[Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 657



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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 657 del 13 dicembre 2022

In questo numero:
1. "Non c'e' mai stata una guerra buona e una pace cattiva"
2. Il 13 e il 19 dicembre a Viterbo due spettacoli di Pietro Benedetti in ricordo di Alfio Pannega
3. Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier
4. Amnesty International Group 30: Free Leonard Peltier Social Media Action
5. Enrico Peyretti: solidarieta' ad Antonio Mazzeo
6. Antonio Mazzeo: Ho stigmatizzato il Si' all'Esercito in una scuola primaria "contro gli assembramenti anti-Covid". E saro' processato...
7. I "Disarmisti esigenti" annunciano il "digiuno di coerenza" contro il decreto Crosetto per l'invio delle armi all'esercito ucraino
8. Ripetiamo ancora una volta...

1. L'ORA. "NON C'E' MAI STATA UNA GUERRA BUONA E UNA PACE CATTIVA"

Ritrovo in un vecchio libro questa citazione attribuita a Benjamin Franklin: "Non c'e' mai stata una guerra buona e una pace cattiva".
Dovrebbe averlo scritto nel 1773. Valeva allora, vale oggi, vale sempre.

2. INCONTRI. IL 13 E IL 19 DICEMBRE A VITERBO DUE SPETTACOLI DI PIETRO BENEDETTI IN RICORDO DI ALFIO PANNEGA

Martedi' 13 dicembre 2022 con inizio alle ore 17 nel Giardino di Palazzo dei Priori in piazza del Comune a Viterbo.
Lunedi' 19 dicembre 2022 con inizio alle ore 17 presso il circolo "Il cosmonauta" in piazza dela polveriera a Viterbo.

3. REPETITA IUVANT. SETTE PROPOSTE PER ESTENDERE ED INTENSIFICARE LA MOBILITAZIONE PER LA GRAZIA CHE RESTITUISCA LA LIBERTA' A LEONARD PELTIER

