[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 433
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- Date: Thu, 16 Apr 2020 14:54:57 +0200
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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 433 del 16 aprile 2020
In questo numero:
1. Luis Sepulveda
2. Prima che sia troppo tardi. Un appello
3. Una lettera da inviare al governo
4. Una lettera da inviare ai Comuni
5. Siano finalmente processati i ministri del governo razzista per i crimini contro l'umanita' commessi nel 2018-2019
6. Abrogare gli scellerati ed incostituzionali "decreti sicurezza della razza"
7. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
8. Pavel Aksel'rod
9. Enrico Bellone
10. Ernest Callenbach
11. Maria Caniglia
12. Tommaso Casini
13. Innocenzo Contini
14. Fausto Cossu
15. Pietro Augusto Dacomo
16. Ralph Waldo Ellison
17. Edna Ferber
18. Carlos Franqui
19. Roberto Giammanco
20. Tomas Gutierrez Alea
21. Panait Istrati
22. Yasunari Kawabata
23. Maria Lai
24. David Lean
25. Jose' Carlos Mariategui
26. Iqbal Masih
27. Le Quyen Ngo Dinh
28. Domenico Quaranta
29. Roberto Ruffilli
30. Ettore Ruocco
31. Dino Saccenti
32. Margaret Sheridan
33. Tomas Spidlik
34. Cesare Vasoli
35. Wanda Wulz
36. Annibale Scarpante: Un cantare di Matusalemme
37. Enrico Peyretti: Consigli per la vecchiaia
38. Aldo Capitini: Il manuale di Charles C. Walker sull'azione diretta nonviolenta
39. Sosteniamo il Movimento Nonviolento
40. Un nuovo utile libro di Augusto Cavadi
1. LUTTI. LUIS SEPULVEDA
E' deceduto Luis Sepulveda
militante e narratore
con gratitudine lo ricordiamo
2. REPETITA IUVANT. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI. UN APPELLO
Prima che sia troppo tardi il governo faccia uscire dalle carceri sovraffollate le persone li' ristrette e le trasferisca o nelle rispettive abitazioni o in altri alloggi adeguati in cui per quanto possibile siano anch'esse al riparo dal rischio di contagio che in tutti i luoghi sovraffollati e' enorme.
Gia' troppe persone sono morte.
Di seguito una bozza di lettera che proponiamo di inviare al Ministero della Giustizia, ed alcuni indirizzi utilizzabili a tal fine.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
*
La bozza di lettera
"Signor ministro della Giustizia,
come sa, con la fine del fascismo in Italia e' stata abolita la pena di morte, e la Costituzione repubblicana stabilisce che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita'".
Per contrastare l'epidemia di coronavirus e cercar di salvare vite umane sono state adottate - sia pure con grave ritardo - misure di distanziamento tra le persone, unico modo efficace di contenere il contagio.
Ma queste misure non possono essere adottate efficacemente in luoghi sovraffollati come le carceri italiane.
Cosicche' chi si trova nelle carceri italiane, come ristretto o come custode, e' esposto al piu' grave pericolo.
E' esposto al pericolo di essere contagiato e di rischiare la vita. E vive in una condizione di torturante paura senza potervi sfuggire.
E' palese che la permanenza in carcere, sic stantibus rebus, e' incompatibile con le indispensabili misure di profilassi per contenere il contagio; e' incompatibile con le norme sul cosiddetto "distanziamento sociale" (pessima formulazione con cui in queste settimane viene indicato il tenersi di ogni persona ad adeguata distanza dalle altre, volgarizzato col motto "restate a casa"); e' incompatibile con il fondamentale diritto di ogni essere umano alla tutela della propria vita.
Ne consegue che finche' l'epidemia non sia debellata occorre vuotare le carceri e - per dirla in breve - mandare tutti i detenuti nelle proprie case con l'ovvio vincolo di non uscirne.
Naturalmente vi saranno casi in cui cio' non sia possibile (i colpevoli di violenza domestica, ad esempio), ma anche questi casi particolari potranno essere agevolmente risolti con la collocazione in alberghi o altre idonee strutture in cui il necessario "distanziamento sociale" sia garantito.
Non si obietti che tale proposta e' iniqua: piu' iniquo, illecito e malvagio sarebbe continuare ad esporre insensatamente alla morte degli esseri umani.
E non si obietti che cosi' si rischia di non poter controllare l'effettiva costante permanenza in casa degli attuali detenuti: oggidi' non mancano affatto le risorse tecnologiche per garantire un efficace controllo a distanza che le persone attualmente ristrette destinatarie di tale provvedimento restino effettivamente nelle loro case (ovvero nelle abitazioni loro assegnate).
Ne' si obietti che cosi' si garantisce il diritto alla casa ai criminali mentre persone che non hanno commesso delitti ne sono prive: e' infatti primario dovere di chi governa il paese garantire un alloggio a tutte le persone che si trovano in Italia; nessuno deve essere abbandonato all'addiaccio o in una baracca, a tutte le persone deve essere garantita una casa: si cessi pertanto piuttosto di sperperare risorse pubbliche a vantaggio dei ricchi e si provveda a rispettare concretamente i diritti fondamentali di ogni persona, adempiendo ai doveri sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione della Repubblica italiana.
