[Nonviolenza] Telegrammi. 4403



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4403 del 9 marzo 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. In questo 8 marzo a Viterbo la nostra gratitudine alle donne di "Erinna"
2. "Erinna": Umanita'
3. A un passo dall'apocalisse atomica: cessate il fuoco
4. Partecipando al digiuno contro la guerra
5. "Mitakuye Oyasin". Alcune parole contro la guerra dette a Viterbo e nel viterbese il 24, 25 e 26 febbraio 2022
6. Luciana Castellina: No war
7. Manlio Dinucci: Ucraina, era tutto scritto nel piano della Rand Corp
8. Carol Gokee: Alcuni materiali per la mobilitazione per la liberazione di Leonard Peltier
9. Alcuni riferimenti utili
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. L'ORA. IN QUESTO 8 MARZO A VITERBO LA NOSTRA GRATITUDINE ALLE DONNE DI "ERINNA"

Nella giornata in cui si esprime riconoscimento e riconoscenza alla lotta delle donne per la liberazione dell'umanita', nella giornata in cui si richiama l'umanita' intera ad unirsi alla lotta delle donne per la liberazione dell'umanita', nella giornata in cui si commemorano tutte le donne vittime della violenza maschilista e patriarcale - la violenza maschilista e patriarcale che e' la prima radice e il primo paradigma e il primo motore di tutte le violenze - e tutte le donne che contro la violenza si sono battute per la liberazione e la salvezza dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente, ebbene, in questa giornata in questa citta' di Viterbo ogni persona decente dichiara la propria gratitudine alle donne di "Erinna" per quanto hanno fatto dall'inizio di questo secolo ad oggi, per quanto continuano e continueranno a fare, esistendo e resistendo.
In questo otto marzo in cui la guerra infuria ancora anche in Europa - scatenata da un autocrate folle e criminale con la complicita' altrettanto folle e criminale dei governi dei paesi piu' ricchi del mondo - ed innumerevoli vite innocenti divora e l'intera umanita' minaccia di distruzione, ed il nostro primo dovere e' impegnarci per far cessare immediatamente tutte le stragi e tutte le uccisioni; in questo tempo apocalittico di guerra e di orrori in cui noi pure sappiamo che solo la vittoria del movimento di liberazione delle donne abolira' la guerra e liberera' l'umanita' dalla violenza maschilista e militarista, razzista e schiavista, genocida ed ecocida; ebbene, in questa giornata in questa citta' di Viterbo ogni persona decente dichiara la propria gratitudine alle donne di "Erinna" per quanto hanno fatto dall'inizio di questo secolo ad oggi, per quanto continuano e continueranno a fare, esistendo e resistendo.
In questo giorno di memoria e di lotta in cui ogni persona impegnata per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani, ogni persona amica della nonviolenza, si pone alla scuola e alla sequela del movimento di liberazione delle donne, ebbene, in questa giornata in questa citta' di Viterbo ogni persona decente dichiara la propria gratitudine alle donne di "Erinna" per quanto hanno fatto dall'inizio di questo secolo ad oggi, per quanto continuano e continueranno a fare, esistendo e resistendo.
Anche chi scrive queste righe, ultimo tra gli ultimi, con queste poche semplici parole - ma dal lago del cuore sgorgate - rinnova l'espressione della sua gratitudine alle persone buone che hanno animato ed animano una delle piu' nitide e luminose esperienze di solidarieta' e di liberazione che questa citta' abbia conosciuto.

2. RIFLESSIONE. "ERINNA": UMANITA'
["Erinna" e' la storica esperienza delle donne impegnate contro la violenza alle donne a Viterbo.
Riproponiamo la seguente breve scheda di presentazione redatta qualche anno fa: L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza.
Per sostenere "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare a "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560]

Lotto marzo, un 8 marzo che, giustamente, distoglie dalle riflessioni sulla condizione delle donne nel nostro paese e nel pianeta tutto. Un pianeta in difficolta' per mano dell'abitante umano. Una guerra alle porte di casa, ma le porte di casa circondate da conflitti che paiono lontani.
Nella "giornata della donna" vorremmo poter raccoglierci tutte a ragionare sull'umanita', sul ruolo di noi donne in questa storia e mentre vediamo e osserviamo donne accanto a noi che affossano altre donne, donne che il sistema capitalistico ha ingurgitato, anche a loro insaputa - il sistema dello sgomitare, dell'avidita' che non basta mai, della morte tua vita mia... -, ci capita di venire a sapere che nel pieno dello stravolgimento di questa ultima guerra in corso, ai confini le donne di Polonia portano e accatastano passeggini per le donne in fuga con bambine e bambini al seguito.
Questo segnale preferiamo trattenere nella nostra riflessione, questo 8 marzo per poter guardare avanti, per pensare che non ci siamo sbagliate, che le donne sono una potenza e una forte alleanza.

3. REPETITA IUVANT. A UN PASSO DALL'APOCALISSE ATOMICA: CESSATE IL FUOCO

"Siamo giunti a un passo dall'apocalisse atomica che puo' distruggere l'intera umanita'. Cessate immediatamente il fuoco".
Venerdi' 4 marzo 2022 a Vetralla (Viterbo) il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto un discorso chiedendo l'immediata cessazione della guerra in nome del diritto alla vita dell'intera umanita'.
Di seguito un'estrema sintesi dei ragionamenti svolti dal responsabile della strutttura nonviolenta viterbese.
