[Nonviolenza] Telegrammi. 5038



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5038 del 4 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Cinque tesi sul golpe in corso in Italia
2. L'associazione "Respirare" di Viterbo scrive alla Presidente del Parlamento Europeo: "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
3. Emergency e altri: Per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica
4. Adesione popolare alla denuncia sulla presenza di armi nucleari in Italia
5. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
6. Il 10 dicembre Marcia della pace ad Assisi
7. Luca Sassetti: Di tutto, peggiore e' la guerra
8. Maestre
9. Quartine
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. L'ORA. PEPPE SINI: CINQUE TESI SUL GOLPE IN CORSO IN ITALIA

"Al fascista e' difficile rivolgersi.
Che un altro prenda la parola, gli appare gia' come un'interruzione sfrontata.
E' inaccessibile alla ragione, poiche' la vede solo nella capitolazione dell'altro"
(Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, Dialettica dell'illuminismo,
nell'Aggiunta a "Contro quelli che se ne intendono")

1. La cosiddetta "riforma costituzionale del premierato" e' in realta' un effettuale stravolgimento della Costituzione repubblicana, una profonda ferita inferta al Parlamento, un'aggressione esplicita alla separazione dei poteri e quindi allo stato di diritto, un brutale attacco alla democrazia, un ripugnante tentativo di imporre un regime autoritario.
C'e' un nome per tutto cio': si chiama colpo di stato.
*
2. L'uso sistematico della menzogna nella retorica propagandistica con cui il governo, la minoranza organizzata che lo sostiene, i suoi piu' o meno occulti ispiratori e compari e i variopinti suoi caudatari cercano di spacciare il golpe come una quisquilia o come una panacea (nell'imbonimento dei ciarlatani tutto e il contrario di tutto si equivalgono) e' esso stesso sintomatico della deriva autoritaria: la negazione della verita', quand'anche fosse solo frutto di crassa ignoranza, e' gia' una negazione della democrazia, dell'argomentazione logica e verificabile e del confronto razionale nelle procedure decisionali in cui la democrazia s'invera.
L'ostentato disprezzo per la verita' e' l'equivalente dei roghi dei libri di nazista memoria: e come diceva gia' Heine, dove si bruciano i libri, poi si bruceranno le persone.
*
3. Al disprezzo per la verita', e all'uso del linguaggio per mistificare la realta', si unisce l'apologia della violenza: il sostegno al riarmo, alla crescente militarizzazione delle relazioni internazionali, alla guerra; la compressione delle liberta' democratiche a colpi di "decreti sicurezza" e con i provvedimenti che ledono finanche il diritto di sciopero; la violenza razzista sui migranti, all'infamia dei campi di concentramento aggiungendo ora anche l'infamia delle deportazioni.
Dove si pratica e si esalta la violenza, il fascismo e' gia' al potere.
*
4. Una politica internazionale caratterizzata da profonda indifferenza per le violazioni dei diritti umani; una politica sociale caratterizzata da profonda indifferenza per le sofferenze delle classi sociali piu' oppresse e i soggetti sociali piu' bisognosi di sostegno; una politica ambientale caratterizzata da profonda indifferenza per la catastrofe ecologica che minaccia l'intera umanita' e l'intero mondo vivente; una politica dell'amministrazione della giustizia caratterizzata dall'aggressione alla magistratura e allo stato di diritto; l'ideologia - ovvero il delirio - nazionalista e populista, sciovinista e razzista, militarista e patriarcale; la nostalgia plebiscitaria, l'esaltazione della gerarchia e l'odio per l'eguaglianza di dignita' e diritti: sono tutti elementi che definiscono inequivocabilmente il "brodo di coltura" del golpe in corso.
All'abuso come modo privilegiato di esercizio del potere si unisce il degrado dei costumi che tutto perverte, si unisce la barbarie che soffoca ed annichilisce la nozione stessa di bene comune, la coscienza stessa della responsabilita' morale e del dovere civile, il fondamentale sentimento e riconoscimento di umanita'.
*
5. Al colpo di stato in corso e' compito dell'intero popolo italiano opporsi: con gli strumenti della democrazia, con l'uso della ragione, con la forza della verita', con la scelta della lotta nonviolenta per il bene comune dell'umanita' intera.
Difendere la Costituzione repubblicana. Difendere lo stato di diritto. Difendere la democrazia. Difendere la pace e la biosfera. Difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

2. APPELLI. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" Di VITERBO SCRIVE ALLA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO: "PORTIAMO A COMPIMENTO L'INIZIATIVA DI DAVID SASSOLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER"

Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo, on. Roberta Metsola,
numerose personalita' della societa' civile e varie associazioni democratiche italiane hanno promosso alcune settimane fa l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier".
Avendo aderito a tale appello, aderiamo anche alla lettera aperta che le e' stata inviata alcuni giorni fa, e ci associamo quindi alla richiesta che lei voglia proseguire nell'impegno del suo illustre e non dimenticato predecessore.
*
Qui di seguito il testo dell'appello.
Il 23 agosto 2021 David Sassoli, l'indimenticato Presidente del Parlamento Europeo che sarebbe deceduto pochi mesi dopo nel gennaio 2022, tenne una conferenza stampa in cui annuncio' il suo personale impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da quasi mezzo secolo prigioniero innocente.
L'iniziativa di David Sassoli si ricollegava idealmente a due precedenti importanti pronunciamenti del Parlamento Europeo, del 1994 e del 1999.
E si collegava anche al movimento che in Italia in quel momento riproponeva con forza l'esigenza e l'urgenza che Leonard Peltier venisse finalmente liberato.
In un suo tweet che accompagnava e sintetizzava la conferenza stampa del 23 agosto 2021 David Sassoli dichiarava, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Lanciamo un appello a riprendere e portare a compimento quell'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier.
*
Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
le saremmo assai grati se lei, che ha assunto l'incarico di Presidente del Parlamento Europeo succedendo all'on. Sassoli, volesse porsi a capo di questa iniziativa volta a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei ricorda che il Parlamento Europeo gia' in passato ripetutamente si espresse in tal senso nel 1994 e nel 1999.
E sicuramente lei sa che una Commissione giuridica ad hoc dell'ONU, dopo aver accuratamente riesaminato tutti gli atti processuali, lo scorso anno ha concluso i suoi lavori chiedendo la liberazione di Leonard Peltier.
E sicuramente lei sa anche che nel corso del tempo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, da prestigiose organizzazioni umanitarie come Amnesty International, da innumerevoli istituzioni democratiche, da milioni - letteralmente milioni - di esseri umani di ogni parte del mondo, tra cui anche il magistrato che nel 1976 sostenne l'accusa contro di lui e che da anni e' impegnato per la sua liberazione (da allora ad oggi peraltro e' stato definitivamente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro Leonard Peltier erano false).
Come ha scritto nel suo appello l'indimenticato Presidente Sassoli, "I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
*
Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione ed auspicando un suo intervento, voglia gradire distinti saluti.
L'Associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 2 dicembre 2023
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

3. REPETITA IUVANT. EMERGENCY E ALTRI: PER UN CESSATE IL FUOCO PERMANENTE E UNA SOLUZIONE POLITICA
[Riceviamo e diffondiamo]

