[Nonviolenza] Archivi. 379
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- Date: Sun, 3 May 2020 08:20:16 +0200
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 379 del 3 maggio 2020
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di aprile 2020 (parte terza)
2. Ricordando Pietro Pinna, nel quarto anniversario della scomparsa
3. Sergio Amidei
4. Norma Barbolini
5. Roberto Bonchio
6. Enzo Capecchi
7. Rachel Carson
8. Benjamin Cremieux
9. Simone de Beauvoir
10. Daniel Guerin
11. Frank Raymond Leavis
12. Girolamo Li Causi
13. Vladimir Majakovskij
14. Alice Miller
15. Edith Pechey
16. Camilla Ravera
17. Gianni Rodari
18. Roberta Tatafiore
19. Franco Volpi
20. Ludwik Lejzer Zamenhof
21. In forma di sonetto cinque Galgenlieder in lingua ed in vernacolo del tempo del "pacchetto sicurezza" (2009)
22. In forma di sonetto quattro Galgenlieder sulla marcia Perugia-Assisi (2014)
23. Consigli inutili a un amico letterato
24. Gianni Rodari come educatore
25. Vittorio Arrigoni
26. Bruno Barilli
27. Federico Caffe'
28. Greta Garbo
29. Robert Musil
30. Margaretha Rothe
31. Jean-Paul Sartre
32. Toto'
33. Cesar Vallejo
34. Una lettera al sindaco di Viterbo affinche' la citta' ricordi monsignor Dante Bernini il 20 aprile nell'anniversario della nascita
35. Luis Sepulveda
36. Pavel Aksel'rod
37. Enrico Bellone
38. Ernest Callenbach
39. Maria Caniglia
40. Tommaso Casini
41. Innocenzo Contini
42. Fausto Cossu
43. Pietro Augusto Dacomo
44. Ralph Waldo Ellison
45. Edna Ferber
46. Carlos Franqui
47. Roberto Giammanco
48. Tomas Gutierrez Alea
49. Panait Istrati
50. Yasunari Kawabata
51. Maria Lai
52. David Lean
53. Jose' Carlos Mariategui
54. Iqbal Masih
55. Le Quyen Ngo Dinh
56. Domenico Quaranta
57. Roberto Ruffilli
58. Ettore Ruocco
59. Dino Saccenti
60. Margaret Sheridan
61. Tomas Spidlik
62. Cesare Vasoli
63. Wanda Wulz
64. Un cantare di Matusalemme
65. Un nuovo utile libro di Augusto Cavadi
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI APRILE 2020 (PARTE TERZA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di aprile 2020.
2. RICORDANDO PIETRO PINNA, NEL QUARTO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA
Ricorre oggi, 13 aprile 2020, il quarto anniversario della scomparsa di Pietro Pinna - Piero per quanti lo conobbero, gli furono amici e compagni di lotte nonviolente -, una delle figure piu' nitide e piu' luminose dell'impegno per la pace e la nonviolenza in Italia.
*
Una minima notizia su Pietro Pinna
Pietro Pinna, nato a Finale Ligure il 5 gennaio 1927 e deceduto a Firenze il 13 aprile 2016, e' stato il primo obiettore di coscienza al servizio militare per motivazioni non confessionali ma specificamente nonviolente, ed e' una delle figure di riferimento per i movimenti e le iniziative per la pace e una delle personalita' piu' illustri della vita civile italiana. Di origine sarda, Pinna viveva a Ferrara quando, alla fine del 1948, fu chiamato alle armi. Diventato fortemente antimilitarista dopo aver vissuto gli orrori della seconda guerra mondiale, e influenzato dal pensiero di Aldo Capitini, decise di rifiutare di prestare il servizio di leva, passando alla storia come il primo obiettore di coscienza d'Italia per motivi politici. Processato per disobbedienza, fu condannato al carcere una prima volta per dieci mesi, e successivamente per altri otto. Al processo venne difeso dall'avvocato Bruno Segre, che diventera' uno dei piu' famosi difensori italiani nel campo dell'obiezione di coscienza. Venne infine riformato per "nevrosi cardiaca". Pinna in seguito divenne uno dei piu' stretti collaboratori di Capitini, con cui organizzo' la prima Marcia per la Pace Perugia-Assisi nel 1961 (e dopo la scomparsa del filosofo perugino le tre successive), e con Capitini fu fondatore del Movimento Nonviolento di cui fu anche segretario nazionale dal 1968 al 1976. Ha continuato ad operare nel Movimento Nonviolento per tutta la vita e ad essere direttore responsabile della rivista "Azione nonviolenta". Infaticabile promotore della nonviolenza, per le sue storiche, luminose azioni dirette nonviolente per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione, pago' piu' volte in prima persona con il carcere le sue scelte. Il 17 gennaio 1973, gia' segretario del Movimento Nonviolento, in seguito ad una affissione contro la celebrazione delle Forze armate il 4 novembre ("Non festa ma lutto"), fu arrestato a Perugia e condannato per direttissima per vilipendio alle Forze armate. In seguito alle manifestazioni avvenute in suo sostegno in diverse citta', venne liberato quattro settimane dopo su istanza di grazia dell'allora Presidente della Repubblica. Nell'aprile del '79 fu condannato dalla Corte d'Appello di Trieste ad una pena di otto mesi di reclusione per blocco stradale, pena successivamente condonata. Con Carlo Cassola e Davide Melodia fu animatore della "Lega per il disarmo unilaterale". Fu tra gli organizzatori della Marcia Catania-Comiso (24 dicembre 1982 - 3 gennaio 1983) per protestare contro l'installazione della base missilistica statunitense, prima azione concreta di lotta nonviolenta contro le installazioni militari in Italia. Nel 2008 e' stato insignito del Premio Nazionale Nonviolenza. Nel 2012 la Facolta' di Giurisprudenza dell'Universita' di Pisa gli ha conferito la laurea honoris causa in Scienze per la Pace.
