[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 513



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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 513 del 5 agosto 2020

In questo numero:
1. Alessandro Marescotti ed altre persone amiche ricordano Sandro Quaranta
2. Benito D'Ippolito: Il libro nero (parte seconda)
3. Oggi
4. Altre belve
5. Questa catastrofe
6. Contro il fatalismo
7. Prima che entrino in azione le ruspe
8. Nel paese dove nacque il cancro del fascismo
9. L'agguato (quasi un comizio una mattina a Viterbo in memoria di Soumaila Sacko)
10. Ogni giorno
11. Soumaila Sacko e Bartolomeo Vanzetti
12. Dal fondo del Mediterraneo
13. Secca una dichiarazione e quattro storie in cui ricordo alcuni vecchi amici che non ci sono piu'
14. Chi rifiuta di soccorrere una persona in pericolo
15. In quel paese le belve razziste
16. I ministri necrofili
17. Quindici uomini sulla cassa del morto
18. Non hanno volto non hanno nome
19. Avvistando il gommone della Medusa
20. Prima che diventi normale
21. 68 milioni di euro ogni giorno
22. Sento alla radio che oggi in un naufragio
23. Due volte complice dell'ecatombe
24. I porti in cartolina

1. LUTTI. ALESSANDRO MARESCOTTI ED ALTRE PERSONE AMICHE RICORDANO SANDRO QUARANTA
[Dal sito di Peacelink, col titolo "E' morto Sandro Quaranta, animatore della Cooperativa Owen", il sovrattitolo "Da sempre impegnato per la pace, la solidarieta' e la giustizia" e il sommario "Gli amici di PeaceLink lo ricordano con immenso affetto per le doti umane, civiche e intellettuali. Una delle figure piu' limpide e altruiste, utopiche e fattive che si potesse incontrare. Era cieco, ma vedeva con grande lucidita' il mondo"]

Con gli studenti a vedere le utopie concrete
E' difficile ricordare in poche righe Sandro Quaranta, ha lasciato molti ricordi. E uno di questi, per me indelebile, e' quando portai i miei studenti da Sava a San Giorgio Jonico con la corriera per visitare la Cooperativa Robert Owen. Volevo che i miei studenti vedessero cosa e' la solidarieta', l'uguaglianza, il rispetto del bene comune. E ci fece da cicerone lui: Sandro. L'orto, la falegnameria, l'edificio con le sue stanze e la sua organizzazione comunitaria. Ero un giovane insegnante, avevo ventotto anni e credevo che la scuola dovesse insegnare ad apprezzare queste cose. Un bel ricordo e' quando portai Enrico Marcandalli, un amico di PeaceLink che era stato in Africa, a vedere la cooperativa Owen. Era per me l'incarnazione del bene, e Sandro era la persona buona che con dedizione la animava, con altri, con impegno, con l'esempio.
Alessandro Marescotti
*
Riportiamo le attestazioni di affetto che stanno circolando in queste ore.
Delle poche certezze legate ai luoghi che frequento, alle persone che conosco, alla condivisione di socialita' che fa parte di me e del gruppo di cui io stessa sono parte, ce n'era una che e' venuta meno oggi. Era Sandro seduto al tavolo della Cooperativa Robert Owen, sulla sua sedia di paglia poggiata al pilastro, il suo berretto rosso e la sua barba bianca, una mano a reggere una tazza e l'altra poggiata sulla testa di Marlow.
E tutta la sua forza, variamente dispiegata.
Ti sia lieve la terra, compagno.
Stefania Castellana
*
Ho conosciuto Sandro nel 1985, il giorno dopo essermi fidanzato con Maria Grazia. Lei, che faceva parte della Cooperativa Robert Owen, penso' di inaugurare la nostra relazione presentandomi Giuseppe Friscira, Michele Carrieri e, ovviamente, Sandro. Inizio' allora il periodo piu' entusiasmante della mia vita, durato 25 anni, gli anni della mia attivita' in cooperativa. Sono cosi' tante le cose che abbiamo organizzato insieme che e' facile dimenticare qualcosa. Ma alcune voglio ricordarle, cosi' come mi vengono in mente. Fummo i primi, in provincia di Taranto, ad organizzare l'obiezione fiscale alle spese militari. Per Ocalan ospitammo per un dibattito il suo avvocato e il rappresentante dei curdi in Italia oltre a numerosi... poliziotti e carabinieri. Ma quelli non li avevamo invitati. Fummo i primi, in provincia, ad organizzare un incontro con Alex Zanotelli. Organizzammo per anni i campi del Servizio Civile Internazionale. Ospitammo Hildita Guevara, la figlia del Che. Con "Il Mago Distratto" di Francesco Greco organizzammo rassegne di teatro per bambini. Tante presentazioni di libri, il teatro di Carlo Formigoni e poi...la geniale invenzione, "Pace&Dintorni", musica, mostre e dibattiti per non dimenticare Hiroshima. Fu l'occasione per ospitare il meglio della musica italiana dal 1989 a qualche anno fa. Tante persone sono passate dalla Owen, una c'e' sempre stata: Sandro Quaranta.
Marcello Galati
*
"Non sono non vedente, semplicemente il mio corpo si rifiuta di vedere le brutture del mondo". Ricordo ancora questa frase che mi disse il mitico Sandro della Owen, al termine di una iniziativa che organizzammo li' con il mondo del commercio equosolidale tarantino".
Luca Contrario
*
Creo que es la persona no vidente que veía mucho mejor que varios de nosotros. Un gran abrazo para toda su comunidad de amigos.
Jorge Violeta Azul
*
Venticinque anni fa... e' passato tanto tempo... per una serie di motivi personali sono stato accolto e ho vissuto alla Robert Owen qualche mese. Mi si e' aperto un mondo. E ho vissuto esperienze che mi hanno segnato per sempre. Ho conosciuto persone che incontri solamente quando la vita ha deciso di farti un regalo. La prima di queste e' stato Sandro. Mi ha conosciuto, accolto, compreso, aiutato quando avevo bisogno, senza chiedere niente in cambio. Sandro, mi hai strappato una risata quando avevo solo voglia di piangere, mi hai fatto riflettere quando avevo voglia di non pensare a niente. Mi hai rasserenato e fatto calmare quando la mia rabbia esplodeva inutilmente. Abbiamo lavorato insieme in falegnameria, fatto la vendemmia, pestato il mosto nelle tinozze. Tre mesi che sono valsi una vita. E che hanno contribuito a fare di me quello che sono adesso. Grazie compagno. Non ti dimentico.
Massimo Rizzo
*
Ogni fase della mia vita ha almeno un ricordo di Sandro, la mia militanza politica, le serate, finanche la prima gita scolastica della vita di mio figlio. Ricordo quando, con pazienza, mostrava l'orto ai bambini. Solo ricordi meravigliosamente felici. Ciao compagno.
Johanna Snow
*
La morte di Sandro e' una grande perdita per intere generazioni di tarantini.
La cooperativa Robert Owen e' un esperimento di impegno collettivo per il bene comune, importantissimo per tanti di noi.
Fulvia Gravame
*
E poi succede che sei fuori per lavoro e vieni a sapere che e' andata via una delle persone piu' incredibili che sia mai esistita su questa terra; si', perche' Sandro Quaranta della cooperativa Robert Owen era davvero una persona incredibile, senza la sciatta retorica che si usa solitamente con i defunti. Non era incredibile perchee' non c'e' piu', lui era incredibile quando c'era, era incredibile perche' faceva cose incredibili in vita. Sandro era una persona che ti spingeva a dare il massimo perche' era un esempio vivente di come andare oltre il proprio potenziale, aveva tirato il massimo da se stesso al punto che faceva da non vedente cose che i vedenti non avrebbero mai fatto. Elettricista, muratore, falegname e poi... che cultura ragazzi! Era un'enciclopedia vivente. Sandro Quaranta era la scusa buona per fermarsi la sera alla Owen a farsi un bicchiere di vino, solo per avere l'opportunita' di far due chiacchiere con lui. Era affabile Sandro, fiero del suo credo politico, marxista nel midollo, ateo nell'anima, pieno di umanita'. Ti ricordero' per sempre con tantissimo affetto.
Francesco Giannico
*
La Cooperativa Robert Owen e' a San Giorgio Jonico (Taranto). Si occupa dell'integrazione delle persone svantaggiate e della solidarieta' con i popoli del Terzo Mondo. Organizza campi di lavoro, dibattiti e concerti ogni estate con la manifestazione "Pace&Dintorni" per ricordare la strage di Hiroshima e Nagasaki.
*
Riuscire a raccontare Sandro da soli e' compito impossibile. Ognuno di noi, come ognuno che abbia avuto la fortuna di incontrarlo nella vita, conserva un pezzo piu' o meno grande della sua straordinaria esistenza, della sua intelligenza perfetta, della sua ironia sempre alla portata anche nei momenti piu' difficili, della sua generosita' rara, della conoscenza complessa e allo stesso tempo pratica delle cose del mondo, della storia, della letteratura, della chimica, della fisica, della matematica, dell'economia, della politica, dell'artigianato, dell'agricoltura, dell'elettrotecnica e dell'idraulica, delle sperimentazioni in ogni campo, dell'amore per la bellezza, l'onesta' e la giustizia, per la quale sarebbe stato pronto a combattere e dare la propria vita. La sua curiosita', la forza dell’ascolto del prossimo e l'attenzione lasciavano sbalorditi coloro che lo incontravano: intellettuali, artisti, politici, ragazzi, persone di successo o in difficolta'.
Per questo invitiamo chi vorra' dedicargli un pensiero, una lettura, un canto, un libro, una canzone, un aneddoto, un semplice ricordo a salutarlo assieme domani 4 agosto dalle 17 in poi alla Cooperativa Robert Owen. Per chi vorra' scriverci o non potra' esserci e' comunque a disposizione questa pagina e l'email cooperativarobertowen at gmail.com
Grazie a tutti,
la Cooperativa Robert Owen

