[Nonviolenza] Telegrammi. 4758



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4758 del 27 febbraio 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. La verita' della guerra. Un discorso a Vetralla
2. Ancora una strage degli innocenti nel Mediterraneo
3. Curzio Maltese
4. Un appello di donne: Addio alle armi. Nel mondo con uno sguardo femminile amorevole e irriducibile
5. Giovanna Branca: La lotta per l'obiezione di coscienza unisce Mosca, Minsk e Kiev
6. Ripetiamo ancora una volta...
7. Sette iniziative per la liberazione di Leonard Peltier
8. Domenico Gallo presenta "Leviatani, dov'e' la vittoria?" di Raniero La Valle
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. L'ORA. LA VERITA' DELLA GUERRA. UN DISCORSO A VETRALLA

"Tremenda e miserabile e' la verita' della guerra:
esseri umani torturano, mutilano e uccidono esseri umani.
E' tutto qui, e il resto sono chiacchiere"
(Omero Dellistorti)

Consiste di uccisioni la guerra
e solo le persone uccise sanno
della guerra l'intera verita'

Chi provoca esegue sostiene la guerra
di carne umana si nutre
del suo stesso sangue s'abbevera
distrugge quest'unico mondo che respira

Chi non si oppone alla guerra
la guerra gli ha gia' divorato l'anima
chi non si oppone alla guerra
della guerra si e' gia' fatto sicario

La guerra, che consiste di uccisioni,
solo gli uccisi sanno cosa sia
la guerra, gioco di chi sta sui troni,
annienta chiunque incontri per la via

Consiste di uccisioni la guerra
e solo le persone uccise sanno
della guerra l'intera verita'
(Benito D'Ippolito)

