[Nonviolenza] Archivi. 389



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 389 del 6 giugno 2020

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di maggio 2020 (parte quarta)
2. Far cessare schiavitu' e apartheid nel nostro paese. Una lettera aperta alle forze politiche democratiche presenti nel governo e in parlamento
3. La continuita' dello stato, il governo mezzo-razzista e la deriva verso la dittatura degli imbecilli rancorosi
4. Omero Dellistorti: Ognuno al posto suo
5. Una manciata di buon senso
6. Il reprobo all'osteria
7. Per la Giornata internazionale dell'obiezione di coscienza al servizio militare
8. Alcune parole in memoria di Hedi Vaccaro, alla vigilia del sesto anniversario della scomparsa
9. Ezio Bosso
10. I brutti pensieri
11. Alcune parole nella Giornata internazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia
12. Nanda Vigo
13. Ricordando Luigi Pintor
14. Michel Piccoli
15. Chi ce l'ha fatta si e' salvato da solo
16. Omero Dellistorti: La specializzazione
17. Omero Dellistorti: Elogio della cultura
18. Sento quest'oggi alla radio un ministro
19. Il volto di Rosa e di Hannah. Dodici tesi sull'ora presente

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MAGGIO 2020 (PARTE QUARTA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di maggio 2020.

2. FAR CESSARE SCHIAVITU' E APARTHEID NEL NOSTRO PAESE. UNA LETTERA APERTA ALLE FORZE POLITICHE DEMOCRATICHE PRESENTI NEL GOVERNO E IN PARLAMENTO

Gentilissime e gentilissimi dirigenti e rappresentanti delle forze politiche democratiche presenti nel governo e in parlamento,
vi chiediamo ancora una volta il massimo impegno affinche' siano finalmente riconosciuti tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani che nel nostro paese ancora subiscono schiavitu' e apartheid.
vi chiediamo ancora una volta il massimo impegno affinche' nessuna persona sia piu' abbandonata tra gli artigli dell'economia illegale, dei poteri criminali, della violenza razzista.
vi chiediamo ancora una volta il massimo impegno affinche' siano immediatamente restituiti tutti i diritti a tutte le vittime di sfruttamento e persecuzione.
vi chiediamo ancora una volta il massimo impegno affinche' l'Italia torni alla legalita' costituzionale.
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Questo vi chiediamo: la "regolarizzazione" piena e immediata per tutte le persone tuttora private delle fondamentali liberta' che la Costituzione italiana riconosce ad ogni essere umano.
Questo vi chiediamo: l'abrogazione immediata di tutte le misure razziste ed incostituzionali imposte negli scorsi anni da governi eversivi, abominevoli misure tuttora scandalosamente vigenti.
Questo vi chiediamo: uguaglianza di dignita' e diritti per tutti gli esseri umani.
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Augurandovi ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 12 maggio 2020

3. LA CONTINUITA' DELLO STATO, IL GOVERNO MEZZO-RAZZISTA E LA DERIVA VERSO LA DITTATURA DEGLI IMBECILLI RANCOROSI

Avevo pensato di scrivere un editoriale, un opuscolo, un ponderoso saggio in tre tomi su questo appassionante argomento.
Avevo gia' temperato la matita che chi ti bussa alla mia porta con questa pioggia e questo vento? I ragazzi con le camicie nere.

4. NUOVI RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: OGNUNO AL POSTO SUO

Io neppure lo capiscio che bisogno c'e' de dillo. Ognuno ha da sta' ar posto suo. E' legge de natura.
Sei nato femmina? E allora hai da sta' ar servizio der maschio.
Sei nato muso rosso o nero o giallo? E allora hai da sta' ar servizio der viso pallido.
Sei nato operaio o contadino? E allora hai da sta' ar servizio der sor padrone.
E' cosi' semplice, lo capisciono tutti.
Io presempio so' nato rapinatore.

5. UNA MANCIATA DI BUON SENSO

Una persona sequestrata da terroristi stragisti e' stata liberata. Una vita umana e' stata salvata. Suonano Mozart gli angeli nei cieli. Continua la lotta contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Continua la lotta per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. Continua la lotta in difesa di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Nessun assassino e' in missione per conto di Dio. O della patria, o del proletariato. Ogni uccisione e' un crimine ingiustificabile. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Ogni essere umano nasce per essere libero e felice. Il primo dovere e' salvare il vite, il primo dovere e' soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Visioni del mondo religiose e visioni del mondo non religiose, tutte possono e devono attenersi alla regola aurea di ogni morale, al fondamento dell'umana convivenza: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te. Diliges proximum tuum sicut teipsum. L'intera umanita' e' il prossimo tuo.
Misero chi non sa fare di meglio che odiare, l'odio mangia il cuore di chi odia.
Lottare devi contro ogni oppressione, lottare devi contro ogni violenza, chiamiamo nonviolenza l'agire necessario. Chiamiamo nonviolenza l'agire che preserva e libera l'umanita', l'agire che invera l'umanita' dell'umanita'.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

6. IL REPROBO ALL'OSTERIA

Nulla adesso diro' delle ultime ripugnanti menzogne e degli ultimi osceni crimini di chi governa questo antico e nobile reame di Nusmundia.
Ci tengo all'osso del collo.

7. PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELL'OBIEZIONE DI COSCIENZA AL SERVIZIO MILITARE

Ricorre il 15 maggio la Giornata internazionale dell'obiezione di coscienza al servizio militare.
Ed anche se in Italia da molti anni non vi e' piu' il servizio militare di leva obbligatorio, esso persiste in molti altri paesi del mondo.
E quindi innanzitutto ogni persona sollecita del bene comune dell'umanita' si adoperi con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, contro la guerra e contro le dittature, contro tutte le armi assassine, contro tutti i poteri uccisori, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Si adoperi affinche' sia riconosciuto ad ogni persona il diritto di negare la propria disponibilita' ad uccidere. Uccidere e' il male piu' grande. Chi rifuta di uccidere con questo stesso gesto sta gia' salvando delle vite innnocenti, sta gia' adempiendo al primo dovere di ogni essere umano: salvare le vite.
Occorre pertanto sostenere le persone che in qualunque parte del mondo si oppongono alle armi ed alle strutture armate, si oppongono alla guerra e a tutte le uccisioni, lottano nonviolentemente per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
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Non solo: anche nel nostro paese persiste tuttora una estesa ed articolata struttura armata e una relativa politica i cui fini e i cui costi sono palesemente in conflitto con i principi costituzionali del ripudio della guerra, della difesa del paese e del suo ordinamento giuridico democratico ed antifascista, del riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
La politica militare, che si fonda sull'esistenza di un'organizzazione armata, gerarchica e addestrata ad uccidere, confligge con l'imperativo della pace e del rispetto della vita umana.
Le alleanze militari di cui l'Italia fa parte sono coinvolte in guerre criminali.
La produzione e il commercio di armi rendono l'Italia complice di regimi dittatoriali e stragisti.
Si sperperano ingentissime risorse del pubblico erario a fini di morte, mentre si negano risorse adeguate alle attivita' necessarie a salvare le vite.
Nessuno puo' chiudere gli occhi dinanzi a questa tragica realta'.
Cosi' l'opposizione alla guerra, ai suoi strumenti ed ai suoi apparati, e' dovere morale e civile di ogni persona senziente e ragionante, di ogni persona che pensa il pensiero che ogni tradizione culturale orientata al rispetto della vita, al bene comune dell'umanita', proclama e condivide: tu non uccidere; tu salva le vite; tu agisci nei confronti degli altri esseri umani cosi' come vorresti che gli altri esseri umani agissero verso di te; tu riconosciti parte dell'unica umana famiglia e sappi quindi che ogni essere umano ti e' fratello o sorella.
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Quell'obiezione di coscienza che alcuni di noi dichiararono nella nostra ormai lontana gioventu' deve rinnovarsi ogni giorno nell'impegno comune di ogni persona cosciente di essere parte dell'unica umanita' contro tutte le armi, contro tutte le organizzazioni armate, contro tutte le guerre e le uccisioni.
L'impegno comune affinche' tutte le fabbriche di armi siano riconvertite a produzioni civili.
L'impegno comune affinche' tutte le strutture militari siano disarmate, smilitarizzate e riconvertite in difesa civile non armata e nonviolenta.
L'impegno comune affinche' il nostro paese cessi di sperperare ingenti risorse a fini di morte e le investa invece a promuovere e garantire la vita, la pace, la salute e l'assistenza, la civile convivenza, il soccorso umanitario, la cooperazione internazionale, la difesa della biosfera, il bene comune dell'umanita'.
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Le armi sono nemiche dell'umanita', poiche' sempre esse minacciano e uccidono, minacciano e uccidono gli esseri viventi, minacciano e uccidono gli esseri umani.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Solo facendo il bene si contrasta il male.
Solo la nonviolenza si oppone alla violenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

