla corte di re Artu', Eleuthera, Milano 1994, pp. 240.
- Noam Chomsky, Anarchia, Ponte alle Grazie, Milano 2015, 2017, pp. 400.
- Noam Chomsky, Anno 501, la conquista continua, Gamberetti, Roma 1993, 1996, pp. 392.
- Noam Chomsky, Atti di aggressione e di controllo, Marco Tropea Editore, Milano 2000, pp. 192.
- Noam Chomsky, Capire il potere, Marco Tropea Editore, Milano 2002, 2004, pp. 512.
- Noam Chomsky, Chi sono i padroni del mondo, Ponte alle Grazie, Milano 2016, 2018, pp. 352.
- Noam Chomsky, Conoscenza e liberta', Einaudi, Torino 1972, pp. 128.
- Noam Chomsky, Cosi' va il mondo, Piemme, Milano 2017, 2018, pp. 512.
- Noam Chomsky, Dal Vietnam all'Iraq. Colloqui con Patricia Lombroso, Manifestolibri, Roma 2003, pp. 104.
- Noam Chomsky, Dopo l'11 settembre, Marco Tropea Editore, Milano 2003, pp. 160.
- Noam Chomsky, I cortili dello Zio Sam, Gamberetti, Roma 1996, pp. 112.
- Noam Chomsky, Il club dei ricchi, Gamberetti, Roma 1996, pp. 104.
- Noam Chomsky, Il conflitto Israele-Palestina. Datanews, Roma 2002, pp. 176.
- Noam Chomsky, Il linguaggio e la mente, Bollati Boringhieri, Torino 2012, Rcs, Milano 2016, pp. 352.
- Noam Chomsky, Illusioni necessarie, Eleuthera, Milano 1991, pp. 232.
- Noam Chomsky, Il mistero del linguaggio. Nuove prospettive, Cortina, Milano 2018, pp. 126
- Noam Chomsky, I nuovi mandarini. Gli intellettuali e il potere in America, Il Saggiatore - Net, Milano 2003, pp. X + 438.
- Noam Chomsky, La democrazia del grande fratello, Piemme, Casale Monferrato (Al) 2005, pp. 256.
- Noam Chomsky, La grammatica trasformazionale, Bollati Boringhieri, Torino 1975, 2001, pp. 180.
- Noam Chomsky, La guerra americana in Asia, Einaudi, Torino 1973, 1974, pp. 128.
- Noam Chomsky, La quinta liberta', Eleuthera, Milano 1987, pp. 456.
- Noam Chomsky, Le dieci leggi del potere, Ponte alle Grazie, Milano 2017, 2018, pp. 192.
- Noam Chomsky, Linguaggio e liberta', Marco Tropea Editore, Milano 1998, pp. 352.
- Noam Chomsky, Linguaggio e problemi della conoscenza, Il Mulino, Bologna 1991, pp. XIV + 184.
- Noam Chomsky, Linguistica cartesiana, Gredos, Madrid 1969, 1991, pp. 160.
- Noam Chomsky, Problemi di teoria linguistica, Boringhieri, Torino 1975, 1979, pp. 172.
- Noam Chomsky, Regole e rappresentazioni, Il Saggiatore, Milano 1981, 1990, pp. 250.
- Noam Chomsky, Riflessioni sul Medio Oriente, Einaudi, Torino 1976, pp. VI + 184.
- Noam Chomsky, Saggi di fonologia, Boringhieri, Torino 1977, pp. 160.
- Noam Chomsky, Structures syntaxiques, Seuil, Paris 1969, 1979, pp. 160.
- Noam Chomsky, Sulla nostra pelle, Marco Tropea Editore, Milano 1999, pp. 232.
- Noam Chomsky, Terrore infinito, Dedalo, Bari 2002, pp. 432.
- Noam Chomsky, Tre lezioni sull'uomo, Ponte alle Grazie, Milano 2017, pp. 128.
- Noam Chomsky, 11 settembre, Marco Tropea Editore, Milano 2001, pp. 128.
- Noam Chomsky, Venti di protesta, Ponte alle Grazie, Milano 2018, pp. 224.
- Noam Chomsky, Verso il precipizio, Castelvecchi, Roma 2018, pp. 48.
- Noam Chomsky, Heinz Dieterich, La societa' globale, La Piccola Editrice, Celleno (Vt) 1997, pp. 160.
- Noam Chomsky, Michel Foucault, La natura umana, Castelvecchi, Roma 2013, 2018, pp. 78.
- Noam Chomsky, Edward S. Herman, La fabbrica del consenso, Marco Tropea Editore, Milano 1998, pp. 508.
- Noam Chomsky e Laray Polk, 2 minuti all'apocalisse, Piemme, Milano 2018, pp. 168.
- Massimo Piattelli-Palmarini (organise' et recueilli par), Theories du langage, theories de l'aprentissage. Le debat entre Jean Piaget et Noam Chomsky, Seuil, Paris 1979, 1982, pp. 544.
- Armando Brissoni, Saggio su Noam Chomsky seguito da altri saggi di linguistica, Li Causi Editore, Bologna 1983, pp. VI + 138.
- Mario Saltarelli, La grammatica generativa trasformazionale, Sansoni, Firenze 1970, pp. XIV + 158.
- Stefano Versace, Chomsky. Linguaggio, conoscenza e liberta', Hachette, Milano 2016, pp. 144.

