[Nonviolenza] Volti della Resistenza al genocidio: Geronimo. Un incontro di studio a Viterbo nell'ambito dell'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier



VOLTI DELLA RESISTENZA AL GENOCIDIO: GERONIMO. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO NELL'AMBITO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

La mattina di lunedi' 27 marzo 2023 si e' svolto a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di studio sulla figura di Geronimo (1829-1909), il condottiero apache che fu uno dei maggiori leader della Resistenza dei nativi americani al genocidio della popolazione di un intero continente commesso dagli invasori razzisti e stragisti bianchi.
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L'incontro si e' svolto nell'ambito dell'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra, da 47 anni detenuto innocente nelle carceri statunitensi a seguito di un processo-farsa in cui fu assurdamente condannato per un crimine che non ha mai commesso, sulla base di "prove" false e di "testimonianze" altrettante false come successivamente ammisero i suoi stessi accusatori e giudici.
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I seguenti libri sono stati oggetto di particolare attenzione nel corso dell'incontro:
- Geronimo, La sua storia. L'autobiografia dell'ultimo e piu' grande guerriero Apache raccolta da S. M. Barrett, Longanesi, Milano 1971, 1972, pp. 240 (+ 15 illustrazioni e una cartina fuori testo).
- Geronimo, La mia storia, Rusconi, Milano 1988, 1993, pp. 208. Nuova edizione del testo precedente.
- Angie Debo, Geronimo. Storia e leggenda dell'ultimo capo apache, Mursia, Milano 1989, pp. 368 (+ 68 illustrazioni fuori testo).
- Jason Betzinez, Ho combattuto con Geronimo, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2014, pp. 256.
- Manuel Sacristan Luzon, Sobre Geronimo, El Viejo Topo - Ediciones de Intervencion Cultural, 2013, pp. 244.
- Corine Sombrun, Harlyn Geronimo, Sur les pas de Geronimo, Albin Michel, Paris 2008, Pocket, Paris 2014, 2021, pp. 382 (+ 8 pp. di illustrazioni fuori testo).
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Oltre ai libri citati sono stati utilizzati nel corso dell'incontro anche alcuni ulteriori testi sugli apache e su alcune altre autorevoli figure di quel popolo:
- Sergio Battaglia, Gli Apache, Xenia, Milano 1998, pp. II + 126.
- James L. Haley, Gli Apache. Storia e cultura di un grande popolo, Mursia, Milano 1986, 1989, pp. 432 (+ 32 pp. di inserto fotografico).
- Frank C. Lockwood, Gli Apache. Storia di un popolo di guerrieri, Rcs, Milano, Mondolibri, Milano 2002, pp. 294 (+ un inserto fotografico di 16 pp.).
- Jean-Louis Rieupejrout, Storia degli Apache, Xenia, Milano 1988, pp. 372.
- Charles Leland Sonnichsen, Mescalero. Gli Apache delle montagne, Rusconi, Milano 1995, pp. 284.
- E. R. Sweeney, Cochise. Capo Apache Chiricahua, Mursia, Milano 1996, 2022, pp. 484.
- Kathleen P. Chamberlain, Victorio. Capo e guerriero apache, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2010, pp. 256.
- Dan L. Thrapp, Victorio e gli Apache Mimbres, Mursia, Milano 1996, pp. 408.
- Paul I. Wellman, Guerrieri nel deserto. Le grandi guerre indiane contro i bianchi, Rusconi Libri, Milano 1989, pp. 260 (+ 24 pp. di illustrazioni fuori testo).
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Si e' fatto riferimento anche ad alcuni testi storici piu' generali:
- Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977, pp. 480.
- Peter Cozzens, La terra sta piangendo. La grande epopea delle guerre indiane per la frontiera americana, Mondadori, Milano 2018, 2019, pp. VI + 626 (+ un inserto fotografico di 24 pp.).
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014, pp. XIV + 296.
- Aram Mattioli, Mondi perduti. Una storia dei nativi nordamericani. 1700-1910, Einaudi, Torino 2019, 2021, pp. XII + 368.
- Jean Pictet, L'epopea dei pellerossa, Mursia, Milano 1992, 2008, pp. 704 + 32 pp. di inserto fotografico.
- Gualtiero Stefanon, Uomini bianchi contro uomini rossi 1830-1890, Mursia, Milano 1985, 2006, pp. 512 (+ 48 pp. di inserto fotografico).
