[Nonviolenza] Telegrammi. 4871



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4871 del 20 giugno 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Nel ricordo di David Sassoli, dall'Italia corale la richiesta della liberazione di Leonard Peltier, da 47 anni detenuto innocente
2. Alessandro Marescotti: Lettera ai paesi del Sud globale e ai paesi neutrali
3. Raniero La Valle: Bassa intensita'?
4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
5. Aiutiamo la Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" a fare fronte ai danni subìti a causa dell'alluvione del 16 e 17 maggio 2023
6. Un mese di iniziative per la liberazione di Leonard Peltier
7. Una minima notizia su Leonard Peltier
8. "Poetry Foundation": Profilo di Joseph Bruchac
9. "Poetry Foundation": Profilo di Jack D. Forbes
10. Adriana Giannini presenta "Sophie Germain. Liberta', uguaglianza e matematica" di Cecilia Rossi
11. Segnalazioni librarie
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento
13. Per saperne di piu'

1. INIZIATIVE. NEL RICORDO DI DAVID SASSOLI, DALL'ITALIA CORALE LA RICHIESTA DELLA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER, DA 47 ANNI DETENUTO INNOCENTE

Ai destinatari di questo appello chiediamo di diffonderlo ulteriormente: facciamo sentire la voce dell'umanita'.
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Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni e' detenuto innocente in un carcere di massima sicurezza statunitense.
Condannato all'ergastolo da una giuria razzista, e' stato dimostrato che le cosiddette "testimonianze" contro di lui erano del tutto false, e che le cosiddette "prove" contro di lui erano anch'esse false.
Lo stesso pubblico ministero che sostenne l'accusa contro di lui ha successivamente riconosciuto l'errore giudiziario e chiesto la sua liberazione.
La liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta da innumerevoli prestigiose personalita' come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu e Shirin Ebadi, papa Francesco e il compianto presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.
Due anni fa proprio David Sassoli fu autorevole voce di una rinnovata campagna per la liberazione di Leonard Peltier che coinvolse innumerevoli persone, associazioni ed istituzioni italiane, tra cui i sindaci di alcune delle principali citta'.
L'Onu ha chiesto la liberazione di Leonard Peltier.
Amnesty International ha chiesto la liberazione di Leonard Peltier.
Tutte queste voci chiedono al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, un simbolo della lotta dei popoli oppressi in difesa dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente, un uomo generoso e coraggioso, un uomo ferocemente perseguitato, un uomo ingiustamente imprigionato da quasi mezzo secolo, un uomo innocente ormai vecchio e malato.
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Nell'imminenza dell'anniversario dello scontro a fuoco di Oglala del 26 giugno 1975, in cui furono uccisi due agenti dell'Fbi e un giovane militante dell'American Indian Movement (scontro a fuoco che faceva seguito a decine di omicidi di nativi americani da parte degli squadroni della morte sostenuti dall'Fbi nell'ambito di una scellerata campagna di persecuzione e di omicidi mirati intesa a reprimere il movimento di resistenza dei nativi americani), si svolgeranno in alcune citta' d'Italia iniziative per la liberazione di Leonard Peltier e di solidarieta' con i popoli nativi americani in lotta contro il genocidio, l'etnocidio e l'ecocidio, per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani e la Madre Terra.
Mitakuye Oyasin.
Free Leonard Peltier.
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I messaggi per richiedere al Presidente statunitense Biden la grazia presidenziale (anche molto semplici, come ad esempio: "Free Leonard Peltier") possono essere inviati attraverso la seguente pagina web della Casa Bianca: www.whitehouse.gov/contact/
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Per contattare il Comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier visitare il sito: www.whoisleonardpeltier.info, e/o scrivere alla e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info
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Per una informazione essenziale sulla figura e la lotta di Leonard Peltier segnaliamo alcuni testi fondamentali:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info).
- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.
Nella rete telematica e' disponibile in italiano una breve ma precisa esposizione della vicenda di Leonard Peltier con il titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".

