[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 191



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 191 del 10 luglio 2023

In questo numero:
1. Una settimana di incontri di studio nell'ambito dell'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier
2. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte quinta)
3. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte sesta)
4. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte settima)
5. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte ottava)
6. Amnesty International: Urge clemency for native american activist
7. Raccolta fondi per aiutare la Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" a fare fronte ai danni subìti a causa dell'alluvione del 16 e 17 maggio 2023
8. Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessino persecuzioni ed uccisioni
9. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
10. Alcuni riferimenti utili
11. Tre tesi
12. Ripetiamo ancora una volta...

1. INCONTRI. UNA SETTIMANA DI INCONTRI DI STUDIO NELL'AMBITO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Da lunedi' 3 luglio a sabato 8 luglio 2023 si e' svolta a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", una settimana di incontri di studio nell'ambito dell'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
La mattina di lunedi' 3 luglio 2023 si e' svolto un incontro di studio sul libro di Elizabeth Cook-Lynn, New Indians, Old Wars, University of Illinois Press, Urbana and Chicago 2007, pp. XVI + 228.
La mattina di martedi' 4 luglio 2023 si e' svolto un incontro di studio sul libro di Gerald Vizenor, Parolefrecce, La Salamandra, Milano 1992, pp. 238.
La mattina di mercoledi' 5 luglio 2023 si e' svolto un incontro di studio sul libro di Kenneth Lincoln, Native American Renaissance, University of California Press, 1983, 1985, pp. XVI + 314.
La mattina di giovedi' 6 luglio 2023 si e' svolto un incontro di studio sul libro di Linda Hogan, La donna che veglia sul mondo, Ibis, Como-Pavia 2005, pp. 240.
La mattina di venerdi' 7 luglio 2023 si e' svolto un incontro di studio sul libro di Barbara Alice Mann (a cura di), Daughters of Mother Earth: The Wisdom of Native American Women, Praeger, Westport - London 2006, pp. XVIII + 124.
La mattina di sabato 8 luglio 2023 si e' svolto un incontro di studio sul libro di Philip J. Deloria, Indians in unexpected places, University Press of Kansas, 2004, pp. XII + 300.
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Gli incontri si sono svolti nell'ambito dell'iniziativa affinche' il Presidente degli Stati Uniti d'America conceda finalmente la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Le persone partecipanti al ciclo di incontri di studio rinnovano l'invito a scrivere al Presidente Biden per chiedere che Leonard Peltier torni libero.
I messaggi (anche molto semplici, come ad esempio: "Free Leonard Peltier") possono essere inviati attraverso la seguente pagina web della Casa Bianca: www.whitehouse.gov/contact/
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Per una informazione essenziale sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier segnaliamo due testi la cui lettura e' indispensabile:
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
Nella rete telematica e' disponibile in italiano una sintetica esposizione della vicenda di Leonard Peltier con il titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".

2. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA (PARTE QUINTA)
[Riproponiamo ancora una volta la seguente dispensa predisposta dall'autore nell'aprile 2004 per il secondo semestre dell'anno accademico 2003/2004 del corso su "Femminismo, studi di genere e letteratura latina" che abbiamo ripreso dal sito www.uniroma2.it]

