[Nonviolenza] Telegrammi. 3557



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3557 del 3 novembre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Iniziate a Viterbo le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre
2. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
3. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
5. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
6. Opporsi alla violenza e' cosa buona
7. Crolli nervosi, rialzi dei mercati
8. Sine titulo
9. Il primo principio
10. Lo sperpero
11. Nessuna illusione
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'

1. INIZIATIVE. INIZIATE A VITERBO LE COMMEMORAZIONI NONVIOLENTE DELLE VITTIME DI TUTTE LE GUERRE

Nell'ambito dell'iniziativa "4 novembre 2019: non festa ma lutto. Ogni vittima ha il volto di Abele" promossa dal Movimento Nonviolento e da altre esperienze di pace e di solidarieta', sono iniziate sabato 2 novembre a Viterbo le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.
Una delegazione del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' recata presso il cippo che in piazzale Gramsci ricorda alcune vittime assassinate in quel luogo dai nazisti, e li' ha sostato in silenzio e deposto un omaggio floreale.
Successivamente la stessa delegazione si e' recata in piazza del Sacrario ed anche li' ha deposto un omaggio floreale ed ha sostato in silenzioso raccoglimento dinanzi ai monumenti e alle lapidi che ricordano le vittime delle due guerre mondiali ed i caduti della Resistenza.
Piu' tardi la delegazione nonviolenta ha reso analogo omaggio dinanzi alla lapide che ricorda il martire della Resistenza Mariano Buratti.
Piu' tardi ancora, concludendo il suo periplo in alcuni luoghi-simbolo della citta', la delegazione della struttura nonviolenta viterbese si e' recata in via della verita' dove dinanzi alle pietre d'inciampo ed alla lapide che ricorda i viterbesi deportati ed assassinati nei campi di sterminio nazisti ha reso omaggio alle vittime della Shoah.
L'iniziativa si e' svolta nel piu' assoluto silenzio.
Successivamente, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuto un incontro di riflessione nel corso del quale e' stato letto l'appello alla base delle commemorazioni nonviolente per il 4 novembre, e sono stati letti e commentati alcuni brani da opere di Hannah Arendt, Ernesto Balducci, Aldo Capitini, Mohandas Gandhi, Primo Levi, Rosa Luxemburg, Simone Weil, Virginia Woolf.
Le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre proseguono a Viterbo con ulteriori iniziative nelle giornate di domenica 3 e lunedi' 4 novembre.
*
Di seguito il testo integrale dell'appello del Movimento Nonviolento e di altre esperienze nonviolente, di pace e di solidarieta', per il 4 novembre 2019.
4 novembre 2019: non festa ma lutto. Ogni vittima ha il volto di Abele
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le città d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinché il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinché non ci siano mai più guerre, mai più uccisioni, mai più persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo più austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perché le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perché convocano ogni persona di retto sentire e di volontà buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignità e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanità.
Per questo sosteniamo la richiesta che l'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Per questo chiediamo una drastica riduzione delle spese militari che gravano sul bilancio dello stato italiano per l'enorme importo di decine e decine di milioni di euro al giorno.
Per questo chiediamo che i fondi pubblici oggi destinati a strutture e strumenti di morte siano invece utilizzati in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e del mondo vivente.
Per questo chiediamo un impegno particolare a contrastare la violenza maschilista, prima radice e primo paradigma di ogni violenza.
Per questo ci opponiamo al razzismo, crimine contro l'umanità, e chiediamo che siano immediatamente revocate tutte le sciagurate decisioni governative che configurano omissione di soccorso, pratiche segregative e persecutorie, flagranti violazioni dei diritti umani e della stessa Costituzione della Repubblica italiana.
Per questo chiediamo una politica di disarmo, poiché le armi sempre e solo uccidono gli esseri umani.
Anche in questo periodo l'umanità intera è messa in pericolo da guerre e nuove escalation belliche. E ancora una volta il Medio Oriente in fiamme è simbolo di questo baratro. Mentre la guerra in Siria prosegue senza alcuna speranza, così come in Yemen ormai non si contano più le atrocità dei bombardamenti sauditi, l'attacco turco contro i curdi aumenta ancor di più il livello del conflitto, la barbarie, le sofferenze, i lutti. E, ancora una volta, Stati Uniti d'America e Unione Europea - Italia compresa - mentre emettono balbettii diplomatici o roboanti proclami, di fatto rimangono a guardare, o peggio: sostengono l'industria bellica, e quindi le stragi che le armi provocano.
Chiediamo in nome dell'umanità l'immediata sospensione di produzione ed esportazioni di armi verso la Turchia, l'Arabia Saudita, tutti i paesi belligeranti e tutti i regimi che violano i diritti umani. Così come chiediamo che vengano immediatamente ritirati i soldati italiani impegnati nell'ambito della Nato sul confine turco.
A oltre cento anni dalla fine della prima guerra mondiale, a 20 anni dai bombardamenti su Belgrado che prolungarono la guerra nei Balcani e diedero avvio alla stagione delle guerre travestite da ingannevoli alti proclami ("umanitaria", "per la democrazia" e simili), a 18 anni dall'inizio della "guerra al terrore" che ha distrutto l'Afghanistan e l'Iraq e reso il mondo molto più insicuro e disumano: basta guerre, basta armi, basta sofferenze e lutti.
E' l'ora di una svolta, in nome dell'umanità e della pace. Nonostante il silenzio delle istituzioni, nonostante si continui ad ignorare la richiesta di centinaia di migliaia di italiani, la campagna "Un'altra difesa è possibile" può ancora rappresentare questa svolta. Chiediamo che il Parlamento approvi finalmente la proposta di legge d'iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.
Pace, disarmo, smilitarizzazione. Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la pace salva le vite. Salvare le vite è il primo dovere.
Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803, e-mail: an at nonviolenti.org, siti: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it
PeaceLink
per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
per contatti: e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Concludendo l'incontro di sabato 2 novembre 2019 il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha ricordato l'ormai quasi ventennale esperienza delle commemorazioni nonviolente a Viterbo per il 4 novembre con il motto "Ogni vittima ha il volto di Abele", e come esse si siano intrecciate ad altre esperienze nonviolente di pace e di solidarieta' nell'Alto Lazio.
Ed ha sottolineato ancora una volta l'urgenza di una conversione nonviolenta della politica, del'economia, della cultura e della societa'; una conversione nonviolenta che faccia cessare le guerre ed abolisca le armi e le organizzazioni armate, cosicche' ogni umano istituto finalmente si adoperi per salvare le vite anziche' sopprimerle, si adoperi in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, si adoperi per il bene comune dell'umanita' intera e in difesa dell'intero mondo vivente unica casa comune dell'umanita'.
Ogni persona senziente e pensante si avvede dell'iniquita' di tutte le violenze; cosi' come si avvede dell'incombente apocalittico pericolo di distruzione che minaccia l'intera umanita'; ogni persona senziente e pensante sa quindi che deve impegnarsi per contrastare tutte le violenze e per costruire la pace e la giustizia sociale, nella solidarieta' che nessun essere umano abbandona, nella condivisione del bene e dei beni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
La nonviolenza e' la scelta morale e politica necessaria ed urgente per la salvezza dell'umanita' intera.

2. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

3. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

5. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

6. REPETITA IUVANT. OPPORSI ALLA VIOLENZA E' COSA BUONA

"- Tancredi: Ma infine cosa e' dessa nonviolenza
di cui cianciasi tanto e par sia burla?
- Annibale: Essa e' la lotta contro la violenza.
La lotta, contro la violenza. Lotta.
Poiche' se nitida non fosse lotta
e intransigente contro la violenza,
e non recasse a chi geme e urla
aita prontamente
la nonviolenza non sarebbe niente,
la nonviolenza non sarebbe nulla"
(Da Sebastiano Malcontenti, Domande all'oste, Urbevecchia s.d.)

Opporsi alla violenza e' cosa buona
e in primo luogo alla prima violenza
che e' quella dei poteri dominanti
che negano diritti e dignita'
all'umanita' intera e al mondo tutto.

Opporsi alla violenza e' necessario
e in primo luogo alla violenza magna
dei potentati il cui poter si fonda
sull'oppressione altrui, sull'altrui morte,
l'universal rapina e distruzione.

Opporsi alla violenza. E il solo modo
di realmente opporsi alla violenza
e' scegliere la lotta nonviolenta.
Non vi e' altra lotta contro la violenza
e non vi e' nonviolenza senza lotta.

7. REPETITA IUVANT. CROLLI NERVOSI, RIALZI DEI MERCATI

Che uccidano le armi sapevamo
avendo letto Omero in gioventu'.

Ma l'assassino non e' solo chi
preme il grilletto e fa sprizzare il sangue.

Dietro quell'assassino altri vi sono:
chi l'arma fabbrica, chi la commercia

chi addestra all'uso, chi permette ancora
che armi, eserciti, che guerre esistano.

