[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 337



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 337 del 3 dicembre 2023

In questo numero:
1. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
2. One Billion Rising Italia: Una lettera
3. Una lettera aperta alla Presidente del Parlamento Europeo: "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
4. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
5. Alcuni riferimenti utili
6. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
7. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
8. Alcune righe interrotte tra luglio e dicembre 2022
9. Per le vittime della strage di via D'Amelio
10. Gli esseri umani
11. L'ambulante
12. Bologna 1980
13. La memoria di Hiroshima
14. Senza disarmo
15. Dice la televisione
16. Una notte
17. Quando
18. Promesse
19. Questa abominevole perversione
20. Un uomo muore in Amazzonia
21. Leggo nell'ultima pagina...
22. Mahsa Amini
23. Hadis Najafi
24. Ancora naufraghi morti nel Mediterraneo
25. Parla un vecchio
26. Tutto passa
27. Il Presidente ha detto
28. Quando bruciano le citta'
29. I vecchi tempi
30. Uno che si chiamava cosi'
31. Il giorno dopo
32. Le porte della morte
33. Simplicissimus
34. Tutti i libri letti lo ho dimenticati
35 Viandante, sotto questo sasso
36. Oltre una certa soglia (di un vecchio comunista una ruminazione)
37. Cessate il fuoco
38. Ogni governo che ammette la guerra
39. Non c'e' bisogno di far vedere i morti
40. Non volemmo essere come voi
41. Per tre donne senza nome assassinate a Roma or non e' guari