Tra le opere di Pietro Pinna, fondamentale e' "La mia obbiezione di coscienza", Edizioni del Movimento Nonviolento, Verona 1994; numerosi suoi contributi sono stati pubblicati in vari volumi, oltre ai molti suoi scritti apparsi su "Azione Nonviolenta". Cfr. anche le interviste riprodotte ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 381 e 472, "La domenica della nonviolenza" n. 21 (ripubblicata anche in "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 252), "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 285; tutte disponibili on line.
Opere su Pietro Pinna: pressoche' tutti i testi che si occupano di pace, obiezione di coscienza e nonviolenza in Italia ricordano la sua figura.
*
In questi giorni di profondo strazio per le tante persone uccise dall'epidemia e di altrettanto profonda indignazione per l'irresponsabilita', l'intempestivita' e l'inadeguatezza dei governanti che hanno favorito la diffusione del contagio ed hanno abbandonato al pericolo, alla paura, alla fame e agli stenti innumerevoli persone, ricordare l'azione, la riflessione e la testimonianza di Piero Pinna, la viva umanita' di Piero Pinna, e' insieme lieve un conforto e ineludibile un appello.
Un conforto e un appello perche' ispirandosi al suo esempio si puo' con piu' salda forza d'animo, chiarezza di comprensione e persuasa volonta' lottare contro la malattia e la morte, contro la sofferenza e l'oppressione, per il bene comune dell'umanita', per salvare tutte le vite.
*
Ed anche nel suo ricordo e alla sua scuola ancora una volta chiediamo ad ogni persona di volonta' buona di premere nonviolentemente sul governo nazionale - e per quanto di loro competenza su quelli regionali - affinche' si adottino immediatamente tutte le iniziative indispensabili per contenere il contagio, per salvare vite umane, per aiutare ci ha piu' bisogno di aiuto; e tra queste iniziative innanzitutto le seguenti:
1. vuotare le carceri sovraffollate e mandare le persone attualmente li' ristrette nelle proprie abitazioni o in altri alloggi adeguati in cui sia possibile il cosiddetto "distanziamento sociale" necessario per evitare il rischio di contagio;
2. abrogare tutte le misure razziste contenute nei due "decreti sicurezza della razza", porre fine all'effettuale regime di "apartheid" di cui sono vittima tante persone innocenti, far cessare lo sfruttamento schiavistico e la riduzione coatta in condizioni di vita disumane di cui sono vittima nel nostro paese troppi esseri umani innocenti; riconoscendo finalmente a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti sociali, civili e politici, a cominciare dal diritto di voto secondo il principio fondamentale della democrazia: "una persona, un voto";
3. aiutare con adeguate provvidenze tutti i poveri e gli impoveriti, garantendo immediatamente ad ogni persona alloggio, cibo e tutti gli altri beni necessari alla vita;
4. fornire protezioni sanitarie adeguate per tutte le persone: a cominciare dagli operatori e le operatrici della sanita', dell'assistenza, della pubblica sicurezza, di tutti i servizi pubblici necessari; a cominciare da tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici che con il loro lavoro continuano a produrre e distribuire i beni essenziali alla vita: gli alimenti e gli altri generi di prima necessita';
5. chiudere e tener chiuse fino alla fine dell'epidemia tutte le attivita' orientate al profitto privato non immediatamente necessarie alla vita delle persone;
6. rispettare e far rispettare rigorosamente il principio di precauzione, facendo prevalere la salvezza delle vite umane su ogni altro interesse particolare;
7. rispettare e far rispettare scrupolosamente i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione repubblicana; rispettare e far rispettare scrupolosamente la legalita' che salva le vite;
8. cessare di ingannare la popolazione con una propaganda e una retorica scandalose che hanno come fine di occultare i disastrosi errori dai governanti fin qui commessi il cui esito sono state innumerevoli morti evitabili se si fossero adottati tempestivamente e adeguatamente gli interventi necessari;
9. comprendere e far comprendere che per tutelare il diritto alla vita e alla salute occorre anche un impegno a contrastare l'inquinamento globale che e' il primo produttore e veicolo di nocivita'; ed agire di conseguenza;
10. comprendere e far comprendere che per tutelare il diritto alla vita e alla salute occorre anche un impegno a contrastare le ingiustizie sociali che opprimono la stragrande maggioranza dell'umanita'; ed agire di conseguenza;
11. inverare l'appello del segretario generale dell'Onu alla cessazione di tutte le guerre, attraverso azioni concrete di disarmo, di smilitarizzazione, di aiuti umanitari, di conversione nonviolenta dell'economia, della politica e della societa': cessare immediatamente di produrre armi; cessare immediatamente di favoreggiare guerre, regimi e poteri criminali; soccorrere, accogliere ed assistere tutte le persone bisognose di aiuto.
*
Ricordando Piero Pinna ogni persona, ogni associazione, ogni istituzione democratica si adoperi per il bene comune dell'umanita' intera.
Nel ricordo di Piero Pinna, alla scuola di Piero Pinna, alla sequela di Piero Pinna la nonviolenza e' in cammino, la nonviolenza e' il cammino.
Come e' scritto nella carta programmatica del Movimento Nonviolento da Piero Pinna con Aldo Capitini fondato, occorre lavorare "per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti".
Come e' scritto nella carta programmatica del Movimento Nonviolento da Piero Pinna con Aldo Capitini fondato, occorre opporsi alla guerra e lottare "contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione".
Come e' scritto nella carta programmatica del Movimento Nonviolento da Piero Pinna con Aldo Capitini fondato, occorre promuovere "lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo".
Come e' scritto nella carta programmatica del Movimento Nonviolento da Piero Pinna con Aldo Capitini fondato, occorre operare "con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica".