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I combattimenti intorno a una centrale nucleare in Ucraina hanno portato l'umanita' a un passo dall'apocalisse atomica.
Cessate il fuoco.
Cessate immediatamente la guerra.
Fermate immediatamente i combattimenti.
La sopravvivenza dell'umanita' e' un "fine sovraordinato" (Gandhi) dinanzi a cui ogni altro fine deve cedere.
Tutte e tutti siamo esseri umani. Tutte e tutti siamo una sola umana famiglia.
Cessi immediatamente la guerra, cessino immediatamente tutte le guerre, cessino immediatamente tutte le stragi, cessino immediatamente tutte le uccisioni.
Il diritto alla vita dell'umanita' intera viene prima di ogni altra cosa.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Al governo russo chiediamo l'immediata cessazione della criminale e folle aggressione alla popolazione ucraina, l'immediata cessazione dei bombardamenti, l'immediato ritorno delle truppe russe in Russia.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Al governo ucraino chiediamo di cessare ogni attivita' bellica - per quanto esse siano del tutto legittime da parte di un popolo aggredito - e di passare alla sola vera difesa possibile, necessaria, efficace ed infine vittoriosa, alla sola vera Resistenza possibile, necessaria, efficace ed infine vittoriosa: la difesa popolare nonviolenta; la difesa popolare nonviolenta di fronte alla quale nessun invasore puo' prevalere.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Ai governi degli altri stati chiediamo di cessare di soffiare sul fuoco, chiediamo di cessare di inviare armi e di promettere armi, armi che solamente alimentano ed estendono la guerra, le stragi e le uccisioni, armi che solamente provocano altre innumerevoli morti, favoreggiano l'allargamento della catastrofe e minacciano di distruzione l'intera umanita'.
Chiediamo di inviare immediatamente ed esclusivamente aiuti umanitari in soccorso della popolazione ucraina aggredita.
Chiediamo di soccorrere, accogliere, assistere tutti i profughi in fuga dalla guerra, da questa guerra come da tutte le guerre, da tutte le dittature, da tutte le schiavitu' e da tutte le devastazioni.
Chiediamo di compiere non atti ostili, ma di sostegno al negoziato, al dialogo e alla riconciliazione.
Chiediamo azioni immediate, concrete e coerenti contro la guerra: azioni di pace, disarmo, smilitarizzazione, difesa e promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la scelta concreta e coerente della nonviolenza che e' l'unica risorsa che puo' salvare l'umanita' dall'orrore, dalla barbarie, dall'annichilimento.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Tacciano le armi e comincino veri negoziati che costruiscano la pace con mezzi di pace.
E' in gioco l'esistenza dell'umanita'. La guerra e' nemica dell'umanita' consistendo sempre e solo dell'uccisione di esseri umani. Tutte le vittime sono nostre sorelle e nostri fratelli.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Giunti a un passo dall'apocalisse atomica, tornano alla memoria le parole di don Lorenzo Milani: "E noi stiamo qui a questionare se al soldato sia lecito o no distruggere la specie umana?".
Pace subito.
Disarmo subito.
Smilitarizzazione subito.
Nonviolenza subito.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Tornano alla mente in questo tragico momento gli appassionati ammonimenti, i decisivi ragionamenti di Carlo Cassola: occorre l'immediato disarmo, o le armi distruggeranno l'umanita'.
Ogni umano consorzio ha come prima ragione e scopo fondamentale il mutuo soccorso, la condivisione del bene e dei beni, salvare le vite.
Ogni umana istituzione ha come prima ragione e scopo fondamentale il mutuo soccorso, la condivisione del bene e dei beni, salvare le vite.
Dopo gli orrori assoluti di Auschwitz e di Hiroshima nessuna divisione tra esseri umani ha piu' senso: siamo tutte e tutti una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, ua sola umanita' in un unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Ovunque si manifesti per la pace.
Ovunque si organizzino raccolte di aiuti umanitari da inviare alle vittime della guerra.
Ovunque siano soccorse, accolte ed assistite le persone in fuga dalla guerra, dalla fame, dalle violenze, dalle distruzioni.
Ovunque si manifesti per la cessazione immediata della guerra.
Chi salva una vita salva il mondo.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. REPETITA IUVANT. PARTECIPANDO AL DIGIUNO CONTRO LA GUERRA

Oggi in digiuno
Prendo parte anch'io quest'oggi al digiuno contro la guerra promosso dal papa.
Degli strumenti che la nonviolenza appresta per contrastare la violenza, il digiuno e' e' quello piu' forte nel richiamare gli esseri umani alla propria comune umanita'.
E la guerra e' il piu' abominevole dei crimini contro l'umanita', poiche' essa consiste sempre e solo dell'uccisione di esseri umani da parte di altri esseri umani, dimentichi che siamo tutte e tutti sorelle e fratelli, tutte e tutti una sola umana famiglia in un unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi.
La regola aurea che in tutte le grandi tradizioni di pensiero presiede all'umana convivenza, alla liberta' e alla giustizia, e': "agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero nei tuoi confronti".
Uccidere annienta l'umanita'. La guerra e' nemica assoluta dall'umanita'.
E' quindi dovere di ogni essere umano opporsi alla guerra, che e' sempre e solo assassina.