1. APPELLI. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.

2. INIZIATIVE. ONE BILLION RISING ITALIA: UNA LETTERA
[Riceviamo e diffondiamo]

Care attiviste e cari attivisti,
Care compagne e cari compagni di viaggio,
testimoni coraggiose e coraggiosi della lotta alla violenza e agli abusi sul corpo delle donne,
Preziose amiche tutte e preziosi amici tutti di One Billion Rising,
scriviamo queste righe consapevoli del sentimento di sofferenza e di umana impotenza che tutte e tutti voi - che tutte noi - stiamo attraversando in questi mesi. Le notizie che arrivano dal mondo ci lasciano senza fiato.
Come se non bastasse, nel nostro Paese, continua inesorabile la conta delle donne cadute per mano di uomini criminali e violenti.
Eppure in tutto questo, o forse proprio per tutto questo, noi scegliamo di non restare in silenzio, di non tirarci indietro, e vi chiediamo di essere ancora con noi.
Nell'oscurita', facciamo splendere la nostra luce. Uniamo le nostre voci. Non sara' facile, ma non sara' impossibile.
La Campagna mondiale One Billion Rising e' nata proprio per questo: per essere una reale comunita', un appiglio nella tempesta, una rete in cui conoscersi, riconoscersi, trovarsi e forse per qualcuno - come e' stato per noi - persino salvarsi. Salvarsi dalla solitudine, dal silenzio, dall'isolamento, dalla violenza fisica e psicologica che troppo spesso ci vede come prede, ancor prima che ragazze, donne o bambine.
Febbraio non e' lontano, raduniamo le forze, raccogliamo le energie, prepariamoci a far sentire il nostro grido di pace e consapevolezza.
Vi invitiamo a incominciare ad organizzare e a coordinare a livello locale la vostra partecipazione a OBR2024: anche per questo, oggi vi chiediamo con gentile fermezza, di cercare di coinvolgere il piu' possibile il mondo della scuola nelle vostre comunita'.
Crediamo sia infatti particolarmente prezioso e vitale tornare a parlare nelle scuole di come la prevaricazione della violenza di genere porti odio, dolore, mancanza di rispetto, assenza di solidarieta'.
Vi alleghiamo una lettera che volendo potrete usare per contattare le scuole dei vostri territori.
Noi siamo a vostra disposizione per qualunque chiarimento e approfittiamo per anticiparvi che V (Eve Ensler) sara' in Italia per presentare il suo nuovo libro "Io sono un'esplosione" (ed. il Saggiatore) in questi due appuntamenti pubblici:
- Firenze, venerdi' 24 novembre ore 20.30 Teatro Niccolini , V presenta il suo nuovo libro con Serena Dandini
- Milano, domenica 26 novembre ore 11 Teatro Paolo Grassi con Maria Nadotti
Mai come oggi abbiamo bisogno di essere unite e uniti, di farci forza, per continuare a costruire insieme una strada di pace, di gentilezza, di consapevolezza e di profondo rispetto per tutte le donne del pianeta.
Un abbraccio a tutte e a tutti voi.
Con gratitudine.
Nicoletta Billi
3332432777
Luisa Garribba Rizzitelli
3454767246
Margherita Giuliodori Santicchia
3280199958
One Billion Rising Italia
obritalia at gmail.com
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Allegato: Modello di lettera da inviare alle scuole
PROPOSTA COINVOLGIMENTO PROGETTO GRATUITO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Oggetto:  Proposta di coinvolgimento del Vostro Istituto nella Campagna Mondiale One Billion Rising  contro la Violenza di Genere
Gentile Sig. o Sig.ra Dirigente Scolastica/o
Gentile Docente,
Ci rivolgiamo a tutti Voi - in ogni parte d'Italia, in ogni ambito e indirizzo disciplinare delle scuole di ogni ordine e grado - con accorata fiducia che tutti siano consapevoli che la situazione sulla violenza alle donne nel nostro paese ha assunto numeri drammatici ed inaccettabili per un Paese civile e democratico. La scia sofferenza e dolore sembra inarrestabile. Una donna uccisa in media in Italia ogni due giorni. Dati impressionanti su tutte le forme di violenza che coinvolgono ragazze e ragazzi sempre piu' giovani. Non possiamo restare ferme e fermi, dobbiamo combattere il rischio di assuefazione e rassegnazione.
In occasione del 25 novembre Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha speso parole ferme ed inequivocabili: "Un'azione efficace per sradicare la violenza contro le donne deve basarsi anzitutto sulla diffusione della prevenzione delle cause strutturali del fenomeno e su una cultura del rispetto che investa sulle generazioni piu' giovani, attraverso l'educazione all'eguaglianza, al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di sopraffazione". Parole che tracciano una strada di speranza e impegno da parte di tutti.
Crediamo fermamente che la Scuola Pubblica, nonostante le difficolta' che affronta ogni giorno, nonostante le battaglie e le sfide che e' costretta a fronteggiare spesso nel silenzio delle Istituzioni, abbia ancora un ruolo cruciale per radicare nelle nuove generazioni una cultura di profondo rispetto verso tutte le donne.
One Billion Rising e' una campagna Mondiale fondata nel 2012 dalla scrittrice e attivista americana Eve Ensler con l'obiettivo di fermare la violenza contro le donne. Aderiscono a questa campagna 128 paesi nei cinque continenti.
Per queste ragioni, proponiamo in modo accorato e amichevole, che il Vostro Istituto aderisca alla Campagna Mondiale ONE BILLION RISING diventando una "OneBillionRising School" nelle due modalita' che seguono:
1) PRIMA DEL 14 FEBBRAIO 2024
Sotto la guida e l'esperienza dei Docenti le classi possono intraprendere dei laboratori o delle attivita' didattiche al fine di promuovere la sensibilizzazione, la formazione, la riflessione e il confronto tra i ragazzi e le ragazze sul tema della violenza di genere.
Partendo - a titolo esemplificativo e di suggerimento - da queste domande
"Che cos'e' la violenza di genere per te?", "Cosa sono gli stereotipi e le discriminazioni?", "Perche' secondo te nel nostro Paese ogni due giorni una donna viene uccisa?", "Perche' la violenza contro le donne e' cosi' diffusa? Cosa la genera, cosa la alimenta?", "Cosa fanno i Centri Antiviolenza?", "Cosa e' il 1522?", "Cosa diresti ad un uomo che ha commesso un femminicidio?", "Come fermeresti questa spirale di violenza?", "Nella tua esperienza hai mai assistito a comportamenti violenti verso le donne?", "La violenza e' solo fisica o anche psicologica o verbale?", "Cosa bisognerebbe fare secondo te per fermare la violenza contro le donne?", "La violenza di genere e' qualcosa che ti riguarda?".
I docenti potranno scegliere di coinvolgere le classi, magari anche dividendole per gruppi, attraverso queste iniziative:
- Scrivere dei temi o dei racconti brevi
- Realizzare un podcast
- Dare vita ad una mostra fotografica
- Creare un fumetto
- Disegnare dei quadri e raccoglierli in un'esposizione
- Scrivere e realizzare un cortometraggio amatoriale tutti insieme
- Comporre una canzone o un rap
- Realizzare uno spot video di max 30 secondi
- Ideare uno spettacolo teatrale
- Fare un reportage (audio, video o solo testo) documentando esperienze a loro prossime
- Creare una presentazione power point
- Realizzare una serie di interviste per approfondire l'argomento
- Condurre delle ricerche interdisciplinari sul tema coinvolgendo piu' materie
Crediamo che sia cruciale stimolare i ragazzi e le ragazze al confronto sul tema della violenza.  Come introduzione al tema suggeriamo la lettura di un libro che vi sara' inviato gratuitamente, su richiesta. "I Monologhi della Vagina", scritto da Eve Ensler nel 1996 - tradotto in 35 lingue - e' il testo fondante che ha sdoganato tabu' e resistenze e che ancora oggi e' uno straordinario manifesto contro la violenza, un punto di riferimento fondamentale nella lotta quotidiana di tutte le donne del mondo.
Suggeriamo di promuovere un dibattito nelle classi a partire dal libro, ma ogni docente potra' in alternativa scegliere libri, testi teatrali, video che possano comunque raggiungere lo scopo.
2) IL GIORNO 14 FEBBRAIO 2024: REALIZZARE IL FLASH MOB
Il 14 febbraio 2024 - o in giorni in prossimita' di questa data - insieme ad altre migliaia di persone nel mondo, vi chiediamo di realizzare e documentare il vostro flash mob sulle note della canzone "Break the Chain" della quale la nostra organizzazione internazionale detiene i diritti e che vengono concessi gratuitamente a chi aderisce all'iniziativa. Questa canzone e' una esplosione di energia e forza che unisce uomini e donne, ragazzi e ragazze. Qui il link della canzone e il tutorial per imparare la coreografia:
Video Break The Chain 1 con sottotitoli in italiano
https://www.youtube.com/watch?v=XQgPTA5U86o
Tutorial della coreografia curata da Debbie Allen, lo storico volto di Saranno Famosi:
https://www.youtube.com/watch?v=mRU1xmBwUeA
Vi chiediamo per questo di:
- Lavorare ad una libera coreografia della canzone coinvolgendo le classi e i docenti sulle note di "Break the Chain" ballandola tutti insieme ovunque riteniate sia possibile farlo;
- Precedere l'esecuzione della coreografia con delle brevi letture o testimonianze a tema;
Documentare e riprendere con i cellulari le attivita' svolte, postarle sui social taggando #OBR #OBRItalia o inviando qualche scatto o video amatoriale alla mail del coordinamento nazionale obritalia at gmail.com
E' sicuramente gradita, ma non indispensabile, la capacita' di:
- Coinvolgere, la cittadinanza, i genitori, media e ogni soggetto interessato, perche' possa essere divulgato al massimo il significato della vostra iniziativa e partecipazione
- Diffondere sui propri social/siti dell'istituto le informazioni utilizzando gli hashtag dell'iniziativa
Ad ogni scuola che partecipera', regaleremo 2  t-shirt ufficiali One Billion Rising Italia
La violenza contro le donne riguarda tutti noi. Nessuno puo' chiamarsi fuori. Tutti dobbiamo fare la nostra parte. Abbiamo un disperato bisogno della vostra collaborazione, della vostra energia, del vostro impegno e del vostro entusiasmo. Unitevi a noi. Sara' un cammino forse faticoso, a tratti difficile, ma certamente sorprendente e fertile per la vostra comunita' scolastica. Ce lo dice l'esperienza di questi ultimi dieci anni. I ragazzi e le ragazze hanno un infinito bisogno di essere guidati, di essere accompagnati e stimolati per permettere alla loro creativita', alla loro energia, ai loro pensieri e alle loro parole di sgorgare in tutta la loro unicita' e potenza. Insieme possiamo cambiare la cultura della violenza e del sopruso. Il futuro e' possibile.
Grazie per l'attenzione preziosa,
Cordialmente,
Attivista OBR
Xxxxxxxx xxxxxxxxxx
Mail per adesione: xxxxxxxxxxx
Per aderire mandate una mail a obritalia at gmail.com e verrete contattati da Margherita Santicchia del nostro Coordinamento.

3. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA ALLA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO: "PORTIAMO A COMPIMENTO L'INIZIATIVA DI DAVID SASSOLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER"

Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo, on. Roberta Metsola,
numerose personalita' della societa' civile e varie associazioni democratiche italiane hanno promosso l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier".
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Qui di seguito il testo dell'appello.
Il 23 agosto 2021 David Sassoli, l'indimenticato Presidente del Parlamento Europeo che sarebbe deceduto pochi mesi dopo nel gennaio 2022, tenne una conferenza stampa in cui annuncio' il suo personale impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da quasi mezzo secolo prigioniero innocente.
L'iniziativa di David Sassoli si ricollegava idealmente a due precedenti importanti pronunciamenti del Parlamento Europeo, del 1994 e del 1999.
E si collegava anche al movimento che in Italia in quel momento riproponeva con forza l'esigenza e l'urgenza che Leonard Peltier venisse finalmente liberato.
In un suo tweet che accompagnava e sintetizzava la conferenza stampa del 23 agosto 2021 David Sassoli dichiarava, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Lanciamo un appello a riprendere e portare a compimento quell'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
le saremmo assai grati se lei, che ha assunto l'incarico di Presidente del Parlamento Europeo succedendo all'on. Sassoli, volesse porsi a capo di questa iniziativa volta a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei ricorda che il Parlamento Europeo gia' in passato ripetutamente si espresse in tal senso nel 1994 e nel 1999.
E sicuramente lei sa che una Commissione giuridica ad hoc dell'ONU, dopo aver accuratamente riesaminato tutti gli atti processuali, lo scorso anno ha concluso i suoi lavori chiedendo la liberazione di Leonard Peltier.
E sicuramente lei sa anche che nel corso del tempo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, da prestigiose organizzazioni umanitarie come Amnesty International, da innumerevoli istituzioni democratiche, da milioni - letteralmente milioni - di esseri umani di ogni parte del mondo, tra cui anche il magistrato che nel 1976 sostenne l'accusa contro di lui e che da anni e' impegnato per la sua liberazione (da allora ad oggi peraltro e' stato definitivamente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro Leonard Peltier erano false).
Come ha scritto nel suo appello l'indimenticato Presidente Sassoli, "I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
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Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione ed auspicando un suo intervento, voglia gradire distinti saluti.

