[Nonviolenza] Telegrammi. 4416



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4416 del 22 marzo 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Papa Francesco: Saluto ai membri dell'organizzazione di volontariato "Ho avuto sete"
2. Con le lacrime agli occhi. Tredici ragionamenti contro la guerra in corso in Ucraina e sui nostri doveri di esseri umani (con in appendice uno scritto di Benito D'Ippolito)
3. Ripetiamo ancora una volta...
4. Carol Gokee: Rise Up For Peltier Call to Action Toolkit
5. Il 25 e 26 marzo a Milano e a Sondrio due incontri per la liberazione di Leonard Peltier
6. Segnalazioni librarie
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'

1. L'ORA. PAPA FRANCESCO: SALUTO AI MEMBRI DELL'ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO "HO AVUTO SETE"
[Dal sito www.vatican.va riprendiamo e diffondiamo il saluto di papa Francesco ai membri dell'organizzazione di volontariato "Ho avuto sete" nell'incontro del 21 marzo 2022]

Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!
Ringrazio la Presidente per le sue parole e sono contento di accogliervi a dieci anni dall'inizio della vostra esperienza di volontariato. Fin da allora vi ha unito un obiettivo chiaro e urgente: portare acqua potabile a chi non ce l'ha. E le parole di Gesu': "Ho avuto sete" (Mt 25,35), sono diventate il vostro nome e il vostro motto. Mi congratulo con voi!
L'accesso all'acqua, in particolare all'acqua potabile e pulita, e' ormai un punto critico per il presente e il prossimo futuro della famiglia umana (cfr Enc. Laudato si', 27-31). E' una questione prioritaria per la vita del pianeta e per la pace tra i popoli. Ci riguarda tutti. Tuttavia, nel mondo, specialmente in Africa, ci sono popolazioni che piu' di altre soffrono la mancanza di accesso a questo bene primario. Percio' voi avete realizzato i vostri progetti umanitari in Africa, in molti Paesi, di diverse regioni del continente. Questo e' molto bello. Come pure e' una cosa molto bella che i lavori vengono sempre fatti con operai locali e in collaborazione con i missionari e le Comunita' ecclesiali del territorio.
"Ho avuto sete e mi avete dato da bere", dice Gesu', e aggiunge: "Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piu' piccoli, l'avete fatto a me" (Mt 25,35.40). Cari amici, la sete non fa stare male quando c'e' abbondanza di acqua da bere. Ma sappiamo che, se questa manca, e manca a lungo, la sete puo' diventare insopportabile. La vita sulla Terra dipende dall'acqua; anche quella di noi esseri umani. Tutti per vivere abbiamo bisogno di sorella acqua!
Perche', allora, farci la guerra per conflitti che dovremmo risolvere parlandoci da uomini? Perche' non unire piuttosto le nostre forze e le nostre risorse per combattere insieme le vere battaglie di civilta': la lotta contro la fame e contro la sete; la lotta contro le malattie e le epidemie; la lotta contro la poverta' e le schiavitu' di oggi. Perche'? Certe scelte non sono neutrali: destinare gran parte della spesa alle armi, vuol dire toglierla ad altro, che significa continuare a toglierla ancora una volta a chi manca del necessario. E questo e' uno scandalo: le spese per le armi. Quanto si spende per le armi, terribile! Non so quale percentuale del Pil, non lo so, non mi viene la cifra esatta, ma un'alta percentuale. E si spende nelle armi per fare le guerre, non solo questa, che e' gravissima, che stiamo vivendo adesso, e noi la sentiamo di piu' perche' e' piu' vicina, ma in Africa, in Medio Oriente, in Asia, le guerre, continue. Questo e' grave. Bisogna creare la coscienza che continuare a spendere in armi sporca l'anima, sporca il cuore, sporca l'umanita'. A che serve impegnarci tutti insieme, solennemente, a livello internazionale, nelle campagne contro la poverta', contro la fame, contro il degrado del pianeta, se poi ricadiamo nel vecchio vizio della guerra, nella vecchia strategia della potenza degli armamenti, che riporta tutto e tutti all'indietro? Sempre una guerra ti riporta all'indietro, sempre. Camminiamo indietro. Si dovra' ricominciare un'altra volta.
Cari fratelli e sorelle, come vedete, la vostra organizzazione, certo piccola rispetto a questi grandi problemi, lavora pero su un punto critico, e lo fa bene, nel modo giusto; come fanno, grazie a Dio, tante altre realta' di volontariato, in Italia e nel mondo. E su questo voglio dire che per me e' stata una sorpresa trovare qui, in Italia, un cosi' forte volontariato: non l'ho visto in altre parti. Questa e' un'eredita' vostra, culturale, italiana, che dovete custodire bene. Voi avete un valido volontariato, e anche questa associazione e' un volontariato valido. Per questo vi dico grazie e vi incoraggio ad andare avanti nel vostro impegno. Benedico di cuore tutti voi e quanti lavorano con voi nei diversi progetti. E vi chiedo anche il regalo di pregare per me. Grazie!

