[Nonviolenza] Archivi. 358



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 358 del 15 novembre 2019

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di ottobre 2019 (parte terza)
2. "Pensare la pace e i diritti umani con tre filosofi italiani del Novecento". Un incontro di riflessione a Viterbo
3. Con il popolo curdo e con tutti i popoli oppressi. Contro la guerra e tutte le uccisioni. Un'iniziativa a Viterbo
4. Dopo un giorno e una notte e un giorno ancora di veglia e digiuno alcune parole rivolte a se stesso (e comunicate ad alcune persone amiche)
5. Commemorata Hevrin Khalaf a Viterbo
6. Commemorato Harold Bloom a Viterbo
7. L'abbraccio
8. Alberto L'Abate
9. De senectute
10. Contro la guerra, il razzismo e il maschilismo
11. Commemorato Vittorio Foa a Viterbo
12. 4 novembre 2019: non festa ma lutto. Ogni vittima ha il volto di Abele
13. Una conversazione sulla beat generation nel cinquantenario della scomparsa di Jack Kerouac
14. Teresa
15. "L'obiezione di coscienza, il servizio civile e l'impegno di pace, di solidarieta', per i diritti umani e la difesa dell'ambiente nell'Alto Lazio dagli anni Settanta a oggi". Un incontro di studio
16. Un incontro di presentazione dell'appello nonviolento per il 4 novembre "Ogni vittima ha il volto di Abele"
17. Un incontro in memoria di Robert Antelme
18. Don Dante, un mese dopo

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI OTTOBRE 2019 (PARTE TERZA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di ottobre 2019.

2. "PENSARE LA PACE E I DIRITTI UMANI CON TRE FILOSOFI ITALIANI DEL NOVECENTO". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

