[Nonviolenza] Telegrammi. 3726
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- Date: Thu, 30 Apr 2020 19:54:42 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3726 del primo maggio 2020
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Il 30 aprile Viterbo ha ricordato Alfio Pannega
2. Questo primo maggio
3. Prima che sia troppo tardi. Un appello
4. Una lettera da inviare al governo
5. Una lettera da inviare ai Comuni
6. Sosteniamo il Movimento Nonviolento
7. Germano Celant
8. Elio Bartolini
9. Beth Carvalho
10. Amilcare Cipriani
11. Alda Costa
12. Rosario Di Salvo
13. Aurelio Ferrando
14. Viviane Forrester
15. Filippo Gentiloni
16. Vittorio Gottardi
17. Mendel Grossman
18. Olivier Guinet
19. Francesco Jovine
20. Pio La Torre
21. Sergio Leone
22. Roberto Mancini
23. Marsha Mehran
24. Muddy Waters
25. Nabawiyya Musa
26. Pramoedya Anannta Toer
27. Jacques Presser
28. Bruno Rizzieri
29. Ernesto Sabato
30. Vittorio Strada
31. Renzo Suriani
32. Luciano Tavazza
33. Benvenuto Terracini
34. Martha Beatrice Webb
35. Alessandro Zannini
36. Cantata dell'Internazionale dei morti di fame
37. Oggi
38. Segnalazioni librarie
39. La "Carta" del Movimento Nonviolento
40. Per saperne di piu'
1. MEMORIA. IL 30 APRILE VITERBO HA RICORDATO ALFIO PANNEGA
Il 30 aprile Viterbo ha ricordato Alfio Pannega.
Che non resti il ricordo di un giorno ma divenga ispirazione costante.
Nel ricordo di Alfio Pannega prosegua e si estenda la lotta nonviolenta contro tutte le violenze e le menzogne, contro tutte le ingiustizie e le vilta', contro tutte le guerre e le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Nel ricordo di Alfio Pannega prosegua e si estenda l'impegno nonviolento a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto, a difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, a salvaguardare quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
*
Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha sovente con forte empatia rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata fin qui disattesa.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-447.
2. L'ORA. QUESTO PRIMO MAGGIO
Per chi come noi pensa che il primo maggio sia innanzitutto una giornata di memoria e di lotta, l'attuale forzata impossibilita' di incontrarsi e di manifestare pesa ancor piu'.
Ma per chi come noi pensa che il primo maggio sia innanzitutto una giornata di memoria e di lotta, la mancanza di spettacoli e divertimenti nulla pesa, poiche' essi col significato autentico del primo maggio nulla hanno a che fare.
Il primo maggio e' per noi il giorno in cui le oppresse gli oppressi ricordano le compagne e i compagni straziati e assassinati dai poteri sfruttatori dominanti, e nel ricordo delle vittime della violenza degli oppressori testimoniano e rinnovano la coscienza dell'ingiustizia che l'umanita' patisce e la volonta' di farla cessare affinche' nessuno piu' sia schiavo, nessuno piu' sia calpestato, umiliato e offeso.
Il nostro primo maggio e' un appello alla lotta comune per il bene comune dell'umanita'.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
3. REPETITA IUVANT. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI. UN APPELLO
Prima che sia troppo tardi il governo faccia uscire dalle carceri sovraffollate le persone li' ristrette e le trasferisca o nelle rispettive abitazioni o in altri alloggi adeguati in cui per quanto possibile siano anch'esse al riparo dal rischio di contagio che in tutti i luoghi sovraffollati e' enorme.
Gia' troppe persone sono morte.
Di seguito una bozza di lettera che proponiamo di inviare al Ministero della Giustizia, ed alcuni indirizzi utilizzabili a tal fine.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
*
La bozza di lettera
"Signor ministro della Giustizia,
come sa, con la fine del fascismo in Italia e' stata abolita la pena di morte, e la Costituzione repubblicana stabilisce che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita'".
Per contrastare l'epidemia di coronavirus e cercar di salvare vite umane sono state adottate - sia pure con grave ritardo - misure di distanziamento tra le persone, unico modo efficace di contenere il contagio.
Ma queste misure non possono essere adottate efficacemente in luoghi sovraffollati come le carceri italiane.