2. L'ORA. ALESSANDRO MARESCOTTI: LETTERA AI PAESI DEL SUD GLOBALE E AI PAESI NEUTRALI
[Riceviamo e diffondiamo]

Ai paesi del Sud globale e ai paesi neutrali: ci affidiamo a voi per il raggiungimento della pace in Ucraina, non potendo contare sui nostri governanti.
Peacelink, associazione eco-pacifista nata in Italia nel 1991, si e' ininterrottamente opposta all'atteggiamento bellicista dei governi italiani ed europei che si sono susseguiti e ha cercato di contrastare la disinformazione che legittima gli interventi armati. A volte e' stato un impegno quasi solitario.
Mandiamo il presente messaggio, tramite le loro ambasciate, a diversi paesi che hanno dimostrato un attivismo per la pace nei decenni scorsi e che attualmente, riguardo alla guerra in Ucraina, sono impegnati per un necessario negoziato senza precondizioni. Un negoziato necessario per porre fine alla tragedia in Ucraina, alla grande perdita di vite umane su entrambi i fronti, alle immani distruzioni e agli effetti collaterali disastrosi in ampie aree del mondo.
Per la pace, non possiamo contare sui leader dei paesi che fanno parte della Nato. Le popolazioni occidentali stavolta sono contro l'invio di armi che alimenta il massacro, ma questo non incide sui comportamenti dei governi.
Quindi, guardiamo soprattutto ai paesi e governi del Sud globale; oltre che ai pochissimi paesi occidentali rimasti neutrali.
La pace passa per il multilateralismo. Ringraziamo per gli sforzi negoziali che diversi governi hanno gia' compiuto e tuttora portano avanti. Ci auguriamo che l'impegno prosegua. Noi continueremo.
I paesi del Sud globale e i paesi neutrali potrebbero davvero diventare un pool negoziale internazionale per prevenire e fermare il flagello della guerra.
Vogliate gradire il nostro rispettoso incoraggiamento.
Alessandro Marescotti, Presidente di PeaceLink
Per contatti: a.marescotti at peacelink.org
Questa lettera, tradotta in varie lingue, sarà recapitata a varie ambasciate. Chiunque la può riutilizzare (e anche modificare e/o adattare) per lo stesso scopo.

3. RIFLESSIONE. RANIERO LA VALLE: BASSA INTENSITA'?
[Dalla newsletter di "Costituente Terra" n. 121 del 17 giugno 2023 (e-mail: notizieda at costituenteterra.com, sito:www.costituenteterra.it ) riprendiamo e diffondiamo]