Si e' svolto venerdi' 11 ottobre 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di riflessione sul tema: "Pensare la pace e i diritti umani con tre filosofi italiani del Novecento: Norberto Bobbio, Guido Calogero, Aldo Capitini".
Nel corso dell'incontro sono state presentate le figure, il pensiero e l'opera dei tre illustri filosofi, e sono state lette e commentate alcune pagine dai loro libri. Attraverso la riflessione di Bobbio, di Calogero e di Capitini si e' ragionato sui compiti attuali di chi vuole impegnarsi per la pace e i diritti umani raccogliendo l'eredita' dell'antifascismo e della Resistenza di cui i pensatori ricordati furono protagonisti, e scegliendo la nonviolenza come unica teoria e prassi adeguata ad inverare i valori e realizzare le esigenze di giustizia e liberta', di eguaglianza di diritti e rispetto delle diversita', di fratellanza e sororita' dell'umanita' intera, e di difesa dell'intero mondo vivente casa comune dell'umanita'.
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Alla scuola di Norberto Bobbio, di Guido Calogero e di Aldo Capitini opponiamoci alla guerra e a tutte le uccisioni; opponiamoci al razzismo e a tutte le persecuzioni; opponiamoci al maschilismo e a tutte le oppressioni; difendiamo i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Democrazia, cooperazione internazionale, condivisione di un impegno comune in difesa della biosfera.
Riconoscere ad ogni essere umano il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Una minima notizia su Norberto Bobbio
Norberto Bobbio e' nato a Torino nel 1909 ed e' deceduto nel 2004, antifascista, filosofo della politica e del diritto, autore di opere fondamentali sui temi della democrazia, dei diritti umani, della pace, e' stato uno dei piu' prestigiosi intellettuali italiani del XX secolo. Tra le opere di Norberto Bobbio: per la biografia (che si intreccia con decisive vicende e cruciali dibattiti della storia italiana di questo secolo) si vedano il volume di scritti autobiografici De Senectute, Einaudi, Torino 1996; e l'Autobiografia, Laterza, Roma-Bari 1997; tra i suoi libri di testimonianze su amici scomparsi (alcune delle figure piu' alte dell'impegno politico, morale e intellettuale del Novecento) cfr. almeno Italia civile, Maestri e compagni, Italia fedele, La mia Italia, tutti presso l'editore Passigli, Firenze. Per la sua riflessione sulla democrazia cfr. Il futuro della democrazia; Stato, governo e societa'; Eguaglianza e liberta'; tutti presso Einaudi, Torino. Sui diritti umani si veda L'eta' dei diritti, Einaudi, Torino 1990. Sulla pace si veda Il problema della guerra e le vie della pace, Il Mulino, Bologna, varie riedizioni; Il terzo assente, Sonda, Torino 1989; Una guerra giusta?, Marsilio, Venezia 1991; Elogio della mitezza, Linea d'ombra, Milano 1994. A nostro avviso indispensabile e' anche la lettura di Politica e cultura, Einaudi, Torino 1955, 1977; Profilo ideologico del Novecento, Garzanti, Milano 1990; Teoria generale del diritto, Giappichelli, Torino 1993. Tra le opere su Norberto Bobbio: segnaliamo almeno Enrico Lanfranchi, Un filosofo militante, Bollati Boringhieri, Torino 1989; Piero Meaglia, Bobbio e la democrazia: le regole del gioco, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1994; Tommaso Greco, Norberto Bobbio, Donzelli, Roma 2000; AA. VV., Norberto Bobbio tra diritto e politica, Laterza, Roma-Bari 2005; AA. VV., Norberto Bobbio maestro di democrazia e di liberta', Cittadella, Assisi 2005; AA. VV., Lezioni Bobbio, Einaudi, Torino 2006. Per la bibliografia di e su Norberto Bobbio uno strumento di lavoro utilissimo e' il sito del Centro studi Piero Gobetti (www.erasmo.it/gobetti).
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Una minima notizia su Guido Calogero
Guido Calogero, figura illustre della cultura e della vita civile italiana del Novecento, nato a Roma il 4 dicembre 1904, filosofo, antifascista, organizzatore del movimento liberalsocialista e del Partito d'Azione, e' scomparso a Roma il 17 aprile 1986. Tra le opere di Guido Calogero segnaliamo particolarmente La scuola dell'uomo, Sansoni, Firenze 1939; Lezioni di filosofia, Einaudi, Torino 1946-1948; Filosofia del dialogo, Comunita', Milano 1962, 1977; Le regole della democrazia e le ragioni del socialismo, Edizioni dell'Ateneo, Roma 1968, poi Diabasis, Reggio Emilia 2001. Su Guido Calogero cfr. anche il n. 1329 de "La nonviolenza e' in cammino" e il supplemento "Voci e volti della nonviolenza" n. 26.
