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[Nonviolenza] Telegrammi. 4016
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 4016
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Sun, 14 Feb 2021 15:13:38 +0100
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4016 del 15 febbraio 2021
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Break the chain (lyrics by Tena Clark, music by Tena Clark - Tim Heintz)
2. Spezza la catena (traduzione di Maria G. Di Rienzo)
3. Campagna One Billion Rising 2021: Coltiviamo la nonviolenza
4. One Billion Rising 2021: Il 14 febbraio partecipa all'evento mondiale contro la violenza sulle donne
5. One Billion Rising 2021: Partecipate all'evento zoom il 14 febbraio alle ore 16
6. Ballata per una Regina morta ammazzata sulla strada tra Tuscania e Tarquinia nell'estate del duemilauno
7. La rosa
8. Istruzioni per sopprimere le zingarelle
9. Istruzioni per sopprimere le donne usate e in esubero
10. La bambina
11. Caterina, o della resistenza necessaria
12. Una vecchia fotografia
13. Uomini che bruciano le donne
14. Storia di Gelsomina
15. Della nonviolenza dispiegata al sole ad asciugare
16. A Roma in un cassonetto
17. Magari le belve
18. Il nostro stupro quotidiano
19. La carne macerata
20. Di terracotta e di fibre intrecciate alcuni semplici camminati masticati pensieri per l'otto marzo dell'anno 2020
21. Milford Graves
22. Isadore Singer
23. Segnalazioni librarie
24. La "Carta" del Movimento Nonviolento
25. Per saperne di piu'
1. REPETITA IUVANT. BREAK THE CHAIN (LIRYCS BY TENA CLARK, MUSIC BY TENA CLARK - TIM HEINTZ)
["Break the Chain", come tutti sanno, e' la canzone che viene ballata il 14 febbraio nel corso dell'evento "One Billion Rising"; il testo e' di Tena Clark, la musica di Tena Clark e Tim Heintz, la coreografia e' di Debbie Allen. Su YouTube sono naturalmente disponibili sia il video ufficiale della canzone sia i video per apprendere i passi della coreografia.
Tena Clark e' una celebre compositrice e produttrice musicale, cfr. il sito www.tenaclark.com
Tim Heintz e' artista, compositore, arrangiatore e produttore musicale, cfr. il sito www.timheintz.com
Debbie Allen e' una celebre attrice, coreografa, regista e produttrice]
I rise my arms to the sky
On my knees I pray
I'm not afraid anymore
I will walk through that door
Walk, dance, rise
Walk, dance, rise
I can see a world where we all live
Safe and free from all oppression
No more rape or incest, or abuse
Women are not a possession
You've never owned me, don't even know me
I'm not invisible, I'm simply wonderful
I feel my heart for the first time racing
I feel alive, I feel so amazing
I dance cause I love
Dance cause I dream
Dance cause I've had enough
Dance to stop the screams
Dance to break the rules
Dance to stop the pain
Dance to turn it upside down
Its time to break the chain, oh yeah
Break the Chain
Dance, rise
Dance, rise
In the middle of this madness, we will stand
I know there is a better world
Take your sisters & your brothers by the hand
Reach out to every woman & girl
This is my body, my body's holy
No more excuses, no more abuses
We are mothers, we are teachers,
We are beautiful, beautiful creatures
I dance cause I love
Dance cause I dream
Dance cause I've had enough
Dance to stop the screams
Dance to break the rules
Dance to stop the pain
Dance to turn it upside down
It's time to break the chain, oh yeah
Break the Chain, oh yeah
Break the Chain
Dance, rise
Dance, rise
Sister won't you help me, sister won't you rise
Sister won't you help me, sister won't you rise
Sister won't you help me, sister won't you rise
Sister won't you help me, sister won't you rise
Dance, rise
Dance, rise
Sister won't you help me, sister won't you rise
Sister won't you help me, sister won't you rise
Sister won't you help me, sister won't you rise
Sister won't you help me, sister won't you rise
This is my body, my body's holy
No more excuses, no more abuses
We are mothers, we are teachers,
We are beautiful, beautiful creatures
I dance cause I love
Dance cause I dream
Dance cause I've had enough
Dance to stop the screams
Dance to break the rules
Dance to stop the pain
Dance to turn it upside down
Its time to break the chain, oh yeah
Break the Chain, oh yeah
Break the Chain
2. REPETITA IUVANT. SPEZZA LA CATENA (TRADUZIONE DI MARIA G. DI RIENZO)
[Maria G. Di Rienzo e' una prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, narratrice, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005; (a cura di), Voci dalla rete. Come le donne stanno cambiando il mondo, Forum, Udine 2011. Cfr. il suo blog lunanuvola.wordpress.com Un piu' ampio profilo di Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e' in "Notizie minime della nonviolenza" n. 81; si veda anche l'intervista in "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 250, e quella nei "Telegrammi" n. 425]
Sollevo le braccia al cielo
Prego in ginocchio
Non ho piu' paura
Io attraversero' quella soglia
Cammina, danza, sollevati
Cammina, danza, sollevati
Posso vedere un mondo dove tutte viviamo
sicure e libere da ogni oppressione
Non piu' stupro, o incesto, o abuso
Le donne non sono proprieta'
Tu non mi hai mai posseduta, neppure sai chi sono
Io non sono invisibile, sono semplicemente meravigliosa
Sento il mio cuore prendere la corsa per la prima volta
Mi sento viva, mi sento straordinaria
Danzo perche' amo
Danzo perche' sogno
Danzo perche' non ne posso piu'
Danzo per arrestare le grida
Danzo per rompere le regole
Danzo per fermare il dolore
Danzo per rovesciare tutto sottosopra
E' ora di spezzare la catena, oh si'
Spezzare la catena
Danza, sollevati
Danza, sollevati
Nel mezzo di questa follia, noi ci ergeremo
Io so che c'e' un mondo migliore
Prendi per mano le tue sorelle e i tuoi fratelli
Cerca di raggiungere ogni donna e ogni bambina
Questo e' il mio corpo, il mio corpo e' sacro
Basta scuse, basta abusi
Noi siamo madri, noi siamo maestre,
Noi siamo bellissime, bellissime creature
Danzo perche' amo
Danzo perche' sogno
Danzo perche' non ne posso piu'
Danzo per arrestare le grida
Danzo per rompere le regole
Danzo per fermare il dolore
Danzo per rovesciare tutto sottosopra
E' ora di spezzare la catena, oh si'
Spezzare la catena
Danza, sollevati
Danza, sollevati
Sorella, non mi aiuterai? Sorella, non ti solleverai?
