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[Nonviolenza] Archivi. 421
- Subject: [Nonviolenza] Archivi. 421
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Mon, 18 Jan 2021 08:15:20 +0100
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Numero 421 del 18 gennaio 2021
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di agosto 2020 (parte prima)
2. Ancora una volta chiediamo
3. Alan Parker
4. Ancora una cantata delle commemorazioni delle stragi
5. Salvatore Federici
6. In memoria di Mirella Karpati a tre anni dalla scomparsa
7. Benito D'Ippolito: Il libro nero...
8. Un nuovo utile libro di Augusto Cavadi
9. Un ricordo di Salvatore Federici
10. Sergio Zavoli
11. Dopo la bomba di Hiroshima il compito piu' urgente dell'umanita' e' il disarmo
12. I vecchi
13. A Viterbo una iniziativa in memoria dei morti sul lavoro
14. Cristina Cattafesta
15. "Far cessare la strage". Il 6 agosto si e' svolta a Viterbo una iniziativa in memoria dei morti sul lavoro promossa dall'Usb
16. Ricordando Alex Langer e Paolo Finzi, costruttori di ponti, combattenti nonviolenti per la liberazione dell'umanita'
17. Franz Jaegerstaetter
18. Franca Valeri
19. Nello Ajello
20. Carolina Amari
21. Livia Gereschi
22. Paolo Giaccone
23. Mazisi Kunene
24. Serge Lebovici
25. Vidiadhar Surajprasad Naipaul
26. Gioachino Oleotti
27. Rose Schneiderman
28. Hina Saleem
29. Edith Wharton
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI AGOSTO 2020 (PARTE PRIMA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di agosto 2020.
2. ANCORA UNA VOLTA CHIEDIAMO
Ancora una volta chiediamo che si realizzino immediatamente quattro semplici indispensabili cose:
1. riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; e' l'unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani;
2. abolire la schiavitu' e l'apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia;
3. abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani;
4. formare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
*
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
3. ALAN PARKER
E' deceduto Alan Parker, regista cinematografico.
Con gratitudine lo ricordiamo.
4. ANCORA UNA CANTATA DELLE COMMEMORAZIONI DELLE STRAGI
Nessuno ricorda le vittime
poiche' ricordare e' trattenere nel cuore
e nessuno in verita' nel cuore puo' piu' trattenerle
dopo che sono state sbranate e dissolte.
I responsabili delle attuali stragi
negli ospizi e nelle baraccopoli nei lager libici e nel Mediterraneo
commemorano i responsabili delle stragi della strategia della tensione
li riconoscono maestri e donni non si smentisce il potere assassino.
La trombonata con la lacrimuccia ad uso di mamma' televisione
poi tutti all'osteria del Magnaccione
a farsi due spaghetti col ragu'
e di secondo carne umana arrosto.
Cosi' del di' di festa la mattina
trascorre qui nel nobile reame di Nusmundia l'antico paese
dove un sortilegio tutte trasformo' le persone
in statue di sale in alberi di pietra in polvere e peste.
5. SALVATORE FEDERICI
Ieri 2 agosto 2020 e' deceduto a Orte Salvatore Federici
dopo l'8 settembre del '43 internato militare italiano nei campi nazisti
fino all'ultimo giorno della sua vita testimone della dignita' umana
impegnato nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia.
Un maestro, un compagno e un amico.
Con gratitudine lo ricordiamo.
6. IN MEMORIA DI MIRELLA KARPATI A TRE ANNI DALLA SCOMPARSA
Il 5 agosto ricorre il terzo anniversario della scomparsa di Mirella Karpati (1923-2017), illustre pedagogista e studiosa della cultura dei rom e dei sinti, fondatrice del "Centro studi zingari", direttrice della rivista "Lacio drom" che per decenni e' stata punto di riferimento per gli studiosi a livello internazionale, autrice, curatrice, promotrice e traduttrice di molte pubblicazioni ancor oggi fondamentali.
All'impegno culturale e scientifico Mirella Karpati ha sempre affiancato sia la personale solidarieta' concreta, sia la promozione di iniziative affinche' le istituzioni riconoscessero, rispettassero e promuovessero i diritti umani delle persone e delle comunita' rom e sinte.
Chi l'ha conosciuta ne ricorda la profonda umanita', la vasta cultura, il generoso impegno intellettuale, morale e civile.
Per chi scrive queste righe resta un'indimenticabile maestra di umanita', una compagna di lotte necessarie, un'amica personale, e una luminosa testimone dell'umanita' come potrebbe e dovrebbe essere.
*
Anche nel ricordo di Mirella Karpati ancora una volta denunciamo la folle e scellerata violenza razzista ancor oggi presente nel nostro paese per responsabilita' primaria di sciagurati ed insensati governanti sia degli scorsi anni che tuttora in carica.
Anche nel ricordo di Mirella Karpati ancora una volta esortiamo alla difesa nitida e intransigente dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Anche nel ricordo di Mirella Karpati ancora una volta chiamiamo all'impegno per quattro provvedimenti necessari e urgenti:
1. riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; e' l'unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani;
2. abolire la schiavitu' e l'apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia;
3. abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani;
4. formare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
*
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Una minima notizia su Mirella Karpati
Mirella Karpati, nata a Fiume il 9 settembre 1923 e deceduta a Roma il 5 agosto 2017, intellettuale finissima e militante per i diritti umani di grande rigore, illustre pedagogista, e' stata una grandissima studiosa della cultura zingara, impegnata a fianco di sinti e rom per il riconoscimento dei loro diritti; fondatrice con don Bruno Nicolini del Centro studi zingari nel 1965; dal 1965 al 1999 e' stata direttrice della prestigiosa rivista scientifica "Lacio Drom"; svolse un ruolo fondamentale per l'integrazione scolastica delle bambine e dei bambini rom e sinti ed affinche' le istituzioni riconoscessero, rispettassero e promuovessero la cultura e i diritti umani delle persone e delle comunita' rom e sinte.
