[Nonviolenza] Il ritorno dell'anonimo burocrate, ovvero: la tragedia e la farsa. Una lettera aperta alla gentilissima Presidente del Parlamento Europeo



IL RITORNO DELL'ANONIMO BUROCRATE, OVVERO: LA TRAGEDIA E LA FARSA. UNA LETTERA APERTA ALLA GENTILISSIMA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO

Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo on. Roberta Metsola,
come altre persone ed alcune associazioni le ho scritto per sollecitare un suo impegno a proseguire nell'iniziativa avviata dal suo compianto predecessore, il Presidente David Sassoli recentemente scomparso, per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra, da 46 anni detenuto innocente nelle carceri statunitensi a seguito di un processo-farsa in cui fu assurdamente condannato per un crimine che non ha mai commesso sulla base di "prove" false e di "testimonianze" altrettante false, come successivamente ammisero i suoi stessi accusatori e giudici.
Le ho scritto, gentilissima Presidente, ma temo che ne' la mia lettera, ne' quelle delle altre persone ed associazioni che le hanno posto la stessa richiesta, le siano mai pervenute.
Credo che non le siano mai pervenute poiche' sia a me che ad altre persone e' giunta un'algida e sprezzante risposta - ovviamente anonima e astrattamente burocratica - da un ufficio oscuro e sbrigativo (paradossalmente denominato nientepopodimenoche' "Unita' Richieste di informazioni dei cittadini - AskEP") che ci informa seccamente che le lettere che le abbiamo inviato per chiederle di proseguire nell'impegno del Presidente Sassoli sono state considerate pressoche' irricevibili in quanto - cito testualmente - "La Presidente del Parlamento europeo non ha alcun mandato per risolvere situazioni che rientrano nelle competenze delle autorita' nazionali, in particolare per quanto riguarda i procedimenti amministrativi e giudiziari".
Congratulazioni vivissime all'anonimo burocrate per la sua baldanzosa improntitudine e supponente arroganza: peccato che quello che chiedevamo a Lei, gentilissima Presidente Metsola, non era di "risolvere situazioni eccetera", ma semplicemente e precisamente di chiedere "al Presidente degli Stati Uniti d'America di compiere finalmente l'atto di clemenza che restituisca la liberta' a Leonard Peltier".
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Ed infatti il suo predecessore, il compianto Presidente Sassoli, non solo non giudico' irricevibile quell'appello, ma anzi lo accolse, lo fece proprio, e prese pubblica posizione a sostegno di un atto di clemenza che restituisse la liberta' a Leonard Peltier.
E valga il vero: con un intervento pubblicato su twitter e una dichiarazione alla stampa di cui e' disponibile finanche nella rete telematica la registrazione video, il Presidente Sassoli il 23 agosto 2021 espresse pubblicamente la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia a Leonard Peltier.
Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente Sassoli scriveva, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
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Peraltro gia' dal secolo scorso il Parlamento Europeo aveva approvato risoluzioni per la liberazione di Leonard Peltier, precisamente nel 1994 e nel 1999.
E valga il vero ancora una volta: qui di seguito trascrivo integralmente la Risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999 (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. C 150 del 28/05/1999 pag. 0384, B4-0169, 0175, 0179 e 0199/99):
"Risoluzione sul caso di Leonard Peltier
Il Parlamento europeo,
- vista la sua risoluzione del 15 dicembre 1994 sulla grazia per Leonard Peltier (GU C 18 del 23.1.1995, pag. 183),
A. considerando il ruolo svolto da Leonard Peltier nella difesa dei diritti dei popoli indigeni,
B. considerando che Leonard Peltier e' stato condannato nel 1977 a due ergastoli dopo essere stato estradato dal Canada, benche' non vi fosse alcuna prova della sua colpevolezza,
C. considerando che Amnesty International ha ripetutamente espresso le proprie preoccupazioni circa l'equita' del processo che ha condotto alla condanna di Leonard Peltier,
D. considerando che il governo degli Stati Uniti ha ormai ammesso che gli affidavit utilizzati per arrestare e estradare Leonard Peltier dal Canada erano falsi e che il Pubblico ministero statunitense Lynn Crooks ha affermato che il governo degli Stati Uniti non aveva alcuna prova di chi aveva ucciso gli agenti,
E. considerando che dopo 23 anni trascorsi nei penitenziari federali, le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono seriamente aggravate e che secondo il giudizio di specialisti la sua vita potrebbe essere in pericolo se non ricevera' adeguate cure mediche,
F. considerando che le autorita' penitenziarie continuano a negargli adeguate cure mediche in violazione del diritto umanitario internazionale e i suoi diritti costituzionali,
G. rilevando che Leonard Peltier ha esaurito tutte le possibilita' di appello concessegli dal diritto statunitense,
1. insiste ancora una volta affinche' venga concessa a Leonard Peltier la grazia presidenziale;
2. insiste affinche' Leonard Peltier sia trasferito in una clinica dove possa ricevere le cure mediche del caso;
3. ribadisce la sua richiesta di un'indagine sulle irregolarita' giudiziarie che hanno portato alla reclusione di Leonard Peltier;
4. incarica la sua delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti di sollevare il caso di Leonard Peltier iscrivendolo all'ordine del giorno del prossimo incontro con i parlamentari americani;
5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Congresso statunitense e al Presidente degli Stati Uniti d'America".
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