E' quindi dovere di ogni essere umano opporsi a tutte le guerre, a tutte le stragi, a tutte le uccisioni.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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"Cessate il fuoco", troppi esseri umani sono gia' morti
La guerra scatenata dal governo russo contro il popolo ucraino deve cessare immediatamente. Troppi esseri umani sono gia' morti.
L'invasione militare russa dell'Ucraina deve cessare immediatamente. L'esercito russo deve lasciare immediatamente l'Ucraina. Troppi esseri umani sono gia' morti.
La popolazione ucraina vittima di una folle e scellerata aggressione deve ricevere immediatamente tutti i soccorsi umanitari di cui ha bisogno. Troppi esseri umani sono gia' morti.
Tutte le persone in fuga dalla guerra devono essere soccorse, accolte, assistite. Troppi esseri umani sono gia' morti.
La guerra va fermata immediatamente. Troppi esseri umani sono gia' morti.
Pace, disarmo, smilitarizzazione, nonviolenza. Troppi esseri umani sono gia' morti.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Alcune ragionevoli parole della "Rete pace e disarmo"
Condivido sostanzialmente quello che ha scritto la "Rete pace e disarmo" e lo trascrivo qui di seguito.
"Bisogna fermare la guerra in Ucraina. 
Bisogna fermare tutte le guerre del mondo.
Condanniamo l'aggressione e la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. Vogliamo il "cessate il fuoco", chiediamo il ritiro delle truppe.
Ci vuole l'azione dell'Onu: disarmo e neutralita' attiva.
Dall'Italia e dall'Europa devono arrivare soluzioni politiche, non aiuti militari.
Protezione, assistenza, diritti alla popolazione di tutta l'Ucraina, senza distinzione di lingua e cultura.
Siamo con la societa' civile, con le lavoratrici e i lavoratori ucraini e russi che si oppongono alla guerra con la nonviolenza.
No all'allargamento della Nato. Si' alla sicurezza condivisa.
Vogliamo un'Europa di pace, senza armi nucleari dall'Atlantico agli Urali.
Costruiamo ponti e solidarieta' tra i popoli, non con le armi ma con la democrazia, i diritti, la pace.
Basta armi, basta violenza, basta guerra".
Cosi' scrive la "Rete pace e disarmo", e dice bene.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Un'aggiunta nonviolenta
Ma occorrera' aggiungere alcune parole ancora.
1. La decisione del governo e del parlamento italiano di inviare armi nel cuore della carneficina e' del tutto illegale e criminale, folle e sciagurata: non di ulteriori stragi, non di ulteriori morti vi e' bisogno, ma di pace e soccorsi umanitari.
2. La Nato, che e' la piu' grande e peggiore organizzazione terrorista e stragista nel mondo, deve essere sciolta.
3. In tutto il mondo deve avere immediata applicazione la proibizione delle armi atomiche sancita dall'Onu: si cessi di produrre le armi nucleari, si smantellino tutti gli arsenali atomici. E' in gioco l'esistenza stessa del genere umano.
4. Occorre ridurre drasticamente le spese militari ed investire quelle ingenti risorse - oggi sperperate a fini di morte - in aiuti umanitari, assistenza, sanita', istruzione, riconversione economica sostenibile, protezione del mondo vivente, riconoscimento concreto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
5. Occorre adoperarsi per abolire gli eserciti e le armi: la salvezza comune dell'umanita' richiede l'immediato passaggio dalla sanguinaria e distruttiva gestione armata dei conflitti alla difesa popolare nonviolenta.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Un'insegna d'osteria, il cielo stellato e un professore di Koenigsberg
L'umanita' intera si opponga alla guerra.
L'umanita' intera sostenga la popolazione ucraina aggredita come tutti i popoli oppressi.
L'umanita' intera si impegni per la cessazione immediata della guerra e dell'invasione, di tutte le guerre e tutte le oppressioni.
L'umanita' intera comprenda che al male occorre opporsi facendo il bene.
L'umanita' intera comprenda che alla violenza occorre opporre la nonviolenza.
Abolire la guerra, ora.
Cessare di uccidere, ora.
Pace e disarmo, ora.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. REPETITA IUVANT. "MITAKUYE OYASIN". ALCUNE PAROLE CONTRO LA GUERRA DETTE A VITERBO E NEL VITERBESE IL 24, 25 E 26 FEBBRAIO 2022

Ricostruite a memoria queste sono alcune delle parole contro la guerra dette dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, nel corso di due incontri svoltisi presso la struttura nonviolenta viterbese giovedi' 24 febbraio, in un incontro di testimonianza svoltosi a Cura di Vetralla (Vt) la sera di venerdi' 25 febbraio, e durante la manifestazione in piazza della Repubblica a Viterbo nel pomeriggio di sabato 26 febbraio 2022.
*
1. La guerra e' un crimine contro l'umanita'
La guerra scatenata dall'autocrate russo contro la popolazione ucraina e' un crimine mostruoso e un'abissale follia.
La guerra e' sempre e solo un crimine contro l'umanita', poiche' essa sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani.
Tutte le vittime sono nostre sorelle e nostri fratelli perche' siamo un'unica umana famiglia in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Occorre opporsi a tutte le guerre, a tutte le stragi, a tutte le uccisioni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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2. Cessate il fuoco
Da tutto il mondo deve farsi sentire la voce dell'umanita': cessate il fuoco, cessate di uccidere, si aprano immediatamente negoziati di pace, l'esercito invasore si ritiri dai territori occupati.
