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[Nonviolenza] Archivi. 431
- Subject: [Nonviolenza] Archivi. 431
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Thu, 28 Jan 2021 07:32:09 +0100
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Numero 431 del 28 gennaio 2021
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di settembre 2020 (parte sesta)
2. Ruth Bader Ginsburg
3. "Rosa Luxemburg e Hannah Arendt, resistenza alla barbarie e politica dell'umanita'". Un incontro di studio e un appello finale
4. David Graeber
5. Rossana Rossanda
6. Giobbe Santabarbara: Le hai telefonato alla zia Cunegonda? Gli hai telefonato al ragionier Filini? Una lettera privata all'amico suo Leporello
7. Chi ancora non e' andato a votare al referendum, ci vada in queste ultime ore e voti NO alla controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica
8. Un disastro annunciato
9. Virginio Bettini
10. Peppino Caldarola
11. Giobbe Santabarbara ricorda Rossana Rossanda
12. Benito D'Ippolito: Bollettino meteorologico dopo il famoso diluvio di scorpioni
13. Rachel Kachaje
14. "Per un accostamento alla nonviolenza a partire da Virginia Woolf, Simone Weil e Hannah Arendt". Un incontro di studio a Viterbo
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI SETTEMBRE 2020 (PARTE SESTA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di settembre 2020.
2. RUTH BADER GINSBURG
E' deceduta Ruth Bader Ginsburg, magistrata.
Con gratitudine la ricordiamo.
3. "ROSA LUXEMBURG E HANNAH ARENDT, RESISTENZA ALLA BARBARIE E POLITICA DELL'UMANITA'". UN INCONTRO DI STUDIO E UN APPELLO FINALE
Si e' svolto la sera di venerdi' 18 settembre a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", un incontro di studio sul tema "Rosa Luxemburg e Hannah Arendt, resistenza alla barbarie e politica dell'umanita'".
Nel corso dell'incontro ci si e' concentrati sulla lettura e il commento di alcuni decisivi testi delle due grandi pensatrici, militanti per la liberazione dell'umanita' da ogni oppressione, testimoni luminose della dignita' umana.
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Una minima notizia su Rosa Luxemburg
Rosa Luxemburg, 1871-1919, e' una delle piu' limpide figure del movimento dei lavoratori e dell'impegno contro la guerra, contro le dittature e contro l'autoritarismo. Assassinata, il suo cadavere fu gettato in un canale e ritrovato solo mesi dopo; ci sono due epitaffi per lei scritti da Bertolt Brecht, che suonano cosi': Epitaffio (1919): "Ora e' sparita anche la Rosa rossa, / non si sa dov'e' sepolta. / Siccome ai poveri ha detto la verita' / i ricchi l'hanno spedita nell'aldila'"; Epitaffio per Rosa Luxemburg (1948): "Qui giace sepolta / Rosa Luxemburg / Un'ebrea polacca / Che combatte' in difesa dei lavoratori tedeschi, / Uccisa / Dagli oppressori tedeschi. Oppressi, / Seppellite la vostra discordia".
Opere di Rosa Luxemburg: segnaliamo almeno due fondamentali raccolte di scritti in italiano: Scritti scelti, Einaudi, Torino 1975, 1976; Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976 (con una ampia, fondamentale introduzione di Lelio Basso). Per l'epistolario: Lettere di lotta e disperato amore, Feltrinelli, Milano 1973, 2019; Lettere 1893-1919, Editori Riuniti, Roma 1979.
Tra le opere su Rosa Luxemburg: Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg, Mondadori, Milano 1977; Paul Froelich, Rosa Luxemburg, Rizzoli, Milano 1987; P. J. Nettl, Rosa Luxemburg, Il Saggiatore, Milano 1970; Daniel Guerin, Rosa Luxemburg e la spontaneita' rivoluzionaria, Mursia, Milano 1974; AA. VV., Rosa Luxemburg e lo sviluppo del pensiero marxista, Mazzotta, Milano 1977; Alba Gonzalez Sanz, Rosa Luxemburg, Rba, Milano 2020; Joern Schuetrumpf, Rosa Luxemburg. Il prezzo della liberta', Left, Roma 2020.
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Una minima notizia su Hannah Arendt
Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975.
Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989), con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999), con Kurt Blumenfeld (Carteggio 1933-1963, Ombre corte, Verona 2015), con Martin Heidegger (Lettere 1925-1975, Einaudi, Torino 2000, 2007); cosi' come le raccolte di lettere e documenti in Hannah Arendt - Joachim Fest, Eichmann o la banalita' del male, Giuntina, Firenze 2013, 2014; in Hannah Arendt - Walter Benjamin, L'angelo della storia, Giuntina, Firenze 2017, 2018; in Hannah Arendt - Guenther Anders, Scrivimi qualcosa di te, Carocci, Roma 2017. Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007.
Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009; una rilevante testimonianza e' ovviamente Guenther Anders, La battaglia delle ciliege, Donzelli, Roma 2015; alcuni studi introduttivi recenti: Olivia Guaraldo, Arendt, Rcs, Milano 2014; Cristina Sanchez, Arendt. La politica in tempi bui, Hachette, Milano 2015; Agustin Serrano de Haro, Hannah Arendt, Rba, Milano 2018; Adriana Cavarero, Arendt e la banalita' del male, Gedi, Roma 2019; Ana Nuno, Hannah Arendt, Rba, Milano 2019; Laura Boella, Hannah Arendt. Un umanesimo difficile, Feltrinelli, Milano 2020. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000.
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Conclusivo un appello in quattro respiri
L'incontro e' stato anche occasione di riflessione a conclusione della campagna di informazione, documentazione e coscientizzazione per il NO al referendum che si svolgera' domenica 20 e lunedi' 21.
Nell'intervento che ha concluso l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha formulato un ultimo appello a votare NO.
Nel ricordo e alla scuola di Rosa Luxemburg e di Hannah Arendt votiamo NO all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie.
Nel ricordo e alla scuola di Rosa Luxemburg e di Hannah Arendt votiamo NO alla controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica.
Di seguito l'appello finale per il NO al referendum esposto dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese al termine dell'incontro di studio.
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I. Alla scuola della Rosa rossa, alla scuola della Rosa bianca
All'antiparlamentarismo, al fascismo, alla barbarie, noi opponiamo il nostro NO.
A chi vuole continuare a derubarci sostenendo che ci fara' risparmiare la bellezza di meno di un euro all'anno mentre continua a sperperare miliardi per folli e scellerate armi di sterminio, per alleanze militari terroristiche, per preparare guerre apocalittiche, per infami e mostruose antipolitiche razziste, per proseguire nella folle e scellerata distruzione dei diritti umani e del mondo vivente, noi opponiamo il nostro NO.
A chi vuole mutilare il parlamento affinche' sia ridotto a docile schiavo del governo, dei capibastone dei comitati d'affari e delle consorterie elettorali, degli occulti e palesi burattinai e dei callidi e selvaggi padroni che al governo comandano ex alto, noi opponiamo il nostro NO.
A chi vuole cancellare la separazione e il controllo dei poteri affinche' i potenti possano infischiarsene delle leggi e rapinare, devastare e distruggere restando impuniti e indisturbati, noi opponiamo il nostro NO.
A chi vuole proibire la presenza nelle istituzioni della repubblica di rappresentanti delle oppresse e degli oppressi affinche' i padroni possano essere ancora piu' feroci nello sfruttamento schiavista e nella violenza onnidistruttiva, noi opponiamo il nostro NO.
A chi vuole negare l'uguaglianza di diritti e la sovranita' popolare, noi opponiamo il nostro NO.
A chi vuole strozzare la democrazia ed imporre l'oligarchia, noi opponiamo il nostro NO.
A chi vuole smantellare la Costituzione repubblicana per restaurare l'assolutismo dei piu' brutali e dei piu' malvagi, noi opponiamo il nostro NO.
All'ideologia e alla propaganda menzognera, truffaldina e fraudolenta dell'orda dell'antipolitica che vuole imporre la dittatura dei bruti e degli allucinati, degli avidi e degli sconsiderati, noi opponiamo il nostro NO.
Alla sciagurata controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica, noi opponiamo il nostro NO.
Al fascismo che torna, alla barbarie che monta, noi opponiamo il nostro NO.
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II. La vita activa contro la banalita' del male
Ascoltando e condividendo le ragioni delle donne che lottano contro la violenza alle donne votiamo NO alla controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica.
Ascoltando e condividendo le ragioni dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia votiamo NO alla controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica.
Ascoltando e condividendo le ragioni del Movimento Nonviolento votiamo NO alla controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica.
Ascoltando e condividendo le ragioni di numerose associazioni impegnate per la pace, i diritti umani, la difesa della biosfera votiamo NO alla controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica.
Ascoltando e condividendo le ragioni di illustri costituzionaliste e costituzionalisti votiamo NO alla controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica.
Ascoltando e condividendo le ragioni della prestigiosa associazione dei magistrati democratici votiamo NO alla controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica.
Ascoltando e condividendo le ragioni di don Luigi Ciotti, monsignor Raffaele Nogaro, padre Bartolomeo Sorge, padre Alex Zanotelli e di innumerevoli altre personalita' di tutte le tradizioni di fede e di pensiero, della riflessione morale e dell'impegno solidale votiamo NO alla controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica.