5. Temi femministi degli anni Settanta e Ottanta (II): la questione della violenza sessuale e della pornografia
Contenuto del capitolo
Altri due temi molto sentiti dalle femministe sono quelli della violenza sessuale, e quello, ad esso correlato, della pornografia. Vedremo alcune tappe essenziali del dibattito sull'argomento, dal libro di Susan Brownmiller sullo stupro (Contro la nostra volonta', 1975), alle polemiche sulla pornografia negli Stati Uniti e in Canada (Andrea Dworkin e Catherine MacKinnon).
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5. 1. Il problema della violenza sessuale: Susan Brownmiller
Il lavoro che ha dato il via al moderno dibattito sulla violenza sessuale e' il libro della giornalista e pensatrice Susan Brownmiller (1935), Against Our Will: Men, Women, and Rape, New York, Ballantine Books 1975 (trad. it. Contro la nostra volonta'. Uomini, donne e violenza sessuale, Bompiani, Milano 1976). Il libro e' diventato subito un successo internazionale ed e' stato tradotto in sedici lingue.Il senso del libro di Brownmiller e' racchiuso nel suo slogan tipicamente radicale secondo cui "Lo stupro e' un processo cosciente di intimidazione attraverso il quale tutti gli uomini tengono tutte le donne in uno stato di paura". Brownmiller parte dalla considerazione che lo stupro e' sconosciuto nel mondo animale, ed e' una pratica violenta tipica della specie umana. Essa e' nata nella preistoria, quando l'uomo, che per ragioni anatomiche e' una sorta di predatore sessuale per natura, ha scoperto di poter fare violenza alla donna nella sfera sessuale, anche tramite la semplice minaccia della penetrazione violenta. Tipica di una parte della riflessione femminista, ma non condivisa da tutte le femministe, e' l'idea che nello stupro conti piu' la motivazione della violenza "politica" e "morale" rispetto a quella specificamente sessuale.
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5. 2. Il dibattito sulla pornografia: Andrea Dworkin e Catherine MacKinnon
Collegato al tema dello stupro e' il dibattito sulla pornografia, in cui e' stata, ed e', impegnata la stessa Brownmiller.
I nomi piu' famosi nel movimento delle donne contro la pornografia ssono quelli della saggista e romanziera Andrea Dworkin e della giurista Catherine MacKinnon, che, nella convinzione che ogni forma di pornografia costituisca una violazione dei diritti civili delle donne e un'incitamento alla violenza sessuale contro di loro, si sono anche battute perche' la pornografia fosse proibita per legge nello stato del Minnesota (senza riuscirvi). Nel 1992 l'attivita' di lobbying di femministe canadesi ha invece ottenuto un provvedimento legale restrittivo in materia di pornografia in Canada. MacKinnon e' stata anche molto attiva nel campo della lotta contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro, ottenendo che nel 1986 la Corte Suprema degli Stati Uniti accettasse la sua teoria della molestia sessuale come forma di discriminazione sessuale.
La lotta anti-pornografia di Dworkin e MacKinnon, e di altre femministe, che hanno trovato scomodi alleati nei settori piu' conservatori dell'opinione pubblica americana, ha suscitato aspre polemiche negli Stati Uniti, provocando la reazione di altre femministe, contrarie alla limitazione della liberta' di espressione; tra queste, nomi noti come Friedan, Millett, Rich, insieme alla scrittrice Erica Jong, e alla maggioranza delle femministe lesbiche.
(Parte quinta - segue)

3. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA (PARTE SESTA)