Nel pomeriggio di sabato 25 febbraio 2023 il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, ha tenuto una conversazione a Vetralla sul tema "La verita' della guerra".
Di seguito un'estrema sintesi dei ragionamenti svolti.
*
Tutti coloro che ordinano, organizzano, armano, eseguono la guerra uccidono esseri umani: la guerra infatti consiste dell'uccisione di esseri umani; e poiche' siamo una sola umana famiglia, sono i loro fratelli e le loro sorelle che stanno uccidendo.
Tutti coloro che inneggiano alla "vittoria" in realta' inneggiano alla guerra, e poiche' la guerra sempre e solo consiste di stragi, inneggiano alle stragi, istigano ad uccidere, sono mandanti e favoreggiatori del crimine piu' ignobile e mostruoso: il massacro dei loro fratelli e delle loro sorelle.
Tutti coloro che forniscono armi alla guerra in realta' forniscono strumenti per assassinare esseri umani. Produrre armi, detenere armi, fornire armi, usare armi, solo questo significa: far morire gli esseri umani che di quelle armi sono il reale bersaglio; far morire quindi le loro stesse sorelle ed i loro stessi fratelli.
Tutti coloro che formano eserciti addestrano esseri umani a uccidere esseri umani; il fatto che gli esseri umani negli eserciti arruolati oltre ad uccidere siano anche predisposti per essere uccisi non dimezza ma raddoppia il crimine del creare, mantenere, equipaggiare, addestrare, schierare, ed infine gettare nella fornace della guerra degli esseri umani previamente e perversamente narcotizzati e alienati, resi esecutori e schiavi del crimine piu' abominevole, ridotti ad essere effettuali assassini e potenziali vittime, ridotti a macellatori delle carni delle loro sorelle, dei loro fratelli, di se' stessi.
*
La guerra, le armi, gli eserciti, sempre e solo hanno come scopo reale lo sterminio di esseri umani.
La guerra, le armi, gli eserciti, sempre e solo sono nemici dell'umanita' intera.
Solo abolendo la guerra, gli eserciti, le armi, si salva la vita agli esseri umani che la guerra, gli eserciti e le armi minacciano di morte.
*
Solo la pace salva le vite.
Solo il disarmo salva le vite.
Solo la smilitarizzazione di tutti i conflitti salva le vite.
La nonviolenza e' l'unica via per realizzare la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
La nonviolenza e' l'unica via per la piena umanizzazione dell'umanita'.
*
Si consideri inoltre che nell'epoca iniziata con il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, ogni persona senziente e pensante ormai sa che la guerra puo' distruggere l'intera umanita'.
Ogni guerra puo' rapidamente divenire guerra nucleare e mondiale, e distruggere l'intera famiglia umana.
Ogni guerra mette in pericolo tutto il genere umano.
Non e' forse evidente che occorre abolire la guerra prima che la guerra abolisca l'umanita'?
Non e' forse evidente che occorre abolire le armi prima che le armi ci annientino?