La fragile tregua ottenuta per Gaza e' il frutto di una lunga mediazione internazionale, ma servono un cessate il fuoco permanente e una vera soluzione politica per una prospettiva concreta di pace e giustizia.
Il 7 ottobre Hamas ha ucciso e rapito civili inermi nelle loro case, per strada, a un festival sottraendoli alle loro famiglie. E' stato un attacco che ha colpito prevalentemente civili ebrei israeliani, tra cui bambini, anziani, attivisti storici per la pace e contro l'occupazione ma anche lavoratori migranti, palestinesi con passaporto israeliano o residenti in Israele. Sono seguite settimane di bombardamenti indiscriminati da parte del governo israeliano contro la popolazione di Gaza, con scuole ed ospedali divenuti cimiteri. Piu' di un milione di palestinesi e' stato costretto a lasciare le proprie case per dirigersi nel sud di Gaza, che non e' piu' un luogo sicuro.
Non ci sono corridoi umanitari adeguati, acqua, cibo, energia. In Cisgiordania e' cresciuta esponenzialmente la violenza da parte di coloni armati contro la popolazione civile palestinese.
Davanti a questi orrori, l'opinione pubblica internazionale in Europa si e' polarizzata, con il ritorno di gravissimi episodi di antisemitismo e islamofobia, riportandoci alla retorica dello scontro di civilta' che ha fatto danni enormi negli ultimi decenni.
La lotta contro l'antisemitismo non puo' essere ne' una mossa ipocrita per cancellare il retaggio del fascismo, ne' un'arma in piu' per reprimere il dissenso e alimentare xenofobia e pregiudizio antiarabo. Deve invece essere parte integrante della lotta contro ogni forma di razzismo.
Questa logica binaria - da una parte o dall'altra - e' la trappola a cui e' necessario sottrarsi in questo momento. Non si puo' cancellare l'orrore del 7 ottobre, ma si puo' fermare la strage a Gaza. Un crimine di guerra non ne cancella un altro: alimenta solo l'ingiustizia che prepara il terreno ad altra violenza.
Rivendichiamo il diritto e il dovere di guardare la guerra sempre dal punto di vista delle vittime, perche' sono loro l'unica certezza di ogni conflitto.
La protezione dei civili, senza distinzione di nazionalita', residenza o religione, e degli ospedali, deve essere il primo obiettivo di un'azione diplomatica della comunita' internazionale e delle forze della societa' civile.
Chiediamo la fine definitiva del massacro a Gaza, l'avvio di corridoi umanitari adeguati e la liberazione di tutti gli ostaggi. In Israele oltre mille palestinesi sono trattenuti in detenzione amministrativa, tra cui centinaia di minori, di cui chiediamo il rilascio. E' necessaria una soluzione politica a partire dalla fine del regime di apartheid e delle politiche di colonizzazione e di occupazione militare israeliane. Non potra' mai esserci sicurezza - per i palestinesi, per gli israeliani, per nessuno di noi - senza eguaglianza, diritti e liberta'.
Promotori: Emergency, Laboratorio ebraico antirazzista – LeA, Mediterranea e Assopace Palestina
Sottoscritto da tante altre associazioni, tra cui Amnesty International Italia, Arci, Libera, Gruppo Abele, AOI, Un Ponte per, Beati i costruttori di pace, Lunaria, Associazione SenzaConfine, Articolo 21... e per ora sono circa 4.000 quelli che hanno sottoscritto, tra questi 400 personalita' del mondo accademico, del mondo dello spettacolo, giornalisti e diplomatici, tra cui:
don Luigi Ciotti, Miguel Benasayag, Goffredo Fofi, Marco Damilano, Michele Serra, Pier Francesco Favino, Alessandro Bergonzoni, Carlo Ginzburg, Fiorella Mannoia, don Albino Bizzotto, Lisa Clark, Toni Servillo, Ferzan Ozpetek, Luca Zingaretti, Elio Germano, Ascanio Celestini, Greta Scarano, Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco, Vittoria Puccini, Giorgio Diritti, Mario Martone, Alba Rohrwacher, Alice Rohrwacher, Saverio Costanzo, Caterina Guzzanti, Paola Cortellesi, Edoardo Winspeare, Enzo Traverso, Carlo Rovelli, Tommaso Di Francesco, Alessandro Gilioli, Francesca Fornario, Stefano Nazzi, Alberto Negri, Nico Piro, Andrea Capocci, Alessandro Calascibetta, Ali Rashid, Alessandro Robecchi, Giulia Blasi, Donald Sassoon, Loredana Lipperini, Annamaria Testa, Raffaele Alberto Ventura, Luciana Castellina, Nicola Lagioia, Sandro Veronesi, Christian Raimo, Maurizio Braucci, Teresa Ciabatti, Mario Ricciardi, Giorgia Serughetti, Marco Revelli, Alessandro Portelli e tantissimi altri...
Per l'elenco completo dei firmatari, individuali e collettivi, e per sottoscrivere al seguente sito: https://cessateilfuoco.org/

4. REPETITA IUVANT. ADESIONE POPOLARE ALLA DENUNCIA SULLA PRESENZA DI ARMI NUCLEARI IN ITALIA
[Riceviamo e diffondiamo. Andando sul sito www.peacelink.it o sul sito www.pressenza.com e' possibile attivare i link per accedere a ulteriori materiali e per sottoscrivere l'iniziativa]