Cari amici,
ha detto Putin, parlando a un incontro sull'economia internazionale a San Pietroburgo, che la Russia e' in grado di colpire qualsiasi edificio a Kiev. Perche' non lo fa? Con la sua potenza militare se avesse voluto avrebbe potuto gia' da tempo vincere la guerra con l'Ucraina. Non lo fa per tener fermo il punto, enunciato fin dall'inizio, che da parte russa questa non e' una guerra, ma un'"operazione militare speciale", cosa che e' stata considerata da noi, in Occidente, come un'affermazione edificante e puramente propagandistica.
In realta' la linea seguita finora da Mosca sul campo e' quella di una "guerra a bassa intensita'" le cui ragioni sono evocate in un articolo di Alessandro Valentini in una analisi che, pur muovendo da una visione di parte, merita di essere presa in considerazione. La tesi che ne emerge e' che la guerra si prolunga perche' la posta in gioco non e' l'Ucraina ma il conflitto tra due visioni dell'ordine mondiale.
In effetti, ma non solo da ora, bensi' a partire dalla fine della contrapposizione tra i blocchi, si e' delineato un conflitto tra un ordine unipolare e monocratico, presidiato da un unico potere militare e politico, che e' la visione proposta e argomentata ufficialmente dagli Stati Uniti e acriticamente condivisa dal complesso dei loro alleati e partners, e un ordine multipolare e pluralistico che e' rivendicato dalla Russia, dalla Cina e da molti Paesi del sud del mondo e del resto del mondo.
Secondo i documenti ufficiali dell'amministrazione americana, l'esito della "competizione strategica" tra queste due alternative, cioe' tra queste due parti del mondo, sara' deciso entro questo decennio con o senza la guerra; guerra che, in tale prospettiva, sarebbe inevitabilmente una guerra universale, se pure non atomica. Per il momento la guerra d'Ucraina, che ne rappresenta la prima fase ed ha per obiettivo l'eliminazione della Russia, continua nonostante ogni possibile negoziato, perche' il vero negoziato dovrebbe risolvere il contrasto tra queste due concezioni del mondo. Stretta tra questi vasi di ferro, l'Ucraina e' offerta, e si offre, in sacrificio.
Essa e' vittima dell'inganno, ordito nei suoi confronti, dagli Stati Uniti e dall'Occidente, che le hanno fatto credere di poter vincere la guerra con la Russia, nonostante l'evidente sproporzione delle forze. Ma la guerra della quale era promessa all'Ucraina la vittoria non era in realta' la sua guerra, ma quella degli Stati Uniti e del loro mondo unipolare, che per di piu' sarebbe stata vinta senza essere combattuta. Purtroppo l'Ucraina e' caduta nella pania, prima sprezzando i moniti a non insistere per l'ingresso nella NATO, nonostante l'avvertimento russo che cio' sarebbe stato causa di guerra, poi, a guerra iniziata, precipitandosi nell'illusione della vittoria propiziata dalla bulimia delle armi, spensieratamente fornitele in regalo dall'Occidente. Zelensky, mettendoci del suo ogni energia, e' caduto nella voragine che gli era stata allestita in quanto, personaggio della TV, era digiuno di scienze storiche, ignaro del diritto, inesperto di rapporti internazionali e non immune dalle mitologie dei nazionalismi novecenteschi; ed e' per questo che, in una intervista a Nbc News, mettendo in guardia sulle conseguenze di un'eventuale sconfitta di Kiev ha sostenuto che gli Stati Uniti dovrebbero scegliere tra "entrare in guerra con la Russia" o "il collasso della NATO". E' questo il contesto dell'attuale disastro dal quale l'unico modo per uscire e' agire perche' prevalga un'altra visione del mondo.
Pubblichiamo nel sito l'articolo di Alessandro Valentini e, in morte di Berlusconi, una riflessione dal titolo "Arcitaliano?".
Con i piu' cordiali saluti,
Costituente Terra (Raniero La Valle)

4. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

5. APPELLI. AIUTIAMO LA BIBLIOTECA LIBERTARIA "ARMANDO BORGHI" A FARE FRONTE AI DANNI SUBITI A CAUSA DELL'ALLUVIONE DEL 16 E 17 MAGGIO 2023

Dalla Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" (e-mail: bibliotecaborghi1916 at gmail.com) abbiamo ricevuto questo appello:
Le inondazioni che il 16 e 17 maggio 2023 hanno colpito molte localita' dell'Emilia Romagna, compresa Castel Bolognese, hanno provocato enormi danni alla Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" (in sigla: BLAB).
In questo momento particolarmente difficile della sua vita la BLAB fa appello a tutti coloro che apprezzano la sua attivita'.
Per far fronte ai danni subìti e ripartire serviranno molto lavoro e molti soldi.
Se volete aiutarci a superare questo momento di notevole difficolta', potete inviare un contributo economico fin da ora.
Anche somme modeste possono servire.
Con il vostro aiuto, tutti insieme, ce la possiamo fare.
Per inviare le sottoscrizioni si puo' effettuare un bonifico al conto corrente bancario della BLAB, presso CREDIT AGRICOLE - Agenzia di Castel Bolognese. Il codice IBAN, intestato a Biblioteca Libertaria Armando Borghi - Soc. Coop. e': IT16 C 06230 67530 000030040805
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La Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" e' una realta' culturale e civile preziosa per ogni persona di volonta' buona, per ogni movimento impegnato in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, per ogni esperienza intellettuale, morale e politica che riflette ed agisce per la liberazione di tutte le oppresse e di tutti gli oppressi, e per la salvezza dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente.
Preghiamo vivamente chiunque puo' sostenere materialmente la Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" in questo difficile momento di farlo con generosita' e tempestivita'.