Carissime e carissimi,
vi proponiamo sette iniziative per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Il momento e' questo: in questo torno di tempo infatti sia negli Stati Uniti che a livello internazionale sta crescendo la mobilitazione, ottenendo nuove, ampie e rilevanti adesioni che possono finalmente trovare ascolto alla Casa Bianca, nelle cui mani e' il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier attraverso la concessione della grazia presidenziale.
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1. Scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America
La prima: scrivere a Biden e diffondere quanto piu' possibile la proposta di scrivere a Biden.
Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
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2. Scrivere al sindaco di Roma
La seconda: scrivere al sindaco di Roma affinche' affinche' unisca la sua voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier. La voce del sindaco di una delle citta' piu' importanti del mondo puo' trovare favorevole ascolto sia presso la Casa Bianca che presso l'opinione pubblica non solo italiana ma internazionale.
Indirizzi di posta elettronica cui scrivere: segreteria_cg at comune.roma.it, donato.iannone at comune.roma.it, segreteriavcgv.debernardini at comune.roma.it, giorgio.piccarreta at comune.roma.it, pietropaolo.mileti at comune.roma.it, gianluca.viggiano at comune.roma.it, caterina.cordella at comune.roma.it, segreteria.direzionegac at comune.roma.it, accesso.semplice at comune.roma.it, ld.gabinetto at comune.roma.it, mariagrazia.tretola at comune.roma.it, seg.gen at comune.roma.it, laura.dimeglio at comune.roma.it, patrizia.bernardini at comune.roma.it, eufrasia.cogliandro at comune.roma.it, vicesindaco at comune.roma.it, assessorato.bilancio at comune.roma.it, assessorato.ambiente at comune.roma.it, assessorato.rifiuti at comune.roma.it, assessoratodecentramento at comune.roma.it, assessoratopersonale at comune.roma.it, assessorato.politichesociali at comune.roma.it, assessorato.cultura at comune.roma.it, assessorato.sviluppoeconomico at comune.roma.it, assessorato.pariopportunita at comune.roma.it, assessorato.sport at comune.roma.it, assessorato.turismo at comune.roma.it, assessorato.grandieventi at comune.roma.it, assessorato.mobilita at comune.roma.it, assessoratoallascuola at comune.roma.it, assessoratolavoroformazione at comune.roma.it, assessorato.infrastrutture at comune.roma.it, assessorato.urbanistica at comune.roma.it, tiziana.marrone at comune.roma.it, assessorato.patrimoniocasa at comune.roma.it, presidenza.assembleacapitolina at comune.roma.it,
Modello di lettera:
Egregio Sindaco di Roma,
sicuramente conoscera' gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sicuramente sapra' anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricordera' anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Gia' lo scorso anno, su nostra sollecitazione, molti sindaci italiani (tra cui quelli di citta' importanti come Aosta, Bologna, Palermo, Pesaro...) espressero il loro sostegno alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Sarebbe di grande importanza che anche il Sindaco del Comune di Roma volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarla di voler anche lei richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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3. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani
La terza: scrivere alle ed ai parlamentari italiani affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari sono disponibili nel sito del Senato e della Camera (www.senato.it e www.camera.it).
Modello di lettera:
Egregie senatrici, egregi senatori,
Egregie deputate, egregi deputati,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento italiano volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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4. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo
La quarta: scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier, proseguendo nell'impegno gia' espresso dal Parlamento Europeo nel 1994 e nel 1999 e rinnovato nel 2021 dal compianto Presidente David Sassoli.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari europei sono disponibili nel sito del Parlamento Europeo (www.europarl.europa.eu).
Modello di lettera:
Egregie ed egregi parlamentari europei,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento Europeo volesse ancora una volta unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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5. Scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee"
La quinta: scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee" per far sentire direttamente la nostra solidarieta' a chi e' piu' vicino a Leonard Peltier e coordina la mobilitazione per la sua liberazione
Per contatti diretti con l'"International Leonard Peltier Defense Committee": sito: wwww.whoisleonardpeltier.info, e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info, recapiti telefonici: Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453; Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127; Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001.
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6. Scrivere direttamente a Leonard Peltier
La sesta: scrivere direttamente a Leonard Peltier.
L'indirizzo e': Leonard Peltier, #89637-132, USP Coleman I, P.O. Box 1033, Coleman, FL 33521.
Possono essere inviate solo lettere postali.
Ovviamente le lettere devono essere adeguate alla situazione. Possono bastare anche poche parole.
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7. Costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier
La settima: costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier.
Ovviamente una rete senza gerarchie o primazie, policentrica e plurale, in cui possano impegnarsi insieme persone provenienti da tutte le culture, le esperienze e le tradizioni.
Una rete di persone e realta' che si prefigga ad esempio di:
a) partecipare a iniziative comuni;
b) promuovere iniziative proprie, locali e non solo;
c) premere nonviolentemente sui media, locali e non solo, affinche' diano notizia della vicenda di Leonard Peltier e delle iniziative per la sua liberazione;
d) premere nonviolentemente sulle rappresentanze democratiche (istituzioni, associazioni, forze politiche e sindacali, esperienze della cultura e della solidarieta'...), locali e non solo, affinche' si impegnino per la liberazione di Leonard Peltier.
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E' ovvio che tutte le iniziative che proponiamo devono essere rigorosamente nonviolente, coerentemente con il fine dell'iniziativa: ottenere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Se necessaria, varia documentazione utile, in inglese e in italiano, puo' essere richiesta scrivendo al nostro indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione e l'impegno, un forte abbraccio dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 9 dicembre 2022
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).
Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.
Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.
Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.

