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[Nonviolenza] Telegrammi. 4893
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 4893
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Tue, 11 Jul 2023 14:34:41 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4893 del 12 luglio 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Benito D'Ippolito: Ancora una ballata dei morti ammazzati
2. Movimento Nonviolento: Dalla Russia con amore, protezione per gli obiettori di coscienza e i disertori
3. Appello alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo sulle misure necessarie per la protezione internazionale degli obiettori di coscienza russi, ucraini e bielorussi, dei disertori e di coloro che si sono arresi o sono stati catturati
4. Rete "Global Women For Peace United Against NATO": Dichiarazione dall'incontro di Bruxelles del 6-9 luglio 2023
5. Una minima notizia su Leonard Peltier
6. Segnalazioni librarie
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'
1. L'ORA. BENITO D'IPPOLITO: ANCORA UNA BALLATA DEI MORTI AMMAZZATI
I.
I morti non giocano a tressette
al cinema si siedono in fondo neppure seguono il film
parlottano tra loro non ridono mai
Non seguono lo sport ne' le canzoni
odiano tutti i preti e i generali
ne avessero la forza strozzerebbero
i governanti che li hanno fatti morire
Di notte li vedi che camminano per strada
silenziosi quasi trasparenti
col passo sghembo e pesante di chi e' oppresso
da cupi pensieri da dolori immedicabili
Sputano sulle porte di chi e' per la guerra
suonano tutti i campanelli dei citofoni
e restano li' con gli occhi spenti e muti
a sentire le bestemmie di chi hanno svegliato
Qualche volta squarciano le gomme
danno fuoco ai cartoni e ai giardinetti
rubano i cani e le biciclette
fanno disegni sconci sui muri e le vetrine
Sanno solo di essere morti
hanno scordato tutto o fanno finta
se incontrano qualche vecchio amico
fanno smorfie da bestie feroci
Entrano nei bar e nei negozi
solo per dare fastidio alla gente
ai vivi non dicono mai una parola
II.
Ma poi non e' vero niente
i morti restano immobili
rigidi come baccala'
nelle casse come potrebbero
muoversi che non c'e' neppure
lo spazio per respirare
Restano li' in attesa
di essere dimenticati
che per fortuna succede presto
e allora non hanno piu' impegni
le rogne dei sogni e dei numeri al lotto
e possono starsene finalmente in pace
dopo tutte le sofferenze le umiliazioni
le ferite e le mutilazioni subite
Diventano niente diventano vetro
polvere sabbia bruciore di stomaco
odio ed invidia da parte dei vivi
Si scordano di chi li ha uccisi
non chiedono vendetta a che servirebbe
oramai
aprono gli occhi e gli viene da ridere
aprono gli occhi e gli viene da piangere
neppure come si chiamavano sanno piu'
tutto gli sembra la stessa cosa
tutto e' la stessa cosa
lo stesso vento che tutto trascina
III.
Tu non uccidere tu salva le vite
tu non dimenticare tu resta saldo
nel vero nel buono nel giusto
A chi ti chiede di farti assassino
rispondi di no
a chi ti chiede di amare la guerra
rispondi di no
a chi ti propone qualunque tibidabo
digli che sai che ogni potere
di crimini e menzogne e' impastato e di sangue
del diluvio del sangue di tutti gli inermi
del diluvio del sangue di tutti gli innocenti
come agnelli sgozzati e divorati
da tutti i potenti che sono una sola
societa' di vampiri
digli che tu non vuoi essere fascista
digli che a tutte le guerre e le stragi ti opponi
Salvare le vite e' il primo dovere
condividere fra tutte e tutti
tutto il bene e tutti i beni
camminare lentamente senza illusioni
prendersi cura di chi di te e' piu' fragile
non considerarsi di piu' del bastone cui ti appoggi
Chiamare le oppresse e gli oppressi alla lotta
per la liberazione comune
per la comune salvezza dell'intera umana famiglia
per la comune salvezza dell'intero mondo vivente
sapendo che tutto e' transitorio
sapendo che tutto e' impermanenza
che non si ferma l'attimo fuggente
e tutto precipita nel vuoto
Restare nel partito di Lucrezio e Rosa Luxemburg
restare nel partito di Leopardi e di Hannah Arendt
restare nella prima Internazionale
restare una persona della nonviolenza amica
Tu non uccidere tu salva le vite
salvare le vite e' il primo dovere
2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO: DALLA RUSSIA CON AMORE, PROTEZIONE PER GLI OBIETTORI DI COSCIENZA E I DISERTORI
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
I movimenti russi, pacifisti, democratici, per i diritti civili e umani, si rivolgono direttamente all'Unione Europea, Commissione e Parlamento, per chiedere misure immediate e concrete a protezione degli obiettori di coscienza e di tutti coloro che in Russia rifiutano di partecipare alla guerra e chiedono asilo poiche' con i nuovi provvedimenti legislativi repressivi, in Russia vengono perseguitati, arrestati, incarcerati.
Con il sostegno di molte organizzazioni internazionali, europee e non solo, tra cui EBCO/BEOC (Ufficio europeo per l'obiezione di coscienza), War Resisters' International (Internazionale dei Resistenti alla Guerra) e Movimento Nonviolento, e' stato redatto il Documento: "Appello alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo sulle misure necessarie per la protezione internazionale degli obiettori di coscienza russi, ucraini e bielorussi, dei disertori e di coloro che si sono arresi o sono stati catturati" che il nostro sito pubblica e diffonde.
*
Dalla Russia pacifista arriva una richiesta urgente e concreta all'Unione Europea: protezione internazionale agli obiettori di coscienza russi, ucraini e bielorussi, ai disertori e a coloro che si sono arresi o sono stati catturati nella guerra in Ucraina.
Dal cuore pulsante della Russia pacifista, arriva una richiesta concreta all'Unione Europea, alla Commissione e al Parlamento, per la protezione internazionale degli obiettori di coscienza e di tutti coloro che rifiutano la guerra, non vogliono combattere, e cercano asilo politico.