2. REPETITA IUVANT. CON LE LACRIME AGLI OCCHI. TREDICI RAGIONAMENTI CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN UCRAINA E SUI NOSTRI DOVERI DI ESSERI UMANI (CON IN APPENDICE UNO SCRITTO DI BENITO D'IPPOLITO)

Il testo che segue e' una frettolosa sintesi, ricostruita a memoria il giorno dopo, dei ragionamenti svolti dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, in un incontro di riflessione, di testimonianza e di solidarieta' con le vittime della guerra svoltosi a Vetralla (Viterbo) nel pomeriggio di sabato 19 marzo 2022.
In calce alleghiamo un testo di Benito D'Ippolito scritto di getto all'alba di domenica 20 marzo alla notizia dell'ennesima strage degli innocenti nel Mediterraneo.
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I. Salvare le vite
La guerra, ogni guerra, e' un crimine contro l'umanita', poiche' essa sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani. Poiche' il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto alla vita, senza del quale nessun altro diritto puo' darsi, la guerra che consiste di uccisioni e quindi priva degli esseri umani - molti esseri umani, talvolta innumerevoli esseri umani - del loro primo diritto e' ipso facto il crimine piu' scellerato.
Tutte le grandi tradizioni di pensiero, di cultura e quindi di organizzazione sociale e politica dell'umanita' si basano sull'interdetto fondamentale: tu non uccidere. Chi scatena una guerra, chi esegue una guerra, chi favoreggia una guerra, viola questo interdetto e si fa nemico dell'umanita'.
Occorre fermare immediatamente la guerra. Occorre l'intervento dell'Onu che imponga l'immediato "cessate il fuoco".
Occorre che comincino immediatamente veri negoziati di pace nel corso dei quali tacciano tutte le armi. Occorre l'intervento dell'Onu che imponga, guidi e sia garante dei negoziati di pace.
Occorre che l'Onu invii ingenti forze di interposizione non armate e nonviolente che garantiscano la cessazione delle stragi e dei combattimenti.
Occorre che l'Onu si riappropri del suo ruolo ed eserciti il suo compito sancito dalla sua Carta fondativa che inizia con le memorabili parole "Noi popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra...".
Occorre far cessare immediatamente la guerra, le stragi, le uccisioni e le distruzioni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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II. Dalla parte delle vittime
Dinanzi a qualunque atto di violenza occorre porsi dalla parte delle vittime. La guerra e' la violenza piu' grande e piu' atroce.
Porsi dalla parte delle vittime in questo attuale frangente significa soccorrere la popolazione ucraina aggredita e martoriata.
Significa recare aiuti umanitari per cercar di salvare piu' vite che sia possibile.
Significa soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra, dalle stragi, dalle devastazioni.
Significa opporsi alle uccisioni, a tutte le uccisioni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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III. Le armi sono nemiche dell'umanita'
Le armi sono nemiche dell'umanita'. Solo il disarmo salva le vite. Solo il disarmo costruisce la pace. Solo il disarmo pone fine alle guerre.
Chi produce, traffica, spaccia armi, chi consente questo mercato di morte, chi non si oppone alle armi, fa morire degli esseri umani.
Chi riversa armi in una guerra getta benzina sul fuoco, coopera alla guerra, si schiera dalla parte degli assassini, si fa complice delle stragi.
Occorre fermare il riarmo.
Occorre disarmare i conflitti.
Occorre far cessare la produzione di armi.
Occorre disarmare perche' solo con il disarmo si salvano le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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IV. Il governo russo e' nemico del popolo russo
Avendo scatenato la guerra, avendo la responsabilita' di mostruosi crimini di guerra, di mostruosi crimini contro l'umanita', il governo russo e' anche nemico del popolo russo, mandando i suoi giovani a uccidere e morire.
Il governo russo e' nemico del popolo russo, che come tutti i popoli vuole solo pace, giustizia e fraterna e sororale convivenza.
Il governo russo sta uccidendo degli esseri umani, sta costringendo degli esseri umani a diventare assassini, sta aggredendo l'intera umanita', sta avvicinando il pericolo del'apocalisse atomica che puo' distruggere l'intera umanita'.
Cessi il governo russo di commettere questi crimini abominevoli. Cessi di uccidere.
Siamo grati alle donne e agli uomini russi che con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, subendo violenze e persecuzioni durissime, manifestano contro la guerra, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, per la pace che salva le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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V. I governi europei sono complici della guerra e delle stragi