Non e' forse evidente che ogni attivita' militare puo' innescare in qualunque momento l'apocalisse che inabissera' nello strazio, nella morte, nell'inferno del nulla tutti gli esseri umani e l'intera civllta', l'intera storia umana?
*
Vi e' un'alternativa per la salvezza dell'umanita': e' l'alternativa nonviolenta.
Invece della guerra, degli eserciti e delle armi: la Resistenza nonviolenta.
Invece della guerra, degli eserciti e delle armi:  la difesa popolare nonviolenta.
Invece della guerra, degli eserciti e delle armi: i corpi civili di pace e l'interposizione nonviolenta nei conflitti.
Invece della guerra, degli eserciti e delle armi: gli aiuti umanitari a tutte le vittime.
Invece della guerra, degli eserciti e delle armi: la cooperazione internazionale di tutti i popoli e di tutti i paesi, prefigurata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Invece della guerra, degli eserciti e delle armi: il dialogo che solo puo' risolvere tutti i conflitti nell'orizzonte del bene comune dell'umanita'.
Invece della guerra, degli eserciti e delle armi: il riconoscimento dell'umanita' di tutti gli esseri umani, il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa di tutte le vite, l'accudimento comune per l'intero mondo vivente.
L'unica politica che puo' salvare l'umanita' nell'epoca aperta degli orrori di Auschwitz e di Hiroshima e' la nonviolenza.
*
Ai governi impazziti del mondo diciamo: cessate il fuoco, cessate di uccidere.
Ai governi impazziti del mondo diciamo: se volete salvare l'umanita' dalla catastrofe abolite la guerra, gli eserciti, le armi.
Ai governi impazziti del mondo diciamo: ricordatevi della vostra umanita'.
*
A tutte le oppresse e gli oppressi di ogni parte del mondo chiediamo di insorgere nonviolentemente per abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
A tutte le oppresse e gli oppressi di ogni parte del mondo chiediamo di insorgere nonviolentemente per il bene comune dell'umanita' intera, per la salvezza dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. L'ORA. ANCORA UNA STRAGE DEGLI INNOCENTI NEL MEDITERRANEO

Ancora una strage degli innocenti nel Mediterraneo.
Primi responsabili di tanto orrore sono tutti i governi europei che impediscono a chi e' in fuga da guerre, dittature, catastrofi e fame di giungere in salvo in Europa in modo legale e sicuro.
Sono i governi europei i creatori del criminale mercato di esseri umani gestito dalle mafie schiaviste.
Sono i governi europei i mandanti e i complici degli schiavisti, dei lager libici, della tratta e del massacro.
Sono i governi europei i primi responsabili della strage infinita nel Mediterraneo.
Tutti i governi europei tornino al rispetto della legalita' che fa obbligo di salvare tutte le vite.
Il governo italiano torni al rispetto della Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. LUTTI. CURZIO MALTESE

E' deceduto Curzio Maltese, giornalista di vivo impegno civile.
Con gratitudine lo ricordiamo.