Il prossimo passo della denuncia trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma lo scorso 2 ottobre, riguardante la presenza delle armi nucleari in Italia e in attesa che si attivi la corrispondente inchiesta, riguarda l'adesione popolare a tale denuncia: parte oggi con una sottoscrizione popolare che si puo' realizzare online grazie alla piattaforma predisposta all'interno del sito di PeaceLink, storico portale telematico del pacifismo italiano.
Andando a questo indirizzo sara' possibile firmare la petizione di adesione di cui riportiamo il testo:
Ho appreso che in data 2 ottobre 2023 e' stata depositata alla Procura presso il Tribunale di Roma una denuncia per accertare la presenza di armi nucleari in Italia, verificarne la illegittimita' ed individuare i responsabili. Ho letto il testo e lo condivido. Approvo l'iniziativa alla quale vorrei partecipare. Non potendo piu' sottoscrivere la denuncia, ormai depositata, chiedo che questa mia lettera venga allegata agli atti del procedimento come segno di sostegno all'iniziativa.
In particolare mi sembrano significative le seguenti norme riportate nel testo della denuncia.
"In data 24 aprile 1975 l'Italia ha sottoscritto il Trattato di non Proliferazione Nucleare (TNP), trattato internazionale incentrato, in particolare su:
a) la c.d. "non proliferazione" del nucleare, in base alla quale gli Stati in possesso di armi nucleari (c.d. "Paesi nucleari") si impegnano a non trasferire armi di tale natura a quelli che ne sono privi (c.d. "Paesi non nucleari"), mentre questi ultimi si obbligano a non ricevere e/o acquisire il controllo diretto o indiretto di ordigni nucleari (artt. I, II, III);
b) il disarmo nucleare, che impone il ricorso a trattative finalizzate alla definitiva cessazione della prassi di armamento nucleare (art. VI).
Il diritto bellico internazionale vieta l'uso e la minaccia dell'uso delle armi nucleari in qualsiasi circostanza.
La L. 185/1990 vieta la fabbricazione, l'importazione, l'esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l'intermediazione di materiale di armamento senza l'autorizzazione dell'autorita' e, in ogni caso, di armi nucleari.
Ciononostante, la presenza di armi nucleari sul suolo nazionale puo' ormai considerarsi certa".
Sono consapevole della rilevanza politica dell'iniziativa giudiziaria. Credo, pero', fermamente nello Stato di diritto, nella ripartizione dei poteri e, soprattutto, nell'indipendenza della magistratura.
Sono certo che anche questa denuncia sara' valutata senza timori per le implicazioni politiche sottese.
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Informazioni sulla denuncia
La denuncia e' sottoscritta a livello individuale da 22 esponenti di associazioni pacifiste e antimilitariste: Abbasso la guerra, Donne e uomini contro la guerra, Associazione Papa Giovanni XXIII, Centro di documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, Tavola della Pace Friuli Venezia Giulia, Rete Diritti Accoglienza Solidarieta' Internazionale, Pax Christi, Pressenza, WILPF, Centro sociale 28 maggio, Coordinamento No Triv, e singoli cittadini. Alcune di queste associazioni condividono collettivamente i contenuti di questa iniziativa.
Il testo della denuncia e' visionabile cliccando su questo link.
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Aderisci:
Come persona
Come associazione

5. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

6. INIZIATIVE. IL 10 DICEMBRE MARCIA DELLA PACE AD ASSISI
[Dal sito perugiassisi.org riprendiamo e diffondiamo]

Cessate il fuoco!
Marcia della pace e della fraternita'
Assisi, domenica 10 dicembre 2023
Nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani, in occasione del 75mo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (10 dicembre 1948-2023) organizziamo assieme una nuova marcia della pace e della fraternita' per fermare le stragi. Riprendiamo in mano la bussola dei diritti umani!
*
Programma
Ore 10.00 Incontro di riflessione e proposta (Domus Pacis, Assisi, Santa Maria degli Angeli)
Ore 14.30 Marcia della Pace e della Fraternita' da Santa Maria degli Angeli
Ore 16.50 Conclusione in Piazza San Francesco
Ore 17.00 Messa nella Basilica Inferiore di San Francesco
*
"In nome di Dio: cessate il fuoco!
Si abbia la forza di dire basta!"
Papa Francesco (5 novembre 2023)
"Gaza sta diventando un cimitero di bambini.
E' una crisi di umanita'!"
Antonio Guterres, Segretario Generale dell'Onu (6 novembre 2023)
*
Israele e Palestina. Due Stati per due Popoli.
Stessa dignita', stessi diritti, stessa sicurezza.
*
Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace
Coalizione AssisiPaceGiusta

7. L'ORA. LUCA SASSETTI: DI TUTTO, PEGGIORE E' LA GUERRA
[Da Enrico Peyretti riceviamo e diffondiamo]

Di tutto, peggiore e' la guerra.

La guerra non ti difende. Ti fa complice.

La guerra che fai per difenderti, raddoppia e conferma quella del nemico.

Cosi', fin dall'inizio, ti sei sconfitto da solo, con le tue mani ti sei sconfitto.

Nella vittoria delle armi, e' la morte che vince, non la vita, non il diritto.

O sai prevenire l'odio con giustizia e pace, con l'umano trattare,
oppure all'odio rispondi con forza di pace resistente.

Altrimenti sei vinto: vinto dal solo pensiero che sia regina la guerra,
e che essa sia giudice: cosi' sei vinto.

O sei per la vita, fino a donarla a chi la disprezza,
o sei per la morte sovrana: sei per la morte.

Se l'omicida ti uccide, e' lui che muore: muore piu' di te.