Sorella, non mi aiuterai? Sorella, non ti solleverai?
Sorella, non mi aiuterai? Sorella, non ti solleverai?
Sorella, non mi aiuterai? Sorella, non ti solleverai?
Danza, sollevati
Danza, sollevati
Questo e' il mio corpo, il mio corpo e' sacro
Basta scuse, basta abusi
Noi siamo madri, noi siamo maestre,
Noi siamo bellissime, bellissime creature
Danzo perche' amo
Danzo perche' sogno
Danzo perche' non ne posso piu'
Danzo per arrestare le grida
Danzo per rompere le regole
Danzo per fermare il dolore
Danzo per rovesciare tutto sottosopra
E' ora di spezzare la catena, oh si'
Spezzare la catena
Spezzare la catena
3. REPETITA IUVANT. CAMPAGNA ONE BILLION RISING 2021: COLTIVIAMO LA NONVIOLENZA
[Dal coordinamento One Billion Rising Italia (per contatti: obritalia at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]
Carissime attiviste e carissimi attivisti,
vi giriamo il comunicato che annuncia la campagna One Billion Rising 2020-2021. In streaming o in presenza, in base alle evoluzioni della pandemia, vogliamo esserci per continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sulla necessita' di diffondere una cultura della nonviolenza.
Quest'anno il messaggio di One Billion Rising e' quello di manifestare e far sentire la nostra voce per affermare la liberta' delle donne, per condannare ogni forma di violenza, per diffondere una cultura del rispetto, della cura per tutte le donne abusate, discriminate, oppresse e per la terra che ci da' la vita.
Speriamo che anche quest'anno vi faccia piacere essere parte di questa famiglia globale che vede coinvolti 200 paesi e un miliardo di persone uniti nel lottare per un mondo equo, giusto, solidale.
Stiamo lavorando alla pianificazione di un evento, online o in presenza, e vi manderemo presto tutti i dettagli, ma, come sempre siamo aperti a vostre idee, contributi, che potrebbero essere importanti e utili per tutti. Per questo ci piacerebbe conoscerci meglio, via zoom, come abbiamo gia' fatto con alcuni di voi o al telefono, e costruire insieme gli eventi 2021. Scrivete a questa mail se vi fa piacere sentirci e confrontarci cosi' da poter organizzare presto una chiamata.
A seguire il comunicato stampa della campagna 2021 e il link alla nuova presentazione di One Billion Rising.
Grazie sempre per la vostra presenza e vicinanza
Un saluto affettuoso
Nicoletta, Luisa, Silvia (coordinamento OBR Italia)
*
Campagna One Billion Rising 2021: #ColtiviamoLaNonViolenza
La pandemia di Covid-19 ha rivelato una volta di piu' la violenza di un sistema di disuguaglianze sociali profonde, che ci viene imposto da troppo tempo. In tutto il pianeta, la maggior parte dei lavoratori in prima linea in questa emergenza, dagli operatori sanitari agli assistenti domiciliari, dai lavoratori domestici ai braccianti, sono donne. E, come la Terra, sono le meno valorizzate e protette. Ogni tre giorni una donna e' vittima di femminicidio e il 78% degli omicidi avviene tra le mura domestiche. I dati sono allarmanti, troppo, e in netto aumento dall'inizio del periodo pandemico. Per questo motivo One Billion Rising 2021 lancia un appello per un tempo nuovo che celebri e onori le donne e la nostra Madre Terra.
Vogliamo coltivare un futuro per questa Terra, che insieme alle donne e' essenziale per la vita di tutti. Un futuro di amore, non di violenza; di speranza, non di cinismo; di gioia, non di desolazione; di vita, non di distruzione. Come ogni anno, il 14 febbraio 2021, in presenza o in streaming, in oltre 200 paesi in tutto il mondo, faremo sentire la nostra e la vostra voce per chiedere un nuovo modello di societa', libera dalla violenza e rispettosa del nostro pianeta. Le stesse elezioni negli Stati Uniti e la nuova coppia presidenziale confermano la fiducia nelle possibilita' di un futuro sostenibile e in una politica globale che abbia come priorita' il ruolo sociale e i diritti delle donne, ma anche l'attenzione nei confronti della Terra. Questa attenzione e' oggi un atto di resistenza perche' e' l'opposto di quello che impone la macchina neoliberista: mette in contatto le persone e le comunita' con la Terra.
"Seminate, curate giardini, fisicamente o metaforicamente", ha esortato V (Eve Ensler) fondatrice di OBR, "fatelo per far nascere, crescere e coltivare qualcosa di migliore. Questo puo' essere il sogno in cui crediamo. Il momento e' ora". In un'epoca di isolamento forzato, causato dall'emergenza sanitaria, coltivare un giardino un orto, interiore o collettivo, significa far crescere la bellezza e la vita, diventando un gesto rivoluzionario, una direzione concreta in tempi di collasso ecologico, sociale e spirituale.
Non possiamo mantenere l'estrazione continua del lavoro delle donne e dei prodotti della Terra senza restituire loro la gratitudine e il rispetto che meritano. Dobbiamo onorare e proteggere la Terra e le donne affinche' ci sia un futuro. E sia migliore del passato.