Signor ministro della Giustizia,
prima che sia troppo tardi si adottino i provvedimenti necessari per vuotare le carceri e mettere in sicurezza per quanto possibile la vita dei detenuti e del personale di custodia.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Voglia gradire distinti saluti,
Firma, luogo, data
Indirizzo del mittente"
*
Alcuni indirizzi utilizzabili
protocollo.gabinetto at giustizia.it,
fulvio.baldi at giustizia.it,
leonardo.pucci at giustizia.it,
gianluca.massaro at giustizia.it,
chiara.giacomantonio at giustizia.it,
roberto.natali at giustizia.it,
giuseppina.esposito at giustizia.it,
marcello.spirandelli at giustizia.it,
clelia.tanda at giustizia.it,
sabrina.noce at giustizia.it,
vittorio.ferraresi at giustizia.it,
andrea.giorgis at giustizia.it,
ufficio.stampa at giustizia.it,
andrea.cottone at giustizia.it,
gioele.brandi at giustizia.it,
mauro.vitiello at giustizia.it,
concetta.locurto at giustizia.it,
giampaolo.parodi at giustizia.it,
roberta.battisti at giustizia.it,
marina.altavilla at giustizia.it,
rita.andrenacci at giustizia.it,
dgmagistrati.dog at giustizia.it,
giuditta.rossi at giustizia.it,
antonia.bucci at giustizia.it,
paolo.attardo at giustizia.it,
tommaso.salvadori at giustizia.it,
daniele.longo at giustizia.it,
redazione at giustizia.it,
callcenter at giustizia.it,
*
Preghiamo chi ci legge di diffondere questa proposta anche ai mezzi d'informazione e ad altre persone di volonta' buona, associazioni ed istituzioni.
3. REPETITA IUVANT. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AL GOVERNO
Gentilissima Ministra dell'Interno,
vorremmo sollecitare tramite lei il governo ad adottare con la massima tempestivita' le seguenti misure:
a) garantire immediati aiuti in primo luogo alle persone che piu' ne hanno urgente bisogno, e che invece vengono sovente scandalosamente dimenticate perche' emarginate ed abbandonate alla violenza, al dolore e alla morte, quando non addirittura perseguitate;
b) abrogare immediatamente le scellerate misure razziste contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal precedente governo nel 2018-2019, scellerate misure razziste che violano i diritti umani e mettono in ancor piu' grave pericolo la vita di tanti esseri umani;
c) riconoscere a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti che ad esse in quanto esseri umani sono inerenti, facendo cessare un effettuale regime di apartheid che confligge con il rispetto dei diritti umani, con la democrazia, con i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione della Repubblica italiana.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Firma, luogo e data, indirizzo del mittente
*
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare la lettera sono i seguenti:
segreteriatecnica.ministro at interno.it
caposegreteria.ministro at interno.it
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.
4. REPETITA IUVANT. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AI COMUNI
Egregio sindaco,
le scriviamo per sollecitare l'amministrazione comunale ad immediatamente adoperarsi affinche' a tutte le persone che vivono nel territorio del comune sia garantito l'aiuto necessario a restare in vita.
Attraverso i suoi servizi sociali il Comune si impegni affinche' tutti i generi di prima necessita' siano messi gratuitamente a disposizione di tutte le persone che non disponendo di altre risorse ne facciano richiesta.
Crediamo sia un dovere - un impegnativo ma ineludibile dovere - che il Comune puo' e deve compiere con la massima tempestivita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Confidando nell'impegno suo e dell'intera amministrazione comunale, voglia gradire distinti saluti
Firma, luogo e data
Indirizzo del mittente
*
Gli indirizzi di posta elettronica di tutti i Comuni d'Italia sono reperibili nei siti internet degli stessi.
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.
5. REPETITA IUVANT. SIANO FINALMENTE PROCESSATI I MINISTRI DEL GOVERNO RAZZISTA PER I CRIMINI CONTRO L'UMANITA' COMMESSI NEL 2018-2019
Che siano finalmente processati i ministri del governo razzista per i crimini contro l'umanita' commessi nel 2018-2019.
Che siano finalmente processati i ministri del governo razzista per le flagranti violazioni del diritto internazionale e della legalita' costituzionale commesse nel 2018-2019.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
La strage degli innocenti nel Mediterraneo e' un crimine contro l'umanita'.
La schiavitu', le persecuzioni e l'apartheid in Italia sono un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
6. REPETITA IUVANT. ABROGARE GLI SCELLERATI ED INCOSTITUZIONALI "DECRETI SICUREZZA DELLA RAZZA"
Nonostante che il governo razzista sia caduto ormai dalla scorsa estate, restano assurdamente, scandalosamente, obbrobriosamente ancora in vigore alcune delle sue scellerate ed incostituzionali misure razziste che violano fondamentali diritti umani, il diritto internazionale e la stessa Costituzione della Repubblica italiana.
Come ad esempio le misure razziste contenute negli infami "decreti sicurezza della razza".
Cosi' come e' giusto, necessario e urgente che finalmente tutti i ministri di allora siano tratti in tribunale a rispondere dei reati razzisti commessi, ugualmente e' giusto, necessario e urgente che quelle misure razziste ed incostituzionali siano abrogate.