Difendi la sua vita, per difendere la tua.
Ferma la sua mano, con la forza viva che resiste, non con l'arma sua mortale.

Guarda la storia: alla violenza resiste meglio l'ahimsa,
il non-far-male, neppure al male:
essa difende, piu' che tutte le armi, fatte per far male.

Nessuna guerra e' giusta, perche' o fa, o imita ingiustizia.

Fai che l'aggressore s'impantani nella tua disobbedienza lucida,
che si perda nel suo potere solitario, ed apra gli occhi suoi ciechi;
fai che l'aggressore veda che la guerra lo sconfigge,
che il vincitore e' solitario, come il falco sulla roccia fredda,
mentre i pacifici hanno amici.

8. REPETITA IUVANT. MAESTRE
[Riproponiamo una volta ancora i seguenti testi gia' piu' volte apparsi sul nostro notiziario]

Luce Fabbri come educatrice

Illuminava tutto quella luce
e quella luce era Luce Fabbri
dell'anarchia memoria, storia, volto
e della nonviolenza.

Contrasto' sempre il male e sempre volle
giustizia e liberta'. Insegno' sempre
la scienza e la coscienza, e degli oppressi
sempre fu voce, e braccio, e intelligenza.

Illuminava tutto quella luce
e quella luce era Luce Fabbri.

*

Lacrime per Miriam Makeba

Stava sul palco come su una barricata
la nostra sorella Miriam Makeba
con la sua voce combatteva il fascismo.

Contro il fascismo aveva combattuto
in Sud Africa, aveva combattuto
in America, aveva combattuto
ovunque nel mondo il fascismo assassino.
La nostra compagna Miriam Makeba
con la sua voce che resuscitava i morti.

Venne infine qui tra noi dove il fascismo
col nome di camorra col nome di governo
perseguita e assassina.
La nostra sorella Miriam Makeba
la nostra compagna Miriam Makeba.

Contro i poteri criminali tutti
lottava Miriam Makeba
per l'umanita' che e' una soltanto
lottava Miriam Makeba.

Stava sul palco come su una barricata
la nostra sorella Miriam Makeba
con la sua voce combatteva il fascismo.

E la sua lotta tu portala avanti.

*

Rachele

Quelli di noi che hanno passato notti
al freddo e al gelo sanno che vuol dire
non avere una casa.

E quelli di noi che hanno avuto paura
subendo minacce e percosse, di essere uccisi
sanno cos'e' la paura.

E quelli di noi che ai padri hanno chiuso
sul letto di morte gli occhi, sanno sanno
sanno la morte che orrendo nemico e' di tutti.

E quelli di noi che hanno avuto lo strazio
di vedere morire gli amici e di vedere
eserciti muovere alla caccia
di carne umana, come possono, come possiamo
tacere, restare nelle tiepide case
col cibo caldo tra i visi amici.

Cosi' Rachele mosse di lontano
verso quel cuore del mondo che ha nome Palestina.

Cosi' Rachele mise l'anima sua e il suo corpo
tra l'esercito e le vittime
tra le ruspe che demoliscono
e le case in cui poter vivere ancora.

Cosi' Rachele la molto amata
torno' in Palestina.
Lo dico a te Labano, lo dico a te Giacobbe.

Cosi' Rachele fu uccisa e questa morte
e' la morte di tutte le donne che portano vita
lungo i tornanti di questa preistoria
di Margarete dai capelli d'oro
di Sulamith dai capelli di cenere.

Non ho parole, ho solo greve un pianto
e molte amare memorie e una speranza sola:
che resusciti Rachele
nella pace tra i popoli, nel ricordo
dell'orrore, nell'alleanza nuova
che a tutte e tutti riconosca vita,
che a tutte e tutti riconosca dignita'.

E' questa resurrezione
questa compresenza dei morti e dei viventi
nella comune lotta per l'umano
cio' che qui chiamo ancora nonviolenza.

E' la lotta di Rachele
la nonviolenza in cammino.

*

Una canzone per Marianella Garcia

Ay Marianella, Marianella Garcia
potevi fare la vita dei signori
i tuoi buoni studi, il tuo seggio in parlamento
ma tu scegliesti di stare con noi poveri.
Ay Marianella che pioggia di sangue.

Era Marianella sorella di noi morti
perche' amava la vita e che la vita
fosse degna di essere vissuta.
Ay Marianella si spensero le stelle.

Era intrepida e vestita di umilta'
sapeva che i fascisti la cercavano
e ti raggiunse la furia dei fascisti.
Ay Marianella la furia dei fascisti.

Parlava la lingua dei contadini e degli angeli
sapeva le parole che guariscono
parole di luce e di pane.
Ay Marianella la terra nera e rossa.