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Una minima notizia su Aldo Capitini
Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia. Tra le opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' ancora quella a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori, Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale - ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti di Capitini); ma notevole ed oggi imprescindibile e' anche la recente antologia degli scritti a cura di Mario Martini, Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004, 2007; delle singole opere capitiniane sono state recentemente ripubblicate: Le tecniche della nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989, Edizioni dell'asino, Roma 2009; Elementi di un'esperienza religiosa, Cappelli, Bologna 1990; Colloquio corale, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2005; L'atto di educare, Armando Editore, Roma 2010; cfr. inoltre la raccolta di scritti autobiografici Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996; La religione dell'educazione, La Meridiana, Molfetta 2008; segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma 1991. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui Il potere di tutti, 1969). Negli anni '90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Piu' recente e' la pubblicazione di alcuni carteggi particolarmente rilevanti: Aldo Capitini, Walter Binni, Lettere 1931-1968, Carocci, Roma 2007; Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008; Aldo Capitini, Guido Calogero, Lettere 1936-1968, Carocci, Roma 2009. Tra le opere su Aldo Capitini: a) per la bibliografia: Fondazione Centro studi Aldo Capitini, Bibliografia di scritti su Aldo Capitini, a cura di Laura Zazzerini, Volumnia Editrice, Perugia 2007; Caterina Foppa Pedretti, Bibliografia primaria e secondaria di Aldo Capitini, Vita e Pensiero, Milano 2007; segnaliamo anche che la gia' citata bibliografia essenziale degli scritti di Aldo Capitini pubblicati dal 1926 al 1973, a cura di Aldo Stella, pubblicata in Il messaggio di Aldo Capitini, cit., abbiamo recentemente ripubblicato in "Coi piedi per terra" n. 298 del 20 luglio 2010; b) per la critica e la documentazione: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di), Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991; Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Mario Martini (a cura di), Aldo Capitini libero religioso rivoluzionario nonviolento. Atti del Convegno, Comune di Perugia - Fondazione Aldo Capitini, Perugia 1999; Pietro Polito, L'eresia di Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Gian Biagio Furiozzi (a cura di), Aldo Capitini tra socialismo e liberalismo, Franco Angeli, Milano 2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al servizio dell'impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia, Milano-Firenze 2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen, Firenze 2005; Maurizio Cavicchi, Aldo Capitini. Un itinerario di vita e di pensiero, Lacaita, Manduria 2005; Marco Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini, Ega, Torino 2007; Alarico Mariani Marini, Eligio Resta, Marciare per la pace. Il mondo nonviolento di Aldo Capitini, Plus, Pisa 2007; Maura Caracciolo, Aldo Capitini e Giorgio La Pira. Profeti di pace sul sentiero di Isaia, Milella, Lecce 2008; Mario Martini, Franca Bolotti (a cura di), Capitini incontra i giovani, Morlacchi, Perugia 2009; Giuseppe Moscati (a cura di), Il pensiero e le opere di Aldo Capitini nella coscienza delle giovani generazioni, Levante, Bari 2010; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d'Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; e Amoreno Martellini, Fiori nei cannoni. Nonviolenza e antimilitarismo nell'Italia del Novecento, Donzelli, Roma 2006; c) per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato ed i volumi bibliografici segnalati sopra.