4. APPELLI. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' tra un anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
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Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

5. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

6. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

7. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI

Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

8. MATERIALI. ALCUNE RIGHE INTERROTTE TRA LUGLIO E DICEMBRE 2022

Riproponiamo i seguenti testi gia' apparsi su questo notiziario tra luglio e dicembre 2022

9. PER LE VITTIME DELLA STRAGE DI VIA D'AMELIO

Sono passati trent'anni
e il dolore e' lo stesso.

Sono passati trent'anni
e la lotta continua.

Quando vi ricordiamo
diventiamo persone migliori.

Quando proseguiamo la vostra lotta
diventa migliore il mondo.

10. GLI ESSERI UMANI

La guerra uccide gli esseri umani.
Ma sono gli esseri umani che fanno la guerra.
Sono gli esseri umani quindi che possono e devono disfarla.
*
Abolire la guerra.
Salvare le vite.
Siamo una sola umana famiglia.
*
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Rifiutarsi di uccidere, opporsi alle uccisioni.
Siamo una sola umana famiglia.
*
Ricordati sempre che ogni vittima ha il volto di Abele.
Ricordati sempre che le armi uccidono le persone.
Ricordati sempre che il primo dovere e' salvare le vite.
*
Chi salva una vita salva il mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Prenditi cura tu di far vivere l'intera umanita' e l'intero mondo vivente.
*
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Solo la nonviolenza si oppone alla violenza in modo concreto e coerente, adeguato ed efficace.
Solo la nonviolenza libera e salva l'umanita' intera e difende e risana l'intero mondo vivente.
*
Mitakuye Oyasin.

11. L'AMBULANTE

L'ambulante
ammazzato a bastonate
mentre il pubblico riprende
col telefonino
lo spettacolino

L'ambulante
nero
ammazzato per strada
dal bianco
non si dice come un cane
siamo gente civile

L'ambulante
speriamo passi presto la nettezza
urbana
a portar via
il cadavere
che li' per strada infastidisce tutti
ed e' di ostacolo
alla circolazione

L'ambulante
che tanto alle prossime elezioni
e' finita la pacchia
padroni a casa nostra
e come dice il poeta
(il vate immaginifico
mica un rapper borgataro)
eja eja
alala'.

12. BOLOGNA 1980

Il 2 agosto 1980
alla stazione centrale di Bologna
faceva strage d'innocenti
una bomba fascista.

Possa finire il tempo dell'orrore.
Possa venire il tempo della pace, della giustizia e della liberta'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita.
Salvare le vite e' il primo dovere.

13. LA MEMORIA DI HIROSHIMA

Ci convoca ad abolire la guerra.
Ci convoca ad abolire gli eserciti.
Ci convoca ad abolire le armi.
Ci convoca a salvare le vite, tutte le vite.
Ci convoca alla nonviolenza che sola puo' salvare l'umanita'.

14. SENZA DISARMO

Senza disarmo il fascismo ha vinto.
Senza disarmo la gente muore.
Senza disarmo il mondo finisce.
*
Vi e' una sola politica possibile e necessaria: il disarmo.
Vi e' una sola decente condotta civile: il disarmo.
Vi e' una sola ragionevole decisione morale: il disarmo.
*
Senza disarmo e' gia' la guerra.
Senza disarmo ovunque e' il massacro.
Senza disarmo tutti i pozzi sono avvelenati.
*
Per crescere i figli serve il disarmo.
Per trovare dove fermarti serve il disarmo.
Per respirare senza vergogna serve il disarmo.
*
Senza disarmo non ci sara' mai pace.
Senza disarmo non ci sara' mai giustizia.
Senza disarmo la storia umana non comincera' mai.

15. DICE LA TELEVISIONE

Dice la televisione che poverine le donne afgane
e adesso le sfilate di moda

Dice la televisione che poverini i profughi ucraini
e adesso le interviste sulla spiaggia

Dice la televisione che quanto e' brutta la fame
e adesso gli statisti del blocco navale e dei decreti sicurezza della razza

Dice la televisione che per fortuna che non ci sono piu' i comunisti
e adesso si' che e' il migliore dei mondi possibili

16. UNA NOTTE

Era una notte fredda e buia
tutte le notti lo sono
camminavamo per un sentiero sconosciuto
a strapiombo di qua e di la'
non sapevamo dove andavamo
a tratti pioveva a tratti no
l'acqua era densa che pareva sangue

Bisognava star zitti e filare
filare e star zitti sotto il pastrano
le corde segavano le ossa
il vento fischiava e raspava
era pieno di fantasmi e forse eravamo fantasmi anche noi
che andavamo e andavamo
di notte nel buio
il fischio del vento i fuochi lontano

17. QUANDO

Quando voglio essere felice
rileggo Benedetto Croce.