Solo facendo il bene si puo' sconfiggere il male.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
3. SERGIO AMIDEI
Il 14 aprile 1981 moriva Sergio Amidei
sceneggiatore cinematografico
collaboro' ad alcuni dei film piu' belli del neorealismo
con gratitudine lo ricordiamo
4. NORMA BARBOLINI
Il 14 aprile 1993 moriva Norma Barbolini
comandante partigiana e militante del movimento operaio
con gratitudine la ricordiamo
5. ROBERTO BONCHIO
Il 14 aprile 2010 moriva Roberto Bonchio
resistente militante del movimento operaio editore
con gratitudine lo ricordiamo
6. ENZO CAPECCHI
Il 14 aprile 1989 moriva Enzo Capecchi
comandante partigiano
con gratitudine lo ricordiamo
7. RACHEL CARSON
Il 14 aprile 1964 moriva Rachel Carson
l'autrice di "Primavera silenziosa"
che non sara' lodata mai abbastanza
con gratitudine la ricordiamo
8. BENJAMIN CREMIEUX
Il 14 aprile 1944 moriva Benjamin Cremieux
critico letterario illustre
resistente deportato
mori' nel lager di Buchenwald
con gratitudine lo ricordiamo
9. SIMONE DE BEAUVOIR
Il 14 aprile 1986 moriva Simone de Beauvoir
pensatrice scrittrice militante memorialista
figura eponima dell'impegno civile dell'intelletttuale
dalle cui opere tutte e tutti molto abbiamo appreso
con gratitudine la ricordiamo
10. DANIEL GUERIN
Il 14 aprile 1988 moriva Daniel Guerin
militante del movimento delle oppresse e degli oppressi
autore di libri che non abbiamo dimenticato
con gratitudine lo ricordiamo
11. FRANK RAYMOND LEAVIS
Il 14 aprile 1978 moriva F. R. Leavis
critico letterario illustre
maestro di finezza e di acribia
con gratitudine lo ricordiamo
12. GIROLAMO LI CAUSI
Il 14 aprile 1977 moriva Girolamo Li Causi
militante del movimento operaio
partigiano costituente parlamentare
strenuo combattente contro la mafia
con gratitudine lo ricordiamo
13. VLADIMIR MAJAKOVSKIJ
Il 14 aprile 1930 moriva Vladimir Majakovskij
poeta
con gratitudine lo ricordiamo
14. ALICE MILLER
Il 14 aprile 2010 moriva Alice Miller
psicologa e saggista
con gratitudine la ricordiamo
15. EDITH PECHEY
Il 14 aprile 1908 moriva Edith Pechey
medica e militante per i diritti delle donne
fu una delle "sette di Edimburgo"
con gratitudine la ricordiamo
16. CAMILLA RAVERA
Il 14 aprile 1988 moriva Camilla Ravera
che sempre lotto' per la liberazione dell'umanita' intera
con gratitudine la ricordiamo
17. GIANNI RODARI
Il 14 aprile 1980 moriva Gianni Rodari
maestro e compagno
con gratitudine lo ricordiamo
18. ROBERTA TATAFIORE
Il 14 aprile 2009 moriva Roberta Tatafiore
militante femminista e libertaria
autrice di libri che ancora ci interrogano
con dolore e gratitudine la ricordiamo
19. FRANCO VOLPI
Il 14 aprile 2009 moriva Franco Volpi
docente e saggista
curatore dell'impresa del Dizionario delle opere flosofiche
con gratitudine lo ricordiamo
20. LUDWIK LEJZER ZAMENHOF
Il 14 aprile 1917 moriva Ludwik Lejzer Zamenhof
ideatore del'esperanto
con gratitudine lo ricordiamo
21. REPETITA IUVANT. In FORMA DI SONETTO CINQUE GALGENLIEDER IN LINGUA ED IN VERNACOLO DEL TEMPO DEL "PACCHETTO SICUREZZA" (2009)
I. La ronna
Grazzi'ar governo de la giovinezza
co' mi' compari mo' ffamo la ronna
e sse trovamo 'n mezzo a 'sta monnezza
o 'n affricano, o uno de l'artra sponna
mo' vegghi 'sto bastone se battezza
mo' ssenti se la zucca te se sfonna
te bbecchi 'sto pacchetto sicurezza
e mo' lecchete er sangue che te gronna.
Ah che goduria d'arifa' le squadre
com'a li tempi de faccetta nera,
e le capocce tonne falle quadre
e quelle quadre tonne oppure a ppera
a martellate, e sia gloria a ddiopadre
che io te meno e tu ce vai in galera.
*
II. Parla il senator ***
Votando si' al pacchetto sicurezza
- perche' nascondere i miei sentimenti?
perche' non dirlo forte ai quattro venti? -
provai ancora la virile ebbrezza
di quando cantavamo Giovinezza
gagliardi si marciava, o sull'attenti
si stava all'erta, e a castigar le genti
s'andava in squadre: quella era bellezza.
Al negro, al comunista e al clandestino
glielo insegniamo noi il galateo:
ha freddo? ecco la benza ed il cerino.
Va all'ospedale a fare il piagnisteo?
cerca il dottore e trova il secondino.
Vuol casa? coi leoni al Colosseo.
E se qualche babbeo
dice che siam razzisti io non lo nego
e rispondiamo in coro: "me ne frego".
*
III. Progetto di circolare del somministro della sanita'
Alle Regioni ed alle A Esse Elle
rammentasi munirsi di adeguate
strumentazioni: di manette e celle
si dotino corsie e camerate;
avra' incentivi il medico che espelle
i clandestini, e se li avvelenate
ci risparmiate tempo, e se ribelle
qualcun si mostra, a quello gli sparate.
E' quello sanitario un mondo duro
per gente che sa essere cattiva:
bisogna fare muro contro muro.
Solo perche' sono arrivati a riva
quei fessi si credevano al sicuro?
Gia' scalpita la ronda punitiva.
*
IV. Dal Ministero della Cultura Popolare
Questo ripristinato Ministero
della Cultura Popolare emana
quanto qui segue. Primo, al muso nero
puo' dar la caccia ogni ronda padana.
Secondo: ogni nemico dell'impero
se ne ritorni in fretta alla sua tana,
o di legnate e' pronto un metro stero
per lui e per la sua gentaccia cana.
Terzo: procedasi in modo sommario
a eriger forche e pire su ogni piazza
con buon risparmio pel pubblico erario.