Le recenti modifiche legali introdotte dalla Federazione Russa hanno minato drasticamente i diritti per il personale militare di obiettare o disertare, costringendolo a partecipare al conflitto armato contro la propria volonta'. Nuove leggi sempre piu' severe hanno creato meccanismi favorevoli al regime russo per perseguitare i propri cittadini che scelgono di opporsi, scappare, disertare o arrendersi nella guerra di invasione dell'Ucraina. In Russia sono in atto restrizioni temporanee extragiudiziali all'uscita dal Paese per i soldati di leva, la confisca dei passaporti stranieri ai cittadini chiamati al servizio militare, e per chi non si presenta all'ufficio di registrazione militare scatta il divieto di guidare veicoli, di registrare proprieta' o fare transazioni finanziarie.
Molti giovani russi contrari alla guerra vorrebbero andarsene, ma lasciare la Russia e recarsi in paesi piu' sicuri e' un processo estremamente complicato: le frontiere terrestri con i Paesi dell'UE sono di fatto chiuse e la procedura di visto semplificata e' stata abolita.
Il Movimento degli Obiettori di Coscienza russi si rivolge ai governi della UE affinche' adottino un approccio comune per fornire protezione internazionale per i cittadini russi che sono minacciati di azioni penali o sono perseguiti per aver esercitato il loro diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare, ma anche per tutti coloro che hanno dichiarato il loro rifiuto di partecipare a operazioni di combattimento, di eseguire ordini relativi a operazioni di combattimento in Ucraina, hanno lasciato il luogo di servizio e per questo sono sotto la minaccia di un procedimento penale o sono perseguiti penalmente.
Il documento intitolato "Appello alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo sulle misure necessarie per la protezione internazionale degli obiettori di coscienza russi, ucraini e bielorussi, dei disertori e di coloro che si sono arresi o sono stati catturati" si rivolge direttamente al Parlamento europeo e alla Commissione europea chiedendo loro di creare speciali gruppi di lavoro e di contatto, dove, con la partecipazione delle associazioni umanitarie e per i diritti umani russe contro la guerra, possano sviluppare passi e soluzioni concrete per attuare i punti delineati nel nostro appello.
Insieme alle reti internazionali, EBCO/BEOC (Ufficio europeo Obiezione di coscienza) e War Resisters' International, hanno sottoscritto il documento molte associazioni russe e di altri paesi, non solo europei. Il Movimento Nonviolento e' tra i firmatari, sostiene e diffonde il testo in Italia.
In particolare il Movimento Nonviolento si rivolge direttamente al Governo italiano, alla Presidente del Consiglio, al Ministro degli Esteri, al Parlamento italiano, ai Presidenti di Camera e Senato, affinche' le misure richieste dalle organizzazioni internazionali pacifiste siano adottate subito. Con un semplice decreto legge in ventiquattr'ore e' possibile dare una risposta positiva e salvare vita e liberta' a chi si oppone e si sottrae alla follia della guerra.
Movimento Nonviolento
via Spagna, 8, 37123 Verona
Per informazioni e contatti:
Tel/Fax 0458009803
Cell. 3482863190
www.nonviolenti.org
www.azionenonviolenta.it
3. APPELLI. APPELLO ALLA COMMISSIONE EUROPEA E AL PARLAMENTO EUROPEO SULLE MISURE NECESSARIE PER LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE DEGLI OBIETTORI DI COSCIENZA RUSSI, UCRAINI E BIELORUSSI, DEI DISERTORI E DI COLORO CHE SI SONO ARRESI O SONO STATI CATTURATI
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
Il Decreto del Presidente russo n. 647 del 21.09.2022 "Sulla dichiarazione di mobilitazione parziale nella Federazione Russa" ha di fatto privato i militari della possibilita' di lasciare il servizio militare di propria volonta' mentre sono mobilitati o sotto contratto. Ora sono costretti a rimanere al fronte e a combattere fino a quando non vengono uccisi o feriti gravemente, o fino a quando non raggiungono il limite di eta' per il servizio militare, o commettono un crimine per il quale sono punibili con la reclusione.
La legge federale n. 365-FZ del 24.09.2022 "Sugli emendamenti al Codice Penale della Federazione Russa e all'articolo 151 del Codice di Procedura Penale della Federazione Russa", a sua volta, ha introdotto la responsabilita' penale per la consegna volontaria e ha inasprito la responsabilita' per l'abbandono volontario delle unita' e la mancata osservanza degli ordini. Pertanto, a livello legislativo esistono seri ostacoli al rifiuto di partecipare alle ostilita' e all'esercizio del diritto costituzionale all'obiezione di coscienza al servizio militare.
La Corte Suprema della Federazione Russa ha sancito una prassi di applicazione della legge piu' severa nei confronti di coloro che si arrendono. La risoluzione del Plenum della Corte Suprema della Federazione Russa n. 11 del 18.05.2023 introduce effettivamente una presunzione di colpevolezza per coloro che sono stati fatti prigionieri.
Un altro motivo di preoccupazione sono i recenti emendamenti alle leggi federali "Sul dovere militare e il servizio militare" e "Sulla procedura di uscita e di entrata nella Federazione Russa", che introducono una restrizione temporanea extragiudiziale all'uscita dal Paese per i soldati di leva, la confisca dei passaporti stranieri ai cittadini chiamati per il servizio militare, nonche' altre restrizioni per la mancata presentazione all'ufficio di registrazione militare: il divieto di guidare veicoli, di registrare proprieta' e transazioni finanziarie, tra gli altri.
Il regime di Vladimir Putin ha quindi stabilito dei meccanismi per perseguitare quei cittadini russi che si rifiutano di partecipare all'invasione su larga scala dell'Ucraina e alle operazioni di combattimento sul suo territorio, che cercano di esercitare il diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare e che disertano o si arrendono. Tutto cio' significa che il regime ha la possibilita' legale di inviare con la forza un gran numero di cittadini russi in una guerra criminale in qualsiasi momento.
Ovviamente, uno dei modi piu' affidabili per proteggersi dall'invio in guerra e' lasciare la Russia e recarsi in Paesi sicuri. Tuttavia, l'emigrazione e' un processo estremamente complicato: le frontiere terrestri con i Paesi dell'UE sono di fatto chiuse e la procedura di visto semplificata e' stata abolita.
Non esistono linee guida generali per la protezione di obiettori di coscienza, disertori, persone che si arrendono volontariamente o prigionieri di guerra.