Tra le prime adesioni alla campagna 2021 ci sono Amref, Differenza Donna Ong, Assist Associazione Nazionale Atlete, Rebel Network
*
Per contatti:
4. REPETITA IUVANT. ONE BILLION RISING 2021: IL 14 FEBBRAIO PARTECIPA ALL'EVENTO MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
[Dal Coordinamento One Billion Rising Italia (per contatti: obritalia at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]
Carissime e carissimi attivisti,
siamo quasi arrivati alla conclusione di questo anno cosi' doloroso e difficile per tutti e ci fa piacere, prima di tutto, mandarvi i nostri auguri di buone feste. Da sempre quello che caratterizza il movimento One Billion Rising e' la tenacia e la speranza di cambiamento e miglioramento ed e' quello che ci auguriamo per tutti noi nel 2021.
#ColtiviamoLaNonViolenza: e' questo il messaggio che quest'anno vogliamo lanciare. Facciamo sentire la nostra voce per affermare una cultura del rispetto delle donne e della Terra che ci ospita e che ci dona la vita. E per farlo quest'anno vogliamo coinvolgere gli uomini, chiedendo proprio a loro di seminare e diffondere un messaggio di nonviolenza. Inoltre stiamo definendo una collaborazione con Emergency che vedra' alcuni dei loro volontari disponibili a partecipare agli eventi OBR in streaming e in presenza per raccontarci alcuni progetti ed esperienze di aiuto e cura per e con le donne che hanno portato avanti e che oltre al reale sostegno hanno determinato un cambiamento culturale, di mentalita' e comportamento. Proprio quel cambiamento per cui ci battiamo e che e' necessario per il futuro.
*
Come di consueto alcune prime indicazioni per la campagna di sensibilizzazione e l'evento 2021, torneremo a scrivervi a gennaio:
Scarica i loghi ufficiali OBR 2021, la cover facebook 2021 per pubblicarli sui tuoi social: https://www.dropbox.com/sh/8mkvk4bk9zue3gg/AACMRPuHI150g7kRsugdC7OUa?dl=0
Scarica alcuni testi da poter leggere o recitare durante gli eventi: https://www.dropbox.com/sh/if2zmljvlm0b4np/AABCYtlm5pJFdVdNMkHuNVi9a?dl=0
Invita gli uomini a partecipare alla campagna 2021 diventando "testimonial di un messaggio di nonviolenza". In che modo? Attraverso foto o video, interventi/letture durante l'evento che esprimano la loro volonta' di opposizione e denuncia ad ogni forma di violenza, da condividere sui social utilizzando gli hashtag ufficiali: #1BillionRising #ColtiviamoLaNonViolenza
Organizza un evento domenica 14 febbraio, in streaming o, dove sara' possibile, in presenza, mantenendo le norme di sicurezza, per manifestare insieme a un miliardo di persone in tutto il mondo.
*
Evento in streaming domenica 14 febbraio dalle 11 alle 13
- Utilizza una piattaforma web che consenta di organizzare videoconferenze, come ad esempio zoom.
- Crea un link dove poter seguire l'evento, mandalo a tutti i tuoi contatti (associazioni, gruppi, persone) per invitarli a partecipare, piu' siamo, meglio e'!
- Iscriviti al sito per segnalare il tuo evento a questo link http://bit.ly/Registra_il_t uo_evento_sulla_pagina_internazionale_OBR e scrivi a obritalia at gmail.com per comunicarci quando sara' il tuo evento
- Pianifica una scaletta dell'evento*, come ad esempio:
- introduzione di un moderatore
- interventi degli attivisti
- letture di testi, performance, ecc.
- flashmob online
- Pubblica l'evento in streaming sui social, usa gli hashtag #1BillionRising #ColtiviamoLaNonViolenza
*
Evento in presenza domenica 14 febbraio o nei giorni della settimana di San Valentino
- Scegli una location dove vengano rispettate le norme di sicurezza
- Pianifica una scaletta dell'evento, come ad esempio:
- introduzione di un moderatore
- interventi degli attivisti
- letture di testi, performance, ecc.
- flashmob online
- Invita tutti i tuoi contatti a partecipare e durante l'evento registra video e scatta foto e pubblicale sui tuoi social utilizzando gli hashtag ufficiali #1BillionRising #ColtiviamoLaNonViolenza
*
Per quanto riguarda i permessi e le autorizzazioni sul copyright ve li gireremo i primi di gennaio.
Rimaniamo sempre siamo aperti a vostre idee, contributi, che potrebbero essere importanti e utili per tutti e siamo qui per rispondere alle vostre richieste. Grazie a chi ci ha scritto, chiamato e a chi si e' confrontato con noi. Se vi fa piacere, scrivete a questa mail cosi' da poter organizzare presto una chiamata online.
Grazie sempre per la vostra presenza
Tanti affettuosi auguri
Nicoletta, Luisa, Silvia (coordinamento OBR Italia)
*
Sito ufficiale https://www.onebillionrising.org
Facebook https://www.facebook.com/obritalia
Email obritalia at gmail.com
hashtag ufficiali #1BillionRising #ColtiviamoLaNonViolenza
5. REPETITA IUVANT. ONE BILLLION RISING 2021: PARTECIPATE ALL'EVENTO ZOOM IL 14 FEBBRAIO ALLE ORE 16
[Dal Coordinamento One Billion Rising Italia (per contatti: obritalia at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]
Carissime e carissimi attivisti,
vi abbiamo anticipato, anche quest'anno One Billion Rising vuole portare avanti la sua campagna di sensibilizzazione sulla necessita' di costruire e diffondere una cultura della nonviolenza. Alcuni di voi ci hanno scritto, chiamato e sappiamo che quest'anno e' molto complicato organizzare eventi in presenza nel rispetto delle regole. Qualche associazione ci provera', altri stanno realizzando video e organizzando eventi online. Grazie per tutto quello che fate.