8. ALCUNE PAROLE IN MEMORIA DI HEDI VACCARO, ALLA VIGILIA DEL SESTO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Ricorre il 16 maggio il sesto anniversario della scomparsa di Hedi Vaccaro, uno dei volti piu' belli della nonviolenza in Italia.
Per molti anni animatrice del Movimento internazionale della riconciliazione (Mir) a Roma, punto di riferimento di innumerevoli ricerche e iniziative nonviolente, partecipe di azioni per la pace in tante parti del mondo.
Ricordarne la persona e' sentirne ancora l'appello al bene, alla pace, alla solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge.
Con gratitudine che non si estingue la ricordiamo, nella capitiniana "compresenza dei morti e dei viventi", nell'impegno comune che attraverso l'avvicendarsi delle generazioni costituisce l'umanita' come un'unica famiglia che al bene comune dei presenti e dei venturi aspira e per esso si adopera.
Nel ricordo di Hedi Vaccaro la nonviolenza e' in cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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Allegato primo: Una minima notizia su Hedi Vaccaro
Hedi Vaccaro (1926-2014) e' stata una delle figure piu' vive e piu' belle della nonviolenza nel nostro paese. Impegnata nel Movimento internazionale della riconciliazione (Mir-Ifor) e in molteplici esperienze di solidarieta' e di educazione e promozione della pace, chiunque si e' impegnato negli scorsi decenni per la pace e la nonviolenza l'ha conosciuta, apprezzata, ammirata, le ha voluto bene e ne serba un grato ricordo; la sua generosita' e la sua gentilezza erano proverbiali, il suo impegno nonviolento nitido e costante, responsabile e accudente verso ogni persona e verso l'intero mondo vivente.
Dalla Wikipedia riprendiamo la seguente breve notizia: "Hedi (Edvige) Frehner coniugata Vaccaro (1926-16 maggio 2014) e' stata un'attivista svizzera naturalizzata italiana. Nata e cresciuta nella famiglia di un commerciante svizzero, al termine della seconda guerra mondiale si impegna nel cristianesimo secondo la confessione evangelica valdese. Mentre studia per la laurea in matematica al Politecnico di Zurigo, comincia a collaborare sia con il Movimento cristiano studentesco sia con il Partito comunista. Tra il 1949 e il 1950 studia e lavora a Parigi, e successivamente ottiene una borsa di studio a Roma, dove conosce Michelangelo Vaccaro (1920-2001), matematico. L'anno seguente i due si sposano e da questa unione nascono i figli Bernardo (1953), Veronica (1955) e Davide (1958). Sono di quel periodo gli incontro con Danilo Dolci, Aldo Capitini, Pietro Pinna, a seguito dei quali Hedi Vaccaro Frehner matura la scelta di impegnarsi per la causa della nonviolenza. Nel 1962 entra a far parte del Movimento Internazionale della Riconciliazione, di cui sara' a lungo segretario nazionale e figura di riferimento. Nel 1992 viene insignita del Premio nazionale Cultura della Pace "per il suo impegno in favore del dialogo ecumenico, e per la ricerca continua e costante di una cultura della pace che vada a creare una societa' piu' giusta e nonviolenta dove il dialogo, anche tra confessioni religiose diverse, sia la base di una reale convivenza civile"".
Dal sito a lei dedicato, www.hedivaccaro.it riprendiamo la seguente scheda: "Hedi Vaccaro (1926 – 2014) e' stata una attivista nonviolenta, ecologista, pacifista, in lotta costante contro le ingiustizie sociali, in difesa degli oppressi, alla continua scoperta delle lotte sociali nonviolente che spontaneamente sorgono in ogni cantone del mondo. Svolse un importante lavoro pedagogico diffondendo la conoscenza della nonviolenza nelle metodologie e nei suoi protagonisti pubblicando per anni i diari scolastici oltre alle agendine per adulti. Di provenienza svizzera, si sposta permanentemente in Italia dopo avere conseguito la laurea in matematica al politecnico di Zurigo. Vive a Roma dove continua a frequentare la facolta' di matematica per studio e lavoro. Si sposa con il matematico Michele Vaccaro ed hanno tre figli. Nel 1962 durante la crisi di Cuba ha un'illuminazione sull'indispensabilita' della lotta contro la guerra che la segnera' per sempre. Lascia il lavoro matematico e seguira' la sua vocazione per un impegno sociale e pacifista a tempo pieno, che proseguira' per il resto della sua vita. Collaborera' con i massimi esponenti pacifisti e nonviolenti della sua epoca: Jean e Hildegard Goss-Mayr, Danilo Dolci, Aldo Capitini, Tich Nath Hanh... Inizia a collaborare con il Movimento Internazionale della Riconciliazione fondando e portando avanti la sezione romana. Le sedi romane del Mir furono storiche all'epoca tra cui quella in pieno centro di via Rasella e poi in via delle Alpi 20. Il suo impegno la porto' a viaggiare anche in Africa dove si affianco' al movimento nonviolento di Luthuli, negli Stati Uniti dove fu presente anche a Harlem, nell'Unione Sovietica dove pote' toccare con mano la persecuzione religiosa di allora, in Francia dove collaboro' con Lanza del Vasto, e in Inghilterra, Germania, Austria. Fu collaboratrice con Pietro Pinna e si impegno' nella realizzazione del servizio civile alternativo a quello militare, offrendo diversi posti agli obiettori di coscienza nella sede del Mir di Roma. Svolse un costante lavoro giornalistico portando avanti prima il Notiziario Mir, poi Cristiani Nonviolenti curato in indipendenza da ogni associazione. Aveva una capacita' di analisi sociale particolare che manteneva viva con la lettura di innnumerevoli giornali internazionali di impegno sociale. Ha tenuto innumerevoli dibatti, conferenze, convegni, organizzato iniziative pubbliche per il Mir romano, riuscendo a fare cantare Don Powel, Joan Baez, e altri musicisti. Dopo qualche anno dalla morte del marito torno' di nuovo in Svizzera per passare li' gli ultimi anni della sua vita. Mori' al centro per anziani di Emmaus a Maennedorf sul lago di Zurigo il 10 marzo 2014".
Tra le opere di Hedi Vaccaro: (a cura di), A che punto siamo con il servizio civile, Claudiana, Torino 1981; (con Giulio Giampietro), Giorgio scopre la nonviolenza,  Paoline, Roma 1985; Pregare e' facile per chi lavora per la pace (disponibile nel sito www.hedivaccaro.it)
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Allegato secondo: "Hedi Vaccaro, testimone evangelica della pace". Un ricordo di Hedi Vaccaro scritto da Gianni Novelli all'indomani della scomparsa
Il 14 maggio 2014 ci ha lasciato Hedi Frehner Vaccaro, una grande annunciatrice del "Vangelo della Pace". Aveva 88 anni. Il peso degli anni l'aveva costretta a ritirarsi in Svizzera assistita dai figli. Il suo esempio ed insegnamento e' rimasto pero' sempre presente nella sua chiesa valdese e in tutto il mondo pacifista e nonviolento romano. Hedi era nata in Svizzera ma si era trasferita a Roma agli inizi degli anni Sessanta dove si era totalmente dedicata alle iniziative pacifiste e nonviolente. Nel 1962 aveva fondato la sezione italiana del Mir (Movimento internazionale per la riconciliazione). Da una prima sede di via Rasella, il Mir si era trasferito in via delle Alpi 20, dando vita a quella "Casa della Pace" che sarebbe stata per trenta anni il luogo di incontro e di costruzione di tante iniziative di pace, nonviolenza ed obiezioni di coscienza nell'ambiente romano, ma nella prospettiva internazionale. La biblioteca, ricchissima di libri e riviste sui temi della pace, ne faceva il luogo di riflessioni ed iniziative contro la guerra del Vietnam, della difesa degli obiettori di coscienza, delle proposte nonviolente.
Hedy collaboro' strettamente con i principali leaders dei movimenti per la pace sia italiani, come Aldo Capitini, Danilo Dolci, Pietro Pinna, Tonino Drago, che internazionali, come Johan Galtung, Jim Forest, Dorothy  Day, Jim Douglass, Daniel e Philippe Berrigan, don Helder Camara, Lanza del Vasto, Pierre Parodi, Jean Goss, Hildegard Goss-Mayr, suor Rosemary Lynch, ecc. Hedi infatti, pur appartenendo ed impegnandosi prima di tutto nella chiesa valdese, viveva la sua fede evangelica pacifista in un costante dimensione ecumenica, sentendosi parte della tradizione pacifista e nonviolenta dei Quaccheri. Nel 1972 in occasione della guerra tra India e Pakistan intraprese un lungo digiuno per la pace nel quale coinvolse don Giovanni Franzoni, allora abate di San Paolo, e la sua comunita' di base. Dal 1983, quando l'assemblea del Consiglio ecumenico delle chiese a Vancouver decise di promuovere un "processo conciliare" per impegnare le chiese sulla giustizia, la pace e la salvaguardia del creato, Hedi partecipo' attivamente alla preparazione e alla partecipazione delle Assemblee di Assisi (1988), Basilea (1989), Seoul (1990) e Graz (1997). Solo la malattia le impedi' di prendere parte agli incontri di Sibiu (2007) e Kington (2011) e Busan (2014).
La stagione delle grandi lotte contro la corsa agli armamenti nucleari e l'installazione dei missili cruise videro Hedi presente con i gruppi di "Cristiani per la pace" sia nelle grandi marce a Roma  degli anni ottanta, che nei pellegrinaggi per la pace a Comiso.
Instancabile fu la partecipazione di Hedi alle iniziative cristiane per la pace a livello internazionale. Non mancava mai agli incontri ed alle attivita' di "Church and Peace", coordinamento teologico ed organizzativo delle chiese pacifiste (Quaccheri, Mennoniti e Chiesa dei Fratelli).
Alle iniziative per la pace Hedi univa la preoccupazione per la formazione spirituale e lo studio della teologia della pace. Conservo ancora un volantino di invito ad un suo convegno di approfondimento su "Fede e violenza" organizzato dal Mir nel gennaio 1987 a Lavinio: "L'incontro sarà guidato da Jean Goss, del Mir, con la collaborazione di Bernard Haering, docente di teologia morale e di Etta Ragusa (coordinatrice  Mir-Sud)". L'anno successivo partecipai pure ad un suo incontro sulla teologia della pace con il gesuita  Paolo Dall'Oglio e la suora domenicana  Antonietta Potente. Nel 1992 le fu assegnato il "Premio nazionale cultura della pace", istituito dall'"Associazione Cultura della pace" della citta' di Sansepolcro.
Negli ultimi anni il "pregare ed operare per la pace a Roma" di Hedi Vaccaro si era fatto meno visibile per il peggiorare delle sue condizioni di salute che l'avevano costretta a ritirarsi in Svizzera. La sentivamo pero' sempre come "madre e maestra".
Prima di lasciare Roma aveva donato la sua famosa biblioteca e il suo straordinario archivio pacifista al Centro di documentazione intitolato al leader del Mir Sereno Regis di Torino. Oggi il suo attuale direttore, Nanni Salio, amico ed ammiratore  di Heidi, chiede che siano inviati  lì documenti e memorie per valorizzare questa indimenticabile testimonianza del pacifismo evangelico italiano (nanni at serenoregis.org).
Gianni Novelli
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Allegato terzo: Il ricordo dell'"Associazione Cultura della Pace" all'indomani della scomparsa
L'Associazione Cultura della Pace comunica con profonda commozione che il giorno 16 maggio 2014 e' deceduta all'eta' di 88 anni Hedi Vaccaro Frehner, cofondatrice e gia' segretaria del Movimento Internazionale per la Riconciliazione in Italia e prima vincitrice del Premio Nazionale "Cultura della Pace - Citta' di Sansepolcro".
Hedi Vaccaro Frehner (1926-2014), nata e cresciuta nella famiglia di un commerciante svizzero, al termine della seconda guerra mondiale si impegna nel cristianesimo secondo la confessione evangelica valdese. Mentre studia per la laurea in Matematica al Politecnico di Zurigo, comincia a collaborare con il Movimento cristiano studentesco.
Tra il 1949 e il 1950 studia e lavora a Parigi, e successivamente ottiene una borsa di studio a Roma, dove conosce Michele Angelo Vaccaro (1920-2002) il quale nel 1951 la segue in Svizzera. L'anno seguente i due si sposano e fanno ritorno a Roma, che sara' la loro residenza definitiva; qui nascono i figli Bernardo (1953) e Veronica (1955). Sono di quel periodo gli incontro con Danilo Dolci, Aldo Capitini, Pietro Pinna, a seguito dei quali Hedi Frehner matura la scelta di impegnarsi per la causa della nonviolenza. Nel 1962 entra a far parte del Movimento Internazionale della Riconciliazione, di cui sara' a lungo segretario nazionale e figura di riferimento. Nel 1992 viene insignita del Premio Nazionale Cultura della Pace "per il Suo impegno in favore del dialogo ecumenico, e per la ricerca continua e costante di una cultura della pace che vada a creare una societa' piu' giusta e nonviolenta dove il dialogo, anche tra confessioni religiose diverse, sia la base di una reale convivenza civile". Riceve il premio alla sua prima edizione, il giorno 7 novembre 1992 presso la Biblioteca di Sansepolcro.
La morte di Hedi Vaccaro Frehner rappresenta una grave perdita per quanti si occupano di pace e di nonviolenza, perche' per tutta la sua esistenza ha lottato per l'affermazione dei diritti umani e per il dialogo tra confessioni religiose differenti, andando in tal modo a contribuire alla realizzazione di una societa' piu' giusta e nonviolenta.
Se ne va con lei una figura importante, lasciandoci pero', come eredita', il suo esempio coerente di donna di pace e di credente nella convivialita' delle differenze.
Associazione Cultura della Pace

