[Nonviolenza] Archivi. 373



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 373 del 6 aprile 2020

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di marzo 2020 (parte seconda)
2. Cosa insegna una tragedia a chi ha cuore e testa umani
3. Dal 16 al 22 marzo la "Settimana di azione contro il razzismo"
4. Vittorio Gregotti
5. Una lettera aperta alla Ministra dell'Interno in occasione della "Settimana d'azione contro il razzismo" promossa dall'Unar
6. Ancora dell'autobiografia della nazione
7. Nove tesi e una traccia per un orientamento nonviolento durante e contro l'epidemia in corso
8. Nella settimana d'azione contro il razzismo ricordiamo Hannah Arendt, Etty Hillesum, Martin Luther King, Primo Levi, Nelson Mandela, Germaine Tillion, Simone Weil

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MARZO 2020 (PARTE SECONDA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di marzo 2020.

2. COSA INSEGNA UNA TRAGEDIA A CHI HA CUORE E TESTA UMANI

Che siamo una sola umanita'.
Che ognuno e' responsabile di tutto.
Che salvare le vite e' il primo dovere.
Che occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Che occorre condividere il bene ed i beni.
Che solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta comune per il bene comune dell'umanita' intera.

3. DAL 16 AL 22 MARZO LA "SETTIMANA DI AZIONE CONTRO IL RAZZISMO"

Come ogni anno da alcuni anni a questa parte in Italia si svolge la "Settimana di azione contro il razzismo" promossa dall'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar).
Quest'anno la settimana va dal 16 al 22 marzo 2020, ma ovviamente le iniziative predisposte dalle istituzioni e dalla societa' civile devono tener conto dell'epidemia di Coronavirus, cosicche' non si daranno le consuete manifestazioni pubbliche e le previste attivita' scolastiche.
Ma sara' comunque possibile, utilizzando i canali di comunicazione a disposizione, diffondere alcune riflessioni necessarie e proporre iniziative e provvedimenti - in primo luogo legislativi - non piu' rinviabili.
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E tra le riflessioni necessarie almeno queste.
Che vi e' una sola umanita' e che ogni essere umano ne fa parte.
Che ogni essere umano, in quanto essere umano, ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Che il primo dovere e' salvare le vite: soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
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E tra le azioni indifferibili almeno queste.
Garantire ad ogni persona le risorse indispensabili alla vita: alloggio, cibo e vestiario, assistenza sanitaria e protezione sociale, rispetto e sostegno.
Massimamente in questo momento in cui un'epidemia tutte e tutti ci minaccia, nessuna persona deve essere abbandonata alla solitudine, alla paura, alla violenza, alla sofferenza, alla malattia, alla morte.
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E tra i provvedimenti legislativi indispensabili almeno questi.
Abrogare immediatamente tutte le parti razziste, criminali e criminogene, dei due infami "decreti sicurezza della razza" imposti dal precedente governo in flagrante violazione e spregio della Costituzione della Repubblica italiana, del diritto internazionale, del sentimento di umanita'.
Riconoscere tutti i diritti sociali, civili e politici - tutti i diritti umani - a tutte le persone residenti in Italia, facendo cessare immediatamente e per sempre lo scellerato regime di apartheid di cui sono vittime innocenti oltre cinque milioni di persone che in Italia vivono e lavorano, arricchiscono il nostro paese e la nostra vita con il loro lavoro e la loro presenza. "Una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia; l'Italia e' una repubblica democratica; segregazione e schiavitu' sono crimini contro l'umanita'.
Processare e condannare i ministri del governo razzista che nel 2018-2019 hanno commesso - violando la stessa Costituzione italiana cui pure avevano giurato fedelta' all'atto dell'assunzione del loro incarico - flagranti crimini contro l'umanita': imponendo criminali decisioni che hanno privato di fondamentali diritti persone innocenti; imponendo criminali decisioni che in violazione del diritto internazionale tendevano ad impedire che i naufraghi fossero soccorsi e salvati; imponendo criminali decisioni atte ad ostacolare e perseguitare i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo; imponendo criminali decisioni che intendendo impedire soccorso e negare accoglienza alle vittime innocenti in fuga dai lager libici costituiscono ipso facto altresi' una palese complicita' con gli aguzzini schiavisti; inoltre ed infine criminalmente favoreggiando l'ideologia e le condotte razziste e cosi' criminalmente favoreggiando altresi' lo sfruttamento schiavista nel nostro paese.
Ripristinare quindi la piena vigenza della legalita' costituzionale: rispettando ed inverando finalmente il dettato della Costituzione della Repubblica italiana che all'articolo 2 riconosce e garantisce i diritti inviolabili di ogni essere umano; il dettato della Costituzione della Repubblica italiana che all'articolo 10 riconosce il diritto d'asilo a tutte le persone costrette a lasciare il loro paese perche' li' non venivano rispettati i diritti che la Costituzione italiana sancisce.
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Come scrissero Bertrand Russell e Albert Einstein in un indimenticabile appello: "ricordatevi della vostra umanita'".
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
E' giunta l'ora che l'umanita' si riconosca un'unica famiglia in un unico mondo vivente di cui e' insieme parte e custode.
Ogni persona e' un valore infinito. Condividere il bene ed i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere. Chi salva una vita salva il mondo.
Sia la massima del tuo agire: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
L'altro dell'altro sei tu. Ognuno e' un io e tutte e tutti siamo uno stesso noi.
Opponiti tu alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni.
Difendi tu ogni essere umano e l'intero mondo vivente.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