Cosicche' chi si trova nelle carceri italiane, come ristretto o come custode, e' esposto al piu' grave pericolo.
E' esposto al pericolo di essere contagiato e di rischiare la vita. E vive in una condizione di torturante paura senza potervi sfuggire.
E' palese che la permanenza in carcere, sic stantibus rebus, e' incompatibile con le indispensabili misure di profilassi per contenere il contagio; e' incompatibile con le norme sul cosiddetto "distanziamento sociale" (pessima formulazione con cui in queste settimane viene indicato il tenersi di ogni persona ad adeguata distanza dalle altre, volgarizzato col motto "restate a casa"); e' incompatibile con il fondamentale diritto di ogni essere umano alla tutela della propria vita.
Ne consegue che finche' l'epidemia non sia debellata occorre vuotare le carceri e - per dirla in breve - mandare tutti i detenuti nelle proprie case con l'ovvio vincolo di non uscirne.
Naturalmente vi saranno casi in cui cio' non sia possibile (i colpevoli di violenza domestica, ad esempio), ma anche questi casi particolari potranno essere agevolmente risolti con la collocazione in alberghi o altre idonee strutture in cui il necessario "distanziamento sociale" sia garantito.
Non si obietti che tale proposta e' iniqua: piu' iniquo, illecito e malvagio sarebbe continuare ad esporre insensatamente alla morte degli esseri umani.
E non si obietti che cosi' si rischia di non poter controllare l'effettiva costante permanenza in casa degli attuali detenuti: oggidi' non mancano affatto le risorse tecnologiche per garantire un efficace controllo a distanza che le persone attualmente ristrette destinatarie di tale provvedimento restino effettivamente nelle loro case (ovvero nelle abitazioni loro assegnate).
Ne' si obietti che cosi' si garantisce il diritto alla casa ai criminali mentre persone che non hanno commesso delitti ne sono prive: e' infatti primario dovere di chi governa il paese garantire un alloggio a tutte le persone che si trovano in Italia; nessuno deve essere abbandonato all'addiaccio o in una baracca, a tutte le persone deve essere garantita una casa: si cessi pertanto piuttosto di sperperare risorse pubbliche a vantaggio dei ricchi e si provveda a rispettare concretamente i diritti fondamentali di ogni persona, adempiendo ai doveri sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione della Repubblica italiana.
Signor ministro della Giustizia,
prima che sia troppo tardi si adottino i provvedimenti necessari per vuotare le carceri e mettere in sicurezza per quanto possibile la vita dei detenuti e del personale di custodia.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Voglia gradire distinti saluti,
Firma, luogo, data
Indirizzo del mittente"
*
Alcuni indirizzi utilizzabili
protocollo.gabinetto at giustizia.it,
fulvio.baldi at giustizia.it,
leonardo.pucci at giustizia.it,
gianluca.massaro at giustizia.it,
chiara.giacomantonio at giustizia.it,
roberto.natali at giustizia.it,
giuseppina.esposito at giustizia.it,
marcello.spirandelli at giustizia.it,
clelia.tanda at giustizia.it,
sabrina.noce at giustizia.it,
vittorio.ferraresi at giustizia.it,
andrea.giorgis at giustizia.it,
ufficio.stampa at giustizia.it,
andrea.cottone at giustizia.it,
gioele.brandi at giustizia.it,
mauro.vitiello at giustizia.it,
concetta.locurto at giustizia.it,
giampaolo.parodi at giustizia.it,
roberta.battisti at giustizia.it,
marina.altavilla at giustizia.it,
rita.andrenacci at giustizia.it,
dgmagistrati.dog at giustizia.it,
giuditta.rossi at giustizia.it,
antonia.bucci at giustizia.it,
paolo.attardo at giustizia.it,
tommaso.salvadori at giustizia.it,
daniele.longo at giustizia.it,
redazione at giustizia.it,
callcenter at giustizia.it,
*
Preghiamo chi ci legge di diffondere questa proposta anche ai mezzi d'informazione e ad altre persone di volonta' buona, associazioni ed istituzioni.