Quando voglio essere felice
mi rigioco a memoria qualche partita di Tal.

Quando voglio essere felice
mi canto nella mente Eine kleine Nachtmusik.

Quando voglio essere felice
penso che vecchio e malandato come sono non mi sono mai arreso agli oppressori.

Quando voglio essere felice
mi dico che incredibile fortuna avere incontrato mia moglie.

Quando voglio essere felice
penso che se non ci siamo riusciti noi non vuol dire che non ci riusciranno altri
a realizzare finalmente la societa' giusta e solidale in cui l'essere umano un aiuto sia all'essere umano.

Quando voglio essere felice
penso che in un cassetto ho ancora una bandiera rossa del Pdup.

18. PROMESSE

Niente tasse, e vi paghiamo pure le bollette.
Niente processi, che sono solo una perdita di tempo.
Blocco navale, che s'imparino a prendere l'aereo.
Una mesata in piu', se votate bene.
Chi se ne frega del bilancio dello stato, regaliamo una Ferrari a tutti.
E per concludere: la preghiera del legionario.

19. QUESTA ABOMINEVOLE PERVERSIONE

Questa abominevole perversione
di non sentire piu' il dolore degli altri
di abbandonare chi piu' non cammina

Questa abominevole perversione
di produrre armi perche' altri siano uccisi
di godere della sofferenza altrui

Questa abominevole perversione
di non muovere un dito contro la guerra e le stragi e il fascismo
di non riuscire piu' a vedere il cielo stellato e la legge morale

Questa abominevole perversione
di accettare l'orrore presente come fosse la fine della storia
di non insorgere nonviolentemente contro il male la fame la morte

Questa abominevole perversione
di dimenticare che siamo una sola umana famiglia
in un unico mondo vivente

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'
Solo la nonviolenza puo' salvare l'intero mondo vivente
salvare le vite e' il primo dovere

20. UN UOMO MUORE IN AMAZZONIA

Un uomo muore in Amazzonia
l'ultimo del suo popolo
si estingue un'intera cultura
infinitamente piu' povera e' l'umanita'
mutilata fino al cuore del suo cuore
il deserto avanza

Aprire gli occhi occorre
fermare le guerre
fermare la distruzione del mondo vivente
riconoscere che si e' varcato un limite e occorre
tornare indietro

Prendersi cura dei vecchi
prendersi cura dei piccoli
prendersi cura dei fragili
prendersi cura dei passati dei presenti e dei venturi
riconoscere l'umanita' dell'intera umanita'

prendersi cura della terra
e dell'acqua e dell'aria
prendersi cura di tutti i viventi
nessuno e' lontano nessuno e' straniero
riconoscere il mondo che vive e respira

Solo la scelta della nonviolenza
puo' tutte e tutti salvarci

Solo la scelta della nonviolenza
puo' salvare quest'unico mondo vivente
dalla nostra brama di dissoluzione

Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere

21. LEGGO NELL'ULTIMA PAGINA...

Leggo nell'ultima pagina di un libro di versi di Joy Harjo:
"All acts of kindness are lights in the war for justice".

E per un minuto finalmente respiro.

22. MAHSA AMINI

Assassinata dai fascisti in Iran e' deceduta la nostra sorella Mahsa Amini.
Nessuna persona la dimentichi.
Cessi la repressione.
L'umanita' sara' libera solo quando tutte le donne saranno libere.

23. HADIS NAJAFI

Assassinata dai fascisti in Iran e' deceduta la nostra sorella Hadis Najafi.
Nessuna persona la dimentichi.
Cessi la repressione.
L'umanita' sara' libera solo quando tutte le donne saranno libere.

24. ANCORA NAUFRAGHI MORTI NEL MEDITERRANEO

Ogni giorno altre persone innocenti
muoiono nella strage infinita nel mar Mediterraneo
assassinati dai governi europei che impediscono loro
di giungere in salvo qui
in fuga da orrori indicibili.

Nessuno dimentichi queste nostre sorelle questi nostri fratelli
cessi questo immane crimine contro l'umanita'
salvare le vite e' il primo dovere.