8. REPETITA IUVANT. SINE TITULO

I. These fragments

"Ch'io 'l vidi omo di sangue e di crucci"
(Dante, Inf., XXIV, 129)

Ricordi: c'era a quel tempo il quartetto Cetra
con i coretti, con le canzoncine, il repertorio di buffonerie
consolatorio, basso, gastronomico.

Ma la dialettica di quelle parodie
tragica s'intrideva e tu sentivi
che altro vi era a dire e che uno sdegno
premeva nell'ingorgo, nell'attrito.
E quel rovescio, quella breccia, quel tornante
li' si evocava. Figurale. Spettro.

L'angelonovo sa scavare talpa.
Il teso canapo, l'irrompere del vento
il fuoco dei canti della notte.
Ed il rovesciamento di ogni ordine
fondato sulle ruspe e le frustate.

La rimeditazione
del testamento di Meslier. Quell'epica
didattica
del letame.
No, non conta
qui la rozzezza facile
qui conta
quel riso, quel pianto
per speculum et in aenigmate
sunt lacrimae rerum
et in Arcadia ego
il segreto del feticcio delle merci
il sogno di una cosa.

E il coro delle mummie fridericiane
e il canto dei contadini anabattisti.
Alla dominazione dei poteri dominanti
opporsi e' giusto, opporsi e' necessario.

II. In memoriam

"Parola ferma e sorridente volto
pensieri forti e melodiosi suoni
dell'umile all'aita ed all'ascolto
i sanguinari rovesciando troni"
(Achille Anselmo Focaroni, Odi contro le guerre ed i tiranni)

Di opporsi alla guerra e alle uccisioni
di cui essa consiste, molti sono
i modi, e molte sono le occasioni:
sostituendo alla rapina il dono,

alla violenza le buone ragioni,
ed al rancore sordo il pio perdono,
e agli assalti e le devastazioni
fermi opponendo il vero, il giusto, il buono.

Nel mondo dell'orrore e dello schianto
non resti il bene chiuso negli astucci
o nelle ampolle, ma sia lotta e canto

e serva a contrastare ire e corrucci
ed a lenire il dolore e il pianto.
Scritto in memoria di Lucia Mannucci.

III. Alla scuola di Eschilo

"Et toute l'eternite', et tout l'argent du monde
ne peuvent guerir l'outrage qu'on a fait a' l'homme"
(Emmanuel Levinas, Difficile liberte')

La vampa che consuma e che sfavilla
la lieve fiamma che qui ancora brilla
il soffio che alla mota da' il respiro. Ruah.
Visione formata di nuvola e vento
parola illuminata e restata silente
la fuga del niente che tutto rivolge
in sguardo spento, la memoria
che piu' non ferisce. La storia
della liberazione dell'umanita',
del nudo vero, della pieta' la lotta
incessante.

Datta. Dayadhvam. Damyata.
Der bestirnte Himmel. Das moralische Gesetz.
Solo la nonviolenza puo' salvare - l'umanita'.

9. REPETITA IUVANT. IL PRIMO PRINCIPIO

Non uccidere. Non permettere che si uccida.

10. REPETITA IUVANT. LO SPERPERO

Sperpero di pubbliche risorse.
Sperpero di beni, intelligenze, mondo.
Sperpero di vite umane.
La guerra gli eserciti le armi.

Del genere umano nemici.
Del mondo vivente nemici.
Nemici delle persone che umiliano, mutilano, estinguono.
La guerra gli eserciti le armi.

Abolire occorre le guerre.
Gli eserciti occorre abolire.
Abolire occorre le armi.
Uscire dalla preistoria, insieme, una sola umanita'.

11. REPETITA IUVANT. NESSUNA ILLUSIONE

Nessuna illusione. Soltanto la lotta
contro ogni ingiustizia, contro ogni vilta'.

Nessuna illusione, soltanto pieta'.

12. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Tim Newburn, Criminologia, Le Scienze, Roma 2019, pp. 156, euro 7,90.
*
Riletture
- Roland Barthes, Wolfgang Kayser, Wayne C. Booth, Philippe Hamon, Poetique du recit, Seuil, Paris 1977, pp. 192.
- Mario Vargas Llosa, I cuccioli, Editori Riuniti, Roma 1978, pp. 160.
- Boris Vian, Cinema e fantascienza, Il Formichiere, Milano 1980, pp. 176.
*
Riedizioni
- Alda Merini, Vuoto d'amore, Einaudi, Torino 1991, Rcs, Milano 2019, pp. 176, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

14. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3557 del 3 novembre 2019
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
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