3. CON IL POPOLO CURDO E CON TUTTI I POPOLI OPPRESSI. CONTRO LA GUERRA E TUTTE LE UCCISIONI. UN'INIZIATIVA A VITERBO

La mattina di sabato 12 ottobre 2019 a Viterbo, in piazzale Gramsci, il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto un discorso in solidarieta' con il popolo curdo e con tutte le persone e tutti i popoli oppressi e perseguitati; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti; affinche' l'umanita' cessi di dilaniarsi e scegliendo invece la nonviolenza tutte e tutti ci si adoperi per la salvezza comune dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente.
La guerra e' sempre e solo nemica dell'umanita', poiche' essa sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani.
Solo la pace salva le vite.
Ogni persona senziente e pensante ed ogni ordinamento giuridico democratico s'impegnino quindi contro la guerra e contro le stragi, contro le uccisioni e contro le persecuzioni, per la solidarieta' che ogni essere umano riconosce, raggiunge, difende, sostiene e conforta: siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
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L'Italia intervenga in tutte le forme e le sedi adeguate per far cessare la guerra e i massacri.
L'Italia cessi di fornire armi a regimi oppressivi e belligeranti; l'Italia cessi di produrre e commerciare armi.
L'Italia si adoperi a soccorrere, accogliere ed assistere le persone in fuga dall'orrore.
L'Italia si impegni, sia direttamente, sia nelle istituzioni internazionali di cui fa parte, per una politica della solidarieta' con l'umanita' intera.
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La regola aurea di ogni morale, "agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te", diventi altresi' il fondamento della politica di tutti gli ordinamenti giuridici come di tutte le societa' e le comunita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Abolire la guerra e' il piu' urgente compito che l'umanita' oggi abbia; abolire la guerra e' parte decisiva dell'azione per la salvezza della biosfera; abolire la guerra e' il primo indispensabile passo per contrastare tutte le uccisioni.
E per abolire le guerra occorre abolire le armi e le organizzazioni armate.
Solo la nonviolenza contrasta la violenza in modo concreto e coerente, nitido e intransigente, consapevole ed efficace.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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La nonviolenza e' l'unica via per la liberazione dell'umanita' dalla violenza onnidistruttiva.
La nonviolenza e' la scelta necessaria affinche' la civilta' umana non sia annichilita.
La nonviolenza e' l'imperativo categorico per impedire l'ecatombe e l'estinzione dell'intera umanita'.
Sii tu la nonviolenza in cammino.
Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