Alla luce di quanto sopra esposto, le associazioni firmatarie, pacifiste e contro la guerra, chiedono alla Commissione europea e al Parlamento europeo, nell'ambito dei rispettivi mandati e in collaborazione con le organizzazioni russe e internazionali per i diritti civili e umani, di:
1. Considerare il riconoscimento della guerra della Russia contro l'Ucraina come crimine contro la pace per chiarire lo status umanitario degli obiettori di coscienza e dei disertori russi che, come parte del loro diritto alla liberta' di coscienza, rifiutano di partecipare alla guerra criminale.
2. Sviluppare e adottare un approccio comune alla fornitura di protezione internazionale per i cittadini russi che sono minacciati di azioni penali o sono perseguiti per aver esercitato il loro diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare.
3. Sviluppare e adottare un approccio comune alla fornitura di protezione internazionale per i cittadini russi che sono stati mobilitati, arruolati o hanno prestato servizio militare sotto contratto e sono stati inviati a prestare servizio militare in unita' militari o in una zona di combattimento sul territorio dell'Ucraina e che:
- hanno dichiarato il loro rifiuto di partecipare a operazioni di combattimento, di eseguire ordini relativi a operazioni di combattimento contro l'Ucraina, hanno lasciato il luogo di servizio (o hanno disertato) e sono sotto la minaccia di un procedimento penale o sono perseguiti penalmente;
- si sono consegnati volontariamente all'AFU (Forze Armate dell’Ucraina) o sono gia' detenuti come prigionieri di guerra, hanno dichiarato il loro disaccordo con l'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina, rifiutano di tornare in Russia perche' potrebbero essere perseguiti penalmente dalle autorita' russe e sono pronti a collaborare con le autorita' statali dei Paesi europei e con gli organi di giustizia internazionali e a testimoniare sui crimini di guerra commessi dalle Forze armate russe.
4. Sviluppare linee guida comuni per stabilire procedure di visto o documenti di viaggio adeguati per le suddette categorie di cittadini russi ai fini del loro transito verso i Paesi dell'UE disposti a fornire loro protezione internazionale, tra cui:
- considerare l'adozione di linee guida comuni per un'applicazione piu' ampia dei visti umanitari ed estendere i criteri di ammissibilita' alle suddette categorie di cittadini russi;
- considerare l'adozione di linee guida comuni per l'accettazione delle domande di asilo delle suddette categorie di cittadini russi presso le ambasciate e i consolati dei Paesi dell'UE nei Paesi terzi;
- considerare l'adozione di linee guida comuni per il rilascio di visti per persone in cerca di lavoro presso le ambasciate e i consolati degli Stati dell'UE nei Paesi terzi per la migrazione legale di personale qualificato delle suddette categorie di cittadini russi.
5. Sviluppare meccanismi per fornire consulenze e sostegno, anche di tipo finanziario, a organizzazioni e iniziative specializzate nell'evacuazione dalla Russia, nella creazione di una rete di accoglienza, nell'assistenza legale e in altre misure a sostegno delle suddette categorie di cittadini russi in Russia e nei Paesi terzi.
6. Sviluppare meccanismi per fornire sostegno finanziario e umanitario ai Paesi terzi che ospitano un numero significativo di cittadini russi appartenenti alle categorie sopra citate, nonche' a coloro che si nascondono dal servizio di leva e dalla mobilitazione, al fine di migliorare la capacita' di questi Paesi di accogliere e integrare queste persone.
*
Una stima del numero di persone che avranno bisogno di protezione internazionale
Secondo il media indipendente russo Mediazona, dall'annuncio della mobilitazione nell'autunno del 2022 fino al maggio del 2023, sono stati presentati ai tribunali militari della guarnigione russa circa 1500 casi contro militari, tra cui: 1347 casi di abbandono non autorizzato di un'unita' militare, 81 casi di inosservanza degli ordini e 26 casi di diserzione.
Secondo le stime degli attivisti russi per i diritti umani, il numero di disertori che necessitano di protezione internazionale non dovrebbe superare le 1500 persone all'anno. Il numero di cittadini arruolati per il servizio militare obbligatorio e che fanno domanda per il servizio civile alternativo non supera i 1500 all'anno, di cui circa il 47% delle domande viene respinto. Non sono noti ne' il numero di domande ne' la percentuale di rifiuti per le persone mobilitate.
Va inoltre considerato che non tutti gli obiettori di coscienza e i disertori che subiscono violazioni dei loro diritti e/o sono perseguitati vorranno o potranno lasciare la Russia in cerca di protezione internazionale. Spesso le circostanze personali - finanziarie, familiari o di altro tipo - lo impediscono. Inoltre, alcuni rifugiati preferiranno rimanere in Paesi terzi e non andranno nell'UE.
Di conseguenza, la nostra stima preliminare del numero di cittadini che avrebbero bisogno di protezione in base alle nostre proposte (esclusi i detenuti, sui quali non abbiamo informazioni) non supera le 2000-3000 persone all'anno.
Noi, associazioni russe contro la guerra, per i diritti civili e umani, con gli attivisti e i difensori della democrazia, siamo pronti a collaborare con le autorita' dell'UE per sviluppare un approccio universale ed efficace alle questioni sopra esposte. Siamo anche pronti a contribuire ai processi di verifica, consultazione e sviluppo e diffusione di linee guida per coloro che fuggono dalla mobilitazione e dalla coscrizione.
A questo proposito, proponiamo che il Parlamento europeo e la Commissione europea creino speciali gruppi di lavoro e di contatto, dove, con la partecipazione delle associazioni umanitarie e per i diritti umani russe contro la guerra, possano sviluppare passi e soluzioni concrete per attuare i punti delineati nel nostro appello. Siamo convinti che solo attraverso sforzi congiunti saremo in grado di salvare il maggior numero possibile di vite su entrambi i fronti.