I governi europei che potevano e dovevano per tempo promuovere pace e dialogo hanno invece nel corso degli anni ed ancora in questi giorni fomentato e favoreggiato la guerra, e stanno facendo morire la popolazione ucraina con una cinica politica di fornitura di armi affinche' i combattimenti e le stragi continuino.
I governi europei, che potevano e dovevano gia' dal 1991 sciogliere la Nato, un'organizzazione terrorista e stragista che e' nemica dell'unificazione europea e della pace in Europa, hanno preferito continuare nell'asservimento alla politica militarista, bellicista, imperialista e terrorista che gli Stati Uniti d'America attraverso la Nato esercitano a danno dei popoli europei.
I governi europei sono fautori e complici della follia stragista del governo russo.
I governi europei che potrebbero e dovrebbero impegnare quote ingenti dei bilanci statali per recare aiuti umanitari e soccorrere, accogliere ed assistere tutte le vittime della guerra e delle devastazioni (di tutte le guerre e tutte le devastazioni), alle vittime concedono invece poche misere briciole (quando non aggiungono persecuzione a persecuzione), preferendo piuttosto investire sempre piu' negli armamenti e nella speculazione, nel potenziamento e nel rilancio di strutture ed imprese nocive, pericolose e finanche dimostratamente venefiche e assassine.
I governo europei divorando la carne umana delle vittime ucraine innocenti stanno perseguendo un ulteriore riarmo che devastera' ancor piu' l'esistenza di tutti i popoli europei.
I governo europei che stanno inoltre attuando illegali politiche di aggressione ed usurpazione economica e finanziaria i cui effetti lungi dal contrastare la guerra la favoreggiano, lungi dal contrastare i poteri criminali li potenziano; politiche di aggressione ed usurpazione economica e finanziaria che mentre non producono danni significativi ai potenti, provocano sofferenze e disastri irreparabili per i poveri, gli opressi, gli emarginati, i piu' fragili e piu' bisognosi di aiuto, per le classi popolari e particolarmente per la classe lavoratrice gia' sfruttata e rapinata fino al limite della disperazione.
Sono gli stessi governi europei responsabili della strage degli innocenti nel Mediterraneo.
Sono gli stessi governi europei corresponsabili della distruzione della Jugoslavia.
Sono gli stessi governi europei corresponsabili della disgregazione della Libia, della guerra civile e dei lager libici.
Sono gli stessi governi europei responsabili dell'apartheid di cui sono vittima milioni di immigrati, sovente ridotti in condizioni di schiavitu' e abbandonati tra gli artigli delle mafie.
Sono gli stessi governi europei che stanno attuando una politica dissennata e delittuosa di crescente riarmo, di crescente criminale interventismo militare in varie parti del mondo, di crescente incremento delle spese militari, sottraendo risorse pubbliche alle popolazioni per finanziare la violenza e la morte.
L'Unione Europea, invece di essere quello spazio di liberta' e di solidarieta' che sognarono e per cui si batterono Altiero Spinelli e tutte le resistenze antifasciste, e' attualmente ridotta a preda e schiava di pulsioni razziste, schiaviste e militariste, promotrice di politiche di guerra, promotrice di politiche che incrementano l'oppressione di classe, la violenza dei ricchi sfruttatori e rapinatori contro gli sfruttati e rapinati. 
I governi europei e chi governa l'Unione Europea stanno tradendo e facendo strame della democrazia e dello stato di diritto, stanno tradendo e facendo strame delle Costituzioni democratiche dei singoli stati e della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione.
I governi europei dovrebero invece ornare al rispetto delle Costituzioni dei propri paesi, ed operare per la pace con mezzi di pace, operare per il bene comune, operare per salvare le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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VI. Il governo degli Stati Uniti d'America vuole la distruzione di una parte dell'Europa per soggiogarla tutta
Il governo degli Stati Uniti d'America, di cui la Nato e' braccio armato sul suolo europeo, persevera in una politica che mira all'impoveimento e alla dipendenza dell'Europa intera, all'asservimento dell'Europa intera ai suoi interessi, ovvero agli interessi del capitale finanziario e del complesso militare-industriale che surdeterminano la politica statunitense.
Razzista e classista all'interno, imperialista e stragista all'estero, la politica statunitense dalla fine della guerra fredda invece di contribuire alla stabilizzazione internazionale, ha trascinato ancor piu' il pianeta nelle guerre e nella barbarie.
C'e' un'altra America, dei nativi americani e degli afroamericani, del femminismo e dell'ecologia, del socialismo libertario e della nonviolenza, di Dorothy Day e di Martin Luther King, di Leonard Peltier e di Angela Davis, di innumerevoli donne ed uomini di volonta' buona: sia ascoltata la loro voce che chiede pace e disarmo, giustizia e liberta', rispetto per la vita, solidarieta' tra i popoli e le persone, difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; che chiede di salvare tutte le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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VII. Occorre la difesa popolare nonviolenta
