[Nonviolenza] Alcune parole dette davanti a una scuola alla vigilia del Giorno della memoria



ALCUNE PAROLE DETTE DAVANTI A UNA SCUOLA ALLA VIGILIA DEL GIORNO DELLA MEMORIA

I. Due cose che ho appreso leggendo le opere di Primo Levi
Tra molte altre, due cose ho appreso leggendo le opere di Primo Levi, e non ho piu' dimenticato.
La prima: che quell'orrore assoluto che e' la Shoah "e' avvenuto, quindi puo' accadere di nuovo". E' una tremenda verita' con cui tutte e tutti dobbiamo confrontarci.
La seconda: che "non ci sono demoni, gli assassini di milioni di innocenti sono gente come noi, hanno il nostro viso, ci rassomigliano"; coloro che hanno commesso crimini abominevoli sono esseri umani come noi, uomini comuni.
Come e' stato possibile? perche' - scrive Primo Levi - "hanno infilato, consapevolmente o no, una strada rischiosa, la strada dell'ossequio e del consenso, che e' senza ritorno".
Hannah Arendt ha usato un'espressione restata anch'essa memorabile: "La banalita' del male".
Per difendere la nostra umanita' siamo soliti pensare che solo dei mostri, dei sadici bruti privi di ogni barlume di coscienza e di intelligenza, possano concepire e realizzare l'orrore assoluto: invece il male radicale, il crimine piu' disumano, il delitto piu' abissale, puo' essere realizzato da persone normali.
Proprio perche' puo' accadere di nuovo, proprio perche' chiunque puo' farsene promotore, esecutore e complice, e' dovere di ogni persona non dimenticare cio' che e' accaduto ed adoperarsi affinche' non accada mai piu'; e' dovere di ogni persona contrastare ogni violenza; e' dovere di ogni persona adoperarsi per salvare tutte le vite.
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II. Tra i molti libri che occorrerebbe aver letto e meditato
Tra i molti libri che occorrerebbe aver letto e meditato ne vorrei segnalare almeno cinque.
Il primo e' l'estremo capolavoro di Primo Levi, I sommersi e i salvati. Dovrebbe essere letto in tutte le scuole, ed ogni persona decente dovrebbe impararlo a memoria.
Il secondo e' di Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo, piu' importante ancora de La banalita' del male.
Il terzo e' il capolavoro di Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, Dialettica dell'illuminismo, una riflessione filosofica ineludibile.
Il quarto e' di Raul Hilberg, La distruzione degli Ebrei d'Europa, un'opera storica fondamentale.
Il quinto e' un romanzo di Albert Camus, La peste.
Naturalmente ci sono innumerevoli altri libri che possono illuminare la nostra riflessione morale e il nostro impegno civile, nutrire la nostra vita di persone senzienti e pensanti.
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III. La memoria delle vittime della Shoah ci convoca
La memoria delle vittime della Shoah ci convoca all'impegno contro tutte le guerre, contro tutte le stragi, contro tutte le uccisioni.
Ci convoca all'impegno contro il razzismo, contro la segregazione, contro la schiavitu', contro l'oppressione che rapina e devasta, uccide e divora.
Ci convoca all'impegno contro ogni totalitarismo, contro ogni terrorismo, contro ogni fanatismo.
Ci convoca all'impegno contro la distruzione del mondo vivente, quest'unico mondo vivente di cui l'umanita' intera e' essa stessa parte e deve quindi essere amorevole custode.
Ci convoca all'impegno contro il maschilismo che e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze.
Ci convoca all'impegno di contrastare la violenza con la scelta nitida e intransigente, concreta e coerente della nonviolenza.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 26 gennaio 2023

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

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