9. EZIO BOSSO

E' deceduto Ezio Bosso, musicista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

10. I BRUTTI PENSIERI

Penso che chi governa il paese (il governo mezzo-razzista) e chi governa alcune regioni (le giunte regionali razziste) in questi mesi abbia dato prova di un'irresponsabilita', un'improntitudine, una stoltezza sequipedali. E cio' non e' restato senza conseguenze. Letali. Decine di migliaia di persone sono morte, la maggior parte delle quali potevano essere salvate se si fossero assunti provvedimenti tempestivi e adeguati. Questo penso.
Penso che chi governa il paese (il governo mezzo-razzista) e chi governa alcune regioni (le giunte regionali razziste) in questi mesi abbia privilegiato i propri egoistici interessi, il proprio sfrenato narcisismo, le occulte e palesi consorterie di appartenenza, a danno del bene comune, a danno dei diritti altrui. E cio' non e' restato senza conseguenze. Letali. Decine di migliaia di persone sono morte, la maggior parte delle quali potevano essere salvate se si fossero assunti provvedimenti tempestivi e adeguati. Questo penso.
Penso che chi governa il paese (il governo mezzo-razzista) e chi governa alcune regioni (le giunte regionali razziste) in questi mesi abbia privato del necessario tempestivo aiuto innumerevoli persone che di aiuto avevano il piu' urgente, il piu' estremo bisogno. E cio' non e' restato senza conseguenze. Letali. Decine di migliaia di persone sono morte, la maggior parte delle quali potevano essere salvate se si fossero assunti provvedimenti tempestivi e adeguati. Questo penso.
Penso che chi governa il paese (il governo mezzo-razzista) e chi governa alcune regioni (le giunte regionali razziste) in questi mesi abbia provocato una catastrofe nella catastrofe non contrastando l'epidemia come era possibile e necessario. E cio' non e' restato senza conseguenze. Letali. Decine di migliaia di persone sono morte, la maggior parte delle quali potevano essere salvate se si fossero assunti provvedimenti tempestivi e adeguati. Questo penso.
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Penso che salvare le vite sia il primo dovere.
Penso che il razzismo sia un crimine contro l'umanita'.
Penso che i governanti flagrantemente razzisti, inetti e tracotanti, sventati e protervi, debbano essere allontanati per sempre da tutti i pubblici uffici.
Questo penso, vagando silente e cogitabondo per le desolate lande di questo antico e nobile reame di Nusmundia.