4. VITTORIO GREGOTTI

E' deceduto Vittorio Gregotti, illustre architetto, docente e saggista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

5. UNA LETTERA APERTA ALLA MINISTRA DELL'INTERNO IN OCCASIONE DELLA "SETTIMANA D'AZIONE CONTRO IL RAZZISMO" PROMOSSA DALL'UNAR

Alla Ministra dell'Interno
Oggetto: Richiesta di impegnarsi per l'immediata abrogazione delle misure palesemente razziste ed incostituzionali contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal governo precedente
Gentilissima Ministra dell'Interno,
inizia oggi, 16 marzo 2020, l'annuale "Settimana d'azione contro il razzismo" promossa dall'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar). Ed e' evidente che quest'anno, a causa delle misure necessarie per contrastare l'epidemia di coronavirus in corso, non saranno possibili le consuete iniziative pubbliche di informazione, sensibilizzazione e mobilitazione democratica da parte delle istituzioni e della societa' civile nelle scuole e nei luoghi della vita sociale e politica.
Il che non significa che non vi sia uno spazio pubblico in cui parole di verita' possano essere dette, ascoltate, condivise; uno spazio pubblico in cui gesti di umanita' possano essere compiuti, e provvedimenti giusti e necessari possano essere assunti: questo spazio pubblico permane e per cosi' dire si ricostituisce sia attraverso la comunicazione epistolare cosi' come oggi si da' attraverso le attuali tecnologie della comunicazione, sia soprattutto attraverso la prosecuzione del funzionamento dei servizi essenziali al bene comune e il compimento da parte di chiunque ne abbia la concreta possibilita' delle azioni e delle opere senza le quali la societa' decade e subentra la barbarie, il bellum omnium contra omnes.
E naturalmente non cessa l'attivita' del governo del paese; e del governo lei fa parte, con un incarico la cui rilevanza e' a tutti evidente.
Le scrivo questa lettera per chiederle di farsi promotrice nel Consiglio dei Ministri di una decisione che fin dall'insediamento del governo in carica ogni persona ragionevole, ogni persona di volonta' buona, ogni cittadino fedele alla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista attende: l'abrogazione delle misure razziste ed incostituzionali contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal precedente governo che nel 2018-2019 ha attuato una scellerata, disumana politica di persecuzioni razziste in flagrante violazione della Costituzione italiana e dello stesso stato di diritto, del diritto internazionale e dei diritti umani, dello stesso senso e sentimento di umanita'.
Abrogare quelle misure disumane e razziste e' un dovere morale e civile: il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Particolarmente in questo momento di assoluta emergenza e' ancor piu' necessario che nessuno subisca persecuzioni; che nessuno sia precipitato nell'abisso dell'emarginazione e della segregazione, dell'abuso e della schiavitu'; che nessuno sia costretto e abbandonato in condizioni disumane; che nessuno debba subire oltre alla comune angoscia e alla sofferenza comune anche un'ulteriore iniqua solitudine, ulteriori paura e dolore, una ingiustissima ed insensatissima maggiore esposizione alla morte.
Gli articoli 2 e 10 della Costituzione ci indicano quale sia il nostro comune dovere: riconoscere, rispettare e difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani; soccorrere, accogliere ed assistere ogni persona bisognosa di aiuto che qui giunga in fuga dalla violenza.
Le grandi tragedie hanno anche il potere di mettere a nudo il cuore degli esseri umani, e di far emergere il meglio o il peggio di essi. Che possa prevalere quanto di piu' buono vi e' in tutti noi.
*
Gentilissima Ministra dell'Interno,
la prego di adoperarsi per l'immediata abrogazione delle misure palesemente razziste ed incostituzionali contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza".
Solo facendo il bene si contrasta il male.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 16 marzo 2020, primo giorno della "Settimana d'azione contro il razzismo"

6. ANCORA DELL'AUTOBIOGRAFIA DELLA NAZIONE

Invece di invitare a studiare a pensare a capire
le ragioni di essere responsabili e solidali
i prominenti invitano i sudditi ad esporre
le bandiere alle finestre a cantare in coro l'inno e la filastrocca
a fare dal terrazzo e dal telefonino la simulazione rituale
delle oscene pagliacciate da locale notturno pornografiche e scioviniste

Invece di essere rigorosi nel linguaggio
sobri e precisi nelle informazioni
chiarire che occorre proteggere le persone piu' fragili
vomitano fiumi di retorica i prominenti
ululano "siamo in guerra" "sconfiggeremo il nemico"
mancano solo le reni spezzate e il bagnasciuga del duce

Invece di fare appello alle virtu' repubblicane
la dignita' umana il primato del bene comune l'amore che salva le vite
il rispetto di ogni persona l'accudimento del debole e del bisognoso
i prominenti convocano ai carnevali alla narcosi al saturnale
all'obbedienza pronta cieca assoluta e dissoluta
per mascherare la loro folle violenza la loro scellerata irresponsabilita'

Dopo aver devastato il servizio sanitario nazionale e con esso il diritto alla salute
dopo aver consentito ed attuato orgiastico il saccheggio del pubblico erario
e l'avvelenamento e la devastazione di quest'unico mondo vivente
dopo aver imposto il razzismo e la schiavitu'
giungendo fino all'orrore di cercar d'impedire di soccorrere i naufraghi
contemplano le rovine suonando la cetra e invitando al karaoke