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Sono stati anche considerati alcuni altri libri per un piu' ampio inquadramento e un'opportuna attualizzazione:
- Ward Churchill, A Little Matter of Genocide, City Lights Books, San Francisco 1998, pp. XX + 532.
- Ward Churchill, On the Justice of Roosting Chickens: Reflections on the Consequences of U.S. Imperial Arrogance and Criminality, AK Press, Oakland-Edinburgh s.d. ma 2003, pp. VIII + 312.
- Ward Churchill, Since Predator Came: Notes from the Struggle for American Indian Liberation, Aigis Publishing, 1995, AK Press, Oakland 2005, pp. VIII + 426.
- Ward Churchill, Struggle for the Land: Native North American Resistance to Genocide, Ecocide and Colonization, City Lights Books, San Francisco 2002, pp. 460.
- Vine Deloria Jr, Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977.
- Nick Estes, Our History Is the Future. Standing Rock Versus the Dakota Access Pipeline, and the Long Tradition of Indigenous Resistance, Verso, London-New York 2019, pp. X + 310.
- Nick Estes, Melanie K. Yazzie, Jennifer Nez Denetdale, David Correia, Red Nation Rising. From Bordertown Violence to Native Liberation, PM Press, Oakland, California, 2021, pp. XII + 162.
- Dina Gilio-Whitaker, As Long as Grass Grows. The Indigenous Fight for Environmental Justice, from Colonization to Standing Rock, Beacon Press, Boston 2019, pp. XII + 212.
- Winona LaDuke, All Our Relations. Native struggles for Land and Life, South End Press, Cambridge, Massachusetts, 1999, poi Haymarket Books, Chicago 2015, pp. XII + 246.
- Elise Marienstras, La resistance indienne aux Etats-Unis, Gallimard-Julliard, Paris 1980, 2014, 2020, pp. 252 (+ un inserto fotografico di 16 pp.).
- Jeffrey Ostler, Surviving Genocide. Native Nations and the United States from the American Revolution to Bleeding Kansas, Yale University Press, New Haven & London 2019, pp. X + 534.
- David E. Stannard, Olocausto americano, Bollati Boringhieri, Torino 2001, 2021, pp. 464.
- Howard Zinn, Storia del popolo americano. Dal 1492 a oggi, Il Saggiatore, Milano, 2017, 2020, pp. 784.
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Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso la propria ferma opposizione alle guerre attualmente in corso finanche nel cuore dell'Europa, alla crescente dissennata militarizzazione delle relazioni internazionali, al folle riarmo che sta trascinando l'umanita' verso la catastrofe.
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso il loro sostegno all'appello alle istituzioni italiane ed europee affinche' prendano posizione per la liberazione di Leonard Peltier e come gia' hanno fatto numerosi parlamentari e sindaci di varie citta' italiane facciano proprio l'appello del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e chiedano quindi al Presidente degli Stati Uniti d'America di emettere l'atto di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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Rinnoviamo ancora una volta la richiesta che sia liberato Leonard Peltier, da 47 anni prigioniero innocente.
Chiediamo al Presidente degli Stati Uniti d'America l'atto di grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente, vecchio e malato, testimone della lotta dell'umanita' intera in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, in difesa dell'intero mondo vivente.
Invitiamo ogni persona di volonta' buona a scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier, utilizzando le indicazioni che alleghiamo in calce.
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Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 27 marzo 2023

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).
Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.
Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.
Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.

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Allegato: Proposta di lettera al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
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Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

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