Ascoltando e condividendo le ragioni di Liliana Segre, di Rosy Bindi, di Susanna Camusso, di Nando dalla Chiesa, di Pietro Grasso, di Romano Prodi, di Marisa Rodano, di Nichi Vendola e di migliaia di autorevoli figure dell'impegno culturale, morale, civile, istituzionale votiamo NO alla controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica.
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III. Che siano ancora una volta i giorni dell'arcobaleno
Ogni persona di volonta' buona si rechi a votare NO domenica e lunedi'.
Ma ancora nella giornata di sabato parli con i parenti, con le persone amiche, con le colleghe e i colleghi di lavoro e di studio, con le compagne e i compagni di vita, di lotte, del tempo liberato della convivialita', per esortare ogni persona cui si vuole bene a voler comprendere su cosa veramente si vota nel referendum e perche' occorre votare NO.
Ogni persona di volonta' buona si senta impegnata a difendere il parlamento dalla mutilazione voluta dai barbari e dagli oligarchi.
Ogni persona di volonta' buona si senta impegnata a difendere la Costituzione repubblicana dall'aggressione degli ebbri e brutali nostalgici del Fuhrerprinzip.
Ogni persona di volonta' buona si senta impegnata a difendere la democrazia, lo stato di diritto, la civile convivenza, l'eguaglianza di dignita' e diritti di ogni essere umano dall'assalto dell'orda insensata e scellerata dell'antipolitica, dell'autocrazia, del nichilismo.
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IV. Per la vittoria di tutte e di tutti, per la condivisione del bene e dei beni
Possiamo e dobbiamo far vincere il NO alla controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica.
Lo abbiamo gia' fatto nel 2006 quando era Berlusconi a voler mutilare il parlamento, e votando NO il popolo italiano glielo impedi'.
Lo abbiamo gia' fatto nel 2016 quando era Renzi a voler mutilare il parlamento, e votando NO il popolo italiano glielo impedi'.
Possiamo riuscirci ancora una volta, per il bene di tutte e di tutti.
Lasciamo il pessimismo per tempi migliori.
Ciascuna persona di volonta' buona umilmente s'impegni.
Non c'e' quorum, ogni voto e' decisivo.
NO all'oligarchia dei saccheggiatori. NO all'anomia. NO al regime della corruzione.
NO all'orda razzista e squadrista. NO alla narcosi e all'asservimento. NO ai poteri occulti e criminali.
NO all'antiparlamentarismo. NO al fascismo. NO alla barbarie.
4. DAVID GRAEBER
E' deceduto David Gaeber, antropologo, militante e pensatore anarchico.
Con gratitudine lo ricordiamo.
5. ROSSANA ROSSANDA
E' deceduta Rossana Rossanda, la nostra maestra piu' sapiente, la piu' autorevole, la piu' esigente.
Con gratitudine la ricordiamo.
6. GIOBBE SANTABARBARA: LE HAI TELEFONATO ALLA ZIA CUNEGONDA? GLI HAI TELEFONATO AL RAGIONIER FILINI? UNA LETTERA PRIVATA ALL'AMICO SUO LEPORELLO
"Qui habet aures audiendi audiat"
Carissimo Leporello,
ti sei ricordato di telefonare alla zia Cunegonda per dirle di votare NO alla controriforma antiparlamentare, anticostituzionale e antidemocratica?
Ti sei ricordato di telefonare al ragionier Filini per dirgli di votare NO all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie?
Ti sei ricordato di telefonare ai sarchiaponi del circolo bocciofilo per dirgli di votare NO all'instaurazione della dittatura dei ricchi e dei malvagi?
Ti sei ricordato di telefonare alle amiche del gruppo di lettura dei romanzi di Jane Austen per dirgli di votare NO al piano golpista dei razzisti, dei militaristi, degli schiavisti e dei maschilisti?
Ti sei ricordato di telefonare ai vecchi compagni dei tempi del Pdup per dirgli di votare NO al ritorno del regime della violenza padronale e squadrista?
Ti sei ricordato di telefonare ai compagni di quartiglio e zecchinetta all'osteria dello Zozzone per dirgli di votare NO alla mutilazione del parlamento?
Ti sei ricordato di telefonare ai ragazzi del centro sociale per dirgli di votare NO alla cancellazione della presenza delle e dei rappresentanti delle oppresse e degli oppressi nelle istituzioni della repubblica nata dalla Resistenza?
Ti sei ricordato di telefonare agli amici della Caritas per dirgli di votare NO alla mutilazione della democrazia?
Ti sei ricordato di telefonare alle compagne del collettivo femminista per dirgli di votare NO alla mutilazione della nostra dignita', delle nostre liberta'?