Tra le opere di Mirella Karpati: Romano' Them: mondo zingaro, Missione cattolica degli zingari, Roma 1963; "Per una storia dello sterminio degli zingari", in "Quaderni del Centro di studi sulla deportazione e l'internamento", n. 4, Litostampa Nomentana, Roma 1967; Una scuola per gli zingari, Opera Nomadi, Roma 1973; (con Renza Sasso), Adolescenti zingari e non zingari, Centro studi zingari, Roma 1976; Fra i rom: vita e storie zingare, La Scuola, Brescia 1978; I figli del vento: gli zingari, La Scuola, Brescia 1978; (con Bruno Levak), Rom sim. La tradizione dei Rom kalderasha, Centro studi zingari, Roma 1984; (a cura di, con Ezio Marcolungo), Chi sono gli zingari?, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985; "Il genocidio degli zingari", ne Le minoranze etniche europee di fronte al nazismo e fascismo, Aosta 1985; (a cura di), Zingari ieri e oggi, Centro Studi Zingari, Roma 1993; "Zingari e Resistenza", ne L'opposizione popolare al fascismo, Quaderni del Centro studi difesa civile - Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi, 1996.
7. REPETITA IUVANT. BENITO D'IPPOLITO: IL LIBRO NERO...
Riproponiamo di seguito alcuni testi gia' apparsi sul nostro notiziario nel 2018 e 2019.
In alcuni casi sono stati concepiti come fogli volanti, ma piu' spesso sono rastremate trascrizioni (a memoria, qualche ora o qualche giorno dopo) di discorsi fatti a braccio nelle piazze in pubbliche iniziative o parlando alla buona tra persone amiche.
L'interruzione delle righe, la divisione in lasse, ovviamente vorrebbero suggerire un'intonazione, un ritmo e un respiro; certe iterazioni e variazioni, e allusioni e citazioni, sono trucchi mnemotecnici ben noti a tutti i comizianti; di quel che vi e' di studiata, meditata retorica e' inutile dire (se non che essa non e' falsa).
Alcuni testi grotteschi, particolarmente quelli in vernacolo (che apparvero perlopiu' sotto pseudonimi espressionisti qui non riprodotti), sono inclusi in questa silloge non senza qualche esitazione.
Chi legge scusera' le ripetizioni, le necessarie ripetizioni (che certo parranno fastidiose se non ossessive, leggendo di seguito l'uno dopo l'altro questi testi scritti in tempi diversi e diverse situazioni, questi discorsi in luoghi diversi e con diversi interlocutori detti): queste parole non sono state dette e scritte se non per contribuire a contrastare il fascismo che torna: quale che sia il loro valore, e' per questo che vorremmo venissero innanzitutto giudicate, e quando e dove necessario ancora utilizzate.
8. UN NUOVO UTILE LIBRO DI AUGUSTO CAVADI
Augusto Cavadi scrive libri che a me piace leggere.
Non e' il solo, ovviamente: anche Albin Lesky e Concetto Marchesi, anche Hannah Arendt e Simone Weil, anche Denis Diderot e Rosa Luxemburg, per dire i primi nomi che mi frullano in testa. Ma anche Augusto.
Non solo: Augusto Cavadi scrive libri che mi sembrano utili.
Ed anche in questo e' in buona compagnia: l'autore di Giobbe e quello del De rerum natura, Cervantes e Shakespeare, Jane Austen e Franca Ongaro Basaglia, Elsa Morante e Anna Bravo, Aldo Capitini e Vandana Shiva.
Infine: Augusto li scrive proprio nel momento in cui a me sembra che piu' serva che siano scritti. Non so come fa, forse mi legge nel pensiero.
*
Questo nuovo suo libro dal titolo "L'arte di essere maschi libera/mente" col sottotitolo "La gabbia del patriarcato", scritto in collaborazione con il Gruppo "Noi uomini a Palermo contro la violenza sulle donne", edito per i tipi del benemerito Di Girolamo Editore, Trapani 2020 (pp. 160, euro 13,90), merita di essere vivamente raccomandato ad ogni persona di volonta' buona che ancora non abbia colto la decisivita' della lotta contro la violenza maschile.
Ma merita di essere raccomandato anche alle persone che se ne siano gia' rese conto. Perche' e' uno di quei testi che in modo nitido e conciso dice cose che e' necessario che siano dette e meditate, e poi dette di nuovo, e che poi si traducano nella necessaria azione contro la violenza maschile.
Mi piacciono i libri cosi': onesti e precisi, che non lesinano nelle note a pie' di pagina le indicazioni bibliografiche per l'opportuno approfondimento, e che rinviano ad esperienze pratiche poiche' ovviamente conta la presa di coscienza, la riflessione, la denuncia, ma occorre anche contrastarla concretamente la violenza maschile. Cosi' come occorre porsi all'ascolto e alla sequela delle donne, del pensiero delle donne, della Resistenza delle donne, del movimento di liberazione delle donne: comprendendo che il movimento di liberazione delle donne e' la fondamentale esperienza storica e la vera, decisiva "corrente calda" della nonviolenza in cammino; e' il cuore pulsante e la forza trainante di ogni esperienza e di ogni riflessione orientate alla liberazione dell'umanita', alla difesa dell'intero mondo vivente, alla condivisione del bene e dei beni.
