[Nonviolenza] Telegrammi. 3560



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3560 del 6 novembre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Commemorato a Viterbo Giorgio La Pira, il sindaco della pace
2. "Contro il razzismo, la civilta'". Un incontro di studio e di riflessione a Viterbo
3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
4. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
6. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
7. Per ricondurre il trasporto aereo a servizio di pubblica utilita'. Una lettera (e quattro postille) del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. MEMORIA. COMMEMORATO A VITERBO GIORGIO LA PIRA, IL SINDACO DELLA PACE

Nel pomeriggio di martedi' 5 novembre 2019 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolta una commemorazione di Giorgio La Pira, il sindaco di Firenze infaticabile promotore di iniziative di pace e di solidarieta', di dialogo e di cooperazione, di accoglienza e di nonviolenza.
La commemorazione si e' svolta nell'anniversario della scomparsa del grande costruttore di pace, deceduto a Firenze il 5 novembre 1977.
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani dagli scritti di La Pira.
Nel ricordo di Giorgio La Pira ogni persona di volonta' buona si adoperi per la pace, la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa dell'intero mondo vivente casa comune dell'umanita'.
Nel ricordo di Giorgio La Pira ogni persona di volonta' buona si impegni contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Nel ricordo di Giorgio La Pira la nonviolenza e' in cammino.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu il buon samaritano.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
*
Una breve notizia su Giorgio La Pira
Profilo biografico: Giorgio La Pira e' nato il 9 gennaio 1904 a Pozzalo ed e' deceduto a Firenze il 5 novembre 1977. Giurista, storico, politico, pubblico amministratore; costituente e parlamentare, sindaco di Firenze; profonda coscienza religiosa, impegnato in rilevanti iniziative di pace e di solidarieta'.
Tra le opere di Giorgio La Pira: segnaliamo almeno tra le edizioni apparse all'indomani della scomparsa: Principi, LEF, Firenze 1979; L'attesa della povera gente, LEF, Firenze 1978; Le premesse della politica. Architettura per uno stato democratico, LEF, Firenze 1978; Lettere alle claustrali, Vita e pensiero, Milano 1978; Le citta' sono vive, La Scuola, Brescia 1978; La casa comune. Una costituzione per l'uomo, Cultura Editrice, Firenze 1979; Il sentiero di Isaia, Cultura Editrice, Firenze 1979; per l'epistolario: (a cura di Alessandro Quasimodo), Quasimodo - La Pira. Carteggio, Scheiwiller, Milano 1980; (a cura di Francesco Mercadante), Lettere a Salvatore Pugliatti, Studium, Roma 1980; (a cura di Dino Pieraccioni), Lettere a casa (1926-1977), Vita e pensiero, Milano 1981.
Tra le opere su Giorgio La Pira: Ernesto Balducci, Giorgio La Pira, Edizioni cultura della pace , S. Domenico di Fiesole (Fi) 1986; Amintore Fanfani, Giorgio La Pira, Rusconi, Milano 1978; Antonio Lugli, Giorgio La Pira, Messaggero, Padova 1978; Giuseppe Miligi, Gli anni messinesi di Giorgio La Pira, Scheiwiller, Milano 1980; Fioretta Mazzei, La Pira. Cose viste e ascoltate, LEF, Firenze 1980; AA. VV., La Pira oggi, Atti del I convegno di studi, 4-7 novembre 1981, Fondazione G. La Pira, Cultura, Firenze 1983; Pasquale Maffeo, Giorgio La Pira, EDB, Bologna 1986; Vittorio Citterich, Un santo al Cremlino, Edizioni Paoline 1986.

2. INCONTRI. "CONTRO IL RAZZISMO, LA CIVILTA'". UN INCONTRO DI STUDIO E DI RIFLESSIONE A VITERBO

La sera di martedi' 5 novembre a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuto un incontro di studio sul tema: "Contro il razzismo, la civilta'".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
*
Una breve notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it

3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

4. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

6. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

7. REPETITA IUVANT. PER RICONDURRE IL TRASPORTO AEREO A SERVIZIO DI PUBBLICA UTILITA'. UNA LETTERA (E QUATTRO POSTILLE) DEL "CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI" DI VITERBO

Il nocciolo della questione
Il trasporto aereo non e' una questione tecnica che riguarda i tecnici.