Noi del coordinamento One Billion Rising Italia abbiamo deciso di organizzare un incontro online sulla piattaforma zoom, proprio il 14 febbraio alle ore 16 al quale partecipera' anche Eve Ensler e ci farebbe piacere ci foste tutte e tutti voi, sia con la vostra adesione, sia con un intervento se desiderate raccontarci un vostro progetto.
Stiamo preparando la scaletta e aspettiamo le vostre mail di risposta per completare lorganizzazione e girarvi il link di partecipazione.
Stiamo inoltre preparando delle grafiche da utilizzare la settimana del 14 febbraio che vi gireremo nei prossimi giorni oltre alle consuete autorizzazioni. Quest'anno, considerata la situazione, e' importante utilizzare il potere della tecnologia e dei social media per manifestare come ogni anno la nostra volonta' di dire No alla violenza sulle donne e le bambine.
Grazie sempre per la vostra presenza e vicinanza.
Aspettiamo vostre news.
Un saluto affettuoso
Nicoletta, Luisa, Silvia (coordinamento OBR Italia)
*
Sito ufficiale https://www.onebillionrising.org
Facebook https://www.facebook. com/obritalia
Email obritalia at gmail.com
hashtag ufficiali #1BillionRising #ColtiviamoLaNonViolenza
6. REPETITA IUVANT. BALLATA PER UNA REGINA MORTA AMMAZZATA SULLA STRADA TRA TUSCANIA E TARQUINIA NELL'ESTATE DEL DUEMILAUNO
Ci sono cose che non sai come dirle
e allora le scrivi a righe interrotte.
Dilaniata dai randagi la salma
e' stata scoperta giorni addietro
di una giovane donna nigeriana
resa schiava in Italia e venduta
come carne e cavita' sulla strada
tra Tuscania e Tarquinia, tra le tombe
etrusche, le romaniche chiese, le ubertose
campagne che vanno alla maremma.
Leggo sui giornali gli impietosi
dettagli di cronaca nera, gli empi
segni di sempre da quando Caino
al campo invito' suo fratello.
Leggo sui giornali, i giornali locali
(non e' notizia da cronaca italiana
una persona annientata e abbandonata ai cani:
e' invece fatto
che sconvolge l'ordine del mondo, ma di questo
sapevano dire Eschilo e Mimnermo, non le aulenti
di petrolio pagine quotidiane).
E dunque leggo sui giornali locali:
dicono che si chiamasse Regina, venisse
dalla Nigeria, presa e recata
schiava in italia, dicono
chi l'abbia uccisa non sapersi.
E invece io so chi l'ha uccisa:
anche se non l'ho mai vista ne' da viva ne' ormai resa cosa
immota e deturpata. Io so
chi l'ha uccisa, e lo sappiamo tutti.
E non solo l'eventuale fruitore di servigi
che in un raptus puo' averle torto il collo
a quel piccolo giocattolo che costava quattro soldi
e non solo il racket che fornisce
carne giovane e fresca di fanciulle ai lupi
che usciti di scuola o dall'ufficio
sulle loro carcasse di ferro perlustrano
i fiumi d'asfalto alla caccia di prede
e non solo lo stato italiano che vede
tanto orrore per le sue strade
e non agisce per salvare le vite
concrete di esseri umani, non agisce
per far valere quella legge che vieta
nel nostro paese la schiavitu'
e non solo.
Io stesso mi sento le mani
sporche di sangue, io stesso che so
che a questo orrore resistere occorre
e che da anni non so fare altro
che spiegare come applicare
quell'articolo della legge 40
combinato con quell'altro articolo
del codice penale e come e qualmente
le istituzioni potrebbero salvare
la vita di tante Regine assassinate.
E nulla di piu' ho saputo fare.
E queste parole che ho aggiunto
avrei voluto tacerle.
7. REPETITA IUVANT. LA ROSA
Quando il partito del proletariato
voto' la guerra, Rosa non si arrese:
organizzo' la lotta per la pace
per il pane, il diritto, l'internazionale
futura umanita' e presente.
Quando i governi decretarono i corpi
degli esseri umani non altro fossero
che carne da cannone, allora Rosa
non si arrese: continuo' la lotta
per la dignita' e i diritti di ogni essere umano,
per la liberazione di tutti gli oppressi,
perche' l'unico mondo che abbiamo cessasse di essere
vulcano, fornace, inferno
e fosse invece un luogo in cui abitare
libere, liberi, tutti.
Quando molti si arresero alla menzogna che uccide
allora resisteva Rosa Luxemburg:
nella sua cella soltanto vi era liberta'
tutta la verita' serbava nel suo cuore
tutta l'umanita' quella donna salvava.
Quando la uccisero e nel canale la gettarono
da quel canale la sua voce, il suo volto
tutti i mari raggiunse e tutti i cieli:
ci convoca ancora alla lotta la Rosa rossa
per la pace, la liberazione
la responsabilita' che di ogni persona
si prende cura ed ogni oppressione contrasta.
Questo chiamiamo nonviolenza in cammino.
8. REPETITA IUVANT. ISTRUZIONI PER SOPPRIMERE LE ZINGARELLE
Si prenda uno specchio, uno specchio lucente.
Dal sacchetto di sabbia che avete alla finestra
versate in un cucchiaio pochi grani.
Dieci bottiglie d'acqua minerale
basilico, cipolla e un ombrellone.
Aggiungete una folla di bagnanti, un giorno
di festa, afa quanto basta. Dite a tutti
di guardare per un po' da un'altra parte, il tempo
di prendere le impronte digitali, di scrivere
sul telefonino gli auguri alla morosa, di stringere
bene
il cappio
al collo.
Di diventare ministri. Di varare
le leggi speciali in difesa della razza.
Di riaffermare, giurabacco, la virilita' ariana.
E' cosi' facile, e' cosi' igienico.