14. MAESTRE. ALCUNE PUBBLICAZIONI DI E SU ROSSANA ROSSANDA

- Rossana Rossanda, L'anno degli studenti, De Donato, Bari 1968, Manifestolibri, Roma 2018, pp. 96.
- Rossana Rossanda, Le altre, Bompiani, Milano 1979, pp. 240.
- Rossana Rossanda, Un viaggio inutile o della politica come educazione sentimentale, Bompiani, Milano 1981, pp. 144.
- Rossana Rossanda, Anche per me. Donna, persona, memoria dal 1973 al 1986, Feltrinelli, Milano 1987, pp. 208.
- Rossana Rossanda, Note a margine, Bollati Boringhieri, Torino 1996, pp. X + 236.
- Rossana Rossanda, La ragazza del secolo scorso, Einaudi, Torino 2005, pp. IV + 388.
- Rossana Rossanda, Quando si pensava in grande, Einaudi, Torino 2013, pp. IV + 244.
- Rossana Rossanda, Il film del secolo, Bompiani, Milano 2013, pp. X + 374.
- Rossana Rossanda, Questo corpo che mi abita, Bollati Boringhieri, Torino 2018, pp. 128.
- Rossana Rossanda, Un secolo, due movimenti, Futura,Roma 2022, pp. 96.
- Rossana Rossanda, Aperte lettere, Nottetempo, Milano 2023, pp. 288.
- Rossana Rossanda, Volti di un secolo, Einaudi, Torino 2023, pp. XXIV + 244.
- Alessandra Bocchetti, Rossana Rossanda, Christa Wolf, Se la felicita'... Per una critica al capitalismo a partire dall'essere donna, VandA edizioni, Milano 2021, pp. 72.
- Manuela Fraire e Rossana Rossanda, La perdita, Bollati Boringhieri, Torino 2008, pp. 82.
- Filippo Gentiloni, Rossana Rossanda, La vita breve. Morte, resurrezione, immortalita', Pratiche, Parma 1996, pp. 96.
- Pietro Ingrao, Rossana Rossanda, Appuntamenti di fine secolo, Manifestolibri, Roma 1995, pp. 288.
- Pietro Ingrao, Rossana Rossanda, Novecentosettantotto. I giovani, le Brigate Rosse, Aldo Moro, Bordeaux, Roma 2021, pp. 64.
- Alessandro Barile, Rossana Rossanda e il PCI, Carocci, Roma 2022, pp. 266.
- Maria Fancelli (a cura di), Rossana Rossanda. Il diciassettesimo tasto, Clichy, Firenze 2022, pp. 128.