E' una questione politica che riguarda l'umanita'.
*
Un'evidente verita'
Occorre impegnarsi per l'immediata drastica riduzione del trasporto aereo non solo per le ovvie ragioni scientifiche, che confermano ad abundantiam l'evidente verita' che il trasporto aereo nuoce gravemente all'ambiente, alla salute delle persone e alla sicurezza delle comunita', ma anche per le seguenti ulteriori ragioni.
Cosi' come attualmente e' gestito il trasporto aereo e' incompatibile con la dignita' umana e con la democrazia. Se tutti gli esseri umani fruissero del trasporto aereo nei modi e nella misura delle classi dominanti e dei paesi ricchi il cielo sarebbe oscurato, l'atmosfera irrespirabile. Hic et nunc il trasporto aereo e' costitutivamente legato alla societa' della diseguaglianza in cui il privilegio dei pochi e' pagato dalla sofferenza dei molti.
Gli esseri umani, come ogni altra forma di vita, come la biosfera nel suo insieme, hanno dei limiti determinati dal loro statuto biologico. L'ideologia dell'onnipotenza e' una droga potente che come tutte le droghe altera la percezione della realta' e finisce col distruggere chi ne abusa. Cosi' come e' necessario e urgente rispettare i limiti della biosfera, e' parimenti necessario e urgente rispettare i limiti fisici e psichici delle persone, e quindi recedere da consumi e stili di vita insostenibili e distruttivi. Il mero fatto che delle cose siano disponibili, non implica che si debba necessariamente farne uso.
*
Volare fa male alla salute. Sette tesi
1. Volare fa male alla salute
E innanzitutto alla salute di chi non vola.
Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima.
Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante inquinamento acustico.
Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree (sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza.
E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita' di trasporto non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale dell'essere umano.
Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per  appropriarsi privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani?
2. Volare fa male all'ambiente
Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua globalita'.
Danneggia enormemente gli ecosistemi locali.
Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle popolazioni, e democraticamente controllabili.
3. Volare e' antieconomico
Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse.
Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei prominenti che ruotano intorno al grande affare.
Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni sociali insostenibili.
4. Volare e' pericoloso
Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta.
Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni storici e culturali.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute, estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana delle persone.
5. Volare e' alienante
Volare fa male alla percezione di se' e del mondo.
Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama "nonluoghi": in cui  decisive esperienze umane, sia percettive che conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto.
Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se', qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari.
6. Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono necessarie
Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile.
Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile.
Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle persone bisognose.
Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di solidarieta'.
Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura e dignitosa.
7. Della virtu' del limite
Il volo lasciamolo agli uccelli.
Il cielo lasciamolo alle stelle.
Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere.
E' l'unica Terra che abbiamo.
Vi e' una sola umanita'.
*
Contro il mito della velocita', la scelta della lentezza
La velocita' e' l'arma e la bandiera dei poteri economici globalizzati (e dei loro spietati apparati burocratici, politici, ideologici, militari) che stanno irreversibilmente devastando la biosfera, schiavizzando gran parte dell'umanita' e provocando la catastrofe della civilta'.
Solo opponendosi alla velocita' (alla sua ideologia e alla sua tecnologia; alla sua prassi e alla sua idolatria; al suo sistema di potere e alla sua scala di valori), si puo' difendere l'umanita' e la biosfera.
Poiche' costitutivi della vita e della civilta' umana sono il limite, la lentezza, il consistere, il ricordare, il tramandare, il prendersi cura, la fedelta'.
Solo fermandosi si conosce, solo restando si ama.
La corsa e' sempre la corsa verso la morte.
Chi vuole lottare per la liberazione dell'umanita', per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per preservare la biosfera, deve necessariamente fare la scelta nonviolenta della virtu' della lentezza.
Devi fermarti ad ascoltare. Devi rallentare il passo. Devi attendere e non forzare i movimenti. Lunga e' l'attesa e quell'attesa e' la vita che scorre. Se sai fermarti ascolti. Se sai ascoltare ti fermi. Li', in quel silenzio e in quel guatarsi, in quell'immobilita' che trema e palpita, li' si da' umano un incontro ancora, e li' il mondo, il mobile mondo delle cose fluttuanti, si manifesta in un'epifania struggente e luminosa.
