[Nonviolenza] "Nulla rimane della scolara di Hiroshima". Alcune parole contro la guerra dette a Viterbo e nel viterbese il 5, 6, 7 e 9 marzo 2022



"Nulla rimane della scolara di Hiroshima". Alcune parole contro la guerra dette a Viterbo e nel viterbese il 5, 6, 7 e 9 marzo 2022

"NULLA RIMANE DELLA SCOLARA DI HIROSHIMA". ALCUNE PAROLE CONTRO LA GUERRA DETTE A VITERBO E NEL VITERBESE IL 5, 6, 7 e 9 MARZO 2022

Ha scritto Primo Levi, il migliore dei maestri, in questa sua indimenticabile poesia, "La bambina di Pompei":
"Poiche' l'angoscia di ciascuno e' la nostra
Ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
Che ti sei stretta convulsamente a tua madre
Quasi volessi ripenetrare in lei
Quando al meriggio il cielo si e' fatto nero.
Invano, perche' l'aria volta in veleno
E' filtrata a cercarti per le finestre serrate
Della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
Lieta gia' del tuo canto e del tuo timido riso.
Sono passati i secoli, la cenere si e' pietrificata
A incarcerare per sempre codeste membra gentili.
Cosi' tu rimani tra noi, contorto calco di gesso,
Agonia senza fine, terribile testimonianza
Di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.
Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
Della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura
Che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
La sua cenere muta e' stata dispersa dal vento,
La sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
Ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli,
Vittima sacrificata sull'altare della paura.
Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
Tristi custodi segreti del tuono definitivo,
Ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.
Prima di premere il dito, fermatevi e considerate".
*
Ricostruite a memoria, quelle che seguono sono alcune delle parole contro la guerra dette dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, nel corso di una conversazione di approfondimento svoltasi a Vetralla (Vt) sabato 5 marzo 2022, poi durante la manifestazione promossa dalla comunita' ucraina in piazza della Repubblica a Viterbo nel pomeriggio di domenica 6 marzo 2022, successivamente in un incontro di testimonianza ancora a Vetralla lunedi' 7 marzo 2022, ed infine in un incontro di studio presso la sede della struttura nonviolenta a Viterbo la mattina di mercoledi' 9 marzo 2022.
*
Continuano le stragi in Ucraina.
Ed occorre ripetere ancora una volta, prima di ogni altra cosa, cio' che e' piu' necessario e urgente.
Occorre far cessare immediatamente la guerra, far cessare immediatamente i bombardamenti, far cessare immediatamente tutte le uccisioni, far tornare immediatamente in Russia l'esercito russo invasore.
Occorre inviare immediati, ingenti aiuti umanitari alla popolazione ucraina colpita dalla guerra, aiutare tutte le vittime nessuna esclusa, e cominciare il prima possibile a ricostruire le case, le scuole, gli ospedali, tutte le strutture della vita civile.
Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra, dalla fame, dalle devastazioni, dalle violenze. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Dopo Auschwitz e dopo Hiroshima l'umanita' creo' l'Onu per opporsi al flagello della guerra, per abolire il flagello della guerra.
Cosa aspetta l'Onu a intervenire, ad imporre l'immediato "cessate il fuoco"?
Cosa aspetta l'Onu a intervenire, ad imporre veri negoziati di pace?
Cosa aspetta l'Onu a intervenire, ad inviare ingenti forze di interposizione civile, non armata e nonviolenta, per far cessare le stragi?
Perche' tanti governi del mondo invece di cooperare per far cessare la guerra sembrano piu' interessati a sfruttare la situazione per i loro interessi particolari, di fatto lasciando che la popolazione ucraina muoia sotto le bombe?
Perche' tanti governi del mondo invece di adoperarsi per la pace immediata favoreggiano invece di fatto la guerra che sempre e solo consiste di stragi di esseri umani?
Ogni essere umano sa che ogni essere umano ha diritto a vivere.
Ogni essere umano sa che salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano sa che la regola che presiede alla civile convivenza e': agisci nei confronti degli altri cosi' come vorresti che gli altri agissero verso di te.
Perche' tanti governi dimenticano cio' che tutti gli esseri umani sanno?
Perche' tanti governi preferiscono essere complici della guerra invece di impegnarsi per salvare innumerevoli vite umane innocenti?
Perche' tanti governi preferiscono il male invece che il bene comune dell'umanita'?
La guerra e' il crimine piu' grande.
La guerra e' nemica dell'umanita'.
O l'umanita' abolira' la guerra o la guerra distruggera' l'umanita'.
Occorre fermare la guerra subito.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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E' scandaloso, e' mostruoso che ancora non siamo riusciti ad abolire il flagello della guerra: e' l'impegno piu' fondamentale e piu' urgente cui siamo chiamati tutti noi esseri umani.
Occorre abolire la guerra: e per abolire la guerra occorre abolire gli eserciti e le armi; questa e' la sola prospettiva ragionevole.