6. La teoria della differenza nel femminismo francese (dal 1968 a oggi)
Contenuto del capitolo
In questo capitolo ci spostiamo dagli Stati Uniti alla Francia per seguire il movimento femminista francese, molto importante dal punto di vista della produzione teorica, a partire dal 1968. Passeremo in rassegna le tre figure principali del femminismo francese: sono Luce Irigaray (Speculum, 1974), Helene Cixous (teorica della "scrittura femminile"), e Julia Kristeva, psicolinguista e teorica della letteratura.
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6. 1. Il movimento delle donne in Francia
Anche in Francia la "seconda ondata" del femminismo si ha fra il 1968 e il 1970.
Le tre esponenti piu' famose a livello internazionale degli anni Settanta sono Luce Irigaray, Helene Cixous, e Julia Kristeva, tutte provenienti dal gruppo "rivoluzionario" Psyc-et-Po ("Psychanalise et Politique"), guidato da Antoinette Fouque. La caratteristica fondamentale di questa corrente del femminismo francese e' l'attenzione che mostra ai problemi del linguaggio, soprattutto per l'influenza importantissima del filosofo e teorico della decostruzione Jacques Derrida, i cui scritti vengono pubblicati a partire dal 1967. L'interesse per il linguaggio e la testualita' fa si' che questa corrente di pensiero sia particolarmente importante per lo sviluppo della critica letteraria femminista (par. 9. 5). Oltre a Derrida e alla decostruzione, un'altra influenza fondamentale e' quella di Jacques Lacan, i cui Scritti vengono pubblicati per la prima volta, dopo molti decenni di insegnamento, nel 1966, e di cui sia Irigaray che Kristeva sono allieve.
Il contributo teorico piu' importante di questo femminismo francese consiste nella compiuta elaborazione teorica di un concetto che abbiamo gia' visto piu' volte affacciarsi nello sviluppo del pensiero femminista, cioe' l'idea della "differenza" sessuale. L'alterita' della donna non viene piu' vista come luogo di mistificazione e discriminazione, ma come luogo dell'autocoscienza e della possibilita' di definizione di una specificita' femminile.
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6. 2. Luce Irigaray: teoria della differenza e critica del "fallogocentrismo"
La psicoanalista e filosofa Luce Irigaray e' nata in Belgio nei primi anni Trenta, e si e' spostata in Francia negli anni Sessanta. Nel libro Speculum. De l'autre femme (1974), trad. it. Speculum. L'altra donna, Feltrinelli, Milano 1975, che le costo' l'espulsione dall'Universita' di Vincennes, procede a una "fondazione" di una teoria della differenza sessuale attraverso una analisi critica di tipo decostruzionista prima della psicoanalisi (freudiana e lacaniana), e poi dell'intera tradizione filosofica occidentale, da Platone a Hegel. Lo "Speculum" del titolo fa riferimento allo specchio concavo con cui in ginecologia si guarda all'interno del corpo femminile, ed e' contrapposto allo "specchio" di Lacan (il suo famoso saggio sullo "Stadio dello specchio" e' del 1937, viene rivisto nel 1949, e reso noto al grande pubblico nel 1966), e richiama una immagine di Virginia Woolf, che criticava l'idea della donne come "specchio" in cui l'uomo vede riflessa la propria immagine ingrandita.
Una parola-chiave usata da Irigaray e' "fallogocentrismo", con cui viene chiamato il discorso dell'uomo, rivolto a se stesso, ed espressione del suo fallocentrismo.
Nei libri successivi, tutti tradotti in italiano (Irigaray intrattiene rapporti stretti con le femministe italiane, vedi par. 8. 3), Irigaray pone come compito della critica femminista quello di decostruire derridianamente il linguaggio di tutti i saperi umani, svelandone il fallocentrismo. Le donne devono costruire un "altro" linguaggio, portatore di valori femminili, devono parler femme, "parlare donna", come si dice "parlare francese".
Tutti i libri di Irigaray sono tradotti in italiano (molti ad opera di Luisa Muraro - par. 8. 3) presso vari editori, soprattutto Feltrinelli e Bollati Boringhieri.
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6. 3. Helene Cixous: la "scrittura femminile"
L'idea di un linguaggio specificamente femminile e' propria anche della saggista e poetessa Helene Cixous (1938), che produce ella stessa esempi creativi di ecriture feminine ("scrittura femminile"), che dovrebbe mostrare la "differenza linguistica" delle donne rispetto agli uomini. I due principali saggi in cui Cixous espone le sue idee sono Sorties e Le rire de la Meduse, entrambi del 1975 (del secondo vi e' una traduzione parziale in Baccolini et al. (1997) pp. 221-46). La tesi della necessita' di costruire un linguaggio "sessuato" al femminile non incontrera' consenso unanime tra le femministe (contraria e' per esempio Julia Kristeva).
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6. 4. Julia Kristeva
Julia Kristeva (1941), linguista, critica e teorica della letteratura, psicoanalista, romanziera, e' nata in Bulgaria nel 1941 e si e' trasferita a Parigi nel 1966, dove si lega al gruppo di intellettuali di estrema sinistra raccolto intorno alla rivista "Tel Quel", animato dal suo futuro marito Philippe Sollers. E' famosa nella storia delle teorie letterarie del Novecento anche per avere coniato il termine "intertestualita'" (in Semeiotike'. Recherches pour une semanalyse, Seuil, Paris 1969; trad. it. Semeiotike'. Ricerche per una semanalisi, Feltrinelli, Milano 1978), con cui intendeva il modo in cui tutti i "testi", intesi come sistemi di significazione, sono in interrelazione gli uni con gli altri (in seguito Kristeva ha abbandonato l'uso del termine quando si e' resa conto che gli altri lo stavano ormai usando in un senso diverso da quello in cui lei lo intendeva, "le sens banal de 'critique des sources' d'un texte"). La sua teorizzazione riguardo al soggetto femminile muove dalla distinzione lacaniana tra lo stadio materno dei segni e dell'immagine, e quello paterno dei simboli e del linguaggio. Kristeva intende rivalutare e privilegiare quello che chiama l'"ordine semiotico" della madre, che sarebbe proprio della fase pre-edipica, contro l'"ordine simbolico" del padre, proprio della fase successiva, in cui al figlio e alla figlia vengono imposti il linguaggio e le parole del padre (la Legge del Padre), che indicano loro i "ruoli" cui sono destinati per la loro "natura".
(Parte sesta - segue)

4. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA (PARTE SETTIMA)