4. REPETITA IUVANT. AMNESTY INTERNATIONAL GROUP 30: FREE LEONARD PELTIER SOCIAL MEDIA ACTION
[Dal sito www.aigroup30.org riprendiamo e diffondiamo]

SUMMARY OF THE ISSUE
What's happening: Leonard Peltier is an Anishinabe—Lakota Native American serving two consecutive life sentences.
When arrested, he was a leading member of the American Indian Movement (AIM), an advocacy group and movement concerned with Native American rights. In 1975, during a confrontation on the Pine Ridge Indian Reservation in South Dakota involving AIM members, two FBI agents were shot dead. Leonard was convicted of their murders, but has always maintained his innocence.
There are serious concerns about the fairness of proceedings leading to his trial and conviction, including coerced and later recanted testimony as well as the prosecution's withholding of evidence that might have assisted Leonard Peltier's defense. In light of these and other concerns, the former US Attorney who supervised the prosecution team post-trial, James Reynolds, has since called for clemency. In a letter he wrote to President Biden on July 9th 2021, he states: "I write today from a position rare for a former prosecutor: to beseech you to commute the sentence of a man who I helped put behind bars... I have realized that the prosecution and continued incarceration of Mr. Peltier was and is unjust."
In 2016 Amnesty International highlighted Leonard's case in its Write for Rights Campaign. Unfortunately, President Obama did not grant Leonard clemency and he will not be eligible for parole until 2024. Leonard's serious and increasing health concerns do not afford him a luxury of time.
He is now 77 years in ailing health with multiple chronic illnesses including diabetes, an abdominal aortic aneurysm and other serious life-threatening illnesses. Prison alone is hazardous for one's health, as an elder surviving in prison for 44+ years, particularly with comorbidities during COVID, his release is an extremely urgent matter.
Imprisoned in Florida, approximately 2,000 miles from his community, it is not only a physical hardship for his loved ones to visit him, it is almost impossible financially. As a result, he remains isolated and in poor and rapidly declining health.
Amnesty International urges the Biden / Harris administration to act in the interest of justice and grant Leonard Peltier clemency—AS SOON AS POSSIBLE. PLEASE TAKE ACTION: HERE!
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CALL TO ACTION: VIDEO / PHOTO
We ask all Amnesty International activists to make videos and take photos for this urgent global social media action.
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PHOTO ACTIONS
Take photos with Free Leonard Peltier signs. If no time to make them yourself, print one of these!
Get creative! Write Free Leonard Peltier in the sand on your favorite beach, write it with stones, leaves, twigs, flowers, or people! Ask your local theater to put Free Leonard Peltier on their theater's sign, take photos!
Take photos in front of iconic landmarks, murals, natural sites in your community like national parks, the Golden Gate Bridge, Brooklyn Bridge, the Statue of Liberty, the Capitol building in your city, iconic places around the world like Big Ben, Taj Mahal, or natural landscapes, the beach, your yard or wherever you are in the world!
Ask your local bookstore to put a sign in the window! Paint a painting or a mural. Get in the picture and post on social media! Lean into your creativity and make signs with drawings, or take selfies with Free Leonard signs. Always be very professional and polite in your ask!
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TAKE A VIDEO ACTION
Post your videos and photos on social media! Please upload your short video HERE!
(By submitting you give AIUSA Group 30 permission to use in our advocacy for freeing Leonard).
Solo Video:
1. Write a 30-60 second script on why you think Leonard Peltier must be released.
Introduce yourself and your city/state or country. See messaging guide if you need help with your script and stay on message!
2. Film horizontally with good natural lighting (no filters).