L'"arma fine di mondo" del Dottor Stranamore esiste realmente, ed e' diffusa su tutto il pianeta: sono le bombe atomiche che attendono solo che un folle o un errore ne svegli e scateni l'onnidistruttiva potenza.
Bene ha fatto l'Onu a convocare alla proibizione delle armi nucleari. E male fanno tutti i governi che ancora non recepiscono quel dovere, che ancora non ottemperano al dovere di smantellare tutti gli arsenali atomici e proibire ogni ulteriore produzione di armi nucleari.
Ma non basta il disarmo nucleare, che pure e' il bisogno assolutamente piu' urgente; occorre il disarmo globale.
Perche' l'umanita' abbia una vita degna, un futuro possibile, occorre il disarmo.
Perche' l'umanita' abbia una vita degna, un futuro possibile, occorre la smilitarizzazione.
Perche' l'umanita' abbia una vita degna, un futuro possibile, occorre la nonviolenza: che la nonviolenza diventi la politica dell'umanita'.
E nel campo specifico della sicurezza e della difesa dei diritti, innanzitutto il diritto alla vita, occorre la difesa popolare nonviolenta.
Esistono gia' esperienze storiche straordinarie. Occorre che la difesa popolare nonviolenta sostituisca una volta per tutto ogni forma di difesa armata, difesa armata che nell'eta' atomica non e' piu' difesa ma aggressione (lo tematizzarono memorabilmente Mohandas Gandhi e Guenther Anders, Lorenzo Milani ed Ernesto Balducci; i lavori di Gene Sharp costituiscono gia' un vastissimo repertorio di riferimenti).
Salvare le vite e' il primo dovere.
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VIII. Contro il razzismo e lo schiavismo
Prosegue frattanto la strage nel Mediterraneo, prosegue l'orrore dei lager libici. E di questo orrore, e di questa strage, i governi europei sono i primi responsabili.
Continua ad essere razzista e talora finanche schiavista la politica italiana nei confronti degli immigrati e dei rifugiati nel nostro paese. Una politica di apartheid. Una politica abominevole che viola fondamentali diritti umani, che viola la stessa Costituzione della Repubblica italiana.
E proseguono in tante parti del mondo le guerre imperialiste e neocolonialiste, le dittature e i terrorismi, i fanatismi assassini, gli algidi regimi che bevono il sangue dei loro stessi popoli.
Ogni essere umano decente riconosce che ogni essere umano e' un essere umano.
Ogni essere umano decente riconosce che tutte e tutti siamo parte dell'unica umana famiglia.
Ogni essere umano decente riconosce che ogni uccisione fa scempio dell'umanita' intera. Ogni vita ci sta a cuore. Ogni persona e' nostro fratello e sorella.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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IX. Una politica dell'umanita'
Occorre una politica dell'umanita', della condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e di tutti i beni.
Occorre far cessare un'organizzazione gerarchica e oppressiva in cui classi dotate di potere opprimono e rapinano classi di potere private, in cui all'ingordo e insaziabile profitto di pochi vengono sacrificati i beni e i diritti di tutti, i beni comuni, parti crescenti della stessa biosfera, in un'orgia di sfruttamento e consumo, esaurimento e desertificazione, che sta precipitando in un abisso di morte l'intero pianeta.
Occorre far cessare un sistema di potere rapace e distruttivo che sta avvelenando, devastando e distruggendo l'intero mondo vivente.
Occorre meditare il significato profondo di ecologia, economia, ecosofia, parole che nell'etimo rispettivamente designano il discorso per il bene della casa, la regola che preserva la casa, la sapienza che rende la casa tale, abitabile ed ospitale.
E la casa di cui stiamo parlando e' la casa comune dell'umanita', quest'unico mondo vivente di cui tutte e tutti siamo insieme parte e custodi.
Vivere degnamente questa casa significa operare per il bene comune, per difendere i beni comuni, per mettere in comune tutto il bene e tutti i beni.
Il primo e fondamentale di tutti i beni e' la vita.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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X. Alla scuola del movimento di liberazione delle donne
La violenza maschile e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze: razzismo, militarismo, schiavismo, totalitarismo...
Lo abbiamo gia' detto innumerevoli volte, lo ripetiamo una volta ancora: il movimento di liberazione delle donne e' la corrente calda e l'esperienza storica fondamentale della nonviolenza in cammino.
Lo abbiamo gia' detto innumerevoli volte, lo ripetiamo una volta ancora: la guerra e il fascismo sono la stessa cosa; solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere, liberare, salvare l'umanita'.
Lo abbiamo gia' detto innumerevoli volte, lo ripetiamo una volta ancora: dal femminismo tutte e tutti molti doni abbiamo ricevuto.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.
Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.
Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.
Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.
E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.
Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.
Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.
E tra questi doni l'impegno cruciale a mettere la guerra fuori dalla storia, la convinzione - e il conseguente impegno ad inverarla - che "tra uccidere e morire c'e' una terza via: vivere" come ci ricordano le "Donne in nero" con le parole di Christa Wolf.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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XI. Contrastare il fascista che e' in noi
In ogni essere umano vi sono luci ed ombre, ragione e pulsioni in conflitto, e' compito di ogni essere umano contrastare la violenza innanzitutto in se stesso e nelle sue relazioni personali con il mondo.
Ed in ogni uomo in particolare si annida un fascista, contro cui ogni uomo deve combattere una lotta interiore infinita.
La psicologia e le altre scienze umane mettono a disposizione strumenti adeguati di educazione e formazione per imparare a gestire e risolvere i conflitti in modo nonviolento.
Ma la violenza e i conflitti attraversano ogni corpo sociale, e l'impegno per la pace e la convivenza deve quindi fare i conti anche con questa decisiva dimensione.
La sociologia e le altre scienze sociali e politiche approntano strumenti adeguati per la gestione e risoluzione nonviolenta dei conflitti sociali.
E' evidente che il consumismo diffuso, la rapacita' dei poteri dominanti, la dissipazione imposta dalle macchine del consenso e della narcosi, la menzogna imposta dalla propaganda accettata e subita, distruggono la dignita' umana, i legami sociali, la vivibilita' del mondo.
E primo tra tutti i mali dell'ora presente, l'indifferenza dinanzi al dolore degli altri, indifferenza alimentata dall'intera macchina pubblicitaria, del divertimento, dell'ideologia solipsista diffusa ed imposta dai poteri dominanti per disgregare ogni forma di autentica solidarieta' e rivendicazione di dignita' umana e sostituirla con succedanei che sempre piu' inaridiscono le coscienze e le intelligenze.
Contrastare il fascista che e' in noi, contrastare il fascismo che avvolge, paralizza e infine strozza le societa' e le culture, e' impegno diuturno cui nessuno puo' sottrarsi pena la sua riduzione ad automa, la sua trasformazione in mostro.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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XII. Riconoscimento e riconoscenza
Siamo esseri relazionali, "animali sociali", consci della costitutiva pluralita' dell'umanita', intimamente necessariamente persuasi dell'eguaglianza in dignita' e diritti di tutte e tutti, basata sulla diversita' di ogni persona che e' differenza infinita, valore infinito, unicita' assoluta, preziosissimo bene.
Tra ogni persona e l'intera umanita' vige una relazione di riconoscenza per quanto l'umanita' ha realizzato di buono nel corso della storia, un bene di cui ogni essere umano fruisce, e questa relazione di riconoscenza si realizza nel riconoscimento dell'umanita' di ogni essere umano, e s'invera nell'impegno di ciascuna persona a recare aiuto ad ogni altra persona.
Cosicche' responsabilita' e solidarieta', condivisione e convivenza, devono essere i principi del nostro condurci, in un rivolgimento comprendente e amoroso verso l'intera umanita' presente, verso l'umanita' passata, verso l'umanita' futura.
Ogni persona si senta responsabile per tutte. Ogni persona si senta responsabile per il mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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XIII. L'antibarbarie
L'umanita' ha riconosciuto nelle ideologie e nelle prassi genocidarie, e nel totalitarismo che ne e' strutturazione in regime, il male assoluto, il male radicale, che e' anche "banalita' del male", resa al male delle coscienze ottenebrate e narcotizzate dalla propaganda e dalla manipolazione.
Cosi' come il fascismo e' barbarie, l'antifascismo e' l'antibarbarie.
Un antifascismo che non si opponesse ad ogni barbarie non e' antifascismo.
Un antifascismo che non si opponesse ad ogni guerra, ad ogni strage, ad ogni uccisione, non e' antifascismo.
L'antifascismo e' nonviolenza in cammino.
La Resistenza e' nonviolenza in cammino.
L'antifascismo e' il riconoscimento dell'umanita' di tutti gli esseri umani. E quindi l'impegno a rispettare e salvare la vita di tutti gli esseri umani.
E' percezione e consapevolezza del volto dell'altro, e quindi riconoscimento del diritto alla vita dell'altro che e' lo stesso diritto alla vita che hai tu.
Riconoscimento del fatto evidente che l'altro dell'altro sei tu.
Riconoscimento che siamo una sola umanita', plurale, in cui la diversita' di ogni persona e' fondamento dell'eguaglianza in diritti di tutte.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.