Occorre che nessun essere umano sia mai piu' disposto ad uccidere un altro essere umano: questo e' cio' a cui l'umanita' deve educarsi.
A tutti i soldati chiediamo: ricordatevi di essere degli esseri umani, ricordatevi di fare parte dell'unica umana famiglia, cessate di uccidere i vostri fratelli e le vostre sorelle.
A tutti i governanti chiediamo, come chiesero Albert Einstein e Bertrand Russell, ricordatevi della vostra umanita'.
Ricordatevi della vostra umanita' e impegnatevi per far cessare la guerra.
Ricordatevi della vostra umanita' e impegnatevi per il disarmo. A cominciare da quello atomico.
Ricordatevi della vostra umanita' e proibite di uccidere, proibite le armi, proibite tutte le stragi e tutti gli omicidi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Chi ha la nostra eta' ricorda vividamente quando nel 1968 i carri armati entravano a Praga per porre fine con la violenza all'esperienza del "socialismo dal volto umano".
Ricorda vividamente le guerre coloniali e imperialiste che hanno insanguinato ed insanguinano ancora tanti paesi del mondo.
Ricorda vividamente le dittature razziste, schiaviste e fasciste che hanno continuato e continuano a violentare l'umanita' anche dopo la fine della seconda guerra mondiale.
La guerra in Ucraina e' la prosecuzione di un orrore che dobbiamo far cessare: e' in pericolo l'intera umanita'.
Quale mondo stiamo lasciando alle giovani generazioni, alle bambine e ai bambini, alle generazioni che verranno?
Se non sapremo far cessare le guerre l'umanita' non avra' un futuro.
La guerra di Putin contro il popolo ucraino e' un crimine mostruoso, una follia disumana; dobbiamo impegnare tutte le nostre energie per farla cessare subito.
Con la guerra tutto e' perduto, con la guerra l'umanita' si estingue.
Con il popolo ucraino aggredito c'e' oggi l'umanita' intera.
Pace subito.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Ripetiamolo una volta ancora: l'Onu intervenga imponendo il cessate il fuoco.
Ripetiamolo una volta ancora: l'Onu intervenga imponendo e conducendo immediati negoziati di pace.
Ripetiamolo una volta ancora: l'Onu intervenga con forze di interposizione nonviolenta che pongano fine alle stragi e rechino gli indispensabili soccorsi umanitari.
Ripetiamolo una volta ancora: l'Onu intervenga in nome dell'umanita' per far cessare la guerra.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Come scrisse memorabilmente Ernesto Balducci, "il genere umano ha un destino unico di vita o di morte", "l'imperativo morale della pace, ritenuta da sempre come un ideale necessario anche se irrealizzabile, e' arrivato a coincidere con l'istinto di conservazione", "la guerra e' uscita per sempre dalla sfera della razionalita'".
Abolire la guerra: subito.
Abolire le armi: subito.
Abolire le uccisioni: subito.
Scegliere la nonviolenza: subito.
Adoperarsi tutte e tutti per salvare tutte le vite: subito.
Non c'e' conflitto che non possa essere gestito e risolto con un negoziato.
Non c'e' contrasto che non possa essere gestito e risolto con il dialogo fra tutte le parti.
Siamo una sola umanita' composta di persone e di popoli tutte e tutti diversi e tutte e tutti eguali in diritti.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi.
Cessate di uccidere.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Occorre subito una strategia alternativa e adeguata per la pace e i diritti umani in Europa, una strategia nonviolenta.
Occorre includere subito tutti i paesi europei ed euromediterranei nell'Unione Europea, Russia compresa, Medio Oriente compreso, Maghreb compreso. Affinche' mai piu' vi sia guerra tra questi paesi, affinche' mai piu' questi paesi facciano guerre a qualunque altro paese.
Occorre sciogliere ogni organizzazione finalizzata a preparare, promuovere e fare la guerra; e quindi occorre sciogliere immediatamente la Nato e creare invece una struttura comune di difesa popolare nonviolenta europea. La difesa popolare nonviolenta e' l'unica forma di difesa coerente con il fine sovraordinato della salvezza dell'umanita' intera. La difesa popolare nonviolenta e' l'unica forma di difesa coerente con le costituzioni democratiche. La difesa popolare nonviolenta e' l'unica forma di difesa coerente con il riconoscimento, il rispetto, la protezione e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre promuovere i diritti umani anche e soprattutto nei paesi con regimi autoritari: con una cooperazione dal basso che dando sostegno alle comunita' locali e fornendo aiuti umanitari alle popolazioni a partire dalle classi sociali piu' oppresse e quindi piu' bisognose di aiuto favorisca la soddisfazione dei bisogni materiali primari, inveri il diritto alla vita di tutti gli esseri umani, e quindi promuova la crescita dei diritti sociali e civili, e quindi favorisca la crescita della giustizia sociale, delle liberta', della democrazia.
Occorre cessare di fare del male; occorre contrastare il male facendo il bene.
La strategia delle sanzioni indiscriminate adottata da governi stolti e protervi e' fallimentare: fa soffrire non i potenti malvagi ma le loro vittime innocenti.