*
Poiche' e' un amico, l'autore mi fa l'onore di citare un convincimento che tante volte chi legge questo foglio ha sentito ripetere: che la violenza maschile contro le donne e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze, e che l'umanita' non sara' libera finche' la violenza maschile, l'ideologia maschilista, le totalitarie strutture e strategie di potere e gli opprimenti, scotomizzanti ed onnipervasivi universi discorsivi maschilisti e patriarcali, non saranno sconfitti. E solo con la sconfitta del potere maschile gli esseri umani potranno finalmente felicemente riconoscersi come persone libere, come persone diverse ed eguali in diritti, come persone che condividono l'amore per il mondo e rispettano l'altrui vita e dignita'.
La penso proprio cosi'. Ed anche di questo sono grato all'autore di questa preziosa pubblicazione.
9. UN RICORDO DI SALVATORE FEDERICI
E' deceduto domenica 2 agosto a Orte Salvatore Federici, che fu uno degli Internati militari italiani (Imi) deportati nei lager nazisti per essersi rifiutati dopo l'8 settembre del '43 di schierarsi con i nemici dell'umanita'; la vicenda degli Imi italiani nei lager nazisti e' parte integrante della Resistenza.
Sopravvissuto, tornato a casa, e' stato per l'intera vita un testimone e un militante antifascista; fino all'ultimo giorno della sua vita e' stato impegnato nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) di Orte fin dala sua fondazione.
Lo conobbi credo una ventina d'anni fa credo in occasione di un incontro per il Giorno della memoria organizzato dal liceo scientifico di Orte. Ricordo che poi pranzammo insieme e chiacchierammo a lungo.
L'ho incontrato di nuovo alcuni anni fa a un'iniziativa promossa dall'Anpi di Orte sempre in occasione del Giorno della memoria presso l'Istituto "Fabio Besta". Ricordo la sua vivacita', la sua passione.
Lo rividi quest'anno a Viterbo, sempre per il Giorno della memoria, alla Sala Regia del Comune; lo vidi molto invecchiato, ascoltai con commozione le faticate parole della sua testimonianza ed avrei avuto un desiderio vivissimo di salutarlo ma c'era quasi in contemporanea nella sala ex-biblioteca della Provincia un'altra iniziativa in cui ero tra i relatori e alla conclusione del suo intervento dovetti andarmene senza poterlo abbracciare un'ultima volta.
Al lutto di quanti altri lo hanno conosciuito ed amato aggiungo il mio.
10. SERGIO ZAVOLI
E' deceduto Sergio Zavoli, giornalista.
Con gratitudine lo ricordiamo.
11. DOPO LA BOMBA DI HIROSHIMA IL COMPITO PIU' URGENTE DELL'UMANITA' E' IL DISARMO
Ricorre il 6 agosto l'anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima nel 1945.
Dopo di allora l'umanita' sa di avere il dovere di abolire le guerre e le armi se vuole sopravvivere.
Troppo tempo si e' atteso, e troppe altre stragi si sono susseguite: occorre cominciare il disarmo subito, prima che sia troppo tardi.
E cominciare il disarmo innanzitutto smantellando tutti gli arsenali nucleari ed impegnandosi a non piu' costruire bombe atomiche.
Cosi' come chiede l'Onu che il 7 luglio 2017 ha adottato il Trattato per la proibizione delle armi nucleari, trattato che lo stato italiano scandalosamente ancora non ha sottoscritto.
Cosa si attende ancora?
*
L'Italia sottoscriva il trattato dell'Onu per la proibizione delle armi nucleari.
L'Italia inizi il disarmo, cessi di produrre armi, cessi di vendere armi a regimi criminali e stragisti.
L'Italia avvii finalmente la difesa popolare nonviolenta ed una politica internazionale di cooperazione civile e di aiuto umanitario che escluda ogni intervento armato.
L'Italia cessi di prendere parte a missioni armate ed operazioni militari in diversi paesi del mondo.
L'Italia si adoperi per lo scioglimento di tutte le coalizioni militari internazionali il cui fine reale e' imporre con la violenza un dominio imperiale e razzista.
L'Italia si adoperi quindi anche innanzitutto per lo scioglimento della Nato.
L'Italia si adoperi per il riconoscimento, il rispetto e la promozione dei diritti umani con metodi e strumenti d'intervento pienamente adeguati: ovvero esclusivamente con le risorse della nonviolenza, della cooperazione, del dialogo, del contrasto coerente e intransigente a tutti i poteri criminali.
*
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Riconoscere che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le persecuzioni, a tutte le oppressioni, a tutte le violenze.
Solo la nonviolenza e' adeguata a contrastare la violenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
In allegato riproponiamo un testo capitale dell'illustre filosofo Guenther Anders (1902-1992), le sue "Tesi sull'eta' atomica".
(...)
12. I VECCHI
I.
Muoiono i vecchi
anno dopo anno
giorno dopo giorno
e con loro muore
tutta la sapienza del mondo.
Muoiono soli
nel dolore e nella vergogna
certi soltanto del fallimento
disperati e dispersi
dissipati e dissolti
il cielo si spegne
si spegne il respiro
e muore con loro tutta l'esperienza
la verita' del mondo.