25. PARLA UN VECCHIO

Sono un vecchio che assiste una persona ancora piu' vecchia
ogni giorno qualcuna delle persone che conoscevamo muore
il deserto cresce e ci imprigiona

per tutta la vita ho camminato e camminato e adesso devo appoggiarmi a un bastone
da giovane sono stato fluviale un comiziante e adesso non riesco piu' quasi a parlare
ho amato leggere e rileggere libri e adesso poca luce hanno i miei occhi
cosi' s'osserva in me lo contrappasso

quell'idea stoica della conflagrazione universale
alacremente i governi attuali s'ingegnano adempiere
in quest'aiuola che ci fa tanto feroci

da vecchi si diventa sentimentali
vorrei che l'umanita' proseguisse il suo cammino
e proseguisse almeno la vita di quest'unico mondo vivente

so che solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe
so che ogni persona senziente e pensante lo sa
cosa si attende a insorgere per la salvezza comune?

26. TUTTO PASSA

Sempre si muore nell'amarezza
sempre si muore nella disperazione

L'abbaiare dei cani e dei galli
le pozzanghere che le macchine distrosciano
il ricordo dei passi nel buio tra i campi
dove tutto il sentire e' nei piedi

L'immensita' del cielo che non vedi
il dolore nella bocca e nei nervi
i denti che stridono in silenzio

tutto passa
passerai anche tu

27. IL PRESIDENTE HA DETTO

Il Presidente ha detto: non meritano di vivere
coloro che non meritano di vivere.
Il presidente sa quello che dice.

Il Presidente ha detto: nessuno vuole la guerra
ma la vittoria si'.
E fino alla vittoria avanti avanti.

Il Presidente ha detto: non possiamo
restare indifferenti al grido di dolore
mirate piu' preciso e fateli tacere.

Il Presidente ha detto: governare
obbliga a fare anche cose brutte
ma necessarie e quindi sono buone.

Il Presidente ha detto tante altre cose
che non ricordo o non mi va di dire
anch'io ho famiglia anch'io campo la vita.

28. QUANDO BRUCIANO LE CITTA'

Quando bruciano le citta'
si fanno dei bei filmati.

Quando bruciano le citta'
si fanno dei bei comizi.

Quando bruciano le citta'
uno sveglio sa come farci i soldi.

Quando bruciano le citta'
si fanno tanti nobili pensieri
sulla caducita' - anche in latino.

Quando bruciano le citta'
e' l'ora di andare in vacanza
e' l'ora di andare in tivu'.

29. I VECCHI TEMPI

A quei tempi vivevo su un albero
come Tarza come la Piccola vendetta lombarda
ero giovane e la sapevo lunga
mi piaceva vedere le cose che vedevo
e piu' scorreva il sangue e piu' gusto c'era.

A quei tempi ero giovane e capellone
suonavo la batteria e sputavo sulle vetrine
vincevo i concorsi e avevo cravatte e mostrine
mi piaceva scannare i conigli
e mica solo i conigli ci siamo capiti.

A quei tempi pareva tutto giusto
eravamo fatti cosi'
i bar erano aperti sempre e sempre affilate le lame
la notte si andava e si faceva quel che si doveva fare
non siamo mica femminucce.

A quei tempi tutto era un miracolo
e affondare e strappare era un attimo
eravamo vivi e sognavamo i sogni piu' ganzi
ammazzare la gente era un gioco
erano bei tempi quelli adesso invece e' tutto una noia.

30. UNO CHE SI CHIAMAVA COSI'

C'era uno che si chiamava Ntogno
e' un bel nome dico io
come Cencio come Peppe come Alibbabba'

Alibabbba' e' il meglio nome
con tutti quei soldi che fece
che li rubo' ai ladri
che non e' considerato neppure rubare
perche' tanto era roba rubata

Ciampicone faceva cosi'
faceva rubare da un altro e poi gli rubava lui
che cosi' non era rubare era giustizia
le sapeva tutte Ciampicone

Mi e' dispiaciuto di averlo ammazzato
eravamo in due io e Ntogno
che mi e' sempre sembrato un bel nome

Mi e' dispiaciuto pure per lui ma come si fa

31. IL GIORNO DOPO

Il giorno dopo
tutto torna come era il giorno prima.

Solo i morti restano morti
le case restano distrutte
quindi non tutto torna come il giorno prima.

Il giorno dopo un'altra brocca d'odio
qualcuno si e' trasformato in lupo mannaro
qualcuno affila il coltello e adesso sa quel che vuol fare
il giorno dopo non e' il giorno prima.

Ma anche il giorno prima
era gia' come il giorno dopo
morti e distruzione tutti i giorni sono uguali
solo e' aumentato un po' il numero
i numeri aumentano sempre non sanno fare altro.

Bisognerebbe ricavarne una morale
ma che morale vuoi cavarne dai cadaveri dalle macerie?

32. LE PORTE DELLA MORTE

Le porte della morte
sono sempre aperte

Da fuori si vede che dentro
c'e' ogni bendidio vestiti gioielli
macchine lunghe dieci metri e grappoli di telefonini
e da mangiare a chili a tonnellate
se ci passi davanti
come si fa a resistere?

33. SIMPLICISSIMUS

Tutto e' semplice lo dico sempre io
e' inutile poi fare tante chiacchiere
ce l'hai la rivoltella? e allora spara.
Non c'e' niente di niente da capire
e' noi o loro e a noi ci gusta vivere.