7. Il femminismo nell'universita': la questione del soggetto e dell'identita' (dalla meta' degli anni Ottanta a oggi)
Contenuto del capitolo
Con gli anni Ottanta, la vitalita' del movimento femminista si affievolisce dal punto di vista dell'azione politica, ma resta forte dal punto di vista dell'elaborazione teorica. In area angloamericana il femminismo entra nelle universita', con la creazione di dipartimenti di "studi delle donne" e di "studi di genere". La riflessione femminista, molto influenzata anche negli Stati Uniti dalla "teoria francese" di ispirazione decostruzionista, si concentra sul problema del soggetto e dell'identita'. Tra le personalita' importanti vedremo Donna Haraway (teorica del cyberfemminismo), Teresa de Lauretis, Rosi Braidotti, Judith Butler. Il femminismo della differenza, con il suo incentrarsi sul concetto di un punto di vista straniato e marginale, stimola lo sviluppo di settori di studio che risentono fortemente dell'influsso femminista: studi condotti dal punto di vista di varie "minoranze", di genere sessuale (studi gay, lesbici, "queer") ed etniche (femminismo afromericano).
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7. 1. L'"accademizzazione" del femminismo
A partire dagli anni Ottanta, il femminismo entra in crisi come movimento di donne organizzate politicamente, come del resto accade a tutti i "movimenti" politici degli anni Sessanta e Settanta. L'elaborazione del pensiero e della teoria femminista, pero', non conosce crisi, e anzi si sviluppa e si diffonde sempre di piu' in molteplici campi del sapere (filosofia, storia, critica letteraria, sociologia), e in tutti i paesi avanzati (vedremo nella prossima unita' didattica il caso degli studi sulle letterature classiche). Nel mondo angloamericano il femminismo si "accademizza" rapidamente. Le femministe degli ultimi venti anni sono per lo piu' docenti universitarie, impegnate prevalentemente in un lavoro di ricerca di tipo accademico; nell'universita' entrano anche la maggior parte delle femministe radicali che abbiamo visto sopra (par. 3). In area angloamericana si diffondono, a livello universitario, gli "Women's Studies" e i "Gender Studies", cosi' come i campi correlati (in quanto ispirati sempre al valorizzamento delle potenzialita' conoscitive insite in una "differenza", sia etnica che di genere) dei "Gay" e "Lesbian Studies", dei "Queer Studies", dei "Cultural Studies", dei "Postcolonial Studies", del femminismo nero ed etnico. Le femministe piu' recenti non si dedicano piu' all'elaborazione di strumenti concettuali destinati ad essere usati nelle lotte politiche del movimento, come negli anni Settanta, ma si propongono di studiare e analizzare concetti filosofici fondamentali come quelli di "identita'", "soggettivita'", "sessualita'", "corporeita'". Le loro opere si fanno sempre piu' "difficili" e specialistiche, anche a causa dell'influenza crescente sia negli Stati Uniti che in Italia del pensiero decostruzionista (solitamente di non facile accesso), delle pensatrici francesi, a loro volta decostruzioniste, cui abbiano accennato sopra (Irigaray, Kristeva, Cixous), e dei filosofi, sempre francesi, del "postmoderno" (Deleuze, Lyotard, Baudrillard). L'opera di Michel Foucault, in particolare, e specialmente la sua Storia della sessualita' in tre volumi, avra' grande influenza sugli studi femministi e di genere rivolti all'antichita' classica, come vedremo nella prossima unita' didattica.
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7. 2. Donna Haraway e il cyber-femminismo
Un nome significativo delle tendenze recenti del femminismo e' quello di Donna Haraway. Biologa, e storica della biologia, insegna attualmente "History of Consciousness" ("Storia della coscienza") nel Dipartimento omonimo dell'University of California, Santa Cruz, dove e' collega di altre due femministe celebri, Angela Davis e Teresa de Lauretis (vedi sotto). E' diventata famosa con il saggio intitolato "Manifesto for Cyborgs: Science, Technology, and Socialist Feminism in the 1980's", in "Socialist Review" 80 (1985) pp. 65-108, ristampato in Simians, Cyborgs and Women: The Reinvention of Nature, New York, Routledge 1991, pp. 149-181. Il "cyborg" e' un individuo meta' macchina (cyb-), meta' organismo (-org), come il "Terminator" dei film di James Cameron. Partendo dall'idea di cyborg, creature presenti (per ora) molto piu' nella fantascienza che non nella realta', Haraway propone e prevede una ironica e giocosa utopia socialista-femminista, dove verranno a cadere, nella mescolanza di tecnologia e umanita', tutte le distinzioni di genere e di razza, e anche i confini tra umano e animale, tra mondo fisico e mondo informatico.
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7. 3. Teresa de Lauretis
Teresa de Lauretis, una delle pensatrici femministe piu' influenti sulla scena mondiale, e' nata e cresciuta in Italia. Dopo il dottorato in Lingue e letterature moderne alla Bocconi di Milano, si e' trasferita negli Usa, dove ha insegnato italiano, letterature comparate, "women's studies" e critica del cinema in varie universita'. Attualmente, come si e' detto sopra, insegna nel Dipartimento di Storia della coscienza all'University of California, Santa Cruz.