11. ALCUNE PAROLE NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L'OMOFOBIA, LA LESBOFOBIA, LA BIFOBIA E LA TRANSFOBIA

Il pregiudizio e la persecuzione di cui tanti esseri umani continuano ad essere vittima per la loro identita' e il loro orientamento sessuale non lede solo la loro liberta' e dignita' di persone, ma viola la liberta' e la dignita' dell'umanita' intera.
Non vi e' speranza di liberazione per l'umanita' se non si riconosce ad ogni essere umano il suo diritto ad essere la persona che sente di essere e ad avere le relazioni umane che desidera avere nel rispetto dell'eguale liberta' e dignita' di ogni persona.
Nulla e' piu' criminale che opprimere una persona per il semplice fatto di essere la persona che e', per il semplice fatto di amare qualcuno.
Nel lungo cammino che dalla violenza e dal dolore porta alla liberta' e alla solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene e conforta, la lotta contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, costituisce qui e adesso un impegno cruciale e ineludibile.
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Lottare nonviolentemente affinche' in tutto il mondo cessino le persecuzioni
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta', al riconoscimento e alla riconoscenza per i doni che ogni umana esistenza arreca all'umanita' intera.
Occorre quindi che sia impegno di tutte e tutti la lotta nonviolenta necessaria e urgente affinche' in nessun luogo del mondo nessuna persona sia piu' vittima di pregiudizi, di abusi e di persecuzioni per la sua identita' e il suo orientamento sessuale.
Occorre quindi anche che nelle relazioni internazionali le istituzioni sovrannazionali ed i paesi retti da ordinamenti democratici e quindi rispettosi dei diritti umani di tutti gli esseri umani premano in modo nitido e intransigente sui governi dei paesi che ancora criminalmente perseguitano persone per la loro identita' e il loro orientamento sessuale affinche' queste persecuzioni cessino immediatamente. Chi non si oppone a un crimine ne e' complice.
Lo stesso impegno che va posto contro la guerra, contro il razzismo, contro il maschilismo, contro qualsiasi forma di oppressione e di schiavitu', va posto contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia.
E' gia' fascista, e' gia' nazista, un paese, un regime e un'ideologia che perseguita un essere umano per la sua identita' e il suo orientamento sessuale.
E' dovere di ogni persona senziente e pensante e di ogni civile istituto lottare nonviolentemente per far cessare tutti i pregiudizi, tutti gli abusi, tutte le persecuzioni.
E' dovere di ogni persona senziente e pensante e di ogni civile istituto impegnarsi per far cessare per sempre l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia; impegnarsi per far cessare per sempre ogni violenza che nega i diritti umani di tutti gli esseri umani, che nega l'umanita' dell'umanita'.
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Le parole del Presidente della Repubblica
Oggi, in questa Giornata internazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, sagge parole sono state pronunciate dal Presidente della Repubblica italiana.
Ci e' grato riproporle con vivo consentimento qui di seguito, riprendendole dal sito del Quirinale (www.quirinale.it).
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "La ricorrenza del 17 maggio e' stata scelta, in ambito internazionale, per promuovere il contrasto alle discriminazioni, la lotta ai pregiudizi e la promozione della conoscenza riguardo a tutti quei fenomeni che, per mezzo dell'omofobia, della transfobia e della bifobia, perpetrano continue violazioni della dignita' umana.
Le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale costituiscono una violazione del principio di eguaglianza e ledono i diritti umani necessari a un pieno sviluppo della personalita' umana che trovano, invece, specifica tutela nella nostra Costituzione e nell'ordinamento internazionale.
E' compito dello Stato garantire la promozione dell'individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive. Perche' cio' sia possibile, tutti devono essere messi nella condizione di esprimere la propria personalita' e di avere garantite le basi per costruire il rispetto di se'. La capacita' di emancipazione e di autonomia delle persone e' strettamente connessa all'attenzione, al rispetto e alla parita' di trattamento che si riceve dagli altri.
Operare per una societa' libera e matura, basata sul rispetto dei diritti e sulla valorizzazione delle persone, significa non permettere che la propria identita' o l'orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni nonche' di discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale".
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Con la scelta della nonviolenza per i diritti umani di tutti gli esseri umani
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Siamo una sola umanita', composta di persone tutte diverse e tutte eguali in dignita' e diritti, in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Rispetto per ogni persona e per l'umanita' intera.
Opporsi alla violenza con la scelta della nonviolenza: che e' riconoscimento e riconoscenza.
Opporsi alla violenza con la scelta della nonviolenza: che e' forza della verita'.
Opporsi alla violenza con la scelta della nonviolenza: che e' rispetto per la vita.
Opporsi alla violenza con la scelta della nonviolenza: che e' vittoria per il mondo vivente tutto.
Opporsi alla violenza con la scelta della nonviolenza: che e' la forza dell'amore.
In questa giornata riaffermiamo l'umanita' dell'umanita'.
In questa giornata riaffermiamo il dovere di lottare nonviolentemente per inverare i diritti di tutte le persone.
In questa giornata riaffermiamo il dovere di agire nei confronti delle altre persone cosi' come vorremmo che le altre persone agissero verso di noi.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la liberazione comune, per il bene comune dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Agisci tu contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia.
Agisci tu per la dignita', la liberta' e la felicita' di tutti gli esseri umani.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

12. NANDA VIGO

E' deceduta Nanda Vigo, artista e designer.
Con gratitudine la ricordiamo.