3. Make sure your audio is clear and good quality (no wind, no other noises).
4. Post on your social media platforms, tagging President Joe Biden (@POTUS), Vice President Kamala Harris (@VP), and Amnesty International USA (@amnestyusa) so that we can amplify your activism!
5. Please also send completed video / photos here as we might use for Amnesty advocacy for Leonard.
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MESSAGING GUIDANCE
Personalized messages in your unique voice are best! Be sure to focus your video on Leonard's release and say why it is important to YOU. See some talking points below to help you get started: It's time to release Leonard Peltier!
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ADAPT ANY OF THE BELOW FOR A SHORT VIDEO:
"Hello President Biden, my name is [FIRST NAME] and I am a human rights defender in [CITY/STATE OR COUNTRY]." I am calling on you to please release native elder, Leonard Peltier. (Please state this at the beginning of your video.)
Leonard Peltier has spent 45 years in Federal prison, often in solitary confinement, for a crime he maintains he did not do.
Leonard Peltier is 77 years old and in rapidly declining health. There are serious concerns that he is not receiving adequate medical treatment—he needs access to medical treatment as soon as possible. As his condition could be fatal.
Amnesty International is calling on President Biden to grant Leonard Peltier clemency before it is too late. He should live his final days on native land.
We must face and change the painful and enduring legacy of racism in the carceral system in the United States. Leonard Peltier's case is a prime example of unfair trials and other injustices that first peoples, and BIPOC people face in a historically racist and biased legal and carceral system.
Peace Prize Laureates, including the late Nelson Mandela and dozens of religious and human rights leaders like Mother Teresa, the Dalai Lama, Archbishop Desmond Tutu and Coretta Scott King have all called for Leonard Peltier's release.President Biden you have an opportunity to rectify a case that has troubled many people for decades. It is time to release Leonard Peltier! You President Biden are the one who can do it! Please hear the human rights defenders around the world and grant Leonard Peltier clemency.
The time to act is now!
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AMPLIFY ON SOCIAL MEDIA
Elevate these calls to action on your social media channel to keep our ask on their radar.  Please be sure to include @POTUS and @VP (Vice President Kamala Harris)
Please use the hashtags #FreeLeonardPeltier #Clemency #IndigenousRights so folks can follow, retweet and amplify our activism!
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Sample Tweets / Posts
@amnesty calls on @POTUS to grant #NativeAmerican elder Leonard Peltier #CLEMENCY before it is too late. He is in very poor health and should live with his community @JoeBiden @VP @amnestyusa #FreeLeonardPeltier
@POTUS please grant #clemency to #NativeAmerican elder Leonard Peltier. He is 77 in declining health and needs access to medical treatment. He has already served 2 sentences. @VP @amnestyusa @SpeakerPelosi #FreeLeonardPeltier #IndigenousRights
Peace Prize Laureates like @NelsonMandela & religious & #humanrights leaders around the world like the @DalaiLama & @TheDesmondTutu have called for Leonard Peltier's release for 45 + years now @POTUS please grant #CLEMENCY to #FREELEONARDPELTIER while there is still time
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Lobby your Member of Congress
Representative Grijalva and ten other Members of Congress wrote a letter to President Biden, Attorney General Garland, Director Carvajal, and Director Keller to grant Leonard clemency.
Representative Ruth Buffalo (ND) and 23 Native American legislators drafted a similar letter on behalf of Leonard.
Ask your Representative to draft a letter like Rep Grijalva's or Rep Buffalo's. If your Representative signed onto the letter already please thank them! Find your Representative
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Write to Your Local Papers
Write an Op-Ed or a Letter to the Editor