Ti sei ricordato di telefonare al compare Turiddu per dirgli di votare NO alla mutilazione della Costituzione repubblicana?
Ti sei ricordato di telefonare a Jake e Elwood per dirgli di votare NO ai nazisti dell'Illinois?
Ti sei ricordato di telefonare al catalogo delle belle che amo' il padron tuo (in Italia seicento e quaranta) per dirgli di votare NO a chi nega l'eguaglianza di diritti, la sovranita' popolare e il suffragio universale?
Ti sei ricordato di telefonare a Sandro Pertini che abbiamo ancora bisogno di lui?
Insomma, lo vogliamo vincere questo referendum? Bisogna convincere ancora qualche altra persona a votare NO.
Ci vogliamo dare da fare prima che sia troppo tardi? Bisogna convincere ancora qualche altra persona a votare NO.
Li vogliamo cercare questi ultimi voti che servono per salvare ancora una volta la repubblica democratica ed antifascista? Bisogna convincere ancora qualche altra persona a votare NO.
Lo vogliamo contrastare il progetto piduista di annientare la democrazia ed imporre la tirannide? Bisogna convincere ancora qualche altra persona a votare NO.
Alza il telefono questa mattina, e chiamale le persone alle quali vuoi bene, e poi tutte e tutti a votare NO.
NO alla controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica.
NO all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie.
Ci vediamo stasera a cena, viene anche il Commendatore, e pure Scardanelli. Con osservanza,
Giobbe Santabarbara, vecchio militante e funzionario di un estinto partito della classe operaia, collaboratore del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
7. CHI NON E' ANCORA ANDATO A VOTARE AL REFERENDUM, CI VADA IN QUESTE ULTIME ORE E VOTI NO ALLA CONTRORIFORMA ANTICOSTITUZIONALE, ANTIPARLAMENTARE E ANTIDEMOCRATICA
Chi ancora non e' andato a votare al referendum, ci vada in queste ultime ore (i seggi sono ancora aperti dalle ore 7 fino alle ore 15) e voti NO.
NO alla controriforma anticostituzionale, antiparlamentare e antidemocratica.
NO all'antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie.
8. UN DISASTRO ANNUNCIATO
Nel referendum tragicamente l'estrema destra antiparlamentare, anticostituzionale, antidemocratica ha vinto.
Piu' faticosa, piu' impegnativa sara' ora la necessaria resistenza nonviolenta al regime della corruzione, dell'apartheid, dell'avidita' onnidistruttiva, della dilagante barbarie.
9. VIRGINIO BETTINI
E' deceduto Virginio Bettini, scienziato, docente, saggista, militante, nostro compagno di lotte.
Con gratitudine lo ricordiamo.
10. PEPPINO CALDAROLA
E' deceduto Peppino Caldarola, militante del movimento operaio, parlamentare e giornalista.
Con gratitudine lo ricordiamo.
11. GIOBBE SANTABARBARA RICORDA ROSSANA ROSSANDA
Cosa e' stata per me Rossana Rossanda?
Ho iniziato assai giovane la mia militanza politica nel "Manifesto" e quindi nel Pdup per il comunismo, di cui sono stato segretario di federazione e funzionario.
Le scelte fatte allora hanno deciso dell'intera mia vita. Anche se il Pdup si sciolse nell'84, non ho piu' abbandonato la lotta politica per la liberazione dell'umanita', e a questa lotta ho subordinato ogni altro interesse o bisogno o desiderio che avessi.
Cosi' posso dire che la Rossanda per me non e' stata soltanto l'illustre intellettuale che tutti conoscono, la resistente antifascista, la militante comunista antitotalitaria, l'autrice di articoli, saggi e libri che ho letto lungo l'intera vita con la strenua attenzione di cui scrisse Simone Weil, ma anche una delle persone alla cui sequela mi posi in anni lontani persuaso della possibilita' (della necessita', del dovere) di dedicare la vita alla lotta contro tutti i poteri violenti e sopraffattori, per la vita, la dignita' e i diritti di tutte e di tutti, per costruire - nel vivo del conflitto e nel fuoco della contraddizione, con l'autore della Ginestra senza illusioni e senza cedimenti - una societa' giusta e solidale, per la condivisione del bene e dei beni fra tutte e tutti, ad ogni oppressione oppponendo ogni propria forza, ogni fibra del proprio essere, restando poi per l'intera vita fedele a quella scelta.
Per me la Rossanda e' stata - nel consentimento come nel dissenso e fin nel dissidio devotamente amandola sempre - la piu' alta, la piu' rocciosa, la piu' esigente delle maestre, e quindi la migliore.