13. RICORDANDO LUIGI PINTOR

Ricorre oggi, il 17 maggio, l'anniversario della morte di Luigi Pintor, che ci ha lasciato nel 2003.
Resistente antifascista, militante comunista, giornalista di asciutto dettato tutto fatti e pensiero che li illumina, e memorialista in forma di apologhi di stile perfetto che ogni volta che li rileggi ancora e ancora un nodo di commozione ti stringe.
Era fratello di Giaime Pintor, uno dei primi caduti nella lotta di liberazione dal nazifascismo, la cui ultima lettera al fratello Luigi e' stato uno dei testi su cui si e' formata piu' di una generazione di militanti.
Ed era il padre di Giaime e di Roberta, che furono figure che chi appartiene alla mia generazione ricorda ancora, e che morirono ancor giovani lasciandolo in un lutto immedicabile.
Chi scrive queste righe di ricordo e gratitudine si persuase da giovane all'impegno politico leggendo ogni giorno il "Manifesto", che all'epoca era un unico foglio piegato in quattro pagine dalla grafica classica e austera, privo di immagini; e il primo articolo che leggeva era quello di Pintor. Il cui stile di scrittura, e di pensiero, e' stato una scuola morale e civile di cui ancor oggi si nutre il mio scrivere e la mia (chiedo venia) weltanschauung.
Nel tempo in cui il "Manifesto" diede vita a un partito politico, di quel partito politico fui militante e funzionario, e del suo prematuro scioglimento reco ancora il lutto una quarantina d'anni dopo. La militanza iniziata allora ancora oggi non l'ho dismessa. Non e' stato un buon affare; non e' stata una cattiva vita. Non sto celebrando un passato che non torna: sto dicendo che il tempo presente mi fa orrore, e che quindi la nostra lotta continua, la lotta nonviolenta delle oppresse e degli oppressi contro tutte le violenze e le oppressioni, la lotta per la salvezza comune, per la liberazione dell'umanita' intera.
Di Pintor ho in casa quattro volumi di raccolte di articoli (I mostri, Parole al vento, Politicamente scorretto, Punto e a capo), e quattro volumi di testi che si potrebbero chiamare operette morali - e memoriali - (Servabo, La signora Kirchgessner, Il nespolo, I luoghi del delitto): ogni volta che li rileggo ancora e ancora mi emozionano e mi convocano alla lotta necessaria contro la menzogna, l'ingiustizia, la violenza e la barbarie che ci opprimono.
Pintor e' stato l'unico giornalista che ho letto e che leggo come un maestro. Non ho mai amato il giornalismo, anche se dopo aver scritto per anni volantini e manifesti, resoconti e comunicati, a un certo punto della mia vita ho fatto quel lavoro anch'io; del giornalismo non amo la fretta e l'effettuale subalternita', l'autoreferenzialita' e quanto di grossolano, alienato e consumista esso trascina limaccioso, la quota di menzogna e di propaganda che sovente gli e' coessenziale, l'ignoranza e la stupidita' che quasi sempre diffonde. Pintor e' forse l'unica eccezione che mi sembra di conoscere, di riconoscere.
Come tutti anch'io ho letto volumi e volumi di scritti di giornalisti che talora sono stati anche saggisti apprezzati, ma nessuno di loro ha influenzato - e vorrei dire: modellato - il mio modo di scrivere e di pensare come Pintor.
L'ho letto e lo rileggo ancora come rileggo Kafka e Borges, i tragici greci e Leopardi, Dante e il Chisciotte, Shakespeare e Melville, Karl Marx e Rosa Luxemburg, i francofortesi e Hannah Arendt, Sartre e Camus, Simone Weil e Simone de Beauvoir, Ernst Bloch e Guenther Anders, Primo Levi e Tzvetan Todorov, Eduardo Galeano e Virginia Woolf.
E' stato un buon maestro, di quelli che non ti lasciano mai in pace, ma sempre continuano a chiamarti alla lotta: contro tutte le menzogne e le oppressioni, per la liberazione dell'umanita' intera.

14. MICHEL PICCOLI

E' deceduto Michel Piccoli, interprete di film indimenticabili.
Con gratitudine lo ricordiamo.

15. CHI CE L'HA FATTA SI E' SALVATO DA SOLO

Chi ce l'ha fatta si e' salvato da solo
e grazie all'aiuto di chi gli e' stato vicino
di chi per sua scelta ha lottato contro il contagio
di chi nel proprio cuore ha sentito la voce della legge
che salva le vite e si oppone all'ingiustizia e alla violenza

il governo mezzo-razzista del paese una mezza catastrofe ha compiuto
e i governi razzisti di alcune regioni una catastrofe intera

ora si tratta di cacciarli tutti i razzisti dai pubblici uffici
prima che facciamo morire altre decine di migliaia di persone

ora si tratta di continuare ad usare
la forza della democrazia della comprensione della misericordia
per contrastare ancora e sconfiggere l'epidemia
e salvare le vite che e' possibile salvare

chi ancora e' vivo non dimentichi i morti
che la stupidita' e la ferocia dei governanti razzisti e mezzo-razzisti
ha strangolato e gettato nelle fosse come stracci

chi ancora e' vivo si adoperi
per salvare tutte le vite
per soccorrere ogni persona bisognosa di aiuto
per difendere la dignita' di tutte le persone e di ciascuna
per difendere e inverare la legalita' che salva le vite
per essere la repubblica sognata dai martiri della Resistenza