6. INIZIATIVE. UN MESE DI INIZIATIVE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Nel mese di giugno 2023 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo promuove una serie di iniziative di riflessione, di studio, di testimonianza e di mobilitazione affinche' il Presidente degli Stati Uniti d'America conceda finalmente la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
La storica struttura nonviolenta viterbese rinnova l'invito a scrivere al Presidente Biden per chiedere che Leonard Peltier torni libero.
I messaggi (anche molto semplici, come ad esempio: "Free Leonard Peltier") possono essere inviati attraverso la seguente pagina web della Casa Bianca: www.whitehouse.gov/contact/
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Per contattare il Comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier: sito: www.whoisleonardpeltier.info, e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info
Per una informazione essenziale sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier segnaliamo due testi la cui lettura e' indispensabile:
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.

7. REPETITA IUVANT. UNA MINIMA NOTIZIA SU LEONARD PELTIER

Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.
Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.
Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.
Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.
Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco)  nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.
Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.
Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.
Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.
Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.
Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.
A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.
Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.
Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.
Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.
In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.
Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.
La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.
Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.
Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).
Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.
Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.
Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?
E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, alcuni mesi fa e' stato anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.
Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.
Una bibliografia essenziale:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.
- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.
- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.

8. MAESTRI. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI JOSEPH BRUCHAC
[Dal sito www.poetryfoundation.org riprendiamo e diffondiamo]

Joseph Bruchac
http://josephbruchac.com/
Poet and storyteller Joseph Bruchac was born in Greenfield Center, New York. He earned his BA from Cornell University, MA from Syracuse, and PhD in comparative literature from the Union Institute of Ohio. He is the author of more than 120 books for adults and children, including Tell Me a Tale: A Book About Storytelling (1997); The First Strawberries: A Cherokee Story (1993); Keepers of the Earth (1988), which he coauthored with Michael Caduto; his autobiography, Bowman's Store: A Journey to Myself (1997); and novels for young readers such as Dawn Land (1993) and The Heart of a Chief (1998).
In his work, Bruchac explores his Abenaki ancestry and Native American storytelling traditions. His honors and awards include fellowships from the Rockefeller Foundation and the National Endowment for the Arts, as well as a Cherokee Nation Prose Award, a Knickerbocker Award, a Hope S. Dean Award for Notable Achievement in Children's Literature, and both Writer of the Year and Storyteller of the Year awards from the Wordcraft Circle of Native Writers and Storytellers. He also received a Lifetime Achievement Award from the Native Writers' Circle of the Americas.
Bruchac founded the Greenfield Review Literary Center and the Greenfield Review Press and has edited a number of anthologies of poetry and fiction, including Breaking Silence (1983), which won an American Book Award. Bruchac has performed across the United States and internationally and has been storyteller-in-residence for Native American schools, including the Institute of Alaska Native Arts and the Onondaga Nation School. He lives in the house where his maternal grandparents raised him, in Greenfield Center.