4. DOPO UN GIORNO E UNA NOTTE E UN GIORNO ANCORA DI VEGLIA E DIGIUNO ALCUNE PAROLE RIVOLTE A SE STESSO (E COMUNICATE AD ALCUNE PERSONE AMICHE)

E' necessario ed urgente far cessare le guerre e le uccisioni, e concentrarsi finalmente tutte e tutti sul non piu' rinviabile impegno contro il disastro ambientale che sta minacciando l'esistenza stessa dell'umanita'.
Non c'e' alcuna controversia, alcun conflitto, che non possa essere risolto con il dialogo, con la diplomazia, con la cooperazione e la solidarieta' internazionale.
La guerra non e' mai necessaria. La pace e' sempre possibile. La guerra non libera, uccide. La pace salva le vite. La guerra e' sempre e gia' il fascismo. La nonviolenza e' la Resistenza necessaria, la nonviolenza e' l'unica via di liberazione da ogni oppressione, la nonviolenza e' il solo cammino per il bene comune.
L'umanita' ha le risorse morali, intellettuali e materiali per abolire la guerra e la fame, per abolire la miseria e la barbarie, per abolire la schiavitu' e l'abuso.
E l'umanita' sa anche che e' in corso una catastrofe ambientale che sta devastando la biosfera e puo' distruggere l'intera civilta' umana.
Questa catastrofe ambientale e' conseguenza di decisioni umane di violenza sugli esseri umani e sul mondo vivente; e' conseguenza di scelte umane di sfruttamento e rapina ai danni di innumerevoli persone e di interi popoli, di avvelenamento e desertificazione della biosfera; e' conseguenza di azioni umane ebbre e brutali.
Ma essendo conseguenza di decisioni, scelte, azioni umane folli e scellerate, allora questa catastrofe ambientale puo' essere contrastata dalla volonta' umana, da decisioni, scelte, azioni umane orientate al bene comune dell'umanita' e del mondo vivente.
E' il compito che tutti gli esseri umani e tutti gli umani istituti oggi hanno: cessare ogni lotta fratricida, dismettere ogni violenza mentre la casa brucia, ed impegnare ogni risorsa per la salvezza comune.
Non c'e' piu' tempo da perdere.
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Occorre far cessare tutte le guerre oggi in corso in varie parti del mondo: e per farle cessare il primo strumento e' abolire la produzione e il commercio di armi. Poiche' e' con le armi che si uccidono gli esseri umani.
Alla guerra e alle armi, a tutte le organizzazioni armate, all'omicidio e al terrorismo di stato o di gruppo o individuale, che tutti hanno per fine la morte di esseri umani, occorre opporre la nonviolenza.
La nonviolenza che sa che tutti i conflitti possono essere gestiti e composti senza spargimento di sangue.
Abolire la guerra e le uccisioni e' non solo necessario, ma anche realmente possibile; e' non solo possibile, ma anche veramente necessario.
Ma per abolire la guerra occorre il disarmo: il disarmo e' l'urgenza delle urgenze. Disarmo materiale, ma anche disarmo culturale: uscendo dalla folle logica del "mors tua, vita mea", dalla folle logica del pesce grande che mangia il pesce piccolo, dalla folle logica della guerra di tutti contro tutti.
Lo seppe dire con parole indimenticabili papa Giovanni: "bellum alienum a ratione"; e padre Balducci in un suo indimenticabile discorso disse la stessa cosa con parole non diverse: "la guerra e' uscita per sempre dalla sfera della razionalita'".
La guerra minaccia di sbranare l'umanita' intera. Sopravvissuta a stento alla barbarie onnicida di due guerre mondiali nel XX secolo, l'umanita' sa che qualunque focolaio bellico, qualunque scintilla guerriera puo' ormai incendiare l'intera prateria dell'umanita', puo' portare alla distruzione delle generazioni presenti e all'annichilimento di ogni futuro per la specie umana e per tante altre forme di vita su quest'unico pianeta vivente che conosciamo nell'universo, su quest'unica casa comune.
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L'impegno contro la guerra e contro gli orrori e le devastazioni che la guerra provoca, e' concreta estrinsecazione dell'impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
L'impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni, e' inveramento cogente dell'impegno per il bene comune dell'umanita' e dell'impegno di salvaguardia di quest'unico mondo vivente, valore in se' e casa comune dell'umanita' intera che di esso e' essa stessa parte.
L'impegno contro la guerra e l'impegno in difesa della biosfera, l'impegno per il bene comune dell'umanita' e la difesa della biosfera, richiedono la scelta nitida e intransigente, concreta e coerente, della nonviolenza: la nonviolenza essendo l'unica forma adeguata di lotta contro la violenza.
La nonviolenza e' quindi qui ed ora non solo necessaria scelta morale personale e collettiva, ma l'unica politica che possa salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Ponendosi all'ascolto e alla scuola del movimento di liberazione delle donne, del pensiero e delle pratiche femministe, corrente calda e decisivo inveramento storico della nonviolenza in cammino; il movimento di liberazione delle donne essendo l'unica rivoluzione liberatrice in corso che mai ha voluto servirsi di armi e di guerre, che sempre ha difeso la vita, la dignita' e i diritti di ogni persona e dell'umanita' intera, che sempre ha difeso i corpi e le anime, la natura e la cultura, l'integrita' e l'integralita' delle persone umane, che sempre ha praticato la coerenza tra i mezzi e i fini, tra il pensiero e l'azione, che ha praticato il principio responsabilita' e la virtu' del prendersi cura, del risanare le ferite, del condividere il bene, del pane e delle rose.
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Ogni persona puo', e quindi deve, fare qualcosa per opporsi alla guerra e alle uccisioni, cosi' come alla devastazione del mondo vivente: a livello individuale e di gruppo, nelle forme associate ed in quelle istituzionali: ogni persona e' chiamata ad opporsi alle stragi.
Ogni persona a seconda delle sue capacita' e possibilita': chi ha ruoli, funzioni, compiti pubblici puo' molto; ma anche chi non ha altro potere che quello morale di essere una delle innumerevoli persone senza potere, puo' e deve fare la sua parte: puo' e deve testimoniare col suo stile di vita e la sua pratica quotidiana di ascolto, di aiuto e di condivisione; con la sua sobrieta', responsabilita', generosita'; e chiamare all'impegno comune per il bene comune, levare la sua voce e manifestare pubblicamente per chiedere all'umanita' intera di risvegliarsi da un sonno che rischia di essere letale; dichiarare pubblicamente la propria volonta' di non essere complice dei poteri oppressivi e rapinatori che stanno distruggendo vite umane e biosfera ad un tempo; esprimere il proprio impegno nonviolento contro la guerra e contro le armi, contro tutte le uccisioni e la devastazione della biosfera; esprimere il proprio impegno nonviolento di solidarieta' con tutte le vittime di tutte le oppressioni.
Ogni persona puo' scegliere di testimoniare la nonviolenza, di resistere al male facendo il bene. Infinite sono le azioni buone che si possono compiere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Prendersi cura del mondo vivente.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Sii tu il buon samaritano.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

5. COMMEMORATA HEVRIN KHALAF A VITERBO

Lunedi' 14 ottobre a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' svolta una commemorazione di Hevrin Khalaf, la prestigiosa attivista curda per i diritti delle donne, per la pace, la convivenza tra i popoli, le religioni e le culture, assassinata il 12 ottobre da miliziani fiancheggiatori dell'esercito turco nell'invasione del Rojava.
Il discorso commemorativo e' stato tenuto dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese.