E se qualcosa c'e' che v'imbarazza
per ogni chiarimento necessario
fa testo "La difesa della razza".
*
V. Ar Presidente da Repubbica
Egreggio presidente e cellentissimo
me preggio disturballa 'n momentino
pe' chiedeje de da' rretta a 'n burino
qual mi professo servo devotissimo.
Je vorre' di' ch'ha fatto assai benissimo
quann'ha 'pprovato li' quer decretino
pe' roppe ll'ossa d'ogni marrocchino
sur sacro solo italico santissimo.
Cosi' sse fa', monnaccio buggiarone,
la schiavitu' cce vole, e gnente lagna!
Famoje veda noi chi ade' 'r padrone.
A preside', se poi vene 'n campagna
qui a l'osteria de Ciccio 'r magnaccione
je fo senti' quanto bene se magna.
22. REPETITA IUVANT. In FORMA DI SONETTO QUATTRO GALGENLIEDER SULLA MARCIA PERUGIA-ASSISI (2014)
I. La marcia pure 'st'anno e' 'nnata bbene
La marcia pure 'st'anno e' 'nnata bbene.
La gente era pasciuta e benvestita
strillava "no a la morte e ssi' a la vita",
"volemo tutte ave' le panze piene".
Vedessi tu cche sciccherie e cche scene
pareva de trovasse a la partita:
"Evviva Santa Rosa e Ssanta Rita",
"s'ha da fa' ssolo quer che ce convene".
E io co' Cencio semo ite 'n giro
a 'mbraccica' la ggente e 'lleggerilla
de' pesi de la vita ar giorno d'oggi.
Emo ricorto n' sacco de reloggi,
de portafoji e pure quarche spilla,
tre catenine d'oro e 'n par de bbiro.
*
II. Me piace fa' la marcia de la pace
Me piace fa' la marcia de la pace
me porto la merenna ne la sacca
er fiasco e tutta quanta l'artra cacca
la marcia de la pace a mme mme piace.
Cio' 'r pane, l'ova, l'ajo, le spinace
la robba che s'affetta e che se 'nsacca
la ciccia o sia de porco o sia de vacca
lessa bbollita a rosto o a la brace.
E ppe' llubbrificasse 'r gargarozzo
mentre che lemme lemme camminamo
je damo ggiu' a scolasse 'n ber barlozzo
e 'ntanto "A li mortacci" je strillamo
"de li zzozzoni de 'sto monno zzozzo".
L'umanita' mo' ssi' che la sarvamo.
*
III. Deretro a 'sto lenzolo arcobbaleno
Deretro a 'sto lenzolo arcobbaleno
diceveno 'sta marcia ade' 'no sballo
'na passeggiata, 'n giocherello, 'n ballo
serv'a sarva' la pace, gnentemeno!
Piu' ciaripenzo e ppiu' me ciavveleno.
Primo: faceva propio troppo callo.
Seconno: n'ze potrebbe fa' a ccavallo?
se riva prima e sse fatica meno.
Pe' tterzo: 'nvece d'esse 'na spianata
l'urtimo pezzo t'ha' d'arrampica'
e que' ade' propio 'na gran carognata.
Te ggiuro, si mme capita a 'ncontra'
a quello che cia' avuto 'sta penzata
je meno, che lo possin' ammazza'.
*
IV. La marcia da Peruggia fin'a Assisi
La marcia da Peruggia fin'a Assisi
ade' 'na cosa, fiji mii, gajarda
se parte co' li bbotti de bombarda
se riva che ce vo' 'na flebboclisi.
Ar via 'ndo te ggiri so' ssorrisi:
nun ce se crede come che sse barda
la ggente: ce se mette la coccarda
se tignono de 'mpiastri su li visi
e vvia de gran galoppo pe' la scesa
che dda Peruggia esce a la campagna.
E ppoi se 'ntosta subbito l'impresa
se suda e nun se bbeve e nun se magna
se strilla e sse smadonna a la distesa:
a 'ffa la pace e' 'na fatica cagna.
23. CONSIGLI INUTILI A UN AMICO LETTERATO
I.
Le cose che piu' ti fanno soffrire
nessuno riesce a scriverle
devi travestirle da favola orientale da mito greco
da sogno sognato da un'altra persona
in un altro tempo in un'altra vita
le cose che piu' ti fanno soffrire
E invece devi dirle chiare e semplici
cosi' come sono le devi riferire
racconta delle lacrime di A. che ti chiede qualcosa da mangiare
della vergogna di B. lasciata poi in terra come uno straccio sporcato
di C. che lavavano con una scopa
di D. che neppure piu' crede di avere diritto a qualcosa
di E. per cui il mondo e' ormai solo la baracca la schiavitu'
Tutte le cose che ti raccontano le vittime sopravvissute
tutto il male che non sei riuscito a contrastare
tutte le persone i cui occhi per sempre sono stati volti in basso
tutte le lingue tagliate le orecchie mozzate le anime sfregiate
Racconta di F. che resto' sola in quella stanza
racconta di G. che viveva in una grotta che sgocciolava acqua
racconta di H. che volo' dal terrazzo
di I. che per sopravvivere dovette
di L. che cedette di schianto e poi fu solo una spugna
Non bastano le lettere dell'alfabeto
non bastano tutti i numeri del mondo
II.
Ti chiedono frivoli i borghesi
perche' sei sempre cosi' accigliato
perche' usi parole che mettono paura
perche' vuoi sempre fare cattiva impressione
e non sai stare in societa'
Non sanno che tu gli leggi nel cuore
e vedi quello che loro non vedono piu'
storditi dalla troppe cose che hanno
bottino di una rapina di cui non sentono colpa
da se stessi strappatisi la spina nella carne
da se stessi amputatasi l'anima dove duole
di smalti brillanti verniciati gli specchi
le orecchie ricolme di miele e di cera
obbedienti al comando dell'uroboro
III.