12. BENITO D'IPPOLITO: BOLLETTINO METEOROLOGICO DOPO IL FAMOSO DILUVIO DI SCORPIONI
Hanno vinto i fascisti e i corrotti e i narcotizzati
hanno vinto i rincitrulliti dalla televisione e dalla ragnatela
hanno vinto i padroni delle ferriere e del vapore
hanno vinto Julien Sorel e Bel-Ami
hanno vinto Smerdjakov e Stavrogin
hanno vinto Jago e Calibano
hanno vinto il socialite e l'influencer
hanno vinto Interlandi Farinacci e Preziosi
hanno vinto i Trump de noantri
hanno vinto quelli che scrivono le leggi sul libretto degli assegni
hanno vinto i vessilliferi dell'antipolitica che hanno occupato la stanza dei bottoni
hanno vinto gli eversori dall'alto il cui inno e' sempre Giovinezza
hanno vinto i ladri e gli assassini i menzogneri e i fraudolenti
hanno vinto quelli che odiano la Costituzione antifascista
hanno vinto quelli il cui sguardo sempre e solo contempla il proprio ombelico
hanno vinto i mangiatori del vomito del Capo
hanno vinto gli odiatori della separazione e del controllo dei poteri
hanno vinto quelli che dove passano non cresce piu' l'erba
hanno vinto i servi sciocchi dei padroni
hanno vinto i marciatori in ordine chiuso
hanno vinto i tifosi della guerra sola igiene del mondo
hanno perso le oppresse e gli oppressi
hanno perso le donne e gli uomini di volonta' buona
hanno perso la democrazia il diritto la civilta'
a noi che abbiamo perso incombe il dovere
di continuare la lotta nonviolenta
contro il regime della corruzione
contro i poteri criminali
contro i signori della guerra
contro la dittatura degli sfruttatori e dei rapinatori
contro chi sta distruggendo quest'unico mondo vivente
contro il maschilismo il razzismo il militarismo
contro il fascismo che torna
13. RACHEL KACHAJE
E' deceduta Rachel Kachaje, militante per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Con gratitudine la ricordiamo.
14. "PER UN ACCOSTAMENTO ALLA NONVIOLENZA A PARTIRE DA VIRGINIA WOOLF, SIMONE WEIL E HANNAH ARENDT". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO
Nel pomeriggio di mercoledi' 23 settembre 2020 presso la sede del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si e' svolto un incontro di studio sul tema "Per un accostamento alla nonviolenza a partire da Virginia Woolf, Simone Weil e Hannah Arendt".
L'incontro e' stato coordinato dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini.
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati brevi testi di Virginia Woolf, Simone Weil, Mohandas Gandhi, Aldo Capitini, Hannah Arendt, Danilo Dolci.
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Una minima notizia su Virginia Woolf
Virginia Woolf, scrittrice tra le piu' grandi del Novecento, nacque a Londra nel 1882, promotrice di esperienze culturali ed editoriali di grande rilievo, oltre alle sue splendide opere narrative scrisse molti acuti saggi, di cui alcuni fondamentali anche per una cultura della pace. Mori' suicida nel 1941. E' uno dei punti di riferimento della riflessione dei movimenti delle donne, di liberazione, per la pace.
Opere di Virginia Woolf: le sue opere sono state tradotte da vari editori, un'edizione di Tutti i romanzi (in due volumi, comprendenti La crociera, Notte e giorno, La camera di Jacob, La signora Dalloway, Gita al faro, Orlando, Le onde, Gli anni, Tra un atto e l'altro) e' stata qualche anno fa pubblicata in una collana ultraeconomica dalla Newton Compton di Roma; una pregevolissima edizione sia delle opere narrative che della saggistica e' stata curata da Nadia Fusini nei volumi dei Meridiani Mondadori alle opere di Virginia Woolf dedicati (ai quali rinviamo anche per la bibliografia). Tra i saggi due sono particolarmente importanti per una cultura della pace: Una stanza tutta per se', Newton Compton, Roma 1993; Le tre ghinee, Feltrinelli, Milano 1987 (ma ambedue sono disponibili anche in varie altre edizioni).
Numerosissime sono le opere su Virginia Woolf: segnaliamo almeno Quentin Bell, Virginia Woolf, Garzanti, Milano 1974; Mirella Mancioli Billi, Virginia Woolf, La Nuova Italia, Firenze 1975; Paola Zaccaria, Virginia Woolf, Dedalo, Bari 1980; Nadia Fusini, Possiedo la mia anima. Il segreto di Virginia Woolf, Mondadori, Milano 2006; Liliana Rampello, Il canto del mondo reale. Virginia Woolf, la vita nella scrittura, Il saggiatore, Milano 2005. Segnaliamo anche almeno le pagine di Erich Auerbach, "Il calzerotto marrone", in Mimesis, Einaudi, Torino 1977.