2. REPETITA IUVANT. BENITO D'IPPOLITO: IL LIBRO NERO (PARTE SECONDA)

Riproponiamo di seguito alcuni testi gia' apparsi sul nostro notiziario nel 2018 e 2019.
In alcuni casi sono stati concepiti come fogli volanti, ma piu' spesso sono rastremate trascrizioni (a memoria, qualche ora o qualche giorno dopo) di discorsi fatti a braccio nelle piazze in pubbliche iniziative o parlando alla buona tra persone amiche.
L'interruzione delle righe, la divisione in lasse, ovviamente vorrebbero suggerire un'intonazione, un ritmo e un respiro; certe iterazioni e variazioni, e allusioni e citazioni, sono trucchi mnemotecnici ben noti a tutti i comizianti; di quel che vi e' di studiata, meditata retorica e' inutile dire (se non che essa non e' falsa).
Alcuni testi grotteschi, particolarmente quelli in vernacolo (che apparvero perlopiu' sotto pseudonimi espressionisti qui non riprodotti), sono inclusi in questa silloge non senza qualche esitazione.
Chi legge scusera' le ripetizioni, le necessarie ripetizioni (che certo parranno fastidiose se non ossessive, leggendo di seguito l'uno dopo l'altro questi testi scritti in tempi diversi e diverse situazioni, questi discorsi in luoghi diversi e con diversi interlocutori detti): queste parole non sono state dette e scritte se non per contribuire a contrastare il fascismo che torna: quale che sia il loro valore, e' per questo che vorremmo venissero innanzitutto giudicate, e quando e dove necessario ancora utilizzate.

3. OGGI

Non e' un giorno di festa il primo maggio.
Ma di dolore che chiama alla lotta.
Memoria dei volti di tutti gli uccisi
dalla violenza dei poteri dominanti
e promessa a noi stessi di abolire
la fame e la miseria assassine
lo sfruttamento e la rapina
di cui ogni privilegio consiste
e tutte le armi e tutti gli eserciti
che tutti divorano esseri umani.
Non e' un giorno di festa il primo maggio.
Ma di dolore che chiama alla lotta.

Queste convinzioni noi teniamo ferme:
che ogni essere umano sia un essere umano
e quindi che abbia diritto alla vita
alla dignita' alla solidarieta'
alla condivisione del bene e dei beni.
Che quest'unico mondo vivente di cui siamo parte
ed e' l'unica casa comune dell'umanita' tutta
dobbiamo esserne rispettosi custodi
la sua vita e la vita di ogni vita
ha un intrinseco immenso valore
non e' macchina ne' merce.

Sia la massima della nostra condotta
di agire verso le altre persone
come vorremmo esse agissero verso di noi.
Sia la massima della nostra condotta
che ognuno si senta responsabile di tutto.
Sia la massima della nostra condotta
che da ciascuno sia dato secondo
le sue capacita' ed a ciascuno
secondo i suoi bisogni.

Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi nella lotta per la liberazione comune.

4. ALTRE BELVE

I.
Il tempo non ha tempo di fermarsi
a bere un caffe', a fare quattro chiacchiere
deve correre a fare il suo lavoro
quale lavoro poi non si capisce.

Talvolta lo incontri in un vicolo buio
ti chiedi che mai ci faccia la'
ma svicoli subito, fai finta
di non riconoscerlo
non si sa mai.

Il tempo certe volte ti sembra
piu' vecchio di te e certe volte
un ragazzino con la smorfia da teppista
che balena come una lama.

Ti guarda con uno sguardo strano
ti ricordi di aver sentito dire
che si e' iscritto alla Gioventu' hitleriana.

Tu cerchi di starne alla larga
ma dove che vai lo incontri
il tempo col mitra nel sacco.

*

II.
Ma queste cose che scrivi
per chi le scrivi, e perche'?
Vi e' qualche bellezza? Non credo.
Vi e' qualche pieta'? Non direi.

Ma allora perche' poi lo fai?
A chi vuoi far perdere tempo?
E che ti ha mai fatto di male?

Potessi saperlo e potessi
fare qualcosa di meglio.

*

III.
Ogni belva si guarda intorno e dice
son tutte belve, devo stare attento.

*

IV.
Pensare pensieri brevissimi
trovare per caso un tesoro
come una cicca per strada.

*

V.
Tu non arrenderti al male
tu non arrenderti al sonno
spegni le voci nel cuore
affila il coltello e preparati.

Tu non scordare perche'
ti trovi qui dentro l'armadio
ti trovi nel sottomarino
vestito di rami e di buio.

Tu non sperare respiro
tu non sentire ragione
non fabbricare parole
non scorticare le scarpe.

Qeste parole non sono nulla
io che le dico non esisto
sei solo e lo sei sempre stato
qualcuno ti ha derubato
non io, che io non esisto.

5. QUESTA CATASTROFE

I. Stanotte

Vincono i barbari, i fascisti vincono
stanchi giungemmo a questo precipizio
e lentamente passo dopo passo
e ti sembra che sia anche colpa tua.

Continui a perdere i denti
la vista ti si abbassa ancora
la maniglia dalla porta si e' staccata
sul cuoio di un libro una vespa ha costruito
con infinita pazienza il suo nido di fango
chi puo' sapere piu' quanti anni fa
dalla bocca sdentata ti escono strane parole
che raschiano e sembrano soffi e fruscii
e ti danno la nausea gli occhiali se leggi
e i barbari vincono, vincono i fascisti
hay viento y hay cenizas en el viento.

Certamente resistere e' possibile
ma questo vento che tutto travolge
e reca bottiglie di sabbia e di fuoco
cartocci di ruggine e scorpioni
e frecce impregnate di peste.

I pochi amici che vedo
sono ammalati o hanno perso la casa
o verranno processati a giorni
sono vecchi e stanchi e stilla a stilla vanno
perdendo come me la memoria del tedesco
zoppicando nella nebbia nel fumo ci chiediamo
talvolta o sovente o mai o sempre
se fummo proprio noi
o lo abbiamo sognato
tutto si fa confuso
e vincono i fascisti.

Dove e quando sbagliammo?
Fu perche' tacemmo quando il disgusto
ci ammutoli' e lasciammo che solo
la muta latrasse?
Ma tacemmo? Io credevo di no.
O forse altro era da fare ed esitammo?
Ma esitammo? Io temo di si'.
Ma se esitammo fu perche' tememmo
che a combattere l'orco coi metodi dell'orco
in orco ci saremmo trasformati
e forse proprio questo era accaduto all'orco
quando era ancora giovane e nulla sapeva del mondo
e forse sperava un'altra vita e benigna.

Tutto e' divorato anche cio' che meritava
se non devozione rispetto e pieta'
nulla piu' resta tra le rovine integro
e dove erano i luoghi dell'assemblea
che sapeva dire di no
e fra tutti dividere il pane
adesso discoteche e stadi e scenari di plastica e cartone
dietro i quali le fosse comuni
i campi e il piazzale dell'appello
e i laboratori dove si distilla
l'odio che uccide e il fascismo che torna
e tutto divora.

Certamente resistere e' possibile
certamente resistere e' necessario
e certamente
io e i compagni siamo vecchi e tardi
eppure resistere e' necessario
ed essendo necessario e' quindi possibile.

Senza illusioni senza speranze
solo per restare cio' che crediamo che siamo
e temiamo di no e temiamo sia falso
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

II. Della paura dei classici

Non siamo noi ad avere paura dei classici
sono i classici ad avere paura di noi
si rintanano nelle cantine
parlano in sanscrito anche al caffe'
cercano di trovare un lavoro in campagna
fosse pure da guardiano dei porci
non vanno mai dal barbiere e si lavano
i vestiti da soli e li indossano senza stirarli.

Certo poi si vergognano di sembrare
cosi' messi male sono pur sempre i classici
e ai loro tempi combatterono a Salamina
ne combinarono insieme a Buffalmacco
ricordano ancora le bastonate di Orbilio
e sanno a memoria tutte le squadre
dell'anno che il Cagliari vinse lo scudetto.

Nessuno gli telefona mai
e se per sbaglio una telefonata gli arriva
non rispondono
non hanno la televisione ne' la macchina
le partite le sentono alla radio al bar
e se devono andare dal dottore
si alzano all'alba per prendere il treno
e s'offendono a vedere le stazioni chiuse
e non sanno come fare il biglietto
cosi' non vanno mai dal dottore
e muoiono presto.

Sono restati alla prima Internazionale
continuano ad accapigliarsi con Marx e Bakunin
la gente normale li guarda accigliata
qualcuno pensa che farebbero meglio
a lavare i finestrini ai semafori
ma pensa anche che chi lava i finestrini ai semafori
andrebbe messo in galera
portato ad oriente
e loro lo sanno vecchi come sono
lo sanno riconoscere il passo cadenzato
delle camicie brune
che dai social media proclamano
la pulizia dello spazio vitale
affinche' tutto si trasformi in carie e sasso
gia' i cavalli di frisia per le strade lustre pascolano
crescono nelle aiuole e sui terrazzi piante
di filo spinato e la pioggia perfora
insieme le lattine e il pario marmo
le dita dei giovani in carriera
si trasformano in chele e in staffili
dai ganci pendono sopra le nostre teste
chine legnose strani frutti ancora.