Muoiono corrosi
perdendo passo a passo
la parola il movimento lo sguardo il soffio
l'arte di ricordare la facolta' di ridere
sentendosi diventare
prima legno poi pietra
poi polvere che duole
e il primo alito di vento disperde
e con loro per sempre si perde
il mondo infinito e bellissimo.
Muoiono e tu li senti
che scricchiolano ancora
per dirti un ultimo segreto
per darti un ultimo compito
che tu non riesci a capire a carpire
cosi' bassa e desolata si e' fatta la loro voce
cosi' acciottolata e crepitante la bocca
cosi' scotolata dilavata evanescente la parola.
Resta solo la ruggine e la sabbia
il chiodo confitto del sasso la caracca
il contagio della lingua della morte
le spore del nulla che fermenta.
I vecchi
non scriverle queste parole
non dirle a nessuno.
I vecchi
la gratitudine mista al rimpianto
il rimorso che restera' senza riscatto.
II.
L'ultimo guizzo della candela
l'ultimo soffio del cuore
la cisterna che resta vuota e secca.
I tempi andati che non furono migliori
del presente e di quelli che si preparano
la sofferenza restata irredenta.
Gia' quella che ieri fu vita
e' spettro
che silenzioso s'incammina all'oblio.
III.
Non scriverle queste cose
scrivi piuttosto che nulla muore
che nulla si perde
scrivi che la nostra lotta riscattera'
ogni lacrima ogni goccia di sangue
l'umanita' intera trarra' con se'
verso la gioia avvenire.
Non scriverle queste cose e invece scrivi
che di nessuna vittima dimenticheremo
il nome il volto l'esistenza
che tutte con noi le porteremo
verso il regno della liberta'
che tutti risorgeranno i morti.
Scrivi quello che aiuta a vivere
e tieni per te i tuoi veri pensieri.
Scrivi quello che aiuta a vivere
e tieni per te i tuoi doppi pensieri.
Salvare le vite e' il primo dovere.
IV.
Non ha bisogno di alcun fondamento ulteriore
la decisione di opporsi alla violenza.
Basta per fare la cosa giusta
riconoscere la cosa sbagliata.
E' sufficiente percepire
la tua propria e l'altrui esistenza
per fare la scelta della Resistenza
per fare la scelta della nonviolenza.
Anche se non ci incontreremo piu'
per quest'ora di condivisione
valeva la pena viverla tutta la vita.
Io qui ringrazio ogni persona che ho incontrato.
13. A VITERBO UNA INIZIATIVA IN MEMORIA DEI MORTI SUL LAVORO
Per iniziativa dell'Unione sindacale di base (Usb) giovedi' 6 agosto si e' svolta a Viterbo una iniziativa in memoria dei morti sul lavoro.
La commemorazione e' iniziata alle ore 18 con la deposizione di una corona in via Caduti sul lavoro, e con interventi e letture.
Ed e' proseguita in piazza della Repubblica, dove dalle 18,30 si sono tenuti altri interventi ed altre letture ed e' stato infine deposto un mazzo di fiori nel luogo in cui mori' un lavoratore.
Tra gli interventi anche quello del responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera".
14. CRISTINA CATTAFESTA
E' deceduta Cristina Cattafesta, impegnata nella solidarieta' internazionale, per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Con gratitudine che non si estingue la ricordiamo.
15. "FAR CESSARE LA STRAGE". IL 6 AGOSTO SI E' SVOLTA A VITERBO UNA INIZIATIVA IN MEMORIA DEI MORTI SUL LAVORO PROMOSSA DALL'USB
Per iniziativa dell'Unione sindacale di base (Usb) giovedi' 6 agosto si e' svolta a Viterbo una iniziativa in memoria dei morti sul lavoro e contro lo sfruttamento assassino.
L'iniziativa, che si e' svolta anche negli scorsi anni e che si ripetera' anche nei prossimi, ricorda i braccianti uccisi nel foggiano il 4 e 6 agosto 2018, vittime del razzismo, del caporalato e del lavoro nero, e con essi ricorda tutte le vittime del lavoro. Ma ricordava anche le vittime della bomba di Hiroshima del 6 agosto 1943 e di tutte le guerre e le dittature, le vittime della strage degli innocenti nel Mediterraneo e dello schiavismo e dell'apartheid in Italia, e le vittime morte per mancanza di adeguata assistenza sanitaria e di tempestivi provvedimenti pubblici in questi mesi di epidemia.
*
La commemorazione e' iniziata alle ore 18 con la deposizione di una corona in via Caduti sul lavoro, accompagnata con interventi e letture.
E' poi proseguita in piazza della Repubblica, dove dalle 18,30 si sono tenuti altri interventi di riflessione e di testimonianza ed altre letture (di profondo impatto emotivo le letture drammaturgiche di Pietro Benedetti ed Olindo Cicchetti), ed e' stato infine deposto un mazzo di fiori nel luogo in cui anni fa mori' tragicamente un lavoratore migrante.
Tra gli intervenuti, che hanno proposto analisi e testimonianze tutte preziose, anche Luca Paolocci, Elisa Bianchini, Ada Tomasello, Carlo Mezzetti, Paolo Sabatini, e un acuto e appassionato giovane rappresentante di un'organizzazione giovanile del movimento operaio.
Tra gli interventi anche quello, conclusivo, del responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, di cui di seguito proponiamo una estrema sintesi ricostruita a memoria alcune ore dopo.