4. REPETITA IUVANT. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AL GOVERNO
Gentilissima Ministra dell'Interno,
vorremmo sollecitare tramite lei il governo ad adottare con la massima tempestivita' le seguenti misure:
a) garantire immediati aiuti in primo luogo alle persone che piu' ne hanno urgente bisogno, e che invece vengono sovente scandalosamente dimenticate perche' emarginate ed abbandonate alla violenza, al dolore e alla morte, quando non addirittura perseguitate;
b) abrogare immediatamente le scellerate misure razziste contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal precedente governo nel 2018-2019, scellerate misure razziste che violano i diritti umani e mettono in ancor piu' grave pericolo la vita di tanti esseri umani;
c) riconoscere a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti che ad esse in quanto esseri umani sono inerenti, facendo cessare un effettuale regime di apartheid che confligge con il rispetto dei diritti umani, con la democrazia, con i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione della Repubblica italiana.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Firma, luogo e data, indirizzo del mittente
*
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare la lettera sono i seguenti:
segreteriatecnica.ministro at interno.it
caposegreteria.ministro at interno.it
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.
5. REPETITA IUVANT. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AI COMUNI
Egregio sindaco,
le scriviamo per sollecitare l'amministrazione comunale ad immediatamente adoperarsi affinche' a tutte le persone che vivono nel territorio del comune sia garantito l'aiuto necessario a restare in vita.
Attraverso i suoi servizi sociali il Comune si impegni affinche' tutti i generi di prima necessita' siano messi gratuitamente a disposizione di tutte le persone che non disponendo di altre risorse ne facciano richiesta.
Crediamo sia un dovere - un impegnativo ma ineludibile dovere - che il Comune puo' e deve compiere con la massima tempestivita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Confidando nell'impegno suo e dell'intera amministrazione comunale, voglia gradire distinti saluti
Firma, luogo e data
Indirizzo del mittente
*
Gli indirizzi di posta elettronica di tutti i Comuni d'Italia sono reperibili nei siti internet degli stessi.
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.
6. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Occorre certo sostenere finanziariamente con donazioni tutti i servizi pubblici che stanno concretamente fronteggiando l'epidemia. Dovrebbe farlo lo stato, ma e' tuttora governato da coloro che obbedienti agli ordini di Mammona (di cui "Celochiedonoimercati" e' uno degli pseudonimi) hanno smantellato anno dopo anno la sanita' e l'assistenza pubblica facendo strame del diritto alla salute.
Ed occorre aiutare anche economicamente innanzitutto le persone in condizioni di estrema poverta', estremo sfruttamento, estrema emarginazione, estrema solitudine, estrema fragilita'. Dovrebbe farlo lo stato, ma chi governa sembra piu' interessato a garantire innanzitutto i privilegi dei piu' privilegiati.
Cosi' come occorre aiutare la resistenza alla barbarie: e quindi contrastare la guerra e tutte le uccisioni, il razzismo e tutte le persecuzioni, il maschilismo e tutte le oppressioni. Ovvero aiutare l'autocoscienza e l'autorganizzazione delle oppresse e degli oppressi in lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera. Ovvero promuovere l'universale democrazia e la legalita' che salva le vite, solidarieta', la responsabilita' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e conforta e sostiene, la condivisione del bene e dei beni.
In questa situazione occorre quindi anche e innanzitutto sostenere le pratiche nonviolente e le organizzazioni e le istituzioni che la nonviolenza promuovono ed inverano, poiche' solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
E tra le organizzazioni che la nonviolenza promuovono ed inverano in Italia il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini e' per molte ragioni una esperienza fondamentale.
Chi puo', nella misura in cui puo', sostenga quindi il Movimento Nonviolento, anche con una donazione.
*
Per informazioni e contatti: Movimento Nonviolento, sezione italiana della W.R.I. (War Resisters International - Internazionale dei resistenti alla guerra)
Sede nazionale e redazione di "Azione nonviolenta": via Spagna 8, 37123 Verona (Italy)
Tel. e fax (+ 39) 0458009803 (r.a.)
E-mail: azionenonviolenta at sis.it
Siti: www.nonviolenti.org, www.azionenonviolenta.it
Per destinare il 5x1000 al Movimento Nonviolento: codice fiscale 93100500235
Per sostegno e donazioni al Movimento Nonviolento: Iban IT35 U 07601 11700 0000 18745455
7. LUTTI. GERMANO CELANT
E' deceduto Germano Celant, critico d'arte e curatore di mostre.
