[Nonviolenza] Un ricordo di don Dante Bernini in occasione del novantottesimo suo genetliaco, il primo dopo il trapasso



UN RICORDO DI DON DANTE BERNINI IN OCCASIONE DEL NOVANTOTTESIMO SUO GENETLIACO, IL PRIMO DOPO IL TRAPASSO

Il 20 aprile ricorre l'anniversario della nascita di don Dante Bernini, che e' deceduto lo scorso settembre dopo quasi un secolo di vita, una vita interamente dedicata alle opere buone, all'aiuto del prossimo, alla verita' che libera, al bene comune.
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E' stato un costruttore di pace, un difensore della dignita' umana, un testimone della nonviolenza.
E un educatore amorevole, un uomo sapiente capace di ascolto e di condivisione, una persona diuturnamente protesa al servizio degli ultimi, alla sequela del migliore dei maestri.
E un amico prezioso, l'amico che tutti vorremmo avere vicino nell'ora della prova, nell'ora del bisogno, nell'ora della verita'.
Lascia luminoso un ricordo, un esempio e un appello.
Il ricordo della dolcezza, della mitezza con cui sapeva adempiere ai suoi uffici, con cui sapeva sovvenire chi a lui si rivolgeva per aiuto, per conforto o per consiglio, con cui sapeva accogliere chiunque bussasse alla sua porta, il piu' generoso e fraterno degli ospiti. E il ricordo della sua sapienza armoniosa e della sua forza ermeneutica, della sua virtu' psicagogica, della sua capacita' maieutica.
L'esempio di una vita virtuosa, accudente, sollecita del bene di tutti. L'esempio di una vita impegnata a soccorrere chi e' nel dolore, a promuovere la pace, la giustizia, la fratellanza e la sororita', la solidarieta' fra tutti gli esseri umani e con l'intero mondo vivente.
L'appello a contrastare il male facendo il bene, ad essere operatrici ed operatori di pace, alla solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene e conforta, alla condivisione del bene e dei beni, ad essere l'umanita' come dovrebbe essere.
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Chi ha letto i Miserabili ricordera' per sempre il folgorante episodio che apre quell'opera grande: il sant'uomo che accoglie Jean Valjean e lo salva due volte. Don Dante Bernini era quel sant'uomo.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 19 aprile 2020

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito www.peacelink.it

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Una minima notizia su monsignor Dante Bernini
"Vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno". Cosi' nella motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, dalla Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori. Successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", era stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace".
Era nato a La Quercia, piccola frazione di Viterbo, il 20 aprile 1922, e vi era tornato a vivere nell'operosa sua vecchiaia; li' e' deceduto il 27 settembre 2019. Persona buona, costruttore di pace, luminosa figura della nonviolenza, era un punto di riferimento per ogni persona bisognosa di aiuto come per ogni persona impegnata nella solidarieta' concreta, per il bene comune dell'umanita', per la salvaguardia del mondo vivente.

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