Tutto e' facile se tu non te lo complichi
se non ci credi che la ragione e' nostra
allora che ci sei venuto a fare?
E se non te la senti di fare quel che s'ha da fare
era meglio che te ne stavi a casa
a lavare le scale a pulire i cessi.

Non basta dirlo che uno e' un uomo
lo devi dimostrare e c'e' un modo solo.
E adesso spara e facciamola finita.
Non c'e' niente di male se lo fai per la patria.
Non c'e' niente di male se non sbagli la mira.
Poi dopo qualche premio si sa ci scappa sempre
magari un regaletto te lo fai da solo.

Se poi ne ammazzi un numero adeguato
finisci in parlamento di sicuro
e t'intervistano in televisione
alla gente gli piace chi e' deciso
alla gente gli piace chi sa restare vivo
alla gente gli piace chi sa strappare un cuore
e se lo mangia senza batter ciglio.

Ci abbiamo i satelliti e l'atomica
vinciamo le elezioni e lo scudetto
facciamo la difesa della razza
la selezione naturale della specie
chi vince vuole dire che e' il piu' forte
chi vince vuole dire che e' il piu' adatto
e' scienza questa mica filastrocche.

34. TUTTI I LIBRI LETTI LI HO DIMENTICATI

Tutti i libri letti lo ho dimenticati
tutti i pensieri pensati sono svaniti nel nulla
ogni giorno la notte l'ha divorato
la mia vita e' stata cosi' stupida e vile
che non ne ricordo nulla di decente

Per questo ho sfondato la televisione con una zuccata
per questo ho sbriciolato un bicchiere e l'ho mangiato
per questo ho dato fuoco al mio letto e mi sono gettato nel fuoco

mentre rantolo per i crampi e le ustioni
adesso mi ricordo che dovevo fare una telefonata
non si riesce mai a uscire dal ridicolo

35. VIANDANTE, SOTTO QUESTO SASSO

Viandante, sotto questo sasso
giace quello che resta di un uomo che era stanco
di essere trattato come un mostro

per questo ho sterminato la famiglia e gli amici
e poi mi sono fatto scoppiare la testa

queste righe le avevo scritte prima
e le ho lasciate nella busta coi soldi

fanno miracoli i soldi
e scrivono le lapidi

36. OLTRE UNA CERTA SOGLIA (DI UN VECCHIO COMUNISTA UNA RUMINAZIONE)

"Fabrica escrupulosa, y aunque incierta,
siempre murada, pero siempre abierta"
(Gongora, Soledad segunda, 79-80)

I.

Oltre una certa soglia
d'intensita' e di durata
il dolore fisico ti ottunde
ti sfinisce ti toglie la voglia
di fare di dire di pensare
ti lascia solo il desiderio il sogno
di riuscire a dormire
di finire di soffrire

Non fosse il sentimento del dovere
l'obbligo di essere ancora un aiuto a qualcuno
misero aiuto e stanco trascinarsi
non fosse il pensiero che il tuo sottrarti
sarebbe un estremo ingiusto dolore
che infliggeresti a chi ti e' vicino
cui gia' troppi dolori infliggesti

Viene il tempo in cui tutti i pensieri s'interrompono
in cui piu' nulla si vuole piu' dire
in cui ogni agire sembra vano agitarsi
in cui resta soltanto il doppio sogno
di svanire
per sempre
del tutto

Diceva bene l'antico trageda
la cosa migliore
non essere mai venuto al mondo

II.

Ma l'oppressione cresce l'orrore dilaga
tu vedi il fascismo e la guerra che invadono il mondo
bruciano i campi avvelenano i pozzi
strappano dal cielo le stelle e le spengono
strappano i cuori dai vivi per farsene pasto e trofeo

Del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta
per la difesa la liberazione la salvezza comune dell'umanita'
anche tu sei parte e la tua parte devi dunque fare
per poco che tu possa fare ebbene resisti
per minime che siano le tue forze usale
per fragile che il tuo corpo sia che sia parte della barricata
dell'argine da opporre al diluvio di male

Per poco che la tua vita valga
usane ancora fino all'ultima goccia
per soccorrere accogliere assistere ogni persona bisognosa di aiuto
per opporti a tutte le guerre tutti gli eserciti tutte le armi
per salvare tutte le vite che e' possibile salvare

Per la condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e tutti i beni
la nonviolenza e' in cammino
la nonviolenza e' il cammino
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere

37. CESSATE IL FUOCO

Cessate il fuoco
cessate di uccidere
ogni essere umano ha diritto alla vita
e' gia' cosi' breve ed amara la vita
cessate di uccidere
cessate il fuoco.

38. OGNI GOVERNO CHE AMMETTE LA GUERRA

Ogni governo che ammette la guerra
e' gia' assassino.

Ogni governo che mantiene un esercito
e' gia' assassino.