Sapeva tutte le cose e anche le cose
che tutti sanno e e' difficile dire
e lei le diceva con voce di uccellino.
Ay Marianella che fredda e' la notte.

Ti ammazzarono come hanno ammazzato
i morti che cercavi e che il tuo sguardo
resuscitava nel cuore del popolo.
Ay Marianella che pianto infinito.

Cosi' dura e' la nostra dura vita
che anche nella gioia noi piangiamo
ma mentre ti piangiamo ricordiamo
con gioia che sei stata e resti viva.
Ay Marianella, Marianella Garcia.

*

Anna Politkovskaja

Ci sono le parole
e ci sono le pallottole.
E solo le parole salvano le vite.

Ci sono i corpi palpitanti e fragili
e ci sono le pallottole.
E dopo le pallottole i corpi diventano sasso.

C'e' la verita' viva
e ci sono le pallottole
che tutto riducono a menzogna, strazio, nulla.

C'e' l'umanita' fatta di persone
e ci sono le guerre
che l'umanita' estinguono.

Scegliere le parole, i corpi, le persone,
scegliere l'umanita'. Salvare le vite. Dire
ancora e sempre la verita'. Contrastare
tutte le uccisioni.

E' questo che chiamiamo nonviolenza.

*

Per Franca Ongaro Basaglia

Sempre sentii che era Franca Ongaro
la mente filosofica piu' viva
degli anni e le rotture che in quel tempo
compiere fu mestieri. E sempre seppi
che con sguardo e con voce di donna
si sarebbe visto e detto l'essenziale.

Sempre seppi che la lotta contro il male
deve salvare tutti, deve infrangere
le intime catene e le esteriori
e che la lotta contro le totali
istituzioni questo ci insegnava:
a contrastare a un tempo la miseria
e dittatura, guerra e patriarcato
e l'apartheid che ancora impera e opprime
e la paura e la violenza sempre.

Lo seppi sempre, Franca Ongaro Basaglia
di tutti i miei maestri la maestra
fu piu' segreta, e l'ultima e la prima.

*

Anna Moffo

Ricordi, quando il canto era canto
e noi eravamo giovani e la vita
lucente. A quel tempo
tutti amavamo Anna Moffo.

Io la ricordo Serpina
in quel trattato magno di dialettica
di storia e coscienza di classe, d'interpretazione
(ironica e capovolta - diderotiana, certo)
dei sogni avanti lettera, ed insieme
smascheramento della complicita'
tra patriarcato e rendita, il potere
del capitale che tutto aliena e rompe.

Quanto mi sono interrogato, e ancora
continuo a interrogarmi su quel gioco,
tragico gioco, e quel muto Vespone,
e doppia e tripla l'ansia e la passione
in uno specchio e come per enigma
di Oberto che non sa pensare a se'.

E quella voce di cristallo e argento
che era di Anna Moffo reco incisa
nel cuore come acqua che scintilla
e limpida la luna che rischiara.

*

Felicia

Sento alla radio che non e' piu' viva
Felicia Bartolotta Impastato.

So che la radio mente: Felicia
Bartolotta Impastato e' ancora qui.

Perche' se e' vero che la nostra lotta
contro la mafia non e' ancora finita
allora Felicia qui deve essere ancora.

Poi, quando avremo vinto,
potra' lei anche prendere riposo.

E adesso poso la penna. E piango.

*

Susan Sontag

Diecimila cose ci ha insegnato Susan Sontag
e la prima: a non arrendersi all'orrore
non accettare la menzogna, non inchinarsi alla violenza.

Le diecimila cose ci ha insegnato Susan Sontag
che tutto sapeva e innanzitutto questo:
non inchinarsi alla violenza, non accettare la menzogna
all'orrore non arrendersi mai.

*

In memoria di Alice Paul

Sono passati cosi' tanti anni
e la memoria si affievolisce a tal punto
che nessuno ricorda piu' neppure
il colore delle rose dell'altr'anno
o la fragranza del pane di quando
eravamo giovani e affamati.

Quasi nessuno ricorda piu' le vittime
della guerra di pochi mesi fa
o di quelli che nel nostro paese
furono ammazzati dalla strategia
della tensione, dal terrorismo, dalla mafia.

Tutto e' appiattito su un presente
sottile come una lama
che diventa nulla.

Ma io ricordo ancora Alice Paul
con gratitudine le rendo omaggio
brucio per lei questo grano d'incenso.

So che senza di lei, senza Emmeline
ed infinite altre, anche la mia
sarebbe vita piu' oppressa e indegna.