Lo sanno i classici di non piacere
alla nuova primavera di bellezza
che parla solo frasi corte come ordini
parole che sono polpette di cane e frantumi di vetro
entusiasta di non pensare i lunghi dolorosi pensieri
ebbra e frenetica di avere un tutto
che e' solo un ben confezionato nulla.
Lo sanno di non piacere a chi
percuote le dita sul display nel palmo
prepara e ripete ed applaude le gesta dei trenta tiranni
e gli autodafe' e i vagoni piombati.
E sanno che i persecutori sanno
fiutare in un lampo le vittime loro
e in un lampo abbatterle senza
battere un ciglio sentire nessun fremito
continuando a cianciare sguardo in macchina
del nulla che il nulla prepara
presto mutando la carne delle vittime in concime
facendo un deserto e chiamandolo il nuovo.

Si ricordano di quella volta che con Lisia
e di quell'altra che a Montaperti
e della strage di Ginocchio ferito
della benevolenza che predicava il maestro Kung
e il figlio della levatrice
o quello del discorso della Montagna
e quella che aveva tre ghinee
sanno che la loro memoria
e' vietata.

Poiche' hanno giu' visto nel Trentotto
quell'altro rogo dei libri
di quello di oggi non stupiscono
chi ci riesce cerca di fuggire
lontano molto lontano
chi ci riesce cerca di tenere a memoria
i libri che ormai sono cenere
alcuni si ritrovano
decrepiti come sono
ancora a Madonna del Colletto
a Porta San Paolo ancora
e sono i nostri maestri e compagni migliori
e i primi che saranno uccisi.

I classici la loro paura
questa memoria che dilegua come fumo
havel havalim.

III. Congedo

Ma tu non cedere resisti ancora
al regime dei razzisti opponiti ancora
non dirla mai la parola disonesta
resta fedele all'umanita'.

Accogli in casa chi e' perseguitato
sii mite e generoso con chi incontri
organizza la lotta nonviolenta.

Ogni essere umano ha diritto alla vita
vi e' una sola casa comune un'unica umanita'
e tutto il bene e tutti i beni fra tutte
le persone vanno condivisi
ogni persona responsabile di tutto
ogni persona custode del mondo
ogni persona eguale in diritti
ad ogni altra persona ed ognuna
ugualmente di aiuto bisognosa.

Tu non uccidere
tu salva le vite.

Abolire la guerra e tutte le uccisioni
abolire il razzismo e tutte le persecuzioni
abolire il maschilismo e tutte le oppressioni
solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita' dalla catastrofe.

6. CONTRO IL FATALISMO

Nulla e' fatale, se non la tua resa.
Se tu non resisti, chi lo fara'?

7. PRIMA CHE ENTRINO IN AZIONE LE RUSPE

Prima che entrino in azione le ruspe
prima che i soccorritori in mare siano arrestati
prima che i fuggiaschi siano riconsegnati agli aguzzini
prima che la disumanita' vi sembri normale
noi vi preghiamo.

Prima che l'Italia si colmi di campi di concentramento
prima che l'apartheid diventi cosa ovvia
prima che lo schiavismo sia eretto a modello di sviluppo
noi vi preghiamo.

Prima che la bonta' sia messa fuorilegge
prima che al posto dei nomi i numeri tatuati
noi vi preghiamo.

Prima che sia imposto su milioni di innocenti
il regime del terrore e delle deportazioni
noi vi preghiamo.

Noi vi preghiamo di opporvi
alla presa del potere dell'estrema destra razzista.

Noi vi preghiamo di restare fedeli
alla Costituzione repubblicana, democratica, antifascista.

Noi vi preghiamo di restare fedeli
all'umanita'.

Se non resisti tu, se non resisti ora, se non resisti qui,
chi, quando, dove, resistera' al razzismo?

8. NEL PAESE DOVE NACQUE IL CANCRO DEL FASCISMO

Nel paese dove nacque il cancro del fascismo
che si estese al mondo intero seminando stragi e orrori
nell'ottantesimo anniversario delle infami leggi razziste
che negarono l'umanita' dell'umanita'
col dichiarato intento di realizzare nuove mostruose persecuzioni
torna al potere l'estrema destra razzista?

Si lascera' che cio' avvenga?
Si lascera' che si ripetano abomini gia' visti?

Ogni persona sollecita del bene comune
ogni persona che sa di essere un essere umano
faccia sentire ora la sua voce
in difesa della Costituzione repubblicana
in difesa dello stato di diritto
in difesa della democrazia
in difesa dell'umanita'.

Se vi e' un momento in cui occorre
chiamare all'azione nonviolenta
per la legalita' che salva le vite
per i diritti umani di tutti gli esseri umani
quel momento e' adesso.

Ogni persona dotata
di un intelletto e un cuore
chieda al Presidente della Repubblica
di revocare il mandato di formare il governo
a chi volesse governare al servizio e per conto
dell'estrema destra razzista
del suo scellerato programma
di disumane persecuzioni.

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

9. L'AGGUATO (QUASI UN COMIZIO UNA MATTINA A VITERBO IN MEMORIA DI SOUMAILA SACKO)

La sera del 2 giugno 2018
festa della Repubblica italiana
nella campagna di San Ferdinando
e' stato assassinato Soumaila Sacko
e feriti due suoi compagni.

La sera del 2 giugno 2018
mentre un caporione dell'estrema destra razzista
giunto al potere e divenuto ministro
spergiurando sulla Costituzione
proclamava ancora la sua infame propaganda
di odio e disprezzo per l'umanita' piu' oppressa
un sicario che quell'odio e quel disprezzo condivide
armato di fucile ha assassinato
il nostro compagno Soumaila Sacko.

Attivista sindacale di base
militante del movimento
delle oppresse e degli oppressi in lotta
per la liberazione dell'umanita'
impegnato per i diritti umani
di tutti gli esseri umani
Soumaila Sacko e' stato assassinato
non solo da un sicario ma anche
dalla violenza del regime
mafioso schiavista razzista.

Miliardi di esseri umani
ovunque in quest'unico mondo
che dell'intera umanita' e' la casa comune
si riconoscono nel dolore e nella lotta
nelle esperienze e nelle riflessioni
di Soumaila Sacko
sanno che il suo destino e' il loro
finche' non sara' rovesciato
il disordine costituito
in cui persone macellano persone
in cui persone persone mangiano.