9. REPETITA IUVANT. ISTRUZIONI PER SOPPRIMERE LE DONNE USATE E IN ESUBERO
Avete una donna in esubero? Una schiava
che si ribella, una soffocante
parlatrice? Una squinzia, una di quelle,
una povera e goffa femmina, e non sapete
come sbarazzarvene, il servizio a richiesta
dei rifiuti ingombranti non risponde al telefono?
Fate da soli quello che lo stato
e' troppo torpido per fare presto e bene.
Comprate una mazza da baseball, un ferro
da golf, un completo da tennis.
Oppure trovate nel cassetto in cucina
la lama affilata, il fucile da caccia,
la dentiera da lupo. O nel garage
il crick con le tacche sul calcio
il trapano con la fiocina, l'accetta
a uranio impoverito.
Ma per fare prima bastano i pugni.
Il segreto e' colpire con decisione
e' la decisione che uccide, il resto segue.
Possibilmente disponete prima
un telo di plastica sul pavimento:
quanto tempo si risparmia e quanto invece
e' noioso dover ripulire dal sangue
il parquet immacolato o i mattoni
gia' rotti e porosi.
Abbiate l'avvertenza di scegliere
un cassonetto che non sia stracolmo.
Poi fatevi una birra con gli amici
e candidatevi pure al parlamento.
10. REPETITA IUVANT. LA BAMBINA
La bambina
che in Afghanistan
la nostra guerra, i nostri soldati
hanno ucciso.
La bambina
che in Afghanistan
la nostra Costituzione, la nostra nonviolenza
non ha salvato.
La bambina
che in Afghanistan
mi guarda ancora negli occhi stupefatta
mi chiede perche' l'ho lasciata ammazzare.
11. REPETITA IUVANT. CATERINA, O DELLA RESISTENZA NECESSARIA
I.
Alessandria e' antica citta', biblioteca del mondo.
L'Egitto e' paese di antica sapienza.
L'impero romano lo sa.
Giunge da Roma il nuovo governatore
pretende l'ossequio, onori e sacrifici,
l'adorazione del potere e dell'ideologia imperiale.
Si genuflettono i pavidi, si genuflettono gli indifferenti
sgozzano le povere bestie agli altari.
Caterina no.
II.
L'impero e' potente: il suo cinema, i suoi droni,
la musica pop, i social network, non puo' tollerare
che una donna dica di no.
Una donna di buona famiglia, una donna sapiente, una donna
di si' luminosa bellezza che Raffaello dipingera'.
Convincerla occorre a piegarsi
a rendere omaggio al potere
al potere imperialista, al potere
maschilista e patriarcale, al potere
consumista e postmoderno, liquido,
militarista, mafioso, totalitario.
Le inviano i migliori agenti, i migliori
produttori, i migliori
specialisti della comunicazione
di Hollywood e di Wall Street
per convertirla. Invece
lei converte loro.
Li converte all'eguaglianza di diritti
di tutti gli esseri umani, li converte
al rispetto per la vita, la dignita', i diritti
di tutte e tutti, del mondo vivente.
L'imperatore non puo' tollerarlo: tutti
li condanna a morte, tutti
a Guantanamo, nella Kolyma, a Bhopal
vengono ghigliottinati.
III.
Resta la donna. Per essa non basta la sedia che frigge,
la camera a gas, l'iniezione letale.
Prima la si vuol fare schiava di un uomo: essa rifiuta.
Allora la tortura: la ruota dentata. Si rompe la ruota.
Infine: la decapitazione. Bisogna impedire
- dice il dittatore - a questo cervello di pensare ancora.
Cosi' ne spezzano in due il corpo
non l'anima, che integra resta.
IV.
Cosi' questa storia finisce, cosi' ricomincia.
Cosi' Caterina fini', cosi' rinasce e resta
nostra compagna di lotte
contro il potere imperiale che uccide
contro l'ideologia della violenza
contro ogni oppressione
ancora e sempre negando il consenso
alla menzogna e al male,
ad ogni potere assassino.
Figura
dell'internazionale futura umanita',
della nonviolenza in cammino
voce e volto.
Sorella della Rosa bianca. Sorella
della Rosa rossa. Sorella
d'Ipazia.
12. REPETITA IUVANT. UNA VECCHIA FOTOGRAFIA
Sembra camminino sul selciato
di una citta' che e' tutte le citta'
la punta di una scarpa che sporge dalle lunghe gonne
Clara con un berretto che pare una frittella
Rosa con una paglietta da guappo
intorno degli uomini che non le vedono
tranne forse uno poco dietro
che guarda verso la macchina fotografica.
La bocca di Rosa socchiusa sembra che parli
quella di Clara forse sorride.
L'immagine sgranata, la mia presbiopia
non mi consentono di cogliere lo sguardo.
Vedono forse il fotografo, e forse
guardano oltre e in quell'oltre
c'e' anche la nostra lotta di oggi
le donne insorte danzando il 14 febbraio
questo nostro otto marzo del duemilaquindici
l'internazionale futura umanita'.
13. REPETITA IUVANT. UOMINI CHE BRUCIANO LE DONNE
Uomini bruciano le donne
ci vuole un po' di ordine nel mondo
Babbo Natale entra in discoteca
brandendo il kalashnikov
il Tir diventa schiacciacorpi
nel mezzo della festa
all'aeroporto il soldatino estrae la rivoltella
ed ogni colpo un centro
e macinano i bombardieri
le antiche citta' e chi vi abita
la morte non ama il chiasso
la morte non ama il disordine
la morte non ama la folla
la morte ama il silenzio dei cadaveri.
Uomini bruciano le donne
per fare un po' di luce e riscaldarsi
dalla televisione giovani vampiri
ammiccano ed arruolano
in ogni androne le camicie brune
fanno collane di filo spinato
nascono infanti che all'osso del tallone
hanno saldato uno sperone di ferro
la scuola del signore delle mosche
trionfa a mani basse in tutti i campionati
di quelli che erano esseri umani
restano scorze di vetro senza midolla
piovono sassi che quando si spaccano
ne escono draghi.