De Lauretis, esponente del femminismo lesbico, si propone, seguendo le idee delle lesbiche radicali francesi (come Helene Cixous), e sviluppando concetti di Irigaray, una demolizione teorica dei concetti di genere e di identita' sessuale. Importante nella sua elaborazione il concetto di "parodia", e del continuo cambiamento di ruolo che la parodia comporta. Nessuna identita' e' fissa e immutabile, ogni identita' e' parodia di un'altra, un "simulacro" di qualcosa che non esiste come dato di natura.
Un concetto di de Lauretis spesso citato e' quello delle "tecnologie di genere": il genere viene visto come un prodotto delle "tecnologie di genere", cioe' dei discorsi, delle istituzioni, delle narrazioni culturali, delle pratiche di rappresentazione visiva e verbale che ingenerano il soggetto donna.
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7. 4. "Queer Theory"
E' lei a coniare, nel 1990, l'espressione "queer theory". In inglese queer significa "strano, bizzarro, eccentrico", ed e' in origine un termine volgare e spregiativo per indicare l'omosessuale. Il termine, nel senso "positivo" attuale, era originariamente associato con i politici radical gay di ActUp, Outrage, e altri gruppi che si appropriarono della parola "queer" come di un marchio d'identita' che puntava in direzione di una politica separatista, non-assimilazionista. Nella teoria culturale, tuttavia, la "queer theory" si propone di sfidare le nozioni essenzialiste sia di eterosessualita' che di omosessualita', per mirare a una comprensione della sessualita' che metta in primo piano l'oltrepassare i confini, le ambivalenze, e le costruzioni culturali il cui cambiamento dipende dal contesto storico e sociale. "To queer" significa allora rendere strana e dissestata anche la sessualita' "normale", mettere in discussione l'eterossesualita' come norma socio-sessuale "naturale", e promuovere la nozione di "non-straightness" ("non-eterosessualita'").
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7. 5. Rosi Braidotti
Anche Rosi Braidotti, come Teresa de Lauretis, e' un'italiana che da molto tempo si e' trasferita all'estero, in Olanda, dove insegna all'Universita' di Utrecht.
Le sue due opere piu' importanti sono Patterns of Dissonance (1991), trad. it. Dissonanze. Le donne e la filosofia contemporanea, La Tartaruga, Milano 1994, in cui Braidotti compie una rivisitazione critica del pensiero poststrutturalista francese (Lacan, Derrida, Deleuze, Foucault), e The Nomadic Subject (1994), trad. it. Soggetto nomade. Femminismo e crisi della modernita', Donzelli, Roma 1995, in cui propone il concetto di filosofia femminista "nomadica". Braidotti elabora uno schema a tre livelli per capire la differenza sessuale.
Il primo livello e' quello delle differenze tra uomini e donne, e implica la critica alla falsa universalita' del sistema simbolico maschile, e, dal punto di vista politico, il rifiuto dell'emancipazionismo, in quanto a rischio di omologazione. Il secondo livello e' quello delle differenze tra donne, e implica la critica alla falsa unita' della categoria "donne", che e' invece incrinata da una molteplicita' di variabili sociali (la classe, l'etnia, l'orientamento sessuale). Il terzo livello, infine, e' quello delle differenze all'interno di ogni donna, per esempio tra il piano della soggettivita' conscia e quello delle identificazioni inconsce. L'invito di Braidotti e' a transitare, "nomadicamente", da un livello all'altro.
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7. 6. Judith Butler e la riflessione sul concetto di "corpo"
Centrale nelle opere di Braidotti e' la riflessione sul "corpo" della donna. Questo accento sul corpo e' condiviso anche da Judith Butler, una femminista lesbica che insegna all'University of California, Berkeley.
Le sue due opere principale sono Gender Trouble: Feminism and the Subversion of Identity, Routledge, New York-London 1990, e Bodies that matter (1993), trad. it. Corpi che contano. I limiti discorsivi del "sesso", Feltrinelli, Milano 1997. In questa seconda opera, Butler adotta una prospettiva tipicamente "queer". "Corpi che contano" sono quelli che "rispettano" i "codici" o "discorsi" di provenienza maschilista che prescrivono di "recitare" dei ruoli fissati. Chi non rispetta quei codici e' l'"abietto", il diverso, il "queer". Per Butler occorre provare a mettere in discussione quei codici, prendendo coscienza del loro carattere di "costruzioni" culturali, e adottando pratiche "drag", da travestiti, da attori teatrali che cambiano continuamente ruoli e abiti.
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7. 7. Il femminismo nero ed etnico
Nell'ambito del femminismo un ruolo importante di critica "interna" e' stato svolto non solo dalle lesbiche, ma anche dalle donne nere e di altre minoranze etniche, inizialmente marginalizzate da un movimento femminista che, oltre che eterosessuale, era anche decisamente bianco e medio-borghese. Tra le numerose voci di dissonanza rispetto al femminismo bianco ed eurocentrico ricordiamo Gayatri Spivak (indiana di nascita, trasferitasi negli Stati Uniti, traduttrice di Derrida in inglese, e importante critica letteraria di ispirazione marxista), le afroamericane bell hooks ("bell" come la madre, Rosa Bell Watkins, "hooks" come la nonna materna, Bell Blair Hooks; di lei si puo' leggere in italiano la raccolta di saggi Elogio del margine. Razza, sesso e mercato culturale, Feltrinelli, Milano 1998), Angela Davis (nota esponente della lotta antirazzista della fine degli anni Sessanta), e Barbara Smith; le latinoamericane Gloria Anzaldua e Rosario Morales.
(Parte settima - segue)

5. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA (PARTE OTTAVA)

8. La teoria della differenza nel femminismo italiano (dal 1968 a oggi)
Contenuto del capitolo
In questo capitolo ci rivolgeremo al movimento femminista in Italia, che fin dall'inizio degli anni Settanta fornisce importanti contributi allo sviluppo della riflessione teorica delle donne. Vedremo come il femminismo italiano si sviluppi intorno ad alcuni centri importanti, come la Libreria delle Donne di Milano e il gruppo Diotima di Verona. Vedremo, tra le personalita' piu' rappresentative, Carla Lonzi (Sputiamo su Hegel, 1971), e le teoriche della differenza Luisa Muraro e Adriana Cavarero.
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8. 1. Il movimento delle donne in Italia
In Italia il movimento femminista nasce e si sviluppa in parallelo ai movimenti nelle altre nazioni avanzate. Intorno al 1970, soprattuto a Roma e a Milano, nascono organizzazioni femministe, basate sui gruppi di autocoscienza, che saranno impegnate per un decennio nelle lotte per i diritti sociali, per l'aborto legalizzato e assistito, per il divorzio, per i servizi sociali garantiti, per le pari opportunita' nei luoghi di lavoro e in quelli istituzionali. Le donne fondano loro librerie, case editrici, archivi e centri di documentazione, riviste. Una ricca documentazione sul periodo degli anni Settanta-Ottanta e' raccolta nel volume Libreria delle Donne di Milano, Non credere di avere dei diritti, Rosenberg & Sellier, Milano 1987. Paola Bono (curatrice anche di Questioni di teoria femminista, La Tartaruga, Milano 1993) ha curato due raccolte sul femminismo italiano uscite in inglese: con Sandra Kemp, Italian Feminist Thought: A Reader (1991), e The Lonely Mirror: Italian Perspectives on Feminist Theory (1993).
L'elaborazione del pensiero femminista italiano si svolge soprattutto intorno alla "Libreria delle Donne" di Milano e al gruppo di pensatrici di Verona "Diotima" (dal nome della donna che nel Simposio platonico ispira a Socrate la teoria dell'amore come filosofia).
Tra le riviste del femminismo italiano ricordiamo "dwf donnawomanfemme" (dal 1975) fondata e diretta per i primi 4 fascicoli da Ida Magli; "Memoria" (1981-1988); "Sophia" (dal 1996).
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8. 2. Carla Lonzi
Carla Lonzi (1931-1982) e' una figura chiave del primo femminismo italiano, la prima a insistere sulla differenza sessuale e sull'affermazione delle potenzialita' positive della sessualita' e dei valori della donna in contrapposizione a quegli dell'uomo. E' autrice di due saggi: "Sputiamo su Hegel" (1970), e "La donna clitoridea e la donna vaginale" (1971), quest'ultimo consonante con il famoso saggio di Anne Koedt su "Il mito dell'orgasmo vaginale" (1970). I due articoli sono poi usciti in Sputiamo su Hegel, La donna clitoridea e la donna vaginale, e altri scritti, Scritti di Rivolta Femminile, Milano 1977.
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8. 3. Il gruppo "Diotima": Luisa Muraro e Adriana Cavarero
"Diotima" e' una comunita' filosofica di donne con sede a Verona. Tra i suoi membri si segnalano in particolare Luisa Muraro (1940) e Adriana Cavarero (1947).
Luisa Muraro, anche animatrice della Libreria delle Donne di Milano, e' stata tra le prime a introdurre in Italia la filosofia francese della differenza. La sua opera e' particolarmente vicina al pensiero di Julia Kristeva, e in particolare di Luce Irigaray, la cui opera fa conoscere in Italia. Tra i suoi contributi si segnala il libro L'ordine simbolico della madre, Editori Riuniti, Roma 1991, che gia' nel titolo suggerisce un'impostazione analoga a quella di Kristeva (par. 6. 4). Una proposta di Muraro che ha sollevato discussioni e critiche e' la pratica dell'"affidamento", in cui una donna "debole" si affida a una donna "forte" per essere avviata e sostenuta nel suo itinerario di liberazione e affermazione della differenza sessuale.
Adriana Cavarero (che si e' distaccata da Diotima nel 1991) si e' occupata della differenza nel linguaggio ("Per una teoria della differenza sessuale", nel volume collettivo Diotima. Il pensiero della differenza sessuale, La Tartaruga, Milano 1987), e in seguito ha esplorato dal punto di vista delle differenza varie opere della tradizione filosofica e letteraria (Nonostante Platone, Editori Riuniti, Roma 1990; Tu che mi guardi, tu che mi racconti, Feltrinelli, Milano 1997).
(Parte ottava - segue)