Racconta allora di favole antiche
di storie orientali
di sogni sognati due volte
di draghi e deserti
di persone trasformate
in statue di sale di gesso di vetro
in alberi in fuga e incatenati
in sassi in polvere in vento
Parla dell'orrore presente del mondo
descrivilo il crinale apocalittico
di' esattamente quello che e' dinanzi a tutti
ricorda i nomi di tutte le vittime
in loro nome insorgi ancora e ancora
Denuncia la violenza dei potenti
con tutti i nomi con tutti i numeri
contrastala senza esitazioni
e' gia' tanto breve tanto amara la vita
dona il tuo tozzo di verita'
con tutte le oppresse e tutti gli oppressi
condividi il pane il giaciglio la memoria
la disperata speranza l'assenza di illusioni
la volonta' di scavare la pietra
fino a farne rampollare l'acqua
Tu non cedere al nulla
tu non cedere al male
chi una volta ha ascoltato
la voce di Primo Levi
sa che deve continuare la lotta
IV.
Continua a dire di no
per quanto in tuo potere continua ad ascoltare
a caricarti sulle spalle il peso
che ogni persona troppo oppressa vi deposita
per quanto in tuo potere continua a denunciare
la violenza assassina dei poteri dominanti
continua a chiamare alla lotta
contro tutte le violenze e le oppressioni
per quanto in tuo potere reca aiuto
a tutti i reietti
a chi ti chiede aiuto
ed anche a chi per chiederlo e' ormai troppo piagato
a chi sta gia' svanendo nella china
a chi e' estenuato a chi delira nella sofferenza
sii tu la voce che grida dai tetti
sii tu le gambe su cui cammina
la nonviolenza
salvare le vite e' il primo dovere
chi salva una vita salva il mondo
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
24. GIANNI RODARI COME EDUCATORE
Anche chi scrive queste righe, ed ha ormai una lunga barba bianca, e' cresciuto a pane e Rodari.
E stamattina ripescando dagli scaffali i libri di Rodari che ho in casa (e chissa' se li ho ritrovati tutti) mi accorgo che sono ben quarantasette, tra opere pubblicate in vita dall'autore e raccolte postume variamente composte (piu' sei volumi monografici sulla sua persona e la sua opera, piu' un paio di libri da Rodari curati o prefati, piu' qualche opuscolo e un po' di ritagli che vanno sbriciolandosi), e di alcuni libri ne ho anche due copie, poiche' mi accade con gli autori che amo che se ne trovo qualche opera sulle bancarelle in vendita a pochi baiocchi le compro per poi regalarle agli amici.
Ne apro qualcuno e vi trovo le annotazioni a matita con cui abitualmente arabesco i margini delle pagine di Eschilo e Dante, della Critica della ragion pura e della Fenomenologia dello spirito, dei Quaderni di Gramsci e di Simone Weil. E molti di questi "marginalia" sono cosi' vecchi che non riesco a leggerli piu' (per non dire che di qualche libro si sono ormai scollate le copertine e slegati i quinterni e i fogli sembrano ali che anelano al volo, beati loro).
Come tutti ho amato Rodari ancor piu' leggendone la Grammatica della fantasia, un libro che non solo ogni educatore, ma anche ogni operatore sociale ed ogni militante politico sollecito del pubblico bene dovrebbe aver letto.
Ed amo Rodari per esser restato per tutta la vita quello che scelse di essere da giovane: antifascista, partigiano, militante del movimento delle oppresse e degli oppressi, generoso combattente per la giustizia e per la liberta', per la condivisione fra tutte e tutti del bene e dei beni.
*
Mi commuovo ogni volta che rileggo le Filastrocche in cielo e in terra e le Favole al telefono, i Piccoli vagabondi e le Novelle fatte a macchina, la Freccia azzurra e il Libro dei perche', e le storie di Cipollino e di Gelsomino, e di Tonino l'invisibile e di Giovannino perdigiorno.
E libri come C'era due volte il barone Lamberto credo siano assai piu' di quello che sembrano a prima vista.
Molte sue favole sono anche cio' che furono i "racconti orientali" dell'illuminismo francese; e certi stilemi, certe trame, certe ragioni di scrittura e scritture di ragioni lo apparentano a Calvino (non solo quello dei Nostri antenati, dei racconti di fantascienza e della raccolta e riscrittura delle Fiabe italiane) e ad altri moralisti che fingono fole per dire cio' che occorre dire a smascherare e denunciare le violenze dei potenti, le menzogne delle ideologie, le oppressioni e le iniquita' piu' flagranti e le piu' subdole.
E dovrei dire della freschezza giocosa del suo teatro, delle sue reinvenzioni e mescidazioni di luoghi e figure della mitologia classica (ad esempio Atalanta) o dell'inesauribile regesto favolistico popolare, fino a taluni "esercizi di stile" quasi ulipiani.
Molte forme di scrittura sperimento' Rodari, che per l'intera vita fu anche giornalista, e giornalista di quotidiano impegno e di esperto mestiere (come Buzzati per un verso, o come Pintor per un altro - il Pintor distillatissimo che nei tardi suoi anni scrisse poi quei deliziosi libretti, quasi partiture musicali).
Perche' Rodari e' stato maestro, giornalista, generoso militante comunista e tante altre cose; e soprattutto scrittore, sia "per l'infanzia" che "per la gioventu'", come si usava dire un tempo. Ma le grandi storie non restano mai letteratura per soli infanti o adolescenti: sono patrimonio dell'umanita'; e le favole non sono una sorta di fratello minore del mito e della narrativa, ma elementi decisivi della cultura -della coltivazione - dell'umanita', e non occorre saper di greco e di latino o aver letto e riletto Vladimir Propp per comprenderlo.
*
Mi piace pensare che anche grazie all'opera rodariana, a quanto essa insegna senza retorica, senza cattedre, senza "ipse dixit", ma con calda fraterna amicizia, con verita' semplice e trasparente, il movimento delle oppresse e degli oppressi colga ed apprenda e decida di fare la scelta necessaria alla lotta per la salvezza e la liberazione dell'umanita': la scelta della nonviolenza. La nonviolenza, che e' il contrario della resa e della rassegnazione, ma e' la lotta piu' nitida e piu' intransigente contro tutte le violenze e le menzogne, contro tutte le ingiustizie e le oppressioni.