*
Quid agendum
Una politica del trasporto aereo ragionevole e democratica dovrebbe:
a) proibire l'uso degli aeromobili (cosi' come di ogni altro strumento) per uccidere;
b) proibire l'uso del trasporto aereo a fini di divertimento;
c) limitare l'uso del trasporto aereo di merci e persone secondo criteri di effettiva necessita', pubblica utilita' e non sostituibilita';
d) consentire il trasporto aereo per fini di pubblica utilita', ed in particolare per soccorrere popolazioni e persone in pericolo, salvare vite umane, impedire o contrastare catastrofi, difendere la natura, i beni culturali, le infrastrutture civili.
Valgono per il trasporto aereo gli stessi criteri che valgono per ogni umana attivita'. Anche l'ambito del trasporto aereo e' sussunto ai valori morali, ai civili principi e alle norme giuridiche della Dichiarazione universale dei diritti umani e della Costituzione della Repubblica italiana.
*
Postilla prima: Occorre studiare
Non si conduce un'azione efficace in difesa del bene comune se non si studia. Non solo del cuore ma anche dell'intelligenza delle persone abbiamo bisogno. Tutti gli esseri umani hanno la capacita' di capire: sia questo il loro primo impegno. E quindi studiare devono tutti: finche' si delega la conoscenza agli specialisti l'umanita' e sconfitta.
Ma quando diciamo a chi vuole impegnarsi per ricondurre il trasporto aereo a servizio di pubblica utilita' che deve innanzitutto studiare non intendiamo solo e tanto le leggi, i testi tecnici ed amministrativi, i lavori scientifici, la manualistica; intendiamo anche e innanzitutto le letture formative, intendiamo i classici, i libri nutrienti come il pane, i libri che ti aiutano a pensare i tuoi stessi pensieri.
Ci sono alcuni libri che occorre aver letto; se non si riesce a farlo personalmente, ebbene, allora il comitato, il movimento, l'associazione, l'istituzione, il gruppo di persone amiche impegnato nell'iniziativa per il bene comune promuova degli incontri di lettura e riflessione con persone che quei temi e quei testi possano illustrare in dialogo con tutte le persone partecipi; poi viene piu' facilmente il desiderio di leggere personalmente quei libri.
Diciamone ventiquattro soltanto:
- Guenther Anders, L'uomo e' antiquato;
- Hannah Arendt, Vita activa;
- Gregory Bateson, Verso un'ecologia della mente;
- Lester Brown, Il ventinovesimo giorno;
- Barry Commoner, Chiudere il cerchio;
- Laura Conti, Che cos'e' l'ecologia;
- Francesco Gesualdi, Guida al consumo critico;
- Carol Gilligan, Con voce di donna;
- Jean Giono, L'uomo che piantava gli alberi;
- Bianca Guidetti Serra, Bianca la rossa;
- Ivan Illich, La convivalita';
- Hans Jonas, Il principio responsabilita';
- Martha C. Nussbaum, La fragilita' del bene;
- Franca Ongaro Basaglia, Salute/malattia;
- Dario Paccino, L'imbroglio ecologico;
- Giuliano Pontara, Etica e generazioni future;
- Carla Ravaioli, Il pianeta degli economisti;
- Adrienne Rich, Nato di donna;
- Stefano Rodota', La vita e le regole;
- Vandana Shiva, Il bene comune della Terra;
- Enzo Tiezzi, Tempi storici, tempi biologici;
- Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte;
- Simone Weil, Quaderni;
- Virginia Woolf, Le tre ghinee.
Per chi non ha mai letto un libro (nessuna vergogna, non ha mai letto un libro per intero la meta' degli studenti delle ultime classi delle scuole superiori) segnaliamo un testo che puo' suggerire molte altre utili letture: Umberto Galimberti, Psiche e techne.
Per chi volesse ragionarci sopra c'e' un breve scritto di Italo Calvino, "Perche' leggere i classici", nel volume dello stesso autore dalla stesso titolo.