Uomini bruciano le donne
e cantano canzoni sorde e allegre
prima a cazzotti chiudono quegli occhi
rompono i denti nella bocca che parlava
pronta la tanica e l'accendino
e mentre frigge e grida la carne
ancora un selfie col telefonino
ed un profondo profondo sospiro
suggella il lavoro ben fatto
cosi' si sa chi comanda
cosi' s'impara la lezione
poi verso la selva a perdifiato
con la roncola e la carabina
sgozzato il cane fedele
bevuto caldo il suo sangue.
Uomini bruciano le donne
ti guardano stupiti tu non sia
solidale con loro.
14. REPETITA IUVANT. STORIA DI GELSOMINA
La ferma luna il silenzioso mare
colmo il gommone di occhi di respiri
e di ricordi che dimenticare
e' necessario se a scampare miri
poi giungi qui e trovi il lupanare
sul ciglio della strada altri martiri
la schiavitu' nei campi le erbe amare
di Babilonia ancora gli empi giri
la bestia che ti stringe nelle chele
la gerarchia fascista ed assassina
le vesti di catene e ragnatele
nel pianto il tremolar della marina
la zuppa di scorpioni il vin di fiele
la coltellata che via ti trascina.
15. REPETITA IUVANT. DELLA NONVIOLENZA DISPIEGATA AL SOLE AD ASCIUGARE
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza la politica necessaria.
Chiamiamo nonviolenza l'occhio che vede e piange.
Chiamiamo nonviolenza la lotta per l'abolizione di tutte le guerre.
Chiamiamo nonviolenza la lotta che abroga ogni servitu'.
Chiamiamo nonviolenza questo accampamento notturno nel deserto.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza l'amicizia che non tradisce.
Chiamiamo nonviolenza il ponte di corda teso sull'abisso.
Chiamiamo nonviolenza la fine della paura della morte.
Chiamiamo nonviolenza la fine della minaccia della morte.
Chiamiamo nonviolenza aver visto e alba e tramonto con limpido cuore.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il tappeto volante.
Chiamiamo nonviolenza il voto unanime per la salvezza degli assenti.
Chiamiamo nonviolenza il cielo stellato.
Chiamiamo nonviolenza il rispetto della vita altrui.
Chiamiamo nonviolenza il sonno dei giusti e dei giusti la veglia.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il silenzio che non spaventa.
Chiamiamo nonviolenza la telefonata che ferma l'esecuzione.
Chiamiamo nonviolenza il libro che ti fa ridere e piangere.
Chiamiamo nonviolenza il viaggio senza bagagli.
Chiamiamo nonviolenza il suono dell'arcobaleno.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il pasto in comune.
Chiamiamo nonviolenza il miracolo della nascita.
Chiamiamo nonviolenza la voce che risponde.
Chiamiamo nonviolenza la porta che si apre allo straniero.
Chiamiamo nonviolenza la lotta contro la violenza.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il dono e la rinuncia.
Chiamiamo nonviolenza la leggerezza sui corpi.
Chiamiamo nonviolenza la parola che suscita le praterie.
Chiamiamo nonviolenza il soffio che estingue gli incendi.
Chiamiamo nonviolenza l'infinito respiro del mare.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza l'umanita' come dovrebbe essere.
Chiamiamo nonviolenza la coscienza del limite.
Chiamiamo nonviolenza il ritrovamento dell'anello di Salomone.
Chiamiamo nonviolenza gl'immortali principi dell'Ottantanove.
Chiamiamo nonviolenza l'ironia e la pazienza.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il riconoscimento della pluralita' delle persone e dei mondi.
Chiamiamo nonviolenza la distruzione di tutte le armi assassine.
Chiamiamo nonviolenza non nascondere la nostra ignoranza.
Chiamiamo nonviolenza rifiutarsi di mentire.
Chiamiamo nonviolenza la scelta di fare la cosa che salva le vite.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza una giornata di sole sulla strada.
Chiamiamo nonviolenza la scuola di Spartaco e della Rosa Rossa.
Chiamiamo nonviolenza la certezza morale del figlio della levatrice.
Chiamiamo nonviolenza la legge nuova del figlio del falegname.
Chiamiamo nonviolenza le tre ghinee di Virginia.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza questo atto di riconoscimento e di riconoscenza.
Chiamiamo nonviolenza il giro della borraccia.
Chiamiamo nonviolenza questo colloquio corale.
Chiamiamo nonviolenza la Resistenza antifascista.
Chiamiamo nonviolenza l'uscita dallo stato di minorita'.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza parlare e ascoltare.
Chiamiamo nonviolenza la stazione sempre aperta.
Chiamiamo nonviolenza lo specchio e la sorgente.
Chiamiamo nonviolenza sentire il dolore degli altri.
Chiamiamo nonviolenza prendersi cura del mondo.
Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
16. REPETITA IUVANT. A ROMA IN UN CASSONETTO
A Roma in un cassonetto
in via maresciallo Pilsudski
hanno trovato i resti di una donna
uccisa e smembrata.
Dei mille pensieri che ho in testa
non uno riesco piu' a dire.
Eppure tacere non devi
eppure tacere non puoi.
Il primo dovere e' salvare le vite
il primo dovere e' l'insurrezione nonviolenta
che sola puo' salvare l'umanita' dall'estinzione.
17. REPETITA IUVANT. MAGARI LE BELVE
Magari le belve fossero belve
invece anche le belve sono esseri umani
pensano il male che poi faranno
sono state educate all'orrore
lungo molti anni si preparano e studiano
con ogni diligenza dove colpire
per fare piu' male.
Magari la colpa fosse dell'alcool
o delle altre schifezze che lo stomaco o le vene
ricevono, ed invece
sono le persone che decidono e agiscono
l'immondizia assorbita serve solo
da abito di scena. Magari
ci fosse la persona sobria e virtuosa
e la pozione che invasa e annulla
il ben dell'intelletto e rende automi.