Ed alla barbarie di un ceto dominante di rapinatori dementi
fa da specchio la grottesca stoltezza di chi sa stare piu' senza respirare
che senza discoteca e turismo predatorio e rombanti motori e teleschermi giganti
da cui il grande fratello il piccolo padre il conte zio il padrone mastigoforo
e tutti gli araldi del machiavellismo degli stenterelli
invitano a un tempo alla marcia in ordine chiuso ed alla gozzoviglia

In questo momento apocalittico di decisione e di verita'
tu non metterti al seguito dei potenti tu non subirne l'intimidazione
tu fa' la cosa giusta perche' e' giusta
e giusta e' l'azione che salva le vite
giusta e' l'azione che non uccide non ferisce non minaccia non abbandona
non nega aiuto a chi chiede aiuto giusta e' la scelta della misericordia

Salvare le vite e' il primo dovere
pensare con la propria testa dire la verita' ascoltare con attenzione
non mettere in pericolo nessuno non abbandonare nessuno prendersi cura del mondo
opporsi alla violenza alla menzogna alla morte condividere il bene ed i beni
riconoscere il diritto di ogni persona alla vita alla dignita' alla solidarieta'
siamo una sola umanita' ognuno e' responsabile di tutto
solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe

Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
chi salva una vita salva il mondo

7. NOVE TESI E UNA TRACCIA PER UN ORIENTAMENTO NONVIOLENTO DURANTE E CONTRO L'EPIDEMIA IN CORSO

"Todo desparecio': cambio' la suerte
voces alegres en silencio mudo:
mas aun el tiempo da en estos despojos
espectaculos fieros a los ojos:
y miran tan confusos lo presente,
que voces de dolor el alma siente"
(Rodrigo Caro, Cancion a las ruinas de Italica, vv. 29-34)