Quell'antica promessa dell'eguaglianza di dignita' e diritti
della lotta comune contro la morte
dell'aiuto reciproco che ogni persona riconosce e sostiene
anima di ogni rivolta contro ogni fascismo
da Spartaco alla Resistenza da cui nacque
la Repubblica italiana quell'antica promessa
e' ancora il programma fondamentale
dell'umanita' in lotta per il bene comune.

E' dunque evidente cosa ora occorre fare
anche nel nome di Soumaila Sacko
come di tutte le vittime dell'ingiustizia.

Abolire la schiavitu' nel nostro paese ed ovunque.

Riconoscere ad ogni essere umano
il diritto di giungere e vivere in pace ovunque nel mondo
siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente.

Riconoscere ad ogni persona
il diritto di voto nel luogo in cui vive
democrazia significa una persona un voto.

Riconoscere ad ogni essere umano
il diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'.

Insorgere contro la mafia assassina
insorgere contro la mafia schiavista
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
in difesa della vita di ogni essere umano
in difesa della Costituzione repubblicana in difesa della democrazia
in difesa dello stato di diritto della civilta' dell'umanita' che e' una.

Far dimettere il governo incostituzionale
dell'estrema destra razzista e golpista
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
in difesa della vita di ogni essere umano
in difesa della Costituzione repubblicana in difesa della democrazia
in difesa dello stato di diritto della civilta' dell'umanita' che e' una.

E' stato ucciso Soumaila Sacko
che nessun altro sia mai piu' ucciso.

E' stato ucciso Soumaila Sacko
non muore il suo valore la sua memoria
resta e vive nel cuore dell'umanita' tutta.

10. OGNI GIORNO

Ogni giorno opponiti alla guerra.
Ogni giorno? Ogni giorno.
Ogni giorno opponiti al razzismo.
Ogni giorno? Ogni giorno.
Ogni giorno opponiti al maschilismo.
Ogni giorno? Ogni giorno.
Ogni giorno lotta contro ogni oppressione.
Ogni giorno lotta contro ogni violenza.
Ogni giorno e' il giorno giusto per salvare le vite.
Ogni giorno e' il giorno giusto per essere umani.
Ogni giorno la nonviolenza e' in cammino.

11. SOUMAILA SACKO E BARTOLOMEO VANZETTI

I.

In uno di quei sogni che non vorresti fare
ho incontrato stanotte all'ora dell'alba
Soumaila Sacko e Bartolomeo Vanzetti

era una terra di vento e di nebbie ed io sapevo
che non dovevo essere li' che era un sogno
tutto era vuoto ne' buio ne' chiaro
non si sentiva nessun suono neppure
l'affanno dell'asma doveva essere un sogno

eravamo seduti a un tavolino
d'osteria ma intorno non c'era
nessuna osteria
sul tavolino fogli di giornale
si disfacevano sotto la pioggia
che annacquava i bicchieri di vino
senza colore di certo era un sogno

non dicevano nulla
mi guardavano
non dicevano nulla
sembrava mi chiedessero qualcosa
ma non potevano parlare erano morti

aspettavamo insieme in silenzio
non succedeva nulla
avessi potuto emettere un soffio
sarebbero volati via quei corpi
quei corpi quei volti quegli occhi di morti

tutto era polvere e cenere
tutto era vuoto e silenzio
sembrava mi chiedessero qualcosa

II.

Ogni giorno il capitale astratto
mangia concrete vite di persone
ogni giorno i rapporti di classe
negano l'umanita' dell'umanita'
ogni giorno Nicola Sacco
Soumaila Sacko Bartolomeo Vanzetti
vengono assassinati dal regime
mafioso e razzista che governa il mondo
e a questo orrore tu devi opporti

ogni giorno e' l'ora giusta
per la lotta comune per la comune
liberazione dalla schiavitu'
ogni giorno e' il preciso momento
del risveglio dell'umanita'
spezzarle adesso occorre le catene
adesso insorgere occorre

oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi
solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita'

12. DAL FONDO DEL MEDITERRANEO

I.

Dal fondo del Mediterraneo
grida il sangue delle vittime innocenti.

Dai cumuli di ossa nel deserto
grida il sangue delle vittime innocenti.

Dai lager libici dalle fosse comuni
sparse per le campagne italiane
grida il sangue delle vittime innocenti.

Grida il sangue delle vittime innocenti
e proprio te chiama alla lotta
affinche' questo orrore finisca.

Siamo una sola umanita'
in un unico mondo vivente
casa comune dell'umanita' intera
o saremo liberi tutti e tutte
o nessuno mai lo sara'.

II.

Riconoscere a tutti gli esseri umani
il diritto di giungere nel nostro paese
in modo legale e sicuro
ogni essere umano ha diritto alla vita e alla dignita'.

Riconoscere il diritto di voto
a tutte le persone che vivono nel nostro paese
una persona un voto
ogni essere umano ha diritto alla vita e alla dignita'.

Dimissioni immediate del governo
delle persecuzioni razziste
dell'omissione di soccorso
della violazione della Costituzione
della propaganda assassina
di crimini contro l'umanita'.

Siano processati i ministri responsabili
delle persecuzioni razziste
dell'omissione di soccorso
della violazione della Costituzione
della propaganda assassina
di crimini contro l'umanita'.

III.

Tutte le vittime la stessa vittima
nessuno sia abbandonato alla morte
tutti gli esseri umani
una sola umanita'
libera e solidale.

Nessuno sia abbandonato alla morte
abolire la guerra e tutte le uccisioni
abolire il razzismo e tutte le persecuzioni
abolire il maschilismo e tutte le oppressioni
spezzare le catene di ogni schiavitu'
tutti gli esseri umani
una sola umanita'
libera e solidale.

Salvare le vite e' il primo dovere
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
nella lotta contro tutte le violenze
la nonviolenza e' in cammino
tutti gli esseri umani
una sola umanita'
libera e solidale.

Da ciascuno secondo le sue capacita'
a ciascuno secondo i suoi bisogni
oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi
tutti gli esseri umani
una sola umanita'
libera e solidale.