*
Hanno finora sottoscritto le associazioni:
1. The Youth Democratic Movement Vesna
2. The Anti-War Project Idite lesom
3. The Autonomous Non-Profit Human Rights Organisation Shkola Prizyvnika
4. The Initiative Demokrati-JA
5. The Movement of Conscientious Objectors
6. The Project Podderzhka politzakliuchennikh. Memorial
7. Austauch, for the European Civil Society
8. The Sakharov Movement Mir, Progress, Prava Cheloveka
9. The Project Tochka [Ne]vozvrata
10. inTransit, the Berlin Anti-War Initiative
11. The Board of FreeRussiaNL, the Netherlands
12. The Hub for Humanitarian Projects Reshim.org
13. Russland hinter Gittern e.V.
14. Frame, the Civic Education Initiative
15. The Association of Free Russians, Spain
16. The Ark
17. The French Association Russie-Libertes
18. Ksenia Maximova, the Founder of the Russian Democratic Society
19. Russi contro la guerra, Italy
20. WOT Foundation (Warsaw)
21. Free Russians e.V
22. The Online Magazine Shveitsariya dlya vsekh
23. Inna Berezkina, School of Civic Education
24. The Russian Democratic Society, Serbia
25. SmaRadina, for the Democratic Russia
26. Russian Canadian Democratic Alliance
27. The Democratic Society of Russian Speakers in Finland
28. Media Partizany
29. Krakow for Free Russia
30. Russland der Zukunft - Schweiz
31. Russians Against War - Vienna
32. Free Russians Ireland
33. Mariia Solenova, Vsi Action4life
34. The Finnish Union of Conscientious Objectors Aseistakieltaytyjaliitto
35. Conscience and Peace Tax International
36. Antimilitaristes-MOC Valencia (Spain)
37. Movimento Nonviolento (Italy)
38. International Centre for civil initiatives "Our House", Belarus & Lithuania
39. Antimilitaristische Aktion Berlin (Germany)
40. European Bureau for Conscientious Objection (EBCO)
41. Connection e.V.
42. Pax Christi Flanders (Belgium)
43. War Resisters' International
44. Internationale der Kriegsdienstgegner*innen (IDK e.V. Berlin/Germany)
45. Movimento Internazionale della Riconciliazione (M.I.R. Italia)
46. Pax christi - deutsche Sektion (Germany)
47. Conscientious Objection Watch (Turkey)
*
Di seguito la traduzione italiana delle sigle dei firmatari:
1. Movimento Democratico Giovanile Vesna
2. Progetto contro la guerra Idite lesom
3. Organizzazione autonoma senza scopo di lucro per i diritti umani Shkola Prizyvnika
4. Iniziativa Demokrati-JA
5. Movimento degli Obiettori di Coscienza
6. Progetto Podderzhka politzakliuchennikh. Memoriale
7. Austauch, per la Societa' civile europea
8. Movimento Sakharov Mir, il progresso, Prava Cheloveka
9. Progetto Tochka [Ne]vozvrata
10. inTransit, Iniziativa di Berlino contro la guerra
11. Consiglio di amministrazione di FreeRussiaNL, Paesi Bassi
12. L'hub per i progetti umanitari Reshim.org
13. Russland hinter Gittern e.V.
14. Frame, l'iniziativa di educazione civica
15. Associazione dei russi liberi, Spagna
16. L'Arca
17. Associazione francese Russie-Libertes
18. Ksenia Maximova, fondatrice della Societa' democratica russa
19. Russi contro la guerra, Italia
20. Fondazione WOT (Varsavia)
21. Russi liberi e.V.
22. La rivista online Shveitsariya dlya vsekh
23. Inna Berezkina, Scuola di educazione civica
24. Societa' Democratica Russa, Serbia
25. SmaRadina, per la Russia democratica
26. Alleanza Democratica Russo-Canadese
27. Societa' democratica dei russofoni in Finlandia
28. Media Partizany
29. Cracovia per la Russia libera
30. La Russia del futuro - Svizzera
31. Russi contro la guerra - Vienna
32. Russi liberi Irlanda
33. Mariia Solenova, Vsi Action4life
34. Unione finlandese degli obiettori di coscienza Aseistakieltaytyjaliitto
35. Coscienza e Pace Tax International
36. Antimilitaristi-MOC Valencia (Spagna)
37. Movimento Nonviolento (Italia)
38. Centro internazionale per le iniziative civili "La nostra casa", Bielorussia e Lituania
39. Antimilitaristische Aktion Berlin (Germania)
40. Ufficio europeo per l'obiezione di coscienza (EBCO)
41. Connessione e.V.
42. Pax Christi Fiandre (Belgio)
43. Internazionale dei Resistenti alla Guerra
44. Internationale der Kriegsdienstgegner*innen (IDK e.V. Berlino/Germania)
45. Movimento Internazionale della Riconciliazione (M.I.R. Italia)
46. Pax Christi - deutsche Sektion (Germania)
47. Osservatorio sull'obiezione di coscienza (Turchia)
4. APPELLI. RETE "GLOBAL WOMEN FOR PEACE UNITED AGAINST NATO": DICHIARAZIONE DALL'INCONTRO DI BRUXELLES EL 6-9 LUGLIO 2023
[Riceviamo e diffondiamo]
Dichiarazione dall'incontro a Bruxelles, 6-9 luglio 2023
"La rete "Global Women For Peace United Against NATO", con rappresentanti di oltre 120 organizzazioni di 35 paesi, si oppone fermamente all'uso di bombe a grappolo e armi che contengono uranio impoverito e condanna i paesi, come Stati Uniti e Regno Unito, che le stanno inviando in Ucraina.
Mettiamo in guardia il governo dell'Ucraina e la Federazione Russa contro l'uso illegale e criminale di queste armi".
Per contatti:
- Ria Verjauw, Riaverj at gmail.com
- Ann Wright, annw1946 at gmail.com
*
Per favore leggete e firmate la dichiarazione comune di fondazione di Global Women: http://womenagainstnato.org/declaration/ (in molte lingue, compreso l'italiano).
5. REPETITA IUVANT. UNA MINIMA NOTIZIA SU LEONARD PELTIER
Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.
Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.
Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.
Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.
Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco) nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.
Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.
Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.
Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.
Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.
Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.
A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.
Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.
Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.
Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.
In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.
Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.
La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.
Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.
Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).
Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.
Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.
Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?
E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, alcuni mesi fa e' stato anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.
Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.
Una bibliografia essenziale:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.
- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.
- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.
6. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Sara Pesenti, Giappone. Folklore e leggende. Fiabe, creature leggendarie e feste popolari, Rcs, Milano 2023, pp. 128, euro 9,99.
- Eleonora Ala, Giappone. I misteri di una lingua. Ideogrammi, linguaggio e l'arte dellla calligrafia, Rcs, Milano 2023, pp. 128, euro 9,99.