5. L'ORA. ENRICO PEYRETTI: SOLIDARIETA' AD ANTONIO MAZZEO
[Riceviamo e diffondiamo.
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' stato presidente della Fuci tra il 1959 e il 1961; nel periodo post-conciliare ha animato a Torino alcune realta' ecclesiali di base; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' stato membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le opere di Enrico Peyretti: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Il diritto di non uccidere. Schegge di speranza, Il Margine, Trento 2009; Dialoghi con Norberto Bobbio, Claudiana, Torino 2011; Il bene della pace. La via della nonviolenza, Cittadella, Assisi 2012; Elogio della gratitudine, Cittadella, Assisi 2015; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, di seguito riprodotta, che e' stata piu' volte riproposta anche su questo foglio; vari suoi interventi (articoli, indici, bibliografie) sono anche nei siti: www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.info e alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Un'ampia bibliografia (ormai da aggiornare) degli scritti di Enrico Peyretti e' in "Voci e volti della nonviolenza" n. 68]

Esprimo la mia solidarieta' ad Antonio Mazzeo.
La scuola deve ripudiare la guerra per precetto costituzionale.
Educatori e informatori pubblici sono impegnati a non coltivare la cultura militare.
L'esercito, al massimo, e' una brutta necessita', nel fallimento delle capacita' umane di risolvere positivamente i conflitti con la vita e non col dare la morte, ma non e' un ideale di vita da proporre ai giovani.
Semmai vanno aiutati a formarsi la volonta' civile di eliminare l'istituzione-guerra dalla convivenza unitaria di tutti i popoli umani.