13. SECCA UNA DICHIARAZIONE E QUATTRO STORIE IN CUI RICORDO ALCUNI VECCHI AMICI CHE NON CI SONO PIU'

Sono un gagio amico dei rom
da mezzo secolo almeno.
Sono un vecchio con la barba bianca
che sempre ha lottato contro ogni fascismo.
Sono un amico della nonviolenza.
Chiedo che il razzista ministro dell'Interno
e i suoi complici nel gabinetto
di cui e' protervo padrone
si dimettano immediatamente
e siano processati e condannati
per avere promosso e commesso
persecuzioni razziste
crimini contro l'umanita'.

*

Storia di G.

Faceva il calderaio e lo diceva
il suo stesso cognome abitava
in un carrozzone in un braccio di campagna
dentro le mura della citta'
a un tiro di voce dalla grotta
dove abitavano Alfio e Caterina.
Era una persona mite e gentile
eravamo amici.
Due volte il Comune gli distrusse la povera casa
per spostarlo come un sacco di polvere e d'ossa
prima in un'altra zona di periferia
perche' dove abitava avevano mire
speculative i potenti i corrotti
e poi da quell'altra periferia ancora
perche' li' nei pressi
fu poi trasferita una toilette per cani
ed i proprietari dei cani non volevano
vedere gli zingari cosi' quelle famiglie
furono di nuovo gettate via questa volta
nel vuoto invisibile dietro il cimitero cittadino.
Per chi governava e governa questa citta'
la vita degli esseri umani con tutta evidenza
vale meno dei cani che hanno un padrone.
Ricordo il suo racconto di quei trasferimenti
brutali all'alba senza preavviso
tutto devastando dei pochi loro beni.
Quando mori' per mesi la sua salma
resto' senza sepoltura.

*

Storia di M.

E' a lei che devo le carte
su cui ho studiato la lingua la storia la cultura
dei miei amici rom e sinti e khorakhane'.
Insegnava scriveva libri organizzava
la solidarieta'.
Faceva una rivista che era preziosa
quanto un'enciclopedia e una bandiera
un programma ed uno strumento di lotta
un regesto e una seminagione
di verita' di umanita'.
Nell'ultimo fascicolo ci sono alcune mie righe
che ho riletto quest'oggi un secolo dopo
le scriverei ancora parola per parola
non si estingue la gratitudine.

*

Storia di V. E.

E' stato il mio primo maestro di nonviolenza
insegnava storia dell'eta' dell'Illuminismo
era stato ufficiale degli alpini
aveva saputo dire di no
ed era stato deportato in Lager.
Era impegnato nella solidarieta'
con i rom che aveva conosciuto
come compagni di prigionia nel Lager.
Ho avuto l'onore di essere alla sua scuola
e suo compagno di lotta
per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
A tutto cio' che mi ha insegnato
sono restato fedele.

*

Storia di S.

Era una giovane madre
bellissima romni'
aveva molto sofferto
piangeva quando raccontava
le umiliazioni razziste subite
ed era impegnata nella solidarieta'
con chiunque soffriva e nella denuncia
di ogni violazione della dignita' umana.
Si e' uccisa gettandosi nel vuoto
da una finestra d'ospedale.
Ora e' una stella luminosa nel cielo.

*

Sono un gagio amico dei rom
da mezzo secolo almeno.
Sono un vecchio con la barba bianca
che sempre ha lottato contro ogni fascismo.
Sono un amico della nonviolenza.
Chiedo che il razzista ministro dell'Interno
e i suoi complici nel gabinetto
di cui e' protervo padrone
si dimettano immediatamente
e siano processati e condannati
per avere promosso e commesso
persecuzioni razziste
crimini contro l'umanita'.

14. CHI RIFIUTA DI SOCCORRERE UNA PERSONA IN PERICOLO

Chi rifiuta di soccorrere una persona in pericolo
vince un ministero e una camicia bruna.

Chi rifiuta di soccorrere una persona in pericolo
trionfa nei sondaggi e alla televisione.

Chi rifiuta di soccorrere una persona in pericolo
trova un portafogli con dentro denti d'oro.

Chi rifiuta di soccorrere una persona in pericolo
si sveglia una mattina diventato uno scorpione.

15. IN QUEL PAESE LE BELVE RAZZISTE

In quel paese le belve razziste
di naufraghi facevano tonnare.

In quel paese le belve razziste
bruciavano vive le vittime schiave.

In quel paese le belve razziste
perseguitavano chi osava salvare le vite.

In quel paese le belve razziste
marchiavano di triangoli le carni dei poveri.

In quel paese le belve razziste
sedevano sugli scranni del governo.

16. I MINISTRI NECROFILI

Mentre nel Mediterraneo prosegue l'ecatombe
i ministri necrofili pensano a come
ingiuriare, minacciare, perseguitare i soccorritori.

Mentre nel Mediterraneo prosegue l'ecatombe
i ministri necrofili decidono
di chiudere i porti ai naufraghi superstiti.

Mentre nel Mediterraneo prosegue l'ecatombe
i ministri necrofili vomitano menzogne
tentando di occultare i loro crimini.

Mentre nel Mediterraneo prosegue l'ecatombe
i ministri necrofili e chi non li denuncia
brindano col sangue e mangiano carni umane.

17. QUINDICI UOMINI SULLA CASSA DEL MORTO

Governanti cosi' disumani
che decidono di far morire i naufraghi

Governanti cosi' disumani
che perseguitano chi salva le vite

Questo governo e' la casa degli orchi
e' il disonore dell'umanita'

*

Due doveri ha ora il popolo italiano
se vuole salvare le vite di tante persone innocenti

Cacciare il governo delle persecuzioni razziste
ottenere che siano processati e condannati i ministri criminali

L'Italia e' una repubblica democratica
il razzismo e' un crimine contro l'umanita'

18. NON HANNO VOLTO NON HANNO NOME

I.

Non hanno volto non hanno nome
le donne e gli uomini che muoiono affogati
nel Mediterraneo

Non hanno volto non hanno nome
le donne e gli uomini imprigionati e schiavi
nei lager libici

Dagli alti scranni dalle televisioni
dai social media dagli altoparlanti
dai balconi dai divani dagli aeroporti
dalle morbide poltrone dei salotti
rivolti alle telecamere dei telefonini
rimirando sempre e solo il proprio ombelico
parlano solo gli assassini
e i complici degli assassini
e quelli che agli assassini plaudono
e quelli che agli assassini reggono
e baciano la coda di scorpione

Non hanno volto non hanno nome
le donne e gli uomini che subiscono ogni giorno
sevizie che non possono esser dette

Non hanno volto non hanno nome
le donne e gli uomini cui scoppia il cuore
colmi i polmoni di acqua salata

II.