Chi scrive queste righe ha proposto in altre circostanze dei percorsi di lettura che potrebbero tornare utili. Sono disponibili anche nella rete telematica, e s'intitolano "Venti letture per una cultura della pace" e "Cento letture per un accostamento alla pace".
*
Postilla seconda: Alcune questioni di metodo
Non si difende il bene comune con atteggiamenti arroganti: occorre saper ascoltare le persone, saper comunicare onestamente, e saper cooperare.
Un movimento di lotta per il bene comune deve saper informare, coscientizzare ed unire le persone e realizzare un rapporto adeguato tra movimento ed istituzioni.
Deve saper ascoltare chi la pensa diversamente; deve rispettare i suoi oppositori, prendere sul serio le loro argomentazioni e discuterle correttamente.
Deve saper prendere le sue decisioni col metodo del consenso, facendo solo quello su cui vi e' il convinto accordo di tutte le persone partecipanti; il metodo del consenso e' una tecnica deliberativa nonviolenta sperimentata in molte lotte, a nostro parere la sua efficacia e' immensa.
Deve saper lavorare possibilmente per gruppi di affinita' (per evitare le dinamiche autoritarie e di delega, che possono alimentare sentimenti e atteggiamenti di sfiducia, di sospetto, di delusione, letali per un movimento di lotta che deve avere il "passo da montagna" di un impegno di lungo periodo); la modalita' nonviolenta dei gruppi di affinita' e' una metodologia organizzativa e una tecnica operativa nonviolenta sperimentata in molte lotte, a nostro parere di straordinaria efficacia.
Deve porsi alla scuola del femminismo, che e' il movimento di solidarieta' e di liberazione, l'esperienza storica nonviolenta, che piu' e meglio ha saputo rendere coerenti mezzi e fini ed agire nel vivo del conflitto una pratica di cura, di accoglienza, di riconoscimento che comprende, educa e umanizza.
Per chi volesse approfondire i temi del comunicare una lettura fondamentale e' il libro di AA. VV., Pragmatica della comunicazione umana.
Nella rete telematica sono disponibili vari materiali sulla comunicazione che abbiamo elaborato e utilizzato in occasione di incontri di formazione dei partecipanti a campagne nonviolente per il bene comune: segnaliamo in particolare le seguenti schede: "Come si parla in pubblico senza farsi del male", "Come scrivere un comunicato-stampa che abbia qualche possibilita' di essere letto", "Una questione di democrazia, ovvero di giustizia e liberta'".
Per chi volesse saperne di piu' sulle tecniche deliberative ed operative nonviolente assai utili sono Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza; Alberto L'Abate, Addestramento alla nonviolenza; Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta; e naturalmente Mohandas Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza; l'ottima introduzione di Giuliano Pontara alla classica antologia gandhiana da lui curata che abbiamo appena citato e' stata successivamente ripubblicata ampliata in Giuliano Pontara, L'antibarbarie. Nella rete telematica e' disponibile il manuale a cura di Maria G. Di Rienzo, "Manuale per l'azione diretta nonviolenta"; ed anche - a cura di chi scrive queste righe - alcuni brevi testi di sintesi: "Contro la guerra la nonviolenza", e "Da Orte una proposta nonviolenta. Quasi un minimo vademecum". Sempre nella rete telematica sono disponibili ampi estratti dall'opuscolo "Guida pratica all'azione diretta nonviolenta delle mongolfiere per la pace con cui  boccare i decolli dei bombardieri".
Quando occorre lottare in difesa del bene comune, due condizioni sono infatti preliminari: la scelta di cercare e rispettare la verita', e quindi la consapevolezza di essere fallibili; e la scelta della nonviolenza, e quindi la consapevolezza che chi usa la violenza non difende il bene comune.
Occorre saper valorizzare le buone leggi: in primis le leggi per la tutela della salute; le leggi per la tutela dell'ambiente; le leggi sui diritti sociali e la partecipazione democratica; le leggi sull'accesso e sulla partecipazione al - e sulla trasparenza del - procedimento amministrativo.
Occorre saper interloquire con le istituzioni: con i Sindaci e i Comuni, con le Regioni, con le Asl, con le Agenzie regionali di protezione dell'ambiente, con il Parlamento e i Ministeri.