Invece il picchiatore e l'assassino
sa quel che fa, sceglie di farlo, e gode
del male fatto non come in un sogno
ma con chiara nozione e con tutti i sentimenti.
Il pater familias nascosto nell'encefalo
per cui mille anni sono un sol minuto
che riemerge ruggendo e stritola la donna
che non si piega al rauco grido "t'amo"
mentre il bastone le frantuma le ossa.
La squadra fascista che stupra
tutto quello che incontra che respira.
Il giovane emulatore
che con la lama in mano ti comanda
di dire Scibbolet.
L'adoratore della tecnica che avendo costruito
l'arma piu' scintillante enorme fallo
ansima nell'attesa di provarla
e di contare quante vite ha estinto.
E quello che avvelena l'ultimo pozzo
che all'ultima foresta appicca il fuoco
che adora gli dei assetati di sangue
e fa filosofia col manganello.
E quello che dimenticare vuole
quante frustate gli segnano la schiena
quanti scorpioni ha dovuto mangiar vivi
che sempre sara' schiavo e allora uccide.
E quello attratto e insieme rifiutato
dalla societa' degli allevatori di serpenti.
E quello che non sa di non sapere
e vuole che confessi il suo potere.
Questa storia di fiumi di sangue
questa storia di pire infinite
solo la nonviolenza puo' fermarla.
La nonviolenza che solo e' la lotta
la piu' nitida e la piu' intransigente
per la liberazione dell'umanita' intera
per la difesa di quest'unico mondo che vive.
La nonviolenza che ha volto ed ha voce di donna
la nonviolenza che e' la forza delle vittime
la nonviolenza ultima risorsa
del movimento delle oppresse e degli oppressi
per affermare il diritto di tutti
alla vita, alla dignita', all'aiuto
per rovesciare ogni potere
prima che chi comanda il mondo annienti.
Ogni vittima ha il volto di Abele
salvare le vite e' il primo dovere
abolire la guerra gli eserciti le armi
soccorrere accogliere assistere ogni persona bisognosa di aiuto
non permettere che il mondo vivente sia distrutto
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
18. REPETITA IUVANT. IL NOSTRO STUPRO QUOTIDIANO
In ogni citta', in ogni borgo, in ogni campo
uomini rapiscono donne, uomini feriscono donne, uomini uccidono donne.
Di mattina, di sera, di notte
armati di mitra, armati di coltello, armati di mani che serrano e rompono.
Vive una vita di terrore e sgomento meta' dell'umanita'
e una vita di odio e disprezzo - di se' e dell'altro da se' - la massima parte dell'altra.
Non si fermeranno le guerre, non si abbatteranno le dittature,
non si abolira' la schiavitu', non cesseranno le persecuzioni
finche' non sara' sconfitto il maschilismo.
19. REPETITA IUVANT. LA CARNE MACERATA
I. Un corpo di donna
Tu te lo immagini in un antro gotico
con Boris Karloff e il sosia cattivo di Perry Mason
topi squittiscono e nella penombra
strumenti arcani di sordide torture
gli sguardi allucinati dall'assenzio
e invece e' col grembiule della rigovernatura
col set di coltelli da cucina
comprati a rate da una televendita
mentre al telefonino in viva voce
si ciarla di calcetto e di automobili
tu te lo immagini come un orrore
e invece e' come passare l'aspirapolvere
o fare due tiri a biliardo
e mandare giu' un cognac
per ammazzare il tempo.
II. Il fascismo che torna
Quel professore coi suoi studenti in nero
cosi' distinti compunti severi
che aprono corpi
come fossero scatole come fossero fogli
del breviario che in poche facili lezioni
spiega come si prepara
la bomba di Hiroshima
come si organizza
il campo ad Oswiecim
come si gestisce
l'immensa piantagione di cotone
e la casa da buon pater familias
quel forsennato che dalla tivu'
al posto della lingua uno sperone
l'occhio grifagno la voce tutta artigli
convoca al pogrom
e al pogrom
e al pogrom
giorno dopo giorno
incessantemente
spargendo un diluvio di gocce di veleno
finche' ogni zolla di terra ne e' impregnata
e dalla semina di denti di drago
scaturiscono catafratti automi
bramosi di sangue bramosi di morte
e il piu' meschino dei meschini
che afferra il volante e la bandiera e il ferro
e spara
e spara
e spara
per ucciderli tutti.
III. Apocalypsis cum figuris
Quello che reca a Samo due valigie
quello che Wendy sono tornato a casa
quello che decide chi e' diva e chi e' melma
questa e quella per me pari sono
e quello che in nome di dio ti fa e si fa scoppiare
come una camera d'aria
quello che la camera oscura che la camera a gas
a scorpioni e frustate
gli ordini sono ordini
nel motel nella risaia per le strade
nella stanza dei bottoni il bottone piu' grosso.
IV. La Rosa Bianca, la Rosa Rossa, le Tre Ghinee
Io dico che solo la nonviolenza
puo' salvare l'umanita'
dal militarismo dal razzismo dal maschilismo
dal sistema di dominio del capitale che tutto riduce a nulla
dal fascismo che torna
io dico che solo la nonviolenza
la lotta socialista e libertaria
delle oppresse e degli oppressi
con volto e con voce di donna
puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
20. REPETITA IUVANT. DI TERRACOTTA E DI FIBRE INTRECCIATE ALCUNI SEMPLICI CAMMINATI MASTICATI PENSIERI PER L'OTTO MARZO DELL'ANNO 2020
1. La catastrofe
La societa' umana fondata sul dominio di un genere sull'altro mi sembra ormai giunta alla sua catastrofe.
La societa' umana fondata sullo sfruttamento illimitato della limitata natura mi sembra ormai giunta alla sua catastrofe.
La societa' umana fondata sulla violenza come primo e supremo regolatore dei conflitti mi sembra ormai giunta alla sua catastrofe.