* * *

Appendice. Benito D'Ippolito: L'altra strage, la nostra strage

I.

L'altra strage, la nostra strage
la strage degli innocenti nel Mediterraneo
che si prolunga da anni ed anni ed anni
e di cui sono colpevoli i governi dell'Unione Europea
che negano soccorso, accoglienza, assistenza
a chi dall'Africa, dall'Asia, dal Medio Oriente
e' in fuga dalle guerre, dalle dittature, dalla fame, dai disastri ambientali
frutto del nostro imperialismo
del nostro colonialismo
del nostro razzismo
del nostro schiavismo.

L'altra strage, la nostra strage quotidiana
cui brindiamo con calici colmi di sangue.

II.

Quando cesseremo di fare guerra agli esseri umani e alla natura?
Quando riconosceremo che siamo una sola umanita'?
Quando, quando, quando riconosceremo che quest'unico mondo vivente
e tutti gli esseri viventi che lo popolano
non devono essere distrutti?
Quando riconosceremo che occorre condividere tutto il bene e tutti i beni
fra tutte e tutti in eguale misura?
Quando riconosceremo che ogni essere umano e' uguale in diritti ad ogni altro
proprio perche' ogni persona e' diversa da ogni altra, unica e preziosa
inaudito miracolo, valore infinito?
Quando metteremo in comune cio' che comune deve essere?

Riconoscenza e riconoscimento, tutto il bene ed ogni bene.

III.

E' gia' tanto amara la vita diceva mio padre versando lo zucchero
nel caffe'.
E noi vi aggiungiamo le guerre?
E noi vi aggiungiamo le stragi?
E noi vi aggiungiamo le uccisioni?
E i ferimenti, le rapine, lo sfruttamento
lo sfruttamento che riduce esseri umani a macchine, a cose, a cenere e sabbia
lo sfruttamento che di cio' che esiste fa niente, che tramuta in morte la vita
lo sfruttamento che tutte e tutti ci precipita nell'abisso del male e del nulla?

Leggendo Leopardi da giovane appresi
che proprio perche' siamo esposti al dolore, alla malattia, alla morte
dovremmo unirci tutti noi esseri umani in una infinita solidarieta'
in una infinita misericordia che nessuna persona che nessuna vita esclude
per la salvezza comune per la comune liberazione nel mutuo soccorso
per quella sobria felicita' che ci e' concessa dal nostro stesso biologico statuto
per quella felicita' che gia' consiste nel percepire il miracolo del mondo.

Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Tu non uccidere.
Tu salva le vite.

IV.

Ancora permettiamo che si fabbrichino armi?
Ancora permettiamo che degli esseri umani uccidano altri esseri umani?
Ancora permettiamo che esistano organizzazioni il cui fine e' mandare a uccidere e morire?
Ancora permettiamo che mostri assetati di sangue decidano delle vite di noi tutti?

Insorgere occorre
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
per far cessare tutte le uccisioni
per abolire tutte le guerre
per distruggere tutte le armi assassine
per sciogliere tutti gli eserciti
per restituire un senso alla storia umana
per dare un orizzonte alle nostre vite
per salvare la vita di chi oggi altrimenti verra' ucciso.

Insorgere occorre
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
per rovesciare tutti i poteri che sulla violenza si reggono
per spezzare tutte le catene
per far prevalere l'umanita' sulla disumanita'
per far prevalere l'umanita' sulla morte.

V.

Mi posi alla scuola del movimento di liberazione delle donne
da queste maestre la nonviolenza appresi
nessuna illusione, nessuna menzogna
capovolgere occorre questo capovolto mondo
in cui il male prevale sul bene
in cui l'uccidere e' legge e la bonta' perseguitata.