*
E' evidente che essendo restato al governo uno dei due partiti che diedero vita al criminale governo razzista nel 2018-2019, e che anzi lo stesso presidente del consiglio dei ministri attuale e' ancora quello che presiedette quel gabinetto razzista, ancora non e' stata pienamente ripristinata la democrazia e la legalita' costituzionale.
Ma e' altrettanto evidente che la democrazia e la legalita' costituzionale devono essere infine ripristinate; che deve cessare la violenza razzista; che quelle misure disumane devono essere abolite, e quei disumani ministri ed i complici loro devono essere allontanati dalle istituzioni democratiche.
*
Contrastare il razzismo e il fascismo, ripristinare la vigenza dei diritti umani e della legalita' democratica, non sono compiti da subordinare a calcoli tattici e a giochi di palazzo, sono invece obbligo morale e civile, dovere fondativo dell'ordinamento democratico e della civile convivenza, sono indispensabile inveramento della Costituzione, sono la politica prima che si oppone alla folle barbarie, che si oppone alle stragi degli innocenti.
Cosicche' non si perda piu' tempo: siano immediatamente abrogati gli scellerati ed incostituzionali "decreti sicurezza della razza".
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Sia soccorsa, accolta e assistita ogni persona bisognosa di aiuto.
Siano rispettati tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
7. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
8. MEMORIA. PAVEL AKSEL'ROD
Il 16 aprile 1928 moriva Pavel Aksel'rod
rivoluzionario socialista difensore dei diritti umani
con gratitudine lo ricordiamo
9. MEMORIA. ENRICO BELLONE
Il 16 aprile 2011 moriva Enrico Bellone
illustre storico della scienza
con gratitudine lo ricordiamo
10. MEMORIA. ERNEST CALLENBACH
Il 16 aprile 2012 moriva Ernest Callenbach
scrittore ed ecologista
con gratitudine lo ricordiamo
11. MEMORIA. MARIA CANIGLIA
Il 16 aprile 1979 moriva Maria Caniglia
voce meravigliosa
con gratitudine la ricordiamo
12. MEMORIA. TOMMASO CASINI
Il 16 aprile 1917 moriva Tommaso Casini
illustre dantista
con gratitudine lo ricordiamo
13. MEMORIA. INNOCENZO CONTINI
Il 16 aprile 1944 moriva Innocenzo Contini
martire della Resistenza
con gratitudine lo ricordiamo
14. MEMORIA. FAUSTO COSSU
Il 16 aprile 2005 moriva Fausto Cossu
comandante partigiano
con gratitudine lo ricordiamo
15. MEMORIA. PIETRO AUGUSTO DACOMO
Il 16 aprile 1944 moriva Pietro Augusto Dacomo
martire della Resistenza
con gratitudine lo ricordiamo
16. MEMORIA. RALPH WALDO ELLISON
Il 16 aprile 1994 moriva Ralph Waldo Ellison
autore dell'Uomo invisibile
un libro che occorre aver letto
con gratitudine lo ricordiamo
17. MEMORIA. EDNA FERBER
Il 16 aprile 1968 moriva Edna Ferber
scrittrice di forte impegno civile
con gratitudine la ricordiamo
18. MEMORIA. CARLOS FRANQUI
Il 16 aprile 2010 moriva Carlos Franqui
scrittore e rivoluzionario
difensore dei diritti umani
con gratitudine lo ricordiamo
19. MEMORIA. ROBERTO GIAMMANCO
Il 16 aprile 2013 moriva Roberto Giammanco
studioso di profonda cultura e di vasti interessi
impegnato contro il razzismo
con gratitudine lo ricordiamo
20. MEMORIA. TOMAS GUTIERREZ ALEA
Il 16 aprile 1996 moriva Tomas Gutierrez Alea
regista cinematografico
con gratitudine lo ricordiamo
21. MEMORIA. PANAIT ISTRATI
Il 16 aprile 1935 moriva Panait Istrati
scrittore e testimone
con gratitudine lo ricordiamo
22. MEMORIA. YASUNARI KAWABATA
Il 16 aprile 1972 moriva Yasunari Kawabata
scrittore
con gratitudine lo ricordiamo
23. MEMORIA. MARIA LAI
Il 16 aprile 2013 moriva Maria Lai
artista
che ricuciva il mondo lacerato
con gratitudine la ricordiamo
24. MEMORIA. DAVID LEAN
Il 16 aprile 1991 moriva David Lean
regista cinematografico
con gratitudine lo ricordiamo
25. MEMORIA. JOSE' CARLOS MARIATEGUI
Il 16 aprile 1930 moriva Jose' Carlos Mariategui
pensatore e militante
con gratitudine lo ricordiamo
26. MEMORIA. IQBAL MASIH
Il 16 aprile 1995 moriva Iqbal Masih
assassinato a dodici anni
per la sua lotta contro lo sfruttamento dei bambini
con gratitudine lo ricordiamo
27. MEMORIA. LE QUYEN NGO DINH
Il 16 aprile 2012 moriva Le Quyen Ngo Dinh
militante per i diritti umani
impegnata nell'assistenza degli immigrati
con gratitudine la ricordiamo
28. MEMORIA. DOMENICO QUARANTA
Il 16 aprile 1944 moriva Domenico Quaranta