quanto precede e' sufficiente a smentire incontrovertibilmente quanto scrive l'anonimo burocrate che ha preteso goffamente ed abusivamente di sostituirsi a Lei, evidentemente occultandole la visione di un appello che a Lei era rivolto, un appello che senza dubbio Lei avrebbe accolto cosi' come lo aveva accolto il suo illustre predecessore.
La cosa buffa, o grottesca, e' che nelle nostre lettere a Lei indirizzate noi facevamo esplicito riferimento proprio a quella presa di posizione del compianto Presidente Sassoli, cosicche' la risposta dell'anonimo burocrate non solo e' a dir poco bizzarra e offensiva, ma dimostra altresi' che l'anonimo burocrate che quella improvvida e tracotante risposta ha steso, ebbene, le nostre lettere con tutta evidenza non ha neppure letto, nonostante che esse siano allegate in calce alle sue apodittiche risposte.
Mi risparmio ogni commento, affidandolo all'intelligenza ed alla magnanimita' di chi legge queste righe.
Ma a voler essere pignoli - o per sorridere di certi casi della vita - potrei anche aggiungere che lo stesso squallido teatrino da parte del solito anonimo burocrate subimmo anche lo scorso anno pari pari: quando poi il Presidente Sassoli finalmente fu raggiunto dalle nostre lettere e prese la limpida posizione che sopra abbiamo riportato, allora dal medesimo ufficio dell'anonimo burocrate ci giunse - alla buon'ora - comunicazione che il Presidente era intervenuto accogliendo il nostro appello. E qui soccorre ovviamente la saggezza di Spinoza, e null'altro occorre aggiungere.
Sicuramente, gentilissima Presidente, avra' letto anche lei quella pagina di un grande esule in cui e' scritto che quando la storia si ripete la prima volta e' in tragedia e la seconda e' in farsa. Qui purtroppo farsa e tragedia si uniscono: da un lato la tragedia di un uomo innocente perseguitato e privato della liberta', di un eroe dell'umanita' in lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa dell'intero mondo vivente, da 46 anni detenuto per delitti che non ha mai commesso, perseguitato proprio per essere un nativo americano generosamente e coraggiosamente impegnato sia per l'esistenza del suo popolo vittima di genocidio, etnocidio ed ecocidio da parte di un potere razzista e stragista, sia per il bene comune dell'umanita' e di tutti gli esseri viventi; e dall'altro lato la farsa della tracotante ignavia di poteri burocratici ed amministrativi che rendono cieche e sorde istituzioni la cui unica legittima ragion d'essere e' proprio il riconoscimento e la protezione dei diritti di tutti gli esseri umani.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
ci tengo a ribadire che sono assolutamente certo che Lei quelle lettere che io ed altre persone le abbiamo inviato nelle scorse settimane non le ha lette giacche' con tutta evidenza non le sono state neppure consegnate; poiche' se le avesse avute sotto gli occhi, sia per doveroso omaggio alla memoria del suo illustre predecessore, sia per rispetto della posizione gia' reiteratamente espressa dal Parlamento Europeo fin dagli anni '90 del secolo scorso, sia infine e innanzitutto per intima convinzione di persona sollecita della dignita' umana e del pubblico bene, avrebbe con tutto il cuore accolto l'appello a proseguire l'impegno del Presidente David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier, avrebbe con tutto il cuore raccolto l'appello a proseguire nell'impegno che e' stato anche di Nelson Mandela, di madre Teresa di Calcutta, di Desmond Tutu, e di innumerevoli altre luminose figure benemerite dell'umanita' che la liberazione di Leonard Peltier hanno chiesto con tutta la loro autorevolezza.
Chi, dotato di una mente e di un cuore, non si unirebbe alla richiesta di un atto di clemenza del Presidente degli Stati Uniti d'America che restituisca la liberta' a Leonard Peltier?
Chi, impegnato per la democrazia e la civile convivenza, i diritti e la dignita' umana, non si unirebbe alla richiesta di un atto di clemenza del Presidente degli Stati Uniti d'America che restituisca la liberta' a Leonard Peltier?
Chi, investito del compito di presiedere un'istituzione che rappresenta tanta parte della popolazione di un intero continente nella cui storia si contano tante tragedie, tanti orrori, ma anche tante lotte per per la giustizia e per la liberta', non si unirebbe alla richiesta di un atto di clemenza del Presidente degli Stati Uniti d'America che restituisca la liberta' a Leonard Peltier?
Chi, sentendosi essere umano tra esseri umani, non si unirebbe all'appello di David Sassoli, e di Nelson Mandela, e di madre Teresa di Calcutta, e di Desmond Tutu, e di milioni di altre persone, per un atto di clemenza - e meglio sarebbe dire: di verita' e di giustizia - del Presidente degli Stati Uniti d'America che restituisca la liberta' a Leonard Peltier?
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
lei capira' l'amarezza nel trovarsi ancora una volta dinanzi all'atteggiamento sprezzante di un anonimo burocrate che pretende di sostituirsi alla sua stessa persona, che pretende di impedirle, gentilissima Presidente, un atto di umanita' che il suo predecessore ha invece saputo e voluto compiere.
Spero vivamente che questa lettera finalmente giunga alla sua attenzione, certo che Lei vorra' proseguire nell'impegno dell'indimenticabile suo predecessore David Sassoli.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
voglia gradire i piu' cordiali saluti, e speriamo che stavolta l'anonimo burocrate non pretenda di sostituirsi di nuovo alla sua persona.
Di nuovo augurandole ogni bene,

Peppe Sini responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 4 giugno 2022

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.

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