Mi posi alla scuola del movimento di liberazione delle donne
da queste maestre la nonviolenza appresi
la nonviolenza che e' la lotta la piu nitida e la piu' intransigente
la nonviolenza che e' la lotta la piu' concreta e la piu' coerente
contro tutte le violenze
contro tutti i poteri oppressivi
per la liberazione comune dell'umanita' intera
per la salvaguardia dell'intero mondo vivente.

Mi posi alla scuola del movimento di liberazione delle donne
da queste maestre la nonviolenza appresi
so che il maschilismo e' la prima radice e il primo paradigma
di tutte le violenze: del fascismo e del militarismo
del razzismo e dello schiavismo
della violenza del capitale astratto che sbrana e divora il lavoro vivo la viva umanita'
dell'ecocidio che avvelena e devasta e distrugge ed annienta il mondo vivente
delle ideologie la cui funzione e' imporre e sacralizzare l'oppressione e la morte
del consumismo che ti mangia l'anima ti cava gli occhi e complice ti rende
di ogni abominio.

Mi posi alla scuola del movimento di liberazione delle donne
da queste maestre la nonviolenza appresi
il miracolo della vita
che si oppone al frenetico lavoro della morte.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

VI.

Hai l'abitudine ti dicono gli amici
di fare discorsi troppo lunghi
cosi' non ti ascolta nessuno

pensi pensieri complessi e complicati
che hanno esiti di solito aporetici
che disorientano invece di convincere

ma almeno questo hai sempre avuto chiaro
che al male occorre opporsi
che occorre la lotta nonviolenta
per contrastare tutte le uccisioni
per contrastare tutte le oppressioni
per contrastare tutte le menzogne

a chi ha sete di certezze e di slogan
proponi dubbi e chiedi piu' attenzione
a chi vorrebbe essere guidato in battaglia
dici di disertare tutte le torme e i branchi
a chi vorrebbe vendicare il suo dolore bruciando i campi e frantumando teste
tu dici di astenersi dal male che al male si somma

sei sempre stato uno strano comunista
sei sempre stato un vecchio comunista

VII.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Agisci nei confronti delle altre persone
cosi' come vorresti che le altre persone
agissero verso di te.

Opponiti ad ogni potere armato
opponiti ad ogni discorso che avvelena
opponiti a tutte le rapine e le ricchezze
che sempre sono frutto di rapina.

Condividi il tuo pane e la tua tenda
preferisci subire il male anziche' compierlo
sempre ricordati della tua umanita'
e dell'umanita' di tutte e tutti.

In queste tenebre accudisci il fuoco
tu resta sveglio nell'accampamento
presta attenzione a quel che porta il vento
resta vicino al fragile e al morente
continua la partita a scacchi nella mente
ricordati dei doni e sii riconoscente.

Contrasta il male facendo il bene.

3. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. MATERIALI. CAROL GOKEE: RISE UP FOR PELTIER CALL TO ACTION TOOLKIT
[Dal comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier ("International Leonard Peltier Defense Committee", 428-A8 Farnham St. Marshall, WI. 53559, 715.209.4453, sito: www.whoisleonardpeltier.info, e-mail: Contact at whoisleonardpeltier.info) riceviamo e diffondiamo]