6. INIZIATIVE. AMNESTY INTERNATIONAL: URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
[Dal sito www.amnesty.org riprendiamo e diffondiamo questo appello del 3 aprile 2023]

3 April 2023
URGENT ACTION
URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
Native American activist Leonard Peltier has been imprisoned in the USA for over 46 years, some of which was spent in solitary confinement, serving two life sentences for murder despite concerns over the fairness of his trial. He has always maintained his innocence. Now 78 years old, he contracted COVID-19 in 2022 and suffers from several chronic health ailments, including one that is potentially fatal. Not eligible for parole again until 2024, his lawyers submitted a new petition for clemency in 2021. President Biden must grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
TAKE ACTION: WRITE AN APPEAL IN YOUR OWN WORDS OR USE THIS MODEL LETTER
President Joseph Biden
The White House
1600 Pennsylvania Ave NW
Washington, DC 20500
USA
White House Comment line: (202) 456-1111
Webform*: https://www.whitehouse.gov/contact/
* A US-based address is needed for the White House webform.
International action takers, please use AI USA's address when filling out:
Amnesty International USA
311 West 43rd St. 7th Floor,
New York, NY 10036 USA
Dear President Biden,
Leonard Peltier is a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. In 1975, during a confrontation involving AIM members, two FBI agents were killed. Leonard Peltier was convicted of their murders but has always denied killing the agents.
There are serious concerns about the fairness of proceedings leading to his trial and conviction, including for example the prosecution's withholding of evidence that might have assisted Leonard Peltier's defence.
In light of these concerns, the former US Attorney who supervised the prosecution team post-trial, James Reynolds, has since called for clemency.
Leonard Peltier is now 78 years old, has spent more than 46 years in US prisons, and has been repeatedly denied parole. There are serious concerns about Leonard Peltier's deteriorating health, including potential re-exposure to COVID-19. His lawyers submitted a new petition for clemency in 2021.
I urge you to grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
Yours sincerely,
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ADDITIONAL INFORMATION
Leonard Peltier, an Anishinaabe-Lakota Native American, was a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. On 26 June 1975, during a confrontation involving AIM members on the Pine Ridge Indian reservation in South Dakota, FBI agents Ronald Williams and Jack Coler were shot dead. Leonard Peltier was convicted of their murders in 1977 and sentenced to two consecutive life sentences. Leonard Peltier has always denied killing the agents.
A key alleged eyewitness to the shootings was Myrtle Poor Bear, a Lakota Native woman who lived at Pine Ridge. Based on her statement that she saw Leonard Peltier kill both FBI agents, Leonard Peltier was extradited from Canada, where he had fled following the shootings. However, Myrtle Poor Bear later retracted her testimony. Although not called as a prosecution witness at trial, the trial judge refused to allow Leonard Peltier's attorneys to call Myrtle Poor Bear as a defense witness on the grounds that her testimony "could be highly prejudicial to the government". In 2000, Myrtle Poor Bear issued a public statement to say that her original testimony was a result of months of threats and harassment from FBI agents.
In 1980 documents were released to Leonard Peltier's lawyers as a result of a lawsuit under the Freedom of Information Act. The documents contained ballistics evidence which might have assisted Leonard Peltier's case, but which had been withheld by the prosecution at trial. However, in 1986, the U.S. Court of Appeal for the Eighth Circuit denied Leonard Peltier a retrial, stating that: "We recognize that there is some evidence in this record of improper conduct on the part of some FBI agents, but we are reluctant to impute even further improprieties to them."
The U.S. Parole Commission has always denied parole to Leonard Peltier on the grounds that he did not accept criminal responsibility for the murders of the two FBI agents. This is even though, after one such hearing, the Commission acknowledged that, "the prosecution has conceded the lack of any direct evidence that you personally participated in the executions of two FBI agents". Leonard Peltier would not be eligible for another parole hearing until 2024. Furthermore, James H. Reynolds, the US Attorney whose office handled the criminal case prosecution and appeal of Leonard Peltier, wrote that he supported clemency "in the best interest of Justice in considering the totality of all matters involved."
Leonard Peltier suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, a degenerative joint disease, and constant shortness of breath and dizziness. A stroke in 1986 left him virtually blind in one eye. In January 2016, doctors diagnosed him with a life-threatening condition: a large and potentially fatal abdominal aortic aneurysm that could rupture at any time and would result in his death. He currently uses a walker due to limited mobility and contracted COVID-19 in 2022. He continues to be at risk of re-infection while in detention.
In 2015, several Nobel Peace Prize winners—including Archbishop Desmond Tutu—called for Leonard Peltier's release. The Standing Rock Sioux Tribe and the National Congress of American Indians have also called for his release. Leonard Peltier's attorney applied for clemency to President Biden in July 2021. President Biden committed to granting clemency on a rolling basis during his administration.
However, as of February 2023, no decision has been made on his application. He has previously sought clemency, most recently from President Obama in 2016, but his petition has been denied each time.
Due to the numerous issues at trial, the exhaustion of all his legal avenues for appeal, the amount of time he has already served, his continued maintenance of innocence along with his chronic health issues, Amnesty International supports calls for clemency for Leonard Peltier.
PREFERRED LANGUAGE TO ADDRESS TARGET: English
You can also write in your own language.
PLEASE TAKE ACTION AS SOON AS POSSIBLE UNTIL: 29 May 2023
Please check with the Amnesty office in your country if you wish to send appeals after the deadline.
NAME AND PRONOUN: Leonard Peltier - He/Him
LINK TO PREVIOUS UA: https://www.amnesty.org/en/documents/amr51/5208/2022/en/