4. REPETITA IUVANT. UN APPELLO DI DONNE: ADDIO ALLE ARMI. NEL MONDO CON UNO SGUARDO FEMMINILE AMOREVOLE E IRRIDUCIBILE
[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) riprendiamo e diffondiamo il seguente appello del 2 febbraio 2022]

Per un otto marzo memorabile facciamo parlare la lingua-ragione, la lingua madre, fonte della vita, contro le non-ragioni di tutte le guerre. Da anni scriviamo e ripetiamo che gli uomini "non sanno confliggere e fanno la guerra". Assistiamo in Ucraina a una guerra sanguinosa e temeraria. A farla non e' piu' il patriarcato come l'hanno conosciuto le nostre madri e le nostre nonne. Il mondo e' cambiato, grazie alle donne, ma non abbastanza: oggi il patriarcato non c'e' piu', ma gli e' subentrata la fratria, fatta di confraternite maschili che possono includere anche sorelle. La fratria fa la guerra e non ascolta la lingua-ragione, e popoli che parlano la stessa lingua si scannano col contributo delle armi di tutti i governi aderenti alla Nato. Diciamo basta all'invio di armi di qualsiasi tipo. Basta alla guerra per procura. Basta alla devastazione dell'Ucraina. Basta col nichilismo distruttivo che prende a bersaglio i corpi delle donne e dei loro figli in tutto il mondo. Basta coi vecchi potenti che mandano al macello giovani vite, in nome dell'identita', della "democrazia" e della sicurezza dei confini.
Noi non staremo nel coro degli uomini incolti e delle donne che li seguono e li imitano. E' tempo di dire addio alle armi, a tutte le armi e a tutte le guerre. In tempo di autentica pace si confligge con le armi della parola e l'intelligenza d'amore. E' tempo di gridare il nostro desiderio di vita e liberta'.
Liberta' dalla guerra, si', ma non solo: anche in luoghi apparentemente in pace, la fratria nella sua ricerca di nuovi orizzonti di profitto e nel suo disprezzo per la fonte della vita vuole cancellare tutte le differenze e rendere il mondo un deserto asessuato di surrogati e robot che sostituiscano la ricchezza delle relazioni di corpi sessuati. Noi che amiamo la vita diciamo no alla mercificazione dei corpi con le piu' sofisticate tecnologie. Poniamo fine alla pulsione mortifera dell'ultraliberismo.
Ci piace ricordare le parole che Rosa Luxemburg scrisse in una lettera dal carcere nel 1918:
C'e' ancora molto da vivere e tanto di grande da affrontare. Stiamo assistendo all'affondare del vecchio mondo, ogni giorno ne scompare un pezzo. E' un crollo gigantesco, e molti non se ne accorgono, pensano di essere ancora sulla terraferma.
Facciamo in modo che dal crollo del vecchio mondo, retto dai paradigmi della forza, del dominio, della violenza, nasca una nuova convivenza che abbia a fondamento l'attenzione, la cura, l'amore del vivente.
Diamo vita in questo 8 marzo 2023 a iniziative che vadano in questa direzione.
A Milano ne discutiamo sabato 11 marzo alle 11,00 in un'assemblea pubblica di donne alla Casa Rossa, v. Monte Lungo 2 (MM1 Turro).
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Per contatti: addioallearmi2023 at gmail.com
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Laura Minguzzi, Silvia Baratella, Cristina Gramolini, Stella Zaltieri Pirola, Lucia Giansiracusa, Daniela Dioguardi, Roberta Trucco, Daniela Danna, Paola Mammani, Flavia Franceschini, Marilena Zirotti, Danila Giardina, Rosi Castellese, Mariella Pasinati, Anna La Mattina, Agata Schiera, Fausta Ferruzza, Virginia Dessy, Daniela Musumeci, Anna De Filippi, Stefania Macaluso, Mimma Glorioso, Eliana Romano, Bice Grillo, Ida La Porta, Francesca Traina, Anna Marrone, Mimma Grillo, Luciana Tavernini, Pina Mandolfo, Nunziatina Spatafora, Maria Castiglioni, Giovanna Minardi, Rita Calabrese, Concetta Pizzurro, Giovanna Camertoni, Roberta Vannucci, Adele Longo, Katia Ricci, Anna Potito, Rosy Daniello, Isa Solimando, Franca Fortunato, Nadia Schavecher