martire della Resistenza
con gratitudine lo ricordiamo
29. MEMORIA. ROBERTO RUFFILLI
Il 16 aprile 1988 moriva assassinato Roberto Ruffilli
acuto studioso di forte impegno civile
con gratitudine lo ricordiamo
30. MEMORIA. ETTORE RUOCCO
Il 16 aprile 1944 moriva Ettore Ruocco
martire della Resistenza
con gratitudine lo ricordiamo
31. MEMORIA. DINO SACCENTI
Il 16 aprile 1981 moriva Dino Saccenti
militante del movimento operaio
combattente antifascista in Spagna e in Italia
legislatore
con gratitudine lo ricordiamo
32. MEMORIA. MARGARET SHERIDAN
Il 16 aprile 1958 moriva Margaret Sheridan
la cui voce ancora ci incanta
con gratitudine la ricordiamo
33. MEMORIA. TOMAS SPIDLIK
Il 16 aprile moriva 2010 Tomas Spidlik
illustre studioso della spiritualita' del cristianesimo orientale
con gratitudine lo ricordiamo
34. MEMORIA. CESARE VASOLI
Il 16 aprile 2013 moriva Cesare Vasoli
storico della filosofia
con gratitudine lo ricordiamo
35. MEMORIA. WANDA WULZ
Il 16 aprile 1981 moriva Wanda Wulz
fotografa
con gratitudine la ricordiamo
36. PAROLIBERI ALL'OSPIZIO. ANNIBALE SCARPANTE: UN CANTARE DI MATUSALEMME
"Saltella e balletta
comare Coletta"
(Aldo Palazzeschi)
I. Lo scandalo che tutti conosciamo
Lo scandalo che tutti conosciamo
delle persone anziane abbandonate
negli istituti in cui la morte attendono
in solitudine gia' predisposti
deposti composti esposti
in un sepolcro di pareti bianche
di letti lindi e di luci schermate
Quando non sia invece la suburra
la cella sporca ed il comando urlato
la camicia di forza e le pasticche
che lavano e lavano e fanno sbiadire i pensieri
e lentamente a goccia a goccia si scompare nell'imbuto
Lo scandalo dell'eliminazione
occulta ed esibita degli anziani
per liberare le case per nuovi novissimi
indispensabili elettrodomestici
per non aver la noia di accudire
che il tempo e' poco ed il lavoro urge
e non vogliamo estranei tra di noi
Finche' l'epidemia squaderna e ostende
ed intensifica in forma di strage
lo scandalo che tutti conosciamo
II. Non e' un mondo per vecchi lo si sa
Non e' un mondo per vecchi lo si sa
e quanti si illusero di avere per sempre
smascherato le istituzioni totali
contrastato il totalitarismo
e sconfitto il nazismo ora lo vedono
cosa intendeva il vecchio poeta
che del ventre fecondo della belva diceva
Ricordo i tempo in cui erano vivi
Franco Basaglia e Giulio Maccacaro
ricordo le nostre lotte di allora
che troppe persone hanno dimenticato
ed in questa amnesia e' tornato il virus
che il fragile getta nelle discariche
e' tornato a prevalere l'orrore
e l'esibito occultamento dell'orrore
e la complicita' di massa con l'orrore
che l'altro virus oggi manifesta
menando strage d'innocenti accatastando
cumuli e cumuli di vittime che giungono
fino a sfondare il cielo
Avessi ancora la forza dei miei vent'anni
invece sono un vecchio imbiancato e spento
che zoppica ha scarsi denti e poca luce
e non riesce ancora a trovar pace
a far finta di niente a lasciarsi scivolare nel gorgo
non e' un mondo per vecchi lo si sa
III. Tu quoque
Solo la solidarieta' solo la condivisione del bene e dei beni
contrasta il male la malattia la morte
solo l'incondizionato recare aiuto a chiunque di aiuto ha bisogno
fa si' che non s'imbesti s'impietrisca l'umanita'
La liberta' e' una e indivisibile
chi chiude in gabbia una persona
chi abbandona nel deserto una persona
chi alza muri e si mura di cera le orecchie
dimentica che quella violenza che quell'oppressione
anche lui mutila anche lui imprigiona
Salvare le vite e' il primo dovere
soccorrere accogliere assistere ogni persona bisogna di aiuto
ogni essere umano ha diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'
Abbattere i muri
vedere i volti
rispondere al muto grido
restare insieme tenere per mano
sapere di essere una sola umanita'
che nessuno puo' salvarsi da se'
che solo quel che doni hai guadagnato
che ogni persona e' insieme il ferito e il samaritano
avere la virtu' della misericordia
riconoscimento e riconoscenza
Solo la nonviolenza
puo' salvare l'umanita'
Sii tu l'umanita'
come dovrebbe essere
37. MAESTRI E COMPAGNI. ENRICO PEYRETTI: CONSIGLI PER LA VECCHIAIA
[Dal sito www.infoglio.info rirpendiamo questo intervento apparso alcuni mesi fa sul n. 465 della bella rivista mensile "il foglio. mensile di alcuni cristiani torinesi".