Ask President Biden for the Immediate Release of Leonard Peltier!
*
Call to Action Briefing
There is no doubt that our criminal justice system is imperfect, and Mr. Peltier knows firsthand just how imperfect it can be.
"I call on President Biden to commute Mr. Peltier's sentence expeditiously. It is the right thing to do." - Senator Patrick Leahy (D-Vt), longest serving member of the U.S. Senate
*
Call to Action
Contact President Biden today!
202.456.1111
Ask for the immediate release of Leonard Peliter
Call President Biden Today! 202.456.1111
Please note: The White House comment line is open from 11 a.m. to 3 p.m.
Eastern, Tuesday through Thursday.
*
Important Links:
Change.org Petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your local Representatives: https://bit.ly/housereplp
New York Times Article : Clemency for Peltier:
https://docs.google.com/document/d/1zpHhgTsR0cOQkqxlCJ-7fKoW2qJzTx9SbdoqaldBJlg/edit
Guardian Article Calling for Clemency:
https://amp.theguardian.com/commentisfree/2022/feb/02/leonard-peltier-is-americas-longest-held-indigenous-prisoner-he-should-be-freed
*
Graphics:
Click Here to Download Social Media Graphics
Please use these graphics to post on social media outlets.
RISEUpForPeltier Signs & Banner Art link here
Use images in this link above for signs and banners for art builds.
*
Official Hashtags
#RiseUpForPeltier
#FreeLeonardPeltier
*
Account to Tag
@POTUS
@whitehouse
@OfficialFBOP (Bureau of Prisons)
@PeltierHQ (International Leonard Peltier Defense Committee)
*
Sample Facebook and Instagram Post (Copy and Paste)
Call-to-Action
Leonard Peltier, Anishinaabe and Dakota, has spent over 4 decades of his life behind bars, and recently, the prison system has failed to provide him adequate care and protection against COVID-19. His story is the epitome of the systemic abuse that continues to target Indigenous people and Movement Leaders.
We call upon President Biden to show proof of his efforts toward justice and equity by granting Executive Clemency to elder movement leader Leonard Peltier.
Call the White House and demand the release of Leonard Peltier. (202) 456-1111. Say
you support the commutation of #LeonardPeltier's sentence. He's held at USP-Coleman I in FL. Register number 89637-132
Sign the online petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your reps. Find them here: https://bit.ly/35raR
#RiseUpForPeltier
*
Here's what you need to know to #RiseUpForPeltier
On March 26, 2020 the Office of the Attorney General issued guidelines for the "Prioritization of Home Confinement as Appropriate in Response to COVID-19 Pandemic." A release to home confinement can be an immediate measure to ensure that Mr. Peltier gets the health care that he requires while the ILPDC continues to push for the commutation of his sentence.
*
Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here.
*
The International Leonard Peltier Defense Committee (ILPDC) is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michael Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough!
*
Senator Patrick Leahy (D-Vt), the longest serving member of the U.S. Senate issued a statement urging President Biden to commute Leonard Peltier's sentence stating that, "His trial was so riddled with flaws that even one of the prosecutors trying him has acknowledged that Peltier was wrongfully convicted... He is exactly the kind of individual who should be considered for clemency... I have long believed that pardons and commutations are vital tools to offer clemency and relief, particularly when our criminal justice system has been contorted to propagate injustices. I call on President Biden to commute Mr. Peltier.s sentence expeditiously. It is the right thing to do."
Read the full statement here:
https://www.leahy.senate.gov/press/comment-urging-president-biden-to-commute-leonard-peltiers-sentence
*
Sample Tweets (Copy and Paste)
Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here:
*
The IPLDC is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michal Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
*
It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough.
*
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*
For Media Inquiries, Please Contact:
Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453
Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127
Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier’s lead attorney, 615-434-7001

5. INCONTRI. IL 25 E 26 MARZO A MILANO E A SONDRIO DUE INCONTRI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Si svolgera' venerdi' 25 marzo 2022 a Milano, presso l'associazione Revdar, in via Digione 7, con inizio alle ore 19,30, un incontro per la liberazione di Leonard Peltier.
Partecipa Andrea De Lotto, del "Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier" di Milano.
L'iniziativa e' promossa dal Centro di documentazione antimperialista "Olga Benario" e dal Circolo itinerante proletario "Georges Politzer".
Per informazioni: e-mail: bigoni.gastone at gmail.com, tel. 3490931155 (risponde Andrea De Lotto, del "Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier" di Milano).
*
Si svolgera' sabato 26 marzo 2022 a Sondrio presso il Centro Evangelico di Cultura, in via Malta 16, con inizio alle ore 17, una conferenza per la liberazione di Leonard Peltier.
Partecipano Andrea De Lotto, del "Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier" di Milano, e Milena Valli, promotrice di inizative per la pace in Valtellina; modera Emanuele Campagna.
Aderiscono all'iniziativa il Centro Rigoberta Menchu' e l'Agenzia per la Pace.
Per informazioni: sito: sondrioevangelica.org, tel. 393665976493 (Centro Evangelico di Cultura di Sondrio), ed anche e-mail: bigoni.gastone at gmail.com, tel. 3490931155 (risponde Andrea De Lotto, del "Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier" di Milano).

6. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Stephen King, Guns. Contro le armi, Marotta & Cafiero, Melito di Napoli 2020, pp. 112, euro 15.
*
Riletture
- Clarissa Pinkola Estes, Donne che corrono coi lupi. Il mito della Donna Selvaggia, Frassinelli, 1993, pp. XII + 506.
*
Riedizioni
- Hannah Arendt, Vita activa, Giunti-Bompiani, Firenze-Milano 2017, Rcs, Milano 2022, pp. VI + 450, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

8. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4416 del 22 marzo 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
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L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com