6. COMMEMORATO HAROLD BLOOM A VITERBO

Martedi' 15 ottobre a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuta una commemorazione dell'illustre critico letterario Harold Bloom, autore di libri che tutti abbiamo letto, deceduto il 14 ottobre.
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.

7. L'ABBRACCIO

La madre e il bambino abbracciati
sul fondo del mare a poche miglia
da Lampedusa

Le centinaia di migliaia d'innocenti
in fuga a piedi nel deserto dal Rojava
a ferro e fuoco

tutte le guerre tutte le armi
tutte le organizzazioni armate
uccidono sempre degli esseri umani

tutti i poteri dominanti
che impongono fame e servitu'
uccidono sempre degli esseri umani

tutte le vittime
hanno il tuo stesso volto

soccorrere accogliere assistere
ogni persona bisognosa di aiuto

opporsi sempre a tutte le violenze
salvare tutte le vite

solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita'

8. ALBERTO L'ABATE

Due anni fa, il 19 ottobre 2017, ci lasciava Alberto L'Abate.
La mattina del 19 ottobre 2019 presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si e' tenuta una commemorazione del grande studioso e militante della nonviolenza, che ricordiamo con gratitudine che non si estingue.
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Alberto L'Abate e' stato una delle figure piu' illustri della nonviolenza e della peace-research a livello internazionale; era nato a Brindisi il 6 agosto 1931, docente universitario di sociologia dei conflitti e ricerca per la pace, promotore del corso di laurea in "Operazioni di pace, gestione e mediazione dei conflitti" dell'Universita' di Firenze, e' stato impegnato nel Movimento Nonviolento, nella Peace Research, nell'attivita' di addestramento alla nonviolenza, nelle attivita' della diplomazia non ufficiale per prevenire i conflitti; amico e collaboratore di Aldo Capitini, ha collaborato alle iniziative di Danilo Dolci e preso parte a numerose iniziative nonviolente; come ricercatore e programmatore socio-sanitario e' stato anche un esperto dell'Onu, del Consiglio d'Europa e dell'Organizzazione Mondiale della Sanita'; ha promosso e condotto l'esperienza dell'ambasciata di pace a Pristina, e si e' impegnato nella "Campagna Kossovo per la nonviolenza e la riconciliazione"; portavoce dei "Berretti Bianchi", promotore dei Corpi civili di pace e di numerose altre rilevanti iniziative. E' deceduto a Firenze il 19 ottobre 2017.
Tra le opere di Alberto L'Abate: segnaliamo almeno Addestramento alla nonviolenza, Satyagraha, Torino 1985; Consenso, conflitto e mutamento sociale, Angeli, Milano 1990; Prevenire la guerra nel Kossovo, La Meridiana, Molfetta 1997; Kossovo: una guerra annunciata, La Meridiana, Molfetta 1999; Giovani e pace, Pangea, Torino 2001; Per un futuro senza guerre, Liguori, Napoli 2008; Metodi di analisi nelle scienze sociali e ricerca per la pace: una introduzione, Multimage e Trascend University Press, Firenze 2013; L'arte della pace, Centro Gandhi Edizioni, Pisa 2014.
Opere su Alberto L'Abate: AA. VV., Memoria di Alberto L'Abate, fascicolo monografico di "Azione nonviolenta", n. 5/2018.