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' stato presidente della Fuci tra il 1959 e il 1961; nel periodo post-conciliare ha animato a Torino alcune realta' ecclesiali di base; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le opere di Enrico Peyretti: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Il diritto di non uccidere. Schegge di speranza, Il Margine, Trento 2009; Dialoghi con Norberto Bobbio, Claudiana, Torino 2011; Il bene della pace. La via della nonviolenza, Cittadella, Assisi 2012; Elogio della gratitudine, Cittadella, Assisi 2015; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, di seguito riprodotta, che e' stata piu' volte riproposta anche su questo foglio; vari suoi interventi (articoli, indici, bibliografie) sono anche nei siti: www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.info e alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Un'ampia bibliografia (ormai da aggiornare) degli scritti di Enrico Peyretti e' in "Voci e volti della nonviolenza" n. 68]
Consigli per la vecchiaia.
Dedicati anzitutto a me, e poi a chi e' meno vecchio di me.
1. Datti un lavoro, un obbligo volontario, ripagato solo dalla soddisfazione di averlo fatto. Un lavoro di servizio a qualcuno. Scrivi le memorie. Accompagna chi sta peggio di te. Racconta ai bambini. Frequenta l'universita' della terza eta', e le conferenze intelligenti. Lavora un orto, di altri se non ce l'hai. Ordina la casa per quando la lascerai.
2. Che sia un lavoro con una scadenza obbligatoria: questo entro stasera, questo in una settimana, questo per fine mese, questo entro l'anno. Sentiti colpevole verso te stesso e verso il tempo che la vita ti ha dato, se non lo fai. Sappi contemplare le nuvole e il mare, senza far niente, per poi essere piu' pronto a fare tante cose. Non passare ore vuote sulla panchina, o davanti al bar: saresti un patrimonio umano sprecato.
3. Fai lavori attivi, non soltanto passivi-recettivi (televisione, cinema...), e anche questi rendili attivi (per es. scrivi e discuti sul film che hai visto). Quindi piu' lettura, conversazioni, dibattiti rispettosi, che ti coinvolgano. Ascolta idee diverse dalle tue, che ti allargano il panorama, e non giudicarle subito. Quando si finisce di imparare? Mai!
4. Cura la tua salute, senza diventare ipocondriaco, ne' lamentoso. Sai che verra' l'ultima malattia, ma le precedenti devi viverle attivamente. Bisogna attraversare la morte da vivi.
5. Tieni molte relazioni umane, con coetanei e con giovani, con gruppi e associazioni, con parenti e amici, con italiani e stranieri, e anche con conoscenze nuove. Alla fermata del tram, nei negozi, parla con le persone che accettano (senza farti indiscreto). I sentimenti e l'amore non hanno eta'. Cerca momenti allegri, dove si ride delle cose troppo serie.
6. Cammina, muoviti, fai ginnastica, combatti la pigrizia fisica. E piu' ancora quella mentale: "Ho sempre fatto cosi'...". "Non si e' mai vista una cosa simile...". Viaggia, sfida le novita'. Impara una lingua straniera, ecc. Vai fuori dai tuoi confini. Sali sulla mongolfiera.
7. Se sei solo, devi accettare e non accettare la solitudine: accettane i vantaggi (vita interiore, riflessione, silenzio attivo, tranquillita', liberta' di scelte...), non accettarne gli inconvenienti (chiusura in te stesso, abitudini ripetitive, illusione di autosufficienza, assenza di conflitti stimolanti, il non essere utile a nessuno, ...)
8. Senti la vecchiaia non come una perdita, ma come un acquisto, un accumulo. Percio' e' anche pesante, ma e' ricca. Gli anni non passano, ma vengono: non cadono nel passato perduto, ma si aggiungono alla tua vita.
9. Non temere di pensare alla morte, con una sciocca scaramanzia. L'umanita' ci ha sempre pensato e ci offre l'intuizione e la profezia di diverse prospettive: dalla pace di un sonno senza sogni, al compimento di cio' a cui piu' intimamente aspiriamo, un bene piu' grande di quel che sappiamo e vediamo, nella grande vita che ci avvolge.
10. Non vergognarti della vecchiaia, anche se una mentalita' diffusa la disprezza. Tu sei una persona che ha molta vita, non sei ne' superiore ne' inferiore ai giovani. Non hai bisogno di rifarti la faccia, che e' la tua, degna di te. Col tuo essere, anche con poche parole, tu insegni a vivere, pure nei tuoi limiti e difetti, a chi cerca di vivere, specialmente ai tuoi discendenti, verso i quali hai questo debito. E vivere non e' facile per nessuno. Ti sembra forse di fare poco?
38. REPETITA IUVANT. ALDO CAPITINI: IL MANUALE DI CHARLES C. WALKER SULL'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA
[Riproponiamo ancora una volta il testo del capitolo dodicesimo, "Il Manuale di Charles C. Walker (1961)", del libro di Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza, Libreria Feltrinelli, 1967 (poi ristampato da Linea d'ombra, Milano 1989; e successivamente ripreso anche in Aldo Capitini, Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992). L'opuscolo di Walker, Manuale per l'azione diretta nonviolenta, arricchito da ulteriori materiali, e' stato successivamente pubblicato dalle Edizioni del Movimento Nonviolento nei "Quaderni di azione nonviolenta", cui puo' essere richiesto; e' un materiale di lavoro utilissimo (per richieste: tel. 0458009803, e-mail: azionenonviolenta at sis.it); il solo testo dell'opuscolo di Walker abbiamo anche piu' volte riprodotto sul nostro foglio.
Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia. Tra le opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' ancora quella a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori, Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale - ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti di Capitini); ma notevole ed oggi imprescindibile e' anche la recente antologia degli scritti a cura di Mario Martini, Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004, 2007; delle singole opere capitiniane sono state recentemente ripubblicate: Le tecniche della nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989, Edizioni dell'asino, Roma 2009; Elementi di un'esperienza religiosa, Cappelli, Bologna 1990; Colloquio corale, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2005; L'atto di educare, Armando Editore, Roma 2010; cfr. inoltre la raccolta di scritti autobiografici Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996; La religione dell'educazione, La Meridiana, Molfetta 2008; segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma 1991. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui Il potere di tutti, 1969). Negli anni '90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Piu' recente e' la pubblicazione di alcuni carteggi particolarmente rilevanti: Aldo Capitini, Walter Binni, Lettere 1931-1968, Carocci, Roma 2007; Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008; Aldo Capitini, Guido Calogero, Lettere 1936-1968, Carocci, Roma 2009. Tra le opere su Aldo Capitini: a) per la bibliografia: Fondazione Centro studi Aldo Capitini, Bibliografia di scritti su Aldo Capitini, a cura di Laura Zazzerini, Volumnia Editrice, Perugia 2007; Caterina Foppa Pedretti, Bibliografia primaria e secondaria di Aldo Capitini, Vita e Pensiero, Milano 2007; segnaliamo anche che la gia' citata bibliografia essenziale degli scritti di Aldo Capitini pubblicati dal 1926 al 1973, a cura di Aldo Stella, pubblicata in Il messaggio di Aldo Capitini, cit., abbiamo recentemente ripubblicato in "Coi piedi per terra" n. 298 del 20 luglio 2010; b) per la critica e la documentazione: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di), Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991; Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Mario Martini (a cura di), Aldo Capitini libero religioso rivoluzionario nonviolento. Atti del Convegno, Comune di Perugia - Fondazione Aldo Capitini, Perugia 1999; Pietro Polito, L'eresia di Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Gian Biagio Furiozzi (a cura di), Aldo Capitini tra socialismo e liberalismo, Franco Angeli, Milano 2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al servizio dell'impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia, Milano-Firenze 2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen, Firenze 2005; Maurizio Cavicchi, Aldo Capitini. Un itinerario di vita e di pensiero, Lacaita, Manduria 2005; Marco Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini, Ega, Torino 2007; Alarico Mariani Marini, Eligio Resta, Marciare per la pace. Il mondo nonviolento di Aldo Capitini, Plus, Pisa 2007; Maura Caracciolo, Aldo Capitini e Giorgio La Pira. Profeti di pace sul sentiero di Isaia, Milella, Lecce 2008; Mario Martini, Franca Bolotti (a cura di), Capitini incontra i giovani, Morlacchi, Perugia 2009; Giuseppe Moscati (a cura di), Il pensiero e le opere di Aldo Capitini nella coscienza delle giovani generazioni, Levante, Bari 2010; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d'Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; e Amoreno Martellini, Fiori nei cannoni. Nonviolenza e antimilitarismo nell'Italia del Novecento, Donzelli, Roma 2006; c) per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato ed i volumi bibliografici segnalati sopra]
Nel 1961 e' uscito il Manuale dell'organizzatore dell'azione diretta nonviolenta, redatto da Charles C. Walker, direttore del Laboratorio della nonviolenza (Cheney, Pa, USA). Jean Fremont lo ha tradotto in francese. L'opuscolo e' edito dalla War Resisters' International, 88 Park Avenue, Enfield, Middlesex, Inghilterra. E' un ampio e organico lavoro, e il confronto con il Piano De Ligt mostra quanto l'esperienza dell'azione nonviolenta si sia accresciuta negli anni, specialmente per le grandi campagne gandhiane e per quelle degli Stati Uniti d'America e di altrove. Del resto, il manuale integra spesso i suoi suggerimenti con indicazioni bibliografiche. Metteremo in luce la struttura del lavoro, e i punti piu' rilevanti e utilizzabili.
Il Manuale e' diviso in quindici sezioni.
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1. Preparazione
Bisogna scegliere e presentare chiaramente gli scopi da raggiungere, dando rilievo ad una situazione ingiusta e cercando di ottenere l'appoggio del pubblico. La volonta' di resistenza viene sviluppata diffondendo continuamente notizie, commentandole e facendo appello all'azione immediata, indicando alle vittime anche una situazione migliore. Inoltre: assicurarsi il nome e l'indirizzo di persone che possono cooperare, e consultare gruppi e associazioni che possono simpatizzare.
Gia' in questa prima sezione si trovano i suggerimenti sempre dati per le azioni nonviolente: cercare le piu' larghe solidarieta', diffondere apertamente notizie sulla situazione e sulle prospettive di mutamento. Se ne deduce: prima di un'azione impiantare un bollettino apposito da diffondere largamente.
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2. Lancio di un programma costruttivo
Il programma deve colpire un male alla radice, venire in aiuto alle vittime, stimolare gli atteggiamenti nonviolenti. Reagire, quindi, attivamente all'apatia, con pieno altruismo e ispirando fiducia. L'azione puo' essere preparata da un lavoro costruttivo come campi di lavoro, cooperative, assistenza alle vittime di ingiustizie, lavoro caritatevole, lavoro in comunita'. Utile anche un lavoro fisico dopo un'estrema tensione nervosa.