Con gratitudine lo ricordiamo.
8. MEMORIA. ELIO BARTOLINI
Il 30 aprile 2006 moriva Elio Bartolini
partigiano e scrittore
con gratitudine lo ricordiamo
9. MEMORIA. BETH CARVALHO
Il 30 aprile 2019 moriva Beth Carvalho
musicista e militate per la liberazione dell'umanita'
con gratitudine la ricordiamo
10. MEMORIA. AMILCARE CIPRIANI
Il 30 aprile 1918 moriva Amilcare Cipriano
che per l'intera vita lotto' per la liberazione dell'umanita' intera
con gratitudine lo ricordiamo
11. MEMORIA. ALDA COSTA
Il 30 aprile 1944 moriva Alda Costa
educatrice e militante antifascista
con gratitudine la ricordiamo
12. MEMORIA. ROSARIO DI SALVO
Il 30 aprile 1982 moriva Rosario Di Salvo
militante del movimento operaio
assassinato dalla mafia
con gratitudine lo ricordiamo
13. MEMORIA. AURELIO FERRANDO
Il 30 aprile 1985 moriva Aurelio Ferrando
partigiano
con gratitudine lo ricordiamo
14. MEMORIA. VIVIANE FORRESTER
Il 30 aprile 2013 moriva Viviane Forrester
scrittrice e militante per il bene comune dell'umanita'
con gratitudine la ricordiamo
15. MEMORIA. FILIPPO GENTILONI
Il 30 aprile 2018 moriva Filippo Gentiloni
scrittore di pensiero ed uomo buono e giusto
con gratitudine lo ricordiamo
16. MEMORIA. VITTORIO GOTTARDI
Il 30 aprile 1939 moriva Vittorio Gottardi
scrittore e militante socialista
con gratitudine lo ricordiamo
17. MEMORIA. MENDEL GROSSMAN
Il 30 aprile 1945 moriva Mendel Grossman fotografo
assassinato dai nazisti in una marcia della morte
vittima e testimone della Shoah
con gratitudine lo ricordiamo
18. MEMORIA. OLIVIER GUINET
Il 30 aprile 1945 moriva Olivier Guinet
martire della Resistenza
con gratitudine lo ricordiamo
19. MEMORIA. FRANCESCO JOVINE
Il 30 aprile 1950 moriva Francesco Jovine
scrittore
con gratitudine lo ricordiamo
20. MEMORIA. PIO LA TORRE
Il 30 aprile 1892 moriva Pio La Torre
militante del movimento operaio parlamentare
assassinato dalla mafia
con gratitudine lo ricordiamo
21. MEMORIA. SERGIO LEONE
Il 30 aprile 1989 moriva Sergio Leone
regista cinematografico
con gratitudine lo ricordiamo
22. MEMORIA. ROBERTO MANCINI
Il 30 aprile 2014 moriva Roberto Mancini
contrasto' i poteri criminali
il traffico dei rifiuti l'inquinamento che uccide
con gratitudine lo ricordiamo
23. MEMORIA. MARSHA MEHRAN
Il 30 aprile 2014 moriva Marsha Mehran
scrittrice fragrante e saporosa
con gratitudine la ricordiamo
24. MEMORIA. MUDDY WATERS
Il 30 aprile 1983 moriva Muddy Waters
musicista
con gratitudine lo ricordiamo
25. MEMORIA. NABAWIYYA MUSA
Il 30 aprile 1951 moriva Nabawiyya Musa
militante per i diritti delle donne
con gratitudine la ricordiamo
26. MEMORIA. PRAMOEDYA ANANTA TOER
Il 30 aprile 2006 moriva Pramoedya nanta Toer
scrittore e perseguitato
con gratitudine lo ricordiamo
27. MEMORIA. JACQUES PRESSER
Il 30 aprile 1970 moriva Jacques Presser
scrittore e docente antifascista
con gratitudine lo ricordiamo
28. MEMORIA. BRUNO RIZZIERI
Il 30 aprile 1944 moriva Bruno Rizzieri
martire della Resistenza
con gratitudine lo ricordiamo
29. MEMORIA. ERNESTO SABATO
Il 30 aprile 2011 moriva Ernesto Sabato
scrittore e militante per i diritti umani di tutti gli esseri umani
con gratitudine lo ricordiamo
30. MEMORIA. VITTORIO STRADA
Il 30 aprile 2018 moriva Vittorio Strada
slavista illustre e difensore dei diritti umani
con gratitudine lo ricordiamo
31. MEMORIA. RENZO SURIANI
Il 30 aprile 1945 nel lager di Gusen moriva Renzo Suriani
partigiano e deportato
con gratitudine lo ricordiamo
32. MEMORIA. LUCIANO TAVAZZA
Il 30 aprile 2000 moriva Luciano Tavazza