*
La strage dei lavoratori, assassinati dalla logica intrinseca e dal concreto funzionamento del modo di produzione capitalistico che massimizza il profitto esercitando lo sfruttamento ai livelli piu' elevati e distruttivi a danno dei diritti, della salute e della sicurezza degli esseri umani sfruttati, e a danno della natura e quindi della biosfera, dell'unico mondo vivente casa comune dell'intera umanita'.
Una strage che cresce di anno in anno, poiche' sempre piu' la violenza dei ricchi impone alla crescente massa planetaria dei poveri feroci patti leonini, con condizioni di lavoro sempre piu' degradate, un ambiente di lavoro e di vita sempre piu' nocivo, un crescente ricatto e la costante minaccia di precipitare tra gli "scarti" che i poteri dominanti condannano alla sofferenza, alla disperazione, alla morte.
Contro questa strage, per far cessare questa strage, ogni persona di volonta' buona deve lottare.
*
La strage dei migranti nel Mediterraneo, nei lager libici, lungo le vie di fuga da paesi in guerra, da regimi totalitari, dalla violenza terrorista e mafiosa, da luoghi sconvolti dalle carestie, dai disastri climatici e ambientali, dal colonialismo e dall'imperialismo, dalla schiavitu', dalla negazione assoluta dei diritti umani.
Strage dei migranti che in Italia prosegue con la riduzione in schiavitu' nelle campagne e nei centri abitati, lungo le strade sotto gli occhi di tutti, nei roghi delle baraccopoli, nelle aggressioni razziste, nelle persecuzioni e nell'apartheid, con i campi di concentramento e le deportazioni, con l'omicidio per mano mafiosa di chi lotta per i diritti umani, con la violenza mostruosa e assassina delle antileggi hitleriane imposte dai governi degli ultimi decenni e ancora in massima misura in vigore nonostante siano palesemente incostituzionali, palesemente incivili, palesemente illegali, palesemente disumane.
Contro questa strage, per far cessare questa strage, ogni persona di volonta' buona deve lottare.
*
E la strage del Covid, che ha avuto proporzioni enormi nel nostro paese per l'irresponsabilita' tracotante e scellerata dei governanti centrali e regionali che hanno cinicamente omesso o ritardato gli interventi necessari, che hanno preso misure inadeguate, che hanno lungamente preferito privilegiare gli interessi padronali anziche' salvare vite umane innocenti; gli stessi governanti centrali e regionali che nel corso dei decenni hanno devastato il servizio sanitario pubblico, massacrato il diritto alla salute, saccheggiato e dissipato risorse pubbliche che invece erano necessarie per salvare le vite umane.
Oggi tutti vedono la criminale follia dei Trump e dei Bolsonaro, ma questa criminale follia nei mesi scorsi e'stata anche la caratteristica del governo centrale e di vari governi regionali italiani.
Contro questa strage, per far cessare questa strage, ogni persona di volonta' buona deve lottare.
*
E la strage delle guerre, che sempre e solo uccidono gli esseri umani. La follia delle armi che sempre e solo sono nemiche dell'umanita'. Nell'anniversario della bomba di Hiroshima del 6 agosto 1945 dobbiamo riconoscere che Hiroshima e' lo stato del mondo; che la tremenda lezione di quell'orrore non e' stata ancora compresa; dobbiamo assistere alla prosecuzione di guerre fratricide, poiche' tutte le guerre sono fratricide, poiche' tutti gli esseri umani appartengono all'unica umana famiglia che abita questo unico mondo vivente che conosciamo.
Occorre abolire le guerre, occorre abolire le armi, occorre far cessare tutte le uccisioni. Ed occorre che le ingentissime risorse oggi assurdamente, oscenamente sperperate per uccidere gli esseri umani siano finalmente utilizzate invece per salvare le vite, per garantire una vita degna a tutti gli esseri umani, per risanare la biosfera. Abolire la guerra, gli eserciti e le armi e' il compito piu' urgente dell'umanita'.
Contro questa strage, per far cessare questa strage, ogni persona di volonta' buona deve lottare.
*
Tutte queste stragi sono una stessa strage.
La tragedia mondiale dell'epidemia di questi mesi dovrebbe aver fatto capire a tutte le persone due cose: che siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente; che potremo sopravvivere solo se realizzeremo giustizia sociale e protezione della biosfera, ovvero se condivideremo i beni ed agiremo responsabilmente in difesa della vita altrui, non solo di tutti gli esseri umani presenti, ma anche delle generazioni future, ma anche degli altri esseri viventi non umani, ma anche del mondo vivente nel suo insieme. E' giunta l'ora della responsabilita'. E' giunta l'ora della solidarieta' che sola puo' salvarci tutte e tutti, e' giunta l'ora della necessita' della condivisione del bene e dei beni. E quindi lotta per la liberazione dell'umanita' e impegno per la salvezza dell'intero mondo vivente sono ormai una stessa cosa.
E' necessario che l'avidita' di pochi ebbri e sciagurati vampiri sia sconfitta dalla responsabilita', dalla solidarieta', dalla condivisione che ogni essere umano riconosca e raggiunga, difenda e conforti. E' necessario che cessi il tempo dell'abuso ed inizi il tempo del diritto, della legalita' che salva le vite, dell'umanizzazione dell'umanita'.
Contro ogni strage, per far cessare ogni strage, ogni persona di volonta' buona deve lottare.