Ma io so chi e' che li uccide
e li uccide il globale apartheid
e li uccide la mafia schiavista
e li uccide chi nega soccorso
e li uccide chi siede al governo
e non vuole salvarne le vite

Bastarebbe a salvarne le vite
riconoscere a ogni essere umano
il diritto di liberta' di movimento
in quest'unica casa comune
che e' il pianeta che tutti abitiamo
il diritto di liberta' di movimento
e con mezzi di trasporto legali e sicuri
lasciare i luoghi della guerra e della fame
giungere dove una vita degna sia possibile
il diritto di liberta' di movimento
per salvare la propria unica vita

Sono i governi europei
che negano ad altri questo diritto
che i propri cittadini invece hanno

Sono i governi europei
che hanno creato i trafficanti
mafiosi e schiavisti di esseri umani

Sono i governi europei
che fanno morire innumerevoli innocenti
nel deserto e nel mare

Sono i governi europei
a fare strage d'innumerevoli innocenti
ed imporre un regime di sangue e terrore

III.

Dimissioni immediate del governo razzista
siano processati i ministri razzisti
cessi la strage e le persecuzioni

Torni l'Italia ad essere un paese
democratico civile umano
che salva le vite

Salvare le vite e' il primo dovere
siamo una sola umanita'
ogni vittima ha il volto di Abele

Dimissioni immediate del governo razzista
siano processati i ministri razzisti
cessi la strage e le persecuzioni

19. AVVISTANDO IL GOMMONE DELLA MEDUSA

I.

Perche' dovrei soccorrere 'sti naufraghi?
Di mio fratello e che sono il custode?
Che ce l'ho messo io su quella zattera?
Gliel'ho detto io che navigare e' necessario?

E poi e' un naufrago o invece e' un profugo?
E sara' stato torturato a titolo
personale o confuso nel mucchio?
E poi l'avranno preso a fucilate
o solamente la frusta e le catene?
Magari faceva solo la fame
da fannullone furbo di tre cotte
che pensa che da noi trova la pacchia.

E che ci viene a fare qui da noi
se non lo spaccio i furti e per portare
le malattie la mafia e il terrorismo?
Anche da noi miei cari c'e' la crisi
non ve lo immaginate quanta gente sta male
per fortuna che io faccio il ministro.

II.

La strategia e' semplice ed e' chiara
primo chi affoga affoga e siamo pari
secondo chi li pesca e' un criminale
terzo e' un affare interno della Libia
quarto piantiamola di essere ipocriti
quinto il buonismo ci ha sempre fatto schifo
sesto la colpa e' di quei zozzi dei francesi
e dei tedeschi e dei governi communisti
e settimo ci ho gia' tanti pensieri
che di chi affoga io me ne strafrego
a me interessano i voti di chi vota
prima ammuffivo al bar ed eccomi ministro.

Gia' la so tutta l'arte del governo
dire spropositi strillando forte
ripetere le stesse bugie di continuo
proclamare che il bene e' male e viceversa
col triplice cachinno e quando serve
e' vecchia regola della diplomazia
gettar sul piatto un mucchio di cadaveri.

Muoiono i naufraghi
e' il mestiere loro
sono trattati disumanamente gli schiavi
e' quello che si meritano appunto sono schiavi
e poi si sa che le persecuzioni
fanno bene alla salute dei piu' forti.

III.

Che c'e' di male a dirlo chiaro e tondo
che noi siamo padroni a casa nostra
e non vogliamo chi non e' di razza italica?
Che c'e' di brutto a difendere i confini
dall'invasione di quelle bestiacce?
Si chiama selezione naturale
e' la sopravvivenza del piu' forte
io fo il ministro e loro gli annegati.

Mi da' ragione il voto della gente
e chi protesta la faccia finita
che mica dura sempre la pazienza.

E visto che so scrivere io pure
mi sa che prima o poi butto giu' un libro
ho gia' pensato a come intitolarlo
qualcosa come "Prima gli italiani"
oppure "La difesa della razza"
e' che io al popolo gli voglio bene
come diceva quel poeta li'
un sangue un suolo un capo e io fo il capo.

20. PRIMA CHE DIVENTI NORMALE

Prima che diventi normale
mangiare i bambini

Prima che diventi normale
stuprare i neonati

Prima che diventi normale
lasciar affogare i naufraghi

Prima che diventi normale
la schiavitu' i lager le deportazioni

Prima che diventi normale
il barbaro e infame regime razzista

Indignati ora
insorgi adesso

Difendili adesso
i diritti umani di tutti gli esseri umani

Opponiti adesso
al regime delle persecuzioni e delle stragi

Impegnati adesso perche' si dimetta il governo razzista
e siano processati per i loro delitti i ministri razzisti

Salvare le vite
e' il primo dovere

21. 68 MILIONI DI EURO OGNI GIORNO

I.

68 milioni di euro ogni giorno
spende lo stato italiano per le armi e la macchina militare
68 milioni di euro ogni giorno
per strumenti di morte
per addestrare a uccidere
per partecipare alla "guerra mondiale a pezzi"
68 milioni di euro ogni giorno.

II.

68 milioni di euro ogni giorno
per le armi e gli armigeri

68 milioni di euro ogni giorno
per uccidere i pescatori indiani

68 milioni di euro ogni giorno
per far morire chi e' esposto all'uranio impoverito

68 milioni di euro ogni giorno
per armare dittature e regimi belligeranti

68 milioni di euro ogni giorno
per arricchire i mercanti di morte

68 milioni di euro ogni giorno
per le armi e gli armigeri

III.

Quante vite si potrebbero salvare
con 68 milioni di euro ogni giorno?

Quante case scuole ospedali
con 68 milioni di euro ogni giorno?

Quanto risanamento ambientale
con 68 milioni di euro ogni giorno?

Quanta assistenza e previdenza sociale
con 68 milioni di euro ogni giorno?

Quanto lavoro socialmente utile
con 68 milioni di euro ogni giorno?

Quanta difesa dei beni paesaggistici, storici e culturali
con 68 milioni di euro ogni giorno?

Quanta ricerca scientifica per debellare malattie
con 68 milioni di euro ogni giorno?

Quanta efficace lotta alle mafie
con 68 milioni di euro ogni giorno?