15. MAESTRI. ALCUNE PUBBLICAZIONI DI TZVETAN TODOROV

- Tzvetan Todorov, Di fronte all'estremo, Garzanti, Milano 1992, 2011, pp. 312.
- Tzvetan Todorov, Eloge du quotidien. Essai sur la picture hollandaise du XVII siecle, Biro, 1993, Seuil, Paris 1997, 2001, pp. 176.
- Tzvetan Todorov, Face a' l'extreme, Seuil, Paris 1991, 1994, pp. 368.
- Tzvetan Todorov, Gli altri vivono in noi e noi viviamo in loro. Saggi 1983-2008, Garzanti, Milano 2011.
- Tzvetan Todorov, Il nuovo disordine mondiale, Garzanti, Milano 2003, pp. 94.
- Tzvetan Todorov, I nemici intimi della democrazia, Garzanti, Milano 2012, 2017, pp. 252.
- Tzvetan Todorov, La bellezza salvera' il mondo. Wilde, Rilke, Cvetaeva, Garzanti, Milano 2010, pp. 288.
- Tzvetan Todorov, La conquista dell'America. Il problema dell'"altro", Einaudi, Torino 1992, pp. XIV + 322.
- Tzvetan Todorov, La letteratura fantastica, Garzanti, Milano 1977, 1983, pp. 192.
- Tzvetan Todorov, La letteratura in pericolo, Garzanti, Milano 2008, 2011, pp. 88.
- Tzvetan Todorov, La notion de litterature et autres essais, Seuil, Paris 1987, 2000, pp. 194.
- Tzvetan Todorov, La paura dei barbari. Oltre lo scontro delle civilta', Garzanti, Milano 2009, pp. 288.
- Tzvetan Todorov, L'arte o la vita! Il caso Rembrandt, Donzelli, Roma 2011, pp. 112.
- Tzvetan Todorov, La vie commune. Essai d'antrhropologie generale, Seuil, Paris 1995, 2003, pp. 222.
- Tzvetan Todorov, Le jardin imparfait. La pensee humaniste en France, Grasset, Paris 1998, Le livre de poche, Paris 2000, pp. 352.
- Tzvetan Todorov, Les abus de la memoire, Arlea, Paris 1995, 1998, pp. 64.
- Tzvetan Todorov, Les morales de l'histoire, Grasset, Paris 1991, Hachette, Paris 1997, pp. 400.
- Tzvetan Todorov, L'homme depayse', Seuil, Paris 1996, pp. 256.
- Tzvetan Todorov, Lo spirito dell'illuminismo, Garzanti. Milano 2007, pp. 128.
- Tzvetan Todorov, Memoria del male, tentazione del bene. Inchiesta su un secolo tragico, Garzanti, Milano 2001, pp. 406.
- Tzvetan Todorov, Michail Bachtin. Il principio dialogico, Einaudi, Torino 1990, pp. VI + 168.
- Tzvetan Todorov, Noi e gli altri. La riflessione francese sulla diversita' umana, Einaudi, Torino 1991, pp. XX + 482.
- Tzvetan Todorov, Poetique de la prose. Choix suivie de Nouvelles recherches sur le recit, Seuil, Paris 1971, 1978, 1980, 1999, pp. 192.
- Tzvetan Todorov, Resistenti. Storie di donne e uomini che hanno lottato per la giustizia, Garzanti, Milano 2016, pp. 224.
- Tzvetan Todorov, Teorie del simbolo, Garzanti, Milano 1984, 1991, pp. 416.
- Tzvetan Todorov, Una fragile felicita'. Saggio su Rousseau, Il Mulino, Bologna 1987, pp. XXVI + 84
- Tzvetan Todorov, Una tragedia vissuta. Scene di guerra civile, Garzanti, Milano 1995, pp. 158.
- Tzvetan Todorov (a cura di), I formalisti russi, Einaudi, Torino 1968, 1977, pp. 368.
- Tzvetan Todorov e Georges Baudot (testi scelti e presentati da), Racconti aztechi della Conquista, Einaudi, Torino 1988, pp. LXX + 314.

16. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Guido Trombetti e Giuseppe Zollo, Teorema di Lagrange o del valor medio, Le Scienze, Roma 2023, pp. 144, in supplemento a "Le Scienze".
*
Riletture
- Umberto Eco, I limiti dell'interpretazione, Bompiani, Milano 1990, 1995, pp. 384.
- La storia di Miriam Makeba. Miriam Makeba si racconta a Nomsa Mwakula, Edizioni Goree, 2009, pp. 304.
*
Riedizioni
- Richard Stengel, La lezione di Nelson Mandela, Rcs, Milano 2013, 2023, pp. 192, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

17. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

18. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5040 del 6 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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