*

Da Assisi a Gubbio ricordando Darina Silone

Lungo la strada che da Assisi giunge
a Gubbio dove il povero persuase
il lupo ad altre imprese
nella coscienza della stessa fame
che si raddoppia in scienza dell'insieme
ed opera da farsi, condiviso
bene donato dalla compresenza,
anche sara' Darina nel ricordo.

Sara' Darina, poiche' quel cammino
prosegue di Darina e Secondino
il viaggio lungo e la memoria bella,
face e favella, e aprire strada andando.

Poiche' la nonviolenza e' questo: il varco
- diceva Capitini - attuale
si' della storia, che al gorgo del male
oppone comprensione e dignita',
e resistenza che fa forte il frale
e solidarieta' che non si estingue
e riconosce umanita' ed invera.

*

Ballata in memoria di Dorothy Day

Dorothy Day, persona amica
all'oppressione si ribello'
conobbe il carcere e la fatica
ma alla sua lotta non rinuncio'.

Dorothy Day, persona viva
con chi soffriva fu solidale
alla menzogna non fu mai corriva
e mai si arrese dinanzi al male.

Dorothy Day, nostra sorella
fu religiosa e fu libertaria
a questo mondo la cosa piu' bella
e' condivider la sorte dei paria.

Dorothy Day, nostra compagna
tanto era dolce quanto era forte
non ammetteva la fuga o la lagna
e combatteva il male e la morte.

Dorothy Day, acuta coscienza
tenace agire, sguardo profondo:
fu la sua scelta la nonviolenza
per rovesciare e per salvare il mondo.

*

Ancora per Dorothy Day

"Sentir tudo de todas as maneiras"
(Fernando Pessoa)

Si puo' essere anarchici e cattolici
la gioia condividere e il dolore
si puo' essere concreti e anche simbolici
si puo' esser tutto insieme, se ne hai il cuore.

Si puo' esser libertari ed apostolici
condividere le tenebre e le aurore
si puo' essere inurbati e ancor bucolici
si puo' esser tutti insieme, se hai l'amore.

Condividere la fame, e lo spauro,
nella notte greve e gelida il giaciglio,
la prigione condividere e l'oscuro

faticare per un sorso di vermiglio
poco vino e per un tozzo di pan duro:
esser fuoco che divampa, ed albo giglio

che non ve n'e' il simiglio:
compagna degli oppressi, seguace all'agnus dei
"di Dio il dono" Dorotea Day.

9. REPETITA IUVANT. QUARTINE
[Riproponiamo una volta ancora i seguenti testi gia' piu' volte apparsi sul nostro notiziario]

Hannah Arendt

Politica e' l'umanita' plurale
nel nascere e' la chiave di ogni fare
e tu devi sapere contrastare
il male radicale ed il banale.

*

Virginia Woolf

Un'altra via, un'altra intelligenza
un altro amore del vero e del mondo
un altro movimento, piu' profondo:
il femminismo e' la nonviolenza.

*

Rachel Corrie

Alla violenza, lei gentile e lieve
col fragile suo corpo s'interpose.
Come l'arcobalen, come le rose
fu la sua vita luminosa e breve.

*

Simone de Beauvoir

Sempre lotto' contro tutti i fascismi
sempre affronto' ogni contraddizione
mai accetto' vilta' e sopraffazione
mai si piego' alla forza ne' ai sofismi.

*

Etty Hillesum

Finche' le scorse sangue nelle vene
sempre fu giusta, lieta, solidale
sempre si oppose integralmente al male:
chi vuole il bene faccia solo il bene.

*

Rosa Luxemburg

La nonviolenza e' lotta, e' quella lotta
che all'ingiustizia e alla menzogna oppone
la resistenza e la liberazione.
Che' la barbarie il mondo non inghiotta.

*

Simone Weil

Conobbe tutte le esperienze e tutti
penso' i pensieri e fece cose buone
alla sventura oppose l'attenzione
e ancora dona a noi infiniti frutti.

*

Maria Zambrano

Pensava, e il suo pensare era una festa
soffriva, e il suo soffrire diveniva
sapienza, e la sapienza voce viva
che rende ogni persona degna e onesta.

*

Franca Ongaro Basaglia

Della violenza ideologie e strutture
istituzioni e prassi smascherava
a tutti umanita' riconquistava
e tutte combatte' le dittature.

*

Susan Sontag

Di stile, intelligenza, tratti e gusto
sottili come lame e come veli
di contro ai vacui e di contro ai crudeli
combatte' sempre per il vero e il giusto.

*

Edith Stein

E' l'empatia la qualita' essenziale
che rende umano un essere umano
e che ad ogni potere disumano
oppone il bene che resiste al male.