9. MAESTRI. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI JACK D. FORBES
[Dal sito www.poetryfoundation.org riprendiamo e diffondiamo]

Jack D. Forbes (1934–2011)
Poet, scholar, and activist Jack D. Forbes was born in Long Beach, California, to Powhatan-Renape' and Delaware-Lenape parents. He earned his BA, MA, and PhD from the University of Southern California. In the 1960s, Forbes became an active and influential member of the Native American movement. He joined the faculty at UC Davis in 1969 and helped start the university's Native American studies program, one of the first in the nation and one of the only to become an academic department. Forbes's commitment to indigenous rights in higher education also led him to found the now-defunct Deganawidah Quetzalcoatl University in 1971. D-Q University was the first all-Native American college in California outside a reservation and the second tribal college in the United States. Forbes also taught internationally at institutions such as Oxford, the University of Essex, and the University of Warwick; in 1984, he received the Tinbergen Chair at Erasmus University Rotterdam. Forbes's scholarship focused on "how racial/ethnic identities are formed, by whom and for what purpose," noted Ines Hernandez-Avila, chair and professor, Native American studies, UC Davis, in her tribute to him.
Forbes's critical works include Apache, Navaho and Spaniard (1960; 1994), Aztecas del Norte: Chicanos de Aztlan (1973), Columbus and Other Cannibals (1992), Africans and Native Americans: The Language of Race and the Evolution of Red-Black Peoples (1993), Only Approved Indians (1995), and The American Discovery of Europe (2007). His books of creative work include the novel Red Blood (1997) and the poetry collection El-Lay Riots: Memorias de Ya-Town and Home Boy Poems (1992). Forbes retired from teaching in 1994 but continued to be actively involved in Native American studies at Davis and other institutions. He was the recipient of honors and awards that included the Before Columbus Foundation's American Book Award for Lifetime Achievement, the Wordcraft Circle Writer of the Year Award, and the Native Writers' Circle of the Americas Lifetime Achievement Award. He died in Davis, California.

10. LIBRI. ADRIANA GIANNINI PRESENTA "SOPHIE GERMAIN. LIBERTA', UGUAGLIANZA E MATEMATICA" DI CECILIA ROSSI
[Dal sito della "Libera universita' delle donne" di Milano riprendiamo e diffondiamo]