Ogni governo che consente di produrre ed usare le armi
e' gia' assassino.

Solo la pace salva le vite.

39. NON C'E' BISOGNO DI FAR VEDERE I MORTI

Non c'e' bisogno di far vedere i morti:
lo sappiamo gia' che la guerra uccide le persone.

Non c'e' bisogno di denunciare le menzogne dei governi:
lo sappiamo gia' che la guerra uccide le persone.

Lo sappiamo gia' che la guerra uccide le persone:
perche' non insorgiamo per farla cessare?

40. NON VOLEMMO ESSERE COME VOI

Non volemmo essere come voi
che comandate i plotoni d'esecuzione.

Non volemmo essere come voi
che comandate chi comanda i plotoni d'esecuzione.

Non volemmo essere come voi
che comandate chi comanda chi comanda i plotoni d'esecuzione.

Non volemmo essere come voi
che state gettando l'umanita' nell'abisso.

Abbiamo scelto di salvare le vite
abbiamo scelto la nonviolenza.

Abbiamo scelto d'insorgere per abolire
tutte le guerre, le stragi, le uccisioni

Abbiamo scelto d'insorgere per abolire
tutte le guerre, gli eserciti, le armi.

Ogni vittima ha il volto di Abele
salvare le vite e' il primo dovere.

41. PER TRE DONNE SENZA NOME ASSASSINATE A ROMA OR NON E' GUARI

I.

Tre donne assassinate in uno stesso giorno da uno stesso uccisore seriale
nella capitale dell'impero del mondo costrutto a guerre e schiavitu'
nel gigantesco colosseo del mondo in cui le vittime
non dai leoni ma dagli uomini vengono sbranate tra i ruggiti

Dell'uccisore seriale il nome le immagini le gesta tutti i mass-media replicano
delle tre donne neppure i volti neppure i nomi
erano solo merce che respirava

Dell'uccisore seriale la societa' dello spettacolo fa un eroe del nostro tempo
e di tutti i tempi
guerriero e selvaggio come i personaggi
che i divi del cinema offrono ogni sera alle famiglie riunite
dagli schermi televisivi veleno versando
in ogni casa all'ora della mensa stanca prima del sonno

Nell'uccisore seriale la societa' industriale
la societa' del capitale si rispecchia
produttore e distruttore insieme
automatico nei gesti sempre piu' esperti sempre piu' letali
accumulatore e massimizzatore nell'arte della morte
che nuovi mercati schiude profittevoli al profitto
ed all'investimento che non puzza

Nell'uccisore seriale si rispecchiano i signori della guerra
sola igiene del mondo
la grande scacchiera
dove annientare e' mestieri
dove il sesso l'artiglio il becco lo sguardo rapace
sono un unico strumento
di vittoria e godimento

Delle vittime sacrificate soltanto resta
un generico ricordo e sprezzante
erano carne da consumo per maschi
erano merce che si compra e si rompe
erano articoli di modico prezzo
erano donne straniere e migranti
e nel mondo fascista dei maschi ogni donna lo e'

Delle vittime sacrificate non c'e' niente da dire
si sa che chi e' debole muore
e si sa che chi muore era debole
e che questo e' il mondo dei forti che uccidere sanno
si sa che il mondo brama gli olocausti
si sa che un milione un miliardo di donne
sono niente dinanzi a un solo uomo
che tutte le concupisce che tutte le divora
ne' mai si sazia o trova la sua ora

II.

Non so perche' io scrivo queste righe
forse per non sentire piu' le urla dello strazio
forse per non vedere piu' il macello delle membra
forse per dire che deve finire
questa storia d'infamia e di orrore
e possa venire il tempo della pace
della giustizia della misericordia
in cui nessuna persona sia piu' uccisa
in cui ogni persona sia di aiuto ad ogni altra persona
e so che per questo giorno e notte
occorre lottare
per contrastare il fascismo dei maschi
per inverare infine per inverare adesso
l'umanita' dell'umanita'

O forse so perche' le scrivo queste righe
per dire che so alcune cose semplici
alcune cose chiare e impegnative

so che la violenza maschile e' la prima radice
e il primo paradigma di ogni violenza

so che solo la vittoria del movimento
di liberazione delle donne
liberera' e salvera' l'umanita' intera

so che solo la lotta delle donne contro il fascismo dei maschi
abolisce il fascismo e la guerra e ogni violenza e oppressione
si prende cura dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente
ed e' l'unica speranza che resta

so che la lotta del movimento di liberazione delle donne
e' la nonviolenza in cammino

III.

E so che sono un uomo e quindi devo
combattere anche contro il fascista che e' in me
per cessare di essere un mostro
per cominciare a guarire dal male
per essere quello che da sempre
essere vorrei un antifascista
uno che condivide il pane
un amico dell'umanita'
un militante della nonviolenza

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 337 del 3 dicembre 2023
*
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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