1. Disinquinare il linguaggio
Dinanzi a questioni complesse occorre ragionare, non ripetere meccanicamente motti insensati.
Chi continua a vociferare che "siamo in guerra" e che "andra' tutto bene" con le sue parole rivela solo di essere un fascista ed un irresponsabile, ovvero una vittima della violenza e della stupidita' dei potenti.
Non siamo in guerra, ed anzi siamo di fronte a una tragedia che richiede all'umanita' di cessare tutte le guerre e di unirsi in un impegno comune per il bene comune, che richiede all'umanita' la scelta dell'universale fraternita' e sorororita': la scelta nitida e intransigente, concreta e coerente, della nonviolenza accudente e liberatrice.
E non andra' tutto bene se non vi sara' l'impegno persuaso ed attivo di ogni persona, di ogni cellula sociale, di ogni struttura civile e di ogni istituzione democratica a fare al meglio quanto possibile e necessario secondo scienza e coscienza: a contrastare tutte le morti e tutte le iniquita', a prendersi cura di ogni persona e dell'intero mondo vivente, unica casa comune che abbiamo.
Abbandonare il linguaggio bellico e' uscire dall'ideologia della violenza, e' iniziare a pensare e praticare la condivisione del bene e dei beni, la responsabilita' nella verita', la pace con mezzi di pace, il diritto come riconoscimento di dignita' ed eliminazione degli abusi, la solidarieta' come liberazione comune dall'oppressione e come convivenza di tutte e tutti nel riconoscimento dell'eguaglianza di diritti e della preziosa diversita' di ogni persona.
Abbandonare la falsa consolazione delle ingenue illusioni e' uscire dalla subalternita' al disordine costituito ed assumere nelle proprie mani il compito di inverare l'umanita' dell'umanita'.
Dire la verita'.
Negare il consenso alla menzogna e all'abuso.
Opporsi a tutti i poteri oppressori.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
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2. Le tre verita' del coronavirus
Ernesto Balducci ci richiamo' una volta a riconoscere "le tre verita' di Hiroshima": che l'umanita' e' ormai unificata in un unico destino di vita e di morte, che il dovere di fare la pace e l'istinto di conservazione ormai coincidono, che la guerra e' uscita per sempre dalla sfera della razionalita'.
La vicenda del coronavirus conferma e rimodula quelle tre verita'.
In primo luogo ci richiama alla fragilita' costitutiva di ogni sistema vivente, di ogni essere vivente, e quindi di ogni essere umano. Da questo riconoscimento della nostra fragilita' costitutiva discende il primo valore morale e civile: il dovere della comune solidarieta', il compito di prendersi cura di chi ha bisogno di aiuto, riconoscere ed inverare il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
In secondo luogo ci richiama alla fragilita' costitutiva di ogni struttura sociale, di ogni costruzione culturale, di ogni assetto istituzionale. La civile convivenza, il morale condursi, la democrazia come metodo e come sistema, il nesso tra giustizia e liberta', sono impegno diuturno che richiede vigilanza critica, comprensione e cura reciproca, generosa disposizione a privilegiare il bene comune anziche' l'appropriazione privata e l'esaurimento delle risorse - quelle naturali, ma anche quelle culturali, storiche, civili - necessarie a tutte e tutti la cui preservazione e riproduzione sociale e' il fondamento stesso della vita dell'umanita'.
In terzo luogo ci richiama alla fragilita' costitutiva del mondo vivente: da decenni ormai l'umanita' sa che puo' distruggere se stessa e desertificare irreversibilmente questo che a nostra conoscenza e' l'unico mondo vivente. Che questo crimine non sia mai compiuto.
Ci convoca quindi a cogliere il nesso che lega insieme in un unico nodo guerre e fame, armamenti e carestie, dittature e migrazioni, razzismo e schiavitu', sfruttamento dell'uomo sull'uomo e distruzione della natura, consumismo sfrenato e disastro climatico.
Ci convoca a contrastare non solo un modello di sviluppo insostenibile per l'umanita' e per la biosfera, non solo un modo di produzione iniquo e onnidistruttivo, ma anche il consumismo illimitato delle classi proprietarie e l'accecamento e le mutilazioni che esso impone, ma anche l'alienazione e la furia della societa' dello spettacolo, ma anche l'ideologia e le prassi della falsa coscienza e dell'universale mercificazione.
In breve: come ogni evento disvelatore, come ogni grande tragedia - momento di lutto e di decisione, apokalipsis e kairos -, l'attuale frangente ci convoca a una scelta, a una conversione, a una metanoia: ci convoca alla scelta della nonviolenza.
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3. Economia ed ecologia, chiudere il cerchio
Da insieme di regole per la gestione della casa l'economia nel corso della storia si e' fatta scienza del sistematico sfruttamento dell'uomo sull'uomo e della crescente ed illimitata rapina e devastazione di una natura invece limitata ed esauribile; dire capitalismo e' dire universale asservimento, progressiva ed irreversibile distruzione della biosfera e con essa dell'umanita' intera. Al totalitarismo intrinseco ed onnidivoratore del capitale astratto occorre opporre la gestione socialista della produzione e della riproduzione sociale, del rapporto tra umanita' e natura, custodendo le fonti della vita, condividendo le risorse necessarie, garantendo ad ogni persona la soddisfazione dei suoi bisogni e ad ogni persona chiedendo di contribuire al bene comune secondo le sue capacita'.
Economia deve divenire norma di tutela della casa comune che e' il mondo che abitiamo, e di gestione, preservazione e riproduzione della vita, e per questo deve essere illuminata dall'ecologia, come scienza e sapienza dei limiti e del valore della casa comune, il mondo vivente di cui l'umanita' e' parte e custode.
Usare dei concetti di giustizia sociale ed ecologica, di capacita' di carico e di impronta ecologica, per ridefinire cio' che si puo' fare e cio' che non si puo' fare; abolire alcuni consumi, ridurne drasticamente altri, ricostruire la convivialita' su basi di uguaglianza di diritti e dignita' e di universale accudimento.
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4. Sapere e sapienza, techne e psiche
Molto ha da farsi perdonare la scienza che si e' prostituita alla violenza, ha approntato risorse alla violenza, ha costruito ideologie e prassi di violenza, ha "naturalizzato" la violenza dei potenti contro l'umanita' facendosi merce e strumento di oppressione.
Nulla e' neutrale, nemmeno la scienza, e meno che mai la tecnologia. Ma la scienza e' anche un bene e un valore: interrogarsi e cercare, comprendere e comunicare, discutere e condividere, sperimentare e criticare, tramandare ed estendere le conoscenze, tutto cio' costituisce il primo passo dell'ominizzazione e il primo impegno della civilta'; e tecnica puo' essere realizzare cio' che e' utile a tutte e tutti, cio' che e' buono per la vita.
Quando diciamo "in scienza e coscienza" questo intendiamo: che il sapere va unito alla sapienza, che e' altro nome della saggezza, della generosita', dell'universale riconoscimento e riconoscenza, dell'universale benevolenza.
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5. Morale e politica. Da Machiavelli al principio responsabilita'
Non tutto cio' che si puo' fare va fatto. Non tutto cio' che e' reale e' razionale. Non tutto cio' che e' vero e' giusto.
Quello tra morale e politica e' un altro cerchio da chiudere. Machiavelli ci ha rivelato la verita' effettuale dell'agire dei potenti, occorre che alla violenza dei potenti il movimento delle oppresse e degli oppressi opponga la sua verita' - la verita' di cui solo le vittime sono portatrici - e la sua lotta, la lotta per l'universale liberazione, che coincide con l'impegno per il bene comune dell'umanita'; la lotta nonviolenta per l'estinzione di ogni violenza; la lotta nonviolenta che invera la democrazia che e' insieme conflittuale e cooperativa; la lotta nonviolenta che pratica la coerenza tra i mezzi e i fini.