*

Germaine Tillion

Se un volto sempre avra' la Resistenza
e' il volto di Germaine che mai cedette,
sempre volle giustizia e mai vendette:
per sempre volto della nonviolenza.

*

Felicia Bartolotta Impastato

No, non soltanto mater dolorosa
ma combattente per la liberta'
con quella forza della verita'
ch'e' altro nome della nonviolenza.

*

Olympe de Gouges

Cosi' le vollero tagliar la testa
ma quella testa aveva gia' parlato:
per l'uguaglianza e contro il patriarcato.
E quella sua parola ancora resta.

*

Billie Holiday

Con quella voce che incantava i cuori
degli alberi del sud lo strano frutto
diceva al mondo. Possa esser distrutto
l'orco razzista e tutti i suoi orrori.

*

Miriam Makeba

Contro il razzismo e contro la camorra
visse, lotto', mori' Miriam Makeba.
Mai piu' ci siano servi della gleba,
che ogni persona ogni altra soccorra.

*

Anna Achmatova

Lo leggi e ti riafferra per la gola
quel Requiem tra l'orrore e la vergogna:
ogni suo verso attacca la menzogna
esorta alla pieta' ogni sua parola.

*

Rosanna Benzi

Checche' ogni insipiente or ne sentenzi,
ci fu un'Italia bella, pia, civile
nemica di ogni prepotenza vile:
aveva il volto di Rosanna Benzi.

*

Annarita Buttafuoco

Perche' si possa dalla preistoria
uscire al regno della liberta'
occorre fare intanto verita'
e cominciare a scriver l'altra storia.

*

Emily Dickinson

Mi capita di usare dei suoi versi
come fosser sentenze di sibilla
della mia vita specchio, e vi scintilla
cio' che trovai, che non trovai, che persi.

*

Marianella Garcia

Prendersi cura degli assassinati
restituirne il volto e la memoria
alla realta', l'umanita', la storia.
Nel coro ora e' dei giusti e dei beati.

*

Violeta Parra

Dell'umile e l'oppresso le parole
salvare e raccontar la sofferenza
ed esortare alla resistenza
perche' dell'avvenire sorga il sole.

*

Ginetta Sagan

La lotta antifascista proseguiva
nella difesa di chi e' prigioniero
perche' usa la parola ed il pensiero
e finche' lotti l'umanita' e' viva.

*

Bertha von Suttner

Nessuno si puo' fare piu' illusioni:
occorre sceglier tra le armi e il pane
solo la pace salva vite umane
solo il disarmo ferma le uccisioni.

*

Emma Thomas

Tutto e' preghiera e tutto e' verita'
e poiche' la guerra e' distruzione
ad essa opponi tutta la passione,
tutta la forza, tutta la bonta'.

*

Sofia Vanni Rovighi

Aveva una chiarezza di pensiero
che ti rendeva il mondo trasparente
ed all'orrore del male e del niente
sapeva opporre il buono, il giusto, il vero.

*

Adriana Zarri

Conobbi or son tant'anni un'eremita
amante della terra e anche del cielo
viveva il verbo letto nel vangelo
ed era una danza la sua vita.

*

Dina Bertoni Jovine

Se si educa e' alla liberta'
Se si educa e' alla uguaglianza
Se si educa e' alla fratellanza
Se si educa e' alla dignita'.

*

Anne Frank

La uccisero i nazisti: una bambina.
Ma le parole di quella fanciulla
ancora oppongono l'umano al nulla
e al buio oppongono nuova mattina.

*

Anna Freud

Fu Anna vera amica dei bambini
li aiuto', li ascolto' e difese
dalle violenze e dalle pretese
di adulti tracotanti e belluini.

*

Ada Gobetti

Conobbe quel dolor che non si smorza,
fu fiera antifascista, partigiana,
educatrice. A ogni poter che sbrana
oppose sempre del bene la forza.

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Salvatore Garzillo e Sergio Nazzaro, Milano: cronache di criminalita' organizzata, Rcs, Milano 2023, pp. 160, euro 5,99.
*
Riletture
- John Rawls, Una teoria della giustizia, Feltrinelli, Milano 1982, 1997, pp. 502.
*
Riedizioni
- Maya De Leo, Queer. Storia culturale della comunita' LGBT+, Einaudi, Torino 2021, 2023, Rcs, Milano 2023, pp. XII + 372, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Maestri
- Nuto Revelli, Il testimone. Conversazioni e interviste 1966-2003, Einaudi, Torino 2014, pp. XVIII + 248.

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5038 del 4 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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