9. DE SENECTUTE

Il padre padrone di un partito razzista e golpista da oltre un anno al governo propone di togliere il diritto di voto alle persone anziane.
Che fortuna che almeno per ora ci lascia la vita.

10. CONTRO LA GUERRA, IL RAZZISMO E IL MASCHILISMO

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

11. COMMEMORATO VITTORIO FOA A VITERBO

Domenica 20 ottobre 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si e' tenuta una commemorazione di Vittorio Foa, il grande combattente antifascista e dirigente del movimento operaio deceduto il 20 ottobre 2008.
Il discorso commemorativo e' stato tenuto dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese che nel ricordare la vita, la riflessione, l'azione e le opere dell'illustre militante politico e sindacale ha anche rievocato incontri personali e vicende politiche di anni lontani.

12. 4 NOVEMBRE 2019: NON FESTA MA LUTTO. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le città d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinché il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinché non ci siano mai più guerre, mai più uccisioni, mai più persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo più austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perché le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perché convocano ogni persona di retto sentire e di volontà buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignità e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanità.
Per questo sosteniamo la richiesta che l'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Per questo chiediamo una drastica riduzione delle spese militari che gravano sul bilancio dello stato italiano per l'enorme importo di decine e decine di milioni di euro al giorno.
Per questo chiediamo che i fondi pubblici oggi destinati a strutture e strumenti di morte siano invece utilizzati in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e del mondo vivente.
Per questo chiediamo un impegno particolare a contrastare la violenza maschilista, prima radice e primo paradigma di ogni violenza.
Per questo ci opponiamo al razzismo, crimine contro l'umanità, e chiediamo che siano immediatamente revocate tutte le sciagurate decisioni governative che configurano omissione di soccorso, pratiche segregative e persecutorie, flagranti violazioni dei diritti umani e della stessa Costituzione della Repubblica italiana.
Per questo chiediamo una politica di disarmo, poiché le armi sempre e solo uccidono gli esseri umani.
Anche in questo periodo l'umanità intera è messa in pericolo da guerre e nuove escalation belliche. E ancora una volta il Medio Oriente in fiamme è simbolo di questo baratro. Mentre la guerra in Siria prosegue senza alcuna speranza, così come in Yemen ormai non si contano più le atrocità dei bombardamenti sauditi, l'attacco turco contro i curdi aumenta ancor di più il livello del conflitto, la barbarie, le sofferenze, i lutti. E, ancora una volta, Stati Uniti d'America e Unione Europea - Italia compresa - mentre emettono balbettii diplomatici o roboanti proclami, di fatto rimangono a guardare, o peggio: sostengono l'industria bellica, e quindi le stragi che le armi provocano.
Chiediamo in nome dell'umanità l'immediata sospensione di produzione ed esportazioni di armi verso la Turchia, l'Arabia Saudita, tutti i paesi belligeranti e tutti i regimi che violano i diritti umani. Così come chiediamo che vengano immediatamente ritirati i soldati italiani impegnati nell'ambito della Nato sul confine turco.
A oltre cento anni dalla fine della prima guerra mondiale, a 20 anni dai bombardamenti su Belgrado che prolungarono la guerra nei Balcani e diedero avvio alla stagione delle guerre travestite da ingannevoli alti proclami ("umanitaria", "per la democrazia" e simili), a 18 anni dall'inizio della "guerra al terrore" che ha distrutto l'Afghanistan e l'Iraq e reso il mondo molto più insicuro e disumano: basta guerre, basta armi, basta sofferenze e lutti.
E' l'ora di una svolta, in nome dell'umanità e della pace. Nonostante il silenzio delle istituzioni, nonostante si continui ad ignorare la richiesta di centinaia di migliaia di italiani, la campagna "Un'altra difesa è possibile" può ancora rappresentare questa svolta. Chiediamo che il Parlamento approvi finalmente la proposta di legge d'iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.
Pace, disarmo, smilitarizzazione. Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la pace salva le vite. Salvare le vite è il primo dovere.
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Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803
e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it
PeaceLink
per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo
per contatti: e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