*
2. La cooperazione
Solo riconoscendo che siamo un'unica umanita' in un unico mondo vivente possiamo salvarci.
Solo riconoscendo che in quanto umanita' non siamo altra cosa dal mondo vivente, ma ne siamo insieme parte e custodi, possiamo salvarci.
Solo riconoscendo che occorre porre a fondamento del nostro agire la solidarieta', la responsabilita' e la condivisione possiamo salvarci.
*
3. La storia come storia della resistenza e della liberazione
Di tutti i movimenti storici che si sono adoperati in pro dell'umanita' intera solo il movimento di liberazione delle donne ha sempre lottato contro il dominio di una parte dell'umanita' su un'altra.
Di tutti i movimenti storici che si sono adoperati in pro dell'umanita' intera solo il movimento di liberazione delle donne ha sempre lottato in difesa del mondo vivente, ha sempre agito per affermare la vita e non per imporre la morte.
Di tutti i movimenti storici che si sono adoperati in pro dell'umanita' intera solo il movimento di liberazione delle donne ha sempre lottato contro la violenza.
*
4. La politica prima
Giunti a questo crinale apocalittico si disvela che solo la scelta nitida e intransigente della nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
La nonviolenza che e' femminista, ecologista, socialista e libertaria, poiche' afferma la diversita', la dignita' e la liberta' di ogni persona, l'eguaglianza di diritti di tutte, il rispetto per la vita e per ogni vita, il dovere del recare aiuto e del condividere il bene ed i beni.
La nonviolenza che e' femminista, ecologista, socialista e libertaria, poiche' serba memoria di tutte le vittime, a tutte le vittime presta soccorso, lotta affinche' non vi siano mai piu' vittime.
*
5. Hic et nunc
Salvare le vite.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni, oppporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.
*
6. L'otto marzo
L'otto marzo e' il giorno in cui l'umanita' fa memoria della presa di coscienza da parte di tutte le oppresse e tutti gli oppressi del fatto cruciale che la violenza maschile e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze, e che quindi solo abolendo la violenza maschile l'umanita' potra' essere libera, solidale, responsabile, felice.
L'otto marzo e' il giorno in cui tutte le oppresse e tutti gli oppressi fanno appello a tutte le persone senzienti e pensanti - e quindi all'umanita' intera - affinche' sia contrastata ed abolita la violenza maschile, e l'umanita' possa finalmente essere umana.
L'otto marzo e' il giorno di lotta che convoca a lottare ogni giorno contro ogni oppressione per la comune liberazione, l'otto marzo e' il giorno di festa che prefigura la liberazione comune, la convivenza che invera l'umanita' dell'umanita', la vittoria della nonviolenza sulla violenza.
*
7. Clara, Rosa e le altre
A Clara Zetkin, a Rosa Luxemburg e a tutte le altre la nostra gratitudine.
A tutte le donne che lottando contro il maschilismo hanno lottato, lottano e lotteranno per la liberazione dell'umanita' intera la nostra gratitudine.
Ed anche a tutti gli uomini che hanno saputo, sanno e sapranno porsi all'ascolto, alla scuola e alla sequela del movimento di liberazione delle donne la nostra gratitudine.
*
8. Il pane e le rose
Con voce e con volto di donna la nonviolenza e' in cammino.
Con voce e con volto di donna la nonviolenza e' il cammino.
Il pane e le rose, un solo mondo vivente, una sola umanita'.
*
9. Il miracolo
Mettere al mondo il mondo. Tenere acceso il fuoco nella notte. Condividere il pane e la casa. Ascoltare e parlare. Prendersi cura.
Sapere di essere l'altra persona di ogni altra persona. Agisci verso le altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere. Chi salva una vita salva il mondo. Compilo tu il miracolo del bene.
*
10. Ogni giorno
La nonviolenza sei tu quando ti opponi alla violenza. La nonviolenza sei tu quando fai la cosa giusta. La nonviolenza sei tu quando aiuti chi soffre. Ogni giorno e' l'otto marzo.
Nessuna illusione, nessuna menzogna, nessuna vilta'. Riconoscimento, riconoscenza, misericordia. Ogni giorno e' l'otto marzo.
La violenza maschile, l'ideologia maschilista, il sistema di potere maschile, l'onnidistruttiva oppressione maschile che lacera, mutila, dimidia e strazia l'umanita' intera e devasta e avvelena e distrugge l'intero mondo vivente puo' e deve essere contrastata e sconfitta. L'umanita' puo' essere libera e solidale: per questo lotta il movimento di liberazione delle donne, per questo lotta ogni persona di volonta' buona. Ogni giorno e' l'otto marzo.
21. LUTTI. MILFORD GRAVES
E' deceduto Milford Graves, musicista.
Con gratitudine lo ricordiamo.
22. LUTTI. ISADORE SINGER
E' deceduto Isadore Singer, matematico insigne.
Con gratitudine lo ricordiamo.
23. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Sergio Hariri con Edoardo Rosati, Polmoni. Conoscere e proteggere la funzione vitale del respiro, Rcs, Milano 2021, pp. 140, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Elena Meli, Febbre. I mille volti di un prezioso indicatore, Rcs, Milano 2021, pp. 180, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Maestre
- Martha C. Nussbaum, Diventare persone, Il Mulino, Bologna 2001, 2011, pp. 372.
- Martha C. Nussbaum, Giustizia e aiuto materiale, Il Mulino, Bologna 2008, pp. 110.
- Martha C. Nussbaum, Giustizia sociale e dignita' umana, Il Mulino, Bologna 2002, 2012, pp. 150.
- Martha C. Nussbaum, La fragilita' del bene, Il Mulino, Bologna 1996, 2004, 2011, pp. VI + 832.
- Martha C. Nussbaum, Non per profitto, Il Mulino, Bologna 2011, pp. 164.
24. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
25. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4016 del 15 febbraio 2021
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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