Occorre saper rivolgersi, nelle forme adeguate e quando ve ne siano le condizioni e la necessita', alla magistratura (amministrativa, civile e penale).
Occorre saper costruire alleanze e sostegni: la popolazione locale, ma anche l'opinione pubblica a livello nazionale ed internazionale, coinvolgendo autorita' morali, intellettuali ed artisti, scienziati ed esperti, rappresentanti istituzionali, movimenti affini ed altre esperienze analoghe, sindacati dei lavoratori, partiti democratici, associazioni.
Occorre sapere che non fare una cosa dannosa e' gia' una cosa buona; rispetto a un male gia' il semplice non commetterlo - ovvero impedirlo - e' un bene; e nelle situazioni incerte tener conto del principio di precauzione.
Nelle mobilitazioni per il bene comune vincono la lealta' e la tenacia: non ci sono scorciatoie, i trucchi non funzionano, chi ha fretta di vedere i risultati o s'illude che si diano decisioni definitive perde sempre.
Nelle lotte nonviolente per il bene comune non vale mai il rozzo e pericolosissimo criterio "chi non e' con noi, e' contro di noi"; vale invece il criterio "chi non e' contro di noi, e' o puo' essere con noi", ed anche "chi e' oggi contro di noi, puo' essere con noi domani": la chiave della lotta nonviolenta e' la capacita' di comunicare, di rispettare sempre l'altrui umanita', di includere tutte le persone nella valutazione morale del bene da perseguire. La nonviolenza e' insieme conflitto e cooperazione, coerenza tra i mezzi e i fini, condivisione e umanizzazione. Una lotta per il bene comune o e' nonviolenta o non e'.
Occorre saper tenere insieme la concretezza della situazione locale con le sue peculiarita' e la dimensione globale dei problemi. Non dimenticare che la logica egoistica e' sempre perdente; e non dimenticare che il bene realizzato in un luogo si riverbera su tutti gli altri luoghi.
Occorre sapere che tutto si tiene: nessuna lotta per il bene comune e' inutile, l'azione buona che fai tu qui ed ora sostiene tutte le altre azioni buone che degli esseri umani stanno facendo in ogni parte del mondo. Etica della convinzione ed etica della responsabilita' si compongono nella pratica concreta.
Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.
Segnaliamo infine che nella rete telematica e' disponibile un brevissimo testo di Vandana Shiva, "Principi costitutivi di una democrazia della comunita' terrena", che puo' essere un utile avvio alla riflessione che qui ci interessa.
*
Postilla terza: Per una mobilita' - e una societa' - equa, solidale, sostenibile. Alcune letture utili
Ovviamente la questione del trasporto aereo e' anche parte della piu' generale questione del trasporto e della mobilita', cosi' come della pianificazione territoriale, cosi' come del nesso ecologia-economia-diritti sociali, cosi' come del rapporto tra scienza, tecnologia e democrazia. Sara' quindi opportuno conoscere anche alcune riflessioni su queste piu' complessive tematiche. La letteratura e' ovviamente sterminata; qui ci limitiamo a segnalare venticinque testi.
- AA. VV., L'ape e l'architetto;
- Ernesto Balducci, La terra del tramonto;
- Lelio Basso, Socialismo e rivoluzione;
- Zygmunt Bauman, Modernita' liquida;
- Simone de Beauvoir, Il secondo sesso;
- Murray Bookchin, L'ecologia della liberta';
- Marcello Cini, Un paradiso perduto;
- Alessandro Dal Lago, Non-persone;
- Guy Debord, La societa' dello spettacolo;
- Danilo Dolci, Esperienze e riflessioni;
- Ivan Illich, Elogio della bicicletta;
- Pietro Ingrao, Rossana Rossanda, Appuntamenti di fine secolo;
- Luce Irigaray, Speculum;
- Robert Jungk, Gli apprendisti stregoni;
- Serge Latouche, La megamacchina;
- Alexander Langer, Il viaggiatore leggero;
- Giulio A. Maccacaro, Per una medicina da rinnovare;
- Donella e Dennis Meadows, Jorgen Randers, I nuovi limiti dello sviluppo;
- Robin Morgan, Sessualita', violenza e terrorismo;
- Jose' Ramos Regidor, Natura e giustizia;
- Sheila Rowbotham, Donne, resistenza e rivoluzione;
- Francesco Tonucci, La citta' dei bambini;
- Guido Viale, Vita e morte dell'automobile;
- Colin Ward, Dopo l'automobile;
- Wuppertal Institut, Futuro sostenibile.