Cecilia Rossi, Sophie Germain. Liberta', uguaglianza e matematica, L'asino d'oro Edizioni, Roma 2023, pp. 146, euro 15.
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In Francia sono parecchie le scuole intitolate alla matematica Sophie Germain e pensare che quando era ragazza chissa' che cosa avrebbe dato per poterne frequentare una. Purtroppo negli anni in cui visse tra il 1776 e il 1831, ma anche per molti decenni a seguire, a una giovane donna non bastava vivere a Parigi, provenire da una famiglia agiata e soprattutto essere dotata di molto talento per poter seguire corsi di studio regolari e approfonditi. Per le contemporanee era sufficiente saper leggere, scrivere, magari ricamare e suonare uno strumento, muoversi con grazia e poco piu'. Questo non bastava certo alla tredicenne Sophie che, in piena rivoluzione francese, scopri' che la biblioteca del padre era il posto piu' tranquillo e sicuro in cui rifugiarsi.
Inizia con questa scoperta l'agile libretto che Cecilia Rossi ha dedicato a Sophie Germain, misconosciuta matematica ai suoi tempi e da pochi decenni rivalutata sia per i  risultati in campo matematico sia per la tenacia nel portare avanti i suoi studi in un mondo che, come sottolina Roberta Fulci nella prefazione, considerava le donne del tutto inadatte a un lavoro scientifico indipendente.
Come racconta con uno stile vivace e coinvolgente l'autrice, e' nella ben fornita biblioteca del padre, un agiato e colto commerciante, che Sophie scopre per caso il fascino della matematica. Leggendo il libro di Montucla sui grandi matematici resta folgorata dall'episodio dell'uccisione di Archimede di Siracusa da parte di un rozzo soldato romano incapace di capire che lo scienziato era troppo assorto in un suo problema geometrico per rispondergli. Decide che deve valere la pena approfondire una materia cosi' appassionante e lo fa da autodidatta studiando con accanimento anche testi scritti in latino e greco. La situazione diventa preoccupante per i genitori che le proibiscono di continuare, ma Sophie studia di nascosto nel freddo della notte finche' i genitori si rassegnano e assumono un istitutore. Da questo momento sara' soprattutto il padre a diventare un alleato di Sophie e ad accompagnarla dove una fanciulla di buona famiglia non sarebbe mai potuta andare da sola. Anche la mamma si da' pace: fortunatamente ha altre due figliole da seguire e far maritare.
Nei suoi studi Sophie ha fatto molti progressi, ma capisce che ha bisogno di validi maestri come Legendre e Lagrange che insegnano all'Ecole Polytechnique dove le donne non sono ammesse. Ci tiene cosi' tanto che, con la complicita' del padre, riesce a procurarsi le dispense di uno studente poco assiduo dell'Ecole, un certo Antoine-August Le Blanc sotto il cui nome invia i commenti alle esercitazioni di Lagrange. Lagrange li apprezza e vuole conoscere il perspicace studente che, a questo punto, si rivela essere una ragazza di 22 anni.
In realta' questo furto d'identita' non crea problemi a Sophie, lo studente si e' ritirato o forse e' morto e lei puo' continuare a usare il suo nome nelle lettere che tra il 1804 e il 1809 scrive al grande matematico tedesco C. F. Gauss per commentare le sue Disquisitiones Arithmeticae. Con Gauss il segreto dura circa tre anni perche' Sophie, preoccupata per la vita del suo maestro dopo la conquista della Prussia da parte di Napoleone, prega un generale amico di famiglia di proteggere lo scienziato che cosi' viene a conoscere il vero nome della sua salvatrice e le scrive ancora piu' ammirato per il suo "genio straordinario".
Purtroppo l'interessante carteggio con Gauss si interrompe e sara' la sola Sophie a scrivergli ancora molti anni dopo per comunicargli che intende affrontare il piu' famoso rompicapo dei matematici: la dimostrazione del teorema, o meglio della congettura, di Fermat. Non ci riuscira', ma ci andra' abbastanza vicino, meglio dei tanti matematici che ci si sono arrovellati fino al 1994, anno in cui Andrew Wiles e' riuscito a dimostrarlo.
Del resto Sophie non teme le sfide: tra il 1811 e il 1813 e' l'unica partecipante al concorso proposto dall'Institut de France per trovare un modello matematico  applicabile alle superfici vibranti di Chladni. Un impegno che richiede infiniti e inediti esperimenti, ma che dopo tre tentativi la fara' diventare la prima donna a ottenere un premio dall'Accademia delle scienze. Un vero riconoscimento che si affianca alla laurea honoris causa che Gauss le fara' attribuire dall'Universita' di Gottinga nel 1831. Purtroppo Sophie morira' poco prima di riceverla.
Questa a grandi linee la vita di Sophie Germain che non solo ha saputo attraversare uno dei piu' tumultuosi periodi della storia francese - dal Terrore alle alterne vicende napoleoniche e alla Restaurazione - senza mai perdere il suo tenace entusiasmo per la matematica, ma e' riuscita, nonostante l'isolamento causato dall'essere donna e quindi non poter frequentare scuole o accademie, a raggiungere risultati di livello pari o spesso molto superiore a quelli dei colleghi uomini.
Non ho volutamente citato altri importanti risultati di Sophie Germain nel campo della matematica pura e applicata rimandando i lettori a quanto scrive l'autrice perche' mi piacerebbe che questo libro attirasse l'attenzione di lettori e lettrici di vario tipo, dagli amanti della storia a chi si interessa di matematica, dagli studiosi del femminismo a chi desidera conoscere il lato avventuroso del progresso scientifico. Sono sicura che non resteranno delusi/e.

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Martin Buber, Il cammino dell'uomo, Einaudi, Torino 2023, pp. XIV + 66, euro 14.
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Riletture
- Jean Pictet, La grande storia degli indiani d'America, Mondadori, Milano 2000, 2 voll. per complessive pp. XII + 832.
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Classici
- Massimo Mila, Breve storia della musica, Einaudi, Torino 1963, 1987, pp. 496.

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

13. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4871 del 20 giugno 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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