5. INCONTRI. GIOVANNA BRANCA: LA LOTTA PER LOBIEZIONE DI COSCIENZA UNISCE MOSCA, MINSK E KIEV
[Dal sito della Libreria delle donne di Milano riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo apparso sul quotidiano "Il manifesto" del 23 febbraio 2023]

"Rappresento l'organizzazione Go By the Forest, che in russo ha un doppio senso: sia letterale, di andare nella foresta come modo di sfuggire alla guerra, che di 'vai a farti fottere', cio' che diciamo noi al nostro governo" - quello di Mosca. L'attivista russa Darya Berg, per la sua opposizione all'"operazione militare speciale" di Putin e' dovuta fuggire dalla Russia gia' nel marzo 2022, e ora con l'organizzazione pacifista Go By The Forest aiuta i suoi connazionali a sottrarsi all'obbligo di andare a combattere in Ucraina. In questi giorni, grazie al Movimento Nonviolento, e' in Italia per le mobilitazioni di Europe For Peace previste nell'anniversario dell'inizio della guerra. Insieme a lei c'e' Kateryna Lanko, del Movimento pacifista ucraino - arrivata in Italia da Kiev - e l'attivista, politica e giornalista bielorussa Olga Karach, direttrice del Centro internazionale per le iniziative civili Our House - partita invece dalla Lituania dove e' stata costretta a trasferirsi: "Il regime di Lukashenko mi ha etichettata come terrorista ed estremista. Se vi fate anche solo una foto con me, in Bielorussia rischiate fino a due anni di carcere".
Tre donne che condividono la missione di aiutare, proteggere e incentivare l'obiezione di coscienza e la diserzione nei propri paesi e che si appellano alla cittadinanza italiana ed europea affinche' si batta per una soluzione pacifica al conflitto.
Nei prossimi giorni attraverseranno l'Italia in un tour che le portera' a Modena, Ferrara, Brescia e Milano, dove terranno una conferenza stampa alla Caritas Ambrosiana. "Un atto di diplomazia dal basso in assenza di quella dall'alto", come afferma Alfio Nicotra di Un ponte per.
"La violenza non e' l'unico modo per porre fine alla guerra. Nel mio paese molte persone la pensano come me", sostiene Lanko. Con il Movimento pacifista ucraino si occupa della difesa legale degli obiettori sotto processo in Ucraina, dove rischiano dai 3 ai 15 anni di prigione. "Il governo ci dice che l'unico modo per proteggere il nostro Paese sono le armi, ma se vogliamo costruire un'Ucraina sempre piu' vicina all'Europa i diritti umani sono fondamentali: quindi la liberta' di decidere come resistere all'aggressione, di poter indicare vie alternative verso la pace, di poter salvare la propria vita". I confini ucraini, ricorda Lanko, sono chiusi agli uomini fra i 18 e i 60 anni, che non possono rifiutare di combattere. Uno dei loro assistiti, racconta, "e' stato catturato per le strade di Odessa e mandato a unirsi alle truppe. Tanti ridono di lui perche' non concepiscono il suo rifiuto di uccidere delle persone. Per ora lavora in una cucina militare, e scrive tutti i giorni al governo per ribadire il suo rifiuto di imbracciare le armi e chiedere che venga riconosciuta la sua obiezione di coscienza".
Aiuto e consulenza legale (oltre che psicologica) viene offerta anche a obiettori e disertori russi da Go By the Forest: "Abbiamo trecento consulenti - spiega Berg - che rispondono a chi ci chiede aiuto su Telegram. Fino ad ora abbiamo aiutato oltre 4.000 persone a fuggire, sia in modo legale che illegale, ad esempio nascondendole o aiutandole a lasciare il Paese". Secondo l'attivista i russi contrari alla guerra "sono molti di piu' di quanti pensiate. Ma hanno paura per il loro lavoro, le loro famiglie, le proprie vite". La narrazione putiniana, inoltre, e' sostenuta da una propaganda incessante: "Abbiamo bisogno di una vera informazione, che in Russia per ora e' accessibile solo attraverso Vpn. Ma dall'invasione dell'Ucraina il numero delle persone contrarie al conflitto e' cresciuto molto, specialmente dopo la mobilitazione dello scorso settembre".
La stessa propaganda di regime di cui e' vittima la Bielorussia, "dove non esistono media indipendenti - tutti lavorano in esilio dalla Lituania o la Polonia", spiega Karach. Ma anche in Lituania la sua organizzazione, Our House, e' stata raggiunta dal regime: "Uno dei nostri avvocati e' stato spiato dalla polizia segreta bielorussa, e arrestato con l'accusa di spionaggio". E "ci sono 8.500 casi criminali aperti contro cittadini bielorussi che sui social media hanno osato criticare Lukashenko o schierarsi per la pace".
Our house era nata come un giornale indipendente autoprodotto. Poi, con lo "shock" dell'ingresso delle truppe russe in Ucraina, "abbiamo pensato a cosa potessimo fare". Ora la loro principale missione e' "rubare le truppe dalle mani di Lukashensko: puo' anche avere le armi piu' potenti, ma non potra' fare niente senza uomini disposti a combattere". Per questo l'attivista chiede aiuto per "fermare l'escalation e l'apertura di un secondo fronte in Ucraina, e salvare gli uomini bielorussi": solo pochi giorni fa il parlamento ha votato la pena di morte per i disertori, mentre come racconta Karach il presidente organizza campi di addestramento militare, e indottrinamento, aperti anche ai bambini dai sei anni in su. La parola d'ordine lanciata da Our House e' No Means No ["No vuol dire no", Ndt]: "Uno slogan femminista che pensiamo si adatti bene anche al rifiuto degli uomini di andare in guerra".

6. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. REPETITA IUVANT. SETTE INIZIATIVE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier
Carissime e carissimi,
vi proponiamo sette iniziative per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Il momento e' questo: in questo torno di tempo infatti sia negli Stati Uniti che a livello internazionale sta crescendo la mobilitazione, ottenendo nuove, ampie e rilevanti adesioni che possono finalmente trovare ascolto alla Casa Bianca, nelle cui mani e' il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier attraverso la concessione della grazia presidenziale.
*
1. Scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America
La prima: scrivere a Biden e diffondere quanto piu' possibile la proposta di scrivere a Biden.
Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
*
2. Scrivere al sindaco di Roma
La seconda: scrivere al sindaco di Roma affinche' affinche' unisca la sua voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier. La voce del sindaco di una delle citta' piu' importanti del mondo puo' trovare favorevole ascolto sia presso la Casa Bianca che presso l'opinione pubblica non solo italiana ma internazionale.
Indirizzi di posta elettronica cui scrivere: segreteria_cg at comune.roma.it, donato.iannone at comune.roma.it, segreteriavcgv.debernardini at comune.roma.it, giorgio.piccarreta at comune.roma.it, pietropaolo.mileti at comune.roma.it, gianluca.viggiano at comune.roma.it, caterina.cordella at comune.roma.it, segreteria.direzionegac at comune.roma.it, accesso.semplice at comune.roma.it, ld.gabinetto at comune.roma.it, mariagrazia.tretola at comune.roma.it, seg.gen at comune.roma.it, laura.dimeglio at comune.roma.it, patrizia.bernardini at comune.roma.it, eufrasia.cogliandro at comune.roma.it, vicesindaco at comune.roma.it, assessorato.bilancio at comune.roma.it, assessorato.ambiente at comune.roma.it, assessorato.rifiuti at comune.roma.it, assessoratodecentramento at comune.roma.it, assessoratopersonale at comune.roma.it, assessorato.politichesociali at comune.roma.it, assessorato.cultura at comune.roma.it, assessorato.sviluppoeconomico at comune.roma.it, assessorato.pariopportunita at comune.roma.it, assessorato.sport at comune.roma.it, assessorato.turismo at comune.roma.it, assessorato.grandieventi at comune.roma.it, assessorato.mobilita at comune.roma.it, assessoratoallascuola at comune.roma.it, assessoratolavoroformazione at comune.roma.it, assessorato.infrastrutture at comune.roma.it, assessorato.urbanistica at comune.roma.it, tiziana.marrone at comune.roma.it, assessorato.patrimoniocasa at comune.roma.it, presidenza.assembleacapitolina at comune.roma.it,
Modello di lettera:
Egregio Sindaco di Roma,
sicuramente conoscera' gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sicuramente sapra' anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricordera' anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Gia' lo scorso anno, su nostra sollecitazione, molti sindaci italiani (tra cui quelli di citta' importanti come Aosta, Bologna, Palermo, Pesaro...) espressero il loro sostegno alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Sarebbe di grande importanza che anche il Sindaco del Comune di Roma volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarla di voler anche lei richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
3. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani
La terza: scrivere alle ed ai parlamentari italiani affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari sono disponibili nel sito del Senato e della Camera (www.senato.it e www.camera.it).
Modello di lettera:
Egregie senatrici, egregi senatori,
Egregie deputate, egregi deputati,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento italiano volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
4. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo
La quarta: scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier, proseguendo nell'impegno gia' espresso dal Parlamento Europeo nel 1994 e nel 1999 e rinnovato nel 2021 dal compianto Presidente David Sassoli.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari europei sono disponibili nel sito del Parlamento Europeo (www.europarl.europa.eu).
Modello di lettera:
Egregie ed egregi parlamentari europei,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento Europeo volesse ancora una volta unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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5. Scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee"
La quinta: scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee" per far sentire direttamente la nostra solidarieta' a chi e' piu' vicino a Leonard Peltier e coordina la mobilitazione per la sua liberazione
Per contatti diretti con l'"International Leonard Peltier Defense Committee": sito: wwww.whoisleonardpeltier.info, e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info, recapiti telefonici: Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453; Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127; Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001.
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6. Scrivere direttamente a Leonard Peltier
La sesta: scrivere direttamente a Leonard Peltier.
L'indirizzo e': Leonard Peltier, #89637-132, USP Coleman I, P.O. Box 1033, Coleman, FL 33521.
Possono essere inviate solo lettere postali.
Ovviamente le lettere devono essere adeguate alla situazione. Possono bastare anche poche parole.
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7. Costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier
La settima: costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier.
Ovviamente una rete senza gerarchie o primazie, policentrica e plurale, in cui possano impegnarsi insieme persone provenienti da tutte le culture, le esperienze e le tradizioni.
Una rete di persone e realta' che si prefigga ad esempio di:
a) partecipare a iniziative comuni;
b) promuovere iniziative proprie, locali e non solo;
c) premere nonviolentemente sui media, locali e non solo, affinche' diano notizia della vicenda di Leonard Peltier e delle iniziative per la sua liberazione;
d) premere nonviolentemente sulle rappresentanze democratiche (istituzioni, associazioni, forze politiche e sindacali, esperienze della cultura e della solidarieta'...), locali e non solo, affinche' si impegnino per la liberazione di Leonard Peltier.
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E' ovvio che tutte le iniziative che proponiamo devono essere rigorosamente nonviolente, coerentemente con il fine dell'iniziativa: ottenere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Se necessaria, varia documentazione utile, in inglese e in italiano, puo' essere richiesta scrivendo al nostro indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione e l'impegno, un forte abbraccio dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).
Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.
Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.
Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.