6. TESTIMONIANZE. ANTONIO MAZZEO: HO STIGMATIZZATO IL SI' ALL'ESERCITO IN UNA SCUOLA PRIMARIA "CONTRO GLI ASSEMBRAMENTI ANTI-COVID". E SARO' PROCESSATO...
[Riceviamo e diffondiamo]

Diffamazione a mezzo stampa. E' il reato di cui dovro' rispondere martedi' 13 dicembre alle ore 9 nell'udienza dibattimentale davanti al Tribunale di Messina. Il rinvio a giudizio e' stato disposto dal Pubblico ministero, dott.ssa Anna Maria Arena.
"Mazzeo Antonio e' imputato del reato di cui all'art. 595 comma II e III del codice penale perche', in qualita' di autore dell'articolo pubblicato il 21 ottobre 2020 su alcune testate giornalistiche, dal titolo A Messina Sindaco e Prefetto inviano l'esercito nelle scuole elementari e medie con il plauso dei Presidi, commentando la circostanza che, per evitare assembramenti, erano stati inviati militari dell'esercito a presidiare l'ingresso dell'istituto scolastico, offendeva la reputazione della dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo Paradiso, dottoressa Eleonora Corrado, affermando che quest'ultima "... oltre a essere evidentemente anni luce distante dai modelli pedagogici e formativi che dovrebbero fare da fondamento della Scuola della Costituzione repubblicana (il ripudio della guerra e l'uso illegittimo della forza; l'insostituibilita' della figura dell'insegnante e l'educare e il non reprimere, ecc.), si mostra ciecamente obbediente all'ennesimo Patto per la Sicurezza Urbana, del tutto arbitrario ed autoritario e che certamente non puo' e ne' deve bypassare i compiti e le responsabilita' del personale docente in quella che e' la promozione e gestione delle relazioni con i minori".
Rileggo a due anni di distanza quanto scritto e continuo a non comprendere come e perche' una mia valutazione di ordine meramente politico e pedagogico possa aver "offeso la reputazione" della dirigente scolastica. Non conosco personalmente la dottoressa Corrado, ma non avrei mai immaginato di dovermi confrontare in sede giudiziaria sulle modalita' con cui le istituzioni scolastiche avrebbero dovuto operare a tutela dei minori contro gli illegittimi e ingiustificabili provvedimenti di militarizzazione delle scuole in tempi di emergenza da Covid-19.
Profondamente amareggiato per un procedimento penale che ritengo del tutto ingiusto, credo sia doveroso ricordare quanto accadde a Messina in quella giornata dell'ottobre 2020: erano quelli i giorni in cui con enormi difficolta' e fatica, insegnanti, studenti e genitori tentavano di ricostruire la normalita' nelle attivita' didattiche dopo la lunga e drammatica chiusura delle scuole di ogni ordine e grado con lo scoppio della pandemia da coronavirus.
Il 21 ottobre 2020 davanti all'ingresso della scuola primaria di Paradiso, i bambini e i loro genitori si trovarono di fronte due militari della Brigata Meccanizzata "Aosta", in uniforme da combattimento, armi alle cintole e manganelli in mano. I due militari erano stati inviati a scuola (ancora oggi non si sa esattamente da chi) per impedire "pericolosi" assembramenti. La loro presenza genero' scene di terrore e pianti tra le bambine e i bambini; i genitori protestarono vivamente; furono informati gli organi di stampa cittadini che prontamente rilanciarono con evidenza quanto accaduto nell'istituto comprensivo.
In poche ore si moltiplicarono le note di protesta di politici e consiglieri di maggioranza e opposizione, fu presentata un'interrogazione urgente al sindaco di Messina e il Garante dell'infanzia, il dottor Angelo Fabio Costantino, rivolse un accorato appello pubblico: A tutto c'e' un limite, i militari armati dentro le scuole no! Mi riferiscono di bambini di scuola elementare spaventati... Ho promesso un intervento con la Prefettura. Siamo tutti preoccupati per l'aumento dei contagi ma non e' terrorizzando i bambini, gia' provati da numerose rinunce, che riusciremo a contenerlo. Non perdiamo il buon senso: verra' il tempo in cui dovremo prenderci seriamente cura dei nostri fantasmi interni.
Il quasi unanime sconcerto per i presidi armati dell'Esercito in una scuola primaria convinse Prefettura e Comune di Messina a revocare d'urgenza il (presunto) ordine di invio e utilizzo dei militari a fini anti-assembramento. Cosi' il giorno successivo, 22 ottobre, nella scuola di Paradiso si presentarono solo due vigili urbani, in moto e disarmati. Scriviamo quasi unanime sconcerto perche' poche ore dopo il blitz della Brigata "Aosta" all'Istituto comprensivo, la dirigente Eleonora Corrado dichiarava alla stampa di condividere l'operato dei militari e la legittimita' del provvedimento di "ordine pubblico", fornendo altresi' una versione dei fatti - de relato - del tutto diversa da quella denunciata da genitori, giornalisti, politici e garante dell'infanzia.
"Cosi' come mi viene riferito dal mio collaboratore di plesso, due giovani militari dell'esercito, in divisa, corredata da tutto cio' che e' previsto dalle norme in merito alla dotazione individuale per l'espletamento del servizio, si sono presentati e hanno dichiarato di essere stati inviati per effettuare controlli anti-assembramento previsti dalle misure comunali di prevenzione anti-covid", ha specificato la dottoressa Corrado. "Non avevano armi spianate ne' manganelli. Il referente ha riferito che, dopo aver saputo dell'allarme dei genitori, ha fatto un breve sondaggio nelle classi. Nessun alunno ha dichiarato di avere paura e molti hanno detto di non aver neanche notato la presenza dei militari davanti alla scuola. Inoltre ho verificato presso la Prefettura che il controllo effettuato rientra tra i normali controlli stabiliti dal Comitato tecnico provinciale nel Patto di Sicurezza Urbana firmato il 14 ottobre 2020 dal Sindaco e dal Prefetto". E' stato proprio il contenuto inaccettabile di quella dichiarazione a spingermi a scrivere il comunicato poi inviato ad alcune testate giornalistiche.
Ritengo di aver fatto pienamente il mio dovere di insegnante-educatore e attivista impegnato nei temi della pace, del disarmo e della lotta contro i processi di riarmo e militarizzazione della societa'. La denuncia mia e di tanti atri cittadini di quel presunto Patto di Sicurezza Urbana ne ha segnato la piu' che meritata scomparsa in tempi rapidissimi. Oggi tocchera' difendermi davanti ai giudici (con il mio legale, l'avvocato Fabio Repici), per un "reato" di opinione per cui il codice penale prevede la pena della reclusione da sei mesi a tre anni. Ma lo faremo convinti di avere esercitato il diritto-dovere di critica e liberta' di espressione, senza livore e senza l'intenzione alcuna di offendere nessuno.
http://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2022/12/ho-stigmatizzato-il-si-allesercito-in.html