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3. Apprendimento del metodo
Anzitutto una ricerca sui fatti, sulle forze sociali, politiche, economiche, implicate nella situazione (come abbiamo gia' visto), sull'atteggiamento dei vari gruppi.
Impostare la possibilita' di negoziati (uno stadio molto importante prima di ogni azione nonviolenta).
Appello vastissimo all'opinione pubblica, con tutti i mezzi possibili.
Giorni di digiuno e (oppure) di preghiera, rinuncia a distinzioni onorifiche date dagli autori dell'ingiustizia; dirsi disposti ad una concessione importante, purche' non leda il principio.
Presentare un "ultimatum" che espone le lagnanze, i tentativi fatti per rimediare, le concessioni proposte, e fissare una data limite. Informare tutti gli implicati nella cosa.
Infine, dopo aver tutto tentato, intraprendere l'azione diretta, senza rompere definitivamente la possibilita' di riprendere i negoziati.
L'azione diretta ha questi aspetti:
- Veglia in un luogo simbolico;
- Picchetti di militanti;
- Digiuno o sciopero della fame;
- Noncooperazione;
- Boicottaggio;
- Arresto del lavoro per un certo periodo;
- Sciopero;
- Sciopero a rovescio (lavorando dove e quando non permesso);
- Intervento p. es. in un luogo proibito;
- Disobbedienza civile;
- Migrazione;
- Manifestazioni: riunioni, sfilate, proteste.
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4. L'addestramento
Studiare la teoria e la messa in pratica della nonviolenza, le campagne nonviolente; organizzare un laboratorio della nonviolenza, proiettare film, fare riunioni e discussioni pubbliche e anche "scene drammatiche" di realizzazione di iniziative nonviolente; meditare, cantare in coro, raccontare fatti eroici, prendere pasti in comune, formare bene gli individui per i compiti che saranno a loro affidati; distinguere tra l'addestramento generale e quello per determinate azioni.
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5. Il piano di campagna dell'azione diretta nonviolenta
L'organizzazione realizzatrice deve avere delle infrastrutture con un comitato d'insieme e un comitato amministrativo, un direttore del progetto e comitati speciali (per la pubblicita', per i mezzi di trasporto, per stampare, per l'alloggio, il cibo ecc.), e deve fare un bilancio preliminare.
Mettere a punto il piano di esecuzione (utilizzando anche un consiglio giuridico).
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6. La preparazione dell'azione
Scegliere un quartiere generale delle operazioni, esponendo materiale pubblicitario, inaugurandolo con una conferenza stampa. Lettere e visite ai funzionari interessati; avvisi ai giornali. Raccogliere fondi. Fare riunioni pubbliche. Tener pronto materiale indispensabile: macchina da scrivere, anche per fare molte copie, letti e sacchi per dormire, materiale per affissioni, automobili ecc. (e vedere quali servizi di trasporto sono nella zona). Stabilire un indirizzo postale. Sviluppare i mezzi di comunicazione: telefono, altoparlanti, bollettini giornalieri. Preparare istruzioni appropriate per i capi di gruppi, fare l'elenco dei partecipanti, preparare manifesti e volantini (da apprestare molto per tempo).
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7. Studio preliminare della situazione dal punto di vista legale
Conoscere le disposizioni legali del luogo e cercar di avere assistenza legale.
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8. Messa a punto di una disciplina collettiva
Il comitato d'azione deve concretare i termini di questa disciplina.
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9. Sviluppo di una campagna di propaganda
Esporre con grande chiarezza. Fare un "memorandum" generale, e brevi biografie dei capi e dei partecipanti importanti, frequenti comunicati alla stampa e alla radio, registrare sul nastro magnetico importanti discorsi, visitare (o scrivere a) persone influenti della stampa, raccogliere ritagli di giornali.
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10. La riunione dei partecipanti all'azione
Farne l'elenco; tenere una riunione degli aderenti, esponendo il piano dell'azione e discutendolo; scegliere un presidente adatto per le riunioni (alcune questioni possono esser trattate non dalle riunioni generali, ma dai comitati).
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11. L'avvio dell'azione
Scegliere il gruppo che comincera' l'azione; e formare anche il secondo gruppo d'urto. Recarsi sul luogo (sfilare o star seduti, sempre a testa alta e tranquillamente). Esser pronti a rispondere ai giornalisti, alle guardie. Seguire le istruzioni dei capi e non lasciare il proprio posto senza averli avvisati. Distribuire i fogli (non disturbare mai il passaggio dei pedoni), e se piove, tenere i fogli in un sacco di materia plastica. Conservare, in quanto possibile, un silenzio assoluto.
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12. Fronteggiare le rappresaglie
L'avversario puo' provocare a condursi in modo agitato, a farsi prendere dal disordine, a lanciare insulti, a fare recriminazioni di un capo verso l'altro, a far sorgere defezioni nelle file dei nonviolenti, a reagire con la violenza. Percio' bisogna restare calmi e affabili, stare al proprio posto disciplinati. Se ci sono urti, il capo fa allontanare i feriti.
In caso di arresto, non opporre resistenza, e accettare i regolamenti della prigione in cio' che non siano contro la propria coscienza.