"Cessate il fuoco" e' la prima richiesta dell'umanita' intera.
"Cessate il fuoco" e' il primo bisogno e il primo dovere.
Fermare le stragi e le devastazioni.
Soccorrere immediatamente tutte le vittime.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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3. Contro tutte le guerre, contro tutti i fascismi
Ci opponiamo a questa guerra cosi' come ci siamo opposti alle tante altre guerre che nel corso della nostra vita si sono verificate.
Ci opponiamo a questa invasione armata cosi' come ci siamo opposti alle tante altre invasioni armate che nel corso della nostra vita si sono verificate.
Ci opponiamo a questa aggressione terrorista e stragista come ci siamo opposti alle tante altre aggressioni terroriste e stragiste che nel corso della nostra vita si sono verificate.
Ci opponiamo alla violenza fascista sempre: la violenza e' sempre fascista, la guerra e' sempre totalitaria.
Ci opponiamo alla violenza militarista e imperialista, maschilista e razzista, schiavista e rapinatrice, devastatrice e distruttrice: la violenza e' sempre fascista, la guerra e' sempre totalitaria.
Ci opponiamo alla violenza nell'unico modo concreto e coerente, nitido e intransigente: con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.
Ci opponiamo alla violenza che sta minacciando di distruzione l'umanita' intera e l'intero mondo vivente.
Dopo Auschwitz e dopo Hiroshima l'umanita' sa la verita': che la guerra e' nemica assoluta dell'umanita' tutta; che o l'umanita' abolira' la guerra o la guerra annientera' l'umanita'.
Dopo Auschwitz e dopo Hiroshima l'umanita' sa la verita': che occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano bisognoso di aiuto, che siamo una sola umanita' di persone tutte diverse l'una dall'altra ma insieme tutte uguali in dignita' e diritti, e che per ogni essere umano deve valere il diritto alla liberta', alla giustizia, alla fraternita', alla misericordia, alla convivenza e alla condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e di tutti i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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4. Abolire la guerra, costruire la pace
La guerra non si puo' contrastare con i mezzi della guerra, che invece l'alimentano in una spirale di inabissamento dell'umanita' intera verso l'autodistruzione.
La pace si puo' costruire solo con mezzi di pace.
Se una cosa la storia dell'umanita' ci insegna e' che la violenza sempre e solo genera altra violenza.
Se una cosa la storia dell'umanita' ci insegna e' che la regola aurea che deve presiedere a tutte le relazioni tra gli esseri umani e tra gli esseri umani e l'intero mondo vivente e' "agisci nei confronti degli altri cosi' come vorresti che gli altri agissero verso di te".
Tutte le grandi tradizioni culturali dell'umanita' ci chiamano a un primo, fondamentale, ineludibile dovere: non uccidere.
Tutte le grandi tradizioni culturali dell'umanita' ci chiamano a un primo, fondamentale, ineludibile dovere: salvare le vite.
Tacciano le armi, che sono sempre assassine. Si aboliscano le armi, che sono sempre assassine.
Si fermino gli eserciti, che sono sempre assassini. Si aboliscano gli eserciti, che sono sempre assassini.
Si insorga nonviolentemente contro tutte le guerre, contro tutte le armi, contro tutti gli eserciti.
Si insorga nonviolentemente contro tutti i poteri fascisti, che sono sempre assassini.
Pace, disarmo, smilitarizzazione; giustizia e liberta', democrazia e solidarieta'; riconoscimento e riconoscenza per l'umanita' intera; convivenza dell'umanita' intera, nonviolenza come scelta vitale dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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5. Fermare la follia assassina, in tutte le piazze del mondo si manifesti la volonta' di pace dell'umanita' intera
Fermare la follia assassina dell'autocrazia russa, fermare la follia assassina dell'imperialismo americano, fermare la follia assassina del razzismo e dello schiavismo europei, fermare la follia assassina dei fanatismi pseudoreligiosi, fermare la follia assassina delle dittature locali e globali, fermare la follia assassina del modo di produzione e del sistema di potere che sta distruggendo il mondo vivente e riducendo l'umanita' a condizioni subumane, che sta portando l'intera civilta' umana, l'intero consorzio umano, alla catastrofe; fermare la follia assassina del maschilismo che e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze.
In tutte le piazze del mondo si manifesti la volonta' di pace, di giustizia e liberta', di solidarieta' e di nonviolenza, la volonta' di vivere dell'umanita' intera.
Siamo una sola umanita'.
Solo la pace salva le vite.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nell'impegno comune per la comune liberazione e per la salvezza dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
6. E quindi ripetiamo ancora una volta...
E quindi ripetiamo ancora una volta cio' che in questi giorni di angoscia andiamo ripetendo.
La prima cosa da fare contro la guerra e' chiedere l'immediato "cessate il fuoco", chiedere che si cessi immediatamente di uccidere. Salvare le vite e' il primo dovere.
E per chiedere il "cessate il fuoco" occorre manifestare nelle piazze di tutto il mondo, poiche' siamo una sola umana famiglia in quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita', ed ogni vittima di ogni guerra, ogni vittima di ogni strage, ogni vittima di ogni uccisione e' un nostro fratello, una nostra sorella.
Ma e' evidente che fare questa richiesta, preliminare e indispensabile, non basta.