7. INIZIATIVE. I "DISARMISTI ESIGENTI" ANNUNCIANO IL "DIGIUNO DI COERENZA" CONTRO IL DECRETO CROSETTO PER L'INVIO DELLE ARMI ALL'ESERCITO UCRAINO
[Riceviamo e diffondiamo]

Il 13 dicembre dalle ore 16 nell'Assemblea della Camera dei Deputati verra' sottoposto a voto parlamentare l'"atto di indirizzo delle camere", in sostanza una delega al governo, che consentira' di inviare armi all'Ucraina per tutto il 2023 una volta convertito in legge il DL n.185 del 2 dicembre 2022.
In seguito ad esso, che fa da cornice giuridica, tra fine 2022 e inizio 2023 il governo Meloni varera' il sesto decreto di aiuti militari all'Ucraina: per quanto ci e' dato sapere, si verra' incontro, da parte italiana, alla necessita' manifestata da Kiev di di avvalersi di sistemi missilistici di difesa aerea per proteggere le infrastrutture energetiche dagli attacchi russi.
Si profila nel voto una ampia "unita' nazionale", trasversale rispetto agli schieramenti destra-sinistra (centro-destra, centro-sinistra), perche' le modalita' del decreto (segretezza della lista di armi riferita solo al COPASIR) sono le stesse del governo Draghi votate a suo tempo anche da Fratelli d'Italia. Le forniture di armi avverranno in deroga alla legge 185/90 che regola la cessione di armi all'estero e il loro transito sul territorio italiano.
Il decreto dovra' essere convertito entro sessanta giorni, in cui il Parlamento sara' occupato anche ad affrontare il nodo legge di bilancio.
Una parte dell'opposizione annuncia battaglia ma su di essa pesano le accuse di incoerenza e di strumentalita'. Una presenza pacifista in piazza sarebbe comunque per essa un modo per limitare l'isolamento e la cattiva stampa ed aumentare la loro convinzione nel contestare il decreto.
I Disarmisti esigenti, tenendo conto di questi dati politici, promuovono un "digiuno di coerenza pacifista", facendo seguito a un appello portato alla manifestazione del 5 novembre, con l'invito ai manifestanti, tramite striscione e volantino, a riconvocarsi quando si sarebbe discusso in Parlamento l'invio delle armi all'Ucraina.
Si parla di "coerenza pacifista" perche', se ci battiamo affinche' "tacciano le armi", ci sembra logico e doveroso darsi da fare per impedire che l'Italia le passi a chi le usa per sparare.
Siamo contro la guerra e quindi siamo contro a che degli esseri umani si sparino l'uno contro l'altro, a prescindere dalle ragioni e dai torti reciproci. Anche se le ragioni fossero tutte da una parte e i torti tutti dall'altra.
Un presidio si svolgera', appunto il 13 dicembre, in via San Nicola de' Cesarini, zona largo Argentina, dalle ore 10,30 alle ore 13,30, ed esporra' lo striscione "Oggi non esistono guerre giuste (papa Francesco)", portato in quel corteo del 5 novembre (dalle 100mila presenze, non una pero' fattasi viva il 30 maggio) promosso da Europe for Peace e dalla CGIL (piu' altri).
Oggi non ci sono piu' guerre giuste per due motivi: 1) perche' qualsiasi impiego di armi oggi danneggia piu' gli innocenti estranei che gli implicati direttamente nel conflitto e danneggia la Terra, cioe' il corpo vivente di tutti; 2) perche' esiste l'alternativa efficace dei metodi di resistenza nonviolenta.
Vi sono, al momento, cinque digiunatori promotori, Alfonso Navarra, Ennio Cabiddu, Mino Forleo, Gianpiero Monaca e Marco Palombo. Moni Ovadia e Turi Vaccaro sostengono l'iniziativa pur non avendo potuto partecipare al presidio di Roma.
I digiunatori fanno rilevare che un movimento pacifista indipendente che volesse fare il suo mestiere ed influire politicamente dovrebbe in primo luogo farsi carico dei 4 punti su cui i media all'unanimita' riferiscono di un consenso popolare maggioritario.
I punti sono i seguenti:
1. Non rifornire di armi e di aiuti militari l'esercito di Kiev (pur solidarizzando con il popolo martoriato dall'aggressione russa. Ma martirizzato anche da una guerra che cresce in intensita' e durezza, senza sapere dove si potra' finire all'interno della logica che persegue la "vittoria militare");
2. Darsi da fare diplomaticamente per "fare tacere le armi" (appunto) ed avviare subito, senza precondizioni, trattative di tregua e poi di pace con l'intervento dell'ONU;
3. Non alimentare la corsa al riarmo né convenzionale ne' tantomeno nucleare. Quindi riduzione delle spese militari e rifiuto di ospitare vecchie e nuove bombe atomiche. Ancor meglio: aderire al Trattato di proibizione delle armi nucleari e comportarsi di conseguenza;
4. Non alimentare una guerra economica parallela con quella militare: le sanzioni energetiche alla Russia, in particolare, risulta chiaro che vanno a danneggiare piu' i popoli che le elites che profittano dalle guerre.
Per adesioni e informazioni: coordinamentodisarmisti at gmail.com, cell. 3400736871

8. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 657 del 13 dicembre 2022
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