Chi si batte per il bene comune dopo Auschwitz e dopo Hiroshima sa che l'umanita' e' unita in un unico destino; che ogni persona e' responsabile di tutto; che nessuna persona e' libera finche' qualcuno e' oppresso, e' sfruttato, e' umiliato, e' offeso, e' abbandonato al dolore e alla morte.
Anche alla scuola di Gianni Rodari si apprende che solo facendo il bene si sconfigge il male, che solo contrastando tutte le violenze si costruisce la civile convivenza; che solo difendendo la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani si invera l'umanita', si attua la regola aurea che suona "agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te".
Chi si batte contro la guerra, contro il razzismo, contro il maschilismo, contro tutte le uccisioni, le persecuzioni, le oppressioni, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per la salvaguardia di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, in Gianni Rodari trova un amico generoso e benigno un compagno di lotte.
*
In questi giorni di angoscia per l'epidemia, ricordare Gianni Rodari significa riconoscere i nostri doveri piu' veri: soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; fare quello che e' buono e giusto; inverare la legalita' che salva le vite.
E ripetiamolo quindi una volta ancora cio' che va detto e non va dimenticato: qui e adesso chiediamo ad ogni persona di volonta' buona di premere nonviolentemente sul governo nazionale - e per quanto di loro competenza su quelli regionali - affinche' si adottino immediatamente tutte le iniziative indispensabili per contenere il contagio, per salvare vite umane, per aiutare ci ha piu' bisogno di aiuto; e tra queste iniziative innanzitutto le seguenti:
1. vuotare le carceri sovraffollate e mandare le persone attualmente li' ristrette nelle proprie abitazioni o in altri alloggi adeguati in cui sia possibile il cosiddetto "distanziamento sociale" necessario per evitare il rischio di contagio;
2. abrogare tutte le misure razziste contenute nei due "decreti sicurezza della razza", porre fine all'effettuale regime di "apartheid" di cui sono vittima tante persone innocenti, far cessare lo sfruttamento schiavistico e la riduzione coatta in condizioni di vita disumane di cui sono vittima nel nostro paese troppi esseri umani innocenti; riconoscendo finalmente a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti sociali, civili e politici, a cominciare dal diritto di voto secondo il principio fondamentale della democrazia: "una persona, un voto";
3. aiutare con adeguate provvidenze tutti i poveri e gli impoveriti, garantendo immediatamente ad ogni persona alloggio, cibo e tutti gli altri beni necessari alla vita;
4. fornire protezioni sanitarie adeguate per tutte le persone: a cominciare dagli operatori e le operatrici della sanita', dell'assistenza, della pubblica sicurezza, di tutti i servizi pubblici necessari; a cominciare da tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici che con il loro lavoro continuano a produrre e distribuire i beni essenziali alla vita: gli alimenti e gli altri generi di prima necessita';
5. chiudere e tener chiuse fino alla fine dell'epidemia tutte le attivita' orientate al profitto privato non immediatamente necessarie alla vita delle persone;
6. rispettare e far rispettare rigorosamente il principio di precauzione, facendo prevalere la salvezza delle vite umane su ogni altro interesse particolare;
7. rispettare e far rispettare scrupolosamente i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione repubblicana; rispettare e far rispettare scrupolosamente la legalita' che salva le vite;
8. cessare di ingannare la popolazione con una propaganda e una retorica scandalose che hanno come fine di occultare i disastrosi errori dai governanti fin qui commessi il cui esito sono state innumerevoli morti evitabili se si fossero adottati tempestivamente e adeguatamente gli interventi necessari;
9. comprendere e far comprendere che per tutelare il diritto alla vita e alla salute occorre anche un impegno a contrastare l'inquinamento globale che e' il primo produttore e veicolo di nocivita'; ed agire di conseguenza;
10. comprendere e far comprendere che per tutelare il diritto alla vita e alla salute occorre anche un impegno a contrastare le ingiustizie sociali che opprimono la stragrande maggioranza dell'umanita'; ed agire di conseguenza;
11. inverare l'appello del segretario generale dell'Onu alla cessazione di tutte le guerre, attraverso azioni concrete di disarmo, di smilitarizzazione, di aiuti umanitari, di conversione nonviolenta dell'economia, della politica e della societa': cessare immediatamente di produrre armi; cessare immediatamente di favoreggiare guerre, regimi e poteri criminali; soccorrere, accogliere ed assistere tutte le persone bisognose di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
25. VITTORIO ARRIGONI
Il 15 aprile 2011 moriva assassinato Vittorio Arrigoni
pacifista e cooperante internazionale
con gratitudine lo ricordiamo
26. BRUNO BARILLI
Il 15 aprile 1952 moriva Bruno Barilli
scrittore e critico musicale
con gratitudine lo ricordiamo
27. FEDERICO CAFFE'
Il 15 aprile 1987 lasciava la sua casa Federico Caffe'
ne' piu' vi fece ritorno ne' piu' ricomparve
e' stato un economista e un intellettuale
di straordinario impegno morale e civile
con gratitudine lo ricordiamo
28. GRETA GARBO
Il 15 aprile 1990 moriva Greta Garbo
l'attrice cinematografica per antonomasia
con gratitudine la ricordiamo
29. ROBERT MUSIL
Il 15 aprile 1942 moriva Robert Musil
che dono' all'umanita' un nitido vertiginoso specchio
scrivendo "L'uomo senza qualita'"
con gratitudine lo ricordiamo
30. MARGARETHA ROTHE
Il 15 aprile 1945 moriva Margaretha Rothe
resistente antinazista della "Rosa Bianca"
con gratitudine la ricordiamo
31. JEAN-PAUL SARTRE
Il 15 aprile 1980 moriva Jean-Paul Sartre
filosofo scrittore militante
con gratitudine lo ricordiamo
32. TOTO'
Il 15 aprile 1967 moriva Toto'
che fu tutta l'umanita'
con gratitudine lo ricordiamo
33. CESAR VALLEJO
Il 15 aprile 1938 moriva Cesar Vallejo
poeta e testimone
con gratitudine lo ricordiamo
34. UNA LETTERA AL SINDACO DI VITERBO AFFINCHE' LA CITTA' RICORDI MONSIGNOR DANTE BERNINI IL 20 APRILE NELL'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA
Egregio sindaco,
tra pochi giorni, il 20 aprile, ricorre l'anniversario della nascita di don Dante Bernini, vescovo e costruttore di pace.