*
E per cominciare occorre che si realizzino immediatamente quattro semplici indispensabili cose:
1. riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; e' l'unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani;
2. abolire la schiavitu' e l'apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia;
3. abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani;
4. formare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
*
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente. Ogni vittima ha il volto di Abele. Salvare le vite e' il primo dovere.
Occorre insorgere nonviolentemente in difesa della legalita' che salva le vite. Occorre insorgere nonviolentemente in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre insorgere nonviolentemente in difesa dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni; occorre opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; occorre opporsi al maschilismo (che e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze) e a tutte le oppressioni.
Occorre porsi all'ascolto e alla sequela del movimento di liberazione delle donne, che e' il maggiore inveramento storico e la corrente calda della nonviolenza in cammino.
Occorre opporsi al male facendo il bene. Occorre sconfiggere la violenza con la nonviolenza. Mai piu' schiavitu', mai piu' abusi, mai piu' indifferenza.
Occorre proseguire la resistenza antifascista fino alla liberazione dell'umanita' intera. Mai piu' Auschwitz, mai piu' Hiroshima. Alla scuola di Rosa Luxemburg e di Hannah Arendt. Alla scuola di Simone Weil e di Virginia Woolf. Alla scuola di Marinella Garcia e di Berta Caceres. Alla scuola di Wangari Maathai e di Marielle Franco.
La Costituzione della repubblica italiana, cosi' come la Dichiarazione universale dei diritti umani, sono una guida per l'azione.
Ogni vittima ha il volto di Abele. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto. Chi salva una vita salva il mondo. Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la liberazione comune dell'umanita'.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la salvezza dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
16. RICORDANDO ALEX LANGER E PAOLO FINZI, COSTRUTTORI DI PONTI, COMBATTENTI NONVIOLENTI PER LA LIBERAZIONE DELL'UMANITA'
A distanza di tanti anni l'una dall'altra due persone valorose, che per noi sono stati anche due amici molto cari, oltre che maestri e compagni di lotte, ci hanno lasciato nel piu' tragico dei modi, ponendo volontariamente fine ai propri giorni.
Il 3 luglio del 1995 Alex Langer, nella campagna fiorentina; era nato nel 1946.
Il 20 luglio 2020 Paolo Finzi, lungo la linea ferroviaria nei pressi di Forli'; era nato nel 1951.
Non sono le sole persone della cui generosa vicinanza e benevolenza abbiamo avuto la fortuna e il privilegio di fruire che hanno cessato di vivere con un gesto volontario, che anch'esso ci interpella nel profondo, come nel profondo le loro vite, le loro esperienze e riflessioni, ci hanno interpellato e vieppiu' persuaso all'impegno comune per il bene comune dell'umanita'.
Ma in Alex e in Paolo vi erano alcune qualita' comuni che sempre ci hanno commosso: la mitezza che ascolta e comprende ed accoglie e lenisce il dolore e umanizza la vita, la virtu' dialogica e maieutica, l'essere costruttori di ponti tra diversi, l'essere combattenti nonviolenti per la liberazione dell'umanita', il loro urgente incessante assoluto schierarsi dalla parte delle vittime e contro tutti i poteri oppressivi.
Persone cosi' e' naturale che vivano nel conflitto, che sperimentino quotidianamente l'incomprensione, lo scacco, l'angoscia, e non di rado la persecuzione; che agiscano in contesti critici, nel vivo delle lotte, tra le contraddizioni piu' laceranti; e che sperimentino i limiti piu' dolorosi, le prove piu' incerte; e che nei loro esperimenti di verita', nel loro operare per la condivisione del bene e dei beni, debbano incontrare sovente la banalita' del male e il male radicale che sono una stessa cosa.
Eppure sono persone entusiaste della vita, della bellezza del mondo, sempre pronte ad andare dove vengono chiamate, sia per prendere parte a una lotta, sia per partecipare a un incontro di convivialita' nel senso forte che Ivan Illich attribuiva a questa parola, sia per recare una testimonianza, una parola saggia e sapiente, o la memoria di ferite che non si rimarginano.
E nel loro andare, nel loro tessere relazioni e confortare animi, chiarire situazioni ed esortare al vero e al giusto e al bene, nel loro ricordare, nel loro condividere, nel loro lottare, sempre portano la luce dell'ironia (soprattutto dell'autoironia) e della pazienza; ma un'ironia che non e' mai ne' futile ne' gratuita; e una pazienza che non e' mai corriva o rassegnata; no, la loro era l'attitudine di quel verso di Franco Fortini: "ironia che resiste, e contesa che dura".
*
Poi, naturalmente, c'erano anche le differenze, e tutto cio' che connota l'esistenza di un essere umano che non si svolge mai "in vitro" ma sempre tra i turbini e le lacerazioni, tra i limiti e le contraddizioni, nelle scelte impegnative e nelle decisioni irreversibili da prendere sempre senza il tempo necessario, da prendere sempre sotto la pressione degli eventi, da prendere sempre nella coscienza della complessita' delle situazioni, tra le perplessita' e le incertezze, e sovente senza la possibilita' di avvalersi del vecchio principio di precauzione, perche' la violenza, la menzogna e la barbarie dei poteri oppressivi, schiavisti e sterministi sempre preme ed e' sul punto di dilagare, e allora qui e adesso tu, proprio tu devi opporti, tu, proprio tu, devi essere l'argine. Cosciente di correre il rischio che quella pressione, quel peso insostenibile, quella macchina divoratrice, quel vuoto orrore affamato di vite umane, ti spezzi, ti spazzi via, e la tua azione resistente, la tua azione misericorde, la tua azione generosa e doverosa sia stata vana.