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Una minima notizia su Simone Weil
Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione, sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del 1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento".
Opere di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stante la persecuzione antiebraica). Tra le raccolte piu' importanti in edizione italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita', SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta.
Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil. Biografia di un pensiero, Garzanti, Milano 1981, 1990; Eadem, Simone Weil. Una donna assoluta, La Tartaruga edizioni, Milano 1991, 2009; Giancarlo Gaeta, Simone Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna 1997; Eadem, Simone Weil. Un'intima estraneita', Citta' Aperta, Troina (Enna) 2006; Wanda Tommasi (a cura di), Weil, Rcs, Milano 2014; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994.
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Una minima notizia su Mohandas Gandhi
Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera.
Opere di Gandhi: essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l'autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento (traduzione del fondamentale libro di Gandhi: Hind Swaraj; ora disponibile anche in nuova traduzione col titolo Vi spiego i mali della civilta' moderna, Gandhi Edizioni); La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996).
Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recente libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori, e quello di Christine Jordis, Gandhi, Feltrinelli. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l'India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999. Tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006.
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Una minima notizia su Aldo Capitini
Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia.
Tra le opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' ancora quella a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori, Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale - ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti di Capitini); ma notevole ed oggi imprescindibile e' anche la recente antologia degli scritti a cura di Mario Martini, Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004, 2007; delle singole opere capitiniane sono state recentemente ripubblicate: Le tecniche della nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989, Edizioni dell'asino, Roma 2009; Elementi di un'esperienza religiosa, Cappelli, Bologna 1990; Colloquio corale, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2005; L'atto di educare, Armando Editore, Roma 2010; cfr. inoltre la raccolta di scritti autobiografici Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996; La religione dell'educazione, La Meridiana, Molfetta 2008; segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma 1991. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui Il potere di tutti, 1969). Negli anni '90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Piu' recente e' la pubblicazione di alcuni carteggi particolarmente rilevanti: Aldo Capitini, Walter Binni, Lettere 1931-1968, Carocci, Roma 2007; Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008; Aldo Capitini, Guido Calogero, Lettere 1936-1968, Carocci, Roma 2009.
Tra le opere su Aldo Capitini: a) per la bibliografia: Fondazione Centro studi Aldo Capitini, Bibliografia di scritti su Aldo Capitini, a cura di Laura Zazzerini, Volumnia Editrice, Perugia 2007; Caterina Foppa Pedretti, Bibliografia primaria e secondaria di Aldo Capitini, Vita e Pensiero, Milano 2007; segnaliamo anche che la gia' citata bibliografia essenziale degli scritti di Aldo Capitini pubblicati dal 1926 al 1973, a cura di Aldo Stella, pubblicata in Il messaggio di Aldo Capitini, cit., abbiamo recentemente ripubblicato in "Coi piedi per terra" n. 298 del 20 luglio 2010; b) per la critica e la documentazione: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di), Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991; Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Mario Martini (a cura di), Aldo Capitini libero religioso rivoluzionario nonviolento. Atti del Convegno, Comune di Perugia - Fondazione Aldo Capitini, Perugia 1999; Pietro Polito, L'eresia di Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Gian Biagio Furiozzi (a cura di), Aldo Capitini tra socialismo e liberalismo, Franco Angeli, Milano 2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al servizio dell'impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia, Milano-Firenze 2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen, Firenze 2005; Maurizio Cavicchi, Aldo Capitini. Un itinerario di vita e di pensiero, Lacaita, Manduria 2005; Marco Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini, Ega, Torino 2007; Alarico Mariani Marini, Eligio Resta, Marciare per la pace. Il mondo nonviolento di Aldo Capitini, Plus, Pisa 2007; Maura Caracciolo, Aldo Capitini e Giorgio La Pira. Profeti di pace sul sentiero di Isaia, Milella, Lecce 2008; Mario Martini, Franca Bolotti (a cura di), Capitini incontra i giovani, Morlacchi, Perugia 2009; Giuseppe Moscati (a cura di), Il pensiero e le opere di Aldo Capitini nella coscienza delle giovani generazioni, Levante, Bari 2010; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d'Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; e Amoreno Martellini, Fiori nei cannoni. Nonviolenza e antimilitarismo nell'Italia del Novecento, Donzelli, Roma 2006; c) per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato ed i volumi bibliografici segnalati sopra.
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Una minima notizia su Hannah Arendt
Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975.
Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989), con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999), con Kurt Blumenfeld (Carteggio 1933-1963, Ombre corte, Verona 2015), con Martin Heidegger (Lettere 1925-1975, Einaudi, Torino 2000, 2007); cosi' come le raccolte di lettere e documenti in Hannah Arendt - Joachim Fest, Eichmann o la banalita' del male, Giuntina, Firenze 2013, 2014; in Hannah Arendt - Walter Benjamin, L'angelo della storia, Giuntina, Firenze 2017, 2018; in Hannah Arendt - Guenther Anders, Scrivimi qualcosa di te, Carocci, Roma 2017. Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007.
Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009; una rilevante testimonianza e' ovviamente Guenther Anders, La battaglia delle ciliege, Donzelli, Roma 2015; alcuni studi introduttivi recenti: Olivia Guaraldo, Arendt, Rcs, Milano 2014; Cristina Sanchez, Arendt. La politica in tempi bui, Hachette, Milano 2015; Agustin Serrano de Haro, Hannah Arendt, Rba, Milano 2018; Adriana Cavarero, Arendt e la banalita' del male, Gedi, Roma 2019; Ana Nuno, Hannah Arendt, Rba, Milano 2019; Laura Boella, Hannah Arendt. Un umanesimo difficile, Feltrinelli, Milano 2020. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000.
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Una minima notizia su Danilo Dolci
Danilo Dolci e' nato a Sesana (Trieste) il 28 giugno 1924, arrestato a Genova nel '43 dai nazifascisti riesce a fuggire; nel '50 partecipa all'esperienza di Nomadelfia a Fossoli; dal '52 si trasferisce nella Sicilia occidentale (Trappeto, Partinico) in cui promuove indimenticabili lotte nonviolente contro la mafia e il sottosviluppo, per i diritti, il lavoro e la dignita'. Subisce persecuzioni e processi. Sociologo, educatore, e' tra le figure di massimo rilievo della nonviolenza nel mondo. E' scomparso il 30 dicembre 1997. Di seguito riportiamo una sintetica ma accurata notizia biografica scritta da Giuseppe Barone (comparsa col titolo "Costruire il cambiamento" ad apertura del libriccino di scritti di Danilo, Girando per case e botteghe, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2002): "Danilo Dolci nasce il 28 giugno 1924 a Sesana, in provincia di Trieste. Nel 1952, dopo aver lavorato per due anni nella Nomadelfia di don Zeno Saltini, si trasferisce a Trappeto, a meta' strada tra Palermo e Trapani, in una delle terre piu' povere e dimenticate del paese. Il 14 ottobre dello stesso anno da' inizio al primo dei suoi numerosi digiuni, sul letto di un bambino morto per la denutrizione. La protesta viene interrotta solo quando le autorita' si impegnano pubblicamente a eseguire alcuni interventi urgenti, come la costruzione di una fogna. Nel 1955 esce per i tipi di Laterza Banditi a Partinico, che fa conoscere all'opinione pubblica italiana e mondiale le disperate condizioni di vita nella Sicilia occidentale. Sono anni di lavoro intenso, talvolta frenetico: le iniziative si susseguono incalzanti. Il 2 febbraio 1956 ha luogo lo "sciopero alla rovescia", con centinaia di disoccupati - subito fermati dalla polizia - impegnati a riattivare una strada comunale abbandonata. Con i soldi del Premio Lenin per la Pace (1958) si costituisce il "Centro studi e iniziative per la piena occupazione". Centinaia e centinaia di volontari giungono in Sicilia per consolidare questo straordinario fronte civile, "continuazione della Resistenza, senza sparare". Si intensifica, intanto, l'attivita' di studio e di denuncia del fenomeno mafioso e dei suoi rapporti col sistema politico, fino alle accuse - gravi e circostanziate - rivolte a esponenti di primo piano della vita politica siciliana e nazionale, incluso l'allora ministro Bernardo Mattarella (si veda la documentazione raccolta in Spreco, Einaudi, Torino 1960 e Chi gioca solo, Einaudi, Torino 1966). Ma mentre si moltiplicano gli attestati di stima e solidarieta', in Italia e all'estero (da Norberto Bobbio a Aldo Capitini, da Italo Calvino a Carlo Levi, da Aldous Huxley a Jean Piaget, da Bertrand Russell a Erich Fromm), per tanti avversari Dolci e' solo un pericoloso sovversivo, da ostacolare, denigrare, sottoporre a processo, incarcerare. Ma quello che e' davvero rivoluzionario e' il suo metodo di lavoro: Dolci non si atteggia a guru, non propina verita' preconfezionate, non pretende di insegnare come e cosa pensare, fare. E' convinto che nessun vero cambiamento possa prescindere dal coinvolgimento, dalla partecipazione diretta degli interessati. La sua idea di progresso non nega, al contrario valorizza, la cultura e le competenze locali. Diversi libri documentano le riunioni di quegli anni, in cui ciascuno si interroga, impara a confrontarsi con gli altri, ad ascoltare e ascoltarsi, a scegliere e pianificare. La maieutica cessa di essere una parola dal sapore antico sepolta in polverosi tomi di filosofia e torna, rinnovata, a concretarsi