Etica e politica devono ormai ricongiungersi.
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6. Contro la solitudine
Convocano alla nonviolenza le catastrofi. Chiamano ogni persona di volonta' buona ad un'assunzione di responsabilita'.
Alla decisione di non abbandonare nessuno alla solitudine, alla paura, al dolore e alla morte.
Alla decisione di fare la politica dell'umanita'.
E quindi alla decisione di opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni.
Alla decisione di lottare in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa dell'intero mondo vivente unica casa comune dell'umanita' intera.
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7. L'ora della nonviolenza. L'antibarbarie
Alla barbarie dei poteri dominanti opponiamo la scelta della nonviolenza che convoca al primo dovere: rispettare e salvare tutte le vite.
Alla violenza dei poteri dominanti opponiamo la scelta della nonviolenza che convoca al primo dovere: rispettare e salvare tutte le vite.
Alla stoltezza ed all'irresponsabilita' dei poteri dominanti opponiamo la scelta della nonviolenza che convoca al primo dovere: rispettare e salvare tutte le vite.
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8. Che fare
Salvare le vite, prendersi cura del mondo, opporsi a tutte le violenze, porsi dalla parte delle vittime, essere responsabili per ogni altra, per ogni altro (poiche' l'altro di ogni altro sei tu, e la regola aurea della morale e': agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te).
E' la lezione del femminismo, che e' il massimo inveramento storico e la corrente calda della lotta nonviolenta per la liberazione e la salvezza dell'umanita'.
E' la lezione dell'ecologia, che e' la nonviolenza nella relazione non solo tra persona e persona ma anche tra umanita' e mondo vivente.
E' la storia e il messaggio del movimento di liberazione delle oppresse e degli oppressi, del movimento socialista e libertario, che nella sua teoria e nella sua prassi afferma il nesso inscindibile tra liberta', eguaglianza e solidarieta', ovvero la responsabilita' che ogni essere umano riconosce e raggiunge, la condivisione del bene e dei beni, l'inveramento della civilta' nella misericordia, il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.
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9. In pratica, qui e adesso
Ragionare con la propria testa e praticare la virtu' dell'attenzione e della benevolenza.
Il primo dovere e' salvare le vite, e quindi prendersi cura in primo luogo delle vite delle persone piu' in pericolo.
E quindi:
a) seguire le regole di condotta personale che ragionevolmente contrastano nel modo piu' efficace il diffondersi del contagio; ed approntare gli interventi sociali e legislativi affinche' tutte le persone possano farlo, e nessuna persona sia esposta al contagio perche' priva di alloggio, di cibo e degli altri beni essenziali per la vita.
b) al livello della produzione e riproduzione sociale, delle decisioni collettive, dei pubblici servizi, delle istituzioni democratiche: approntare tutti gli interventi che garantiscano la vita delle persone, l'assistenza e le cure necessarie a chi ne ha bisogno, il mantenimento dei diritti umani e dello stato di diritto cosi' come sanciti dalla Costituzione della repubblica.
c) non delegare la riflessione e le scelte ai potenti e agli "esperti" del principe, ogni essere umano e' un essere pensante, ogni essere umano ha una intelligenza, una coscienza e una responsabilita'.
d) pensare seriamente i propri pensieri, ascoltare con attenzione e vagliare criticamente le informazioni e le opinioni altri, dire la verita'.
e) e quindi anche preparare fin d'ora un'alternativa democratica, antifascista, nonviolenta al peggior parlamento nella storia della repubblica e ad un governo che per meta' e' composto da meta' del governo precedente, quello scellerato che nel 2018-2019 impose mostruose antileggi razziste e commise abominevoli crimini contro l'umanita'. Si torni al piu' presto alla legalita' costituzionale. Si torni al piu' presto alla democrazia e alla civilta'. E quindi preparare fin d'ora una coalizione antifascista e nonviolenta (le due parole sono in realta' sinonime, ma e' meglio esplicitarlo) che con un programma ecologista, femminista, socialista e libertario si proponga l'obiettivo di ripristinare la piena vigenza della Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista, la piena attuazione del suo dettato, del suo spirito, del suo programma.
f) praticare la solidarieta': chi ha qualche risorsa la condivida; chi sa qualcosa di utile la dica; chi puo' fare qualcosa di buono lo faccia. Chi salva una vita salva il mondo.
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10. Alcune letture, in guisa di postilla
Cio che e' proprio dell'umanita' e' l'uso del linguaggio, e cio' che resta del linguaggio e' la scrittura. Per questo occorre leggere i libri. Senza i libri non vi e' memoria, senza memoria il sapere muore e l'umanita' si disumanizza. Occorre leggere i libri per conoscere e interpretare, per comprendere e valutare, per sapere di piu' e per ragionare meglio.
E tra i libri che possono essere piu' utili: Guenther Anders, L'uomo e' antiquato; Hannah Arendt, Vita activa; Albert Camus, la peste; Ivan Illich, La convivialita'; Hans Jonas, Il principio responsabilita'; Vandana Shiva, Il bene comune della Terra; Susan Sontag, Malattia come metafora e Dinanzi al dolore degli altri; Simone Weil, La prima radice; Virginia Woolf, Le tre ghinee.
Ma anche: Lucrezio e Leopardi, Diderot, i Manoscritti economico-filosofici del 1844, gli scritti e le lettere di Rosa Luxemburg, Ernst Bloch ed Herbert Marcuse, e necessariamente: I sommersi e i salvati e tutte le altre opere di Primo Levi, Arcipelago Gulag e i Racconti della Kolyma, Omaggio alla Catalogna e le Memorie di un rivoluzionario, Vita e destino, e i libri di Nuto Revelli, e tutte le opere di Franca e Franco Basaglia, i seminari di Foucault, i molti scritti di Luce Fabbri ancora da tradurre in italiano.
Ed ancora, sul nostro esistere e consistere: tutte le tragedie greche, Don Chisciotte, Il nipote di Rameau, Bartleby lo scrivano, Dostoevskij e Tolstoj, Kafka.
Ed anche almeno l'antologia a cura di Adriana Cavarero e Franco Restaino sulle filosofie femministe, e il libro di Wanda Tommasi su I filosofi e le donne.
Tra i grandi programmi politici di emancipazione dell'umanita': il discorso della montagna, le molte decisive pagine contro la guerra di Erasmo, La ginestra, il Manifesto del partito comunista, Le tre ghinee, Il secondo sesso, il libro di Giuliano Pontara su Gandhi e tutti quelli di Vandana Shiva.
E vorremmo ancora aggiungere alcuni libri di Giulio A. Maccacaro, di Norberto Bobbio, di Pietro Ingrao, di Luigi Ferrajoli; di Simone de Beauvoir, di Laura Conti, di Carla Ravaioli, di Luce Irigaray. Ma fermiamoci qui.
E infine un solo libro che li riassume tutti: Gli ultimi giorni dell'umanita' di Karl Kraus. Che ci parla non solo della prima guerra mondiale, ma del nostro presente e del nostro futuro, dell'orrore del mondo e della follia di cui siamo vittime, e ci convoca ai nostri doveri.
Ma tutti i grandi libri sono utili, sapendo che nessuno ha tutta la verita' ma tutti ne recano una parte, e che quella parte gia' dischiude il cammino al vero, al giusto, al bene.
Salvare le vite e' il primo dovere. Chi salva una vita salva il mondo.
Sii tu l'umanita'come dovrebbe essere. Sii tu la nonviolenza in cammino.