Ma fondamentale per chi vuole impegnarsi per ricondurre il trasporto aereo a servizio di pubblica utilita' sono anche la riflessione contro la guerra, quella contro il razzismo, quella contro il maschilismo.
Un'utile antologia per un avvio alla conoscenza del pensiero pacifista e' quella a cura di Ernesto Balducci e Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia.
Per un'introduzione allo studio del razzismo (e all'impegno antirazzista) cfr. almeno Albert Memmi, Il razzismo; Renate Siebert, Il razzismo; Pierre-Andre' Taguieff, Il razzismo; Michel Wieviorka, Il razzismo. Ma e' indispensabile aver letto Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo; Elias Canetti, Massa e potere; Primo Levi, I sommersi e i salvati.
Un'utile antologia per un avvio alla conoscenza del pensiero femminista e' quella a cura di Adriana Cavarero e Franco Restaino, Le filosofie femministe. Ma cfr. almeno anche Pieranna Garavaso e Nicla Vassallo, Filosofia delle donne; Wanda Tommasi, I filosofi e le donne; Chiara Zamboni, La filosofia donna. E specificamente su femminismo e nonviolenza: Monica Lanfranco e Maria G. Di Rienzo, Donne disarmanti; Giovanna Providenti, La nonviolenza delle donne. Pressoche' tutti i libri di Vandana Shiva (l'illustre scienziata indiana ecologista, femminista, pacifista, anticolonialista e antirazzista) sono di grande utilita'. Sulla decisivita' dell'impegno contro il maschilismo affinche' qualsiasi altra lotta per il bene comune possa vincere (la violenza maschile essendo infatti la prima radice e il primo paradigma di tutte le altre violenza), cfr. nella rete telematica i materiali recentemente riproposti negli "Archivi della nonviolenza in cammino" n. 275. Sempre nella rete telematica due utilissimi siti sono quello della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) e quello della Libera universita' delle donne (www.universitadelledonne.it).
*
Postilla quarta. Alcune esperienze specifiche
Molte sono le iniziative in corso per ricondurre il trasporto aereo a servizio di pubblica utilita'; quasi in ogni citta' in cui e' collocato un sedime aeroportuale e nel relativo circondario esistono comitati che s'impegnano per la riduzione del trasporto aereo e dei danni da esso provocati; ed e' crescente il numero delle associazioni che si occupano di salute, di ambiente, di giustizia sociale, di pace e diritti umani, che si stanno impegnando in questo ambito.
Un documento significativo e' quello che fu approvato all'unanimita' dal Congresso del Movimento Nonviolento nel 2007; lo riportiamo integralmente.