*
Gialli
- Gianrico Carofiglio, Rancore, Einaudi, Torino, Gedi, Torino 2023, pp. 240, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Guillaume Musso, Angelique, La nave di Teseo, Milano 2022, Gedi, Torino 2023, pp. 256, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
8. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4893 del 12 luglio 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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Numero 4893 del 12 luglio 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Benito D'Ippolito: Ancora una ballata dei morti ammazzati
2. Movimento Nonviolento: Dalla Russia con amore, protezione per gli obiettori di coscienza e i disertori
3. Appello alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo sulle misure necessarie per la protezione internazionale degli obiettori di coscienza russi, ucraini e bielorussi, dei disertori e di coloro che si sono arresi o sono stati catturati
4. Rete "Global Women For Peace United Against NATO": Dichiarazione dall'incontro di Bruxelles del 6-9 luglio 2023
5. Una minima notizia su Leonard Peltier
6. Segnalazioni librarie
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'
1. L'ORA. BENITO D'IPPOLITO: ANCORA UNA BALLATA DEI MORTI AMMAZZATI
I.
I morti non giocano a tressette
al cinema si siedono in fondo neppure seguono il film
parlottano tra loro non ridono mai
Non seguono lo sport ne' le canzoni
odiano tutti i preti e i generali
ne avessero la forza strozzerebbero
i governanti che li hanno fatti morire
Di notte li vedi che camminano per strada
silenziosi quasi trasparenti
col passo sghembo e pesante di chi e' oppresso
da cupi pensieri da dolori immedicabili
Sputano sulle porte di chi e' per la guerra
suonano tutti i campanelli dei citofoni
e restano li' con gli occhi spenti e muti
a sentire le bestemmie di chi hanno svegliato
Qualche volta squarciano le gomme
danno fuoco ai cartoni e ai giardinetti
rubano i cani e le biciclette
fanno disegni sconci sui muri e le vetrine
Sanno solo di essere morti
hanno scordato tutto o fanno finta
se incontrano qualche vecchio amico
fanno smorfie da bestie feroci
Entrano nei bar e nei negozi
solo per dare fastidio alla gente
ai vivi non dicono mai una parola
II.
Ma poi non e' vero niente
i morti restano immobili
rigidi come baccala'
nelle casse come potrebbero
muoversi che non c'e' neppure
lo spazio per respirare
Restano li' in attesa
di essere dimenticati
che per fortuna succede presto
e allora non hanno piu' impegni
le rogne dei sogni e dei numeri al lotto
e possono starsene finalmente in pace
dopo tutte le sofferenze le umiliazioni
le ferite e le mutilazioni subite
Diventano niente diventano vetro
polvere sabbia bruciore di stomaco
odio ed invidia da parte dei vivi
Si scordano di chi li ha uccisi
non chiedono vendetta a che servirebbe
oramai
aprono gli occhi e gli viene da ridere
aprono gli occhi e gli viene da piangere
neppure come si chiamavano sanno piu'
tutto gli sembra la stessa cosa
tutto e' la stessa cosa
lo stesso vento che tutto trascina
III.
Tu non uccidere tu salva le vite
tu non dimenticare tu resta saldo
nel vero nel buono nel giusto
A chi ti chiede di farti assassino
rispondi di no
a chi ti chiede di amare la guerra
rispondi di no
a chi ti propone qualunque tibidabo
digli che sai che ogni potere
di crimini e menzogne e' impastato e di sangue
del diluvio del sangue di tutti gli inermi
del diluvio del sangue di tutti gli innocenti
come agnelli sgozzati e divorati
da tutti i potenti che sono una sola
societa' di vampiri
digli che tu non vuoi essere fascista
digli che a tutte le guerre e le stragi ti opponi
Salvare le vite e' il primo dovere
condividere fra tutte e tutti
tutto il bene e tutti i beni
camminare lentamente senza illusioni
prendersi cura di chi di te e' piu' fragile
non considerarsi di piu' del bastone cui ti appoggi
Chiamare le oppresse e gli oppressi alla lotta
per la liberazione comune
per la comune salvezza dell'intera umana famiglia
per la comune salvezza dell'intero mondo vivente
sapendo che tutto e' transitorio
sapendo che tutto e' impermanenza
che non si ferma l'attimo fuggente
e tutto precipita nel vuoto
Restare nel partito di Lucrezio e Rosa Luxemburg
restare nel partito di Leopardi e di Hannah Arendt
restare nella prima Internazionale
restare una persona della nonviolenza amica
Tu non uccidere tu salva le vite
salvare le vite e' il primo dovere
2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO: DALLA RUSSIA CON AMORE, PROTEZIONE PER GLI OBIETTORI DI COSCIENZA E I DISERTORI
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
I movimenti russi, pacifisti, democratici, per i diritti civili e umani, si rivolgono direttamente all'Unione Europea, Commissione e Parlamento, per chiedere misure immediate e concrete a protezione degli obiettori di coscienza e di tutti coloro che in Russia rifiutano di partecipare alla guerra e chiedono asilo poiche' con i nuovi provvedimenti legislativi repressivi, in Russia vengono perseguitati, arrestati, incarcerati.
Con il sostegno di molte organizzazioni internazionali, europee e non solo, tra cui EBCO/BEOC (Ufficio europeo per l'obiezione di coscienza), War Resisters' International (Internazionale dei Resistenti alla Guerra) e Movimento Nonviolento, e' stato redatto il Documento: "Appello alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo sulle misure necessarie per la protezione internazionale degli obiettori di coscienza russi, ucraini e bielorussi, dei disertori e di coloro che si sono arresi o sono stati catturati" che il nostro sito pubblica e diffonde.
*
Dalla Russia pacifista arriva una richiesta urgente e concreta all'Unione Europea: protezione internazionale agli obiettori di coscienza russi, ucraini e bielorussi, ai disertori e a coloro che si sono arresi o sono stati catturati nella guerra in Ucraina.
Dal cuore pulsante della Russia pacifista, arriva una richiesta concreta all'Unione Europea, alla Commissione e al Parlamento, per la protezione internazionale degli obiettori di coscienza e di tutti coloro che rifiutano la guerra, non vogliono combattere, e cercano asilo politico.
Le recenti modifiche legali introdotte dalla Federazione Russa hanno minato drasticamente i diritti per il personale militare di obiettare o disertare, costringendolo a partecipare al conflitto armato contro la propria volonta'. Nuove leggi sempre piu' severe hanno creato meccanismi favorevoli al regime russo per perseguitare i propri cittadini che scelgono di opporsi, scappare, disertare o arrendersi nella guerra di invasione dell'Ucraina. In Russia sono in atto restrizioni temporanee extragiudiziali all'uscita dal Paese per i soldati di leva, la confisca dei passaporti stranieri ai cittadini chiamati al servizio militare, e per chi non si presenta all'ufficio di registrazione militare scatta il divieto di guidare veicoli, di registrare proprieta' o fare transazioni finanziarie.