Occorre invece usare una strategia di sanzioni mirate (ad esempio: contro tutte le produzioni belliche, i comitati d'affari armieri, i gruppi d'interesse militaristi) accompagnata da incentivi positivi, da aiuti umanitari, da riconoscimento di umanita', da compassione attiva e sostegno concreto per tutte le persone oppresse e bisognose di aiuto: invece di far soffrire i popoli per le scelte scellerate dei loro governanti, occorre aiutare tutti i popoli e promuovere e sostenere le scelte virtuose di pace e giustizia, di reale rispetto ed attiva difesa dei diritti umani e del mondo vivente.
Occorre passare dalla politica della violenza alla politica della nonviolenza.
Si' siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente e dobbiamo deciderci ad agire con questa consapevolezza.
Si', occorre imporre la cessazione immediata della guerra, di tutte le guerre.
Si', occorre imporre la cessazione immediata delle stragi.
Si', occorre imporre l'universale smilitarizzazione e l'universale disarmo.
Si', occorre la resistenza nonviolenta, la difesa popolare nonviolenta, la solidarieta' che ogni persona soccorra ed accolga ed assista.
E come scriveva Primo Levi in una sua poesia che citeremo integralmente a conclusione di questi rastremati ragionamenti, occorre chiudere tutti i governanti in una stanza e dire loro che li lasceremo uscire solo dopo che avranno raggiunto un accordo, che si saranno decisi a mettere fine a tutte le uccisioni.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Ed occorre saper vedere ancora piu' a fondo, non delegare i compiti che spettano ad ognuna ed ognuno di noi tutti.
Occorre saper vedere i nessi che legano la violenza della guerra onnicida alla violenza quotidiana della strutturale rapina, dell'onnivoro sfruttamento che aliena e schiavizza innumerevoli esseri umani, della vampirizzazione che mercifica, devasta, desertifica e uccide il mondo vivente.
Occorre subito mettere a frutto l'immensa risorsa di pace e nonviolenza costituita dal pensiero e dalle pratiche del movimento di liberazione delle donne.
Nel secolo delle due guerre mondiali nessuno ha saputo pensare la politica e la morale come le grandi pensatrici e militanti donne, femministe, pacifiste, ecologiste, socialiste e libertarie, da Rosa Luxemburg a Hannah Arendt, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Simone de Beauvoir a Vandana Shiva, da Rigoberta' Menchu' a Shirin Ebadi, da Wangari Maathai a Susan George, ad innumerevoli altre; nessuno ha saputo pensare e costruire un'alternativa nonviolenta per la salvezza dell'umanita' come le grandi esperienze storiche del movimento di liberazione delle donne.
La lotta contro la guerra richiede la lotta contro il maschilismo, di cui il militarismo, il razzismo, lo schiavismo e il totalitarismo sono sviluppi ed articolazioni.
Solo la lotta di liberazione delle donne puo' liberare l'umanita' dalla guerra.
La guerra, gli eserciti e le armi sono parte del sistema di dominio e sfruttamento maschilista e patriarcale che opprime l'umanita' e il mondo.
Solo con la vittoria del movimento di liberazione delle donne l'umanita' intera potra' liberarsi, l'umanita' intera potra' evitare la catastrofe e l'annichilimento.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta comune per la liberazione, la salvezza ed il bene comune dell'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Ripetiamolo quindi ancora una volta.
Ovunque si manifesti per la cessazione immediata della guerra.
Ovunque si manifesti per la pace.
Ovunque si organizzino raccolte di aiuti umanitari da inviare alle vittime della guerra.
Ovunque siano soccorse, accolte ed assistite le persone in fuga dalla guerra, dalla fame, dalle violenze, dalle distruzioni.
Il popolo ucraino e' oggi nel cuore dell'umanita' intera.
Il popolo ucraino e' oggi l'umanita' intera.
La salvezza del popolo ucraino e' la salvezza dell'umanita' intera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Ha scritto Primo Levi, il migliore dei maestri, in questa sua indimenticabile poesia, il "Canto dei morti invano":
"Sedete e contrattate
A vostra voglia, vecchie volpi argentate.
Vi mureremo in un palazzo splendido
Con cibo, vino, buoni letti e buon fuoco
Purche' trattiate e contrattiate
Le vite dei vostri figli e le vostre.
Che tutta la sapienza del creato
Converga a benedire le vostre menti
E vi guidi nel labirinto.
Ma fuori al freddo vi aspetteremo noi,
L'esercito dei morti invano,
Noi della Marna e di Montecassino
Di Treblinka, di Dresda e di Hiroshima:
E saranno con noi
I lebbrosi e i tracomatosi,
Gli scomparsi di Buenos Aires,
I morti di Cambogia e i morituri d'Etiopia,
I patteggiati di Praga,
Gli esangui di Calcutta,
Gl'innocenti straziati a Bologna.
Guai a voi se uscirete discordi:
Sarete stretti dal nostro abbraccio.
Siamo invincibili perche' siamo i vinti.
Invulnerabili perche' gia' spenti:
Noi ridiamo dei vostri missili.
Sedete e contrattate
Finche' la lingua vi si secchi:
Se dureranno il danno e la vergogna
Vi annegheremo nella nostra putredine".

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 9 marzo 2022

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.

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