8. NELLA SETTIMANA D'AZIONE CONTRO IL RAZZISMO RICORDIAMO HANNAH ARENDT, ETTY HILLESUM, MARTIN LUTHER KING, PRIMO LEVI, NELSON MANDELA, GERMAINE TILLION, SIMONE WEIL

Ricorrendo la "Settimana d'azione contro il razzismo" promossa dall'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo ricorda alcune luminose figure della lotta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani: Hannah Arendt, Etty Hillesum, Martin Luther King, Primo Levi, Neson Mandela, Germaine Tillion, Simone Weil.
E nel loro ricordo invita ogni persona, ogni movimento civile, ogni istituzione democratica a proseguirne l'impegno per il bene comune dell'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Una minima notizia su Hannah Arendt
Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975.
Tra le opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007.
Tra le opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009; Olivia Guaraldo, Arendt, Rcs, Milano 2014. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000.
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Una minima notizia su Etty Hillesum
Etty Hillesum e' nata a Middelburg il 15 gennaio 1914 e deceduta ad Auschwitz il 30 novembre 1943, il suo diario e le sue lettere costituiscono documenti di altissimo valore e in questi ultimi anni sempre di piu' la sua figura e la sua meditazione diventano oggetto di studio e punto di riferimento per la riflessione.
Opere di Etty Hillesum: Diario 1941-1943, Adelphi, Milano 1985, 1996; Lettere 1942-1943, Adelphi, Milano 1990, 2001.
Tra le opere su Etty Hillesum: AA. VV., La resistenza esistenziale di Etty Hillesum, fascicolo di "Alfazeta", n. 60, novembre-dicembre 1996, Parma; Nadia Neri, Un'estrema compassione, Bruno Mondadori Editore, Milano 1999; Pascal Dreyer, Etty Hillesum. Una testimone del Novecento, Edizioni Lavoro, Roma 2000; Sylvie Germain, Etty Hillesum. Una coscienza ispirata, Edizioni Lavoro, Roma 2000; Wanda Tommasi, Etty Hillesum. L'intelligenza del cuore, Edizioni Messaggero, Padova 2002; Maria Pia Mazziotti, Gerrit Van Oord (a cura di), Etty Hillesum. Diario 1941-1943. Un mondo 'altro' e' possibile, Apeiron, Sant'Oreste (Roma) 2002; Maria Giovanna Noccelli, Oltre la ragione, Apeiron, Sant'Oreste (Roma) 2004; Luciana Breggia, Parole con Etty, Claudiana, Torino 2011.
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Una minima notizia su Martin Luther King
Martin Luther King, nato ad Atlanta in Georgia nel 1929, laureatosi all'Universita' di Boston nel 1954 con una tesi sul teologo Paul Tillich, lo stesso anno si stabilisce, come pastore battista, a Montgomery nell'Alabama. Dal 1955 (e' il primo dicembre quando Rosa Parks da' inizio alla lotta contro la segregazione sui mezzi di trasporto) guida la lotta nonviolenta contro la discriminazione razziale, intervenendo in varie parti degli Usa. Premio Nobel per la pace nel 1964, piu' volte oggetto di attentati e repressione, muore assassinato nel 1968.
Opere di Martin Luther King: tra i testi piu' noti: La forza di amare, Sei, Torino 1967, 1994 (edizione italiana curata da Ernesto Balducci); Lettera dal carcere di Birmingham - Pellegrinaggio alla nonviolenza, Movimento Nonviolento, Verona 1993; L'"altro" Martin Luther King, Claudiana, Torino 1993 (antologia a cura di Paolo Naso); "I have a dream", Mondadori, Milano 2001; Il sogno della nonviolenza. Pensieri, Feltrinelli, Milano 2006; cfr. anche: Marcia verso la liberta', Ando', Palermo 1968; Lettera dal carcere, La Locusta, Vicenza 1968; Il fronte della coscienza, Sei, Torino 1968; Perche' non possiamo aspettare, Ando', Palermo 1970; Dove stiamo andando, verso il caos o la comunita'?, Sei, Torino 1970. Presso la University of California Press e' in via di pubblicazione l'intera raccolta degli scritti di Martin Luther King, a cura di Clayborne Carson (che lavora alla Stanford University). Sono usciti sinora sei volumi (di quattordici previsti): 1. Called to Serve (January 1929 - June 1951); 2. Rediscovering Precious Values (July 1951 - November 1955); 3. Birth of a New Age (December 1955 - December 1956); 4. Symbol of the Movement (January 1957 - December 1958); 5. Threshold of a New Decade (January 1959 - December 1960); 6. Advocate of the Social Gospel (September 1948 - March 1963); ulteriori informazioni nel sito: www.stanford.edu/group/King/
Tra le opere su Martin Luther King: Lerone Bennett, Martin Luter King. L'uomo di Atlanta, Claudiana, Torino 1969, 1998, Nuova iniziativa editoriale, Roma 2008; Gabriella Lavina, Serpente e colomba. La ricerca religiosa di Martin Luther King, Edizioni Citta' del Sole, Napoli 1994; Arnulf Zitelmann, Non mi piegherete. Vita di Martin Luther King, Feltrinelli, Milano 1996; Sandra Cavallucci, Martin Luther King, Mondadori, Milano 2004; Paolo Naso (a cura di), Il sogno e la storia. Il pensiero e l'attualita' di Martin Luther King (1929-1968), Claudiana, Torino 2008; cfr. anche Paolo Naso, Come una citta' sulla collina. La tradizione puritana e il movimento per i diritti civili negli Usa, Claudiana, Torino 2008. Esistono altri testi in italiano (ad esempio Hubert Gerbeau, Martin Luther King, Cittadella, Assisi 1973), ma quelli a nostra conoscenza sono perlopiu' di non particolare interesse. Una introduzione sintetica e' in "Azione nonviolenta" dell'aprile 1998 (alle pp. 3-9), con una bibliografia essenziale.