"Mozione per la riduzione del trasporto aereo approvata all'unanimita' dal congresso nazionale del Movimento Nonviolento tenutosi a Verona dal primo al 3 novembre 2007
Il Congresso del Movimento Nonviolento
- impegnato nella difesa della biosfera fortemente minacciata dal surriscaldamento del clima;
- consapevole del pesante contributo che al surriscaldamento del clima da' il trasporto aereo;
- cosciente altresi' che il trasporto aereo costituisce una forma di mobilita' altamente inquinante e devastante per l'ambiente e dannosa per la salute e il benessere delle persone, fortemente energivora, interna ad un modello di sviluppo ecologicamente insostenibile, assai costosa per l'intera collettivita' locale e l'intera umanita' vivente che in larghissima parte neppure ne fruisce;
esprime sostegno ai movimenti che si impegnano per la drastica riduzione del trasporto aereo;
ed in tal ambito sostiene i movimenti e le iniziative che con la scelta della nonviolenza e la forza della democrazia, in difesa della legalita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani:
a) si oppongono alla realizzazione di nuovi aeroporti (e all'ampliamento degli aeroporti esistenti) laddove non ve ne sia una vera necessita' ma essi siano realizzati per promuovere forme di turismo "mordi e fuggi" legate a una fruizione consumista, alienata, usurante e mercificata dei beni ambientali e culturali, e ad un'esperienza del viaggiare che non sia arricchimento di conoscenza ma asservimento agli imperativi delle agenzie della narcosi pubblicitaria;
b) si impegnano per la riduzione drastica ed immediata del carico di voli dei sedimi aeroportuali collocati a ridosso di centri abitati gia' pesantemente gravati e fin soffocati dall'attivita' aeroportuale;
c) chiedono la cessazione dello sperpero di pubblico denaro per finanziare le compagnie aeree;
d) chiedono che cessino le agevolazioni e le esenzioni fiscali alle compagnie aeree;
e) si oppongono alle condotte gravemente antisindacali e violatrici dei diritti dei lavoratori messe in atto da eminenti compagnie aeree;
f) difendono il diritto alla salute, i beni culturali e ambientali, gli ecosistemi locali e l'ecosistema planetario, i diritti dell'umanita' presente e delle generazioni future, minacciati dal dissennato incremento del trasporto aereo;
g) si impegnano per il rigoroso rispetto della legislazione in materia di difesa dell'ambiente, della salute, dei beni comuni;
h) chiedono che tutte le strutture aeroportuali realizzate e realizzande siano sottoposte senza eccezioni alla dirimente verifica della compatibilita' con quanto disposto dalla vigente legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale (Via) e di Valutazione ambientale strategica (Vas);
i) si oppongono alle attivita' militari che violano l'art. 11 della Costituzione e ad ogni ampliamento delle basi aeronautiche militari, e particolarmente alla presenza e all'ampliamento di basi aeronautiche militari di stati stranieri e di coalizioni intese a, o impegnate in, attivita' belliche che la Costituzione ripudia;
l) promuovono forme di mobilita' sostenibile, modelli di sviluppo autocentrati con tecnologie appropriate, scelte economiche ecocompatibili, eque e solidali;
m) promuovono una cultura della mobilita' e del viaggio sostenibile, conviviale, solidale, aperta all'incontro e all'ascolto reciproco, rispettosa delle persone e dell'ambiente;
n) si impegnano per la riduzione del surriscaldamento climatico e per la difesa della biosfera".
Segnaliamo anche che da anni e' attiva una campagna europea che ha promosso varie rilevanti iniziative.
In occasione della "Prima giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo" promossa dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde Italia a Firenze il 29 ottobre 2016 si e' costituito un coordinamento dei comitati italiani.
Recentemente le riviste "Terra nuova" e "L'ecologist" hanno promosso una nuova campagna, denominata "Gas in the air", per la riduzione del trasporto aereo.
Ovviamente non tutte le iniziative e non tutte le campagne sono adeguate. Se ci e' concesso dirlo, l'esperienza a nostro avviso piu' rilevante resta quella del movimento che a Viterbo con una lotta di anni riusci' ad impedire la realizzazione di un illecito ed insensato mega-aeroporto per voli low cost nella preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria. Tutti i materiali di quell'esperienza sono stati pubblicati via via nel notiziario telematico "La nonviolenza e' in cammino" (che realizzo' e diffuse anche un supplemento specificamente dedicato all'iniziativa con la testata "Coi piedi per terra", supplemento di cui sono stati pubblicati finora 829 numeri) e sono quindi reperibili nella rete telematica.
Ad Alfio Pannega, che fu tra i protagonisti di quella lotta, e che ci ha lasciato nel 2010, sono dedicate queste righe.

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Jean Giraudoux, Electre, Grasset, Paris 1937, Le livre de poche, Paris 1963, pp. 192.
- François Mauriac, Le desert de l'amour, Grasset, Paris 1925, Le livre de poche, Paris 1968, pp. 256.
*
Riedizioni
- Leopoldo Franchetti, Condizioni politiche e amministrative della Sicilia, Donzelli, Roma 1993, 2011, Rcs, Milano 2019, pp. XIV + 290, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Ignacio Quintanilla Navarro, Berkeley, Rba, Milano 2017, pp. 156, euro 9,99.

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3560 del 6 novembre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com