Le rappresaglie possono essere molto gravi (colpi, tortura, presa di ostaggi, linciaggio, cacciata dal posto, proibizioni di assemblee ecc.), e in tale caso insistere presso i responsabili della societa' perche' agiscano e reprimano la violenza, chiedere un'inchiesta, aiutare le vittime (le sofferenze redentrici possono liberare dal veleno della violenza accumulatosi da tanto tempo).
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13. Mantenere la vitalita' del movimento
Valersi di nuovi simboli (azioni eroiche, gli eroi di esse, le vittime delle rappresaglie, gl'imprigionati, anniversari, saluti, vesti, insegne, ecc.).
Sforzi costanti di persuasione anche presso gli avversari, tenere al corrente gli aderenti.
Incoraggiare e organizzare azioni di sostegno (dichiarazioni di personalita' eminenti, di gruppi di simpatizzanti ecc.).
Trattare i dissidenti in modo paziente e leale; educare e allenare gli aderenti, formare nuovi capi, incoraggiare il lavoro teorico e pratico; far agire il maggior numero di volontari che sia possibile.
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14. I capi
Sono dei primi tra eguali, sono dei coordinatori, abituati a lavorare in gruppo.
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15. Quando la lotta si fa lunga
Secondo Gandhi una campagna nonviolenta provoca cinque reazioni: l'indifferenza, il ridicolo, l'insulto, la repressione, il rispetto. Per arrivare al quinto punto talvolta ci vuole molto tempo.
Non si deve tendere alla "sconfitta" dell'avversario, ma ad una trasformazione dei rapporti tra le parti interessate (una vittoria della giustizia e dell'onesta' umana).
39. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Occorre certo sostenere finanziariamente con donazioni tutti i servizi pubblici che stanno concretamente fronteggiando l'epidemia. Dovrebbe farlo lo stato, ma e' tuttora governato da coloro che obbedienti agli ordini di Mammona (di cui "Celochiedonoimercati" e' uno degli pseudonimi) hanno smantellato anno dopo anno la sanita' e l'assistenza pubblica facendo strame del diritto alla salute.
Ed occorre aiutare anche economicamente innanzitutto le persone in condizioni di estrema poverta', estremo sfruttamento, estrema emarginazione, estrema solitudine, estrema fragilita'. Dovrebbe farlo lo stato, ma chi governa sembra piu' interessato a garantire innanzitutto i privilegi dei piu' privilegiati.
Cosi' come occorre aiutare la resistenza alla barbarie: e quindi contrastare la guerra e tutte le uccisioni, il razzismo e tutte le persecuzioni, il maschilismo e tutte le oppressioni. Ovvero aiutare l'autocoscienza e l'autorganizzazione delle oppresse e degli oppressi in lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera. Ovvero promuovere l'universale democrazia e la legalita' che salva le vite, solidarieta', la responsabilita' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e conforta e sostiene, la condivisione del bene e dei beni.
In questa situazione occorre quindi anche e innanzitutto sostenere le pratiche nonviolente e le organizzazioni e le istituzioni che la nonviolenza promuovono ed inverano, poiche' solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
E tra le organizzazioni che la nonviolenza promuovono ed inverano in Italia il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini e' per molte ragioni una esperienza fondamentale.
Chi puo', nella misura in cui puo', sostenga quindi il Movimento Nonviolento, anche con una donazione.
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Per informazioni e contatti: Movimento Nonviolento, sezione italiana della W.R.I. (War Resisters International - Internazionale dei resistenti alla guerra)
Sede nazionale e redazione di "Azione nonviolenta": via Spagna 8, 37123 Verona (Italy)
Tel. e fax (+ 39) 0458009803 (r.a.)
E-mail: azionenonviolenta at sis.it
Siti: www.nonviolenti.org, www.azionenonviolenta.it
Per destinare il 5x1000 al Movimento Nonviolento: codice fiscale 93100500235
Per sostegno e donazioni al Movimento Nonviolento: Iban IT35 U 07601 11700 0000 18745455
40. LIBRI. UN NUOVO UTILE LIBRO DI AUGUSTO CAVADI
Vivamente raccomandiamo la lettura di questo nuovo prezioso libro di Augusto Cavadi (a cura di), Il Vangelo e la lupara. Documenti e studi su Chiese e mafie, Di Girolamo, Trapani 2019, pp. 240, euro 20, che amplia ed aggiorna un suo precedente apprezzatissimo lavoro apparso in due volumi quasi trent'anni fa, da lungo tempo esaurito e che sarebbe bene ristampare (Il Vangelo e la lupara. Materiali su Chiese e mafia, Edb, Bologna 1994).
Dei molti meriti di Augusto Cavadi - cui chi scrive queste righe e' legato da sentimenti di gratitudine ed amicizia - non diremo qui una volta di piu', e' sufficiente scorrere i suoi interventi e la sua bibliografia in www.augustocavadi.com per percepire la vastita' e la profondita' del suo impegno intellettuale, morale, civile, educativo, la sua acribia ed empatia, il suo amore per la verita' e la sua generosita'.
E prima di concludere questa minima segnalazione vorremmo aggiungere anche il nostro apprezzamento per la benemerita casa editrice presso cui il libro e' apparso: Di Girolamo Editore di Trapani, il cui bel catalogo e' consultabile nel sito www.digirolamoeditore.com
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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 433 del 16 aprile 2020
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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