Molti giovani russi contrari alla guerra vorrebbero andarsene, ma lasciare la Russia e recarsi in paesi piu' sicuri e' un processo estremamente complicato: le frontiere terrestri con i Paesi dell'UE sono di fatto chiuse e la procedura di visto semplificata e' stata abolita.
Il Movimento degli Obiettori di Coscienza russi si rivolge ai governi della UE affinche' adottino un approccio comune per fornire protezione internazionale per i cittadini russi che sono minacciati di azioni penali o sono perseguiti per aver esercitato il loro diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare, ma anche per tutti coloro che hanno dichiarato il loro rifiuto di partecipare a operazioni di combattimento, di eseguire ordini relativi a operazioni di combattimento in Ucraina, hanno lasciato il luogo di servizio e per questo sono sotto la minaccia di un procedimento penale o sono perseguiti penalmente.
Il documento intitolato "Appello alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo sulle misure necessarie per la protezione internazionale degli obiettori di coscienza russi, ucraini e bielorussi, dei disertori e di coloro che si sono arresi o sono stati catturati" si rivolge direttamente al Parlamento europeo e alla Commissione europea chiedendo loro di creare speciali gruppi di lavoro e di contatto, dove, con la partecipazione delle associazioni umanitarie e per i diritti umani russe contro la guerra, possano sviluppare passi e soluzioni concrete per attuare i punti delineati nel nostro appello.
Insieme alle reti internazionali, EBCO/BEOC (Ufficio europeo Obiezione di coscienza) e War Resisters' International, hanno sottoscritto il documento molte associazioni russe e di altri paesi, non solo europei. Il Movimento Nonviolento e' tra i firmatari, sostiene e diffonde il testo in Italia.
In particolare il Movimento Nonviolento si rivolge direttamente al Governo italiano, alla Presidente del Consiglio, al Ministro degli Esteri, al Parlamento italiano, ai Presidenti di Camera e Senato, affinche' le misure richieste dalle organizzazioni internazionali pacifiste siano adottate subito. Con un semplice decreto legge in ventiquattr'ore e' possibile dare una risposta positiva e salvare vita e liberta' a chi si oppone e si sottrae alla follia della guerra.
Movimento Nonviolento
via Spagna, 8, 37123 Verona
Per informazioni e contatti:
Tel/Fax 0458009803
Cell. 3482863190
www.nonviolenti.org
www.azionenonviolenta.it
3. APPELLI. APPELLO ALLA COMMISSIONE EUROPEA E AL PARLAMENTO EUROPEO SULLE MISURE NECESSARIE PER LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE DEGLI OBIETTORI DI COSCIENZA RUSSI, UCRAINI E BIELORUSSI, DEI DISERTORI E DI COLORO CHE SI SONO ARRESI O SONO STATI CATTURATI
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
Il Decreto del Presidente russo n. 647 del 21.09.2022 "Sulla dichiarazione di mobilitazione parziale nella Federazione Russa" ha di fatto privato i militari della possibilita' di lasciare il servizio militare di propria volonta' mentre sono mobilitati o sotto contratto. Ora sono costretti a rimanere al fronte e a combattere fino a quando non vengono uccisi o feriti gravemente, o fino a quando non raggiungono il limite di eta' per il servizio militare, o commettono un crimine per il quale sono punibili con la reclusione.
La legge federale n. 365-FZ del 24.09.2022 "Sugli emendamenti al Codice Penale della Federazione Russa e all'articolo 151 del Codice di Procedura Penale della Federazione Russa", a sua volta, ha introdotto la responsabilita' penale per la consegna volontaria e ha inasprito la responsabilita' per l'abbandono volontario delle unita' e la mancata osservanza degli ordini. Pertanto, a livello legislativo esistono seri ostacoli al rifiuto di partecipare alle ostilita' e all'esercizio del diritto costituzionale all'obiezione di coscienza al servizio militare.
La Corte Suprema della Federazione Russa ha sancito una prassi di applicazione della legge piu' severa nei confronti di coloro che si arrendono. La risoluzione del Plenum della Corte Suprema della Federazione Russa n. 11 del 18.05.2023 introduce effettivamente una presunzione di colpevolezza per coloro che sono stati fatti prigionieri.
Un altro motivo di preoccupazione sono i recenti emendamenti alle leggi federali "Sul dovere militare e il servizio militare" e "Sulla procedura di uscita e di entrata nella Federazione Russa", che introducono una restrizione temporanea extragiudiziale all'uscita dal Paese per i soldati di leva, la confisca dei passaporti stranieri ai cittadini chiamati per il servizio militare, nonche' altre restrizioni per la mancata presentazione all'ufficio di registrazione militare: il divieto di guidare veicoli, di registrare proprieta' e transazioni finanziarie, tra gli altri.
Il regime di Vladimir Putin ha quindi stabilito dei meccanismi per perseguitare quei cittadini russi che si rifiutano di partecipare all'invasione su larga scala dell'Ucraina e alle operazioni di combattimento sul suo territorio, che cercano di esercitare il diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare e che disertano o si arrendono. Tutto cio' significa che il regime ha la possibilita' legale di inviare con la forza un gran numero di cittadini russi in una guerra criminale in qualsiasi momento.
Ovviamente, uno dei modi piu' affidabili per proteggersi dall'invio in guerra e' lasciare la Russia e recarsi in Paesi sicuri. Tuttavia, l'emigrazione e' un processo estremamente complicato: le frontiere terrestri con i Paesi dell'UE sono di fatto chiuse e la procedura di visto semplificata e' stata abolita.
Non esistono linee guida generali per la protezione di obiettori di coscienza, disertori, persone che si arrendono volontariamente o prigionieri di guerra.
Alla luce di quanto sopra esposto, le associazioni firmatarie, pacifiste e contro la guerra, chiedono alla Commissione europea e al Parlamento europeo, nell'ambito dei rispettivi mandati e in collaborazione con le organizzazioni russe e internazionali per i diritti civili e umani, di:
1. Considerare il riconoscimento della guerra della Russia contro l'Ucraina come crimine contro la pace per chiarire lo status umanitario degli obiettori di coscienza e dei disertori russi che, come parte del loro diritto alla liberta' di coscienza, rifiutano di partecipare alla guerra criminale.