giornalista e attivo nel volontariato
con gratitudine lo ricordiamo
33. MEMORIA. BENVENUTO TERRACINI
Il 30 aprile 1968 moriva Benvenuto Terracini
linguista insigne
con gratitudine lo ricordiamo
34. MEMORIA. MARTHA BEATRICE WEBB
Il 30 aprile 1943 moriva Martha Beatrice Webb
economista e militante socialista
con gratitudine la ricordiamo
35. MEMORIA. ALESSANDRO ZANNINI
Il 30 aprile 1945 moriva Alessandro Zannini
martire della Resistenza
con gratitudine lo ricordiamo
36. REPETITA IUVANT. CANTATA DELL'INTERNAZIONALE DEI MORTI DI FAME
Non le catene, ma il fiore vivo.
Non la barbarie: la civilta'.
Abbiamo scritto sulla nostra rossa
bandiera le parole pane e rose.
Siam la sinistra degli sfruttati
che sa che la vita non e' la morte
sa che la forza di tutte piu' forte
e' sempre e solo la verita'.
Abbiamo scritto sulla nostra rossa
bandiera: giustizia e misericordia.
Siam la sinistra degli storpiati
che sa che la vita e' una lotta infinita
e questa lotta e' la gioia stupita
cui diamo nome di fraternita'.
Abbamo scritto sulla nostra rossa
bandiera: uguaglianza di diritti.
Siam la sinistra dei carcerati
che sa che la morte e' comune nemica
e contrastarla e' suprema fatica
ma e' la nostra unica liberta'.
Abbiamo scritto sulla nostra rossa
bandiera: a ciascun secondo i suoi bisogni.
Siam la sinistra dei fucilati
che sa che resistere occorre al male
ed aiutare il piu' debole e frale
e' la speranza della pieta'.
Abbiamo scritto sulla nostra rossa
bandiera: salvare le vite.
Non le catene, ma il fiore vivo.
Non la barbarie: la civilta'.
37. REPETITA IUVANT. OGGI
Non e' un giorno di festa il primo maggio.
Ma di dolore che chiama alla lotta.
Memoria dei volti di tutti gli uccisi
dalla violenza dei poteri dominanti
e promessa a noi stessi di abolire
la fame e la miseria assassine
lo sfruttamento e la rapina
di cui ogni privilegio consiste
e tutte le armi e tutti gli eserciti
che tutti divorano esseri umani.
Non e' un giorno di festa il primo maggio.
Ma di dolore che chiama alla lotta.
Queste convinzioni noi teniamo ferme:
che ogni essere umano sia un essere umano
e quindi che abbia diritto alla vita
alla dignita' alla solidarieta'
alla condivisione del bene e dei beni.
Che quest'unico mondo vivente di cui siamo parte
ed e' l'unica casa comune dell'umanita' tutta
dobbiamo esserne rispettosi custodi
la sua vita e la vita di ogni vita
ha un intrinseco immenso valore
non e' macchina ne' merce.
Sia la massima della nostra condotta
di agire verso le altre persone
come vorremmo esse agissero verso di noi.
Sia la massima della nostra condotta
che ognuno si senta responsabile di tutto.
Sia la massima della nostra condotta
che da ciascuno sia dato secondo
le sue capacita' ed a ciascuno
secondo i suoi bisogni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita'.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi nella lotta per la liberazione comune.
38. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riedizioni
- Amos Oz, Giuda, Feltrinelli, Milano 2014, Rcs, Milano 2020, pp. 338, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Mario Vargas Llosa, Crocevia, Einaudi, Torino 2016, Gedi, Roma 2020, pp. 240, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
39. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
40. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3726 del primo maggio 2020
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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