Ora e' necessario non dimenticare
e trarre le conseguenze necessarie
condividere fra tutti il bene e i beni
rovesciare l'ordine dei vampiri assassini
affermare il diritto di ogni persona
alla vita alla dignita' alla solidarieta'
difendere tutto il mondo vivente
opporsi ai rapinatori che lo avvelenano e devastano
fare buon uso pubblico della cosa pubblica
disarmare tutti gli oppressori e il mondo
abolire le guerre e le violenze
inverare la Costituzione repubblicana e antifascista

unitevi oppresse ed oppressi di tutti i paesi
nella lotta per la liberazione comune
nella lotta per la salvezza di tutte e di tutti
nella lotta per la messa in comune
del bene dei beni della fatica necessaria della felicita' possibile
nel riconoscimento nella riconoscenza

solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'

sii tu la nonviolenza in cammino
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere

16. NUOVI RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: LA SPECIALIZZAZIONE

T'hai da specializza', diceva sempre il sor Breccaccio. T'hai da specializza', senno' resti muratoretto pure a sessant'anni, e a sessant'anni non ci si arriva se resti sempre muratoretto, che si sa, c'e' sempre la volta che l'impalcatura cede.
Noi bardascetti ci ridevamo sempre tutte le volte che lo diceva. Pure il giorno del funerale ci veniva da ridere, perche' dall'impalcatura era finito per cascarci lui. Dall'ottavo piano. Almeno s'era risparmiato l'agonia.
Pero' poi uno e' fatto cosi', che certe cose ci ripensi dopo. E io ci ho ripensato parecchio proprio il giorno dopo che era morto, ed ero arrivato alla conclusione che ci aveva proprio ragione che se resti muratore per tutta la vita poi la vita finisce male e tu non te la sei goduta mai. Ua volta la gente non ce lo sapeva, e allora s'accontentava di fare lo schiavo e zitto. Pero' poi e' arrivata la televisione e alla televisione uno lo vedeva che c'era una fila di gente che non finiva piu' che invece di faticare faceva faticare gli altri e se ne fregava se quelli tribolavano e loro se la godevano la vita, ci avevano la mercedes, bevevano il liquore di marca col nome straniero, erano pieni di femmine pittate a tutte l'ore, e ci avevano certe case che in confronto la villa dell'Avvocatone pareva una stalla senza neppure la vacca e il somaro.
Cosi' fu il giorno dopo la morte del sor Breccaccio che presi la decisione. Pero' non ce lo sapevo che specializzazione mi sarebbe piaciuta. Magari il calciatore, ma toccava correre, fare gli allenamenti, insomma era una fatica pure quello e stavi comunque sotto padrone. Il cantante mi pareva un mestiere da femmine, che i cantanti a quel tempo ci avevano tutti i capelli lunghi, e poi cantavano le canzoni in straniero che chissa' che dicevano, e bisognava pure saper ballare che io non ho mai imparato che pure quelle sono cose da femmine: non era roba per me. Magari il presentatore di Sanremo, pero' quello era un lavoro che si lavorava tre sere all'anno, e tutti gli altri giorni che in un anno ce ne saranno mille o duemila? Tutti gli altri giorni che fai? Fai la fame, ecco che fai. Insomma non sapevo scegliere, cosi' lo dissi a Ciampicone.
Lo presi da una parte e gli dissi: "Ciampico', me so stufato de fa' 'l muratore e me vorrebbe da specializza'". E lui: "Bravo. E in che te vorresti da specializza'?". E io: "E' che nu' lo so, magari tu me potresti da' 'na dritta". E lui: "Magari pure si'". E io: "E allora dammela". E lui: "Prima dimme 'na cosa: te va de diventa' ricco?". "E io: "E' que' la specializzazione?". E lui: "No, ma ci sono specializzazioni che servono per diventare ricchi e specializzazioni che servono a resta' micragnosi". E io allora: "A me me va una de quelle che se diventa ricco". E lui: "Bravo. Allora fatte trova' qui al bar a mezzanotte che c'e' 'n lavoretto callo callo". Era cosi' Ciampicone, sempre pronto a aiuta' la gente.
*
Mo' quanto tempo sara' passato? Cinquant'anni?
Ricco, so' diventato ricco. E ho capito 'na cosa. Che chi nun se specializza, prima fatica come 'n cane e soffre le pene dell'inferno, e alla fine more come 'na bestia. Io me so' specializzato.
Specializzatevi pure voi, ragazzi. Io cerco sempre personale svelto e fidato. E l'attrezzatura ve la passo io.

17. NUOVI RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: ELOGIO DELLA CULTURA

Siccome non e' che ero ricco di famiglia, da giovane mi era toccato arrangiarmi per vivere al livello che ritenevo mi si confacesse.
Fu bello, ma duro' poco. Poi fui ospite dello stato. E li' siccome non e' che ci fosse chissacche' da fare mi misi a leggere. Quello che c'era, vent'anni sono lunghi.
Fu mentre ero li' che leggevo, che capii che avevo commesso un errore d'ingenuita'. Dovevo curare di piu' l'aspetto. I ricchi curano l'aspetto, ecco l'errore  che avevo fatto. E perche' l'avevo fatto? Perche' ero un ignorante e non ce lo sapevo. Pero' a forza di leggere lo capii. Imparai pure un bel po' di trucchi che prima non li sapevo. E' proprio vero che l'ignoranza non ha mai fatto bene a nessuno. Per esempio: lo sapete quanto tempo uno puo' stare senza respirare? Sembra un'informazione inutile, invece e' scienza, e la scienza e' sempre utile. Come funziona precisamente una serratura lo sapete? Questa e' tecnologia, ed e' utile pure la tecnologia. Parlevvu' franze'? Questo e' francese, e pure questo serve. Ho imparato un sacco di cose. Per dirne una adesso saprei costruirmi una pistola da solo, conosco un campionario di veleni che levatevi, so con precisione dove e quanto affondare una lama per ottenere l'effetto che voglio. Tutte cose che servono, perche' la cultura serve. Quelli che dicono che non serve a niente lo dicono per farvi restare ignoranti cosi' vi sfruttano meglio. Ho letto pure Marx. E Arsenio Lupe'.
Adesso sono piu' di dieci anni che sono uscito, vivo al mio livello, ho l'aspetto giusto e nessuno mi dice pio. E non passa notte che non fo piagne qualcheduno.
La cultura e' la piu' bella cosa. Pure i soldi, eh.