Alex Langer era cresciuto in un ambiente multietnico e multiculturale tra vivi attriti e vivi incroci, cattolico come don Milani, militante della nuova sinistra nel decennio fiammeggiante e corrusco, aggettante e tragico, a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Settanta, fu poi tra i fondatori del movimento dei Verdi, e tenne insieme le ragioni della liberazione dell'umanita', della difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, della convivenza e della condivisione del bene e dei beni, della difesa della natura, negli ultimi anni della sua vita lottando con tutte le sue forze contro i poteri totalitari e genocidi che menavano strage nel cuore d'Europa nell'indifferenza generale.
Paolo Finzi, figlio di resistenti antifascisti, giunto giovanissimo all'ideale anarchico, compagno di lotta di Pino Pinelli, fu il piu' giovane degli anarchici perseguitati dopo la strage di piazza Fontana; fondo' ed e' stato lungo cinque decadi lo "spiritus rector" di "A. Rivista anarchica", che e' una delle piu' belle riviste di politica e cultura che esistono in Italia; impegnato in tutte le riflessioni e ricerche libertarie, in tutte le lotte anarchiche e nonviolente, ha scritto libri (e poi anche altre pubblicazioni multimediali) su due figure luminose dell'anarchia: Errico Malatesta e Alfonso Failla, sulla Resistenza di Matilde Bassani Finzi sua madre; sul popolo rom e sul suo sterminio da parte dei nazisti; su Fabrizio De Andre' di cui fu amico ed esegeta; e sia su "A" sia in dossier e altri testi specifici molto ha scritto sul contributo anarchico alla Resistenza, su Pino Pinelli e sulla strage di Stato, su molti temi e molte figure che insieme costituiscono una costellazione di studi e ricerche di vastita' e profondita' tali da meravigliare chi non immagina che si possa essere insieme uno strenuo militante nel vivo delle lotte ed uno studioso e un suscitatore di studi cosi' aperto, ad un tempo rigoroso e poliedrico, capace di dare sensibile ascolto - e restituire fedele rappresentazione ed aggettante interpretazione - ad ogni esperienza e riflessione che arricchisse la teoria e le pratiche libertarie, solidali, di difesa nitida e intransigente - e di comprensione accurata e accudente - della dignita' umana e del mondo vivente.
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L'ecologista per antonomasia Alex Langer e l'anarchico per antonomasia Paolo Finzi.
Ma abbiamo la convinzione che certi epiteti stereotipati non rendessero loro piena giustizia.
L'ecologia integrale (equosolidale, sociale e nonviolenta) di Alex, e l'anarchia integrale (di opposizione a tutti gli stati, a tutte le chiese, a tutti i poteri) di Paolo, non configurano due universi di discorso separati ed incomunicabili, ma al contrario sono esperienze fortemente intrecciate, costantemente aperte e reciprocamente attrattive, come tutte le esperienze e riflessioni femministe, ecologiste, socialiste, libertarie, antispeciste, nonviolente, che tutte convergono in una speranza e prospettiva di umanesimo integrale, di liberazione comune, di convivenza solidale, di relazione universalmente rispettosa e accudente fra tutti gli esseri umani, e fra gli esseri umani e gli altri esseri viventi e l'intero mondo vivente.
Noi crediamo che molte differenze tra le persone, i movimenti, le organizzazioni e finanche le istituzioni orientate in modo rigoroso alla resistenza contro ogni oppressione, alla condivisione di tutto il bene e di tutti i beni, alla liberazione dell'umanita', alla difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e alla difesa e all'accudimento della biosfera, siano piu' di linguaggio che di sostanza: e che figure come quella di Alexander Langer e quella di Paolo Finzi siano illuminante testimonianza di questa profonda unita' d'intenti e di orientamento verso il bene comune che unisce i soggetti individuali e collettivi che sull'umana esistenza ragionano con visione non offuscata, con non alienata coscienza, con viva empatia e nitida intellezione. Come ci hanno insegnato Simone Weil e Hannah Arendt, Rosa Luxemburg e Virginia Woolf.
Capita raramente tra gli uomini: cosi' forte e' il peso e lo stigma di millenni di tradizione oppressiva maschilista e patriarcale; solo il pensiero delle donne, il movimento di liberazione delle donne costituiscono la corrente calda e il massimo inveramento storico della nonviolenza in cammino, di tutte le esperienze e riflessioni intese a promuovere la liberazione dell'umanita' e la salvezza dell'intero mondo vivente.
Tra i non molti uomini postisi concretamente, esistenzialente, empaticamente alla scuola del pensiero e delle lotte delle donne Alex e Paolo sono stati un esempio e un appello.
Nel loro sentire ed agire non li guastava la presunzione ne' il rancore, che pure offuscano tante persone dotate di buone qualita'; preferivano subire ingiurie anziche' commettere torti; e sceglievano comunque di opporsi sempre ad ogni abuso, ad ogni oppressione, ad ogni iniquita', sceglievano comunque di essere sempre realmente, pienamente solidali con le vittime, con tutte le vittime. Erano parte del movimento delle oppresse e degli oppressi, sapevano di avere un ruolo anche - per cosi' dire - pedagogico, ma della loro autorevolezza intellettuale e morale non abusarono mai per imporre un'autorita' personale, ne' per ottenere privilegi o gratificazioni.