8. LIBRI. DOMENICO GALLO PRESENTA "LEVIATANI, DOV'E' LA VITTORIA?" DI RANIERO LA VALLE
[Riceviamo e diffondiamo il seguente articolo apparso col titolo "La Valle, un buon controcanto a questo conflitto atlantista" su "Il fatto quotidiano" del 25 febbraio 2023]

Leviatani, dov'e' la vittoria? (EMI, dicembre 2022, 18 euro) e' l'ultimo libro di Raniero La Valle. Si tratta di un testo militante, scritto con l'urgenza e sotto dettatura degli eventi che hanno sconvolto il mondo e la nostra vita. A partire da quel tragico 24 febbraio, quando la guerra ha fatto irruzione sul confine orientale dell'Europa, cambiando bruscamente l'orizzonte dei popoli europei e riverberando i suoi effetti nefasti in tutto il mondo. Lo stupore e' stata la cifra iniziale che ha percorso l'opinione pubblica, incredula che in questa parte del mondo potessero ritornare quegli eventi tragici e infernali che sembravano seppelliti per sempre dalla Storia. Uno stupore che ha fatto leggere l'aggressione della Russia come mero frutto di follia criminale.
Una lettura che non poteva certo trarre in inganno la Valle che, nei primi due capitoli del libro (Partiamo dal muro, Il nuovo impero), risponde alla domanda: come siamo giunti a questo punto? Il punto di partenza fu il tentativo di Gorbaciov di smantellare il sistema di dominio e guerra, di cui la caduta del muro di Berlino fu l'epifenomeno. La risposta della nazione guida dell'Occidente fu di correre ai ripari e di rilegittimare la guerra come strumento di una politica di dominio e imperiale. Si comincio' con la prima guerra del Golfo e si prosegui' con la guerra della NATO contro la Jugoslavia, che chiuse il secolo della Shoah e delle due guerre mondiali riportandolo all'inizio. Un processo accelerato dal trauma dell'11 settembre dal quale gli USA sono usciti con nuove strategie militari che hanno declinato la strategia della sicurezza nazionale nell'ottica di un nuovo messianismo, garantito da una potenza militare che deve essere per definizione superiore a ogni altro potere. Un messianismo che ha bisogno di un nemico, che esso stesso ha prodotto, facendo risorgere la cortina di ferro e puntando le armi della NATO alla gola dell'orso russo.
La seconda parte del libro e' una raccolta di commenti allo sviluppo della guerra e degli eventi internazionali nel corso del loro svolgimento. La lettura di Raniero La Valle costituisce il controcanto alla narrazione portata avanti dal pensiero unico atlantista che ha dominato e domina nei media, nei partiti politici nelle istituzioni dell'UE e persino nei parlamenti. La Valle esorcizza lo spetto della vittoria che porta USA, NATO e UE ad alimentare irresponsabilmente la guerra: "Vera sapienza e' la ricerca di un'alternativa alla vittoria per mettere fine alla guerra". I capitoli con i quali La Valle commenta i vari passaggi nello svolgimento della guerra e delle reazioni degli attori internazionali (vertici della NATO, del G7, deliberazioni dei Parlamenti) sono delle perle di saggezza e un rimedio, un "pharmacon", contro l'abbrutimento delle coscienze.
La conclusione e' che: "bisogna andare alle radici lontane, fino a quell'idea ancestrale, da rimuovere, della guerra come natura e della pace come artificio, e fare dell'amore il padre ed il principio di tutte le cose".

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Toni Capuozzo con Francesco Borgonovo, Guerra senza fine, Panorama, Milano 2023, pp. 96, euro 7,90 (in supplemento al quotidiano "La verita'" e al settimanale "Panorama").
- Paola Rumore, Idea, Rcs, Milano 2023, pp. 160, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
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Riletture
- Carlo Cassola, La casa di via Valadier, Einaudi, Torino 1956, Mondadori, Milano 1968, pp. 168.
- Jim Yellowhawk, Spirito Lakota. Lakota Spirit, Mauna Kea Edizioni, 2020, pp. 124, euro 24.
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Riedizioni
- Piero Angela, I misteri del sonno. Sonno, sogni e insonnia, Mondadori, Milano 1994, 2021, pp. X + 200, euro 8,90.
- Kenko Hoshi, Ore d'ozio, Marsilio Venezia 2014, Gedi, Torino 2023, pp. 224, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
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Maestre
- Martha C. Nussbaum, Giustizia e aiuto materiale, Il Mulino, Bologna 2008, pp. 110.
- Martha C. Nussbaum, Non per profitto. Perche' le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, Il Mulino, Bologna 2011, pp. 164.

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4758 del 27 febbraio 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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