18. SENTO QUEST'OGGI ALLA RADIO UN MINISTRO

Sento quest'oggi alla radio un ministro
prima del governo razzista
e adesso del governo mezzo-razzista
menare vanto della disumanita'
sua e dei sodali suoi attuali e pregressi
gloriarsi del male fatto
dell'omissione di soccorso
della gente esposta a morte
della gente fatta morire
da chi governa questo antico e nobile
reame di Nusmundia

Non diro' tutto quello che veramente penso
non diro' di quale paese il reame di Nusmundia
sia nome segreto e cristallina epitome

Diro' solo che sono vecchio e malandato
che il disgusto e l'orrore mi colma
che mi sento io stesso macchiato dai delitti che vedo
commessi dai governanti razzisti e dai complici loro
e che pur con fioca voce e con le ossa arrugginite
sento e so che ho il dovere di oppormi a tanto male
e che anche non avendo le forze per fare di meglio
devo almeno gridare dai tetti cosa vedo
denunciare la strage e della strage gli autori
e chiamare le vittime e gli inerti
alla lotta nonviolenta
all'insurrezione nonviolenta
in difesa della vita della dignita' dei diritti
di tutti gli esseri umani
in difesa della legalita' che salva le vite
in difesa della Costituzione nata dalla Resistenza
in difesa del diritto e della democrazia
in difesa dell'umanita'
e dell'umanita' dell'umanita'

Opporsi al razzismo e al fascismo che torna
difendere l'umanita' di ogni essere umano
adoperarsi con tutte le forze
per salvare tutte le vite
che e' il primo dovere di ogni essere umano
e di ogni umano istituto
in questo antico e nobile reame di Nusmundia
e ovunque

I sanguinari governi razzisti di alcune regioni
lo stolido e sanguinario governo mezzo-razzista del paese intero
contrastali tu
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza

Oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi

Solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita' dalla catastrofe

19. IL VOLTO DI ROSA E DI HANNAH. DODICI TESI SULL'ORA PRESENTE

1. Il metodo piu' efficace per narcotizzare la generalita' della popolazione e' quello di indurla a delegare ad altri la fatica di pensare. Se ogni persona non torna a pensare da se' non si riuscira' mai a ragionare insieme, e solo ragionando insieme potremo trovare le soluzioni adeguate ai problemi che dobbiamo affrontare.
2. L'epidemia in corso avrebbe fatto molte meno vittime se i governanti regionali razzisti ed i governanti centrali mezzo-razzisti non avessero commesso errori catastrofici, provocando decine di migliaia di morti che potevano essere evitate. Allontanare tutti questi signori razzisti e mezzo-razzisti da tutti i pubblici uffici e' una urgente necessita'. Salvare le vite e' il primo dovere.
3. Caratteristiche precipue della democrazia, ricordava Ralf Dahrendorf, sono poter cambiare governo senza spargimenti di sangue; avere un sistema di controlli e contrappesi che impedisca ai governanti di commettere crimini e follie; poter garantire in qualche modo alla popolazione tutta una reale partecipazione al governo della cosa pubblica. Occorre far dimettere i governanti regionali razzisti e i governanti centrali mezzo-razzisti che con la loro irresponsabilita', insipienza, stoltezza e tracotanza hanno provocato una strage evitabile; occorre con nuove elezioni fare in modo che le istituzioni della repubblica cessino di essere bivacco di manipoli; occorre tornare al rispetto della Costituzione repubblicana e del diritto internazionale; occorre tornare alla legalita' che salva le vite.
4. E' stato raggiunto un limite. Le guerre e il disastro ambientale stanno minacciando di distruzione la civilta' umana.
5. Occorre adesso - non in un indefinito domani, ma adesso - una svolta nonviolenta nella cultura, nella societa', nell'economia, nella politica: la cultura, la societa', l'economia, la politica, che sono quattro nomi distinti per indicare sostanzialmente una stessa cosa: le relazioni tra gli esseri umani e tra gli esseri umani e l'intero mondo vivente - quest'unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi.
6. Le guerre sono una criminale follia che non possiamo piu' permetterci: abolire le armi e gli eserciti e' una necessita' non piu' rinviabile.
7. Un modo di produzione e un modello di sviluppo fondati sulla crescita illimitata dei profitti; sullo sfruttamento e l'alienazione delle persone fino a ridurle a scarti; sull'avvelenamento, la devastazione, la rapina e l'esaurimento dei beni naturali che sono la sostanza di cui e' costituito il mondo vivente; sono un modo di produzione e un modello di sviluppo incompatibili con i limiti della biosfera e con il riconoscimento e la protezione dei diritti umani ad ogni essere umano inerenti.
8. Una organizzazione sociale e politica gerarchica e oppressiva che nega l'eguale diritto di tutti gli esseri umani alla vita, alla dignita', alla solidarieta', alla responsabilita' e alla felicita', con tutta evidenza non e' piu' sostenibile, poiche' ci sta portando alla catastrofe.
9. La brama di ricchezza e potere di alcuni mette in pericolo l'umanita' intera: e' necessario che prevalga il bene comune; la politica necessaria oggi e' la decisione condivisa e cogente di limitare l'avidita', di limitare ogni eccessivo accumulo - ovvero ogni effettuale rapina e concreta dissipazione - di ricchezza e potere: tutte le risorse devono essere equamente condivise e gestite in comune per garantire a tutte le persone una vita degna, per non desertificare il mondo vivente. Questa equa condivisione e questa gestione in comune si chiama repubblica.
10. La democrazia non puo' avere confini: deve includere l'umanita' intera se non vuole diventare una maschera dei dittatori.
11. Condividere il bene ed i beni deve essere il criterio che guida l'agire e il convivere.
12. Se non comincia ora la rivoluzione nonviolenta, non comincera' mai; se non comincia ora la rivoluzione nonviolenta, l'umanita' non potra' salvarsi dal disastro.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 389 del 6 giugno 2020
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