7. APPELLI. RACCOLTA FONDI PER AIUTARE LA BIBLIOTECA LIBERTARIA "ARMANDO BORGHI" A FARE FRONTE AI DANNI SUBITI A CAUSA DELL'ALLUVIONE DEL 16 E 17 MAGGIO 2023
[Dalla Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" (e-mail: bibliotecaborghi1916 at gmail.com) riceviamo e diffondiamo con viva solidarieta']

Le inondazioni che il 16 e 17 maggio 2023 hanno colpito molte localita' dell'Emilia Romagna, compresa Castel Bolognese, hanno provocato enormi danni alla Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" (in sigla: BLAB).
In questo momento particolarmente difficile della sua vita la BLAB fa appello a tutti coloro che apprezzano la sua attivita'.
Per far fronte ai danni subìti e ripartire serviranno molto lavoro e molti soldi.
Se volete aiutarci a superare questo momento di notevole difficolta', potete inviare un contributo economico fin da ora.
Anche somme modeste possono servire.
Con il vostro aiuto, tutti insieme, ce la possiamo fare.
Per inviare le sottoscrizioni si puo' effettuare un bonifico al conto corrente bancario della BLAB, presso CREDIT AGRICOLE - Agenzia di Castel Bolognese. Il codice IBAN, intestato a Biblioteca Libertaria Armando Borghi - Soc. Coop. e': IT16 C 06230 67530 000030040805

8. REPETITA IUVANT. SCRIVIAMO ALL'AMBASCIATA DELL'IRAN IN ITALIA PER CHIEDERE CHE CESSINO PERSECUZIONI ED UCCISIONI

Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo di scrivere all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere al governo di quel paese che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti: iranemb.rom at mfa.gov.ir, iranconsulate.rom at mfa.gov.ir, rom.media at mfa.gov.ir
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Vi proponiamo un possibile testo essenziale:
Egregio ambasciatore,
le chiediamo di trasmettere al governo del suo Paese questa nostra richiesta che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
E' dovere di ogni persona, di ogni societa', di ogni ordinamento giuridico rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutte le donne e di tutti gli uomini.
Tutti gli esseri umani sono eguali in dignita' e diritti, tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita e alla liberta'.
Siamo solidali con le donne iraniane - e con gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Distinti saluti,
Nome e cognome, luogo e data, recapito di chi scrive.
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Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo anche di far circolare questa proposta.
Adoperiamoci affinche' tante persone, tante associazioni, tante istituzioni di tutto il mondo chiedano al governo iraniano che cessino persecuzioni e uccisioni.
Sosteniamo le donne iraniane - e gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Grazie di cuore per quanto vorrete fare.

9. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

10. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

11. REPETITA IUVANT. TRE TESI

La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

12. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 191 del 10 luglio 2023
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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