2. Sviluppare e adottare un approccio comune alla fornitura di protezione internazionale per i cittadini russi che sono minacciati di azioni penali o sono perseguiti per aver esercitato il loro diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare.
3. Sviluppare e adottare un approccio comune alla fornitura di protezione internazionale per i cittadini russi che sono stati mobilitati, arruolati o hanno prestato servizio militare sotto contratto e sono stati inviati a prestare servizio militare in unita' militari o in una zona di combattimento sul territorio dell'Ucraina e che:
- hanno dichiarato il loro rifiuto di partecipare a operazioni di combattimento, di eseguire ordini relativi a operazioni di combattimento contro l'Ucraina, hanno lasciato il luogo di servizio (o hanno disertato) e sono sotto la minaccia di un procedimento penale o sono perseguiti penalmente;
- si sono consegnati volontariamente all'AFU (Forze Armate dell’Ucraina) o sono gia' detenuti come prigionieri di guerra, hanno dichiarato il loro disaccordo con l'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina, rifiutano di tornare in Russia perche' potrebbero essere perseguiti penalmente dalle autorita' russe e sono pronti a collaborare con le autorita' statali dei Paesi europei e con gli organi di giustizia internazionali e a testimoniare sui crimini di guerra commessi dalle Forze armate russe.
4. Sviluppare linee guida comuni per stabilire procedure di visto o documenti di viaggio adeguati per le suddette categorie di cittadini russi ai fini del loro transito verso i Paesi dell'UE disposti a fornire loro protezione internazionale, tra cui:
- considerare l'adozione di linee guida comuni per un'applicazione piu' ampia dei visti umanitari ed estendere i criteri di ammissibilita' alle suddette categorie di cittadini russi;
- considerare l'adozione di linee guida comuni per l'accettazione delle domande di asilo delle suddette categorie di cittadini russi presso le ambasciate e i consolati dei Paesi dell'UE nei Paesi terzi;
- considerare l'adozione di linee guida comuni per il rilascio di visti per persone in cerca di lavoro presso le ambasciate e i consolati degli Stati dell'UE nei Paesi terzi per la migrazione legale di personale qualificato delle suddette categorie di cittadini russi.
5. Sviluppare meccanismi per fornire consulenze e sostegno, anche di tipo finanziario, a organizzazioni e iniziative specializzate nell'evacuazione dalla Russia, nella creazione di una rete di accoglienza, nell'assistenza legale e in altre misure a sostegno delle suddette categorie di cittadini russi in Russia e nei Paesi terzi.
6. Sviluppare meccanismi per fornire sostegno finanziario e umanitario ai Paesi terzi che ospitano un numero significativo di cittadini russi appartenenti alle categorie sopra citate, nonche' a coloro che si nascondono dal servizio di leva e dalla mobilitazione, al fine di migliorare la capacita' di questi Paesi di accogliere e integrare queste persone.
*
Una stima del numero di persone che avranno bisogno di protezione internazionale
Secondo il media indipendente russo Mediazona, dall'annuncio della mobilitazione nell'autunno del 2022 fino al maggio del 2023, sono stati presentati ai tribunali militari della guarnigione russa circa 1500 casi contro militari, tra cui: 1347 casi di abbandono non autorizzato di un'unita' militare, 81 casi di inosservanza degli ordini e 26 casi di diserzione.
Secondo le stime degli attivisti russi per i diritti umani, il numero di disertori che necessitano di protezione internazionale non dovrebbe superare le 1500 persone all'anno. Il numero di cittadini arruolati per il servizio militare obbligatorio e che fanno domanda per il servizio civile alternativo non supera i 1500 all'anno, di cui circa il 47% delle domande viene respinto. Non sono noti ne' il numero di domande ne' la percentuale di rifiuti per le persone mobilitate.
Va inoltre considerato che non tutti gli obiettori di coscienza e i disertori che subiscono violazioni dei loro diritti e/o sono perseguitati vorranno o potranno lasciare la Russia in cerca di protezione internazionale. Spesso le circostanze personali - finanziarie, familiari o di altro tipo - lo impediscono. Inoltre, alcuni rifugiati preferiranno rimanere in Paesi terzi e non andranno nell'UE.
Di conseguenza, la nostra stima preliminare del numero di cittadini che avrebbero bisogno di protezione in base alle nostre proposte (esclusi i detenuti, sui quali non abbiamo informazioni) non supera le 2000-3000 persone all'anno.
Noi, associazioni russe contro la guerra, per i diritti civili e umani, con gli attivisti e i difensori della democrazia, siamo pronti a collaborare con le autorita' dell'UE per sviluppare un approccio universale ed efficace alle questioni sopra esposte. Siamo anche pronti a contribuire ai processi di verifica, consultazione e sviluppo e diffusione di linee guida per coloro che fuggono dalla mobilitazione e dalla coscrizione.
A questo proposito, proponiamo che il Parlamento europeo e la Commissione europea creino speciali gruppi di lavoro e di contatto, dove, con la partecipazione delle associazioni umanitarie e per i diritti umani russe contro la guerra, possano sviluppare passi e soluzioni concrete per attuare i punti delineati nel nostro appello. Siamo convinti che solo attraverso sforzi congiunti saremo in grado di salvare il maggior numero possibile di vite su entrambi i fronti.