La seconda cosa da fare contro la guerra e' iniziare noi qui a contrastare la guerra nell'unico modo in cui e' possibile contrastare veramente la guerra: con il disarmo, con la smilitarizzazione, con la scelta concreta e coerente della nonviolenza.
E poiche' non si puo' chiedere il disarmo altrui se non si comincia col proprio, non si puo' chiedere la smilitarizzazione altrui se non si comincia con la propria, non si puo' chiedere ad altri di scegliere la nonviolenza se non si comincia noi stessi ad agire contro la violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza, allora occorre che cominciamo noi a disarmare, cominciamo noi a smilitarizzare, cominciamo noi ad abbracciare la nonviolenza che nella situazione presente del mondo e' l'unica - l'unica - risorsa che resta all'umanita' per salvare se' stessa ed il mondo vivente dalla catastrofe.
E per essere chiari ed espliciti.
I. Occorre sciogliere immediatamente la Nato che e' un'organizzazione terrorista e stragista che minaccia l'umanita' intera e sta portando il mondo al disastro; sciogliere la Nato e processarne i vertici per crimini contro l'umanita' e' il primo indispensabile passo per fermare le guerre in corso - non solo in Europa ma ovunque nel mondo - e costruire la pace.
La Nato impedisce una politica di pace, di sicurezza e di solidarieta' europea, essendo asservita agli interessi statunitensi che confliggono flagrantemente con quelli europei (ed en passant: la Russia e' parte dell'Europa, gli Usa no).
La Nato e' in contrasto con l'impegno di pace sancito da tutte le Costituzioni democratiche (in primis quella italiana).
L'esistenza e l'azione della Nato in questi ultimi trent'anni e' stata una costante spinta alla guerra, al riarmo, alla promozione della sopraffazione e della violenza.
II. Occorre dare seguito all'impegno sancito dall'Onu di proibire tutte le armi nucleari.
L'Italia ospita armi nucleari americane? Deve imporne lo smantellamento e la distruzione.
L'Italia fa parte dell'Unione Europea e nell'Unione Europea vi sono paesi con armamento nucleare? L'Italia deve battersi per il loro smantellamento e la loro distruzione.
Le armi nucleari minacciano la distruzione dell'umanita' intera, chiunque lo sa. E' diritto e dovere di ogni essere umano, di ogni umano consorzio ed ordinamento giuridico sostenere l'impegno deliberato dall'Onu di proibire tutte le armi nucleari. Si smantellino tutti gli arsenali atomici, si garantisca un futuro all'umanita'.
III. Sono oltre trent'anni che l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana viene sistematicamente violato da governi e parlamenti proni alla guerra, alla sua logica, ai suoi strumenti, ai suoi apparati; e tanti esseri umani - e tra essi tanti soldati italiani - sono morti in tante parti del mondo per questo. E' semplicemente mostruoso.
L'Italia torni finalmente all'integrale rispetto dell'articolo 11 della sua carta costituzionale, della sua legge fondamentale, che testualmente, esplicitamente, inequivocabilmente "ripudia la guerra".
IV. Si sperperano risorse ingentissime per le spese militari, mentre la popolazione si impoverisce, mentre sarebbe necessario usare delle risorse del pubblico erario per aiutare chi e' piu' in difficolta'.
Si inizi dunque una drastica e progressiva riduzione delle spese militari del nostro paese; e' infame spendere tanti pubblici denari per strutture e pratiche finalizzate alla guerra e quindi all'uccidere gli esseri umani; e' infame spendere tanti pubblici denari per le armi in cui scopo e' uccidere gli esseri umani; e' infame far prevalere la volonta' di uccidere sulla volonta' di vivere. Salvare le vite e' il primo dovere.
V. Nonostante il nostro ordinamento abbia da tempo riconosciuta de jure la "difesa civile non armata e nonviolenta", de facto ancora non e' iniziata la necessaria e urgentissima transizione dalla difesa armata alla difesa civile non armata e nonviolenta, quella "difesa popolare nonviolenta" che tutti gli studiosi seri ed onesti - e tutte le esperienze storiche fondamentali dell'ultimo secolo - indicano come necessita' assoluta ed improcrastinabile per la salvezza dell'umanita'.
E' l'ora di avviare la difesa popolare nonviolenta se vogliamo impedire la distruzione dell'umanita' e l'irreversibile devastazione del mondo vivente.
Cessare di uccidere.
Salvare le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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7. E quindi ripetiamo ancora una volta...
E quindi ripetiamo ancora una volta cio' che andiamo ripetendo ormai da anni ed anni.
Ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza dell'umanita' intera.
Siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi. Mitakuye Oyasin.
Datta. Dayadhvam. Damyata. Shantih shantih shantih.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. RIFLESSIONE. LUCIANA CASTELLINA: NO WAR
[Dal quotidiano "Il manifesto" dell'8 marzo 2022]

Oltre che per la guerra, comincio ad essere sempre piu' preoccupata per quanto sta gia' generando nel nostro paese, a cominciare dal comportamento della Tv. Domenica sera, in uno dei sui tremendi show, si e' arrivati ad attaccare a testa bassa Maurizio Landini per il suo discorso alla manifestazione per la pace, accusandolo di essere quasi connivente con le Brigate rosse, e cioe' "equidistante" come del resto la Cgil sarebbe stata fra stato e terrorismo. Invano Nicola Fratoianni, presente nello pseudo-dibattito, ha cercato di rispondere ricordando il ruolo svolto dal sindacato nel combattere le Brigate rosse: non lo hanno nemmeno lasciato parlare, coprendo la sua voce con i piu' incredibili attacchi. C'e' davvero da avere paura.