13. UNA CONVERSAZIONE SULLA BEAT GENERATION NEL CINQUANTENARIO DELLA SCOMPARSA DI JACK KEROUAC

Lunedi' 21 ottobre 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si e' tenuta una conversazione sulla beat generation nel cinquantenario della scomparsa di Jack Kerouac.
Nel corso dell'incontro sono state ricostruite sia le vicende - le esperienze, le riflessioni, le opere - dei maggiori protagonisti di quel movimento, sia la sua ricezione in Italia attraverso la personale testimonianza di chi giovane lesse quei libri negli anni Sessanta e Settanta.

14. TERESA

E' deceduta Teresa Blasi Pesciotti, insegnante, scrittrice, militante del movimento operaio, persona generosa di forte impegno morale e civile.
La ricordiamo con gratitudine che non si estingue.

15. "L'OBIEZIONE DI COSCIENZA, IL SERVIZIO CIVILE E L'IMPEGNO DI PACE, DI SOLIDARIETA', PER I DIRITTI UMANI E LA DIFESA DELL'AMBIENTE NELL'ALTO LAZIO DAGLI ANNI SETTANTA A OGGI". UN INCONTRO DI STUDIO

Mercoledi' 23 ottobre a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuto un incontro di studio e di riflessione sul tema "L'obiezione di coscienza, il servizio civile e l'impegno di pace, di solidarieta', per i diritti umani e la difesa dell'ambiente nell'Alto Lazio dagli anni Settanta a oggi".
All'incontro ha preso parte il responsabile della struttura nonviolenta viterbese.

16. UN INCONTRO DI PRESENTAZIONE DELL'APPELLO NONVIOLENTO PER IL 4 NOVEMBRE "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

Giovedi' 24 ottobre 2019 presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si e' svolto un incontro di riflessione e di presentazione dell'appello promosso da alcuni movimenti nonviolenti per il prossimo 4 novembre: "4 novembre 2019: non festa ma lutto. Ogni vittima ha il volto di Abele".
L'incontro si e' aperto con un ricordo di Teresa Blasi Pesciotti, deceduta alcuni giorni fa a Viterbo.
Di seguito il testo integrale dell'appello promosso a livello nazionale dal Movimento Nonviolento, da Peacelink e dalla struttura nonviolenta viterbese.
(...)

17. UN INCONTRO IN MEMORIA DI ROBERT ANTELME

Sabato 26 ottobre 2019 presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si e' tenuto un incontro in memoria di Robert Antelme, il resistente antifascista, deportato e testimone, autore del libro "La specie umana", di cui ricorreva l'anniversario della morte (avvenuta il 26 ottobre 1990).
Nel corso dell'incontro sono state lette e commentate alcune pagine da "La specie umana".

18. DON DANTE, UN MESE DOPO

Un mese fa, il 27 settembre, ci lasciava don Dante Bernini, il migliore degli amici, il migliore dei maestri, il migliore dei compagni nell'impegno di pace, di solidarieta', di nonviolenza.
Con gratitudine lo ricordiamo.
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Una minima notizia su don Dante Bernini
"Vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno". Cosi' nella motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, dalla Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori. Successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", era stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace".
Era nato a La Quercia, piccola frazione di Viterbo, il 20 aprile 1922, e vi era tornato a vivere nell'operosa sua vecchiaia; li' e' deceduto il 27 settembre 2019. Persona buona, costruttore di pace, luminosa figura della nonviolenza, era un punto di riferimento per ogni persona bisognosa di aiuto come per ogni persona impegnata nella solidarieta' concreta, per il bene comune dell'umanita', per la salvaguardia del mondo vivente.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 358 del 15 novembre 2019
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