Quante vite si potrebbero salvare
con 68 milioni di euro ogni giorno?

IV.

Provo ad immaginare
68 milioni di euro che ogni giorno
siano al servizio dell'umanita'

Provo ad immaginare
68 milioni di euro che ogni giorno
diventino pane invece che proiettili

Provo ad immaginare
68 milioni di euro che ogni giorno
diventino aratri invece che spade

Provo ad immaginare
68 milioni di euro che ogni giorno
invece che veleno siano medicine

Provo ad immaginare
68 milioni di euro che ogni giorno
salvino le vite invece di minacciarle e sopprimerle

Provo ad immaginare
68 milioni di euro che ogni giorno
servano a liberare piuttosto che a rendere schiavi

Provo ad immaginare
68 milioni di euro che ogni giorno
siano al servizio dell'umanita'

V.

Leggo nella Costituzione che la Repubblica italiana
riconosce e garantisce i diritti inviolabili di ogni persona
68 milioni di volte ogni giorno bisogna ricordarlo

Leggo nella Costituzione che la Repubblica italiana
deve rimuovere gli ostacoli alla liberta' e all'eguaglianza
68 milioni di volte ogni giorno bisogna ricordarlo

Leggo nella Costituzione che la Repubblica italiana
riconosce il diritto d'asilo a chi non e' libero nel luogo in cui e' nato
68 milioni di volte ogni giorno bisogna ricordarlo

Leggo nella Costituzione che la Repubblica italiana
ripudia la guerra
68 milioni di volte ogni giorno bisogna ricordarlo

Leggo nella Costituzione che la Repubblica italiana
riconosce e garantisce i diritti inviolabili di ogni persona
68 milioni di volte ogni giorno bisogna ricordarlo

VI.

68 milioni di euro ogni giorno
denari di tutte e di tutti
dissipa chi ci governa a fini di violenza
questo scandalo deve cessare
quei denari di tutte e di tutti
68 milioni di euro ogni giorno
siano usati finalmente
per la pace il disarmo la solidarieta'
per soccorrere accogliere assistere
ogni persona bisognosa di aiuto

La prima riforma che occorre e' abolire
la guerra gli eserciti le armi

Cessare di uccidere
salvare le vite

68 milioni di euro ogni giorno
denari di tutte e di tutti
dissipa chi ci governa a fini di violenza
questo scandalo deve cessare
quei denari di tutte e di tutti
68 milioni di euro ogni giorno
siano usati finalmente
per la pace il disarmo la solidarieta'
per soccorrere accogliere assistere
ogni persona bisognosa di aiuto

22. SENTO ALLA RADIO CHE OGGI IN UN NAUFRAGIO

Sento alla radio che oggi in un naufragio
nel Mediterraneo tra Libia ed Italia
un centinaio di poveri cristi sono morti.

So che se i governi italiano ed europei
non impedissero ai poveri cristi
in fuga dalla fame dalle guerre dalle dittature
di giungere qui in modo legale e sicuro
come e' diritto loro e di tutti
migliaia e migliaia di esseri umani innocenti
sarebbero ancora vivi
ancora vivi sarebbero
poiche' migliaia e migliaia di esseri umani innocenti
da anni e anni e anni e anni muoiono
giorno dopo giorno nel Mediterraneo
per decisione assassina di chi governa in Italia e in Europa.

So che se lo scellerato governo razzista italiano
non negasse salvezza agli innocenti
non perseguitasse chi soccorre i naufraghi
forse almeno queste ultime vittime sarebbero salve
ed invece sono morte.

L'immane massacro nel Mediterraneo
pesa anche sulla mia coscienza
di persona che da molti anni
queste cose sa e dice ma non e' riuscito
con le altre persone di volonta' buona
a far prevalere almeno in Italia
la legge che salva le vite.

Si dimetta il governo razzista e criminale
siano processati i ministri dell'omissione di soccorso
siano processati i ministri delle persecuzioni razziste
siano processati i ministri che aggrediscono i soccorritori
siano processati i ministri che abbandonano i naufraghi alla morte
siano processati i ministri che propagandano odio e violenza
siano processati i ministri che violano la Costituzione democratica.

Vedo un oceano di sangue
vedo un regime stragista
mi chiedo perche' non insorgiamo
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per contrastare il massacro
per opporci alla morte
per salvare le vite la dignita' e i diritti
di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.
Sii tu il buon samaritano.

23. DUE VOLTE COMPLICE DELL'ECATOMBE

Mentre nel Mediterraneo si continua a morire
giorno dopo giorno naufragio dopo naufragio
il governo italiano nega accoglienza ai superstiti
perseguita finanche i soccorritori
dichiara che le navi di chi salva vite innocenti
non potranno attraccare nei porti italiani
ne' per sbarcare i salvati da morte sicura
e neppure per rifornirsi di beni di prima necessita'.

Io dico che il governo italiano e' complice due volte
dell'ecatombe che nel Mediterraneo si consuma
una prima volta insieme a tutti gli altri governi europei
che impedendo di giungere in Europa
in modo legale e sicuro
gettano innumerevoli vittime delle guerre e della fame
negli artigli dei trafficanti schiavisti
e nelle fauci della morte
e una seconda volta negando accoglienza ai superstiti
e perseguitando i soccorritori
cosi' dell'ecatombe che nel Mediterraneo si consuma
io dico che il governo italiano e' complice due volte.

Salvare le vite e' il primo dovere
si dimetta il governo delle persecuzioni razziste
si dimetta il governo della disumanita'
siano processati i ministri colpevoli
dell'omissione di soccorso
di violazione della Costituzione
di crimini contro l'umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele
salvare le vite e' il primo dovere.

24. I PORTI IN CARTOLINA

"Cerbero, fiera crudele e diversa,
con tre gole caninamente latra
sovra la gente che quivi e' sommersa"
(Dante, Inf., VI, 13-15)

Quel ministro che dice che chi soccorre i naufraghi
vedra' i porti italiani soltanto in cartolina

Quel vanesio presidente di gabinetto
che finge di non accorgersi che il suo governo
lascia che il mare si colmi di cadaveri

L'estrema destra razzista che sta instaurando
un regime di persecuzioni e di disumanita'

Nel silenzio nell'indifferenza nella complicita'
di chi vede la strage e l'orrore
e non insorge per salvare le vite.

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 513 del 5 agosto 2020
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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