Sono invece stata assai felice di rivedere in piazza, dopo tanti anni, il nostro movimento della pace - nostro di noi vecchi degli anni '80, quando c'era ancora la guerra fredda. E poi in piazza di nuovo nel momento della prima e della seconda guerra all'Iraq, quando Neesweek scrisse in copertina "E' nata la terza potenza mondiale". Operante, intelligentemente, anche nella tremenda vicenda jugoslava.
Da allora sono passati quasi 20 anni. E purtroppo l'occasione di questo nostro reincontro avviene perche' ci siamo sentiti richiamati dalla criminale oltreche' insensata occupazione armata dell'Ucraina. Un atto che puo' avere conseguenze inimmaginabili.
Se i nostri governanti e i loro menestrelli, invece di mettersi l'elmetto e intonare inni patriottici per decantare i "valori occidentali"; se invece dell'irresponsabile decisione di mandare armi ai ragazzi ucraini, sapendo bene che non potranno vincere i carri armati russi ma solo offrirsi come vittime di un terrificante bagno di sangue; se invece ragionassero su come si puo' esser piu' efficaci nel perseguire un compromesso decente, sarebbe ancora possibile impedire che tutto degeneri in una guerra mondiale, combattuta nel territorio piu' affollato di centrali nucleari.
Che l'Europa si assuma la responsabilita' di una mediazione - la neutralita' sarebbe un obiettivo possibile. Questo e' quanto oggi dobbiamo riuscire a imporre.
Ma sabato alla manifestazione di piazza san Giovanni ho chiesto ai militanti pacifisti di unirsi tutti in una collettiva autocritica: siamo stati attivi e pronti a rispondere nei momenti esplosivi, ma ci siamo distratti nelle lunghe fasi in cui i disastri venivano preparati.
In particolare per quanto riguarda la politica portata avanti dall'Unione Europea. Non abbiamo infatti denunciato a sufficienza e per tempo quanto sia stato grave perdere l'occasione della caduta del Muro per dare concretezza al nostro vecchio slogan "Un'Europa senza missili dall'Atlantico agli Urali". E cioe' per non imporre, quanto pure sembrava concordato con Gorbaciov: che una volta ritirate le truppe del patto di Varsavia, si facesse altrettanto con quelle Nato; per non aver impedito che l'allargamento dell'Unione fosse condotta in modo da costruire un altro muro militare che ha isolato la Russia anziche' coinvolgerla nella costruzione di una rete di cooperazione - quella Casa comune europea che voleva Gorbaciov. E piu' recentemente per non aver prestato sufficiente attenzione alla guerra civile che devasta la regione al confine meridionale Russa-Ucraina dal 2014.
Abbiamo ignorato la crescente frustrazione del popolo russo per esser stato marginalizzato e respinto, e dunque anche noi siamo responsabili per aver contribuito alla crescita del pericoloso potere di Putin, alimentato dalla mortificazione del popolo russo.
Chiedo che tutti noi dobbiamo impegnarci a riflettere su questa nostra disattenzione. Se non si vuole piu' considerare la guerra come strumento della politica estera - come dobbiamo - bisogna impedire che il pacifismo sia soltanto intermittente protesta. Le guerre possono esser fermate solo combattendo quello che le prepara, quello e' il tempo in cui serve intervenire.
Ora che il guaio e' fatto possiamo tuttavia fare ancora molte cose utili e percio' rimbocchiamoci le maniche. L'Arci ha proposto a tutti di organizzare una carovana di autobus, non per portare noi in Ukraina che faremmo solo confusione, "vuoti, a bordo solo l'indispensabile, uno che guida, uno per organizzare". Perche' di questo hanno bisogno ora gli ucraini: di trovare mezzi di traporto per mettersi al riparo.
Puo' darsi che molti ucraini - i maschi coraggiosi rimasti nel paese per combattere - non saranno contenti. Ma tocca a noi spiegare quanto ha realisticamente detto ancora una volta papa Francesco: persino le guerre giuste oggi non si possono piu' fare.
Non e' un invito alla resa. E' solo un invito a capire che oggi - in presenza di armi di distruzione di massa - si deve combattere con il cervello e non con i fucili, che non e' piu' il tempo della spedizione di Sapri, quando in "300, giovani e forti,sono morti". Oggi ne morirebbero miliardi.
Ero in questi giorni delegata al congresso dell'Anpi di Roma. E' stato commovente vedere le/i - non poche/i - partigiane/i sopravvisssuti come e quanto abbiano capito questa differenza.
Ma straordinaria e' stata anche un'altra cosa: la presenza di una quantita' di giovani donne che ormai sono leader dell'associazione. E' un altro segno che almeno qualcosa di positivo c'e' e in questo difficile 8 marzo e vogliamo celebrarla: la rivoluzione femminile. Che e' vittoriosa, anche se, ahime', c'e' ancora tanto femminicidio.