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Una minima notizia su Primo Levi
Primo Levi e' nato a Torino nel 1919, e qui e' tragicamente scomparso nel 1987. Chimico, partigiano, deportato nel lager di Auschwitz, sopravvissuto, fu per il resto della sua vita uno dei piu' grandi testimoni della dignita' umana ed un costante ammonitore a non dimenticare l'orrore dei campi di sterminio. Le sue opere e la sua lezione costituiscono uno dei punti piu' alti dell'impegno civile in difesa dell'umanita'.
Opere di Primo Levi: fondamentali sono Se questo e' un uomo, La tregua, Il sistema periodico, La ricerca delle radici, L'altrui mestiere, I sommersi e i salvati, tutti presso Einaudi; presso Garzanti sono state pubblicate le poesie di Ad ora incerta; sempre presso Einaudi nel 1997 e' apparso un volume di Conversazioni e interviste. Altri libri: Storie naturali, Vizio di forma, La chiave a stella, Lilit, Se non ora, quando?, tutti presso Einaudi; ed Il fabbricante di specchi, edito da "La Stampa". Ora l'intera opera di Primo Levi (e una vastissima selezione di pagine sparse) e' raccolta nei due volumi delle Opere, Einaudi, Torino 1997, a cura di Marco Belpoliti, cui si e' aggiunto un terzo volume, Opere complete III, Einaudi, Torino 2018, sempre a cura di Marco Belpoliti, che raccoglie conversazioni, interviste, dichiarazioni, bibliografia e indici.
Tra le opere su Primo Levi: AA. VV., Primo Levi: il presente del passato, Angeli, Milano 1991; AA. VV., Primo Levi: la dignita' dell'uomo, Cittadella, Assisi 1994; Marco Belpoliti, Primo Levi, Bruno Mondadori, Milano 1998; Massimo Dini, Stefano Jesurum, Primo Levi: le opere e i giorni, Rizzoli, Milano 1992; Ernesto Ferrero (a cura di), Primo Levi: un'antologia della critica, Einaudi, Torino 1997; Ernesto Ferrero, Primo Levi. La vita, le opere, Einaudi, Torino 2007; Giuseppe Grassano, Primo Levi, La Nuova Italia, Firenze 1981; Gabriella Poli, Giorgio Calcagno, Echi di una voce perduta, Mursia, Milano 1992; Anna Bravo, Raccontare per la storia, Einaudi, Torino 2014; Claudio Toscani, Come leggere "Se questo e' un uomo" di Primo Levi, Mursia, Milano 1990; Fiora Vincenti, Invito alla lettura di Primo Levi, Mursia, Milano 1976. Cfr. anche il sito del Centro Internazionale di Studi Primo Levi (www.primolevi.it).
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Una minima notizia su Nelson Mandela
Nelson Mandela e' stato uno dei piu' grandi eroi della lotta contro il razzismo, per la dignita' di ogni essere umano; nato il 18 luglio 1918, tra i leader principali dell'African National Congress, nel 1964 e' condannato all'ergastolo dal regime razzista sudafricano; nel corso dei decenni la sua figura diventa una leggenda e un punto di riferimento in tutto il mondo; uscira' dal carcere l'11 febbraio 1990 come un eroe vittorioso; premio Nobel per la pace nel 1993, primo presidente del Sudafrica finalmente democratico compira' il miracolo della riconciliazione; e' deceduto il 5 dicembre 2013.
Tra le opere di Nelson Mandela: fondamentale e' l'autobiografia Lungo cammino verso la liberta', Feltrinelli, Milano 1995; e' ora disponibile anche la seconda parte della biografia: Nelson Mandela e Mandla Langa, La sfida della liberta'. Come nasce una democrazia, Feltrinelli, Milano 2018; di grande importanza anche la raccolta delle Lettere dal carcere, Il Saggiatore, Milano 2018. Tra le raccolte di scritti ed interventi pubblicate prima della liberazione cfr. La lotta e' la mia vita, Comune di Reggio Emilia, 1985; La non facile strada della liberta', Edizioni Lavoro, Roma 1986; tra le raccolte pubblicate successivamente alla liberazione: Tre discorsi, Centro di ricerca per la pace, Viterbo 1991; Contro ogni razzismo, Mondadori, Milano 1996; Mai piu' schiavi, Mondadori, Milano 1996 (il volume contiene un intervento di Nelson Mandela ed uno di Fidel Castro); Io, Nelson Mandela, Sperling & Kupfer, Milano 2010, 2013; Bisogna essere capaci di sognare, Rcs, Milano 2013.
Tra le opere su Nelson Mandela: Mary Benson, Nelson Mandela: biografia, Agalev, Bologna 1988; François Soudan, Mandela l'indomabile, Edizioni Associate, Roma 1988; Jean Guiloineau, Nelson Mandela, Mondadori, Milano 1990; John Vail, I Mandela, Targa Italiana, Milano 1990; Fatima Meer, Il cielo della speranza, Sugarco, Milano 1990; John Carlin, Mandela. Ritratto di un sognatore, Sperling & Kupfer, Milano 2013; Christo Brand, Mandela. L'uomo che ha cambiato il mondo, Newton Compton, Roma 2014. Si veda anche: Winnie Mandela, Finche' il mio popolo non sara' libero, Sugarco, Milano 1986; Nancy Harrison, Winnie Mandela, Jaca Book, Milano 1987; ed ancora: Desmond Tutu, Anch'io ho il diritto di esistere, Queriniana, Brescia 1985; Desmond Tutu, Non c'e' futuro senza perdono, Feltrinelli, Milano 2001; Desmond Tutu, Anche Dio ha un sogno, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2004; ed anche: Nadine Gordimer, Vivere nell'interregno, Feltrinelli, Milano 1990; ed ancora almeno: Marcello Flores (a cura di), Verita' senza vendetta. L'esperienza della Commissione sudafricana per la verita' e la riconciliazione, Manifestolibri, Roma 1999.