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Chi materialmente scrive queste righe, che ha cercato di vivere secondo quel consiglio di Epicuro ("lathe biosas") pur avendo dedicato - nei limiti delle sue capacita' e possibilita' - alla lotta politica contro l'oppressione e l'ingiustizia l'intera vita, tante volte resto' sorpreso ricevendo da entrambi un'affettuosa, generosa attenzione (visite e abbracci, lettere e telefonate, pubblicazioni in dono, inviti a prendere parte a iniziative); e sentiva che uguale attenzione sapevano riservare a tutte le persone che avevano incrociato lungo i sentieri delle loro vite; persone che ricordavano una per una e che tenevano insieme in una trama relazionale che prefigurava l'internazionale futura umanita', la civile convivenza, la societa' universale in cui da ciascuno sia donato secondo le sue capacita' e a ciascuno sia donato secondo i suoi bisogni: il sogno e il programma della prima Internazionale allo stato nascente, e di ogni autentico movimento di liberazione, di ogni persona che si ferma a pensare e nella sua mente, nel suo cuore, riscopre la regola aurea di ogni morale decente: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te; sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Li ricordiamo quindi come si deve ricordare ogni persona, e massime le persone amate: per l'insieme della vita (in cui, certo, c'e' anche il momento della morte, ma che quel momento non fagociti e non annichilisca il senso e il valore dell'intero cammino percorso e degli ideali affermati e vissuti fino all'estremo), per quanto di buono hanno saputo donare, per l'esempio e le seminagioni e le sementi che lasciano.
Ricordandoli cosi', Alex Langer e Paolo Finzi, ci esortano ancora alla lotta nonviolenta per la liberazione comune e per l'accudimento dell'intero mondo vivente; ci esortano ancora ad opporci al fascismo ed a tutti i poteri oppressivi.
Tessitori di pace, intransigenti difensori dei diritti umani di tutti gli esseri umani - il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta', a una sobria felicita', alla condivisione del bene e dei beni -; persuasi della nonviolenza concretamente agita nel conflitto necessario; li ricordiamo e li salutiamo ancora una volta con gratitudine che non si estingue. Ed ai loro familiari ed amici e compagni una volta ancora attestiamo la nostra vicinanza.
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Ed e' anche nel ricordo della loro lotta, del loro esempio, del loro lascito, naturalmente senza la pretesa di interpretarli e di rappresentarli e sapendo che su alcune nostre proposte di riflessione e d'iniziativa potevano ovviamente avere opinioni diverse e fin opposte, che ancora una volta riproponiamo ad ogni persona di volonta' buona quattro impegni su cui da anni - da decenni - veniamo insistendo:
1. riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; e' l'unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani;
2. abolire la schiavitu' e l'apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia;
3. abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani;
4. formare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Abolire le guerre e le armi, abolire ogni struttura oppressiva, abolire ogni schiavitu', riconoscere l'umanita' di ogni essere umano.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la liberazione dell'umanita' e la salvezza dell'intero mondo vivente.
La nonviolenza e' in cammino. La nonviolenza e' il cammino dell'umanita' verso l'universale solidarieta'.
17. FRANZ JAEGERSTAETTER
Il 9 agosto 1943 i nazisti assassinarono
l'obiettore di coscienza il resistente nonviolento
Franz Jaegerstaetter
possa ogni essere umano avere la sua forza
possa ogni essere umano volere come lui volle
la fine di tutte le guerre
la fine di tutte le uccisioni
la fine di tutte le violenze
18. FRANCA VALERI
E' deceduta Franca Valeri, interprete teatrale, radiofonica, televisiva, cinematografica, regista e drammaturga.
Con gratitudine la ricordiamo.
19. CAROLINA AMARI
L'11 agosto 1942 moriva Carolina Amari
educatrice e filantropa
con gratitudine la ricordiamo
20. NELLO AJELLO
L'11 agosto 2013 moriva Nello Ajello
giornalista e saggista
con gratitudine lo ricordiamo
21. LIVIA GERESCHI
L'11 agosto 1944 assassinata dai nazisti
moriva Livia Gereschi
che aveva salvato molte donne e molti bambini
con gratitudine la ricordiamo
22. PAOLO GIACCONE
L'11 agosto 1982 moriva assassinato dalla mafia
Paolo Giaccone medico
con gratitudine lo ricordiamo
23. MAZISI KUNENE
L'11 agosto 2006 moriva Mazisi Kunene
militante antirazzista scrittore e docente universitario
con gratitudine lo ricordiamo
24. SERGE LEBOVICI
L'11 agosto 2000 moriva Serge Lebovici
illustre psichiatra e psicoanalista
con gratitudine lo ricordiamo
25. VIDIADHAR SURAJPRASAD NAIPAUL
L'11 agosto 2018 moriva Vidiadhar Surajprasad Naipaul
scrittore illustre
con gratitudine lo ricordiamo
26. GIOACHINO OLEOTTI
L'11 agosto 1952 moriva Gioachino Oleotti
partigiano
con gratitudine lo ricordiamo
27. ROSE SCHNEIDERMAN
L'11 agosto 1972 moriva Rosa Schneiderman
militante del movimento operaio e del movimento delle donne
con gratitudine la ricordiamo
28. HINA SALEEM
L'11 agosto 2006 moriva Hina Saleem
vittima della violenza maschilista
con dolore che non si estingue la ricordiamo
29. EDITH WHARTON
L'11 agosto 1937 moriva Edith Wharton
romanziera acuta e profonda
con gratitudine la ricordiamo
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 421 del 18 gennaio 2021
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