*
Hanno finora sottoscritto le associazioni:
1. The Youth Democratic Movement Vesna
2. The Anti-War Project Idite lesom
3. The Autonomous Non-Profit Human Rights Organisation Shkola Prizyvnika
4. The Initiative Demokrati-JA
5. The Movement of Conscientious Objectors
6. The Project Podderzhka politzakliuchennikh. Memorial
7. Austauch, for the European Civil Society
8. The Sakharov Movement Mir, Progress, Prava Cheloveka
9. The Project Tochka [Ne]vozvrata
10. inTransit, the Berlin Anti-War Initiative
11. The Board of FreeRussiaNL, the Netherlands
12. The Hub for Humanitarian Projects Reshim.org
13. Russland hinter Gittern e.V.
14. Frame, the Civic Education Initiative
15. The Association of Free Russians, Spain
16. The Ark
17. The French Association Russie-Libertes
18. Ksenia Maximova, the Founder of the Russian Democratic Society
19. Russi contro la guerra, Italy
20. WOT Foundation (Warsaw)
21. Free Russians e.V
22. The Online Magazine Shveitsariya dlya vsekh
23. Inna Berezkina, School of Civic Education
24. The Russian Democratic Society, Serbia
25. SmaRadina, for the Democratic Russia
26. Russian Canadian Democratic Alliance
27. The Democratic Society of Russian Speakers in Finland
28. Media Partizany
29. Krakow for Free Russia
30. Russland der Zukunft - Schweiz
31. Russians Against War - Vienna
32. Free Russians Ireland
33. Mariia Solenova, Vsi Action4life
34. The Finnish Union of Conscientious Objectors Aseistakieltaytyjaliitto
35. Conscience and Peace Tax International
36. Antimilitaristes-MOC Valencia (Spain)
37. Movimento Nonviolento (Italy)
38. International Centre for civil initiatives "Our House", Belarus & Lithuania
39. Antimilitaristische Aktion Berlin (Germany)
40. European Bureau for Conscientious Objection (EBCO)
41. Connection e.V.
42. Pax Christi Flanders (Belgium)
43. War Resisters' International
44. Internationale der Kriegsdienstgegner*innen (IDK e.V. Berlin/Germany)
45. Movimento Internazionale della Riconciliazione (M.I.R. Italia)
46. Pax christi - deutsche Sektion (Germany)
47. Conscientious Objection Watch (Turkey)
*
Di seguito la traduzione italiana delle sigle dei firmatari:
1. Movimento Democratico Giovanile Vesna
2. Progetto contro la guerra Idite lesom
3. Organizzazione autonoma senza scopo di lucro per i diritti umani Shkola Prizyvnika
4. Iniziativa Demokrati-JA
5. Movimento degli Obiettori di Coscienza
6. Progetto Podderzhka politzakliuchennikh. Memoriale
7. Austauch, per la Societa' civile europea
8. Movimento Sakharov Mir, il progresso, Prava Cheloveka
9. Progetto Tochka [Ne]vozvrata
10. inTransit, Iniziativa di Berlino contro la guerra
11. Consiglio di amministrazione di FreeRussiaNL, Paesi Bassi
12. L'hub per i progetti umanitari Reshim.org
13. Russland hinter Gittern e.V.
14. Frame, l'iniziativa di educazione civica
15. Associazione dei russi liberi, Spagna
16. L'Arca
17. Associazione francese Russie-Libertes
18. Ksenia Maximova, fondatrice della Societa' democratica russa
19. Russi contro la guerra, Italia
20. Fondazione WOT (Varsavia)
21. Russi liberi e.V.
22. La rivista online Shveitsariya dlya vsekh
23. Inna Berezkina, Scuola di educazione civica
24. Societa' Democratica Russa, Serbia
25. SmaRadina, per la Russia democratica
26. Alleanza Democratica Russo-Canadese
27. Societa' democratica dei russofoni in Finlandia
28. Media Partizany
29. Cracovia per la Russia libera
30. La Russia del futuro - Svizzera
31. Russi contro la guerra - Vienna
32. Russi liberi Irlanda
33. Mariia Solenova, Vsi Action4life
34. Unione finlandese degli obiettori di coscienza Aseistakieltaytyjaliitto
35. Coscienza e Pace Tax International
36. Antimilitaristi-MOC Valencia (Spagna)
37. Movimento Nonviolento (Italia)
38. Centro internazionale per le iniziative civili "La nostra casa", Bielorussia e Lituania
39. Antimilitaristische Aktion Berlin (Germania)
40. Ufficio europeo per l'obiezione di coscienza (EBCO)
41. Connessione e.V.
42. Pax Christi Fiandre (Belgio)
43. Internazionale dei Resistenti alla Guerra
44. Internationale der Kriegsdienstgegner*innen (IDK e.V. Berlino/Germania)
45. Movimento Internazionale della Riconciliazione (M.I.R. Italia)
46. Pax Christi - deutsche Sektion (Germania)
47. Osservatorio sull'obiezione di coscienza (Turchia)
4. APPELLI. RETE "GLOBAL WOMEN FOR PEACE UNITED AGAINST NATO": DICHIARAZIONE DALL'INCONTRO DI BRUXELLES EL 6-9 LUGLIO 2023
[Riceviamo e diffondiamo]
Dichiarazione dall'incontro a Bruxelles, 6-9 luglio 2023
"La rete "Global Women For Peace United Against NATO", con rappresentanti di oltre 120 organizzazioni di 35 paesi, si oppone fermamente all'uso di bombe a grappolo e armi che contengono uranio impoverito e condanna i paesi, come Stati Uniti e Regno Unito, che le stanno inviando in Ucraina.
Mettiamo in guardia il governo dell'Ucraina e la Federazione Russa contro l'uso illegale e criminale di queste armi".
Per contatti:
- Ria Verjauw, Riaverj at gmail.com
- Ann Wright, annw1946 at gmail.com
*
Per favore leggete e firmate la dichiarazione comune di fondazione di Global Women: http://womenagainstnato.org/declaration/ (in molte lingue, compreso l'italiano).
5. REPETITA IUVANT. UNA MINIMA NOTIZIA SU LEONARD PELTIER
Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.
Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.
Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.
Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.
Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco) nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.
Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.
Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.
Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.
Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.
Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.
A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.
Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.
Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.
Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.
In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.
Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.
La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.
Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.
Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).
Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.
Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.
Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?
E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, alcuni mesi fa e' stato anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.
Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.
Una bibliografia essenziale:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.
- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.
- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.
6. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Sara Pesenti, Giappone. Folklore e leggende. Fiabe, creature leggendarie e feste popolari, Rcs, Milano 2023, pp. 128, euro 9,99.
- Eleonora Ala, Giappone. I misteri di una lingua. Ideogrammi, linguaggio e l'arte dellla calligrafia, Rcs, Milano 2023, pp. 128, euro 9,99.
*
Gialli
- Gianrico Carofiglio, Rancore, Einaudi, Torino, Gedi, Torino 2023, pp. 240, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Guillaume Musso, Angelique, La nave di Teseo, Milano 2022, Gedi, Torino 2023, pp. 256, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
8. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4893 del 12 luglio 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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