E' il primo suo compleanno che quanti gli vollero bene e gli furono piu' vicini non potranno festeggiare con don Dante, essendo deceduto il 27 settembre scorso.
Ma la ricorrenza sara' comunque occasione per quanti lo hanno conosciuto e amato di ricordarlo ancora con affetto immutato, il dolore della perdita temperando con la memoria della sua bonta'.
Le misure di contenimento dell'epidemia in corso impediscono che si svolgano incontri e celebrazioni pubbliche e partecipate, ma non impediscono che gli amici lo ricordino, e che la citta' di Viterbo che solennemente alcuni anni fa, il 2 ottobre 2014 nella "Giornata internazionale della nonviolenza" promossa dall'Onu, volle esprimergli la sua gratitudine per l'alto suo magistero, per la sua testimonianza di uomo buono e sapiente, lo ricordi ancora attraverso la voce di chi la collettivita' viterbese rappresenta.
Vorrei quindi pregarla, egregio sindaco, di voler in quel giorno esprimere, nella forma che riterra' opportuna, la gratitudine e il ricordo della cittadinanza tutta per una persona che tanto ha donato e che resta un luminoso esempio per ogni persona di volonta' buona.
Ringraziandola per l'attenzione, e augurandole ogni bene, mi permetto di allegare in calce a questa lettera una minima notizia sull'amico e maestro che ci ha lasciato pochi mesi fa.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 15 aprile 2020
*
Una minima notizia su monsignor Dante Bernini
"Vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno". Cosi' nella motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, dalla Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori. Successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", era stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace".
Era nato a La Quercia, piccola frazione di Viterbo, il 20 aprile 1922, e vi era tornato a vivere nell'operosa sua vecchiaia; li' e' deceduto il 27 settembre 2019. Persona buona, costruttore di pace, luminosa figura della nonviolenza, era un punto di riferimento per ogni persona bisognosa di aiuto come per ogni persona impegnata nella solidarieta' concreta, per il bene comune dell'umanita', per la salvaguardia del mondo vivente.
35. LUIS SEPULVEDA
E' deceduto Luis Sepulveda
militante e narratore
con gratitudine lo ricordiamo
36. PAVEL AKSEL'ROD
Il 16 aprile 1928 moriva Pavel Aksel'rod
rivoluzionario socialista difensore dei diritti umani
con gratitudine lo ricordiamo
37. ENRICO BELLONE
Il 16 aprile 2011 moriva Enrico Bellone
illustre storico della scienza
con gratitudine lo ricordiamo
38. ERNEST CALLENBACH
Il 16 aprile 2012 moriva Ernest Callenbach
scrittore ed ecologista
con gratitudine lo ricordiamo
39. MARIA CANIGLIA
Il 16 aprile 1979 moriva Maria Caniglia
voce meravigliosa
con gratitudine la ricordiamo
40. TOMMASO CASINI
Il 16 aprile 1917 moriva Tommaso Casini
illustre dantista
con gratitudine lo ricordiamo
41. INNOCENZO CONTINI
Il 16 aprile 1944 moriva Innocenzo Contini
martire della Resistenza
con gratitudine lo ricordiamo
42. FAUSTO COSSU
Il 16 aprile 2005 moriva Fausto Cossu
comandante partigiano
con gratitudine lo ricordiamo
43. PIETRO AUGUSTO DACOMO
Il 16 aprile 1944 moriva Pietro Augusto Dacomo
martire della Resistenza
con gratitudine lo ricordiamo
44. RALPH WALDO ELLISON
Il 16 aprile 1994 moriva Ralph Waldo Ellison
autore dell'Uomo invisibile
un libro che occorre aver letto
con gratitudine lo ricordiamo
45. EDNA FERBER
Il 16 aprile 1968 moriva Edna Ferber
scrittrice di forte impegno civile
con gratitudine la ricordiamo
46. CARLOS FRANQUI
Il 16 aprile 2010 moriva Carlos Franqui
scrittore e rivoluzionario
difensore dei diritti umani
con gratitudine lo ricordiamo
47. ROBERTO GIAMMANCO
Il 16 aprile 2013 moriva Roberto Giammanco
studioso di profonda cultura e di vasti interessi
impegnato contro il razzismo
con gratitudine lo ricordiamo
48. TOMAS GUTIERREZ ALEA
Il 16 aprile 1996 moriva Tomas Gutierrez Alea
regista cinematografico
con gratitudine lo ricordiamo
49. PANAIT ISTRATI
Il 16 aprile 1935 moriva Panait Istrati
scrittore e testimone
con gratitudine lo ricordiamo
50. YASUNARI KAWABATA
Il 16 aprile 1972 moriva Yasunari Kawabata
scrittore
con gratitudine lo ricordiamo
51. MARIA LAI
Il 16 aprile 2013 moriva Maria Lai
artista
che ricuciva il mondo lacerato
con gratitudine la ricordiamo
52. DAVID LEAN
Il 16 aprile 1991 moriva David Lean
regista cinematografico
con gratitudine lo ricordiamo
53. JOSE' CARLOS MARIATEGUI
Il 16 aprile 1930 moriva Jose' Carlos Mariategui
pensatore e militante
con gratitudine lo ricordiamo
54. IQBAL MASIH
Il 16 aprile 1995 moriva Iqbal Masih
assassinato a dodici anni
per la sua lotta contro lo sfruttamento dei bambini
con gratitudine lo ricordiamo
55. LE QUYEN NGO DINH
Il 16 aprile 2012 moriva Le Quyen Ngo Dinh
militante per i diritti umani
impegnata nell'assistenza degli immigrati
con gratitudine la ricordiamo
56. DOMENICO QUARANTA
Il 16 aprile 1944 moriva Domenico Quaranta
martire della Resistenza
con gratitudine lo ricordiamo
57. ROBERTO RUFFILLI
Il 16 aprile 1988 moriva assassinato Roberto Ruffilli
acuto studioso di forte impegno civile