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Una minima notizia su Germaine Tillion
Germaine Tillion (1907-2008) e' una delle piu' grandi figure morali del Novecento; allieva di Marcel Mauss, etnologa e antropologa, ricercatrice in Algeria e solidale col popolo algerino, poi animatrice in Francia della Resistenza, deportata nel lager di Ravensbrueck; antirazzista ed anticolonialista, impegnata contro tutti i totalitarismi, contro la guerra, contro la tortura, nella solidarieta' con i popoli oppressi, per i diritti delle donne, per i diritti umani; ha condotto e preso parte a iniziative di pace, di verita' e giustizia, e scritto libri fondamentali. E' ancora incredibilmente pressoche' sconosciuta in Italia.
Tra le opere di Germaine Tillion: in francese: L'Algerie en 1957; Les ennemis complementaires; L'Afrique bascule vers l'avenir; Le Harem et les cousins; Ravensbrueck; Il etait une fois l'ethnographie; (con Nancy Woods), L'Algerie auresienne; in italiano: Alla ricerca del vero e del giusto, Medusa, Milano 2007; L'harem e la famiglia, Medusa, Milano 2007.
Tra le opere su Germaine Tillion: su di lei hanno scritto testi notevoli tra altri Jean Lacouture e Tzvetan Todorov. Cfr. anche i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 562 e 654. Cfr. anche il sito www.germaine-tillion.org
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Una minima notizia su Simone Weil
Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione, sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del 1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento".
Opere di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stante la persecuzione antiebraica). Tra le raccolte piu' importanti in edizione italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita', SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta.
Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil. Biografia di un pensiero, Garzanti, Milano 1981, 1990; Eadem, Simone Weil. Una donna assoluta, La Tartaruga edizioni, Milano 1991, 2009; Giancarlo Gaeta, Simone Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna 1997; Eadem, Simone Weil. Un'intima estraneita', Citta' Aperta, Troina (Enna) 2006; Wanda Tommasi (a cura di), Weil, Rcs, Milano 2014; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994.
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Nel ricordo di queste luminose figure della lotta contro il razzismo la struttura nonviolenta viterbese ancora una volta esorta ogni persona di volonta' buona a porsi alla loro scuola ed a proseguirne l'impegno nonviolento in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni persona.
Nel ricordo di queste luminose figure si prosegua nell'impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Nel ricordo di queste luminose figure si prosegua nell'impegno in difesa dell'umanita' intera e di ogni singola persona, in difesa dell'intero mondo vivente.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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E qui e adesso, nel nostro paese in questi giorni di angoscia per l'epidemia che tutte e tutti ci aggredisce, ancora una volta chiediamo ad ogni persona di adottare quei comportamenti responsabili e ad ogni istituzione democratica di adottare quei provvedimenti adeguati che siano utili a contrastare il contagio, a salvare le vite umane in pericolo, a sostenere le persone piu' fragili e piu' a rischio.
Ed in particolare chiediamo che si garantisca un alloggio, il cibo, tutte le provvidenze necessarie per una vita degna, tutta l'assistenza e tutte le cure a tutte le persone che si trovano nel nostro paese.
Ed in particolare chiediamo anche che siano soccorse, assistite ed accolte tutte le persone che in fuga da fame, da guerre, da orrori, sperano salvezza ed asilo nel nostro paese, quella salvezza e quell'asilo che la Costituzione della Repubblica italiana garantisce a tutti gli esseri umani oppressi e in pericolo.
Ed in particolare chiediamo quindi anche che in questa ora di dolore e di verita' siano finalmente abrogate le mostruose misure razziste ed incostituzionali dei cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dallo sciagurato precedente governo che nel 2018-2019 si e' macchiato di abominevoli crimini contro l'umanita' (ed i cui ministri devono essere processati e condannati per i delitti commessi, promossi, consentiti e favoreggiati).
L'epidemia che tutte e tutti ci colpisce ci apra gli occhi e ci persuada del dovere di solidarieta' che unisce l'umanita' intera: siamo una sola umana famiglia, cessi ogni violenza tra noi, si scelga finalmente la nonviolenza - la solidarieta', la responsabilita', la misericordia, la generosa condivisione del bene e dei beni - come regola di condotta in tutte le relazioni tra gli esseri umani cosi' come tra l'umanita' e il mondo vivente, quest'unico mondo vivente di cui tutte e tutti siamo parte e custodi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 373 del 6 aprile 2020
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