7. DOCUMENTAZIONE. MANLIO DINUCCI: UCRAINA, ERA TUTTO SCRITTO NEL PIANO DELLA RAND CORP
[Dal quotidiano "Il manifesto" dell'8 marzo 2022]

Il piano strategico degli Stati Uniti contro la Russia e' stato elaborato tre anni fa dalla Rand Corporation ("il manifesto", Rand Corp: come abbattere la Russia, 21 maggio 2019). La Rand Corporation, il cui quartier generale ha sede a Washington, e' "una organizzazione globale di ricerca che sviluppa soluzioni per le sfide politiche": ha un esercito di 1.800 ricercatori e altri specialisti reclutati da 50 paesi, che parlano 75 lingue, distribuiti in uffici e altre sedi in Nord America, Europa, Australia e Golfo Persico. Personale statunitense della Rand vive e lavora in oltre 25 paesi.
La Rand Corporation, che si autodefinisce "organizzazione nonprofit e nonpartisan", e' ufficialmente finanziata dal Pentagono, dall'Esercito e l'Aeronautica Usa, dalle Agenzie di sicurezza nazionale (Cia e altre), da agenzie di altri paesi e potenti organizzazioni non-governative.
La Rand Corp. si vanta di aver contribuito a elaborare la strategia che permise agli Stati Uniti di uscire vincitori dalla guerra fredda, costringendo l'Unione Sovietica a consumare le proprie risorse nell'estenuante confronto militare. A questo modello si e' ispirato il nuovo piano elaborato nel 2019: "Overextending and Unbalancing Russia", ossia costringere l'avversario a estendersi eccessivamente per sbilanciarlo e abbatterlo. Queste sono le principali direttrici di attacco tracciate nel piano della Rand, su cui gli Stati Uniti si sono effettivamente mossi negli ultimi anni.
Anzitutto - stabilisce il piano - si deve attaccare la Russia sul lato piu' vulnerabile, quello della sua economia fortemente dipendente dall'export di gas e petrolio: a tale scopo vanno usate le sanzioni commerciali e finanziarie e, allo stesso tempo, si deve far si' che l'Europa diminuisca l'importazione di gas naturale russo, sostituendolo con gas naturale liquefatto statunitense. In campo ideologico e informativo, occorre incoraggiare le proteste interne e allo stesso tempo minare l'immagine della Russia all'esterno. In campo militare si deve operare perche' i paesi europei della Nato accrescano le proprie forze in funzione anti-Russia.
Gli Usa possono avere alte probabilita' di successo e alti benefici, con rischi moderati, investendo maggiormente in bombardieri strategici e missili da attacco a lungo raggio diretti contro la Russia.
Schierare in Europa nuovi missili nucleari a raggio intermedio puntati sulla Russia assicura loro alte probabilita' di successo, ma comporta anche alti rischi. Calibrando ogni opzione per ottenere l'effetto desiderato - conclude la Rand - la Russia finira' col pagare il prezzo piu' alto nel confronto con gli Usa, ma questi e i loro alleati dovranno investire grosse risorse sottraendole ad altri scopi.
Nel quadro di tale strategia - prevedeva nel 2019 il piano della Rand Corporation - "fornire aiuti letali all'Ucraina sfrutterebbe il maggiore punto di vulnerabilita' esterna della Russia, ma qualsiasi aumento delle armi e della consulenza militare fornite dagli Usa all'Ucraina dovrebbe essere attentamente calibrato per aumentare i costi per la Russia senza provocare un conflitto molto piu' ampio in cui la Russia, a causa della vicinanza, avrebbe vantaggi significativi". E' proprio qui - in quello che la Rand Corporation definiva "il maggiore punto di vulnerabilita' esterna della Russia", sfruttabile armando l'Ucraina in modo "calibrato per aumentare i costi per la Russia senza provocare un conflitto molto piu' ampio" – che e' avvenuta la rottura.
Stretta nella morsa politica, economica e militare che Usa e Nato serravano sempre piu', ignorando i ripetuti avvertimenti e le proposte di trattativa da parte di Mosca, la Russia ha reagito con l'operazione militare che ha distrutto in Ucraina oltre 2.000 strutture militari realizzate e controllate in realta' non dai governanti di Kiev ma dai comandi USA-Nato.
L'articolo che tre anni fa riportava il piano della Rand Corporation terminava con queste parole: "Le opzioni previste dal piano sono in realta' solo varianti della stessa strategia di guerra, il cui prezzo in termini di sacrifici e rischi viene pagato da tutti noi". Lo stiamo pagando ora noi popoli europei, e lo pagheremo sempre piu' caro, se continueremo ad essere pedine sacrificabili nella strategia USA-Nato.

8. MATERIALI. CAROL GOKEE: ALCUNI MATERIALI PER LA MOBILITAZIONE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
[Da Carol Gokee riceviamo e diffondiamo questi materiali.
Carol Gokee coordina il comitato internazionale di solidarieta' con Leonard Peltier, per contatti: Carol Gokee, National Co-Director "International Leonard Peltier Defense Committee", 428-A8 Farnham St. Marshall, WI. 53559, 715.209.4453, Contact at whoisleonardpeltier.info]

We urge President Biden to immediately grant clemency to Leonard Peltier
Points in Support of the Release of Leonard Peltier
Commutation/Pardon
Pres. Biden's powers of executive clemency give him the option of granting a pardon or commuting a sentence.
Other remedies:
Parole
The  U.S. Parole Commission has denied parole multiple times. Mr. Peltier has consistently maintained his innocence, and it is unlikely parole will be granted.
Compassionate release
Leonard Peltier is eligible for compassionate release under BOP rules, but he has been denied multiple times and he has no right to appeal these denials to a federal district court because he was convicted before 11/1/1987.