con gratitudine lo ricordiamo
58. ETTORE RUOCCO
Il 16 aprile 1944 moriva Ettore Ruocco
martire della Resistenza
con gratitudine lo ricordiamo
59. DINO SACCENTI
Il 16 aprile 1981 moriva Dino Saccenti
militante del movimento operaio
combattente antifascista in Spagna e in Italia
legislatore
con gratitudine lo ricordiamo
60. MARGARET SHERIDAN
Il 16 aprile 1958 moriva Margaret Sheridan
la cui voce ancora ci incanta
con gratitudine la ricordiamo
61. TOMAS SPIDLIK
Il 16 aprile moriva 2010 Tomas Spidlik
illustre studioso della spiritualita' del cristianesimo orientale
con gratitudine lo ricordiamo
62. CESARE VASOLI
Il 16 aprile 2013 moriva Cesare Vasoli
storico della filosofia
con gratitudine lo ricordiamo
63. WANDA WULZ
Il 16 aprile 1981 moriva Wanda Wulz
fotografa
con gratitudine la ricordiamo
64. UN CANTARE DI MATUSALEMME
"Saltella e balletta
comare Coletta"
(Aldo Palazzeschi)
I. Lo scandalo che tutti conosciamo
Lo scandalo che tutti conosciamo
delle persone anziane abbandonate
negli istituti in cui la morte attendono
in solitudine gia' predisposti
deposti composti esposti
in un sepolcro di pareti bianche
di letti lindi e di luci schermate
Quando non sia invece la suburra
la cella sporca ed il comando urlato
la camicia di forza e le pasticche
che lavano e lavano e fanno sbiadire i pensieri
e lentamente a goccia a goccia si scompare nell'imbuto
Lo scandalo dell'eliminazione
occulta ed esibita degli anziani
per liberare le case per nuovi novissimi
indispensabili elettrodomestici
per non aver la noia di accudire
che il tempo e' poco ed il lavoro urge
e non vogliamo estranei tra di noi
Finche' l'epidemia squaderna e ostende
ed intensifica in forma di strage
lo scandalo che tutti conosciamo
II. Non e' un mondo per vecchi lo si sa
Non e' un mondo per vecchi lo si sa
e quanti si illusero di avere per sempre
smascherato le istituzioni totali
contrastato il totalitarismo
e sconfitto il nazismo ora lo vedono
cosa intendeva il vecchio poeta
che del ventre fecondo della belva diceva
Ricordo i tempo in cui erano vivi
Franco Basaglia e Giulio Maccacaro
ricordo le nostre lotte di allora
che troppe persone hanno dimenticato
ed in questa amnesia e' tornato il virus
che il fragile getta nelle discariche
e' tornato a prevalere l'orrore
e l'esibito occultamento dell'orrore
e la complicita' di massa con l'orrore
che l'altro virus oggi manifesta
menando strage d'innocenti accatastando
cumuli e cumuli di vittime che giungono
fino a sfondare il cielo
Avessi ancora la forza dei miei vent'anni
invece sono un vecchio imbiancato e spento
che zoppica ha scarsi denti e poca luce
e non riesce ancora a trovar pace
a far finta di niente a lasciarsi scivolare nel gorgo
non e' un mondo per vecchi lo si sa
III. Tu quoque
Solo la solidarieta' solo la condivisione del bene e dei beni
contrasta il male la malattia la morte
solo l'incondizionato recare aiuto a chiunque di aiuto ha bisogno
fa si' che non s'imbesti s'impietrisca l'umanita'
La liberta' e' una e indivisibile
chi chiude in gabbia una persona
chi abbandona nel deserto una persona
chi alza muri e si mura di cera le orecchie
dimentica che quella violenza che quell'oppressione
anche lui mutila anche lui imprigiona
Salvare le vite e' il primo dovere
soccorrere accogliere assistere ogni persona bisogna di aiuto
ogni essere umano ha diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'
Abbattere i muri
vedere i volti
rispondere al muto grido
restare insieme tenere per mano
sapere di essere una sola umanita'
che nessuno puo' salvarsi da se'
che solo quel che doni hai guadagnato
che ogni persona e' insieme il ferito e il samaritano
avere la virtu' della misericordia
riconoscimento e riconoscenza
Solo la nonviolenza
puo' salvare l'umanita'
Sii tu l'umanita'
come dovrebbe essere
65. UN NUOVO UTILE LIBRO DI AUGUSTO CAVADI
Vivamente raccomandiamo la lettura di questo nuovo prezioso libro di Augusto Cavadi (a cura di), Il Vangelo e la lupara. Documenti e studi su Chiese e mafie, Di Girolamo, Trapani 2019, pp. 240, euro 20, che amplia ed aggiorna un suo precedente apprezzatissimo lavoro apparso in due volumi quasi trent'anni fa, da lungo tempo esaurito e che sarebbe bene ristampare (Il Vangelo e la lupara. Materiali su Chiese e mafia, Edb, Bologna 1994).
Dei molti meriti di Augusto Cavadi - cui chi scrive queste righe e' legato da sentimenti di gratitudine ed amicizia - non diremo qui una volta di piu', e' sufficiente scorrere i suoi interventi e la sua bibliografia in www.augustocavadi.com per percepire la vastita' e la profondita' del suo impegno intellettuale, morale, civile, educativo, la sua acribia ed empatia, il suo amore per la verita' e la sua generosita'.
E prima di concludere questa minima segnalazione vorremmo aggiungere anche il nostro apprezzamento per la benemerita casa editrice presso cui il libro e' apparso: Di Girolamo Editore di Trapani, il cui bel catalogo e' consultabile nel sito www.digirolamoeditore.com
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 379 del 3 maggio 2020
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