nell'estremo angolo occidentale della Sicilia. E' proprio nel corso di alcune riunioni con contadini e pescatori che prende corpo l'idea di costruire la diga sul fiume Jato, indispensabile per dare un futuro economico alla zona e per sottrarre un'arma importante alla mafia, che faceva del controllo delle modeste risorse idriche disponibili uno strumento di dominio sui cittadini. Ancora una volta, pero', la richiesta di acqua per tutti, di "acqua democratica", incontrera' ostacoli d'ogni tipo: saranno necessarie lunghe battaglie, incisive mobilitazioni popolari, nuovi digiuni, per veder realizzato il progetto. Oggi la diga esiste (e altre ne sono sorte successivamente in tutta la Sicilia), e ha modificato la storia di decine di migliaia di persone: una terra prima aridissima e' ora coltivabile; l'irrigazione ha consentito la nascita e lo sviluppo di numerose aziende e cooperative, divenendo occasione di cambiamento economico, sociale, civile. Negli anni Settanta, naturale prosecuzione del lavoro precedente, cresce l'attenzione alla qualita' dello sviluppo: il Centro promuove iniziative per valorizzare l'artigianato e l'espressione artistica locali. L'impegno educativo assume un ruolo centrale: viene approfondito lo studio, sempre connesso all'effettiva sperimentazione, della struttura maieutica, tentando di comprenderne appieno le potenzialita'. Col contributo di esperti internazionali si avvia l'esperienza del Centro Educativo di Mirto, frequentato da centinaia di bambini. Il lavoro di ricerca, condotto con numerosi collaboratori, si fa sempre piu' intenso: muovendo dalla distinzione tra trasmettere e comunicare e tra potere e dominio, Dolci evidenzia i rischi di involuzione democratica delle nostre societa' connessi al procedere della massificazione, all'emarginazione di ogni area di effettivo dissenso, al controllo sociale esercitato attraverso la diffusione capillare dei mass-media; attento al punto di vista della "scienza della complessita'" e alle nuove scoperte in campo biologico, propone "all'educatore che e' in ognuno al mondo" una rifondazione dei rapporti, a tutti i livelli, basata sulla nonviolenza, sulla maieutica, sul "reciproco adattamento creativo" (tra i tanti titoli che raccolgono gli esiti piu' recenti del pensiero di Dolci, mi limito qui a segnalare Nessi fra esperienza etica e politica, Lacaita, Manduria 1993; La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1996; e Comunicare, legge della vita, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1997). Quando la mattina del 30 dicembre 1997, al termine di una lunga e dolorosa malattia, un infarto lo spegne, Danilo Dolci e' ancora impegnato, con tutte le energie residue, nel portare avanti un lavoro al quale ha dedicato ogni giorno della sua vita".
Tra le molte opere di Danilo Dolci, per un percorso minimo di accostamento segnaliamo almeno le seguenti: una antologia degli scritti di intervento e di analisi e' Esperienze e riflessioni, Laterza, Bari 1974; tra i libri di poesia: Creatura di creature, Feltrinelli, Milano 1979; tra i libri di riflessione piu' recenti: Dal trasmettere al comunicare, Sonda, Torino 1988; La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia, Firenze 1996. Recente e' il volume che pubblica il rilevante carteggio Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008.
Tra le opere su Danilo Dolci: Giuseppe Fontanelli, Dolci, La Nuova Italia, Firenze 1984; Adriana Chemello, La parola maieutica, Vallecchi, Firenze 1988 (sull'opera poetica di Dolci); Antonino Mangano, Danilo Dolci educatore, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1992; Giuseppe Barone, La forza della nonviolenza. Bibliografia e profilo critico di Danilo Dolci, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2000, 2004 (un lavoro fondamentale); Lucio C. Giummo, Carlo Marchese (a cura di), Danilo Dolci e la via della nonviolenza, Lacaita, Manduria-Bari-Roma 2005; Raffaello Saffioti, Democrazia e comunicazione. Per una filosofia politica della rivoluzione nonviolenta, Palmi (Rc) 2007. Tra i materiali audiovisivi su Danilo Dolci cfr. i dvd di Alberto Castiglione: Danilo Dolci. Memoria e utopia, 2004, e Verso un mondo nuovo, 2006.
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Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno rinnovato l'invito a quattro provvedimenti necessari e urgenti:
1. riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; e' l'unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani;
2. abolire la schiavitu' e l'apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia;
3. abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani;
4. formare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e l'intero mondo vivente dalla catastrofe.
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 431 del 28 gennaio 2021
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