Release to home confinement due to the pandemic
A temporary release to home confinement is not freedom for Mr. Peltier.
Recent Letters/Actions:
2021 July: James Reynolds Letter to President Biden "Enough is Enough".
James Reynolds is the former U.S. Attorney whose office handled the prosecution and appeal of Leonard Peltier in 1977.
2021 November: Letter from 11 Members of Congress led by Cong. Raul Grijalva (D-AZ).
2022 February: Sen. Brian Schatz (D-HI) Letter to President Biden.
2022 February: Sen. Patrick Leahy (D-VT) Letter to President Biden.
2022 February: Letter from 11 Members of Congress led by Cong. Raul Grijalva (D-AZ)
2022 February: The National Congress of American Indians (NCAI) renews the call for the release of Leonard Peltier.
Supporting Background Points:
Leonard Peltier is now 77 years old and Saturday, February 6, 2022, marked the completion of his 46th year in prison.
Leonard Peltier tested positive for the coronavirus on 1/28/22.
Due to the ongoing COVID-19 pandemic and Leonard's already fragile health status, including diabetes and an abdominal aortic aneurysm, there is renewed urgency behind the effort to gain his release.
Our request for clemency is centered on the injustice of his continued incarceration based on the constitutional violations and prosecutorial misconduct that have been unveiled in recent years.
Examples:
The government withheld exculpatory evidence: a ballistics report showed the shell casings collected from the scene didn't come from his weapon.
The prosecution of Leonard Peltier relied on testimony from supposed witnesses who later recanted their statements, asserting that FBI agents threatened and coerced them into lying.
Also see: Former Federal Judge Kevin Sharp CBS News Interview 2/6/22
Counterpoint to assertion that his conviction has been upheld by the U.S. District Court, the 8th Circuit Court of Appeals, and the Supreme Court:
No denial of the prosecution's misconduct.
Conviction was upheld despite the prosecution's misconduct.
See United States v. Peltier, 553 F. Supp. 890 (D.N.D. 1982) (denying motion to vacate judgment and for a new trial); United States v. Peltier, 731 F.2d 550 (8th Cir. 1984) (remanding for an evidentiary hearing); United States v. Peltier, 609 F. Supp. 1143 (D.N.D. 1985) (denying motions to disqualify judge and to vacate judgment and for a new trial), aff'd, 800 F.2d 772 (8th Cir. 1986), cert. denied, 484 U.S. 822 (1987); Peltier v. Henman, 997 F.2d 461 (8th Cir. 1993) (affirming the denial of 28 U.S.C. - 2255 motion); Peltier v. Booker, 348 F.3d 888 (10th Cir. 2003) (affirming the denial of habeas relief and request for parole), cert. denied, 541 U.S. 1003 (2004).
The Eight Circuit stated that "[t]he use of the affidavits of Myrtle Poor Bear in the extradition proceedings was, to say the least, a clear abuse of the investigative process of the F.B.I." See United States v. Peltier, 585 F.2d 314, 335 n.18 (8th Cir. 1978).
The Eighth Circuit later acknowledged the "improper conduct" by the FBI and noted that the explanation for the initial ballistics report authored four months prior to the one used at trial - showing that "[n]one of the other ammunition components recovered at the [shoot-out] scene could be associated with [the Wichita AR–15]" - was "facially inconsistent with the newly-discovered evidence." See United States v. Peltier, 800 F.2d 772, 776, 778 (8th Cir. 1986) (some alterations in original, some added).
Despite this, the Court relied on an interpretation that Supreme Court precedent at the time required a finding "that it is reasonably probable the jury would have acquitted Peltier had it been aware of [the concealed] evidence," a misunderstanding of the standard which the Supreme Court subsequently clarified. See id. at 777.
Leonard Peltier's unjust imprisonment has been recognized as such by national and international human rights organizations, leading voices on criminal justice issues, dignitaries from around the world, and nearly 100 current and former members of Congress.
To mainstream America, these actions by the FBI in the mid-1970's in Indian country seem hardly believable. To Native Americans, their actions resonated deeply and represent a time of open oppression and aggression by federal law enforcement on Indian reservations throughout America.
Our efforts to gain the release of Leonard Peltier have repeatedly been stymied by the opposition of the FBI. It has been over four decades. The time for healing is now - both for American Indians and the FBI.
For additional information, please contact Judge Kevin Sharp, former Chief Judge of the U.S. District Court - TN and voluntary pro bono lawyer for Leonard Peltier.
Judge Kevin Sharp: ksharp at sanfordheisler.com / (615) 434-7701.

9. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- MariJo Moore (ed.), Genocide of the Mind. New Native American Writing, Nation Books, New York 2003, pp. XVI + 352.
*
Riletture
- Joel Kotek, Pierre Rigoulot, Il secolo dei campi. Detenzione, concentramento e sterminio: la tragedia del Novecento, Mondadori, Milano 2001, 2002, pp. VI + 618.
*
Riedizioni
- Dalai Lama, Risposte sul senso della vita, Rcs, Milano 2002, 2016, Mondadori, Milano 2018, 2022, pp. 94, euro 7,99.
- Giovanni XXIII, Il Giornale dell'Anima. Cammino di santita', Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2014, Rcs, Milano 2022, pp. 168, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Jean-Paul Sartre, L'intelligibilita' della storia, Marinotti, Milano 2006, Rcs, Milano 2022, pp. XXIV + 576, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4403 del 9 marzo 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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